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Omoafettività, omofobia interiore e libertinaggio. Sono in contrapposizione?


Ilromantico

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Omoaffettività= affetto relativo a un amore omosessuale. Visto che riguarda persone dello stesso sesso si chiama così, non vedo l'incasellamento, l'affetto non è mica una categoria -_-'.

 

Prova a spiegarmi un po' @@Marcolinorules cosa intendi per omoaffettività, o se non ti piace il nome, qual è la tua idea di affetto per il tuo stesso sesso. Cos'è per te l'amore e l'affetto? Penso sia più efficace parlarne così, evitando di fare polemica sterile sull'argomento.

Edited by Ilromantico
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Marcolinorules

Onestamente non ho un'idea di affetto per il mio stesso sesso.

L'amore è l'amore e l'amore che provo per un uomo è lo stesso che un uomo prova per una donna o una donna per un uomo o una donna per una donna.

 

E l'amore cos'è? DOMANDONA!

Però penso sia... hai presente quando hai la diarrea? E non te la aspetti di averla.

Cammini tranquillo e sicuro per la strada, ed eccola. E ti scappa, la cacca, e stai male e trovi un bagno, fai quello che devi fare e ti senti libero.

 

Ecco, l'amore è 'sta cosa qua.

Ti libera dalla tue paure (come la diarrea ti libera dalla cacca) e ti fa stare bene (quanto ti sei svuotato dalla diarrea, quanto stai bene? *__*) e ti fa rischiare e ti fa muovere e ti fa correre (la diarrea quanto ti fa correre?) e ti fa sentire vivo e poi ti cambia, dentro.

 

Però a differenza della diarrea, l'amore è rivolto anche all'Altro, al fatto che tu quando ami vuoi il bene dell'Altro, al 100% e ti basta sapere che lui sta bene e un po' stai bene pure te.

L'amore ti rende un essere umano e ti fa capire che pure te ti meriti di essere amato, di essere Qualcuno per qualcuno.

 

L'amore, in tutto le sue forme, non giudica ma accoglie, accetta, abbraccia. L'amore è redenzione e sacrificio.

 

Poi vabbé, mica è sempre e comunque così. Se ami una persona a volte la mandi pure a fare in culo :D

 

Scusate la sbrodolata.

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Questo discorso l'ho sentito fare anche da mia nonna, cattolica praticante ottantenne, quando non le avevo ancora spiegato come funzionano le dinamiche gay. Leggerlo anche qui è in effetti un po' deprimente.

 

vedi wasabi, il fatto che tu risponda a pene di segugio va bene. lo capisco. non siamo costretti ad arrovellarci su ciò che dice uno sconosciuto su internet. il problema nasce quando lo sconosciuto (in questo caso, tra noi due, io) dice una cosa consona all'argomento in questione che, presa nel suo contesto, effettivamente darebbe un'interpretazione persino valida. credo sia la funzione di un forum. è bizzarro, e devo dire che ha scioccato anche a me, rendersi conto di come certe dinamiche anche un po' banali uomo-donna possono venirsi a ricreare tra alcuni gay. ne troverai prova in questa stessa sezione, laddove certi gay si sono interrogati con le lacrime agli occhi se fosse giusto concedersi a tale principe azzurro che si stagliava all'orizzonte, mentre altri temevano che tale figuro volesse solamente strappargli la purezza e poi sparire nell'ombra

 

a nessuno viene in mente che questi sono problemi che hanno le ragazzine di 14 anni alle prese con la prima volta, e non perché loro sentano il desiderio di questionarsi a riguardo, ma è semplicemente perché è così che vengono cresciute, "farlo con la persona giusta o sei una poco di buono"? quale perversione mentale ha scatenato in un giovane gay l'idea che debba sottostare anche lui a suddetti ragionamenti invece di vivere la sessualità come i suoi coetanei, cioè fregandosene e non vedendo l'ora di passare alla fase B? quale, se non una sorta di identificazione "io gay passivo -> ruolo ricettivo -> io devo concedermi -> perdita della verginità come momento importante" e tutto ciò che ne deriva. solo io lo trovo agghiacciante? forse proprio perché ho sempre stupidamente creduto che tra maschi le cose andrebbero fatte diversamente rispetto al lavaggio del cervello che gli etero subiscono, eppure, se vai a rileggere nel dettaglio (magari in pvt ti linko con calma i vari topic), ti renderai conto di come io non abbia così torto a riguardo. in bene o in male, è difficile dirlo, anche se a giudicare dai risultati sinceramente avrei preferito rimanere nella mia illusione.

 

 

 

Ho detto che la condotta sessuale può essere un elemento di giudizio.

 

certo che lo è. se scopro che il mio date è tempestato di malattie sessuali di qualsiasi tipo, ne trarrò una conclusione piuttosto chiara, ma non è certo il suo scopare in giro il problema (come se noi uscissimo con qualcuno per ammirare i francobolli) quanto il fatto che lui evidentemente non sappia o non voglia sapere cosa siano le precauzioni. ma anche la pochissima o assente attività sessuale, l'inverso, è un problema. non è naturale. potremmo farci un giudizio anche su questo. cavolo però non succede quasi mai...

 

ps: vivere liberamente fidanzamenti, matrimoni e avventure significa che oggi esci con qualcuno che ti piace, e se ti piace proprio tanto ci finisci a letto anche dopo tre ore, per poi non rivederlo più perché impegni comuni vi dividono sino a quando, svariati ragazzi dopo, lo reincontrerai a una festa, in giro, con amici comuni. lì inizia una frequentazione che, magari, ti porterà a vivere happily ever after. sette anni dopo, crack, l'amore è finito, perché a volte è così che succede. raccogli quel che resta del tuo cuore con il cucchiaino, firmi qualche carta, tiri un gran sospiro e la vita è meravigliosa perché qualunque cosa succeda, continua. e tu hai vissuto, hai scopato, ti sei innamorato, magari ti sei concesso qualche vizio extra perché il tuo lui era d'accordo, e non hai scassato l'anima a nessuno. meglio di così?

 

 

 

A me non frega nulla se i "libertini" non 'approvano' la mia idea di amore/sesso, liberissimi di pensare che sono un 'bacchetone', ma non di prendervela così tanto per chi non condivide il vostro modo di vivere l'amore/sesso.

 

assolutamente. ora però permetti una constatazione, deformazione professionale, se vuoi? è un po' lunghetta. dopo sette anni, e dico sette anni, non due settimane, non cinque giorni, non dieci mesi, che leggo le cose più disparate in questa sezione, se ti dico che l'andazzo generale che noto è uno, è perché è davvero quello. gli strumenti di mod mi permettono tante cose, ma non di mentire, perché è tutto tracciabile. la funzione del cerca è limitata, ma puoi andare a ritroso quanto ti pare e scoprirai, nelle quasi 40 pagine di storia di amore&relazioni, che quando dico che, semmai, è l'ala libertina dei gay (di cui solo per ora farò il portavoce in modo assolutamente non ufficiale) a essere attaccata, e mai il contrario, è perché è la verità. e questo perché, in tanti anni, abbiamo avuto spesso utenti che, un po' come te, ammettilo, in più di una occasione, sembravano quasi sbattere in faccia agli altri il proprio status di gay fidanzato e monogamo come fosse una virtù, un po' come fanno le mamme del moige che si sentono in dovere di battersi per ciò che è giusto senza che nessuno gliel'abbia mai chiesto, perciò a un certo punto capisco anche che, prima o poi, ci rischi una graffiata, è normale, non sei tu che, dal nulla, vieni blastato perché "i libertini" sono cattivi o invidiosi di quello che hai. è che, dagli oggi, dagli domani, la pesantezza di certi interventi può generare un backlash. è come iniziare un dibattito con un omofobo per primi (esempio azzardato solo per dare l'idea degli opposti): non puoi lamentarti che poi lui dica cose che non ti piacciono... l'hai lanciata tu la palla. se ognuno si fosse fatto gli affari suoi... leggi un paio di volte perché ho il vizio di fare frasi lunghe (me lo dicevano anche a scuola) fortunatamente però sempre unite da un filo logico.

 

 

 

 

per concludere:

 

Anche continuare a dire che chi la pensa diversamente da te è prigioniero della propria chiusura mentale e del bigottismo non è un atteggiamento molto comprensivo e solidale, è esattamente come dire che chi è libertino è un poco di buono.
E', in realtà, lo è anche per te e per chi la pensa come te; anzi, probabilmente lo è più per te che per me, anche se con effetti opposti.
E' questo il punto, tu sei liberissimo di avere l'opinione che vuoi su chi la pensa diversamente da te, ma non puoi arrogarti di stabilire chi vive liberamente e chi è mentalmente chiuso.

 

cari wasabi, ilromantico e privateuniverse (affettuosamente "le mie tre parche" d'ora in poi) ho radunato la domanda fulcro che sembra accomunarvi e trovarvi d'accordo: per quale motivo r.post può "criticare" e voi no? nella sua critica contro il moralismo di chi critica gli altri, non critica forse egli stesso? qual è la verità incredibile che un "libertino" (out&proud però, non quelli sposati nei bagni pubblici) detiene tanto che lo rende sicuro di poter dire a qualcuno che lo critica per il suo stile di vita che è bigotto? adesso ve lo dico, però ve lo accenno, poi se vorrete ne trarremo una discussione più importante, magari facendo passare almeno un giorno (come ho fatto io) così da schiarire le idee... pronti? ecco: la mia filosofia è piuttosto elementare. intolleranza a chi dimostra di voler essere intollerante. funziona su tutto. una specie di anticorpo naturale contro razzismo, discriminazioni e conservatorismo, che ha però il grandissimo pregio di porci in una posizione di ragione praticamente sempre. perché se io ti lascio fare (laddove il tuo "fare" non coinvolga minorenni o atti illegali) imparo la pazienza e l'empatia. se tu mi critichi a spada tratta... lo so, non ho spiegato niente, l'avevo detto che era un riassunto. vi si saranno alzate (o aggrottate) le sopracciglia, ma sono certo che non risponderete, se deciderete di farlo, in base a venti parole, quanto invece deciderete di arrivare al vero nocciolo della questione (e se non fosse così... pazienza ne parlerò più estensivamente fintanto che sarà necessario)

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Marcolinorules

@@R.POST respira :)

Non ho capito da dove sia nata 'sta querelle,

però consiglio a tutti la lettura di L' umiltà del male.

 

Secondo me chiarisce bene certe dinamiche che si creano tra i buoni (o chi si ritiene buono) e i cattivi (o chi è ritenuto tale).

Il ruolo di "buono" che predica, pontifica ed è incapace di capire l'Altro puntando a mete (morali o di vita) troppo alte, lo recita sia il "bigotto", sia "libertino.

 

La soluzione?

Boh...

Forse è imparare a voler bene agli altri così come sono, senza giudicarli, senza psicanalizzarli dicendo "tu ti scopi tutti perché..." oppure "tu non ti scopi nessuno perché...".

E 'sto discorso tocca tutti perché proprio tutti puntiamo sempre il dito contro tutti.

Io in primis.

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@@R.POST Curioso il fatto che tu ti permetta di dire agli altri che rispondono "a pene di segugio", quando sei tu a non aver capito quello che ti stanno dicendo.

 

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

a nessuno viene in mente che questi sono problemi che hanno le ragazzine di 14 anni alle prese con la prima volta, e non perché loro sentano il desiderio di questionarsi a riguardo, ma è semplicemente perché è così che vengono cresciute, "farlo con la persona giusta o sei una poco di buono"? quale perversione mentale ha scatenato in un giovane gay l'idea che debba sottostare anche lui a suddetti ragionamenti invece di vivere la sessualità come i suoi coetanei, cioè fregandosene e non vedendo l'ora di passare alla fase B? quale, se non una sorta di identificazione "io gay passivo -> ruolo ricettivo -> io devo concedermi -> perdita della verginità come momento importante" e tutto ciò che ne deriva. solo io lo trovo agghiacciante? forse proprio perché ho sempre stupidamente creduto che tra maschi le cose andrebbero fatte diversamente rispetto al lavaggio del cervello che gli etero subiscono, eppure, se vai a rileggere nel dettaglio (magari in pvt ti linko con calma i vari topic), ti renderai conto di come io non abbia così torto a riguardo. in bene o in male, è difficile dirlo, anche se a giudicare dai risultati sinceramente avrei preferito rimanere nella mia illusione.

 

 

Non serve che mi linki niente in pvt, io sto rispondendo a questa discussione e nessuno qui ha tirato in ballo questioni correlate a questo discorso che tu fai, che, pertanto, risulta un po' fuori luogo.

 

Tu hai trovato un modello che ti permette di spiegare come si relazionano i gay tra di loro e come vivono la sessualità e, probabilmente, ti ci sei affezionato, perchè ti permette di vedere le cose in modo semplice e lineare (oppure semplicistico e appiattito, a seconda dei casi).

Che poi il tuo modello sia parziale, in alcuni casi del tutto inconsistente, non ti importa. Pazienza, non importa neanche a me.

La realtà è che io non sento il bisogno di promulgare il Verbo, come fai tu, sto su un forum per confrontarmi, non per istruire o giudicare qualcuno.

 

Non sprecare parole spiegando più estensivamente la tua visione, io ho (e credo tutti abbiano) capito perfettamente il sermone che vai ripetendo come un disco rotto. Il punto di cui non ti rendi conto è che la tua visione è parziale, a tratti distorta e, sicuramente, non si può applicare in modo indiscriminato come fai tu.

Hai tanto la tendenza a generalizzare che non ti sei, per esempio, neanche reso conto che io non ho mai parlato in modo intollerante di chi vive la sessualità in modo diverso da me, né potrei farlo, in quanto non mi disturba affatto.

Edited by wasabi
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R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

forse proprio perché ho sempre stupidamente creduto che tra maschi le cose andrebbero fatte diversamente rispetto al lavaggio del cervello che gli etero subiscono

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

a nessuno viene in mente che questi sono problemi che hanno le ragazzine di 14 anni alle prese con la prima volta

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

quale, se non una sorta di identificazione "io gay passivo -> ruolo ricettivo -> io devo concedermi -> perdita della verginità come momento importante

 

Sempre la solita filastrocca delirante, che pizza ragazzi. Vedi caro R. post per me sei liberissimo di pensare che il nostro modo di pensare sia stupido o bacchettone, o che semplicemente non ti piaccia. Non ci vedrei nulla di male, tanto a me, con tutto il rispetto, non potrebbe fregarmene di meno di una tua opinione così come in teoria poco dovrebbe importarti dei miei modi di concepire l'amore/sesso. Ti limitassi a un "a me sanno di patetico queste coppie che durano anni e sono monogame. Saranno tristissime e frustatissime", io mi farei pure una risata e ti risponderei "Se lo dici tu...credi pure quello che vuoi :D", ma invece no si devono tirare sempre in ballo gli etero, gay divisi in "uomini" e "donne", sensibilità sull'amore e il sesso che riguardano i ruoli sessuali (what the fuck??), lavaggi del cervello complottistici, ecc. Qualsiasi teoria strampalata viene citata nel disperato tentativo di far apparire come un "povero illuso" chi non la pensa come te.

 

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

in più di una occasione, sembravano quasi sbattere in faccia agli altri il proprio status di gay fidanzato e monogamo come fosse una virtù, un po' come fanno le mamme del moige che si sentono in dovere di battersi per ciò che è giusto senza che nessuno gliel'abbia mai chiesto, perciò a un certo punto capisco anche che, prima o poi, ci rischi una graffiata, è normale, non sei tu che, dal nulla, vieni blastato perché "i libertini" sono cattivi o invidiosi di quello che hai. è che, dagli oggi, dagli domani, la pesantezza di certi interventi può generare un backlash.

 

Non ho capito cosa intendi per 'graffiata'. In realtà non ho mai sbattuto nulla in faccia, se qualcuno ha questa impressione è un suo problema, io mi sono sempre limitato ad accennare la mia realtà e a difenderla e se ogni tanto ho 'peccato' di qualcosa era al massimo per motivi 'propagandistici', per spingere chi fosse demoralizzato a non smettere di credere nei suoi ideali. Vorrei ricordarti che certi utenti non hanno smesso di essere scettici nè malignare sin dal primo minuto in cui ho cominciato a parlare a grandi linee della mia storia. Ho accenato qualche cosa e per alcuni utenti era scontato che ero cornificato, dovevo fare le corna, avere rapporti fuori dalla relazioni, desiderare per forza altre persone, la storia non sarebbe durata, ecc. Con un clima del genere certo che mi indispettisco e dico a voce ancora più alta quello che penso e lo ribadisco. Per non parlare del fatto che non sopporto chi decide che deve andarti bene tutto altrimenti sei un 'bigotto', un 'moralizzatore' e tutte ste cose che vi piace ripetere.

 

 

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

per quale motivo r.post può "criticare" e voi no?

 

Te lo ripeto, un conto è criticare ed esprimere opinioni un altro è formulare teorie strampalate. Se reputi il mio stile di vita noioso o altro la cosa finisce, ma se si comincia con la solita filastrocca...

 

 

R.POST[/color]' timestamp='1351135287' post='615939']

la mia filosofia è piuttosto elementare. intolleranza a chi dimostra di voler essere intollerante. funziona su tutto. una specie di anticorpo naturale contro razzismo, discriminazioni e conservatorismo, che ha però il grandissimo pregio di porci in una posizione di ragione praticamente sempre

Mi sa che questa filosofia è troppo elementare, anzi sarebbe più corretto dire troppo idealista. Le libertà di un individuo finiscono quando questo comincia a intralciare quelle degli altri. Una coppia monogama dubito possa intralciare il divertimento di un libertino, ma molti libertini possono intralciare facilmente l'immagine o la credibilità di una coppia monogama come questo stesso forum ha dimostrato con ondate di scetticismo e pseuo-teorie (della serie che il libertinismo alla fine avvelena inconsapevolmente gli stessi libertini). Un libertino non ha bisogno di leggi per avere il diritto di scopare con chi vuole nè del pubblico consenso per poterlo fare mentre una coppia monogama che vorrà costruire un qualcosa avrà bisogno di leggi ed istituzioni per essere tutelata e per poter adottare/fare un bambino e formare una famiglia. Per arrivare a ciò e non vivendo nel villaggio dei Puffi la comunità gay deve comunque riuscire a sdoganarsi e acquistare credibilità agli occhi della società etero (che è quella che vi piaccia o no comanda). Non per moralismo, nè bigottismo, ma risulta chiaro che i libertini per il loro diritto al divertimento rendono a dare un'immagine fin troppo libertina o poca seria dell'ambiente gay e di come questo finisca per danneggiare i non libertini (e non per forza quelli che devono crearsi la famiglia). Mi rendo conto che è un discorso ingiusto per i libertini, ma la realtà dei fatti sembra essere questa, come la mettiamo?

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Credo che sia molto semplice trovare del sesso facile, basta andare su qualche sito e in poco tempo si finisce a letto. Il sesso facile ci sarebbe anche in Italia se non fosse per colpa della cultura dove una donna è ancora vista come una zoccola se gli piace fare sesso. So che in altri paese sono molto più aperte socialmente.

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privateuniverse

cari wasabi, ilromantico e privateuniverse (affettuosamente "le mie tre parche" d'ora in poi) ho radunato la domanda fulcro che sembra accomunarvi e trovarvi d'accordo: per quale motivo r.post può "criticare" e voi no? nella sua critica contro il moralismo di chi critica gli altri, non critica forse egli stesso? qual è la verità incredibile che un "libertino" (out&proud però, non quelli sposati nei bagni pubblici) detiene tanto che lo rende sicuro di poter dire a qualcuno che lo critica per il suo stile di vita che è bigotto? adesso ve lo dico, però ve lo accenno, poi se vorrete ne trarremo una discussione più importante, magari facendo passare almeno un giorno (come ho fatto io) così da schiarire le idee... pronti? ecco: la mia filosofia è piuttosto elementare. intolleranza a chi dimostra di voler essere intollerante. funziona su tutto. una specie di anticorpo naturale contro razzismo, discriminazioni e conservatorismo, che ha però il grandissimo pregio di porci in una posizione di ragione praticamente sempre. perché se io ti lascio fare (laddove il tuo "fare" non coinvolga minorenni o atti illegali) imparo la pazienza e l'empatia. se tu mi critichi a spada tratta... lo so, non ho spiegato niente, l'avevo detto che era un riassunto. vi si saranno alzate (o aggrottate) le sopracciglia, ma sono certo che non risponderete, se deciderete di farlo, in base a venti parole, quanto invece deciderete di arrivare al vero nocciolo della questione (e se non fosse così... pazienza ne parlerò più estensivamente fintanto che sarà necessario)

 

Sfortunatamente, sarebbe sufficiente che tu rileggessi la discussione per renderti conto che, prima che tu intervenissi dicendo che coloro che ritengono che si possa anche non fare sesso con chiunque ci sta "non vogliano accettare di essere maschi loro stessi" (cioè, in altri termini, non siano maschi, vedi il tuo post #39), io mi ero praticamente astenuto da questa discussione. (A margine, devo dire che io sono ben contento di non essere "maschio" da questo punto di vista, e non lo considero affatto un'offesa; anche se, per l'uso che ne fai, la tua osservazione è oggettivamente offensiva, allo stesso modo in cui è offensivo l'intento del bambino di otto anni che dà della femminuccia a un suo coetaneo. Il livello è esattamente lo stesso.)

 

Non avevo pronunciato alcun giudizio, e tanto meno alcun giudizio morale, su chi ha uno stile di vita "libertino", promiscuo o cerca soltanto sesso. Il che non significa che non sia possibile pronunciarne, o che io non ne abbia: semplicemente, non desiderando minimamente convincere alcuno a fare una cosa piuttosto che un'altra, e ritenendo che certi suggerimenti si possano dare, al limite, solo a chi ce li chiede e a chi conosciamo bene, mi sono astenuto dal farlo. Il mio dissenso riguarda punti molto specifici, che ritengo di aver esposto a sufficienza. Ho continuato ad astenermi dal pronunciare giudizi (e ne avrei ben donde).

 

Come risultato mi sono beccato un'equiparazione a Paris Hilton; alla luce di quel che hai scritto successivamente, un simile modo di ragionare non mi stupisce, per cui ti lascio volentieri alle tue opinioni.

 

Permettimi di aggiungere altrettanto affettuosamente, però, che, a parte il fatto che, nella compagnia virtuale di @@wasabi e di @@Ilromantico ci sto benissimo, oltre alle parche niente vieta che ci siano anche le porche. Io ne ho conosciute, sia gay sia etero. Non ci vuole molto: in fondo, basta cambiare solo una vocale.

 

E mi fermo qui per non dire altro.

Edited by privateuniverse
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Forse cio che manca a questa discussione é un riferimento alla relazione omosessuata. La relazione omosessuata sarebbe quel tipo di relazione maschile eterosessuale in cui un certo grado di omosessualità, viene agita al fine di innalzare la maschilita. In genere é una relazione di gruppo, il gruppo esclude la coppia, in cui l`omosessualità é mimata senza arrivare a rapporti sessuali, con aree di ambiguità per la masturbazione di gruppo o reciproca durante la pubertà o in contesti necessitati. E un fenomeno più nordico ed é un modello in cui spesso la complicità fra maschi é superiore a quella con la moglie, spesso scelta in quanto figlia di uno stesso contesto e quindi abituata alle frequentazioni maschili del marito. Questo modello é avversato in Italia da un peso maggiore della famiglia, pensate al club dei pokeristi, o al pub, o al terzo tempo dei rugbisti. Questa socialità etero maschile da noi non c`é ed i gay non c`entrano molto, come anche le amicizie maschili sono meno affettive e affettuose in generale. Secondo me chi ragionando al maschile pensa ad un modello di complicità dovrebbe considerare la carenza dei maschi etero italiani rispetto ad un modello simile.

 

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Io sono fermamente convinto che un gay che non abbia mai avuto una relazione stabile non si sia mai veramente dichiarato a se stesso e al mondo.

 

Superata una certa eta', se non hai mai vissuto una storia d'amore hai certamente interiorizzato l'omofobia imperante nel contesto socio-culturale in cui sei cresciuto. Sei quindi incapace di elaborare l'affettivita' fra persone dello stesso sesso e di dichiararla al resto del mondo, per condividerla con tutte le persone con cui interagisci nel lungo percorso della vita.

 

Io non giudico la sessualita' altrui. So che esistono cliniche del sesso per disintossicarsi, ma solo se si sente l'urgenza di farlo. Solo se il sesso compromette il regolare 'dispiegarsi' delle nostre vite.

Edited by HugeUnicum
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Forse cio che manca a questa discussione é un riferimento alla relazione omosessuata. La relazione omosessuata sarebbe quel tipo di relazione maschile eterosessuale in cui un certo grado di omosessualità, viene agita al fine di innalzare la maschilita. In genere é una relazione di gruppo, il gruppo esclude la coppia, in cui l`omosessualità é mimata senza arrivare a rapporti sessuali, con aree di ambiguità per la masturbazione di gruppo o reciproca durante la pubertà o in contesti necessitati.

 

Ecco, l'esaltazione della virilita', resta un fatto adolescenziale. Ad una certa eta', se sei eterosessuale, superata una certa misoginia, comincia a batterti il cuore per la vicina di casa che spii dalla finestra della tua cameretta. Tradendo le dinamiche del branco, scegli di esprimerti all'interno della coppia.

Per il gay non e' molto diverso. Si passa dalla sega di gruppo ad una relazione piu' esclusiva con un un altro maschio. Con tutti i problemi che la cosa comporta. Per tutti.

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