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Meglio Berlusconi o Mussolini?


akinori

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Alla fine tra i due ventenni si possono fare molti parallelismi: una dittatura hard e una soft, una basata su una forte ideologia, l'altra sullo spettacolo, una tragica e una comica. Qualcuni disse che la storia si ripete sempre due volte, la prima è una tragedia e la seconda è una commedia. Entrambe le dittature sono state un disastro per l'Italia. E resta, sempre resta la ridicola pretenziosità di questa Italietta che aspira sempre ad un ruolo internazionale insieme con le altre primedonne europee (francesi, tedesche e inglesi...) per poi cadere rovinosamente dal palco rovinando nel guano più fetido. Ma perchè? Perchè questo primato dell'Italia? Perchè questo giobertinismo ancora nel secolo ventunesimo?

Perchè non facciamo come la Svizzera? Perchè, come scritto alla costituzione, non rinunciamo per sempre alle guerre come strumento di risoluzione delle controversie internazionali? Perché non ci facciamo i cavoli nostri e cerchiamo di guardare dentro il nostro paese, anzichè fuori, per invidiare, imitare, emulare con esiti disastrosi storie e culture che non ci appartengono?

Avete mai pensato che le due principali voci che vengono taciute sulle cause del debito pubblico siano la spesa per le armi e quella per questa classe politica di vampiri corresponsabili del baratro in cui siamo? Questa classe politica che mette il suo naso lercio nel nostro sedere per misurarci con il redditometro anche i venti intestinali e tassarceli, MA CHE NON CI DICE MAI COME SPENDE I SUOI SOLDI? tra finanziamento pubblico dei partiti, stipendi, prebende, vitalizi, pensioni d'oro, auto blu, benefit? ( e stiamo parlando degli INTROIRI "LECITI") ?

E che promette diritti solo per avere il nostro voto, per poi rinnegarli appena posa il suo sedere sugli scranni del potere? Sveglia!

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Ma stiamo scherzando? Berlusconi tutta la vita!

"La storia si ripete sempre due volte, la prima sotto forma di tragedia, la seconda sotto forma di farsa" (Karl Marx)

 

Qui non si sono sciolti parlamenti, non ci sono squadracce, non ho visti omicidi o scioglimento di partiti, o mutamenti dell'ordinamento.

 

Semmai ci sono similitudini con la democrazia plebiscitaria di Luigi Napoleone (Napoleone III), nella Francia di metà '800, ovviamente da adeguare al tempo dei mass media.

In ogni caso l'ordinamento e le istituzioni hanno retto, sebbene scalfite, e semmai (alcune) coscienze sono cambiate.

Edited by Chris
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Quoto al 100% Chis. Unica differenza rispetto a Napoleone terzo è che allora c'era il voto pubblico e se alzavi la mano contro in piazza poi si ricordavano di te... oggi invece puoi benissimo dissentire. Berlusconi non sarà stato un santo, ma paragonarlo a mussolini dai... anche perché mussolini ha fatto riforme intelligentissime e grandissime cazzate (es. guerre), con metodi per niente leciti. Berlusconi ha fatto qualche riforma intelligente, qualcuna un po' meno, ed ha spesso usato mezzi ridicoli, ma mai illeciti (ha spolverato la sedia di travaglio prima di sedersi, è ridicolo ma non illegale xD)

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Ovviamente Berlusconi! La sua era una dittatura neonata, non paragonabile a quella mussoliniana. Sono anche abbastanza scettico che potesse arrivare a quella fascista, dato che di per sé la sua immagine era ed è ancora comica, grezza, grottesca... per non parlare del fatto che il suo potere era economico e non ideologico.

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beh ad ogni modo le realizzazioni civili di Mussolini sono state più importanti

 

dopo una guerra persa nel 1945  gran parte di loro sono state recuperate dalla democrazia

 

liceo classico

istituti di previdenza

leggi sulla sanità gratuita per tutti

case popolari

 

si pensi all'ENI e all'IRI,  fondate da Mussolini dovevano essere distrutte e tuttavia politici intelligenti come Mattei si resero conto che attraverso quegli strumenti di intervento statale nell'economia si poteva pilotare la rinascita economica dell'italia.

 

 

certo dopo una guerra persa catastroficamente è difficile elogiare mussolini

 

tuttavia pacatamente vorrei invitare a riflettere su quante cose l'attuale democrazia ha ereditato dal lungo e controverso periodo di governo - sia pur dittatoriale - di mussolini:

 

dall'ENI fino alla città di Latina e alle altre bellissime città fondate su un territorio che per millenni era stato paludoso. 

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Si, anche i fori imperiali asfaltati et similia. La somma di ciò che ha fatto rimane comunque in negativo, inutile potare avanti il buono, prima di lui questo paese era un deserto e può capitare che per sbaglio fa un ponte o dei nuovi centri abitati accanto a una miniera :) Tra i due meglio niente comunque :D

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Mussolini, ma solo perché è morto.

 

 

 

 

@@Haider pro di Mussolini

liceo classico

istituti di previdenza

leggi sulla sanità gratuita per tutti

case popolari

 

 

Vorrei dissentire. La previdenza, la sanità e le case popolari non venivano di certo date a coloro che non aderivano al Partito Fascista. Per quante cose belle possa aver fatto ( Ma dove poi? ) ha tolto il diritto di espressione alle persone, il diritto di esprimere le proprie idee, a manipolato ogni media possibile ed immaginabile per nascondere le sue vere intenzioni e i suoi fallimenti. Non so quali siano le tue priorità, la mia certamente è la libertà, senza di quella di case, licei, sanità e istituti vari me ne faccio ben poco. 

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Ottimo @@Alex . Ogni potere dispotico non merita un'analisi su cose buone e danni. Preferisco di gran lunga poter scegliere (e anche facendo danni) rispetto a qualcosa di imposto e che sono obbligato a fare (anche se questo fosse "per il mio bene").

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ha manipolato ogni media possibile ed immaginabile per nascondere le sue vere intenzioni e i suoi fallimenti

 

Appena inviato mi son accorta di aver mancato una H, adesso non riesco più a modificare il mio messaggio, mi dice "errore di database" per cui lo segnalo così poiché mi viene voglia di auto-frustrarmi leggendo quell'errore madornale  :wild: 

 

Rimanendo in tema, secondo me è proprio questo l'errore grande che si fa quando si giudica un dittatore come Mussolini, bisogna sempre mettere sulla bilancia i pro e i contro del suo Governo, dare una valutazione a questi pro e contro, non solo tenendo in considerazione i servizi che ha creato per i suoi seguaci, E SOLO PER LORO o per chi abbassava la testa per paura, ma più di tutto bisogna tener conto dei DIRITTI FONDAMENTALI che ha tolto alle persone. La democrazia avrà anche tenuto conto di alcuni di questi servizi nel formare la società del dopo guerra, ma se c'è una cosa su cui la nostra Costituzione è ferma e decisa sono proprio i DIRITTI FONDAMENTALI e inviolabili dell'uomo, che non a caso sono anche gli unici immodificabili. 

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E perché le leggi razziali?

Potrebbe aver fato solo il meglio del meglio durante la sua dittatura. Queste cancellano qualsiasi minimo lato "positivo" alle cose buone che può aver fatto.

Non dimentichiamoci mai che quest'uomo ha dato il via libera e partecipato attivamente allo sterminio di milioni di persone.

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Mussolini, ma solo perché è morto.

 

 

 

 

 

Vorrei dissentire. La previdenza, la sanità e le case popolari non venivano di certo date a coloro che non aderivano al Partito Fascista. Per quante cose belle possa aver fatto ( Ma dove poi? ) ha tolto il diritto di espressione alle persone, il diritto di esprimere le proprie idee, a manipolato ogni media possibile ed immaginabile per nascondere le sue vere intenzioni e i suoi fallimenti. Non so quali siano le tue priorità, la mia certamente è la libertà, senza di quella di case, licei, sanità e istituti vari me ne faccio ben poco. 

 

 

ma infatti il tema in questione era appunto se - ferma la condanna della dittatura e delle leggi razziali - Mussolini avesse fatto qualcosa (o molto, come sostiene ogni persona senza preconcetti) di buono.

 

mi spiace di smentirti ma ci sono fior di comunisti e di operai che testimoniano come quando Mussolini bonificò le paludi pontine e creò città bellissime come Latina distribuì terre e case a operai con la tessera e anche operai senza la tessera (comunisti).

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L'operazione di tagliare la storia con le cesoie riempiendola di inutili distinguo non mi è mai piaciuta. Mussolini HA fatto le leggi razziali, Mussolini HA corteggiato lungamente Hitler, di cui fra l'altro è stato somma musa ispiratrice, Mussolini HA scelto di portarci in guerra. Non si tratta di piccoli incidenti di percorso, sono stati la naturale conseguenza storica e politica del nazionalismo fascista, il fascismo è stato leggi razziali, alleanza col nazismo, guerra. DIscutere del fascismo omettendo queste cose significa che non si sta discutendo del fascismo, ma di un qualche movimento politico immaginario esistito nella terra di My Little Pony.

 

Per queste ragioni trovo il paragone, così come è posto (chi è stato peggio), del tutto inutile e poco interessante. Almeno Berlusconi non ci ha ancora fatto dichiarare guerra alla Francia. 

Più interessante sarebbe mettere a paragone i due eredi attuali di Mussolini, ovvero Berlusconi e Grillo...

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Per quanto Berlusconi possa non piacere non è un dittatore

non ha sciolto gli altri partiti, non ha sciolto i sindacati, non ha

cancellato i diritti politici e civili degli Italiani etc.

 

Ci vuole rigore politico nelle valutazioni storiche

 

Mussolini ha cancellato i diritti politici degli Italiani, poi ha

cancellato quelli civili di alcune minoranze, infine ha collaborato

attivamente allo sterminio fisico di una minoranza.

 

Nel mentre....ha pure trascinato l'Italia in guerra, perdendola

e devastando un paese intero.

 

Far finta che Berlusconi sia un dittatore ci può portare a dimenticare

cosa significa dittatura

 

Nel caso di Berlusconi e Grillo si può parlare di rischio di degenerazione

della democrazia in forme plebiscitarie ( rischio per lo più riferibile, qualora

le adottassimo in questo contesto politico, a forme di governo presidenziale )

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Credo che una discussione simile non stia né in cielo né in terra.

Se vogliamo paragonare lo spessore politico di Mussolini e le presunte capacità di Berlusconi (e ancor meno Grillo), penso che stiamo notevolmente fuori strada.

Se vogliamo fare un raffronto tra il Fascismo - inteso come insieme di idee - e l'ideologia (?) che sorregge Berlusconi&Co, credo che neppure sia intelligente accostare i due termini nella stessa frase; il Fascismo può non essere condiviso, può essere odiato, ma se conosciuto non può in alcun modo essere paragonato ad un confuso programma di matrice liberale e conservatrice portato avanti in questi anni dal Cavaliere.

 

Se si volesse poi fare una sorta di raffronto totalmente campato in aria tra l'idea di stato così come concepito durante il Fascismo, e l'idea (?!) di stato portato avanti dal berlusconismo, anche qui credo che si scade nella chiacchiera vuota: da un lato abbiamo uno stato etico e popolare, dall'altro uno stato minimo e partitocratico.

Berlusconi pensa allo stato come ad un'azienda, Mussolini pensava allo Stato come principio etico e in continuo divenire, capace di dare attuazione alla nazione e alla civiltà romana.

 

Nell'uno possiamo vedere un aspetto drammatico, se vogliamo; nell'altro soltanto un aspetto ridicolo e misero, provinciale e piccolo.

 

Non sono neppure così d'accordo nel valutare così severamente il Ventennio. La volgare e prosaica propaganda antifascista suona davvero sterile se guardiamo ai tempi attuali, così intrisi di democraticità, eppure così profondamente corrotti. A questa titolarità vuota e formale dei diritti, non segue nient'altro. Provo un po' di tristezza nel leggere la nostra Costituzione, non ne comprendo affatto gli entusiasmi.

E con questo non voglio disconoscere gli enormi errori fatti da Mussolini, o le contraddizioni che il Fascismo pure ha portato, ma il giudizio affrettato degli italiani - o ideologicamente orientato - su questi fatti ha del patologico. E tradisce pure un chiaro problema che gli italiani hanno con l'autorità.

Edited by Yagami-L
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Uno storico può permettersi di andare ad indagare sulle complessità del fenomeno "fascismo", senza far venir meno il giudizio negativo, ovviamente, ma andando ad interpretarlo in modo più complesso e sfaccettato. Se si vuole orientare il topic in questo modo, si può farlo, ovviamente.

Ma che non sia possibile un raffronto fra Berlusconi e Grillo e Mussolini è un altro paio di maniche, ed è completamente errato. Si tratta di tre grandissimi interpreti dello spirito italiano, e si può ben discutere di quanto come PERSONE i tre siano o non siano "provinciali e piccoli", ma hanno tutti e tre trattato gli italiani da quello che in gran parte sono: provinciali e piccoli, bambini che giocano a fare i grandi.

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Uno storico può permettersi di andare ad indagare sulle complessità del fenomeno "fascismo", senza far venir meno il giudizio negativo, ovviamente, ma andando ad interpretarlo in modo più complesso e sfaccettato. Se si vuole orientare il topic in questo modo, si può farlo, ovviamente.

Ma che non sia possibile un raffronto fra Berlusconi e Grillo e Mussolini è un altro paio di maniche, ed è completamente errato. Si tratta di tre grandissimi interpreti dello spirito italiano, e si può ben discutere di quanto come PERSONE i tre siano o non siano "provinciali e piccoli", ma hanno tutti e tre trattato gli italiani da quello che in gran parte sono: provinciali e piccoli, bambini che giocano a fare i grandi.

 

E che ricerca storiografica seria e scientifica sarebbe, questa, che già sa in partenza come giudicare e dove collocare la materia di studio?

Edited by Yagami-L
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Una ricerca di approfondimento non è una ricerca che debba necessariamente rimettere in discussione tutto, specie quando alcune delle evidenze sono assolutamente incontestabili. A meno che non si faccia una ricerca che mi convinca che Mussolini non era un dittatore, che non approvò le leggi razziali, che non dichiarò guerra a Francia e Inghilterra, allora non vedo proprio come un approfondimento possa cambiare la valutazione sul fascismo. A meno di fare quei ragionamenti ridicoli tipo "sì ma il fascismo se non avesse fatto le leggi razziali l'alleanza con Hitler la Seconda Guerra Mondiale il Confino la Pena di Morte..."

Se non avesse fatto quelle cose non staremmo parlando del fascismo, ma di fantafascismo. Non è che un regime a cui dobbiamo cose come quelle possiamo arrivare bel belli a dire che "non fu male". Nono, fu PROPRIO male. Probabilmente non "il male assoluto" (e su questo al massimo possiamo ragionare, analizzandone le dinamiche al livello più profondo potremmo scoprire deboli e inutili attenuanti), ma di sicuro non è da riproporsi in nessuna maniera.

Una cosa è reinterpretare o revisionare, o scoprire nuove evidenze, un'altra è inventare o negare l'evidenza esistente. Per questo hanno inventato il termine negazionismo.

Edited by FreakyFred
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Fascismo con la F maiuscola. Ma per favore.

Il fascismo era una dittatura. Mussolini non ha fatto solo errori. Ha fatto ORRORI. E non si può valutare a prescindere da questi.

Siamo troppo severi con il ventennio? Ma per favore di nuovo. A me pare invece che gli italiani si siano già dimenticati tutto. C'è un revisionismo storico in questi anni da far accapponare la pelle.

 

Mussolini è stato un dittatore e un assassino che ha privato gli italiani di ogni diritto. Che ha contribuito in maniera attiva allo sterminio di un popolo e di altre minoranze.

Ma come si fa a dire che "ha fatto delle cose buone"? Ma che schifo.

 

E tra l'altro ripeto, fascismo si scrive con la f minuscola in italiano. Non con la f maiuscola: è grammatica.

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Piano con le parole, dittatore non è sinonimo di assassino, e Mussolini non si è mai macchiato di alcun delitto.

Onestamente non mi sembra il caso di cominciare una infinita discussione su cosa abbia sbagliato Mussolini, ma mi pare un po' squallido condannare negativamente un periodo tanto complesso guardando ai fatti in maniera così strumentale e superficiale. Una dichiarazione di guerra non è che arriva da un giorno all'altro, bisognerebbe vedere perché si è giunti a quel livello di crisi fortissima in Europa: un approfondimento che vada oltre uno sketch comico potrebbe rivelare che Francia e Inghilterra erano tutto fuorché vittime del nazionalismo tedesco o italiano. ANZI. Che prima e seconda guerra mondiale sono ormai dagli storici generalmente lette in maniera "accorpata", nel senso che nella seconda si riprendono questioni insolute della prima. Purtroppo Francia e Inghilterra, benché vincitrici del conflitto, furono quantomeno responsabili anch'esse dello scempio che ne seguì.

L'Italia entrò in guerra per tante ragioni: sembrava una guerra facile, di esito immediato, la chiamavano la strana guerra perché procedeva a rilento e senza chissà quali allarmanti risvolti. Mussolini progettava grandi cose per i confini del paese, le élite del paese premevano per un allargamento dell'Italia, e memore dei più recenti successi, la strada sembrava segnata. Per di più vi era stato un isolamento pericoloso dal punto di vista internazionale, e l'unico possibile alleato restava la Germania di Hitler (l'olocausto all'epoca non era ancora stato attuato e comunque si discute perfino se ne fosse a conoscenza di preciso lo stesso Hitler). Mussolini fino alla metà degli anni '30 era considerato dai governi europei come un grande intermediario e comunicatore, una sorta di ago della bilancia della politica internazionale. D'improvviso, quando viene conquistata nel '36 l'Etiopia, ecco che Mussolini comincia ad essere scaricato da Inghilterra e Francia, con tanto di sanzioni internazionali. Qualcosa si era rotto e la colpa non può essere riversata per intero sul nostro dittatore, quanto piuttosto ricercata nelle complesse dinamiche dell'epoca (non tanto diverse da quelle di oggi), che vedono Francia e Inghilterra - specie quest'ultima - impegnate nel mantenere le loro ormai declinanti influenze in Europa e nel mondo. Egoistici interessi, altro che ideali di avversione al Fascismo.

Mussolini probabilmente avrebbe potuto aspettare di più prima di entrare in guerra, preparando meglio esercito e quadri. Ma giudicare a posteriori mi sembra lavoro qualunquista e facile, l'attualità rende tutto più complicato.

 

Le leggi razziali. Furono un grande errore prima di tutto dottrinale del Fascismo: il Fascismo non era razzista, non era neppure nazionalista, quel manifesto della razza fu solo una vergognosa genuflessione all'alleato tedesco. Per di più gli ebrei avevano ricoperto grandi ruoli all'interno della rivoluzione fascista, discriminarli - sebbene spesso soltanto formalmente - fu una scelta infelice. Il manifesto fortunatamente ebbe poca applicazione pratica, sia perché nessuno ci credeva veramente (meno che meno Mussolini, che non era mai stato razzista), sia perché nel concreto si chiudeva più di un occhio. Ovviamente ci furono tristi casi in cui quelle scellerate normative vennero applicate, come nelle università e nelle scuole.

Però, a fronte di questa scelta politica che è spiegabile in un'ottica politica e contingente che non ideologica, va anche detto che giudicare il Fascismo per questo è come giudicare la democrazia per aver segregato per anni i neri: fino agli anni '60, negli USA, non potevano neanche sedere vicino ai bianchi sui bus. Il razzismo purtroppo era una costante dell'epoca, del sentire comune dell'uomo bianco (e non solo), un qualcosa di neppure compreso secondo la nostra mentalità corrente.

Ecco, non si può dire che in Italia ci fu uno strano razzismo, quanto piuttosto che in Italia giunse quello che ovunque era la regola. Va anche detto che il razzismo tedesco era pure diverso da quello delle potenze coloniali, motivato da ragioni nazionaliste ma anche economiche e sociali. Tanto che ebreo designava una condizione sociale, spesso, e non solo un'appartenenza culturale, religiosa o razziale.

Vederla in quest'ottica non riduce la portata macroscopica dell'errore di Mussolini di accettare una simile incultura - da lui stesso criticata per anni - per nulla appartenente al nostro background culturale o alla dottrina fascista, ma si può certamente spiegarlo senza creare mostri e demoni.

 

Infine per quanto riguarda la dittatura, andrebbe questo punto discusso tenendo a mente l'intero progetto rivoluzionario fascista, che prevedeva la creazione di un sistema nuovo per nulla ancorato all'idea di dittatura. Mussolini fu certo un dittatore, ma il Fascismo non creava una dittatura: creava uno stato organico, etico, democratico e corporativo. Qualcosa di totalmente estraneo alla dialettica liberale e parlamentare, un'evoluzione e un superamento del socialismo in cui Mussolini stesso si era formato. La dittatura in Italia fu lieve e temperata dalla Corona, dallo Statuto Albertino, dalla Chiesa, dalle élite dell'epoca che premevano spesso sul governo. Il governo stesso fu destituito in piena guerra dalla Corona, cosa impensabile nell'URSS, in Germania o negli USA. L'innovazione che si ebbe negli anni del Fascismo in Italia in ogni campo, la fervente dialettica politica di quel periodo, compreso lo scontro intellettuale, non aveva nulla a che vedere con le tipiedi democrazie occidentali. Tanto che lo stesso Churchill lo giudicò il più grande legislatore vivente della sua epoca (spesso si riduce Mussolini alle bonifiche, ma il Fascismo ha realizzato talmente tanto in Italia che sarebbe iniquo citarlo per scarni istituti o semplici diciture da propaganda, basti pensare al diritto del lavoro).

 

Il Fascismo finì male perché la guerra pesò molto sugli italiani martoriati e perché l'alleanza con Hitler fu infelice e drammatica. Sovrapporre i due sistemi o le due figure è del tutto ingiusto, il nazi-fascismo non esiste e non è mai esistito, fu soltanto il frutto di una brutta alleanza di convenienza finita male (e finita ancora peggio se si guarda alla guerra civile che ne seguì nel nostro paese). E' come se volessimo accusare le democrazie occidentali dei gulag: anche gli USA si allearono con Stalin, eppure...

 

Detto ciò non avevo intenzione di discutere del Fascismo o di Mussolini, volevo soltanto dire che Berlusconi e Mussolini sono due figure totalmente diverse tra loro, per ideologia, formazione, spessore, drammaticità. Entrambi hanno governato questo paese, ma lo hanno fatto in modi e tempi diversi. Paragonarli non ha alcun senso, significa rivestire Berlusconi di un'importanza che non ha, e sminuire Mussolini fino a confondere la portata del suo intervento nella storia a quello di qualsiasi primo ministro autoritario. Il Fascismo fu una creazione nuova, spesso incompresa, e oggi ancor di più confusa con estrema destra, neofascismo e nazismo.

 

Ps. Spesso per correnti e ideologie, religiose o politiche, è raccomandato l'uso della maiuscola. Illuminismo, Romanticismo, Comunismo, Cristianesimo, Islam, ecc.

Edited by Yagami-L
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Non lo capisco il senso di questi discorsi. Non vedo proprio come sia possibile pretendere che una sorta di attenuante possa cancellare il crimine.

E questo al di là del fatto di un'analisi che mi sembra assurda perché fatta tutta sui "se". Se Mussolini non avesse fatto questo, se fossero andate diversamente le cose, se non si fosse genuflesso a Hitler (ma l'ha fatto. Casuale?); se non avesse commesso l'errore delle leggi razziali (ma l'ha fatto. Casuale?); se non ci avesse portato in guerra (ma l'ha fatto. Casuale?); se non fosse stato un dittatore (ma lo è stato. Casuale?).

E a parte questo, tutti 'stii grandi intellettuali fascisti mi sfuggono. Gentile? Bah...

Il fascismo non era nazionalista. Che dire, questa è interessante. Divertente direi, anche. 

Per non parlare del povero Hitler che manco sapeva dell'Olocausto (Hitler non sapeva mai niente, porello).

Edited by FreakyFred
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Piano con le parole, dittatore non è sinonimo di assassino, e Mussolini non si è mai macchiato di alcun delitto.

 

 

Ma si, minimizziamo...gli ebrei morti con le leggi razziali da lui firmate me li sono sognati stanotte...come sono state bazzecole il confino per tutti gli avversari politici (quando andava bene), e le manganellate con annessi drink di olio di ricino ai cittadini comuni che non volevano aderire al partito fascista (i miei bisnonni non si sono fatti piegare).

Berlusconi è quello che è, ma se non lo votavi mica ti faceva picchiare dalle squadracce...ergo il paragone è ridicolo.

Edited by ben81
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Non lo capisco il senso di questi discorsi. Non vedo proprio come sia possibile pretendere che una sorta di attenuante possa cancellare il crimine.

E questo al di là del fatto di un'analisi che mi sembra assurda perché fatta tutta sui "se". Se Mussolini non avesse fatto questo, se fossero andate diversamente le cose, se non si fosse genuflesso a Hitler (ma l'ha fatto. Casuale?); se non avesse commesso l'errore delle leggi razziali (ma l'ha fatto. Casuale?); se non ci avesse portato in guerra (ma l'ha fatto. Casuale?); se non fosse stato un dittatore (ma lo è stato. Casuale?).

E a parte questo, tutti 'stii grandi intellettuali fascisti mi sfuggono. Gentile? Bah...

Il fascismo non era nazionalista. Che dire, questa è interessante. Divertente direi, anche. 

Per non parlare del povero Hitler che manco sapeva dell'Olocausto (Hitler non sapeva mai niente, porello).

 

Certo che non era nazionalista, e non era neppure razzista. Il nazionalismo è un qualcosa del tutto estraneo ai principi dottrinali del Fascismo.

Il dibattito nell'Italia fascista era anche di natura intellettuale, dallo scritto al cinema passando per le arti era un paese in grande fermento, è ingiusto vedere nella "dittatura" una cristallizzazione del pensiero. La dialettica parlamentare dei partiti non è l'unico modo per garantire il dibattito, e l'esperienza fascista ne è un esempio.

E il mio discorso non era pieno di "se". Semmai ho detto che la guerra fu una necessità imposta dagli equilibri dell'epoca, che i tempi e le modalità furono calcolate male, ma che è iniquo addebitare il tutto al Fascismo. Stesso discorso per le leggi razziali. Hitler non era un poverello, ho detto che all'epoca l'olocausto oltre a non essere stato ancora perpetrato era pure decisamente sconosciuto.

 

Per il resto ai tempi delle squadre, nei primi anni '20, furono compiuti molti atti intimidatori, ma dati i tempi e l'estremo conflitto sociale, non c'è da meravigliarsi molto. Lo stesso Mussolini condannò sempre quelle situazioni e furono anzi dei deterrenti alla sua ascesa, basti pensare al caso Matteotti, in cui oggi molti vedono una sorta di attacco a Mussolini per evitare una sua apertura a sinistra.

 

Il confino ad oggi ci fa orrore, giustamente, ma all'epoca era molto meglio delle condanne a morte e forse il confino di allora era molto meglio di tante carceri moderne. Insomma se guardiamo ai tempi e facciamo una comparazione anche con i sistemi democratici di quel momento, il confino nell'epoca fascista appare molto più ridimensionato rispetto a tante altre soluzioni inventate in quegli anni (lavori forzati, campi di concentramento, condanne a morte). In Italia in 20 anni furono solo 32 le persone condannate a morte dal tribunale speciale, e non erano santi.

 

Ora pare che io stia dando un'immagine apologetica del Fascismo. Non è così, è che non mi piacciono le indebite generalizzazioni e le facili conclusioni, il Fascismo non fu quella bestia nera che la Repubblica italiana ha creato negli anni: fu un fenomeno complesso, contraddittorio, difficile da inquadrare che si è concluso in maniera drammatica e tragica. D'allora poi se ne è abusato, tanto che ormai si parla di neofascismo, estrema destra, neonazismo, razzismo come sinonimi. E l'anti-fascismo è solo la visione opposta - e complementare - a questo sistema semplicistico di intendere le dinamiche politiche. Pur avendone un'immagine totalmente negativa del Fascismo, trovo che una qualsiasi comparazione con Berlusconi e la situazione attuale tolga d'importanza alla questione che ormai dovrebbe essere puramente storica.

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Sì, affermare che in un qualche modo si possa dare un giudizio che alla fin della fiera non sia negativo sul fascismo si chiama "apologia". O giustificazionismo storico, lo stesso tipo di ragionamento per cui si potrebbe cancellare qualsiasi responsabilità storica di qualsiasi atto compiuto nella storia dell'umanità sulla base del fatto che proveniva da una determinata "situazione storica". Ma la storia in realtà non ha necessità, quelle sono le solite sciocchezze hegeliane, l'uomo, e gli uomini, fanno delle scelte. Non è che gli ebrei c'era la necessità storica di discriminarli e poi tentare di sterminarli, è stata una scelta precisa; come è stata una scelta precisa l'alleanza con Hitler, ed è stata una scelta precisa quella di portarla fino alle sue estreme e tragiche conseguenze. 

Ovvio che il fascismo non è stato il "male assoluto" al di là qualsiasi attenuante o analisi storica. Ma non è stato "una cosa buona", è stata una cosa cattiva. 

 

In parenthesis, per me non sussiste un "fermento intellettuale" in una situazione in cui se non sei d'accordo col partito vieni processato. Continuano a sfuggirmi oltretutto tutti questi grandi intellettuali fascisti; c'è stato qualche intellettuale che a posteriori ha aderito del tutto o in parte al fascismo, tipo Pirandello, Pascoli, D'Annunzio; ma anche così ci vuole un notevole stiracchiamento per categorizzarli come "intellettuali fascisti"; piuttosto ciò che appare è un fascismo che arriva e si appropria più o meno pacificamente, più o meno violentemente, di una cultura preesistente. 

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Piano con le parole, dittatore non è sinonimo di assassino, e Mussolini non si è mai macchiato di alcun delitto.

Onestamente non mi sembra il caso di cominciare una infinita discussione su cosa abbia sbagliato Mussolini, ma mi pare un po' squallido condannare negativamente un periodo tanto complesso guardando ai fatti in maniera così strumentale e superficiale

 

 

Peccato che tu e tutti noi se fossimo nati nel ventennio: un periodo non così criticabile (a tuo dire) saremo finiti in un campo di sterminio con una bel triangolo rosa appuntato al petto!

Ma a me cosa vuoi che me ne freghi? Ha costruito delle stazioni e delle scuole. Chi se ne importa se quest'amabile nonnina di Mussolini (per carità, non è mica stato un assassino, come dici tu) ha contribuito allo sterminio di gente innocente (o di gente che non la pensava come lui).

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@Madoka, per i gay con Mussolini c'era il confino.

Nei campi di concentramento ci finivano solo i gay tedeschi.

Immagina che imbarazzo per la Santa Sede

se i sodomiti fossero stati inviati ai Lager...

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A me fa un po' paura( per modo Di dire) questa nuova generazione Di ragazzini gay moralisti, bacchettoni, Di destra ( nel senso negativo del termine). Hanno un culo enorme ad essere ventenni e froci nel 2013 invece Che 20, 30, 40 anni fa. E non lo capiscono.

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