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Gay-pride nazionale, passato inosservato dai media?


Ilromantico

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Leggevo dei blog e a quanto pare il pride nazionale italiano è passato inosservato dai media (Repubblica l'ho mette in un trafiletto alla ventesima pagina ad esempio), la copertura mediatica è stata davvero così poco rilevante?

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Stavo pensando la stessa cosa. Stamattina appena alzata ho aperto il televideo per leggere l'affluenza al Pride e la totale assenza di qualsiasi notizia mi ha meravigliato non poco.

Alla fine sembrava aver fatto più notizia il RomaPride complice la polemica per l'assenza di Marino...

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A proposito di Pride, scusate questa risposta un pò off-topic, ma ci sarà un gay-pride anche a Napoli per caso?

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Non è la prima volta...a quanti pride siamo arrivati

quest'anno? Chi li ha contati? Torino Roma Vicenza

Bologna Milano Napoli Catania Palermo Viareggio Cagliari...

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Dragon Shiryu

perchè io non mi meraviglio invece?

pure l'anno scorso è stata la stessa cosa: qualche servizio o il nulla assoluto

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Si @Hinzelmann certamente più ce ne sono e meno notizia fanno, ma la cosa che mi ha colpito è che ha fatto più notizia quello di Roma, che almeno la mattina dopo sul televideo c'era. Non mi aspettavo certo molto, ma almeno due righe con l'affluenza, invece niente.

Capisco che non si parli del GP di Viareggio, ma quello nazionale...

 

 

A proposito di Pride, scusate questa risposta un pò off-topic, ma ci sarà un gay-pride anche a Napoli per caso?

il 29 giugno
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A me pare che i Pride non abbiano mai fatto notizia sui media nazionali italioti, a parte quello del 2000, ma solo per via delle polemiche clerical-fasciste sulla concomitanza col giubileo, magari se qualche sottana vaticana fa la voce da soprano e monta la polemica forse i giornali ci fanno piu caso :grin:

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La risposta più ovvia a questa mancanza è che la notizia non fa più scalpore che ormai ci si è abituati ai periodici Gay-pride.

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Ilromantico

C'entra qualcosa il fatto che l'abbiano snobbato perché è stato fatto al Sud? Per il resto il Pride dovrebbe cercare di radunare molta più gente per farsi notare pesantemente. 100.000 0 150.000 per un pride nazionale sono davvero pochini per una popolazione di 50milioni e più italiani.

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privateuniverse

Considerato che la televisione italiana è romacentrica (nel caso della RAI) e milanocentrica (nel caso della Mediaset), credo che il fatto che il Pride si sia tenuto a Palermo abbia influito; ma sfido chiunque a ricordare dove si siano tenuti i Pride nazionali negli scorsi anni.

Peraltro, non sono un esperto della questione, che comunque non m'interessa granché, ma l'idea del Pride nazionale mi sembra un unicum discutibile.

Non penso che la questione sia i centomila partecipanti; sono tanti e Palermo si è riempita, con grande gioia, a quanto ho letto, degli albergatori.

Penso che molto abbia a che fare con l'atteggiamento dei media italiani, conformisti e supini al potere.

(Ed è per questo motivo che sono abbonato al Manifesto, è una voce dissonante).

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Penso anche io che il Gay Pride sia passato parecchio inosservato, e credo che le ragioni siano le solite legate al conformismo e alle solite quattro scelte morali becere e medioevali.

Io non condivido alcuni aspetti del Pride, ma sicuramente l'evento avrebbe meritato molta più attenzione di quella ricevuta.

Per portare una nota di positività, però, vi segnalo con leggerezza una chicca di Google. Avete provato a cercare Gay Pride?
 

2013_06_24_010615.jpg
Edited by Fe92
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Si è abusato troppo del gay pride e la visibilità ottenuta ha avuto più un effetto deleterio che altro. Dalla maggior parte della popolazione e anche dai media ormai sono visti come un'ostentazione e un puro esibizionismo. In tempi di crisi come questi, poi, i carri dei gay sembrano uno schiaffo alla sobrietà e all'austerità. Mettetevi nei panni di un esodato, di un pensionato, di un disoccupato: cosa volete che pensino circa degli scalmanati che sculettano a ritmo di disco music nel centro della città? In molte persone secondo me suscitano persino rabbia: in questi anni difficili comunicano un messaggio di menfreghismo, superficialità e frivolezza.

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Sono -stranamente- d'accordo con Akinori. Non posso esprimermi sul gay pride in sé non essendovi mai andato, ma ciò che mostrano i media (cose che naturalmente prendo con le pinzette e alle quali credo raramente), se viste con un atteggiamento fenomenologico, mostrano esattamente quanto detto da akinori: gente col culo di fuori, travestiti come a carnevale, ragazzi che prendono in mano il microfono e urlano istericamente «noi siamo le queer siamo le pazzeeeeeee!».

Ora, al solito credo che a un pride ognuno possa sentirsi libero di fare ciò che sente necessario, tuttavia farlo implica anche che la ricezione che ne hanno le persone dipenda da come ci si mostra. Per un vecchietto ci si traveste solo a carnevale e ragazzi che danno a se stessi della donna sono quantomeno «strani». Non sto dicendo che non debbano farlo, sia chiaro, e incolpo i media di essere, al solito, tanto ipocriti da mandare in onda in modo totalmente squilibrato scene isteriche e persone che spieghino il senso di ciò che sta accadendo.

 

Ormai i servizi sono montati come se fossero clonati. In ognuno ci devono essere le immagini dei travestiti, di gente che urla cose insensate e non può mancare il momento di ripresa al pacco degli strippers. Se in chi vede questi servizi esiste gente che non se ne fa influenzare, purtroppo esistono anche persone che identificano delle «parti» col «tutto». E dal momento che ogni servizio è uguale all'altro, la gente si stufa di seguirli e di sapere cose che riguardino i pride, per il semplice fatto che i media tendono sempre in prima linea a mostrare ciò che le persone vogliono che gli si mostri. La colpa quindi è tanto degli uni quanto degli altri. Di certi soggetti presenti al pride perché dinanzi a un microfono potrebbero anche rifiutare un'intervista imbarazzante, dei media perché clonano i servizi che fanno e inoltre quando devono intervistare qualcuno che metta in chiaro il «senso» dei pride, lo mostrano per 2 secondi circa e poi si dà spazio a culi nudi, isterici e travestiti. MAI che si intervisti Vattimo, naturalmente.
In sostanza, io non mi stupisco proprio di nulla.

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«noi siamo le queer siamo le pazzeeeeeee!».

 

Tesoro, credo gridino: «noi siamo le queen siamo le pazzeeeeeee!» non «noi siamo le queer siamo le pazzeeeeeee!»...

Vattimo sarebbe meglio non intervistarlo: credo che uno che da posizioni postmoderniste ritorni al marxismo sia in piena fase regressiva.

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Io intervisterei Vattimo - al limte-  all'interno del gay pride, per carità di movimento, in una stanza chiusa; e non lascerei filtrare la notizia all'esterno. La sua toccante testimonianza può essere molto educativa coram omosexuale populo rispetto alle velleità che coltivano tanti gay in giovane età riguardo al loro futuro. Dice infatti il filosofo del cubista di cui è innamorato: "Lui ha per me sentimenti di devozione, amicizia, che purtroppo non sfiorano propriamente la libidine - spiega - e lo capisco anche. Io come oggetto sessuale sono uno sfacelo: ho 69 anni".

Naturalmente, la tragedia anagrafica dell'omosessuale comincia molti decenni prima del compimento dei 69 anni.

Edited by akinori
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Tesoro, credo gridino: «noi siamo le queen siamo le pazzeeeeeee!» non «noi siamo le queer siamo le pazzeeeeeee!»...

 

No, tesorino, l'intervistatore, dopo aver visto sul cartellone portato dal suddetto individuo la differenziazione gay-trans-lesbo-queer, ha chiesto al soggetto in questione cosa significasse la parola queer, al che il suddetto ha risposto in quel modo. Non ti darà mica fastidio, su... :)

 

 

@ Amor fati Tu c'hai la fissa con Vattimo...ma lo sai che...

 

Oh, che cosa rammarichevole. Un uomo con lucidità ammette l'affetto per un ventenne cubista e mette molto in chiaro lo stato di cose: in questo forum un ragazzino sedicenne sostiene di avere avuto un rapporto sessuale con suo zio ultracinquantenne e tutti comprendono e normalizzano questa cosa. Quanta nobiltà d'animo!

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No, tesorino, l'intervistatore, dopo aver visto sul cartellone portato dal suddetto individuo la differenziazione gay-trans-lesbo-queer, ha chiesto al soggetto in questione cosa significasse la parola queer, al che il suddetto ha risposto in quel modo. Non ti darà mica fastidio, su... :)

 

Evidentemente la persona in questione deve aver pensato che essere queer corrispondesse ad essere una drag queen :resent:

Che tu abbia sentito male o che la persona in questione fosse un povero ignorante che propagandava consapevolmente o suo malgrado un'immagine deplorevole della comunità lgbqie non cambia la considerazione che una persona obiettiva, sia etero od omosessuale, debba avere del gay pride, così com'è gestito attualmente: una carnevalata vergognosa che getta discredito su tutto il movimento.

 

 

 

 

Oh, che cosa rammarichevole. Un uomo con lucidità ammette l'affetto per un ventenne cubista e mette molto in chiaro lo stato di cose: in questo forum un ragazzino sedicenne sostiene di avere avuto un rapporto sessuale con suo zio ultracinquantenne e tutti comprendono e normalizzano questa cosa. Quanta nobiltà d'animo!

 

Io sono il solo che ha definito la cosa per quello che era: un incesto. Mi meraviglio che quel thread non sia stato completamente cancellato, perché a mio giudizio esprimeva solo goffa morbosità.

Edited by akinori
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Io sono il solo che ho definito la cosa per quello che era: un incesto. Mi meraviglio che quel thread non sia stato completamente cancellato, perché a mio giudizio esprimeva solo goffa morbosità.

 

Ma oggi è proprio giornata d'amore e accordo! Mi sono chiesto anche io perché non sia stato cancellato, man mano che leggevo la cosa si faceva imbarazzante. E quando parlo di imbarazzo, parlo di imbarazzo per il genere umano.

 

Sul gay pride, io non ne ho mai capito il senso. Il che non significa che non ne abbia uno per chi partecipa, ma allo stato attuale delle cose per quel che riguarda me io non lo comprendo. Non mi esprimo proprio in virtù di questa mia incomprensione.

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La risposta più ovvia a questa mancanza è che la notizia non fa più scalpore che ormai ci si è abituati ai periodici Gay-pride.

 

No, io direi che i media italiani hanno deciso di fare la stessa cosa che negli USA fa Fox News: Far passere tutto sotto silenzio.

Un tempo Fox News non perdeva occasione per prendersela con i gay, ora ha deciso di fingere che non esistono. stessa cosa

per i media italiani.

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