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Amicizia: un termine tanti significati


redcold

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Apro questa discussione perché qualche giorno fa mi sono trovato a dare una spiegazione di amicizia non condivisa da tutti. Effettivamente è una parola molto variabile, io ho moltissimi amici ma pochi amici veri, ma per voi cos'è l'amicizia? Come vi comportate con i vostri amici? Io non avendo mai fatto CO potrei tecnicamente non essere un vero amico con gli altri perché non ho mostrato la vera parte di me?

 

Come ho detto ho moltissimi amici, ma sono pochi quegli amici che anche se mi fanno arrabbiare non riesco a non perdonare. Questi amici, che a questo punto definirei come i migliori amici, possono fare qualsiasi cosa e anche se mi trovo in profondo disaccordo poi sento la necessità di chiamarli e di uscire con loro. Per mia (s)fortuna i miei due migliori amici (uomo e donna) si sono fidanzati, ora ovviamente passano più tempo tra loro che con me, ma è normale alla fine. Il problema è diverso, io posso essere considerato un vero amico, migliore amico o in qualsiasi altra maniera se in realtà non ho mai fatto CO e quindi gli altri non mi conoscono realmente? Con il mio migliore amico ci conosciamo da 12 anni, e ne ho 22, viviamo a circa 200 metri e abbiamo passato giornate e giornate insieme, ora è fidanzato con la mia migliore amica e di certo se dovessi fare CO lo farei con loro ma non voglio, non voglio mostrare questa parte di me e ormai non mi chiedo più il perché.

 

Quali sono le vostre esperienze amicali? Chi sono i vostri migliori amici? Perché?

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Credo che quando si parla di amici, per lo meno i "veri" amici, questi si possano contare sulle dita di una mano.

Sono le persone con cui ci confidiamo e le persone che ci cercano per confidarsi; sono quelli che ti vogliono bene, sia nei momenti felici, ma soprattutto quelli che contnuano a volertene anche nei momenti brutti.Quelli che cercano di aiutarti quando sei in difficoltà, e non quelli che ti girano le spalle.

 

Come ho detto ho moltissimi amici, ma sono pochi quegli amici che anche se mi fanno arrabbiare non riesco a non perdonare

Anche a me succede lo stesso. E' perchè sono coloro, che reputi fondamentali nella tua vita. Quindi può sicuramente succederti di litigare con loro, ma poi senti l'esigenza di far pace, perchè sai che non potresti mai farne a meno.

Il problema è diverso, io posso essere considerato un vero amico, migliore amico o in qualsiasi altra maniera se in realtà non ho mai fatto CO e quindi gli altri non mi conoscono realmente?

 

Non ai quante volte mi sono posto, e continuo a pormi questa domanda; al momento sono arrivato alla conclusione, che noi non nascondiamo ai nostri amici la nostra natura perchè non vogliamo loro abbastanza bene o non ci fidiamo di loro. E' più una questione di esigenza; all'inizio dobbiamo capire prima noi stessi, accettarci; e quando saremo pronti con noi stessi,allora potremo affrontare una futura situazione di CO.

All'inverso, credo che un amico nel momento in cui si sente confidare una cosa del genere, non potrebbe prendersela con noi, perchè capirebbe di essere una persona speciale.

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io ho moltissimi amici ma pochi amici veri

forse fra questi moltissimi ci sarà qualche conoscente, questa frase la si legge spesso, non so come si fa a quantificare l'amicizia ( in quanto sentimento) e come io ho tanto amore ma solo un fidanzato <_<

 

ma per voi cos'è l'amicizia?

un sentimento forse xD

 

Come vi comportate con i vostri amici?

come mi comporto con tutti ò_ò non dovrebbero esserci preferenze

 

Io non avendo mai fatto CO potrei tecnicamente non essere un vero amico con gli altri perché non ho mostrato la vera parte di me?

questa è la cazzata della giornata, che seppur nuvolosa e piovigginosa mi ha fatto intravedere un filo di sole *_* ma tu veramente fai? ma chi è che ti mostra la vera parte di se, viviamo in un tempo in cui tutti sono bravi con il culo degli altri, quindi valuta bene se fornire "l'arma" della tua rovina...

 

Questi amici, che a questo punto definirei come i migliori amici, possono fare qualsiasi cosa e anche se mi trovo in profondo disaccordo poi sento la necessità di chiamarli e di uscire con loro.

toglimi una curiosità quando succede un litigio ( per esempio) sei sempre tu che ti poni in prima linea per farti sentire, loro ricambiano? tra l'essere amici e approfittatori il passo è talmente sottile che spesso non si riesce a evidenziare la linea di marcatura ò.ò

 

 

se dovessi fare CO lo farei con loro ma non voglio, non voglio mostrare questa parte di me e ormai non mi chiedo più il perché.

fai bene meglio farlo con un estraneo che non conoscendoti se ne fregerà altamente almeno hai la consapevolezza che anche un estraneo è come un amico :) ti ascolta e ti lascia perdere quasi subito

 

 

calabresee *_*

Edited by Aizen
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come mi comporto con tutti ò_ò non dovrebbero esserci preferenze

 

Non hai un amico più stretto, più fidato? Tutti sono uguali per te?

 

forse fra questi moltissimi ci sarà qualche conoscente, questa frase la si legge spesso, non so come si fa a quantificare l'amicizia ( in quanto sentimento) e come io ho tanto amore ma solo un fidanzato

 

No, ho conoscenti che saluto quando cammino, poi ci sono gli amici con cui esco di tanto in tanto e con cui parlo del più e del meno e in fine ci sono gli amici veri che sono presenti nei momenti di difficoltà, che mi aiutano quando gli altri hanno girato le spalle.

 

toglimi una curiosità quando succede un litigio ( per esempio) sei sempre tu che ti poni in prima linea per farti sentire, loro ricambiano? tra l'essere amici e approfittatori il passo è talmente sottile che spesso non si riesce a evidenziare la linea di marcatura ò.ò

 

Se un amico fa qualcosa di sbagliato nei miei confronti mi arrabbio 8 su 10, se uno dei miei migliori amici fa la stessa identica cosa mi arrabbio 5 su 10 proprio perché non riesco a portare rancore al mio migliore amico. E' questo quello che volevo dire.

fai bene meglio farlo con un estraneo

Per ottenre cosa? Non devo informare il mondo che sono gay, devo dirlo a chi è presente nella mia vita in modo da poter vivere più liberamente.

 

Non ai quante volte mi sono posto, e continuo a pormi questa domanda; al momento sono arrivato alla conclusione, che noi non nascondiamo ai nostri amici la nostra natura perchè non vogliamo loro abbastanza bene o non ci fidiamo di loro

Io mi fido di loro, so che potrei dirlo senza perderli però voglio tenere tutto per me, forse col tempo cambierò idea.

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onde evitare di citare pezzi e rispondere, risponderò e basta xD

 

tutti stanno sulla stessa barca, e scommetto che con i "migliori amici" qualche volta ti capita di parlare non proprio bene di quelli che consideri semplici amici, e magari vi fate anche due risate e rafforzate il vostro legame *_* tagliandovi la mano e facendo il gesto di amicizia eterna <_<

 

vedi forse la tua valenza nel fare il C.O è informare gli altri per dire "ehi io sono gay e sto qua accanto a te" ma nello stesso momento farlo è rischioso, magari i tuoi atteggiamenti un po da amico intimo potrebbero essere interpretati come delle avances...

ma secondo me il C.O è una cosa che ha valenza per se stessi e non per gli altri e farlo con estranei la cosa risulterebbe più facile, perchè uno non ti considererà mai, al massimo ti prenderà per un frocio psicopatico LoL ma almeno ti sarai tolto il peso.

 

Non ho il dono della chiaroveggenza (purtroppo <_<) ma penso che i tuoi cari amici ti hanno sempre detto io "ci sarò sempre per te" considera di fare CO e vedremo se le loro parole possono essere usate come peso sulla bilancia dei sentimenti...

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Con loro parlo di alcune cose che mi infastidiscono di altri amici, è normale ma anche con gli altri amici parlo di alcune cose che mi infastidiscono di loro. Altri nostri amici hanno fatto CO e non è cambiato nulla tra noi, con una ragazza ci vediamo quasi tutte le sere ultimamente ed è lesbica quindi non avrei motivo per cui preoccuparmi. Per quanto riguarda gli estranei, che motivo avrei di fare CO con loro?

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Per quanto riguarda gli estranei, che motivo avrei di fare CO con loro?

ma dove è finita l'elasticità mentale T_T ?!?!?!?

 

hai altri amici gay (maschi) che hanno fatto CO se per loro non è cambiato nulla perchè non ti fai avanti? :)

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Come avete detto, gli amici veri si contano sulle dita di una mano. Certo, anche altre persone possono essere definiti amici (suona male dire "conoscenti", sono comunque persone con cui hai condiviso l'università o altro, ma poi tutto finisce lì).

 

Io ho un Amico che conosco da 12 anni (dalla prima liceo) e con lui non riesco proprio a litigarci: cioè, discussioni ci sono state, ma poi ritenevamo che la nostra amicizia dovesse prevalere su tutto. E poi sappiamo entrambi che, se abbiamo bisogno l'uno dell'altro, l'altro sarà sempre a disposizione: credo che questo sia la cosa più bella dell'amicizia.

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Io mi fido di loro, so che potrei dirlo senza perderli però voglio tenere tutto per me, forse col tempo cambierò idea

 

Non per questo la tua non si può dire amicizia; se hai deciso di non rivelare la tua omosessualità pazienza.

In fin dei conti, ricorda che non sei obbligato a dire ai tuoi amici della tua sessualità. C'è chi prefrisce parlarne, e chi,come te, preferisce tenersi tutto dentro. Anche loro, avranno di sicuro dei segreti, magari riguardanti cose abbastanza intime, che non vorranno rivelarti, ma non per questo la vostra amicizia non deve essere considerata come tale.

 

Dicevo prima che gli amici veri sono quelli con i quali ti confidi. Ma credo sia lecito tenere per sè dei piccoli "segreti", specie se si tratta di cose delicate e intime come un CO.

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Dal mio personale punto di vista fare CO equivale a dare importanza alla conoscenza di una persona in quanto si vuole farla partecipe di una parte molto importante di noi che altrimenti non verrebbe mai fuori (che poi l affettività/sessualità alla fin fine costituisce il 99% dei discorsi che si fanno tra amici -.-)...perciò io credo che i miei veri amici siano coloro ai quali mi sono aperto (4 persone) perché a loro ho dato fiducia e desiderio di condivisione :)

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Io non ho amici a causa della mia omosessualità. Conoscenti, gente che saluto e mi salutano sì, ma nessuno è amico mio, perché hanno paura di essere contagiati, di farsi vedere con me per non essere scambiati anche loro per un "ricchione".

Finora da certe donne e certi uomini il termine "amicizia" l'ho sentito usare come sinonimo di fidanzamento non ufficiale o di "scopamici". Peccato che quelli essendo etero, possono fare tutto alla luce del sole.

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Ho alcuni amici veri, parecchi amici stretti, molti amici e decisamente troppi conoscenti. Eppure sono tutti miei amici.

Quando si dice: "un vero amico lo riconosci perché si sacrifica per te""ti aiutano nel momento del bisogno" ecc. Cavolate.

Io mi sacrificherei anche per uno che non conosco. Se vedo qualcuno che sta giù di corda, mi avvicino e cerco di dare una mano a chicchessia.

Queste sono questioni d'empatia e non è possibile che possiamo permetterci di considerare come veri amici solo le persone più empatiche.

 

Una volta lessi, da qualche parte, che il migliore amico non è quello a cui puoi confidare i tuoi segreti né quello che ti conforta nel dolore perché chiunque potrebbe fare questo per te. Il vero amico, invece, è quello con cui stai bene anche senza parlare ed è quello che rendi felice solo mostrandogli la tua felicità.

 

Ne ho di amici del genere? Si. Ma cambiano nel tempo, una volta si tratta di Tizio, un'altra di Caio

Le amicizie si evolvono, migliorano o peggiorano a seconda di come ci sentiamo.

 

Dovessi dare una definizione d'amicizia direi che è: un forte sentimento che lega te e un'altra persona in un preciso istante nel tempo. Una persona con cui riesci a condividere qualcosa che va al di là del mondo terreno, uno sfiorarsi delle anime (per chi ci crede).

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Una delle mie più care amiche, ben nove anni fa mi regalò un libro chiamato "Serena" di Sergio Bambaren. Una delle frasi più belle, quella che per me definisce l'amicizia è:

 

Gli amici hanno bisogno l'uno dell'altro

proprio come un fiore

ha bisogno della pioggia

per aprirsi e mostrare

a pieno la sua bellezza.

L'amicizia dovrebbe essere

una piccola carezza

di cui non puoi fare a meno

 

 

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Premetto che non ho letto tutta la conversazione, ma credo che l'amicizia sia un qualcosa che lega due persone in aspetti diversi che vanno dalla condivisione dei propri pensieri, al vivere insieme tappe importanti, al trascorrere i piccoli momenti di gioia e non solo.

Non tutte le amicizie sono uguali, e molto dipende sia dalla mia personalità che da quella dell'amico, nel senso che con alcuni si può vivere un rapporto basato sulla confessione di ogni dettaglio della propria vita interiore e con altri un rapporto che si preoccupa più del divertirsi insieme che del risolvere le angosce (a volte inutili) dell'altro.

@@redcold Per quanto riguarda la questione del CO, dipende tutto da te: io ad esempio sono uno che ha bisogno di parlare/sfogarsi e ho fatto CO con alcuni miei amici (non tutti strettissimi) dicendo 'mi piace XY'. Il CO non è un dovere civile, quando sentirai la necessità di parlare ne parlerai. La propria sessualità è un argomento forse troppo presente nella propria testa, ma non in quella degli altri xD

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Io mi sacrificherei anche per uno che non conosco. Se vedo qualcuno che sta giù di corda, mi avvicino e cerco di dare una mano a chicchessia.

 

Wizzis, che perbenismo. Avvicinarsi a qualcuno che non conosci per dispensare due parole di conforto, non vuole dire sacrificarsi. Anche la vecchina che attacca bottone sul treno, confidandoti che le è morto il marito, può aver piacere di sentire qualche parola di conforto, ma, pur non negandogliela, essa non diventa certo una persona importante per la tua vita, una persona per la quale sacrificarsi veramente, intedo.

Io sono una persona molto estroversa e per questo non faccio nessuna fatica ad attacar pezza con qualcuno, tant'è che mi sono trovato innumerevoli volte a dover dare sostegno, ma ciononostante i rapporti non sono mai cambiati: coloro che erano conoscenti sono rimasti tali, coloro che erano semplici compagni di classe con i quali essere costretto a passare sei ore ogni mattina, sono rimasti tali e via dicendo. Questo per dirti che se anche mi approccio ad un estraneo che mi rende partecipe di alcuni aneddoti della sua vita, certo, mi sento arricchito umanamente ed è una cosa che mi piace, ma al di là di un freddo e circostanziale "mi dispiace", qualora ti venissero dette cose poco piacevoli su alcune esperienze di vita fatte da parte dell'altra persona, non puoi certo fare. Siamo realisti.

 

Queste sono questioni d'empatia e non è possibile che possiamo permetterci di considerare come veri amici solo le persone più empatiche.

 

Be', per come la metti tu, sembra che si sia legittimati, allora, a chiamare "amici" tutti quelli che incontri per strada. Scusa, ma mi permetto di dissentire.

 

Se un amico fa qualcosa di sbagliato nei miei confronti mi arrabbio 8 su 10, se uno dei miei migliori amici fa la stessa identica cosa mi arrabbio 5 su 10 proprio perché non riesco a portare rancore al mio migliore amico. E' questo quello che volevo dire.

 

Mmm... Aspetta, mi attacco al tuo ragionamento, così faccio prima a spiegarmi: tu dici che se un amico X fa una cosa negativa nei tuoi confronti, ti arrabbi in un certo modo, mentre se un migliore amico Y fa la stessa cosa, a parità di danno subito, ti arrabbi in ragione minore. Per come intendo io l'amicizia, sinceramente, proprio perché il mio migliore amico è la cosa più importante che ho, se da lui derivassero azioni scorrette nei miei riguardi, mi arrabbierei molto di più rispetto a quanto non farei se la stessa azione venisse fatta da qualcuno che io reputo ad un livello dell'amicizia (o della conoscenza) più basso. Il meccanismo di fondo è questo: se tu sei il mio migliore amico e io il tuo, tutto quello che possiamo farci vicendevolmente ha un peso maggiore, nel bene e nel male. Proprio data la forte amicizia, prima di fare qualcosa che potrebbe offendere o danneggiare l'altro (magari anche solo inconsapevolmente), ci si deve pensare meglio.

 

Io frequento due compagnie, in una delle quali io e altri due ragazzi siamo, tra noi, migliori Amici da ormai otto anni e per me gli altri membri del gruppo, molto freschi, sono più che altro una sorta di fascio di detriti che gravitano attorno a noi, in quanto a importanza. Diciamo proprio che se non fosse per il fatto che sono nel gruppo in quanto introdotti anzitempo da uno dei miei due migliori amici, non faticherei minimamente a definirli semplici conoscenti alla stregua, se non anche al di sotto, di un compagno di classe che a volte passi e non saluti nemmeno. Se uno degli altri, per esempio, organizza qualcosa lasciandomi all'oscuro (volutamente o anche solo per dimenticanza), me la prendo relativamente a male, mentre se uno dei miei due migliori amici organizza la stessa cosa lasciandomi all'oscuro, me le prendo molto di più, data l'importanza del nostro rapporto e il modo conseguente in cui uno dovrebbe tenere particolarmente all'altro.

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L'amicizia per come la vedo io è l'avere accanto una persona che non ti giudica, ma che al massimo ti consiglia, una persona che ti accetta per quello che sei nel bene e nel male, una persona con cui il dialogo migliore è rappresentato da un lungo silenzio senza imbarazzo, una persona che ti capisce al volo anche con uno sguardo.

Certo di amicizie così non se ne trovano tante, ma ci sono ed io per primo ne ho avuto prova. Poi comunque va anche fatta una distinzione, tra questo tipo di amicizia e quella che si crea solitamente con la maggior parte delle persone, che può essere si chiamata amicizia ma in fondo è conoscenza, che può spingersi molto in là senza arrivare al risultato che ho descritto sopra oppure rimanere una semplice simpatia.

Per quanto riguarda il CO, non credo sia un qualcosa che la limiti, ma semplicemente un aspetto intimo di una persona che può o non può essere detto a seconda di come il soggetto in questione sente di fare, un pò come i tanti piccoli segreti che ogni persona tiene per se e che non è detto vengano detti anche se si tratta della propria migliore amicizia. C'è però da dire che credo sia un passo da fare, almeno con le persone strette, non tanto per loro ma più che altro per noi stessi (lo dico visti gli ottimi risultati dei miei CO e il conseguente miglioramento sia per quanto riguarda me stesso sia per quanto riguarda il rapporto con loro).

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Io non avendo mai fatto CO potrei tecnicamente non essere un vero amico con gli altri perché non ho mostrato la vera parte di me?

Nessuno, mai, mostra la vera parte di sé...spesso nemmeno noi ci conosciamo davvero in tutto e per tutto.

 

I veri amici sono persone che ami e che ti amano (che "voler bene" non è abbastanza). Che se ti deludono, se ti tradiscono, se ti abbandonano è come se ti accoltellassero. Che soffrono se stai male e sono felici quando sei felice. Che puoi perdere di vista uno, due, dieci anni e quando vi ritrovate è come se vi foste lasciati il giorno prima. Sono dei fratelli che ti scegli.

 

E che non puoi deludere per aver taciuto una cosa (grande) di te come l'essere gay. Ma che comprendono che non l'hai fatto "contro" di loro. Che sono orgogliosi della fiducia che dimostri nel momento in cui lo dici.

 

Sono pochi, a volte è uno solo, e vanno tenuti stretti per questo.

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Mmm... Aspetta, mi attacco al tuo ragionamento, così faccio prima a spiegarmi: tu dici che se un amico X fa una cosa negativa nei tuoi confronti, ti arrabbi in un certo modo, mentre se un migliore amico Y fa la stessa cosa, a parità di danno subito, ti arrabbi in ragione minore. Per come intendo io l'amicizia, sinceramente, proprio perché il mio migliore amico è la cosa più importante che ho, se da lui derivassero azioni scorrette nei miei riguardi, mi arrabbierei molto di più rispetto a quanto non farei se la stessa azione venisse fatta da qualcuno che io reputo ad un livello dell'amicizia (o della conoscenza) più basso. Il meccanismo di fondo è questo: se tu sei il mio migliore amico e io il tuo, tutto quello che possiamo farci vicendevolmente ha un peso maggiore, nel bene e nel male. Proprio data la forte amicizia, prima di fare qualcosa che potrebbe offendere o danneggiare l'altro (magari anche solo inconsapevolmente), ci si deve pensare meglio.

 

Era questo lo scopo del topic, avere questo genere di confronto. Per me invece è il contrario, sarà che sono orientato al perdono di tutti, o quasi, però con i miei migliori amici non riesco ad infuriarmi per molto tempo...

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Pure io sono uno di quelli che crede che una persona che ritieni amica deve sapere della tua omosessualità. La ritengo una cosa IMPORTANTISSIMA, cosa che non pensavo prima del CO.

Amici ne ho tanti, i veri amici li posso contare sulle dita di una mano. C'è da dire che sono convinto che anche i veri amici possono smettere di essere tali per svariati motivi, sopratutto dopo che è finita l'amicizia con chi ritenevo il mio migliore amico in assoluto.

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Io ho pochissimi amici perché sono tendenzialmente asociale. In fondo non credo neanche di meritarmi quelli che ho. Però queste persone mi vogliono bene e sanno che se non li cerco non è perché me li dimentico o gli preferisco altre situazioni.

 

Io li stimo moltissimo e anche se non glielo so dimostrare, li amo sinceramente e credo che questo in qualche modo lo sentano.

 

Che le tanto decantate affinità elettive riguardino più l'amicizia che non l'amore?

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i veri amici possono smettere di essere tali per svariati motivi, sopratutto dopo che è finita l'amicizia con chi ritenevo il mio migliore amico in assoluto.

 

Se per veri amici intendi i milgiori amici no, i migliori amici rimangono tali. Evidentemente non era un vero/migliore amico.

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Non credo a queste cose. Uno può essere il tuo migliore amico e poi per svariate circostanze (le persone possono anche subire cambiamenti, come nel caso della mia storia) può smettere di essere tale. Ora posso pensare che è stato una merda a partire dal suo gesto, ma sono convinto sulla nostra migliore amicizia passata. Ovviamente prima mai avrei pensato che potesse finire e che sarebbe durata in eterno, ma mi sbagliavo.

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l'amicizia? un capitolo non certo felice della mia vita direi visto che al momento non ritengo di avere nessun vero amico (escludendo il mio ragazzo chiaramente) ma solo nuove conoscenze più o meno in divenire, non fosse altro che mi sono trasferito a Roma da poco più di un anno.

Ultimamente ho anche "litigato" con chi credevo essere un amico, ma che alla fine si è rivelato tutt'altro visto che nel momento del bisogno ha scelto di assecondare un capriccio del suo fidanzato piuttosto che starmi vicino in un momento delicato così come aveva promesso.

La cosa comica è che l'amicizia è finita perchè lui ritiene incompatibile quello che chiedo rispetto a quello che vuole il suo fidanzato: insomma voleva che fossimo amici ma con "leggerezza" ed io gli ho detto che non mi interessava quel genere di rapporto con lui che ritenevo essere un Amico.

Mi rendo conto che alla fine è un "problema" anche mio: non sono una persona che riesce ad accontentarsi nè in amicizia nè in amore mentre noto che ormai la maggioranza delle persone si accontenta e ritiene amici anche persone con cui al più fa una chiacchiera con qualche risata il sabato sera.

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