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"Due Tipi di Gay..."


dreamer_

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E' una distinzione che ho sentito più volte da ragazzi e ragazze etero, e sento che di fondo ci sia nelle uscite di molti uomini e ragazzi gay:

"Esistono due tipi di gay: i maschili e le checche".

Se in una mentalità più retrograda e tradizionalista l'omosessualità viene bocciata in toto, nelle forme più moderne e sottili di omofobia a venire denigrato è principalmente il ragazzo effeminato. 

Le critiche principali che ho raccolto a questa categoria sono:

- Identificano la propria personalità con la propria sessualità

- Sono spiacevoli o comunque fastidiosi (un senso di repulsione inconscio su cui nessuno mi sa dare precisi dettagli)

- Sono poco fisicamente attraenti (sia per le ragazze che per i ragazzi)

- Sono (apparentemente) superficiali

- Sono fastidiosamente esibizionisti nei confronti della propria sessualità

 

Il dubbio che mi è sorto e che quini rivolgo a voi è:

A venire denigrata in questo caso è comunque l'omosessualità, concentrata in questo fantomatico stereotipo, che permette agli etero di scagliarsi contro l'omosessuale diverso e agli omosessuali di apparire comunque nella norma opponendosi a qualcuno più "omosessuale" di loro?

Oppure è proprio l'effeminatezza in sé, identificata nello stereotipo, ad essere considerata un tratto peggiorativo, in contrasto all'ideale maschile machista? Contando che siamo in una società comunque piuttosto maschilista e in cui una donna mascolina è ampiamente accettata e in cui progressivamente i gay mascolini stanno trovando un ambiente di pacata e normalizzante accettazione.

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privateuniverse

Mi spiace dirlo ma, secondo me, lo stereotipo non è tanto fantomatico.

 

Detto questo, sicuramente è un modo per denigrare l'omosessualità in sé, come è avvenuto e avviene per tutte le minoranze (ebrei, negri, stranieri zingari e così via).

 

Non sono invece d'accordo sul fatto che sia necessariamente l'effeminatezza in sé a essere denigrata, perché non necessariamente questa si sovrappone ad alcune delle caratteristiche che hai menzionato (e che, per quanto può valere, personalmente anch'io trovo molto irritanti, come tutti i comportamenti stereotipati, anche quelli delle lesbiche camioniste o dei palestrati che si conciano in un modo assolutamente improponibile per mettere in evidenza il loro fisico, tanto per fare altri due esempi).ùù

 

Non tutti i gay effeminati sono anche superficiali, modaioli o sguaiati (e viceversa, ovviamente).

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si chiama machismo, perché nella mente di una società molto indietro essere donne è un insulto, quindi per un uomo sembrare femminile è qualcosa di inaccettabile, mentre una donna viene considerata se "ha le palle" o è "tosta" oppure "maschiaccio" e quindi universalmente acclamata come "donna forte". 

 

purtroppo la cosa non si limita solo al mondo eterosessuale, che per certi versi è giustificato in quanto ignorante, ovvero che ignora. in quasi dieci anni di permanenza su questo forum, ho notato spesso utenti attaccarsi l'un l'altro utilizzando i termini checca/passiva/sfranta in modo denigratorio e offensivo, sempre perché nella mente di una società molto indietro essere donne è un insulto.

 

siamo al limite del drammatico nel renderci conto che c'è tantissimo lavoro da fare, soprattutto tra di noi. la cultura di una comunità si tramanda alle nuove generazioni soprattutto da frasi e colloquialismi quotidiani. basterebbe porre attenzione a ciò che si dice per evitare di perpetuare euristiche e stereotipi, almeno nel nostro piccolo.

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Le due caratteristiche che mi paiono più interessanti sono queste:

 

- Identificano la propria personalità con la propria sessualità

- Sono fastidiosamente esibizionisti nei confronti della propria sessualità

 

Ecco, per molti etero qualunque gay che da anche solo un bacio sulla guancia

al suo compagno è "esibizionista" e se osa sollevare il problema dai diritti LGBT

in Italia "identifica la propria personalità con la propria sessualità."

 

 

Un'altra cosa interessante è quella della "superficialità."

Credo che questa derivi più che altro dall'immagine che la TV italiana da dei gay.

 

Per il resto, certo, l'idea della mascolinità come canone di bellezza è diffuso.

Ed è anche chiaro che un etero preferisca un gay che in un cero modo gli assomiglia

nel modo di porsi e negli interessi. Nulla di strano.

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premesso che l'intolleranza contro gli effeminati è da escludere e da condannare

 

 

ebbene sì

 

esiste anche l'omosessualità maschile

 

 

ed è una cosa molto bella.  

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La prima cosa da fare è prendere le difese degli effeminati di fronte agli etero,

proprio perché - se ti identificano ne "l'altro tipo di gay" - è tuo dovere

impegnarti nella promozione della diversità, di tutta la diversità.

 

La seconda cosa da fare è distinguere l'effeminatezza dalla superficialità.

E' lecito sfottere un effeminato che piange perché non può permettersi una borsa di Hermés,

per lo stesso esatto motivo per cui si sfotterebbe una donna simile

o un maschio che pianga per un rigore non dato alla Juventus.

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- Identificano la propria personalità con la propria sessualità

Siamo sicuri che sia esclusiva di quelle che vengono chiamate "checche"? Quante persone "maschili" non dicono/fanno/sognano/vivono nulla che non sia riconducibile all'essere gay? Come dissi in un post sulle fug-hug, il presentarsi come "Gay, gay, gay, gay, Mario, di Viterbo, 25 anni, laureato etc" è svincolato dall'essere sfranta o "bear" (per non utilizzare costantemente il termine "maschile")

 

Gli Idioti però prendono in giro le sfrante (io non userei qst termine, ma è x capirsi qui ed ora) perché così possono prendere in girò l'omosessualità: chi riderebbe davanti ad un uomo che ama un'altro uomo? Di comico c'è poco. Ma prendi un ragazzo che parla in maniera affettata, che gesticola vorticosamente, che ripete in continuazione "adorooo", "dioooo", "amoooo" come un disco rotto, magari pure truccato o "conciato per le feste": le battute da caserma trovano terreno più che fertile.

 

Dopo è chiaro come il sole che ciò affonda nell'idea di maschio machista.

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Ma prendi un ragazzo che parla in maniera affettata, che gesticola vorticosamente, che ripete in continuazione "adorooo", "dioooo", "amoooo" come un disco rotto, magari pure truccato o "conciato per le feste": le battute da caserma trovano terreno più che fertile.

 

E quindi?

Magari ti danno pure fastidio gli etero che ruttano e si grattano le palle;

ma a me sinceramente le due categorie sono ugualmente indifferenti,

al massimo le prendo bonariamente in giro.

(Amo chiamare al femminile i machi mentre gioco a poker,

fa parte delle mie strategie di trash talking...)

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chi dice che i gay, gli effemminati, le sfrante,... se la cercano loro stessi se vengono discriminati perchè ostentano la loro omosessualità è sullo stesso piano di chi affermava che una donna se l'è cercata lei se è stata violentata perchè provocante a causa di una minigonna o di un altro vestito.

 

ogni essere umano ha il diritto di vestirsi e gesticolare come piace a lui senza essere discriminato per questo.

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Quante persone "maschili" non dicono/fanno/sognano/vivono nulla che non sia riconducibile all'essere gay? Come dissi in un post sulle fug-hug, il presentarsi come "Gay, gay, gay, gay, Mario, di Viterbo, 25 anni, laureato etc"

 

Ma cosa significa esattamente?

 

Magari è un po' off topic ma mi interessa molto.

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privateuniverse

Se posso permettermi, credo che @@enricoLH alludesse a quei gay che, pur non essendo effeminati, "ostentano" la loro omosessualità.

 

Questo per dire che la caratteristica "identificano la propria personalità con la propria sessualità" non è esclusiva della "sfranta" (anzi, si potrebbe dire lo stesso per quegli etero che non fanno altro che sbandierare il loro interesse per le donne o il loro successo con le donne).

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privateuniverse

L'ho messo apposta tra virgolette perché sapevo che qualcuno si sarebbe attaccato all'uso della parola, ma non ne trovavo di migliori.

 

Va intesa nel senso dell'esempio di @enricoLH.

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Però bisognerebbe distinguere tra 'sfrante' ed 'effeminati' perché non è detto che l'effeminatezza renda per forza di cose sfrante. È patetico discriminare qualcuno per l'effeminatezza, ma mi sembra più che normale non prediligere la compagnia di 'sfrante' in quanto io non passerei manco morto del tempo con delle ragazze etero che si comportano come oche. Una 'sfranta' per me in genere è un gay (effeminato o no) che pensa solo a divertirsi e alle cose futili. Per fare un esempio chiarissimo è il tizio che in un discorso serio ti chiede se hai ascoltato l'ultimo di madonna o se trovi 'divina'(ma che termine è??) la sua borsetta. Voglio dire a me danno più 'fastidio' in quanto sono talmente egocentrici che alla fine risultano fuori dal mondo e sono capaci di fregarsene di tematiche del mondo LGBT che li riguardano.

 

Ad ogni modo una sfranta e/o un effeminato hanno il 'vantaggio' di essere facilmente visibili e questo in alcuni casi è un bene perché ti evita di star li a dar spiegazioni alla gente sul tuo orientamento. Io credo che agli etero e ad alcune 'sfrante' dia molto più fastidio un gay maschile in quanto è più difficile notare delle 'differenze' oggettive e la cosa turba moltissimo a quanto pare. Vi basti pensare che ai tempi prima di fare CO al lavoro tutti pensavano che fossi uno sciupafemmine ,o che ci stessi provando con delle colleghe, per poi al momento CO dovermi sentire dire che 'l'avevo capito'(e io, "peccato che non ti ho detto di essere SOLO gay..." :D). Non ho ben capito perché, ma gli etero non riescono mai ad ammettere che hanno preso un granchio!

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Però bisognerebbe distinguere tra 'sfrante' ed 'effeminati' perché non è detto che l'effeminatezza renda per forza di cose sfrante. È patetico discriminare qualcuno per l'effeminatezza, ma mi sembra più che normale non prediligere la compagnia di 'sfrante' in quanto io non passerei manco morto del tempo con delle ragazze etero che si comportano come oche. Una 'sfranta' per me in genere è un gay (effeminato o no) che pensa solo a divertirsi e alle cose futili. Per fare un esempio chiarissimo è il tizio che in un discorso serio ti chiede se hai ascoltato l'ultimo di madonna o se trovi 'divina'(ma che termine è??) la sua borsetta. Voglio dire a me danno più 'fastidio' in quanto sono talmente egocentrici che alla fine risultano fuori dal mondo e sono capaci di fregarsene di tematiche del mondo LGBT che li riguardano.

 

Ad ogni modo una sfranta e/o un effeminato hanno il 'vantaggio' di essere facilmente visibili e questo in alcuni casi è un bene perché ti evita di star li a dar spiegazioni alla gente sul tuo orientamento. Io credo che agli etero e ad alcune 'sfrante' dia molto più fastidio un gay maschile in quanto è più difficile notare delle 'differenze' oggettive e la cosa turba moltissimo a quanto pare. Vi basti pensare che ai tempi prima di fare CO al lavoro tutti pensavano che fossi uno sciupafemmine ,o che ci stessi provando con delle colleghe, per poi al momento CO dovermi sentire dire che 'l'avevo capito'(e io, "peccato che non ti ho detto di essere SOLO gay..." :D). Non ho ben capito perché, ma gli etero non riescono mai ad ammettere che hanno preso un granchio!

 

Sono d'accordo con te. Un conto è essere effeminati, e in quel caso prendere in giro è ingiusto ed incivile, ma un conto è essere sfrante, nel senso di gay vuoto e senza cervello. A me hanno sempre irritato le sfrante, con la loro vacuità e l'incapacità più totale di avere un briciolo di personalità e la totale mancanza di consapevolezza nell'alimentare un odioso stereotipo negativo a svantaggio di tutti i gay\bisex. E'ovvio che a queste persone un "gay maschile" possa dare fastidio, dal momento che non è omologato in serie come loro.

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... ma un conto è essere sfrante, nel senso di gay vuoto e senza cervello.

 

se uno ha un QI di una gallina non è mica colpa sua.  :)):

 

e allora perchè un trattamento diverso rispetto a un effemminato ?

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Consideriamo però anche una cattiva abitudine di gran parte dell'ambiente gay, ovvero quello di esagerare un po' con il comportamento "sfranta - style", sia in ambito gay che qualche volta anche come esibizionismo di fronte a un gruppo misto/etero. Si può evitare di parlare come una Donatella Versace e si può evitare anche di stare li a strillicchiare, così come si può evitare di calcare la mano sullo stereotipo gay=parte-femminile-di-se-da-accentuare.

 

Non è necessario urlare "SEeeeEEeentiiiII TesssooOOOrrooOOO" etc etc, così come si può anche evitare di parlare sempre e solo di cazzi quando si è più di 3 gay insieme, scandalizzarsi perchè un gay è amante del calcio e degli altri sport ed essere disgustati se non te ne frega una emerita cippa del diritto di ogni uomo ad avere una borsa. Sta " invidia del tacco 12 " è tremenda, così come tutte le frasette d'acido e le battutacce grevi dette con una voce un po' nasale, al limite del sopranino.

 

Ho visto orsotti di 1,90 per più di 100kg piegare il polso, ridere affettati e con voce sottile e un po' in falsetto mettersi li a sedere, gambe strette unite e mani in posa ottocentesca, armadi pelosi indossare delle ballerine (praticamente dei canotti, vista la misura di piede), con degli strass sopra e fare la sfilata di fronte ad altri. Un ragazzo tanto caruccio, muscoloso e occhi bellissimi dirmi, con un tono di voce che vi lascio immaginare: "ma che, secondo te so' tanto gay vero?"

 

Diciamolo pure, essere gay maschi non significa essere effemminati, non significa avere per forza un lato femminile pronunciato, e non significa dover atteggiarsi in una serie di comportamenti che vanno a scimmiottare pericolosamente  quella particolare e limitata categoria di donne che include Flavia Vento e la Ferilli. 

 

E personalmente, questi atteggiamenti fanno si che un ragazzo che li assume viene da me discriminato, non perchè effemminato, ma perchè idiota.

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... questi atteggiamenti fanno si che un ragazzo che li assume viene da me discriminato, non perchè effemminato, ma perchè idiota.

 

E dagli: tutti a discriminare gli idioti, quelli senza cervello e quelli che pensano solo a divertirsi. Ma è colpa loro se sono fatti così ?

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Nel comprendere la mia "diversità" non posso fare a meno di comprendere sempre di più TUTTE le "diversità", imparando a non giudicare, ad andare a fondo, a VEDERE DENTRO, andando oltre, eppure comunque senza mai cadere - o almeno questo vorrei - in giudizi che non posso e tutto sommato neanche voglio dare.

E' quindi necessario, secondo me, che ognuno di noi si soffermasse a pensare a questo.

D'altra parte, però. ciò non significa che non si possono avere preferenze...

Ma, come dite tutto sommato anche voi, preferire è una cosa, mentre categorizzare, o anzi, diciamocela tutta, "tacciare", è ben altra.

Le persone a prescindere non si categorizzano, e ogni mossa che noi facciamo in tal senso è tutto sommato una cretinata.

MI pare stupido parlare di "checche" e di "maschili". A volte, però, diventa necessità per far capire che non siamo come la tv ci presenta, come Jonathan del GF o chi per esso (nulla contro di lui, quello che è male è che ai suoi modi di fare vogliono far corrispondere quelli di OGNI omosessuale).

Questa necessità alimenta un po' di omofobia verso alcuni omosessuali? Forse.. allora è bene parlare poco, e farsi conoscere e conoscere sempre per come si è/sono davvero le persone.

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L'ho messo apposta tra virgolette perché sapevo che qualcuno si sarebbe attaccato all'uso della parola, ma non ne trovavo di migliori.

 

 

In quanto gay, "ostento" la mia pretesa di essere intellettuale-coscienza critica-profeta nel deserto XD

 

Il problema dell'ostentazione come criterio interpretativo è che può costituire in sé una trappola

per una minoranza, è chiaro che lo stereotipo semplificando ad un tipo solo non agisce allo stesso

modo su tutti, non è la stessa cosa ostentare una cosa o un'altra, però vediamo come noi possiamo

reagire a questa pressione esterna:

 

Se ci spostiamo da effeminato a sfranta, stiamo ritagliando una sottocategoria "fastidiosa"

che si distingue solo in quantità rispetto al termine originario. E' una reazione spontanea

cerchiamo da un lato di non condannare in sé la effeminatezza ( ci parrebbe scorretto ) dall'altro

di salvare qualcuno che ci appare "naturale" o che ci è amico etc.  accogliamo però l'uso

di questa parola che ci deriva dalla maggioranza.: ostentazione

 

Se allarghiamo da effeminato a "gaio" cogliamo tutta la cultura gay mainstream ( i locali

le palestre la socialità i gusti musicali e nel vestire tutto ciò che identificando il gay intrinsecamente

ci distingue mediamente dagli etero ) e con l'ostentazione denunciamo un certo conformismo

interno, tuttavia questo sarà anche connotato in senso "femminile" proprio perchè "gay" (

in caso contrario per ciò che risultasse uguale non lo riusciremmo neanche ad identificare 

sarebbe un aspetto uguale e quindi automaticamente irrilevante )

 

D'altronde anche il gay non effeminato se deve dimostrare a sé ed agli altri che esiste un

secondo tipo di gay, finirà per dover dimostrare e quindi ostentare maschilità e cercare

conferme, ma la maschilità insicura se è a mettere ( metto su una immagine ) è una "contro

ostentazione", se è a togliere rischia di non essere o di essere repressione.

 

Se una sottocategoria diversa dal gaystream riesce a darsi dei luoghi propri, il criterio di

cui sopra si replica pure per essa: nel momento in cui il mondo bear riesce ad avere una

sua vita sociale autonoma, nasce il bear glamour e la critica di alcuni bear nei cfr. di quei

bear che esagerano e quindi "ostentano" la diversità ursina.

 

L'approdo può essere la critica al gay pride, come luogo dell'ostentazione in sè.

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@ non è 'colpa' loro, ma non per questo devo sentirmi obbligato a farmeli andare bene.

 

A me non risulta che la 'maschilità' si ostenti né che si aspiri a creare un movimento 'dei maschili'. Il problema è un po' delle 'sfrante' e di certi etero (o chi per loro) che ci vorrebbero tutti ben 'visibili', effeminatissimi, modaioli e con contenuti da 'oca giuliva'. L'etero medio ti dirà sempre 'che si capiva' e la 'sfranta' è davvero convinta che in ogni gay si nasconda una piccola 'sfranta'.

 

Un amico effemminato è una persona che ritieni valida per quello che è e che ti dimostra che la sua effemminatezza è naturale e non ostentata (infatti dopo un po' di volte ti passa pure inosservata). Non fa della sua effeminatezza uno strumento per 'farsi vedere' od apparire come una 'bambola parlante'. La sfranta invece, facendo un esempio, è un tizio che fa mille mosettine ed enfatizza certe frasi (non venite a dirmi che lo fa spontaneamente perché non ci credo) e utilizza questo per farsi conoscere. All'entrata di un locale passò una volta una coppia di 'sfrante' e il 'problema' di uno dei 2 è che era l'una di notte e ancora nessuno gli 'aveva sfondato il culo'(cito testualmente) e ci faceva notare come a Lisbona già a quell'ora aveva il culo arrossato e ferito. Perdonatemi, ma non trovo intelligente né appropriato voler far 4 chiacchiere con discorsi del genere!'

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Diciamo che la sfranta e la checca isterica non sono prerogative del mondo omosessuale.

Quello che chiamiamo "istrionico" penso che calzi a pennello con alcune di queste personalità, a prescindere dal genere

e dall'orientamento sessuale.

E sinceramente conosco sia maschi omosessuali che donne eterosessuali con una personalità così, che tendono ad avere una sessualità molto bisognosa (talvolta suscitando l'ammirazione dei più insicuri), un'emotività superficiale, un'espressività eccessiva

e anche un modo di parlare tipicamente generico.

Della serie
"com'è andata ieri?"

"semplicemente favoloso!!!"

Poi uno può anche fare il processo alle personalità altrui (che fanno gruppo perché la natura umana è così costituita) ma è diverso avere un atteggiamento effeminato nella voce e nella camminata dal costruire la propria vita attorno ad alcuni tratti di sé. 

Il discorso è che spesso quella che comunemente viene chiamata sfranta piuttosto che checca isterica, è una persona seduttiva e bisognosa, così come lo è il super macho che cerca di rafforzare la propria virilità perché deve piacere a tutti i costi.

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Semplice frutto di una società malata. Cioè che senso ha dire "due tipi di gay"? uno è meglio dell'altro perché sembra più etero? Un conto amare un certo tipo di uomo, un conto è discriminarlo per quanto riguarda i suoi atteggiamenti. Non esistono più tipi di gay, non esistono più tipi di uomini. Ragionamenti beceri e bigotti ci hanno portato a questo e dato che è più facile dire "io odio solo le checche" lo si dice. Non importa se comunque è razzismo, questo tipo di razzismo è accettato.

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@@privateuniverse : io ho semplicemente elencato le critiche che sento più spesso allo stereotipo, in misura minore ai ragazzi.

 

@@R.POST : euristiche :asd:

 

@@Ilromantico : il topic in questo caso tratta la distinzione e la discriminazione dei ragazzi effeminati perché è sottointeso che un ragazzo lagnoso, superficiale, inopportuno nel parlare della propria vita sessuale, sia una spiacevole compagnia indipendentemente se sia maschile o meno.

Inoltre trovo che la mascolinità venga ampiamente sottolineata, probabilmente questa tendenza è meno appariscente perché viene considerata assolutamente nella norma. Fare sport per apparire più scolpiti, farsi piacere la birra, farsi crescere una barba, sforzarsi di non apparire "gay" sono piccole azioni molto comuni sia fra gli etero che fra i gay per evitare di essere tacciati di femminilità. Con questo non dico né che gli uomini maschili né quelli effeminati siano artificiosi, spesso queste scelte sono inconsce o fanno parte della spontanea tendenza del singolo.l

 

@@nak9 : la tua distinzione non è diversa dalla distinzione iniziale in " due tipi di gay" tu hai semplicemente diviso gli effemminati in altri due gruppi per poterti scagliare contro un gruppo più piccolo e restrittivo.

 

Forse..

Forse sì. Il bisogno di distinguersi dallo stereotipo porta inevitabilmente a creare un "noi", gli omosessuali nella norma, e "loro" gli omosessuali che si avvicinano allo stereotipo. E questo, nei meno tolleranti e raziocinanti porta ad una plateale discriminazione.

 

@@Fra93 : concordo

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@@Hinzelmann la tua visione è chiara e corretta e la condivido: l'ostentazione come mezzo di cattura la puoi vedere bene o male ma a quel punto ha ottenuto lo scopo, l'hai "visto". Un po' come, facendo del surrealismo, la ruota del pavone, credo ci siano un sacco di fagiani che ritengano eccessiva questa forma di ostentazione.

 

D'altro canto, questo vuol dire tante cose, il mondo è pieno di divise, la giacca e cravatta per il professionista, il tallieur per la donna in carriera, il grembiule nero con i bottoni dorati dello chef, il maglione girocollo di lana per il professore di lettere moderne, e così via. Niente di strano che quando vado in una serata Bear preferisca indossare jeans e camicia quadrettata o t-shirt nera con scritte, e niente di strano che un gaystream che va al Borgo si metta un po' di matita per far risaltare gli occhi e indossi una maglietta aderente a scollo largo.

 

Però è l'ostentazione eccessiva e fuori luogo che stona. Il ragazzo che va in giacca e cravatta al cinema stona parecchio e si prende gli insulti degli amici e le occhiate di derisione delle persone che lo guardano, per non parlare dello chef che va col grembiule nero alla messa domenicale, non lo farebbero neanche entrare. Il maglione girocollo del professore non è bene accetto alla prima della Scala (non credo si possa entrare senza un vestito), e il tailleur della donna in carriera è proprio fuori luogo al mercato del pesce e la povera donna pagherà le spigole a un prezzo molto superiore al dovuto per il suo abbigliamento.

 

Così credo che molta ostentazione da parte dei gay dovrebbe essere evitata fuori dal contesto in cui la cosa può anche starci, gaystream o meno.

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Faccio altro post che il "modifica" non funziona bene.

 

@@dreamer_ non è affatto vero che palestra e barba servano per sforzarsi di apparire meno gay. Invece è proprio il contrario: in certi contesti è "necessario" avere la barba per essere apprezzato come gay, così come avere un buon fisico curato è sempre un biglietto da visita che la maggiorparte dei gay apprezza e che ne attira come le mosche.


Questo proprio perchè lo scopo non è affatto "essere meno gay". E' una scelta controproducente, perchè se sei meno gay, allora probabilmente sei meno individuabile e hai meno possibilità di trovare un partner, che sia per una notte o per di più. 

 

Forse in una fase iniziale della propria "gaycità" ci può stare una strategia di "occultamento", ma poi proprio non regge. 

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@@calvin2010 privateuniverse ha interpretato perfettamente ciò che intendevo dire. Fare della propria sessualità una bandiera, rivestirla di assoluta importanza e considerarla come il primo dato da comunicare agli altri di sè, x me significa "ostentare".. E lo può fare chiunque: certo è che le sfrante (e non gli effeminati, come è stato giustamente notato) sono una sottocategoria che hanno fatto di tutto questo la loro stessa essenza.

 

@@Almadel intendevo dire: è facile farci del cabaret sulle sfrante... Basti pensare a tutti i numeri di Zelig, Colorado, agli ospiti gay da talk show, ai film più beceri: per prendere x il culo i gay e farne oggetto di scherno si giocano queste carte.. In Will & Grace (serie tv comunque diversa dalle sopracitate) il personaggio gay "divertente" era Jack. Ma io avrei sposato Will :asd:

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