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Lesbica e...mamma


Sarokkia

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Care ragazze, non è molto che ho scoperto il mio orientamento e indubbiamente mi sto facendo qualche domanda.

L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è l'impossibilità di diventare mamma o quantomeno è molto difficile.

 

Voi come vi rapportate a questa cosa?

Che mi sapete dire al riguardo?

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Che è difficile, si.

Non direi molto difficile e di certo non impossibile.

 

Tra l'altro non capisco il discorso perplessità se devo essere sincera...

Puoi essere perplessa nel decidere qualcosa, o nel fare qualcosa, difficilmente sul tuo orientamento sessuale (se hai già passato tutte le fasi di accettazione, ovviamente)... La difficoltà nell'avere figli (che poi si traduce semplicemente nel dover fare l'inseminazione artificiale, o nel trovare un donatore) non mi sembra un motivo valido per perplimersi... Al limite può dispiacere il fatto di non poter avere un figlio che condivida il dna con entrambi i membri della coppia, ma anche questo lascia il tempo che trova...

 

Edit: personalmente voglio un figlio, ma le difficoltà nell'averlo da lesbica non mi hanno mai causato problemi, non ho mai pensato "cavolo è più difficile"... È così e basta.

L'essere lesbica non è l'unico motivo per cui possa esser difficile avere un figlio, ci sono milioni di possibili motivi fisici o genetici di entrambe le parti di una coppia, anche etero, e alcuni di questi sono molto più difficili da superare del semplice orientamento sessuale.

 

Semmai mi puoi dire che, allo stato attuale delle cose, nel nostro paese è di una difficoltà estrema avere accesso a metodi di fertilizzazione alternativi al coito per una coppia omosessuale, ma questa difficoltà, nuovamente, non può essere imputata all'orientamento sessuale, ma alla condizione sociale.

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No infatti non è una perplessità perchè devo decidere qualcosa!!

Era più sul fatto che, come hai detto tu, qui in Italia è difficile per una coppia omosessuale.

Inoltre, personalmente, più che fecondazione artificiale preferirei l'adozione.

Non sono molto informata al riguardo, volevo sapere qualcosa in più..

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Allo stato attuale delle cose l'adozione è la strada più difficile, visto che non esiste il matrimonio omosessuale, condizione indispensabile per accedere all'adozione. L'adozione da parte dei single esiste ma è un fenomeno molto particolare e raro, difficile farci conto.

Invece la pma (non si dovrebbe chiamare fecondazione artificiale, ma assistita o medicalmente assistita :D ) con donazione di gameti è una cosa abbastanza comune, al di là dell'orientamento sessuale, tipicamente le coppie italiane si rivolgono alle cliniche spagnole (che hanno tutte personale parlante italiano).

Tra l'altro in assenza dei problemi tipici delle coppie infertili che si rivolgono alla pma, una donna sana ha altissime percentuali di successo.

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Ecco, avevo scritto una cosa lunghissima e di una profondità per me più unica che rara e il cellulare ha deciso di perderla... Quindi riassunto in breve:

 

Hai ragione viola, sbagliato termine XD

 

Non capisco una cosa però...

Finora tutte le lesbiche che ho conosciuto (me compresa) si preoccupano dei metodi per avere un figlio perché vogliono mettere al mondo un figlio, non perché vorrebbero adottarlo...

 

Tra l'altro non è neanche detto che se tirassero fuori il matrimonio per tutti sia concepita l'adozione...

In più anche per le coppie etero l'iter adottivo è infernalmente lungo, e devono rispettare dei requisiti ben precisi (età dei membri della coppia, anni di matrimonio, sedute psicologiche etc)...

 

Per una donna lesbica è enormemente più facile ricorrere alla fecondazione assistita, o al donatore conosciuto... Volendo.

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Si lo so...ma a me piace l'idea di essere mamma non necessariamente di partorire.

Il figlio sarebbe comunque, geneticamente parlando, mio per metà e per nulla della mia compagna quindi perchè non adottarlo?

Darei una casa ad un bambino e comunque lo crescerei con tutto l'amore di cui ha bisogno.

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L'essere genitore è come una torta a strati, c'è la genetica, la gravidanza-parto, e la crescita.

La genetica e il parto sono due aspetti che praticamente da sempre fanno parte dell'immaginario collettivo dell'essere genitori "i figli sono sangue del tuo sangue".  Poi pensi a portare in grembo un figlio che non sia geneticamente tuo (tante donne fanno ovodonazione) e ti rendi conto che non te ne frega niente, che per quanto possa essere gratificante vedere gli atteggiamenti della persona che ami in tuo figlio è poi un particolare infinitesamente piccolo rispetto al resto

E ti accorgi che anche il parto non è poi tutto questo granchè, io dico sempre che il giorno in cui si capirà che non si diventa genitori in sala parto sarà una gran cosa.

Quindi l'adozione è la genitorialità spogliata di tutto quello che non conta davvero. Di certo non è per niente uno scherzo, per nessuno. E nemmeno tanto per l'iter difficoltoso (la pma per le coppie infertili lo è altrettanto, con un futuro molto più incerto dell'adozione) ma quanto perchè si diventa genitori di un bambino che porta con se' spesso un passato molto difficile da gestire, anche nel caso che viene di solito ritenuto più semplice (e non sempre a ragione) dell'adozione del bimbo piccolissimo, essere rifiutati da chi ti ha dato la vita è una ferita con la quale prima o poi devi fare i conti.

Quindi direi che la pma è la via più semplice, sopratutto perchè fatta in assenza di patologie una donna relativamente giovane ha ottime possibilità di fare uncolpo-uncentro e via.

Semmai il problema è poi nel riconoscimento giuridico di entrambi i genitori, problema non da poco. Perchè il guaio dell'essere genitori è che insieme al bimbo nasce un sentimento pervasivo di terrore, l'idea di lasciarli soli prima del tempo, senza la tutela che l'altro genitore possa far rivalere i propri diritti è una cosa che io, da madre, trovo terribile e che mi chiude lo stomaco.

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Ecco, quella è una delle cose che preoccupa anche me, a cui ho trovato, come unica possibile soluzione, il partorire il figlio dell'altra (che non so neanche se è una cosa che qualche medico lascerebbe fare, ma parlando per assurdo funzionerebbe XD).

 

Personalmente non credo ci siano differenze tra partorire un figlio o adottarlo, ho sempre pensato che i figli sono di chi li cresce, non di chi ne condivide i geni (e, di conseguenza, non mi preoccupa neanche il fatto che un eventuale figlio condivida i geni di una sola persona della mia coppia)...

Ma devo anche dire che, a livello puramente egoistico, potendo scegliere vorrei innanzitutto un figlio mio, che condivida i miei geni (o quelli della mia compagna), vorrei godermi tutti i fastidi e i problemi della gravidanza e così via..

 

(che poi, in tutta sincerità, io ho sempre pensato di non voler partorire, di volerli adottare i figli e così via... Prima di capire di essere lesbica almeno. Ora come ora, al punto della mia vita in cui sono, per l'età che ho, per il paese in cui vivo e alle cui leggi devo sottostare, alternative non ce ne sono al parto, per cui ho come visione unica questa)

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Ecco, quella è una delle cose che preoccupa anche me, a cui ho trovato, come unica possibile soluzione, il partorire il figlio dell'altra (che non so neanche se è una cosa che qualche medico lascerebbe fare, ma parlando per assurdo funzionerebbe XD).

 

 vorrei godermi tutti i fastidi e i problemi della gravidanza e così via..

 

 

tecnicamente non credo ci siano problemi, si può fare senza grandi problemi, non so però dal punto di vista legale come si potrebbe risolvere, bisognerebbe capire se (e sicuramente si) è già stato fatto e come s'è mossa la giustizia in questo caso, non mi risulta (ma potrei assolutamente sbagliarmi) che ci sia stato in Italia il caso di un bimbo riconosciuto con due mamme in questo modo (ma adesso mi hai messo la pulce nell'orecchio e mi informerò...)

 

Sul godersi i fastidi della gravidanza ^_^ è inutile girarci tanto intorno, la maggioranza delle ragazze ha provato almeno una volta a vedere come starebbe col pancioneinfilando un cuscino sotto la maglia, diventa difficile a volte rinunciare a un'esperienza che s'è immaginata tutta la vita. Ma la gravidanza, per quanto possa essere un momento speciale, ha pochissimo con l'essere madre, davvero molto poco. Mia figlia grande ha quasi 9 anni, i nove mesi in cui era in pancia sono un niente adesso, hanno a che vedere con "noi due" davvero molto molto poco.

Edited by Viola77
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Il punto è che io fino a qualche mese fa i figli non li volevo proprio XD

Non ho mai sognato una famiglia o cose così, neanche da bambina XD

 

Saranno gli ormoni...

 

 

Riguardo la questione legale... Non credo sia mai capitato, e non conosco le leggi, però da volo pindarico mio... Chi partorisce riconosce il figlio, e quindi è figlio suo. L'altra se (facciamo corna) capita qualcosa alla madre naturale potrebbe teoricamente chiedere l'analisi del dna per cercare di avere l'affido... Non so se funzioni davvero però XD

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Riguardo la questione legale... Non credo sia mai capitato, e non conosco le leggi, però da volo pindarico mio... Chi partorisce riconosce il figlio, e quindi è figlio suo. L'altra se (facciamo corna) capita qualcosa alla madre naturale potrebbe teoricamente chiedere l'analisi del dna per cercare di avere l'affido... Non so se funzioni davvero però XD

non ho trovato niente, ma può funzionare senza dubbio, e forse sarebbe la cosa più sicura dato il quadro normativo attuale.

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Chi partorisce riconosce il figlio, e quindi è figlio suo. L'altra se (facciamo corna) capita qualcosa alla madre naturale potrebbe teoricamente chiedere l'analisi del dna per cercare di avere l'affido...

 

Per tutelarsi in questo caso, la madre che ha partorito il bimbo, quindi, per lo stato italiano, l'unica madre, deve fare un atto ufficiale (che può e dovrebbe essere contestuale ad un testamento) in cui designa la sua compagna come tutore legale del bimbo in caso di sua morte prematura.

 

Questo ad oggi è quanto ...

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E purtroppo in realtà non è vincolante, è il Giudice che poi decide la nomina del tutore, e si può opporre se la persona nominata come tutore dal testamento non è ritenuta ideona. E a me vengono i brividi al pensiero di nonni che si rifanno sotto in casi di liti o mancate accettazioni...

Insomma essere genitore è una cosa assoluta, il pensiero che sia cmq in mani altrui, a me spaventa eccome

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Eh, lo so ... infatti è allucinante ...

Però, con il fermento culturale che, volenti o nolenti, c'è in aria oggi, lo fai arrampicare ben bene sugli specchi questo giudice per definire non idonea la persona che ha cresciuto il bimbo per anni (ad oggi, tra l'altro, i giudici sono molto più favorevoli a noi rispetto ai legislatori ...).

Poi, che dire? Io starei all'estero fino a quando cambiano le leggi se volessi avere un figlio ... non mi (e soprattutto non LO) metterei in mano alle nostre leggi attuali.

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Non mi ci vedrei affatto col pancione per cui il fatto dell'adozione non mi creerebbe problemi, ma piuttosto non nego che ci penserei mille volte prima di decidere di avere un figlio. Questo non è un Paese che mi esclude da possibili sensi di colpa riguardo discriminazioni e vita un po' di merda che potrebbe avere il bambino in questione. E non credo alla frase "tutto il mondo è paese", amo l'Italia ma quando sono andata a Londra ho invidiato molto il fatto che ognuno si facesse i fatti propri. C'erano punk con creste e spike chilometriche, ragazze con minigonne invisibili eppure sembrava che nessuno li notasse. Se qui vai in giro vestito in un certo modo il minimo che ti prendi è un commento volgare, se poi azzardi in quanto ad abbigliamento provocante è meglio se resti a casa, figuriamoci il bambino di due lesbiche.
Per adesso non me la sentirei proprio, tra l'altro non volendo una gravidanza mi mancherebbe una riconoscenza da un punto legale, per cui mi sembrerebbe tutta una farsa.
Ma va beh, sono giovane, c'è tempo.

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Il punto è che tanto, se ci si preoccupa di come possa venire trattato un figlio, i figli al mondo non li metterebbe nessuno se non per sbaglio...

E se nasce con un difetto fisico?

O semplicemente brutto?

O con qualche forma di deficit?

 

Il mondo è crudele con tutti, indipendentemente dalla famiglia, quando io ero bambina il problema era l'unico bambino mulatto della scuola, da adolescente quello a cui, per una malformazione, non erano cresciute le mani con la forma che ci si aspetterebbe, e così via.

 

Dal mio punto di vista è molto più facile aiutare un figlio a capire e superare le prese per il culo dovute all'omosessualità che quelle dovute al proprio aspetto fisico.

 

Sulle questioni legali è un altro paio di maniche.

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Dal mio punto di vista è molto più facile aiutare un figlio a capire e superare le prese per il culo dovute all'omosessualità che quelle dovute al proprio aspetto fisico.

 

Sono d'accordo con te ma non credo l'Italia sia pronta per questo...

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L'importante è che sia pronta io.

E che sia pronta la mia compagna.

 

Non ho intenzione di rinunciare a nulla della mia vita per ciò che potrebbe essere o non essere.

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L'importante è che sia pronta io.

E che sia pronta la mia compagna.

 

Non ho intenzione di rinunciare a nulla della mia vita per ciò che potrebbe essere o non essere.

sono assolutamente d'accordo con te.

A chi contesta l'adozione per gli omosessuali portando il rischio che il bimbo subisca una discriminazione perchè la società non è pronta, avremmo potuto fare lo stesso ragionamento negando l'adozione di bimbi di etnia diversa rispetto a quella dei genitori. E invece ha prevalso il concetto di uguaglianza dell'uomo, rispetto a quello di diversità. In un certo senso si è anticipato il progresso della società.

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A chi contesta l'adozione per gli omosessuali portando il rischio che il bimbo subisca una discriminazione perchè la società non è pronta, avremmo potuto fare lo stesso ragionamento negando l'adozione di bimbi di etnia diversa rispetto a quella dei genitori. E invece ha prevalso il concetto di uguaglianza dell'uomo, rispetto a quello di diversità. In un certo senso si è anticipato il progresso della società.

 

Mi sembra decisamente un buon punto di vista!

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Un deficit o un problema fisico sono cose che possono essere (poco) probabili o comunque mediamente e socialmente accettabili, mentre la discriminazione o comunque un disagio è una cosa più che sicura riguardo questa cosa.
Non dico che i gay debbano abbandonare l'idea di avere un figlio, ma in Italia e in qualunque altro paese che non riconosce l'unione civile fra persone dello stesso sesso io non mi prenderei mai questa responsabilità. Vent'anni fa anche i figli dei divorziati erano visti come chissà cosa, ma una delle differenza è che il divorzio era ed è una cosa riconosciuta, è una cosa legale, alla quale anche la chiesa cattolica si è adattata. Andiamo, qui c'è il Vaticano (la più grande istituzione dopo uno Stato del tutto assente) che paragona l'omosessualità alla pedofilia, la nostra non è una Nazione paragonabile a qualsiasi altro paese occidentale. E' un po' come parlare della Romania, lì l'80% della popolazione è omofoba perchè i primi ad emanare l'omofobia in modo del tutto esplicito sono lo stato e la chiesa ortodossa.
Poi va beh, repressa come sono ho una visione piuttosto negativa riguardo questi aspetti, probabilmente un figlio è fattibile quando due persone sono abbastanza forti da poter gestire quella situazione.

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Vallo a dire ai bambini delle elementari, o ai loro genitori ignoranti che un difetto fisico o un deficit sono "socialmente accettabili" poi ne riparliamo XD

 

Ecco, forse la differenza di visione sta nel grado di repressione... Forse.

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Io credo che nonostante i problemi che ci possano essere in una società come la nostra, permeata di ipocrisia, è giusto cominciare a cambiare.

 

Premetto che non mi intendo assolutamente di leggi e complicanze varie, ma se una donna vuole fare un figlio e trova un donatore nessuno può toglierglielo: con tutte le ragazze madri che ci sono.... Chiaramente le difficoltà vengono fuori nel momento del riconoscimento e della tutela ma se non si comincia e non si creano nuove realtà tutto rimarrà come prima.

Io avevo un'amica che ha avuto una figlia da un uomo più di trent'anni fa: dell'uomo non ne ha voluto più sapere nulla dal momento in cui si è accorta di essere incinta. Ha cresciuto sua figlia con la sua compagna tra mille difficoltà. La figlia ora è moglie e madre e una bellissima persona. La mia amica ora non c'è più, a causa di una malattia, ma rimarrà per me sempre un esempio di forza e determinazione nel perseguire cio che dalla vita veramente si vuole. Solo così possiamo lasciare dietro di noi una traccia di un mondo nuovo.

 

Magari il mio intervento non sarà del tutto opportuno, ma questo è un esempio che ho sempre davanti, un fiore brillante in un mare di melma.

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@Sage sono d'accordo con te ma non puoi negare che una coppia non può rivoluzionare un modo di pensare.

Il problema è che ci rimane più facile pensare "vado a vivere all'estero" piuttosto che "rimango qui e cambio le cose". E questo non vale solo per il discorso che stiamo facendo.

E non mi viene nemmeno da fare un discorso come quello di SaintJust, "se sono pronta io non mi interessa degli altri", perchè e di nostro figlio che stiamo parlando e da mamme dovremmo pensare prima al suo benessere psicofisico che a quello che vogliamo o non vogliamo noi!

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Tanto i complessi li avrà comunque. Non facciamo figli allora, e siamo tutti più contenti.

 

Ma che dici?!?! I complessi li avrà se qualcuno glie li fa venire...se fosse vista come una cosa normale (avere i genitori dello stesso sesso) non ci sarebbe nessun problema!

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Non quotare il messaggio sopra il tuo per favore...

 

Appunto. Non c'è bisogno di avere genitori gay per farti venire complessi, basta essere bassi, portare gli occhiali o avere i capelli ricci. Alzi la mano chi davvero non si è mai sentito inadeguato in vita sua, ma sul serio... Sarebbe un campione da studiare.

Poi per fortuna uno cresce e queste cose si superano.

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Ah ok intendevi in quel senso!

Beh allora il discorso si fa molto più ampio e il problema è la superficialità con cui si giudicano le persone...

Che poi è un difetto che abbiamo solo noi europei e gli statunitensi...

Colpa delle idee stupide che ci mettono in testa sin da ragazzini!

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Un deficit o un problema fisico sono cose che possono essere (poco) probabili o comunque mediamente e socialmente accettabili, mentre la discriminazione o comunque un disagio è una cosa più che sicura riguardo questa cosa.

 

Direi che la discriminazione razziale che subiscono i bimbi adottati da una coppia di diversa etnia sia in qualche modo paragonabile. Una mia cara amica ha adottato un bimbo peruviano e vive sulla propria pelle cosa voglia dire. Eppure nessuno adesso si sogna di dire che sono stati egoisti ad adottare un bimbo "non bianco". Ovviamente adesso è un fenomeno che è sempre più frequente, tutto è stato nell'iniziare, e nel farlo sapendo di essere cmq nel giusto.

Certo non è semplice, e certamente bisogna essere consapevoli delle eventuali criticità che si incontrano nel crescere un bimbo in questa società, ma affrontare la genitorialità con consapevolezza è sempre una cosa difficile, al di là del proprio orientamento.

Sul tema un libro bellissimo è "Hello daddy" di Claudio Rossi Marcelli

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