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Nuovo video "Vorrei ma non posso"


Almadel

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@@Almadel @@schopy

 

Non è un caso se oggi, in Italia, la satira di un giullare si è fatta la sola verità rivoluzionaria possibile. Io non sono molto razionale e sto scrivendo dopo aver appreso come i fratelli e le sorelle sardi dell'Alcoa stanno combattendo una strenua battaglia contro questo sistema che li vuole spazzare via contro ogni logia e ragione.

 

Ieri sera sono stato a guardare Batman di Nolhan in cui viene riproposta una rivoluzione francese, una sorta di epoca del terrore con tanto di tribunale del popolo. Io sinceramente faccio fatica a distinguere la causa generale da quella particolare dei gay. Chi si sciacqua la bocca con i diritti civili ai gay come quella vergine santa della Rosy Bindy, pur di guadagnarsi un posto nel paradiso dei valori democratici stabiliti dagli americani, mi fa schifo. Li disprezzo anche al costo della causa lgbt. Non ce la faccio. Io voglio una sola fontanella e sopra non ci deve essere scritto un cazzo. E poi, che senso ha parlare di unioni civili, quando questo sistema sta facendo tabula rasa di ogni garanzia civile anche per le unioni etero?

 

Io manco di sintesi, e non riesco a dire le cose con la brevità necessaria.

 

Almadel inutile che parli di figli che si ribellano ai padri, quando i gay rimarranno sempre figli di se stessi. Chiedere il matrimonio gay è sacrosanto, ma non fingiamo di non vedere che questa conquista segnerà la più grande rivoluzione sociale del terzo millennio. Hanno ragione i preti sai? Quando i nostri figli, putativi o meno, cresceranno, essi saranno liberi da ogni ipocrisia che oggi imbriglia l'aspirazione alla felicità di milioni di gay velati o bisessuali repressi. Noi siamo la pietra tombale a quell'ipocrisia definita grossolanamente "famiglia".

 

Vi invito a leggere la biografia di Mario Mieli e nella fattispecie quanto pensava sull'istituzione sociale della famiglia.

 

Tuttavia non crediate che sia contro queste iniziative e poi, sto conformismo e anti che sia, cos'altro è se la propria ricerca della felicità. E allora siate felici e per conto mio sono pronto a tutto pur che ognuno di voi conquisti la propria aspirazione alla gioia. Lasciatemi però la consapevolezza critica che mi dà la capacità di conservare una visione d'insieme. E allora voi non siete diversi dagli altri, non crediate che la peculiarità omo vi preservi da quei condizionamenti sociali che oggi stanno mettendo in discussione il concetto di famiglia tradizionale.

 

Io mi sposerei? No. Io amo un uomo? Sì. Pretendo che lo stato laico riconosca questo mio desiderio e ne preservi un valore legale? Sì. Questo fa di me un individuo discriminato? Sì. Io voglio diventare un coniuge come tutti gli altri? No. Cosa voglio allora? Dei diritti legali e non un'equiparazione a un'istituzione desueta e ormai superata. La volete voi? Prendetevela, ma non credetevi migliore di me perché una volta raggiunto uno status sociale "tradizionale" pensiate di arrogarvi la stessa presunzione morale che oggi ci fa guardare dall'alto in basso dai bacia pile borghesucci che sognano la villetta in periferia e in nome del proprio codice IBAN si sentono in diritto di guardarmi con sufficienza.

 

Questo è anticonformismo? Non credo proprio.

 

Trovo riduttivo ridurre le istanze dei diritti lgbt a una mera richiesta di unioni civili. Questa è la motivazione per cui mi ritengo un rivoluzionario e non un gay desideroso di omologazione. La mia non è una contrapposizione, ma solamente una diversa finalità d'intenti. Oggi stiamo insieme, domani, quando voi vi riterrete soddisfatti, io starò con quanti, ancora insoddisfatti, vi daranno degli iniqui borghesucci. Tutto qua.

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Non ci ho capito nulla :ph34r: :ph34r:.

 

Mi sfugge poi come il concetto di "famiglia" possa ritenersi superato e su quali basi si dica che lo sia.

 

Tutto questo rigetto poi per la "borghesia" e la paranoia dell'"omologazione" mi sa più di un'incapacità o paura gay nel sapersi integrare nella società che altro.

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Quello che quelli come @@Silverselfer non capiscono è che il punto non è tanto il

matrimonio in quanto istituzione (borghese o no). Il punto è un concetto fondamentale:

L'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ma quelli come Silverselfer sono capici solo di pensare con la pancia e non con la testa.

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Che bel video, ho visto una marea di commenti e non ne ho letto nemmeno uno XD quindi do solo un parere sul filmato.

Mi è piaciuto tanto, in effetti sarebbe bello avere il matrimonio, ma sono dell'idea che le unioni civili siano la stessa cosa,

anzi forse non devo per forza stare in chiesa, tanto il modo per festeggiare ce l'ho in ogni caso, non per questo mi sento

diverso dagli etero.

P.s. ma io sta somiglianza nelle coppie non ce l'ho vista così tanto, più che altro l'ho notata più tra le donne che tra gli

uomini.

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Tuttavia non crediate che sia contro queste iniziative e poi, sto conformismo e anti che sia, cos'altro è se la propria ricerca della felicità. E allora siate felici e per conto mio sono pronto a tutto pur che ognuno di voi conquisti la propria aspirazione alla gioia. Lasciatemi però la consapevolezza critica che mi dà la capacità di conservare una visione d'insieme. E allora voi non siete diversi dagli altri, non crediate che la peculiarità omo vi preservi da quei condizionamenti sociali che oggi stanno mettendo in discussione il concetto di famiglia tradizionale.

 

Io mi sposerei? No. Io amo un uomo? Sì. Pretendo che lo stato laico riconosca questo mio desiderio e ne preservi un valore legale? Sì. Questo fa di me un individuo discriminato? Sì. Io voglio diventare un coniuge come tutti gli altri? No. Cosa voglio allora? Dei diritti legali e non un'equiparazione a un'istituzione desueta e ormai superata. La volete voi? Prendetevela, ma non credetevi migliore di me perché una volta raggiunto uno status sociale "tradizionale" pensiate di arrogarvi la stessa presunzione morale che oggi ci fa guardare dall'alto in basso dai bacia pile borghesucci che sognano la villetta in periferia e in nome del proprio codice IBAN si sentono in diritto di guardarmi con sufficienza.

 

Questo è anticonformismo? Non credo proprio.

 

Quindi mi par di capire che dei diritti legali -di coppia- li voglia anche tu!

Sarebbe bello fingere che il mondo sia un gioco di ruolo,

e immaginare di riformulare da zero le norme che riguardano lo stato di famiglia.

Ma mi pare sia pretendere troppo...

Poi non capisco bene perché ce l'hai con codesti fantomatici "baciapile borghesucci".

Se pure ne vedi intorno a te, ma non ne hai stima, perché ti pesa il loro giudizio?

 

Non mi pare che il punto sia omologarsi alle coppie etero o no,

solo poter scegliere di fare una vita di coppia più tutelata e, come già dicevo, godendo di un riconoscimento sociale.

Detto ciò, non mi considero affatto tipo da matrimonio....

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Ma quelli come Silverselfer sono capici solo di pensare con la pancia e non con la testa.

 

A mbè, in effetti un matrimonio è solo una questione di testa, Farlo diventare un mero strumento di rivendicazione svuotandolo del contenuto sentimentale è tipico di quelli come voi.

 

Poi non capisco bene perché ce l'hai con codesti fantomatici "baciapile borghesucci".

Se pure ne vedi intorno a te, ma non ne hai stima, perché ti pesa il loro giudizio?

 

I baciapile e borghesucci sono quelli che non vedono l'ora di partecipare a un family day. Io non temo il giudizio di nessuno, mi oppongo al loro concetto di società fondato sull'istituzione della famiglia tradizionale. Quindi non posso neanche "sposare" l'idea che le unioni gay saranno la panacea risolutrice di ogni problema lgbt.

 

Tuttavia non fatemi così stupido da non comprendere che si tratta di un buon espediente politico. Il matrimonio è di fatto un riconoscimento giuridico che porterà con sé tutta una serie di tutele sociali: dagli assegni famigliari alla pensione di reversibilità eccetera. E finalmente ci sarebbe l'equiparazione dell'amore gay a quello etero. Io ci vedo persino il primo passo verso una società nuova.

 

Il mio dubbio è sociologico. Tutto è iniziato a seguito del triste avvento dell'HIV. Il primo vero riconoscimento dei movimenti e associazioni gay sono stati mossi dalla necessità di tenere sotto controllo la proliferazione del virus. Gli stati hanno iniziato a finanziare i programmi sanitari che sono stati "appaltati" alle associazioni gay. In America, dove tutto questo è cominciato, sono state le stesse associazioni gay a sterilizzare i comportamenti promiscui e a promuovere rapporti stabili. Si spendono un sacco di soldi in telefilm e cinema d'autore per promuovere l'amore di coppia, dove prima il cinema gay professava valori molto più panteistici.

 

Secondo me, e questo non vuol sminuire la conquista civile del matrimonio gay, questa battaglia è stata pianificata al fine di imbrigliare le pulsioni sessuali gay, come si è già fatto con quello etero. Cioè, attraverso l'ipocrisia della morale che vuole i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. Una decisione già da tempo in embrione e che sta dando i suoi primi frutti nelle nuove generazioni di gay, convinti di poter emanciparsi solo attraverso il matrimonio. Un discorso che francamente puzza molto di conformismo borghese. Il quale posso capire che in un paese di cui n'è intriso fin nelle viscere come l'Italia, anche gli anticonformisti stentano a distinguerlo.

 

Ovviamente stiamo ragionando e comunque chi non accetta più il dubbio è già diventato intollerante verso quanti non accettano la sua "soluzione".

 

NB: Sto in coppia anch'io ma non credo che né io e soprattutto lui, pur sfilando nelle manifestazioni e (io) ascoltando i comizi politici, una volta raggiunto il traguardo, abbiamo intenzione di usufruire di questo importante strumento d'integrazione sociale.

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@Silverselfer, confondi la causa con l'effetto.

Il Movimento Gay non vuole il matrimonio perché è perbenista,

è la Comunità Gay a essere perbenista perché non ha il matrimonio.

 

Facciamo i "buoni" perché ci sentiamo inferiori

e ci sentiamo inferiori perché non abbiamo la parità.

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Le associazioni gay promovuono le coppie e sterilizzano i comportamenti promiscui?A me pare del tutto il contrario, suvvia...

 

Silverselfer se non vuoi usufruire di nessun tipo di unione legalizzata è una scelta tua, ma non cominciamo a inventarci teorie surreali su questa 'borghesia' cattiva e malvagia che non esiste.

 

Abbiamo capito che tu anche in coppia sei un'anticonformista (termine che vuol dire tutto e niente), ma accetta che molti gay vogliono innamorarsi, sposarsi e metter su famiglia. E non c'entra nessun "complotto borghese o moralista", è nella natura umana avere l'istinto di stare in coppia e crearsi una famiglia. Se tu non hai questi istinti non è un problema di questa fantomatica "borghesia malvagia", ma vuol dire solo che sei fatto così, ma al posto tuo eviterei di criticare o formulare teorie surreali su una cosa tanto comune a milioni di persone come il desiderio di coppia e famiglia solo perché tu non ne comprendi le ragioni.

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@Silverselfer, confondi la causa con l'effetto.

Il Movimento Gay non vuole il matrimonio perché è perbenista,

è la Comunità Gay a essere perbenista perché non ha il matrimonio.

 

Facciamo i "buoni" perché ci sentiamo inferiori

e ci sentiamo inferiori perché non abbiamo la parità.

 

Almadel ... invidio malignamente la tua capacità di sintesi logica ... XD

 

Innanzitutto grazie per aver sostituito il termine "borghese" con quello più consono "perbenista".

 

Cercando di essere anch'io sintetico (eccome no!), come si dice a Roma, io temo che si butti il bambino insieme ai suoi panni sporchi. Io non discuto il sacrosanto diritto alla parità di trattamento di un'unione omo & etero. Quello che temo è l'ipocrisia di un'omologazione accettata come un compromesso sociale. Bisogna anche avere la consapevolezza di cos'è un matrimonio tradizionale. Si è tenuto in piedi fin quando alla donna non sono stati concessi i suoi di diritti civili.Cioè, fino a quando era il maschio che portava i soldi a casa, dove ci stava il meno possibile, preferendo i bordelli o amanti varie. Da quando il matrimonio non si è fondato più sull'abnegazione di madonne votate alla crescita della prole, bensì sulla ricerca della felicità attraverso l'amore di due individui di pari dignità ... improvvisamente l'amore ha smesso di durare tutta la vita. Ecco, basta saperlo che i diritti civili sacrosanti non corrispondono di riflesso alla soluzione di problematiche ben più complesse sui rapporti personali. Se qualcuno si è messo in testa che anche i gay devono cominciare a credere che questo non solo sia vero, ma anche più giusto ... beh, chiamiamolo perbenista.

 

Poi mi sbaglierò, ma già ora chi si ammanta di questo "intimo bisogno" di coppia del tutto interfacciabile con quella etero, si sente moralmente migliore degli altri.

 

Abbiamo capito che tu anche in coppia sei un'anticonformista

 

E' proprio questo l'assurdo e l'essenza del paradosso che sono io. Il più delle volte combatto battaglie non mie. Faccio quello che mi pare e non mi lascio condizionare, questo è verissimo, ma ti assicuro che la maschera dell'anticonformista con me non ci azzecca proprio. Durante le manifestazioni, non solo gay, vengo sistematicamente confuso con il servizio d'ordine! Diciamo che sono più propenso ad incazzarmi piuttosto che a divertirmi ... e non è bello, lo so..

 

La borghesia non è malvagia è pavida ed egoista. La borghesia è niente. I valori borghesi li disprezzo, ma solo perché provengo da quell'ambiente e checché se ne voglia parlare bene, consiste solo in delle mutevoli ipocrisie di comodo, determinate dal contingente interesse pecuniario. Ma non farti confondere però, non sono neanche comunista. Se proprio devo, mi riconosco nei valori dell'aristocrazia ormai perduta, la stessa di cui parla Thomas Mann per intenderci. E' per questo che mi credo Don Chisciotte e chiamo Dulcinea la mia Aldonza; non potrei mai essere un banale Renzo Tramaglino con la sua pedante Lucia Mondella XD

 

Sarò presuntuoso o molto probabilmente pazzo, però io sono già felice con il mio sogno folle che mi guarderei bene dal risvegliarmi in una realtà che sarebbe tale, solo perché c'è qualcun altro oltre a me e alla mia Aldonza, in grado di comprenderla.

 

Ad ognuno il suo. Vive la difference!

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Ecco, basta saperlo che i diritti civili sacrosanti non corrispondono di riflesso alla soluzione di problematiche ben più complesse sui rapporti personali.

 

Salti un passaggio però...il fatto che sul piano legislativo si è preso atto di questo e

si è riformato il diritto di famiglia.

 

Il matrimonio civile quindi è cambiato ed ha iniziato a divergere rispetto al matrimonio

religioso, indissolubile e quindi con l'obbligo di tutto sopportare a carico del coniuge

debole etc.

 

Il problema semmai è che dopo è scattato l'effetto "nostalgia" cioè i figli dei divorziati

piuttosto che i coniugi separati perchè mollati che non hanno conosciuto il matrimonio

disfunzionale indissolubile ( cosa significava nella realtà quotidiana ) hanno idealizzato

non tanto l'istituzione in sè quanto i valori che pretendeva di incarnare

 

( un po' come la mitizzata mitteleuropa, che ha distrutto la vecchia europa e poi è stata

rimpianta nonostante sia stata causa di quella distruzione )

 

Forse sociologicamente parlando è comprensibile che accadesse proprio in un paese

così fortemente attraversato da miti ed illusioni rivoluzionarie, sentirsi orfano e indirizzarsi

verso la nostalgia dei valori perduti ( ci sono molti casi politicamente parlando significativi )

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quindi con l'obbligo di tutto sopportare a carico del coniuge

debole etc.

 

Questo obbligo è diventato in realtà l'unico vincolo indissolubile del matrimonio. Puoi smettere di amare una persona, ma scordati di potertela dimenticare. Sarebbe interessante conoscere le dinamiche di un divorzio tra gay. In Spagna so che molti matrimoni si sono già sciolti. Chissà se anche in questo caso, il coniuge economicamente debole accetta gli alimenti o, magari, usa questa tutela per spillare più soldi possibile all'altro, specie per vendetta. Sarebbe un modo per capire se una coppia omo è uguale a una etero sia nel bene e sia nel male.

 

Per il resto, sì finisce sempre per mitizzare il desiderio, e si desidera sempre ciò che non si ha. In un momento storico come il nostro, dove l'incertezza economica si riflette in una società senza più una bussola in grado di fornire una rotta che aiuti ad immaginarsi un possibile domani, è comprensibile il bisogno di trovare stabilità. Gli antichi valori, la tradizione, le radici cristiane, sono tutte espressioni identitarie attraverso cui riconoscersi e stringersi in un qualche legame che rincuora e fa sentire una "famiglia". Un quadrato a difesa dell'instabilità del presente.

 

E come dar torto a questo tipo di sentimento ... in due il domani da affrontare fa già meno paura. Resta il fatto che si tratta di paura e non d'amore.

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Il mio dubbio è sociologico. Tutto è iniziato a seguito del triste avvento dell'HIV. Il primo vero riconoscimento dei movimenti e associazioni gay sono stati mossi dalla necessità di tenere sotto controllo la proliferazione del virus. Gli stati hanno iniziato a finanziare i programmi sanitari che sono stati "appaltati" alle associazioni gay. In America, dove tutto questo è cominciato, sono state le stesse associazioni gay a sterilizzare i comportamenti promiscui e a promuovere rapporti stabili. Si spendono un sacco di soldi in telefilm e cinema d'autore per promuovere l'amore di coppia, dove prima il cinema gay professava valori molto più panteistici.

 

Non sono un esperto di storia gay,

ma non vedo intenti perbenisti nel far pubblicità ad una vita gay "romantica"...

Condivido in parte quanto dice Almadel sul fatto che a volte i gay si vogliano "comportare bene"

per meritarsi di più quei diritti civili che già dovrebbero spettare loro.

Ma credo pure che la maggior visibilità, la possibilità di vivere mediamente in modo più esplicito la propria omosessualità,

spinga oggi più ragazzi a puntare a dei rapporti di coppia "stabili" anziché volare di fiore in fiore...

.

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Oddio piu a parole che nei fatti xd Ma potrebbe essere anche l`effetto di un allargamento della base di chi si autoidentifica come gay. Ai tempi di Mieli, il livello di negazione era enorme, lo stesso Mieli non ha avuto una vita facile, ovviamente si sentivano molte meno banalità da parte dei pochi che avevano voce in capitolo.

 

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In Spagna so che molti matrimoni si sono già sciolti

 

Ma quanto mi fanno incazzare queste sparate senza cognizione di causa!!! Vorrei capire da dove hai preso questi fantomatici dati! Addirittura MOLTI, ma per favore!!!!

 

Nei casi peggiori e faziosi si parla del 5% o del 10%, ma in paragone a quelli etero ci sono molti meno divorzi (e vorrei ben vedere). Probabilmente quelli che si divorziano sono solo persone che si sposate un po' per gioco e un po' perché faceva "figo" sposarsi. Di coppie gay sposate ne conosco un bel po' e ti posso garantire che sono coppie abbastanza solide e con la testa sulle spalle.

 

Su internet troverei un sacco di dati piú o meno faziosi e/o attendibili, ma questo mi sembra più veritiero:

http://www.tiempodehoy.com/espana/los-gays-se-divorcian-seis-veces-menos-que-las-parejas-heterosexuales

 

Non è importante il numero dei divorzi, ma la percentuale relativa ai matrimoni etero. 1,1% di divorzi gay contro 2 coppie etero su 3 che si divorziano dopo il matrimonio.

 

Resta il fatto che si tratta di paura e non d'amore.

 

Allo stesso modo io posso pensare di chi è tanto "coraggioso" da non volersi sposare (in realtà non lo penso, ma è per rispondere alla tua provocazione): Si tratta di puro asimentalismo, narcisismo ed egocentrismo.

 

E peccherò di presunzione, ma per alcuni pare che l'amore si limiti solo a trovare un bel ragazzo, adorare il suo corpo e scoparci bene. Senza un cavolo di romanticismo, affetto e progetti in comune perché a quanto pare incapace di concepire cose del genere o di provarle. Grazie che poi si ci 'annoia' se di fatto il concetto di amore e relazione è super limitato.

 

 

Per il resto, e ritorno a temi piú pacati, più libertà e diritti avrà la comunità gay in una società e più col tempo avrà voglia di adeguarsi ai ritmi e meccanismi etero. In altre parole i gay al momento si sentono "in difetto" rispetto agli etero e quindi per alcuni la possibilità di vivere come gli etero gli sembra "ridicola", "stupida" o "conformista" perchè magari gli stessi gay si sentono "ridicoli" a pensare a una famiglia o una relazione stabile visto che magari sono cresciuti in un ambiente o società che li ha plasmati e cresciuti con questa idea.

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Condivido in parte quanto dice Almadel sul fatto che a volte i gay si vogliano "comportare bene"

per meritarsi di più quei diritti civili che già dovrebbero spettare loro.

 

I diritti me li merito nel momento che pago le tasse e rispetto le leggi dell stato in cui vivo. Che intendi per comportarsi bene?

 

Ai tempi di Mieli, il livello di negazione era enorme, lo stesso Mieli non ha avuto una vita facile

 

Sicuramente sì. L'elemento di rottura era necessario per spezzare degli schemi sociali estremamente rigidi. Oggi siamo veramente molto fortunati rispetto ai nostri predecessori. Forse perché sto in una grande città, ma sinceramente vivo sereno e senza bisogno di avere alcun coraggio per essere quello che sono alla luce del sole. Io sono molto grato a Mario Mieli e mi sento onorato di poter portare nel portafogli la tessera con sopra il suo nome. E chissà, magari oggi anche lui sarebbe meno drastico nei suoi giudizi.

 

Ma quanto mi fanno incazzare queste sparate senza cognizione di causa!!!

 

Magari mi aspettavo proprio da te una chiarificazione in merito. La mia era proprio una curiosità per sapere se anche nelle coppie omosessuali si scade in quelle vicende da guerra dei roses. Se poi vuoi sostenere che l'amore delle coppie gay è più duraturo di quello delle coppie etero, tanto che le prime non avranno bisogno di ricorrere al divorzio ... Beh, è interessante come posizione. Personalmente trovo che la questione non tange la legittima richiesta di avere eguali diritti, anche nel caso di divorzio. Ovviamente non sono d'accordo se dietro alla tua affermazione si cela un velato desiderio di proibire lo scioglimento del vincolo matrimoniale.

 

Sul concetto di romanticismo, invece, vi invito ad una più attenta riflessione. Il termine si presta a molteplici interpretazioni, la maggior parte delle quali

poco si confanno al concetto di coppia. Secondo me, invece, l'amore di coppia deve basarsi necessariamente su una scelta lucida e razionale. Parte dal momento in cui uno guarda la persona che ha accanto e si accorge di poterci vivere insieme a scapito stesso dell'amore. Lo ritengo un atto assoluto di volontà. Il romanticismo ce lo metto io, con la dedizione con cui coltivi una pianta tutto l'anno per quei pochi giorni in cui fiorirà. Si tratta di fare delle scelte. Se uno vuole i fiori tutto l'anno ... beh, li troverà andando per campi a primavera, e godrà del loro profumo sempre diverso. Io appartengo al genere umano che preferisce coltivarsi la sua piantina, ma non fa di me un romantico più romantico degli altri. Sono scelte.

Il sesso occasionale per come la vedo io, spesso e volentieri non rientra nella ricerca di romanticismo. Non vi è il tempo materiale per svilupparlo. Tuttavia si può anche vivere senza romanticismo, anzi, forse è anche più facile vivere senza. Mi fermo, perché il tema è troppo vasto e se parto per la tangente, ci scrivo un trattato ... XD

 

In ogni modo il romanticismo non si può relegare esclusivamente all'interno di una coppia. E poi, la stabilità di una coppia non la fa il matrimonio legale o un riconoscimento sociale. Magari aiuta ....

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Magari mi aspettavo proprio da te una chiarificazione in merito. La mia era proprio una curiosità per sapere se anche nelle coppie omosessuali si scade in quelle vicende da guerra dei roses. Se poi vuoi sostenere che l'amore delle coppie gay è più duraturo di quello delle coppie etero, tanto che le prime non avranno bisogno di ricorrere al divorzio ... Beh, è interessante come posizione. Personalmente trovo che la questione non tange la legittima richiesta di avere eguali diritti, anche nel caso di divorzio. Ovviamente non sono d'accordo se dietro alla tua affermazione si cela un velato desiderio di proibire lo scioglimento del vincolo matrimoniale.

 

Al massimo posso saperne giusto qualcosa in più per esperienza diretta vivendo in una società dove i matrimoni gay sono realtà, ma non è che la faccenda mi appassioni o mi interessi tanto da mettermi a cercare dati nè mi ritengo per nulla un esperto. Posso fornirti solo i miei personalissimi "2 cent" e qualche ricerca il piú possibile obiettiva sull'argomento, ma giusto perché è stato preso in causa l'argomento. Per il resto amo fornire le mie esperienze dirette in merito, che poco servono sul piano obiettivo, ma almeno posso garantire sulla mia pelle che sono veritiere e reali.

 

Guerra dei roses?I gay non sono mica degli alieni, non dubito affatto che ci siano casi del genere, anzi mi sembra abbastanza probabile! In genere poi determinati gay sono abbastanza comprensivi verso una scappatella (io manco morto per intederci) e c'è piú comprensione tra una coppia dello stesso sesso quindi molte volte questo le coppie gay hanno una flessibilità che le coppie etero in genere non hanno. Oltre a questo aspetto, le coppie gay sposate che ho visto (che non hanno di certo valore obiettivo e universale) sono estremamente affiatate e hanno deciso di fare il grande passo per tutelarsi a vicenda, costruire una famiglia e/o per semplice e puro amore (ma quello profondo eh!). Una coppia gay che si sposa è contro il mondo e per assurdo deve affrontare anche lo scetticismo di certi gay gufi, mentre quella etero è rassicurata e "spinta" dal mondo a sposarsi. Se 2 gay si sposano (e non parlo per tirare acqua al mio mulino) nonostante tutto e tutti non può che trattarsi di un amore abbastanza forte (in linea generale), poi ovvio ci sono casi di gente che si sposa "tanto per farlo" o per motivi squallidi e per secondi fini, ma quella è un'altra storia. Ovviamente è una mia opinione personale, non ho mica la verità in tasca e nè m'interessa averla :)

 

Non ho capito quando avrei desiderato di proibire i divorzi, anzi... Sono pure contento che abbiano approvato i divorzi lampo, così chi è costretto sfortunamente a separarsi non dovrà sopportare ulteriore sofferenza per un processo lungo e dispendioso.

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Posso garantire sul fatto che la guerra dei roses può esistere anche con una convivenza

senza legge matrimoniale.

 

Esistono le querele penali, le truffe, i raggiri, le cointestazioni...

 

Cioè non è che i gay in assenza di legge siano tutti dei santi, la mancata codificazione

di una "rivalsa" economica può determinare un atteggiamento veramente romantico e

disinteressato, ma anche ( purtroppo ) dei veri avvoltoi.

 

Ovviamente chi subisce in certa misura si è fatto ingannare, tuttavia passare pure

per "bischero" è pure peggio...e purtroppo capita. Ovviamente una coppia non

riconosciuta produce separazioni che non si vedono...ma ci sono e non è sempre

un bello spettacolo: a volte sì, a volte no.

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