Viola77 Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 Dopo aver letto Hello daddy! (uno dei più bei libri sulla genitorialità che abbia mai letto) seguo su fb l'autore, Claudio Rossi Marcelli, con vero piacere devo dire Giornalista e padre di 3 bimbi, tiene una rubrica sull'internazione proprio sui figli. Questa è la foto che ha postato oggi Non so, a me ha fatto molto piacere leggerlo, forse davvero si può cambiare il mondo una testa alla volta Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
wasabi Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 (edited) Questa madre dice una cosa molto importante: "La conoscenza mi ha salvato". Quando ci si trova davanti a persone che hanno voglia di capire, che decidono di mettere in discussione i loro preconcetti e di confrontarsi, è una grandissima soddisfazione notare il mutamento di posizioni sulle quali magari non avevano mai riflettuto davvero. Il vero problema si ha quando le persone rifiutano completamente il ragionamento perchè non sono abituate a pensare e non vogliono fare lo sforzo di provarci ... Edited January 23, 2013 by wasabi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Marcozzz Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 Già, è un articoletto che fa molto piacere leggere. E sì cmq, secondo me uno alla volta possiamo cambiare il mondo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
katy91 Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 Mi fa davvero molto piacere leggere quest'articolo... Beh,cambiare il mondo una testa alla volta non lo so,purtroppo non tutte le persone sono disposte ad ascoltarci e capirci,come invece ha fatto la donna dell'articolo...ma la speranza è l'ultima a morire XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Viola77 Posted January 23, 2013 Author Share Posted January 23, 2013 No sicuramente no, non tutti sono disposti. Ma io mi ricordo quando parlai di adozioni gay a mia madre, partì subito con un "assolutamente no". Ne abbiamo parlato un po', smontare le sue idee preconcette è stato facile in realtà, era come se fosse già "predisposta" dentro di se senza saperlo o senza ammetterlo. Perchè alla fine io credo che tanti siano convinti di essere contrari "a prescindere", perchè magari li hanno educati così da ragazzi. Eppure in un'ipotetica prospettiva referendaria sarebbero contro, a pelle, senza porsi il problema, pensando di essere comunque dalla parte del giusto "naturalmente". E certo far cambiare idea a mia suocera sarebbe un'impresa impossibile, ma lei si sogna se spera che io stia zitta se non posso farle cambiare idea, posso sempre puntare a metterla in minoranza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tyrael Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 sta signora sicuramente adesso potrà guardare soddisfatta il prossimo spot di ikea Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nowhere Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 Io ci voglio credere e tanto di cappello davanti a chi almeno ha avuto il buon gusto di "provare a leggere per capire", piuttosto che erigere un dannatissimo muro. Ed ha scoperto le cose che ha in comune eventualmente con quello che, per prima cosa, è un essere umano come lei. Grazie per aver condiviso questo articolo, @Viola77 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted January 23, 2013 Share Posted January 23, 2013 Lodevole. Da sempre penso che se la base di un pregiudizio è a dir poco fragile, smontare lo stesso sarà più o meno semplice. E' indicativo quanto scritto da questa signora: "da brava cattolica praticante". Lei probabilmente ha rivisto le proprie posizioni in un'ottica differente rispetto a quella solita - per cultura radicata o anche semplice "pigrizia mentale" - ma un procedimento simile di apertura non è detto sia presente in altrettante "brave cattoliche praticanti" o persone aventi il suo stesso background (culturale, personale, affettivo, etc.); l'unica certezza/speranza trovo consista nel mettere queste persone davanti ad una realtà oggettiva ("chi hai davanti è gay, lesbica o bisex") e che, in questo modo, si passi dall'idea "lontana" di omosessuale/bisessuale a quella più ravvicinata di "questo mio conoscente/amico/figlio/parente/etc. non è eterosessuale". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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