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Gli eterosessuali e il matrimonio.


Akira86

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Parliamo sempre del matrimonio gay e del fatto che siamo tagliati fuori da questo istituto per motivazioni puramente ideologiche, stufi di non poter essere equiparati agli eterosessuali, ma non si è mai parlato di un punto fondamentale: gli stessi eterosessuali, che possono tranquillamente accedere a questo istituto, come vivono la possibilità del matrimonio?

 

Ho 25 anni, quasi 26, e certi miei amici etero iniziano a prendere in considerazione la possibilità di sposarsi.

Devo ammettete che, dopo quello che ho visto e sentito, ho cambiato completamente idea riguardo il matrimonio.

Più vado avanti e più noto che il matrimonio è visto come una "tappa obbligata" della vita, come se chi non riuscisse a sposarsi fosse un po' uno sfigato.

Tra gli etero questa idea è molto comune, in particolare dal lato femminile: l'amica 35enne single, rischia di rimanere "zitella", quindi bisogna trovarle uno straccio d'uomo che se la prenda.

Alcuni amici di mio fratello, tutti over 35, farebbero di tutto per trovarsi la prima donna libera per poter essere al pari dei loro amici. Spesso li vedo che si sentono un po' isolati dal gruppo, proprio perché single e senza figli.

 

Molti prendono il fatto di non essere sposati come un fallimento, come se la loro vita non fosse assolutamente realizzata.

Tutto questo è tremendo, soprattutto vedere mia sorella (sposata e due figli) parlare con le sue amiche (tutte sposate) dei single: persone infelici che non hanno saputo cogliere l'occasione giusta per trovarsi il primo stronzo di turno.

 

Nel mondo etero, il matrimonio è solo un modo per potersi dire "realizzati"?

Edited by Akira86
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Interessante spunto.... secondo me si. La penso proprio come te.

Il matrimonio è una tappa obbligata nel rapporto etero, pensare di non farlo viene vista come una cosa "strana"..

Ho 2 colleghi, sono fidanzati da 5 anni (ne hanno 27) e lui ha testualmente "dopo 5 anni assieme.. o la sposo o la lascio.. per cui la sposo".

Sicuramente c'è chi ci crede e lo fa veramente per il "significato" o anche perchè pensano a tutti i diritti che una coppia sposata acquisisce (e che noi poveri gay possiamo solo sognarci per ora...) ma sicuramente molti altri lo fanno perchè "devono", perchè la nonna continua a dire "quando ti sposi", perchè tutti gli amici si sposano e allora devo farlo pure io.

 

Anche io a volte mi stupisco di questa "corsa" al matrimonio, ma tant'è...

 

Ah aggiungo un'altra motivazione che ho sentito: "ci sposiamo così con la lista nozze ci arredano la casa e non spendiamo un soldo" .....

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Sarà che io vivo in un posto meno ricco, quello che sento sempre più spesso è "non ci sposiamo perché non ce lo possiamo permettere".

Anche se poi vedo che si sposano pure le persone che dicevano di non volere il matrimonio, quando ne hanno la possibilità però.

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Dottor.meow1

Mi auguro che non sia così. Il fatto che una persona è single non significa che è sfigata. Io trovo più sfigato un uomo o una donna che si sposa per obbligo sociale e poi divorzia dopo un anno (spendendo una cifra) e non è in grado di mantenere una famiglia. Questo significa essere (in ambito amoroso) sfigati. Il matrimonio può esserci come non può esserci e visto che un matrimonio implica una specie di patto di fedeltà tra i due coniugi non dovrebbe essere una cosa fatta ad obbligo perché altrimenti non serve a nulla.

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Beh, per me ciò si riduce al fatto che la coppia etero è sostanzialmente più veicolata socialmente di quella omosessuale. Gli etero devono rispondere a tutta una serie di aspettative verso i propri genitori, verso i propri amici, verso i parenti, verso la società (in cui il modello della famiglia nucleare impera) che gli omosessuali per grazia o sfortuna non hanno. Un etero che non si sposa è costretto a giustificare la propria condizione, un omosessuale deve solitamente giustificarsi per l'esatto contrario.

Edited by Orfeo87
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Nel mondo etero, il matrimonio è solo un modo per potersi dire "realizzati"

Il discorso in qualche altra salsa è stato già affrontato sul forum di recente o sbaglio? Non da etero ma da bi sposata posso affermare che gestire il rapporto di coppia è molto più comodo da ufficialmente coniugati che da conviventi, specialmente in presenza dei figli, perché l'istituto del matrimonio è protetto della società e dallo stato per il beneficio di quest'ultimo, essendo che aver a che fare con un nucleo famigliare e non con ogni singola persona di esso sia comodo anche per lo Stato. Per la ragione sopra esposta lo stato garantisce un supporto economico agli sposati (assegni vari, esenzione dai pagamenti di alcuni tributi ect.). Poi c'è un'altro aspetto della faccenda,il matrimonio è una garanzia legale e psicologica per una donna che non sarà abbandonata in gravidanza o subito dopo il parto quando non è in condizione di poter lavorare.

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Addie Pray, il discorso non sono i vantaggi legali del matrimonio. Parliamone, ma gli etero che vogliono sposarsi, davvero lo fanno perché sono tutelati dallo Stato?

Secondo me, della tutela legislativa, non gliene frega nulla.

La questione che pongo riguarda gli aspetti socio-culturali che spingono gli etero al grande passo e l'idea comune di "persona single".

Edited by Akira86
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La questione che pongo riguarda gli aspetti socio-culturali che spingono gli etero al grande passo e l'idea comune di "persona single".

Secondo me l'aspetto socio-culturale è strettamente collegato con la funzione principale del matrimonio e l'aspetto legale della faccenda: spesso i single sono considerati sfigati proprio perché le probabilità che la persona single farà i figli è più bassa che quella "accoppiata" invece sono più alte le probabilità che tale persona passerà la vecchiaia da sola (l'esistenza stessa di un coniuge e figli è vista anche come garanzia che questo non accada). Poi penso che gli etero non sono tanto diversi dai gay per quanto riguarda la vita di coppia: spesso nell'immaginario collettivo vige l'idea che single è single non per scelta, ma perché non è abbastanza buono/bravo/bello per essere fidanzato/sposato.Il forum fornisce la prova di ciò, ogni nuovo ragazzino/a iscritto quasi sempre apre il topic su come è difficile a trovare il fidanzato/a e come lui/lei vorrebbe averne uno. Non cercano sesso, sperano direttamente di instaurare un rapporto duraturo.

Edited by Addie Pray
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Parliamone, ma gli etero che vogliono sposarsi, davvero lo fanno perché sono tutelati dallo Stato?

 

I miemi amici contrari al matrimonio lo hanno fatto per quello

(compresi i genitori di una mia amica delle Superiori, sposati con lei sedicenne)

Altri amici si sono invece sposati perché "Così suo padre ci paga la casa".

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Secondo me, della tutela legislativa, non gliene frega nulla.

Ma, credo che ci sia una buona via di mezzo. Col passare degli anni si inizia a sentire il bisogno di costruirsi una vecchiaia "tutelata" e con una persona che ci faccia da spalla. Conosco diverse persone che pur non avendo un legame amoroso erotico o avendolo perso quasi subito rimangono sposate sia per convenienza economica ma soprattutto perché hanno riconosciuto l'altra persona come una compagna di vita.

La condizione della persona in non più novella età che vive sola è nella maggior parte dei casi percepita precaria, ma forse a 30 anni non è la motivazione più prepotente. Verso quell'età vedere che la propria compagnia di amici si svuota, perché le coppie sposate solitamente tendendono a limitare molto la vita sociale all'esterno della coppia, porta le persone a cercare un nuovo tipo di famiglia laddove quella vecchia piano piano si disgrega.

 

Poi certo c'è il discrimine sociale, per l'italiano medio se a cinquant'anni non sei sposato o quantomeno ricoperto di bionde sei uno sfigato/ricchione/sessualmente incapace.

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Condivido in buona parte coi vostri spunti, ma c'è forse da considerare che molti non si sposano solo per amore, ma soprattutto per crearsi una famiglia. Il matrimonio è un pò come la laurea o l'inizio della vita lavorativa, sono cose che a molti non piace fare, ma sono fasi e parti importanti della vita che aiutano a crescere, maturare e allo stare alle prese con nuove responsabilità.

 

Proprio l'avere a che fare con nuove responsabilità(figli, casa, moglie) in genere terrorizza un bel pò di mammoni viziati. La "fretta" di sposarsi è del tutto naturale e comprensibile credo, più si va avanti con l'età e più s'invecchia e si hanno più difficoltà ad attrare nuovi partner (se l'attuale storia fallisse) e per le donne è più problematica la gravidanza o difficile rimanere incinta. Certo i tempi e la scienza si sono fortunatamente evoluti, ma in linea generale la gente continua a pensare che sia prudente mettere "la testa apposto" entro un certo tempo.

 

Al di là della prudenza credo che se si ha l'idea di crearsi una famiglia sia meglio crearla da giovani per potersela godere al massimo. Non è lo stesso essere padre a 30anni ed esserlo a 40/50, anzi già a 30 anni quando il ragazzo ne avrà 20 il padre ne avrà 50, però almeno durante l'infanzia/adolescenza del ragazzo avrà maggiori energie per passare tempo di qualitá col figlio, e poi c'é anche la speranza di diventare nonni ed è meglio essere nonni "giovani" per godere dei propri nipotini.

 

Ovviamente il non crearsi una famiglia non dev'essere visto come un fallimento nè tantomeno come una tappa obbligata! A me fanno ribrezzo le persone che si sposano "perchè devoni farlo" e hanno una moglie o marito che non amano particolarmente. Per non parlare di chi si fa mettere incinta da un ragazzo appena conosciuto o che non ama e poi corre al matrimonio "riparatore" recitando la parte della famiglia. Non voglio essere offensivo, ma questo si che lo trovo un insulto per l'amore e la famiglia.

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Concordo con ciò che ha detto @Icoldibarin; l'esigenza della tutela legislativa, sicuramente non è la prima causa di matrimonio tra le coppie eterosessuali giovani, ma assume un ruolo sempre più preponderante man mano che si avanza con l'età.

Per un uomo e una donna maturi, conviventi, il matrimonio costituisce una strada che offre la possibilità, dal punto di vista civile, che ad entrambi siano riconosciuti dei diritti, di cui non disporrebbero con la semplice convivenza.

 

Tornando invece alle coppie di ragazzi giovani, la motivazione che li spinge a sposarsi è, a mio parere, come gia si diceva,strettamente connessa all'aspetto socio-culturale. Come dici tu Akira, credo che molto spesso il matrimonio sia sentito dai giovani come una "tappa obbligata" al pari di altri avvenimenti importanti nella vita di una persona come: il battesimo, l'inizio delle scuole che si conclude con la laurea, il trovare un impiego, mettere su famiglia,ecc..

Ormai sono considerati tutti avvenimenti che un uomo "modello" dovrebbe raggiungere nel corso della vita, per essere realizzato. Il matrimonio corrisponde, peraltro, ad uno dei più importanti di tutti questi avvenimenti e il non averlo raggiunto pone il giovane nella condizione di sentirsi in un certo senso "incompiuto", prima di tutto di fronte ai genitori, in secondo luogo di fronte agli amici e a tutte le altre persone.

Un esempio è dato dal fatto che, man mano che si cresce, le persone intorno a noi iniziano già a fare le solite domande: " allora non hai ancora trovato una ragazza?" oppure ( soprattutto i parenti): " quando vi sposate?" " vi deciderete a fare un figlio?" .

Questo dimostra appunto come nel pensare comune ormai la persona sia "indirizzata" nel seguire un percorso di vita che, in un certo senso, è considerato "normale", ed il non realizzarlo pone il giovane nella condizione di correre ai ripari:

 

Alcuni amici di mio fratello, tutti over 35, farebbero di tutto per trovarsi la prima donna libera per poter essere al pari dei loro amici

cioè si arriva a questa situazione che descrivi tu.

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@@Addie Pray

 

Però ti rendi conto che questa immagine del single è atroce? Possibile che tutti quelli che non si sono sposati si ritrovano single perché incapaci di impostare un rapporto umano o perché non belli? Mi sembra alquanto riduttivo come discorso.

Ogni storia personale è a se...

 

La questione gay tenderei a non prenderla, perché secondo me entrano in gioco molti altri aspetti che spesso non aiutano a trovare una persona con cui impostare una relazione duratura.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale
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Il matrimonio è un pò come la laurea o l'inizio della vita lavorativa, sono cose che a molti non piace fare, ma sono fasi e parti importanti della vita che aiutano a crescere, maturare e allo stare alle prese con nuove responsabilità.

Ovviamente il non crearsi una famiglia non dev'essere visto come un fallimento nè tantomeno come una tappa obbligata!

 

E' qualcosa di necessario oppure no? Invece di pensare a terzi, pensa a te stesso: se a 50 anni non avessi un compagno

e non fossi sposato, ti considereresti realizzato?

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Ripeto è un pò come aver fatto l'università o no, è un'esperienza che è meglio fare, ma se non la si fa si vive e ci si può realizzare lo stesso. Dipende pur sempre dalle persone, c'è gente stupida laureata e non laureati che sono menti brillanti in molte cose. Nulla è necessario e tutto è relativo, ma in linea generale meglio fare quante più esperienze possibili.

 

Rispondendo alla tua domanda, posso solo risponderti che personalmente non mi sentirei realizzato sentimentalmente, ma come persona troverei altri campi per sentirmi realizzato. Penso solo che in più campi riesci a realizzarti meglio è.

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D'altraparte Veronesi aveva detto:

 

“L’amore omosessuale è l’amore più puro. L’amore etero, invece, è strumentale alla procreazione: ‘Io ti amo non perché amo te, ma perché in te ho trovato la persona con cui fare un figlio’.

L’amore omosessuale no. Un omosessuale dice: ‘Amo te perché sei più vicino a me, perché hai un cervello più vicino al mio. Il tuo pensiero, la tua sensibilità, i tuoi sentimenti sono più vicini ai miei’”.

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Provenendo da un piccolo paese, ho sempre visto che le varie tappe di una persona sono fondamentali e immancabili.

"Se non lo fai cosa penserà la gente di te?!" -.-

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privateuniverse

Secondo me avete detto tutti cose molto giuste.

 

Per tornare alla domanda originaria, direi che Akira86, in un certo senso, si è risposto da solo: non è detto che con il matrimonio ci si realizzi (peggio di essere da soli c'è solamente il ritrovarsi da soli in due, all'interno di una coppia, magari in un matrimonio che non si può rompere senza subire anche un aggravio fondamentale dal punto di vista economico); ma, su chi non si sposa, aleggia sempre un po' l'ombra del fallimento.

 

Come ha giustamente fatto notare Addie Pray, non è soltanto una questione di tutela legale: l'essere sposati assume un significato particolare agli occhi delle famiglie di origine e della società. Credo che un divorzio sia vissuto, anche dai parimenti, come un evento più traumatico della fine di una relazione di fatto, a parità di durata.

 

C'è anche da dire che, con il passare degli anni, ci si trova davanti a situazioni che assumono una fisionomia diversa da quella che si era immaginata. Per fare un esempio: a me fa una certa impressione vedere nipoti ormai adolescenti o che vanno all'università, vedere che i figli dei miei amici sposati, anche quelli separati o divorziati, crescono, o sentire i miei colleghi parlare, che so, dei problemi che i figli hanno alle superiori o all'università mentre ripenso a quando li sentivo parlare di quando facevano le elementari o le medie. Sono cose che mi danno la percezione del tempo che passa, del fatto che le vite di chi si è sposato e ha figli seguono un percorso molto diverso dalla mia, con una forza che avrei potuto immaginare solo astrattamente fino a cinque o dieci anni fa.

 

E, se queste cose fanno effetto su di me, che al matrimonio ho smesso di pensarci fin da adolescente, nel momento stesso in cui mi sono reso conto che non ero attratto dalle donne, figuriamoci che effetto possano avere su un uomo o una donna eterosessuali.

 

Io non me la sento di condannare chi finirebbe per sposarsi quasi con chiunque. Cresciamo quasi tutti con l'idea dell'amore romantico, che quello sia il vero amore; che, per quante siano le nostre avventure, sessuali e/o sentimentali, prima o poi arriverà un giorno in cui, almeno per qualche tempo, smetteremo di giocare e incontreremo quel qualcuno di speciale con cui costruire qualcosa di più duraturo. Le persone alle quali questo non avviene finiscono per trovarsi a dover riflettere sul da farsi: continuare a perseguire un ideale che si è rivelato elusivo oppure accettare un compromesso doloroso pur di rischiare di ritrovarsi con niente in mano?

 

Ci pensa la vita a scompaginare i nostri progetti e a sottoporci dilemmi che, pensavamo, sarebbero stati riservati ad altri.

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Credo che la vera pressione sociale in italia sia sul metter su Famiglia. Anche il fatto di dire, come precisa coeranos, vorremmo ma non possiamo materialmente, non smentisce affatto la regola perché implica che sarebbe voluto e fatto qualora ve ne fosse la possibilità. E se vogliamo la convivenza senza matrimonio é oramai normalizzata, anche se praticata da persone mediamente più istruite e ricche, che spesso decidono di non fare figli. Diciamo che la convivenza senza figli in parte contraddice l`idea di famiglia con figli. Ma sul fatto che il singles in Italia sia scoraggiato non vi é dubbio, fa parte credo della matrice mediterranea familista. E di una societa statica che da poche chances di realizzazione individuale, dove su tanti altri aspetti viene detto di accontentarsi.

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Nel mondo etero, il matrimonio è solo un modo per potersi dire "realizzati"?

 

certo come i figli sono lo strumento per tenere uniti mamma e papà...

 

la cosa più ridicola a cui ho assistito è stato il gesto estremo di un conoscente ( sulla 30 in su max 35 non ricordo ora quanti anni ha ne il suo nome xD) che per adeguarsi alla massa di idioti che calpestano questo terreno, si è messo con una ragazza ( un pò bruttina) non per amore ma per non rimanere solo... l'amore dov'è? nascerà dopo? e contento con gli altri idioti che parlano di famiglia, moglie, figli e cazzate varie?

 

il matrimonio è una tappa divenuta obbligatoria vuoi per le famiglie ( che vogliono i nipoti), vuoi perchè i girini dopo una certa età navigano in wifi con lentezza come un modem a 56kb, ma cosa c'è alla base del matrimonio oggi?

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Però ti rendi conto che questa immagine del single è atroce?

Me ne rendo conto, ma non è che la posso cambiare, non sono io l'immaginario collettivo. Specialmente le donne single dopo una certa età non sono viste di buon occhio, amiche e parenti le sparlano dietro. Conosco moltissime ragazze che si sono sposate perché è arrivato il tempo debito per farlo, hanno sentito l'esigenza di fare il figlio, hanno acchiappato il primo uomo che era pronto a fare un passo del genere e sono partite in quarta. Per esempio in Russia la donna di 30 anni senza figli è considerata una zitella...

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Mi sembra che si dia troppo valore all'istituto matrimonio come coronamento dell'amore di due persone e della loro volontà di vivere insieme per tutta o per una parte notevole della vita.

Il matrimonio è una scelta quasi obbligata per una coppia (eterosessuale ma anche omosessuale) che voglia avere figli e debba quindi garantire loro una stabiilità giuridica, sociale, economica.

Ma per una coppia (omosessuale ma anche eterosessuale) che voglia semplicemente vivere il proprio rapporto affettivo non vedo tutta questa opportunità anche perché, accanto a certi vantaggi ci sono anche vari svantaggi rappresentati dalla rigidità connessa ad ogni istituto giuridico, che rende macchinose e difficili molte decisioni che altrimenti sarebbero facili ed agevoli e che spesso rende disastrosa la separazione dei due.

D'altronde il matrimonio storicamente non è nato come luogo dell'amore tra due persone, fossero pure di diverso sesso, anche se negli ultimi due secoli è stato considerato come il luogo privilegiato e rappresentativo, se non addirittura esclusivo, di tale amore.

Il diritto s'è in parte adeguato, ad esempio concedendo il divorzio, ma non ha potuto cambiare l'essenza dell'istituto matrimoniale, al dilà delle speciose dichiarazioni di principio.

Va bene rivendicare parità di diritti, ma forse bisognerebbe considerare bene in che consistano i diritti rivendicati, non tanto per non rivendicarli, ma per non aspettarsi, una volta ottenutili, chissà quali miracolose soluzioni di problemi che invece dipendono prima di tutto dalla nostra indole e dal modo di relazionarci con gli altri.

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Specialmente le donne single dopo una certa età non sono viste di buon occhio, amiche e parenti le sparlano dietro. Conosco moltissime ragazze che si sono sposate perché è arrivato il tempo debito per farlo, hanno sentito l'esigenza di fare il figlio, hanno acchiappato il primo uomo che era pronto a fare un passo del genere e sono partite in quarta. Per esempio in Russia la donna di 30 anni senza figli è considerata una zitella...

 

Per esempio le donne italiane non concepiscono l'idea di fare un figlio senza essere sposate o comunque in coppia. Io sono molto favorevole alle mamme single, non ci vedo nulla di assurdo, eppure quando lo consiglio alle amiche di mia sorella che non hanno un compagno mi guardano tutte come se stessi dicendo una bestemmia. Tutto questo perché? Perché il problema è sempre quello di non avere un uomo vicino, come se la donna non potesse fare nulla senza un marito/compagno.

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privateuniverse

Io conosco un caso, una mia lontana conoscente, di donna che ha avuto un figlio senza avere una relazione.

 

Credo che lo stupore delle donne che ti guardano quando con loro fai certi discorsi è che queste donne sarebbero magari capaci di fare un figlio e di crescerlo senza un padre (anche se è una cosa difficilissima da gestire nella vita quotidiana), ma che nell'idea che hanno loro di fare un figlio ci sia, incluso, il desiderio di farlo con qualcuno per cui si prova qualcosa e che sia disposto a condividere una responsabilità.

 

Non è così assurdo, se ci pensi.

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Io ho sempre avuto l'impressione che il matrimonio eterosessuale venga vissuto come un rito di passaggio ad un livello 'superiore', una tappa obbligatoria perchè socialmente ritenuta come tale. Le cause sono molteplici, da quella religiosa a quelle giuridiche (nei casi in cui la persona con cui sposarsi, eventualmente, c'è).

Si tratta, di fatto, di una vera e propria forzatura, una pressione sociale addobbata di lustrini e dolcezza. Viene definito 'il giorno più bello', il 'coronamento di un sogno'... come se, prima di quel momento, la relazione avesse qualcosa in meno. Personalmente, diffido sempre di qualcosa quando viene troppo elogiata.

 

Dopo il matrimonio cambia tutto, perfino il termine per indicare il proprio partner. Il fidanzato diventa marito, la fidanzata moglie.

Nonostante le leggi sul divorzio, c'è ancora chi crede che il matrimonio sia un punto in più a favore della fedeltà coniugale.

La fede è un simbolo, un vero e proprio marchio sociale.

Senza contare l'idea che una famiglia si debba fondare sul matrimonio.

 

Questi sono dettagli ma, notate bene, sono dettagli permeanti la nostra quotidianità, la nostra cultura, sono dettagli tesi a caricare di importanza una pratica che ci siamo inventati di sana pianta ed è pertanto biologicamente inutile e, anzi, perfino repressiva (la monogamia non ci appartiene e il matrimonio esiste in gran parte per salvaguardare questo aspetto culturale, secondo me... tant'è vero che è stato 'aiutato' da altre pratiche come il fidanzamento ufficiale o il 'delitto' di adulterio).

 

Il bello è che gli eterosessuali hanno un bisogno indotto di questa cosa, tanto da essere convinti di desiderarlo sul serio, da vederne solo gli aspetti positivi... che poi, quali sarebbero (a parte i vantaggi legali, gli stessi per cui ci battiamo noi, alla fin fine) non si sa, visto che sposarsi costa pure un botto!

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Io conosco un caso, una mia lontana conoscente, di donna che ha avuto un figlio senza avere una relazione.

 

Credo che lo stupore delle donne che ti guardano quando con loro fai certi discorsi è che queste donne sarebbero magari capaci di fare un figlio e di crescerlo senza un padre (anche se è una cosa difficilissima da gestire nella vita quotidiana), ma che nell'idea che hanno loro di fare un figlio ci sia, incluso, il desiderio di farlo con qualcuno per cui si prova qualcosa e che sia disposto a condividere una responsabilità.

 

Non è così assurdo, se ci pensi.

 

Va bene il romanticismo e la storia da commedia romantica...non biasimo chi crede tanto nella dolce casetta con maritino e figli (e magari anche un gatto o un cane per completare il quadretto!), ma in fin dei conti il desiderio di maternità è un qualcosa di intimo e anche un po' "egoistico".

Delle serie...vuoi un figlio? informati sulle cliniche di inseminazione artificiale all'estero e fallo da sola. La ricerca disperata di un partner mi sembra quanto di più malsano...

Edited by Akira86
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