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Un po' di storielle a caso


Chrys

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Visto che ho un sacco di scritti un po "hot" e abbandonati a fare la muffa, ho deciso di postarle qui almeno qualcuno le può leggere! Ve ne metto una intanto, gli do dei titoli provvisori giusto per spezzarle fra di loro se saranno diverse.

 

- Estate -

 

La mia bocca continuava a mordere la cannuccia di quel ormai consumato e rinomato Tè, mentre lui pizzicava le corde della chitarra. Facendo finta di nulla, lo osservavo accingersi a suonare. Quanto avrei voluto mordergli le labbra, morderle e gustarle, morderle e farle mie, solo mie, nient'altro che mie. Carnose, rosse, quasi come fossero dipinte. E intanto la povera cannuccia ormai era diventata simile ad una vecchia strada di montagna, forse perché stavo mordendo lei pensando di mordere lui. Intanto il resto della compagnia scherzava, mangiava, rideva e forse qualcuno già dormiva. Il sole era già tramontato da un bel po', e la luce delle lampade ad olio rendeva l'atmosfera quasi magica. 

 

"Ma davvero non vi va di venire? Alla fine ci saranno sicuramente i fuochi d'artificio!"

 

Questo era quello che, ormai da un ora, continuava a ripetere quella detestabile fidanzata di un mio amico. La odio, non posso farci niente, piuttosto che scendere giù al lago con lei, preferisco uccidermi con un cucchiaio, per quanto possano volerci secoli di agonizzante dolore.

 

"Grazie ma io passo"

 

Ed ecco cosa rispondo qualche attimo dopo, costringendo me stesso ad un sorriso, sicuramente falso mi sembra ovvio. Gli altri accettano, ma lui, proprio lui, invece mi sorprende, esclamando

 

"Preferisco rimanere qui vicino alle tende, sono stanco, non ho voglia di arrivare fino al lago"

 

E con molta naturalezza riprende ad accordare la sua chitarra, regalando un sorriso all'intero gruppo, un sorriso che io da subito rubo e faccio mio nella mia complicata e assurda testolina. Passato qualche minuto, o forse non solo qualche minuto, magari una mezz'ora, non so, io sto ancora fermo al sorriso, quindi dirò "passato un po di tempo", si suona bene. Passato un po' di tempo, il resto del gruppo si allontana, ed io e lui rimaniamo li, come sempre, come sempre da anni, come sempre da una maledetta vita. Avrò trascorso molte delle mie notti ad allungare le mani sul mio corpo, desiderando fossero le sue, a poter assaggiare la sua lingua, a voler a tutti i costi sentire la sua pelle contro la mia, ma purtroppo, nonostante gli anni, e la buona amicizia, questo non è mai accaduto. Lui è sempre stato un tipo molto freddo, non come amico, ma proprio come persona, non spende mai troppe parole, sorride semplicemente, lui non si arrabbia, lui non litiga, ma è lui, e per me lui è tutto.

 

"Ti sta proprio sul culo eh? Quando ti sforzerai di apprezzarla?"

 

Mi chiede sicuramente riferendosi a quella lurida ***** di cui ho già parlato, e che odio come ho già espresso. Perché? vi chiedete perché? Perché si. Punto.

 

"Penso mai, nemmeno fosse l'ultima persona al mondo... Lo sai già che me lo chiedi a fare"

 

E chiudo la mia risposta con uno sbuffo più che furioso. Lui ride alla mia così buffa faccia, e io per riflesso, nel vederlo ridere, rido. Come è bello.. Mi perdo letteralmente nei suoi occhi grandi e verdi, in quei capelli corti, ma non troppo, neri, ma non troppo, lisci, ma, non troppo.. E nuovamente le sue labbra.. Povero il mio cervello, e povero il mio piccolo tronchetto della felicità, che questa di felicità, non vedrà mai.

 

"Il mio mal di testa non vuol passare, e anche se piacevole questo venticello non fa altro che farlo crescere"

 

Dice tenendosi con una mano la fronte mentre appoggia la chitarra vicino al centro del campetto. Intanto si alza, e si dirige verso una delle tende.

 

"Io ho con me qualche aspirina, ma continui a dirmi che non ne vuoi, che cosa vuoi che faccia di più? Sei testardo" 

 

Rispondo io sapendo che, tanto, lui non ama le medicine, e se non in punto di morte, preferisce non farne uso.

 

"Mi basterà una bella dormita vedrai, non servono le medicine"

 

E te pareva, che strano, non l'avrei mai detto. Deve avere una lato sadomaso molto sviluppato se preferisce tenersi il mal di testa piuttosto che prendere una piccola e tenera aspirina che può darti sollievo.

 

"Non mi fai compagnia?" 

 

Mi chiede mentre si ficca dentro la tenda, ed io allora lo seguo, anche se sicuramente sarei stato volentieri a godermi l'arietta fresca del campo, piuttosto che l'aria di cacca della tenda, ma d'altro canto, e lui a chiedermelo, se mi chiedesse di fargli compagnia dentro una sauna in pieno Agosto, probabilmente accetterei, ma non per il fatto di vederlo nudo, quello è già successo, svariate volte. Conoscendolo dall'asilo, forse l'ho visto più volte nudo che vestito, fra le docce da piccoli, la piscina, la palestra, le lezioni di karate, il mare, praticamente si, quasi visto più volte nudo che vestito, e ovviamente ogni volta i miei occhi non riuscivano a staccarsi dal suo stupendo arnese.. Ci sono anche stati degli episodi abbastanza spinti, legati sicuramente alla crescita, alla curiosità e alla scoperta. Come quella volta in cui ce lo siamo confrontati, o quando ce lo toccavamo a vicenda per sentire cosa si provava, cose che si fanno da piccoli, piccoli, nemmeno tanto, credo avessimo intorno ai quattordici anni, ma lui sicuramente nemmeno se lo ricorda, mentre io, lo ricordo come fosse ieri. Ma quella non è stata l'ultima volta che l'ho visto nudo, intendiamoci! Di recente l'ho beccato a masturbarsi davanti al suo portatile, ed io sono rimasto piacevolmente a guardare, aveva un aria così presa, gli occhi chiusi, il sudore sulla fronte e sul petto, quei pochi peli sul ventre e la mano che ritmicamente andava sempre più spedita. I suoi mugugni poi mi facevano impazzire, soffocati per non destare l'attenzione degli altri in casa, ma abbastanza sonori da poter essere sentiti da me che stavo alla sua porta, e alla fine, assestato il colpo decisivo, un ultimo soffocato gemito prima del grande evento. Ricordo di essermi venuto addosso al solo guardare quella paradisiaca scena.

 

"Vengo solo perché se tu morissi adesso per un fulminante tumore al cervello, non vorrei aver detto di no"

Entro dentro la tenda e mi metto vicino a lui, che si sdraia abbandonandosi all'indietro, per poi mettersi su un fianco e reggersi la testa con un braccio per poter meglio parlare con me, mentre io, che adoro la posizione del buddha, mi metto così seduto di fronte a lui. Il suo petto nudo e quei pochi peli che bazzicano fuori dai suoi pantaloncini, ed arrivano fino all'ombelico, mi mandano il cervello in panico ogni volta. Maledetta Estate, rende ogni situazione equivoca e maledettamente eccitante. Lui mi sorride come nulla fosse, con addosso quel solo misero paio di pantaloncini, e io che sorrido a mia volta, mentre vorrei disperatamente saltargli addosso.

 

"Ma tu ci vai domani alla fiera?"

 

Mi chiede mentre sbadiglia, probabilmente provato dal mal di testa, ma seppur sempre sorridente. Che palle la fiera, ma chi se ne frega. Una stupida fiera di paese sulle fragole, ma chi cazzo se ne frega veramente. Maledetto sorriso assassino, smettila di confondere le mie idee.

 

"Si penso di si, ma perché me l'hanno chiesto insistentemente, e non mi va di dire sempre no"

 

Intanto lui si sdraia, e fissa il soffitto della tenda. Poi, portandosi le mani sul bottone dei pantaloncini, lo slaccia, ed inizia a sfilarseli. Ovviamente per lui questo è un gesto più che normale. Siamo nella sua tenda, è tardi, ha mal di testa, mi sembra ovvio che voglia dormire. Ma che ve lo spiego a fare in un modo così razionale, sicuramente avrete capito. Quando le sue mani sono scese su quel bottone, il mio corpo ha raggiunto una temperatura inumana. Mentre lui s, i suoi pantaloncini erano abbastanza tirati, e non riuscendoci subito, ha speso qualche secondo mugugnando nel farlo, per poi finire con una "Mh...Oh.." liberatorio, simile quasi ad un mezzo gemito di piacere, sfilandoli poi e lasciando al posto dei pantaloncini, dei boxer colorati e aderenti. Ovviamente per me, lui che si mordeva le labbra per slacciarsi il bottone, il gemito, i suoi boxer, tutto questo, avvenuto in pochi secondi, era stato meglio di un porno, ed infatti, accovacciato nella mia posizione buddhista, fra le gambe, nascondevo una notevole erezione. Il gesto che seguì questo, fu anche peggio. Afferrato il suo pacco con le mani, iniziò a sistemarselo per bene, strizzando ripetute volte per poi spostarlo un po a destra, un po' a sinistra, fino ad esserne soddisfatto. Io, poveretto, ero in estasi, era come se ogni volta che lui si toccava, fossero le mie mani a sentire la sua carne.

 

"Senti caldo?"

 

mi chiede lui

 

"..No.. non più di tanto"

 

rispondo io mentre cerco di ricompormi per non destare sospetti

 

"sei rossissimo"

 

riprende a dire lui, spiazzandomi, ma io cerco di controbattere

 

"sarà stato il vino"

 

Tsk, certo, io che di solito ho più alcool che sangue nelle vene, ed infatti lui, conoscendomi, se ne meraviglia

 

"tu che diventi rosso per il vino? Ah! Lo ritenevo impossibile"

 

mi dice mentre mi punzecchia annoiato il fianco con un dito, lo fa spesso quando si annoia, da quando siamo piccoli, anche se sa che mi fa il solletico e il più delle volte gli do pure un pugno in faccia per farlo smettere

 

"smettila! non cominciare!" 

 

dico io fermandogli il braccio, e lui, da bravo idiota, si avvicina per punzecchiarmi l'altro fianco

 

"e smettila! sempre con sto cazzo di solletico, lo sai che lo soffro!"

 

ma tanto lo so che è inutile, e praticamente un poppante quando si tratta di queste cose, e si diverte pure. Preso dal solletico mi dimeno, fino a che lui non mi afferra le mani con una delle sue, e con l'altra mi fa il solletico dietro al ginocchio, il posto che più soffro. Ed intanto che si diverte a farmi soffrire, senza nemmeno aver bisogno di chissà quali grandi capacità di osservazione, nota il mio arnese in tiro che preme contro i pantaloni

 

"Ah Ah Ah, ma sei eccitato!" 

 

dice lui ridendo e continuando a farmi il solletico. Io, non sapendo che fare, come sempre rimango sul vago per non farmi vedere coinvolto

 

"scusa è ma i miei ormoni funzionano, io non sono mister frigorifero, a cui non si drizza dal 98"

 

rispondo a tono e finalmente smette di farm il solletico. Lui non fa molto caso alla mia erezione, e torna a sdraiarsi, ed io mi ricompongo e afferro il cellulare per ammazzare il tempo e distrarmi. Passa qualche minuto, mentre controllo se qualcuno mi ha scritto qualcosa, lui mi dice

 

"oi, guarda qua"

 

ed io alzando gli occhi dal cellulare, guardo verso di lui, e li, credo di essere riuscito a far evaporare parte del mio sangue per la temperatura del mio corpo. Con una mano aveva afferrato l'elastico del boxer, e li aveva tirati verso il basso, lasciando intravedere gran parte del suo barzotto arnese, e dei peli ben accorciati. In un primo momento, ancora stordito da quel gesto, rimani leggermente intontito, poi, però, riafferrata la realtà per le spalle, tornai con i piedi per terra, e fingendo disinteresse risposi

 

"uhm, embè? Che è st'esposizione d'arte moderna?"

 

fu allora che lui, rilasciato l'elastico, si spinse leggermente in avanti per controllare me, per poi sorridere e rimettersi sdraiato. Non capendo, chiesi il perché della sua risatina così stupida, e lui rispose

 

"Ti è tornato duro appena te l'ho fatto vedere"

 

E devo ammettere che il maledetto era stato furbo. E vero che quando ho guardato il cellulare, la mia erezione era sparita, ed e vero che con quel gesto l'avevo ripresa all'istante

"Sei proprio un coglione"

 

rispondo io ovviamente lasciando correre, proprio perché se avessi fatto l'infastidito sarebbe probabilmente stato peggio. Nemmeno il tempo di finire la frase però, che lui nuovamente mi pone davanti allo stesso gesto, e mentre lo fa mi guarda sorridendo, come sapendo che quel gesto mi avrebbe fatto sicuramente impazzire nuovamente. 

 

"Ma la vuoi smettere?"

 

riprendo a dire mimando una faccia stufa, e lui si mette a ridere, per poi dire

 

"Ma non te la devi prendere! Sto solo scherzando! Sei sempre permaloso"

 

dice mentre si trascina verso di me, per poi avvicinare le sua mani verso i miei pantaloni

 

"Dai smettila, quanto sei fastidioso"

 

dico io mentre cerco di pensare a tutt'altro per calmare i miei bollenti spiriti, ma grazie a lui, invece, il tutto degenera. Senza pensarci due volte, con un paio di dita fa pressione proprio sulla zona più gonfia dei miei pantaloni, come per voler tastare

 

"Fammelo vedere"

 

a queste parole rimango impietrito, e neppur in tempo a digerire quel che ha appena detto e fatto, che nuovamente si porta una delle mani sui suoi boxer, e nuovamente ne tira parte verso il basso, questa volta, però, il suo arnese è duro, in bella vista, e dalla punta leggermente bagnata

 

"Ma che cazzo! Dai ste cagate non fanno ridere nessuno, fatti una pippa e non rompere"

 

Drasticamente cerco di tagliarmi fuori da tutto quello che sta succedendo, ma lui, insiste

 

"Dai sono curioso, da piccolo non ti facevi problemi, dai dai, non ti puoi vergognare di me"

 

Data la situazione, data la mia voglia alle stelle, e visto che ormai il mio cervello aveva smesso di funzionare, senza fare resistenza rimango in silenzio, gustandomi ancora qualche attimo la stupenda vista del suo arnese in tiro. Intanto lui slaccia tutti e quattro i bottoni dei mie jeans, e seppur si potevano anche contare le venature del mio arnese tatuate sui boxer, per colpa della mia notevole erezione, lui non contento, afferra l'elastico e si mette a sbirciare dentro. Lo tasta nuovamente con un dito, e dopo, rilasciando l'elastico, sorride e si sdraia nuovamente sulla schiena.

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Complimenti bellissimo racconto e uno stile davvero graffiante e attraente! Grazie di aver voluto condividere questo tuo racconto! ;)

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Ehh ma vedo che sto mal di testa

è passato alla svelta..

 

Ma tutte le volte che lui ha visto il

suo amico nudo, codesto amico

Non ha mai notato le erezioni prima?

 

Sono contrario a questi giochetti del

solletico eccetera peró è carino dai..! :-)

 

Ma finisce così? O continua??

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Mi fa piacere che lo abbiate letto :3 In realtà finisce così, o almeno non ho mai pensato ad un continuo per questo duo, mi piaceva l'idea di portare il lettore sull'orlo di un qualcosa, che poi svanisce lasciando l'amore in bocca. Per il resto delle altre domande, non ho tracciato nessun background dei due! Quindi non saprei come rispondere!

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Ma @Chrys ne avremo altri? Sono meravigliosi i tuoi racconti   :D

 

Awww *-* Grazie Karnaim per questa cosa ti adoro! Beh se fa piacere agli altri leggerli ne trascriverò altri, ne ho tantissimi di questi mini-episodi ^^ Magari aspetto di sentire qualche altro parere!

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A parte alcuni momenti troppo irreali per essere immaginati come momenti possibili con un etero... è alquanto Eccitante...  :nyam:

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Visto che la prima storiella è piaciuta (sopratutto a @Karnaim che non ne ha fatto mistero per niente! xD) ve ne propongo un'altra :3 molto diversa dalla prima! Spero piaccia comunque.

 

- Per mano del mio nemico -

 

La luce abbagliante del sole punta dritta verso i miei occhi, ancora chiusi a causa del mio prematuro risveglio, e seppur non sono addormentato, non mi ritengo nemmeno tanto cosciente. So che mi aspetta un'altra dura giornata di lavoro, e quindi decido di godermi quegli altri pochi attimi di calma e serenità che precederanno come sempre l'intensa giornata lavorativa. Pian piano inizio ad aprirli, e scorgo i vestiti già pronti vicino alla sedia, con accanto del pane e del caldo latte fumante. Deve essere stata sicuramente opera di Siegmund. Da quando ci siamo conosciuti, circa 2 anni, è sempre stato molto premuroso con me. Ricordo ancora che, quando mi conobbe, non esitò a fare amicizia fin da subito, e mi colpirono sopratutto le parole che disse quando si presentò

 

"Io mi chiamo Siegmund, e adoro il mio nome. Perché? Perché vuol dire vittoria, ed e quella che otterremo!"

 

Con un sorriso stampato sul volto, a causa del mio piacevole pensiero, mi accorgo di aver trascinato involontariamente le mie mani sotto le lenzuola, e di star tastando il mio duro risveglio, assecondato non poco dai miei pensieri. Passato qualche attimo, mi stiracchio le braccia verso l'alto, e decido di alzarmi. Il pavimento è freddo, al contatto con i miei piedi sento scorrere un brivido lungo la schiena. Mi avvicino alla finestra, la apro quanto basta per poter illuminare la stanza, e poi mi avvio verso lo lo specchio. I miei corti capelli non hanno bisogno di essere pettinati, piuttosto spendo qualche secondo a sciacquarmi la bocca, per poi dirigermi verso il bagno in comune fra alcune camere, fra le quali la mia e quella di Sieg.

 

"Buongiorno Evian, dormito bene? Ti ho portato la colazione e i vestiti puliti" 

 

non feci in tempo quasi a guardare chi si trovava nel bagno, che la sua voce mi stava già allietando il peso della giornata.

 

"Buongiorno a te Sieg, ho preso nota di tutto, grazie mille, come sempre"

 

risposi sorridendo. Siegmound, o come solo io lo chiamavo, Sieg, era un ragazzo che trovai molto affascinante fin da subito, seppur fosse stato un uomo come me. Portava dei capelli di media lunghezza, con la riga su un lato, biondissimi, color del sole. Due occhi azzurri quasi bianchi, color del ghiaccio oserei dire, e le sue labbra seppur sottili, erano rosse come la più matura delle mele, e ben disegnate. Come sempre, fra l'altro, mi sentivo imbarazzato per colpa delle situazione che lui provocava. Nonostante mi stesse salutando, era intento a pisciare proprio davanti ai miei occhi, come nulla fosse, come sempre, dopotutto. Se ne stava in piedi, col busto leggermente piegato in avanti, mentre io, dalla porta, lo osservavo da un fianco. Aveva le spalle grandi, larghe e ben definite, due braccia non molto muscolose, ma quel giusto quanto basta, dipinte da quella sua eccitante peluria bionda, quasi invisibile agli occhi, ma che adoravo sentire quando lo afferravo per le braccia, la stessa peluria che ne copriva parte del petto, e che scendeva fino al suo ombelico. Le mani, grandi e larghe, erano rispettivamente divise, la prima, contro il muro che dava le spalle al gabinetto, la seconda, intenta a stringere, con presa ferma seppur con molta delicatezza, il suo gioiello, ancora soggetto al risveglio mattutino, e quindi, poco maneggevole, ma particolarmente eccitante

 

"Che fatica ogni mattina riuscirci.."

 

mi dice sorridendo, mentre si rimette in piedi, questa volta scuotendoselo un po' con entrambi le mani, e dopo qualche secondo, quando anche l'ultima goccia è lentamente scivolata giù, e si è lasciata precipitosamente cadere, lo rimette dentro quelle larghe e bianche mutande, che seppur coprono le sue gambe, lunghe e anch'esse ricoperte di quell'eccitante peluria bionda, non riescono a nascondere del tutto la sua morbida erezione. Intanto si avvicina verso di me, e senza tanti complimenti, imprime la sua mano contro il mio turgido affare. La stringe e ne cerca le forme, prima passa delicatamente l'indice e il medio sulla parte più in alto, lentamente, poi, aprendo le dita, le lascia scendere verso la metà, fino a stringerle chiudendole in avanti, percorrendo così l'intera lunghezza, marcando quasi ogni centimetro della mia parte più intima, che al suo tocco, reagisce non poco, e pulsando, sembra quasi volergli far capire di non smettere.

 

"Sarà difficile anche per te, mio adorato Evian"

 

Afferro il braccio che sta procurandomi piacere e, seppur contrario alle mie voglie, lo sposto dal mio corpo sudante corpo. Il contatto delle mie dita sul suo braccio, sulla sua peluria, non fa altro che aumentare le mie fantasie.

 

"Fammi preparare, lo sai che se facciamo tardi è la fine"

 

Rispondo mentre frettolosamente mi avvio verso il gabinetto, cercando di distogliere i miei pensieri da tutto quello che è successo negli attimi precedenti. E mentre finalmente, seppur con qualche difficoltà, riesco a pisciare, lui ricomincia con una delle sue dannatamente contorte situazioni. Le mie mani stanno andando avanti e indietro frettolosamente, per poter dare una fine al mio atto, quando lui, da dietro, me lo afferra da entrambi i lati. Sento il suo respiro accarezzarmi l'orecchio, e i suoi denti lentamente mordono il mio lobo sinistro. Le sue mani stanno frugando ogni parte del mio arnese, senza nessun tipo di vergogna, e i miei occhi si sono già chiusi. Mi sento abbandonato totalmente ai suoi morsi, che mi provocano delle leggere scosse sulla schiena, come brividi di freddo, ma in realtà il mio corpo è caldo, vulcanico. Lui ha il totale controllo di me. Avvicina ulteriormente il suo corpo sul mio, le sue labbra si spostano sul collo, con la punta della lingua, lecca dietro al mio orecchio, per poi scendere sul collo e morderlo delicatamente, mentre le sue mani, miste di sudore e voglia, stanno continuando a toccarmi. Quando stringe il suo corpo al mio, sento premere sulla mia schiena la parte che di lui tanto bramo. Lo sento spingere sul mio corpo nudo, e l'unica cosa che ci separa, e quella sottile patina di cotone, di cui sono fatte le sue mutande.

 

"Quando potrò averti, Evian?"

 

mi sussurra all'orecchio, con un tono ansimante, bramoso di potermi possedere al comando di un mio gesto, basterebbe solo che io mi abbandonassi a lui, totalmente. Ad interrompere quel magnifico momento, arriva il rumore della serratura di Conrad che si sente provenire dalla porta del bagno, ancora aperta.

 

"Non voglio aspettare altre notti, domani potrebbe essere l'ultima"

 

mi sussurra all'orecchio, mentre le sue umide mani si trascinano sui miei fianchi, e il suo corpo si stacca lentamente dal mio, per poi avviarsi ad uno dei lavandini. Faccio giusto in tempo a riprendermi dal quel momento per me inebriante, quando Conrad ci raggiunge in bagno sorridendo, però a differenza nostra, già vestito e pettinato, pronto per uscire

 

"Ma che ci fate ancora qui voi due, non siete nemmeno pronti! Muovetevi!"

 

Seppur molto rigido su queste regole, anche lui è un ottimo amico. Dopo essermi ricomposto, e lavate le mani proprio accanto a Siegmund, che sorridendomi si radeva la poca barba, tornai verso la mia stanza sospirando, e proprio mentre mi allontanavo

 

"Non farmi aspettare troppo"

 

disse Siegmund con un tono alquanto dolce, per poi, dopo qualche secondo, riprendere dicendo

 

"intendo, non metterci troppo a vestirti senno Conrad si arrabbia"

 

finendo con una sonora risata, e facendo ridere anche me. Chiusi la porta della mia camera. Mi avvicina alla scodella di latte, che adesso, però, non fumava più. Presi in mano una delle fette di pane, e tenendo la tazza vicino al petto, mi avvicinai alla finestra, per poter mangiare osservando l'orrido dipinto al di fuori della mia stanza

 

La colazione finì presto, e in pochi minuti ero già pronto per potermi avviare al mio solito turno, che mi avrebbe tenuto lontano da Siegmund per tutta la giornata. Nonostante il nostro lavoro fosse uguale, i nostri impieghi erano in postazioni differenti, e solo raramente riuscivo a incontrarlo durante tutta la giornata. Gli unici momenti che riuscivo a condividere con lui, erano quelli che abbracciavano le tenebre, la parte più oscura e segreta di un intero giorno, un po' come la nostra strana, proibita, malsana, forse, ma eccitante relazione.

 

Finito il turno, calata la notte. Tornai velocemente al dormitorio, trepidante di poter rivedere Siegmund dopo ore ed ore passate sotto il sole cocente, per svolgere quel lavoro da me tanto odiato. Aperta la porta della sua camera, però, lui non era ancora lì. Decisi così di controllare se si trovava in bagno, ma al mio arrivo, il mio già poco accennato sorriso di felicità si spente del tutto.

 

"Cerchi Siegmund? Ha il doppio turno stasera, rientrerà domani"

 

La voce di Conrad interruppe la mia ricerca. Lui era stato fortunato, era finito nello stesso giro di Siegmund, ed invece io, purtroppo, no. Decisi così di rassegnarmi, non potendo purtroppo far nulla per cambiare le sorti di quella giornata, e di andare a dormire dopo aver fatto il bagno.

 

Raggiunto il letto, circa trenta minuti dopo il mio arrivo al dormitorio, mi misi velocemente a dormire. Passai altri trenta minuti circa a rigirarmi nel letto, senza riuscire ad addormentarmi. La voglia di vedere Siegmund era tanta, e non riuscivo a dimenticare quel che era successo quella mattina. Sentivo ancora addosso il tocco della sua pelle, il calore del suo corpo contro il mio. Mi addormentai, mentre timidamente, nudo, con una mano toccavo il mio corpo pensando a Siegmund.

 

Non ricordo bene cosa stessi sognando quella notte, ma in una parte del sogno, sentivo la voce di Siegmund sussurrarmi ad un orecchio. 

 

"Evian, non posso più aspettare... Non posso..."

 

Erano queste le parole che sentivo nel sonno. Finché, ad un tratto, aprendo gli occhi, realizzai un respiro caldo e affannato sussurrarmi all'orecchio, e il peso di qualcuno che si trovava sopra di me.

 

"Evian.. Non posso più aspettare"

 

Chiare, dolci e coinvolgenti, erano la parole di Siegmund, e questa volta ero sicuro non fosse un sogno. Era notte fonda, non riuscivo a scorgere nulla, c'era solo una timida luna che si intravedeva dalla mia finestra, ma nella mia camera regnava sovrana la notte. Siegmund era sdraiato sopra di me. Sentivo il suo corpo caldo e sudato strusciarsi sulla mia schiena. Il suo petto, la sua bionda peluria, contro la mia bianca schiena. Aveva già iniziato a baciarmi il collo, provocandomi non pochi spasmi di piacere, fuori dal mio controllo, su tutto il corpo. Una delle sue mani stava stringendo i miei capelli, ed ogni tanto mi accarezzava il capo, per poi annusarlo. Il suo respiro era caldo e pesante, ed ogni volta che mi sussurrava qualcosa all'orecchio, lo sentivo arrivarmi fino al viso. L'altra mano, invece, si trovava sotto il mio ventre, ed aveva già raggiunto la mia parte più sensibile. Lui ne stringeva la mano intorno, e ritmicamente ne pizzicava la punta. Ad ogni suo pizzico, un mio gemito lo faceva affannare ulteriormente, e continuare nella sua malsana ma assolutamente amabile opera. Intanto la sua gamba destra, che si trovava in mezzo alle mie, aveva spinto la mia verso l'esterno. Oltre al suo respiro bollente, e alla sua mano che ormai mi possedeva, sulla fascia più alta dei miei glutei, con un movimento lento, ma ipnoticamente ripetitivo, strusciava il più caldo e teso dei suoi muscoli. Era come se non riuscissi a pensare ad altro. Lo sentivo sbattere contro il mio corpo molteplici volte, ad ogni volta, sembrava sempre la prima.

 

"... Sono tuo..."

 

Le sue parole interruppero per un attimo il suo ansimare, misto al mio, e dopo averle pronunciate, lo sentì lentamente scivolare verso il basso. La mia prima reazione fu quella di cercare di liberarmi, come a volermi scansare, ma lui, stringendo forte la mano che teneva stretta il mio arnese, e portando il braccio che inizialmente era intento a scombinare la mia testa intorno al mio collo, per potermi abbracciare, con una decisa pressione del suo intero corpo contro il mio, mi possedette. Non capì molto in quel momento, lo sentivo muoversi dentro di me, ed il mio fu un piacere mai provato fino a quel giorno. La sua testa si avvicinò alla mia, le sue braccia mi stringevano e legavano come fossi suo, mentre lui continuava senza sosta a possedermi. Gli morsi il braccio perché provavo dolore, ma sapevo di amarlo, e sapevo di non aver aspettato altro fino a quel giorno. Furono i colpi decisi dei suoi fianchi a mettere fine a tutto quello che fino a quel momento sembrava essere un periodo senza tempo. Rimanemmo entrambi fermi per qualche minuto. Lui stringeva il suo braccio al mio collo, ed io ero felice come mai prima.

 

Il giorno seguente, io decisi di non andare a lavoro, la notte passata con Siegmund mi aveva stravolto e aveva scosso in me pensieri ed emozioni mai provate, così decisi di riportarle in questo diario.

 

Anno 1916, Maggio, 14

 

Questo è la data riportata sul mio sporco e consumato quaderno. Questa guerra va avanti da 2 anni. Solo oggi ho scoperto che Siegmund è stato premiato, e domani sarà mandato a combattere in prima linea con le forze del Fuhrer. Non so se lo rivedrò presto, non so se rimarrò vivo o se lui riuscirà a tornare, nel dubbio, ho deciso di scrivere questo mio diario, nella speranza che se mai uno dei due dovesse morire, o entrambi, le emozioni di quella notte, possano rimanere per sempre.

 

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Chrys

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Ma il fuhrer non é nella seconda guerra mondiale? O.o

 

 

Interessante e molto tenera come storia!! :-)

Ma uff volevo piú emozioni e dettagli nel

rapporto..

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Grazie @faby91 :3 Si è nella seconda, ma in sostanza Fuhrer vuol dire il capitano/capo/tizio importante in tedesco, non si riferisce solo ad Hitler (almeno così mi pare di ricordare)

 

Per il resto, è una storia erotica xD non un porno! Anzi secondo me a tratti e anche troppo spinta!

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@Chrys esattamente! Fuhrer in tedesco vuol dire comandante, come la nostra parola duce.. Oramai però non si usano più proprio perché collegate a figure dittatoriali e si preferisce la parola leader

 

Bello anche questo Chrys i miei complimenti anche se la peluria bionda avendola non la trovo molto eccitante ahahahah :D

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Il tuo modo di scrivere mi piace molto, sei davvero coinvolgente

Mi puoi togliere una curiosità? Hai anche dei racconti che escono dal filone "hot"?

Sarei curiosa di vedere come evolve il tuo stile in generi diversi

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Grazie @Liulai *-* mi rendi immensamente felice! 

 

In realtà i racconti erotici sono il mio passatempo in quanto a scrittura, io adoro il genere fantasy giovanile (e su questo ho tipo un semi libro con 15 capitoli gia scritti, prima o poi lo completerò) e adoro anke le storie "rosa" (ma non troppo) ma sempre in kiave gay, e di solito con un filone narrativo che comprenda molte catastrofi (morti, incidenti, esplosioni, si insomma cosa allegre..)

 

Non ho mai provato a scrivere altro, non credo perché non sia capace, ma più che altro perché non mi è mai venuto in mente di farlo :P Sicuramente non scriverei mai dei trattati, libri di scuola, o robe troppo culturali, non sono adatto!

 

Da un po' di tempo sto pensando di cimentarmi in qualche storia poliziesca/investigativa/thriller, ma per ora ahimè, l'ispirazione non mi vuol aiutare!

 

Semmai volessi leggere qualcosa, mandami 1 PM, quando so che c'è gente che legge ciò che scrivo, la mia voglia di scrivere si lancia alle stelle xD quindi mi aiuta tantissimo

Edited by Chrys
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Scrivi fantasy? Chrys inizio ad adorarti *-*

 

Ne pubblichi qualcuno? E' il mio genere adolescenziale (e non solo) preferito :D

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Scrivi fantasy? Chrys inizio ad adorarti

anche io amo il fantasy!!

Anche se non ho capito cosa vuol dire

"giovanile"..

 

Hai mai provato a scrivere un fantasy

con una storia d'amore gay?

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Ahahahah @Karnaim ormai non ti resta che chiedermi di sposarci xD Fra poco scoprirai anche che sono un ottimo cuoco e che so fare le faccende di casa!

 

Comunque con "fantasy giovanile" intendevo fantasy indirizzato ad un pubblico giovane, quindi non mattoni come quelli di Tolkien (per quanto belli possano essere) ma più fantasy pieni di combattimenti e magia e meno dialoghi interminabile sul anello Durex di turno xD

 

Vedrò di postare qualcosa :3

 

 

 


Hai mai provato a scrivere un fantasy
con una storia d'amore gay?

 

Bell'idea o.o non ci ho mai pensato

Edited by Chrys
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Allora ti chiederò la mano visto che sono un imbranato in cucina ;)

 

Ma nella tua storia fantasy quali categorie di personaggi hai inserito? (elfi/draghi/troll ...)

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Nell'unico libro che ho scritto fin ora, la razza principella è quella umanoide, diversifica solo per dimensioni (quindi c'è gente molto più grossa/alta del normale) colore (c'è 1 tribù di donne dalla pelle violacea) e regione, non ho ancora aggiunto elfi o altro :3 

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Sembra interessante.. Ma a quando la pubblicazione su questa sede? ^_________^

 

Credo che in questo topic continuerò a inserire solo i miei racconti da liceale in piena tempesta ormonale come ho fatto fin ora xD 

 

Per il resto se avrò altro materiale fra le mani, aprirò un nuovo Topic ^-^

 

Intanto domani vedrò di postare qualche altra storia :3

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