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Dalla parte di una madre...


Callisto

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Cara @Callisto, non avevo mai letto un topic simile all'interno di questo forum. Permettimi anzitutto di dirti che devi essere orgogliosa per le tante premure, le pene, il dolore, che hai vissuto e continui a vivere con tanto amore materno per tua figlia. Spero che lei sia consapevole di quanto valga sua madre.

 

Hai esposto una storia intensa, complessa e molto delicata. Riguardo il sovrappeso di tua figlia, il suo eccessivo mangiare e il suo rendimento scolastico carente, mi chiedo se non possano esserci motivazioni più profonde al di là del disagio che può aver vissuto (e forse vive ancora) in relazione alla sua identità sessuale. A primo impatto direi che il consulto di uno specialista terapeuta non sia una cattiva idea ma, come hai notato tu stessa, potrebbe comportare un aumento del suo disagio. Il mio consiglio, quindi, è di continuare a mantenere questo rapporto d'amore sincero e di vicinanza.

 

Ammirevole, infine, la sincerità con la quale hai presentato il mondo a tua figlia. Spesso ho sentito storie di genitori che al coming-out dei propri figli hanno reagito con una gran risata e un augurio sincero per il proprio futuro (vorrei capire quale futuro in un Paese dove non esiste nemmeno una legge contro l'omofobia!).

 

Per quanto non sia un genitore ed abbia solo 25 anni, mi sento davvero di dirti di non rimproverarti assolutamente nulla. Hai fatto e, soprattutto, stai continuando a fare tantissimo per tua figlia. Sono certo che il tempo vi aiuterà.

 

Buona fortuna! :)

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Marshall86_86

Cara madre,

 

grazie per la bella condivisione. Se posso permettermi di consigliarti qualcosa e' di non riversare su di lei quelli che possono essere timori, per quanto leciti e fondati, tuoi. Non proiettare su di lei l'ombra persecutrice della mentalita' distorta e ottusa o della mancanza di supporto da parte di altri familiari... nel bene o nel male sono cose che vedra' e imparera' da sola.

 

Bisognerebbe capire quale sia l'origine del malessere: se sta nella scoperta della propria sessualita' o nella mancanza di prospettive che vede per se'. Il tuo ruolo dovrebbe essere di complice in questo, non quello di farle pensare che la sua vita sara' difficile a causa di una preferenza EMOTIVA e di cuore che non poteva in nessun modo prevedere, volere o influenzare. 

 

L'unica cosa che mi preme e' ricordarti di essere TU la prima a darle quel sostegno che non pensi avra' da altri. Ma, al momento, vista la tenera eta' e lo sviluppo in corso non c'e' bisogno tu le ricordi che la gente e' brutta e cattiva e che se sei omosessuale la gente e' ancora piu' brutta e cattiva. Questo crea un senso di colpa per quello che lei sente di essere, ma verso cui non puo' avere controllo.

 

insegnale a esprimersi fino all'osso, anche se dovesse essere l'UNICA al mondo a capirsi. L'accettazione e' prima di tutto con se' stessi. E lei ti ha chiesto aiuto. Lascia perdere le TUE paure e dalle una parola di conforto.... come solo una madre sa fare :)

Un abbraccio

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Mi unisco ai tanti che ti hanno detto che tua figlia è fortunata. Si tua figlia è fortunata per avere una madre che la accetta come è e cerca di starle accanto. E' la cosa migliore che tu possa fare. Le insicurezze, le paure, quelle ce le abbiamo tutti, soprattutto un adolescente ma avere un genitore che ti da affetto e ti rimane accanto è importantissimo. Mio padre ad esempio non accetta la mia omosessualità. Non ne parla mai, evita l'argomento e quando lo fa è sempre offensivo. La scorsa estate sono stato a dormire fuori una notte per lavoro, lui è convinto tutt'ora che sono stato con un uomo. Così finisce che il poco dialogo che già c'era prima diventa ancora più sottile e si finisce solo col parlare delle cose correnti. Credimi, un tuo abbraccio è ciò che più serve a tua figlia, perchè saprà di non essere sola ma di averti accanto ed affronterà i problemi della vita con più forza.

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  • 1 month later...

E' passato un po' di tempo... e nel frattempo sono accadute alcune cose.

Mi riconosco e mi sento molto più serena, molto più tranquilla.

Mia figlia è venuta con me al primo colloquio con una psicologa, e poi ha continuato da sola.

 

Devo dire che siamo entrambe contente, ho trovato questa persona (è una donna) molto dolce, disponibile, e soprattutto molto delicata nel modo di porsi. E' piaciuta a me, e sebbene inizialmente fosse un po' restia, noto con gioia estrema che ha conquistato anche mia figlia, che sembra andarci volentieri.

 

La psicologa non sa ancora nulla di tutto questo, mia figlia al momento non si è ancora sentita di parlarne ed io ho cercato di rispettare i suoi tempi, quindi non ne ho fatto alcun cenno.

Stanno affrontando (è mia figlia che me ne parla) il discorso del cibo, della scuola, il rapporto con il padre.

 

La vedo leggermente più serena, più concentrata anche sulla scuola, e più fiduciosa, anche in se stessa.

Certo, non mi aspetto miracoli, ma sono fiduciosa.

Mi riconosco da sola di essermi fatta prendere dal panico a botta calda, ma per fortuna... sono una che ragiona.

 

Ho voluto scrivere queste poche cose per ringraziarvi di nuovo tutti, dei vostri interventi, che mi hanno aiutata e tranquillizzata, oltre che sostenuta, e per farvi sapere che, beh, va tutto bene. 

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parole_alate

E a parte tutto, è bello sentire anche l'evoluzione delle storie, dopo averne letto l'inizio. Se continui a dirci come va, credo farai piacere a molti di noi. :) In bocca al lupo.

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@Callisto

 

Sono felice di sapere che le cose vadano meglio e del fatto che sei tornata per "aggiornarci".

E sopratutto che tua figlia abbia deciso di "reagire" e prendere coscienza di sé stessa e del mondo che le sta attorno.

Anche perchè non è sempre facile accettare di aver bisogno di una mano e decidere di rivolgersi ad un perfetto sconosciuto come uno psicologo, perchè ci sono molti ancora molti pregiudizi secondo me nel modo in cui viene ritenuta tale figura professionale.

 

Farsi prendere dal panico credo che sia una reazione naturale quando si è davanti a situazioni che non si conoscono, sia che ne siamo i protagonisti o semplicemente gli spettatori.

Ma hai dimostrato sicuramente una gran forza nel voler cercare di capire la situazione piuttosto che rifiutarla e farla pesare a tua figlia.

Insomma, ce ne fossero più di genitori e persone come te :P

 

Mia mera curiosità: la psicologa che avete scelto  ha avuto a che fare in generale con l'omosessualità&affini?

 

Per il resto, un abbraccio virtuale ed in bocca al lupo a te e tua figlia per il futuro :)

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Mia mera curiosità: la psicologa che avete scelto  ha avuto a che fare in generale con l'omosessualità&affini?

 

Ciao nowhere, no, la psicologa che abbiamo scelto, inizialmente è una psicologa della asl specializzata in problematiche adolescenziali.

Quando abbiamo parlato con lei ci ha detto che avrebbe fatto una serie relativamente breve di primi incontri conoscitivi, per farsi un quadro della situazione, e poi avrebbe valutato il tipo di aiuto di cui ha bisogno mia figlia, che potrebbe anche non essere più con lei ma con un altro terapeuta, a seconda appunto delle problematiche che sarebbero venute fuori. 

Al momento siamo al quarto incontro, quindi... aspettiamo sviluppi. 

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@Callisto:

apprezzo che tu ti sia posta delle domande sull'opportunità o meno della psicoterapia...se tua figlia ne trova giovamento, è una buona cosa.

Invitala a coltivare qualche interesse, ad essere un po' attenta al peso...onde evitare problemi di salute in futuro...e ad essere più presente a scuola.

Insomma, le difficoltà che vivrà anche perché lesbica, che son le difficoltà che ciascuno di noi qui ha vissuto anche perché gay, saranno sempre e solo sue...

è bello che tu voglia fare da "supporter" ma a mio avviso dovresti invitarla a trovare il suo modo per inserirsi, per far quel che le piace, per impegnarsi in qualcosa...facendole capire che l'esser lesbica è una caratteristica come le altre...poi parlo davvero in termini super-generali, non conoscendo la situazione...

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BruisePristine

io credo che sia così 'chiusa' perchè non abbia ancora bene conosciuto il mondo esterno..
proprio perchè dici che si chiude in casa, ha pochi amici ecc..


quindi una volta che trova qualche amico/amica gay vivrà la sua adolescenza come tutti gli adolescenti normali.
(fidati perchè mi ero iscritto su questo forum che avevo 14/15 anni e ora ne ho 21, quindi mi ricordo i vari step dal coming out in poi...)

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