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Perdere la verginità con un escort


Bad_Romance

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Non sto paragonando affatto. Dico che la delicatezza non è dovuta all'esperienza: certo, se uno è alle prime armi può sbagliare di più, ma anche chi è navigato può altamente fregarsene della delicatezza e pensare solo al proprio piacere.

 

Non mi pare che le cose stiano così,

però capisco che si possa preferire un innamorato maldestro

rispetto ad uno sconosciuto esperto.

 

Non capisco cosa centri ora l'emancipazione... Il mio commento era riferito esclusivamente al fatto che se credi che per le ragazze del 2012 la verginità rappresenti un valore...dove sei stato in questi ultimi anni?

 

In realtà penso che la verginità nel 2012 rappresenti un valore

esclusivamente per i ragazzi gay passivi contemporanei.

Per i ragazzi etero o i gay attivi non l'è mai stata,

per le ragazze avrebbe dovuto smettere di esserlo nel '68.

(Sì, grazie all'emancipazione sessuale).

 

Poi ti chiedo di spiegarmi quale sarebbe la visione "normale" del sesso e del nostro tempo (non del "secolo scorso"). [Ho un intero capitolo di un'opera di Galimberti pronto...]

 

La visione post-1968 della verginità dovrebbe essere qualcosa

da non vivere più come una "macchia" né come una "virtù".

Da affrontare quando ci si sente pronti con una persona che ci piace,

senza farsi fretta per potersene vantare con gli amici

e senza credere che debba venir colta da un Principe Azzurro

delicatissimo, bellissimo e innamoratissimo.

 

Io non mi sono "risparmiato" per qualcuno

né mi sono "sforzato" di farlo, pur di perdere la verginità.

Appena ho trovato un ragazzo che mi piaceva e a cui piacevo, l'ho fatto.

 

E spero vivamente che lo stesso capiti a voi.

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privateuniverse

Ci dovrebbero essere delle vie di mezzo

tra "la verginità è un dono speciale per la persona giusta"

e "la verginità è un neo che richiede un professionista per essere rimossa".

 

Non credo che enricoLH intendesse dire che "la verginità è un dono speciale per la persona giusta"; questa formulazione presuppone che un ragazzo gay che non ritenesse un valore "perdere la verginità" la pensi così per motivi simili a quelli che, fino a pochi decenni fa, potevano indurre una ragazza a conservarsi vergine fino al matrimonio (o un uomo a pretendere la verginità della propria futura sposa).

 

Mi sembra evidente che chi sostiene una posizione come quella di enricoLH lo faccia su un presupposto diverso, e cioè non separare sessualità e affettività, o comunque non dare per scontato che debbano essere separati.

 

Il che, peraltro, fornisce un motivo diverso per "non andare con un escort" rispetto al "costa troppo" o "puoi trovarti qualcun altro che faccia sesso con te non a pagamento". Nel primo caso le alternative a confronto sono "vado con un escort invece di aspettare di farlo con qualcuno che mi vuole bene", nel secondo "vado con un escort invece di andare con qualcuno che mi fa sesso e al quale faccio sesso".

 

Comunque (dico ai moderatori): visto che, alla fine, si finisce, comprensibilmente, per riciclare sempre gli stessi argomenti, non sarebbe il caso di unire questa discussione a quella di argomento analogo che era nata qualche tempo fa? Giusto per riprendere il filo.

Edited by privateuniverse
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In realtà penso che la verginità nel 2012 rappresenti un valore

esclusivamente per i ragazzi gay passivi contemporanei.

Davvero? Dico sul serio, senza sarcasmo: davvero è così? La corsa sfrenata a perdere il prima possibile la verginità mi sembra travilichi i diversi orientamenti (e ruoli) sessuali..

 

@@privateuniverse hai colto in pieno!

Edited by enricoLH
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Sì, penso sia così.

Baso la mia opinione sul forum e sui ragazzi che conosco al Gruppo Giovani.

Riconosco i ragazzini attivi che soffrono come cani perché non l'hanno ancora fatto

e i ragazzini passivi che se la tirano perché non l'hanno ancora dato a nessuno.

Considero questo atteggiamento come l'unico indizio interessante sul ruolo sessuale.

Diciamo che i versatili hanno un atteggiamento misto: ma facilmente riconducibile ai due casi.

 

I motivi di questa differenza di atteggiamento verso l'esperienze sessuale sono noti.

Però accorgersene mi crea sempre un certo imbarazzo.

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Non ho mai compreso entrambi gli atteggiamenti: sia la corsa sfrenata alla perdita della verginità, sia la preservazione della stessa, anche in ambito etero, pur tenendo conto di un diverso e più rilevante legame fra donna e verginità.

Penso che alla base del discorso ci sia, forse, un equivoco di base su cosa il sesso voglia essere.

 

Per qualcuno, il sesso è una emancipazione, è un atto che ci fa entrare nella categoria di quelli "che l'hanno fatto", che toglie di dosso una sorta di cappa di "sfigaggine", indipendentemente dalla qualità dell'esperienza. E' una cosa da branco, come fumare o farsi le canne o ubriacarsi in gruppo. Si fa perchè il gruppo lo fa, perchè non si vuole rimanere nella parte perdente del branco.

 

Per qualcun altro il sesso è parte di un rituale, qualcosa che perde di significato intrinseco ma che viene vissuto solo in connessione ad un non meglio specificato senso di "amore", all'ideale incontro con il corrente " partner per tutta la vita ", temporaneamente unico e prezioso amante, con cui "fare l'amore" appunto.

 

Credo che invece il sesso sia un atto naturale degli esseri viventi. Credo che sia una cosa piacevole, bella (bellissima? solo discreta?), che vale la pena fare in condizioni decenti, con persone che ci piacciono e con cui c'è una affinità quanto meno esteriore. Non qualcosa da "consumare", ma da "degustare". Qualcosa che però è in parte scorrelato dall'esperienza dell'amore.

 

(e si, è ovvio che fare l'amore con la persona di cui si è innamorati è meglio, ma solo perchè si sommano due piaceri, il sesso e lo stare con chi ci fa impazzire)

 

Non credo che valga la pena correre a inseguire una esperienza giusto per farla. Ma non comprendo proprio il concetto di "verginità" come valore.

 

Credo che non si possa realmente comprendere cosa sia l'amore (e non la cotta che è altra cosa) fino a che una persona non approfondisce la conoscenza di se stessi, il che comprende anche la propria sessualità.

Non credo che si possa comprendere come amare fino a che non si sperimenta e si impara a dare piacere durante il sesso. E' il piacere dell'atto del dare piacere che ci illumina sul passo successivo di condivisione e di reciproco sostegno di una coppia.

 

Boh, io la penso così. Poi ognuno fa del proprio corpo quel che vuole.

Edited by korio
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Non credo che si possa comprendere come amare fino a che non si sperimenta e si impara a dare piacere durante il sesso. E' il piacere dell'atto del dare piacere che ci illumina sul passo successivo di condivisione e di reciproco sostegno di una coppia

 

Ma che bel pensiero ... scritto in un modo davvero efficace ...

 

Mi piace e condivido, anche se faccio un po' parte di questa categoria (da ragazzino passivo :-P ):

 

Per qualcun altro il sesso è parte di un rituale, qualcosa che perde di significato intrinseco ma che viene vissuto solo in connessione ad un non meglio specificato senso di "amore", all'ideale incontro con il corrente " partner per tutta la vita ", temporaneamente unico e prezioso amante, con cui "fare l'amore" appunto.

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Se parliamo di condizionamenti sociali tradizionali,

la donna etero doveva vedere nella propria verginità

un valore morale, il chè aveva un suo senso quando

il rapporto sessuale completo implicava la possibilità di

rimanere incinta. Per l'uomo etero era ed è una prova da superare

quindi qualcosa che ti fa diventare grande e di cui essere orgoglioso

 

Direi però che oggi come oggi la verginità abbia in parte mutato

contorni, non si tratta tanto di arrivare vergine al matrimonio, ma

di "farlo con una persona importante" ed è questo direi mediamente

il significato attribuitogli ( a parte cattolici veramente osservanti etc. ma

son sempre di meno )

 

Ovviamente a posteriori è facile smontare, perchè si è provato

cosa è, ma prima questi ragazzi non lo sanno e quindi tendono

ad aderire a delle ideazioni

 

Il maschio tende a pensare di prendere ( prendere la donna, prendersi

il piacere ) più che a darlo, la femmina tende a pensare di dare ( darsi,

dare il piacere ) più che al fatto di prenderselo.

 

In realtà noi sappiamo che si prende per dare e si dà per prendere,

che cioè c'è uno scambio reciproco

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@@wasabi l'importante è comprendere che in questa impostazione c'è un problema di base, che è a quel punto vivere la tensione di "perdere il rituale" se non si trova la "persona giusta". Ma il rituale rituale non è, e la definizione di "persona giusta" statisticamente è parecchio erronea, dato che in ben pochi rimangono fidanzati "per tutta la vita" con il partner che si sono scelti per la prima volta con tanta attenzione, anzi, il forum qui (ma anche il resoconto in R3 = vita reale), è pieno di resoconti strazianti di cose del tipo "pensavo fosse amore e invece..".

 

Io credo che la questione debba essere un po' smitizzata. Quello che si definisce spesso "amore" è semplicemente una forte cotta, un innamoramento, una attrazione forte che travalica un po' il raziocinio, e che normalmente tende ad accecare, nascondere, distorcere alcune caratteristiche del partner. Il che ci sta, essere innamorati è splendido and so on..

 

Ma accetto e condivido l'idea per cui uno vuol far sesso per la prima volta con qualcuno che ci piace e per cui siamo attratti, in modo che la nostra tensione e le nostre paure / senso di inadeguatezza siano del tutto soverchiate dalla voglia dell'altro. Non accetto l'idea che la verginità sia un dono, che abbia un valore in più da concedere ad una persona che non conosciamo e che mitizziamo e che non abbiamo gli strumenti per decrittare.

 

Per cui, suggerisco di non andare con il primo venuto, ma certamente neanche fare ore e ore di chat, di test, verifiche, bollini e certificazioni di "amorità" per paura che l'altro "voglia solo sesso". Tutti e nessuno vogliamo solo sesso. La maggioranza delle persone amano innamorarsi, ma l'esperienza ci dice che è un evento non programmabile. Puoi trovare qualcuno che sia esattamente aderente ai tuoi canoni e non essere innamorato. Puoi trovare lo sconosciuto lontano dai tuoi parametri che ti fa svalvolare.

 

Quindi suggerisco di tentare, uscire con altri ragazzi, conoscere e sentire "a pelle", se ti attizza, e poi se questo dovesse reciprocamente avvenire, lasciarsi trascinare dalla naturalezza degli eventi, godendosela senza troppe pippe mentali. Con questa impostazione mentale libera da eccessi da una parte e dall'altra, molte cose diventeranno più chiare.

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Il problema è - facendo il solito pedante - è che noi possiamo

criticare certe impostazioni sul piano culturale, ma quando diamo

un consiglio dobbiamo anche tenerne conto.

 

Se una persona aderisce allo schema cerco qualcuno di importante

può pensare di andare con un escort perchè ha una bassa autostima

o perchè vive un momento di scoraggiamento e quindi vira da un eccesso

al suo opposto. Gli opposti e gli assoluti spesso sono nocivi

 

Quindi condivido l'idea di collocarsi in una via di mezzo, tendenzialmente

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@wasabi l'importante è comprendere che in questa impostazione c'è un problema di base, che è a quel punto vivere la tensione di "perdere il rituale" se non si trova la "persona giusta". Ma il rituale rituale non è, e la definizione di "persona giusta" statisticamente è parecchio erronea, dato che in ben pochi rimangono fidanzati "per tutta la vita" con il partner che si sono scelti per la prima volta con tanta attenzione, anzi, il forum qui (ma anche il resoconto in R3 = vita reale), è pieno di resoconti strazianti di cose del tipo "pensavo fosse amore e invece..".

 

Certo korio, sono in buona parte d'accordo con il tuo pensiero. L'unica cosa che sottolineo è che la "persona giusta" non è detto che rimanga tale "per tutta la vita", può essere giusta in quel particolare periodo in cui si è reciprocamente innamorati. Di persone giuste ce ne possono essere diverse nel corso della vita, senza che questo voglia dire che ci eravamo sbagliati sulle precedenti, con le quali l'amore è finito.

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privateuniverse

Non capisco per quale motivo si debba postulare che, quando qualcuno dice che vorrebbe che la sua prima volta fosse "con la persona giusta", debba intendere "il partner di una vita".

 

Più probabilmente, s'intende semplicemente qualcuno che ci piace e al quale noi piacciamo, per cui non siamo soltanto un'altra tacca nel novero delle conquiste.

 

In realtà, il motivo per cui la discussione ha preso questa piega è che chi è in cerca della persona giusta è stato equiparato a quelle donne che, in gran parte per effetto di un condizionamento sociale, ritenevano (o ritengono) che la verginità un valore in sé, da preservare fino al matrimonio (oppure, in maniera simmetrica, a quegli uomini che pretendevano la verginità della moglie).

 

Ribadisco che, a mio parere, quest'equiparazione, in entrambe le forme, è arbitraria.

 

Inoltre, nell'argomentare certe posizioni, bisogna anche essere coerenti; perché, o si ritiene che fare sesso sia un atto di libertà, da decidere nel contesto della peculiare sensibilità, e anche dei valori, che ognuno ha, oppure si ritiene che si tratti di qualcosa che è bene fare comunque tranne, al massimo, che in condizioni di estrema pericolosità. Nel primo caso si mette l'accento sulla libertà della persona, che è invitata a capire quali siano veramente i suoi desideri e cosa sia meglio per lei; nel secondo caso la libertà e i desideri della persona passano inevitabilmente in secondo piano, perché, a quel punto, la persona è invitata, e forse costretta, a tenere conto anche di altri fattori.

 

Non si può sostenere, allo stesso tempo, che una persona deve sentirsi libera di essere sé stessa e, dall'altra parte, che se, così facendo, è riluttante a lasciarsi guidare dal mero desiderio di consumare è una verginella che se la tira o è un residuato dell'Ottocento. E, tanto meno, mi pare coerente e logico sostenere, sulla base di questo presupposto, che sia opportuno, e tanto meno necessario, farsi il primo che passa.

 

Io credo, molto laicamente, che sia bene, in generale, non separare i rapporti sessuali e i rapporti affettivi; ma che, al tempo stesso, nella sessualità ci sia una componente di apprendimento, esperienziale, della quale bisogna tenere conto: tanto più tra i gay, visto che, com'è emerso in un'altra discussione, buona parte dei gay, se non un'ampia maggioranza, è riluttante, per non dire apertamente contraria, ad avere rapporti sessuali con persone inesperte. In questo secondo ambito, non demonizzo affatto il sesso mercenario; anzi, mi sembra, almeno in astratto, meglio che rimorchiare più o meno a casaccio (dico in astratto perché non sono mai stato con escort, né sono mai stato promiscuo, e il sesso l'ho sempre fatto con persone che per me nutrivano un interesse non meramente sessuale); e uno dei suoi pro mi pare proprio il fatto che delimita l'ambito nel quale la sessualità e l'affettività sono separati.

 

Se vado con un escort, so perché lo faccio, e il rapporto con l'escort è di mero scambio: sesso contro denaro; se vado con persone che devo, in qualche modo, sedurre (nel senso che, in qualche modo, devo entrarci in rapporto, per quanto in forma effimera e anonima) per farci sesso, o da cui devo lasciarmi sedurre, confondo il piano della sessualità con un estraneo, finalizzata al soddisfacimento di una pulsione, e quello della sessualità con una persona che estranea non è, finalizzata alla costruzione di un rapporto. Sono due piani molto diversi, che implicano un atteggiamento molto diverso e che soddisfano esigenze molto diverse. Quando conosco una persona, la conosco per conoscerla o per farci sesso e basta? Come potenziale compagno o come potenziale niente? Se confondo i due piani (conosco una persona per conoscerla ma anche per farci altre cose, e viceversa) finisco per fare un gran minestrone nel quale non si capisce più niente.

 

E, per quanto mi riguarda, basta sbirciare un sito di incontri per rendersi conto che molti gay di confusione in testa ne hanno proprio tanta.

 

 

PS In tutto questo discutere, mi rendo conto che la domanda più importante è stata dimenticata.

@Bad_Romance: perché hai pensato di andare con un escort?

Edited by privateuniverse
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invece io ci vedo del romanticismo ;S O_o e almeno magari la sua prima volta sará con un figazzo palestrato con una michia tanta che se lo ricorderà, tanto di sfigati che se lo scoperanno con la scusa del "ti amo ti amero per sempre" ne troverá a bizzeffe!

 

Non credere a chi ti dice di aspettare la persona giusta ( è un terno a lotto) loro hanno vinto ma non tutti vincono a lotto.

 

Se avessi aspettato la persona giusta a quest ora a 26 anni sarei ancora vergine!!!!!!!!!!!!! assurdo! ragazzi non è che siamo tutti fortunati come voi, a trovare "quello giusto" (ma giusto di che poi?).

Non dite che è squallido! perchè non lo è!

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Io fra il puttano per caso e l'escort preferirei l'escort, se non altro per il fattore bellezza e per il fattore pulizia.

Anche se dipenderebbe molto dal mio ruolo sessuale e dal mio "appeal".

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Per me l'importante non è tanto con chi lo si fa, perchè ognuno di noi ha prerogative diverse.

L'importante è farlo con consapevolezza, senza esserne forzati fisicamente o mentalmente, specie dalle nostre stesse convinzioni!

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Che poi è anche un po' il senso di scrivere su un forum: condividere esperienze con chi le ha già fatte, per imparare qualcosa dalle consapevolezze acquisite da altri (e rendere partecipi gli altri delle proprie) ...

Edited by wasabi
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@@Almadel Più che derivarne credo venga stimolata dall'esperienza, ma affonda le radici in qualcosa di estremamente soggettivo.

Per quanto andare a letto con un escort a me provocherebbe disgusto nei confronti di me stesso, non escludo che altre persone possano vivere la stessa esperienza in modo diverso.

 

@@wasabi Credo che siamo un pò tutti qui per questo stesso motivo. Qualcuno ha più da raccontare, qualcun'altro invece ha bisogno di ascoltare.

 

Il mio contributo personale è il consiglio di non autoforzarsi, cioè farlo solo perchè altrimenti gli altri...

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L'importante è che sia memorabile, quindi:

 

1)Se hai intenzione di farlo con un escort, non badare a spese, basta che ti offra un servizio completo al 100% e di massima qualità (No, non chiedere se fa sconti per comitive)

 

2)Se invece vuoi guardare anche al portafoglio, cerca semmai il miglior puttaniere per vocazione disponibile sulla piazza. Se sarà un esperienza schifosa, almeno non avrai buttato via dei soldi.

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Più che derivarne credo venga stimolata dall'esperienza, ma affonda le radici in qualcosa di estremamente soggettivo.

 

L'unica differenza è - diciamo così - la "perspicacia",

la capacità di imparare bene e velocemente dall'esperienza:

ma siamo e rimaniamo in fondo delle pagine bianche

e non si può chiedere di avere consapevolezza a chi non ha esperienza.

 

Ci sono esperienze che non consiglierei a persone senza esperienza,

Tra queste vi sono gli escort o certi locali che magari passano come acqua fresca

su chi ha già una consapevolezza che lo rende in grado di relativizzare gli eventi.

 

Conta anche il contesto culturale.

Un ragazzo gay che perda la verginità con un escort nel 2012

è diverso da un ragazzo etero che la perda nel 1925 in un bordello accompagnato dal padre.

Non che nel secondo caso non ci siano ugualmente effetti negativi, ma sono diversi.

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Conta anche il contesto culturale.

Un ragazzo gay che perda la verginità con un escort nel 2012

è diverso da un ragazzo etero che la perda nel 1925 in un bordello accompagnato dal padre.

Non che nel secondo caso non ci siano ugualmente effetti negativi, ma sono diversi.

 

AMEN!!!

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siamo e rimaniamo in fondo delle pagine bianche

 

Sono in larga parte d'accordo. Ma permettimi di esprimere diversamente il mio concetto e di chiudere il cerchio...

 

Vedo l'esperienza, sia personale sia altrui, come un specchio. Ed è solo attraverso di esso che possiamo conoscere le sembianze del nostro volto. Questo non significa che esso non ci appartenga anche prima.

 

Sono nato omosessuale, ma non ne ho avuta consapevolezza fino a quando ho visto riflettersi in un ragazzo qualcosa che andava ben oltre l'attrazione fisica.

 

I nostri commenti alla discussione sono come tanti piccoli specchi, ognuno mostra un'opinione, un'esperienza diversa. Sta ora al nostro amico capire in quale egli si riconosce... O perlomeno, questa è la mia personale visione.

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Alla fine ho deciso di andarci, ma non so se farò sesso completo la prima volta.

@ privateuniverse: perchè ho trovato un escort che è molto bello, è il mio tipo di uomo e sicuramente non potrei permettermelo :)

Edited by Bad_Romance
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jokerthewarrior

Alla fine ho deciso di andarci, ma non so se farò sesso completo la prima volta.

@ privateuniverse: perchè ho trovato un escort che è molto bello, è il mio tipo di uomo e sicuramente non potrei permettermelo :)

 

A 17 anni mi sentivo uno sfigatello che non avrebbe potuto permettersi chissà chi. Ora, a 23 anni, mi rendo conto che quegli aspetti che mi rendevano sfigatello ai miei occhi in realtà piacciono molto ad alcune persone. Tutto è relativo.

 

Viva gli ormoni dei 17enni!!!

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