Jump to content

Maschio è bello?


Defensor

Recommended Posts

Sto cercando un modo non banale per dirlo, ma credo non esista. La bellezza non è oggettiva, non risponde a parametri universali. Sono possibili generalizzazioni di portata piuttosto ampia (di solito simmetrico è bello, di solito brillante è bello, di solito colorato è bello), ma esse non hanno valore prescrittivo, sono semplici descrizioni.

Ciò detto, trovo più bello il maschio secondo vari dei miei parametri.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 78
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Defensor

    12

  • Hinzelmann

    9

  • Almadel

    8

  • marco7

    7

La bellezza non è oggettiva

 

Intendi affermare che oggettivamente possiamo negare

che la livrea del pavone ha a che fare col nostro concetto di Bellezza?

Link to comment
Share on other sites

Intendo dire che c'è sicuramente gente che trova del tutto insignificante la livrea del pavone, nonostante in generale sia considerata bella. E non ho argomentazioni razionali da opporre alla posizione di tali persone.

Link to comment
Share on other sites

In credo che la bellezza sia soggettiva all'interno di un gruppo omogeneo. Faccio l'esempio banale (e poco adatto a questo forum) dei fianchi larghi delle donne.

Ci sono poi caratteristiche di bellezza più universali (simmetria e colore., come diceva Fred) e altri meno.

Ma nonostante io trovi bello il pavone non posso dire che "mi piace". E questo è soggettivo. Il fatto che defensor trovi perfetta la donna mostra da un lato la sua preferenza per il genere femminile.... Ma vederla così perfetta rispetto al maschio mi da pensare a qualche problema nell'accettare il corpo maschile.... Il proprio compreso.

Edited by scorza
Link to comment
Share on other sites

La Bellezza di un essere vivente è una caratteristica oggettiva.

E' tutto ciò che piace al partner senza avere alcuna funzionalità.

 

Un gran seno e i fianchi larghi non si sono evoluti per "bellezza"

ma per il fatto di essere funzionali alla gravidanza e all'allattamento.

 

Senza arrivare alla coda del pavone - che è addirittura disfunzionale -

noi stessi chiamiamo Arte ciò che non ha altra funzione che appagare l'occhio.

Se già è utile per venderci qualcosa, lo declassiamo a marketing.

Link to comment
Share on other sites

La Bellezza di un essere vivente è una caratteristica oggettiva.

E' tutto ciò che piace al partner senza avere alcuna funzionalità.

 

La sua funzionalità è proprio quella di attrarre a livello sessuale o affine. Non si tratta di una funzionalità metabolica o anatomica, ma sempre di funzionalità si parla.

Come dice FreakyFred, ogni cosa ha (o ha avuto) la sua utilità.

Link to comment
Share on other sites

Beh, se tutto è utile allora niente è utile :D

 

Un conto è essere attratti da una cosa perché serve a qualcosa,

un conto invece è essere attratti da qualcosa che serve solo ad attrarmi...

Link to comment
Share on other sites

@@Defensor Dato tutto lo sforzo e l'impegno che stai mettendo nel cercare di sostenere le tue tesi, la domanda mi sorge ancora più spontanea: a che pro? Perché arrovellarsi tanto su un argomento in merito al quale non potrà mai essere pronunciata una verità universalmente condivisa?

 

Tra l'altro non dare per scontato che tutti "noi" viviamo con sofferenza i nostri gusti e la nostra identità. Io, come tanti altri su questo forum, vivo con assoluta serenità e senza tormenti interiori sia il mio essere maschio sia il mio amare il corpo maschile più di quello femminile.

Link to comment
Share on other sites

La beltà primigenia.

 

Caro Difensore,

 

forse conviene ripetere l'inizio.

 

Dopo aver domandato:

"Maschio è bello?"

 

hai subito asserito:

"Con la mia Ragion Naturale sono riuscito a elaborare, mediante pure linee di pensiero logico, una creazione dal nulla della figura femminile umana, ma non sono riuscito a fare altrettanto con la figura maschile, nel senso che ad un'indagine razionale risulta che se una Divinità onnipotente si fosse creata, prima di tutte le cose, una figura come proprio involucro, atta a esprimere le Sue capacità principali, è la figura femminile umana a venir fuori immediata, non la figura maschile"

 

ed hai poi dedotto:

"Questo mi spinge a considerare la figura femminile degna d'attrazione, non altrettanto la figura maschile.".

 

Or dunque parmi intendere che, secondo Te, bello è ciò che sia stato creato dal nulla da una virtù divina e che tale beltà, causata dall'essere primigenia la cosa definita bella, porti seco necessariamente che la cosa stessa sia degna d'essere concupita:

tale dignità non ripugnerò per certo, consentendo Teco che il bello, checché sia e comunque sia, non possa non stimolare la concupiscenza nostra mortale.

 

Non di meno, pur concedendoTi, per comodità d'argomentazione, che la figura femminile sia stata, primamente che ogni altra, creata da un dio o dalla natura stessa delle cose, non so perché dovrei anche concederTi che l'essere primamente creato, l'essere primigenio, porti seco necessariamente una beltà superiore ad ogni altra.

 

E veramente, secondo l'esperienza universale, possiamo affermare accada sempre che le opere nostre eccellentissime e della mano e dell'ingegno non siano quelle che approntiamo in principio della nostra vita o della nostra arte o della nostra conoscenza, ma quelle che compiamo dopo tirocinio lungo e faticoso, deturpato da difetti e da errori:

non nacque Omero già poeta sommo né Fidia artefice eccellente né Demostene oratore folgorante né Aristotele maestro di sapienza.

 

Potrei dunque facilmente opporTi che proprio l'essere primamente stata creata, se pur sia tale, fa che alla figura femminile manchi quella perfezione che le avrebbe potuta donare l'esperienza lungamente e faticosamente nei secoli acquisita, provando e riprovando, dall'artefice divino o naturale e che, di contro, la figura maschile proprio per ciò, perché posteriormente creata, sia stata di quella perfezione, conseguita dall'artefice per esperienza di difetti e d'errori, mirabilmente donata.

 

Non certifica in vero la scienza che la beltà delicata e caduca dei fiori, i quali ornano naturalmente le nostre plaghe mortali, quasi magnifico dono d'un dio o della natura delle cose, sia tardamente nata innumeri secoli dopo l'evento primigenio che fuse questa Terra in un globo rude di materia deforme ed incandescente ?.

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

Non esiste un concetto di bellezza oggettiva "naturale" perchè

variano i canoni della bellezza.

 

E' vero che in genere si possono riscontrare delle costanti,

l'armonia o una disarmonia controllata etc ( questo potrebbe

avere a che fare con la cognizione di una certa simmetria etc. )

 

Resta il fatto che in ogni epoca esiste un bello oggettivo, storicamente

vero....anche se nel campo maschile si assiste ad una maggior diversificazione

e nel campo femminile ad una maggior omologazione

Link to comment
Share on other sites

Ogni cosa c'è per un motivo e un fine determinato. Ciò non toglie che il mio fine determinato possa non corrispondere a quello per cui quella cosa esiste, e dunque non susciti in me emozioni estetiche.

Link to comment
Share on other sites

@@Defensor Non ho niente contro di te, ma credo che la bellezza non possa essere catalogata in un sesso o nemmeno in una persona. La bellezza ci circonda in ogni dove e può essere trovata anche nel minimo gesto più elementare. Interrogarsi se questa sia femminile o maschile, la trovo una perdita di tempo. Come a dire l'intelligenza è uomo o donna?? L'intelligenza è universale, poi può essere uomo, donna o animale, chissene... E lo stesso vale per la bellezza, io la posso vedere sia in un uomo, sia in una donna.

Link to comment
Share on other sites

spottiesvirus7

@@Defensor le argomentazioni,fino ad ora da te trattate,semplicemente non hanno senso,tu supponi l'esistenza di un dio(già questo non è sicuro,continuo però) che questo abbia scelto di essere onnisenziente(questa anche se fosse vera sarebbe una scelta davvero discutibile) e che esista qualcosa dopo la morte,e se supponessi come dici tu che il dio contiene in se tutto,perchè quel dio non avrebbe scelto di ricongiungersi a una sua parte dopo la morte?

In ogni caso con la nostra misera coscienza come possiamo giungere a una conclusione soddisfacente?

E come possimo discutere noi,con una tale presunzione,di questioni che sono a noi superiori?

Link to comment
Share on other sites

Carissimi,

 

vi rispondo un po' alla confusa perché è tardi.

 

@spottiesvirus7: L'onnisenzienza discutibile? Ma se uno è onnipotente (nel senso detto prima), con quella onnipotenza si può "coprire" il dolore "repellente" vissuto dagli altri, basta che genera per sé una percezione di piacere che sia contemporanea a quella del dolore, della paura della disperazione altrui: allora l'effetto è come aggiungere zucchero a un caffé senza zucchero. Pertanto la percezione che la Divinità onnipotente e onnisenziente ha del dolore vissuto dalle sue creature nel momento in cui lo vivono, è diversa dalla percezione che ne hanno loro. Non gli toglie nulla, semplicemente vi aggiunge dell'altro. Sperando di giungere a un giorno in cui al dolore "repellente" potrà sostituire il dolore "attraente", in quella che chiamo la "Regione delle Spine" del Paradiso, da tenersi accuratamente separata dalla "Regione delle Rose", se no è la distruzione totale; non c'è bisogna che si confondano; tanto tutti vi vivranno in entrambi contemporaneamente, mediante l'onnisenzienza, la cosmicità e la moltiplicabilità metamorfosante.

La differenza tra la "Regione delle Spine" e l'"Inferno" (o il purgatorio, come anche il mondo terreno) è che nella prima si vive dolore attraente, nelal seconda dolore repellente: che è il medesimo dolore, ma privato di ogni possibilità di trarne piacere.

(ovviamente i corpi che vengono distrutti nella "Regione delle Spine" uno se li ricrea; ripeto che però se esiste tutto questo vale il principio di Massima Ostacolabilità: per farlo Lì non si può fare qui).

Un corollario difficile da digerire per la Religione è questo, il Divino crea tutte le percezioni di tutti, comprese quelle dolorose. Ma allora non è buono? Qui si può rispondere solo facendo entrare in campo le dottrine orientali del karma e della reincarnazione: ognuno vive ciò che ha fatto vivere ad altri, finché non diventa onnisenziente mediante le pratiche atte a condurloa ciò. Allora merita di essere elevato al Sentire di Dio, e al modo di vivere degli Uguali-a-Dio: tra regione delle Rose, Regione delle Spine e l'unione al sentire di tutti gli altri, nonché il continuare.a muoversi tra le creature rimaste nel mondo terreno, mediante corpi atti all'uopo (non possono mica essere impiegati solo per muoversi nella Dimensione Perfetta: uno, tra miliardi, lo si può usare per continuare a stare tra gli altri sulla Terra, ad aiutarli. In tal modo si raggiunge la Sintesi tra Liberazione e Reincarnazione: superando di fatto lo stesso aspetto finora conosciuto dall'Occidente delle dottrine orientali.

Circa il fatto che possa esistere qualcosa dopo la morte vedi quello dico nell'altro mio topic di questo board quando dico che la Percezione è inalienabile dall'essere umano e non dipende dalle strutture corporee, che la mediano soltanto (penultimo post).

Comunque tranquillo, rimani del tuo parere.

 

@@That's Hot: hai ragione, la Bellezza non può essere incanalata, non può essere solo femminile, quindi neanche solo maschile. Se accettiamo questo posso accettare che nella mia Dimensione Massimale ci siano anche le figure maschili, come accanto alle Ninfe ci sono i Satiri nell'immagine del paradiso greco.

 

Complimenti ad Almadel per la Sua distinzione tra figure fatte di funzione, e figure la cui funzione è attrarre.

 

A chi ha scritto delle sofferenze: ora sei sereno, ma lo sei sempre stato?

 

Ora sono troppo stanco per descrivere come dal Nulla si crea la Figura Femminile (non è un passaggio immediato...). Non so neanche se interesserà gli uditori. Buona notte.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

A chi ha scritto delle sofferenze: ora sei sereno, ma lo sei sempre stato?

 

Sì, riguardo a questi argomenti, onestamente, sì.

Sei tu che, probabilmente, idealizzi la figura femminile, o forse esorcizzi un tuo disagio costruendo un'eccessiva intellettualizzazione della questione.

Link to comment
Share on other sites

spottiesvirus7

@@Defensor vorrei farti una domanda,secondo,il tuo concetto di onnipotenza (che potrebbe essere comunque sbagliato) perchè il dio avrebbe dovuto creare creature "malvagie" se sapeva che in seguito avrebbe dovuto alleviare il dolore derivato dall'onnisenzienza?

Non voglio farti cambiare opinione,ma le questioni che riguardano il dio/i dei/la dea/le dee cambiano a seconda della religione,la cultura,le esperienze,le emozioni, i pensieri ecc. dai tui ragiona,emti posso dedurre che sei gnostico?

ora ripensandoci affermi di non avere "impulsi" e seguire solo la tua Ragion Naturale,per il semplice fatto di non essere asessuale(ma etero da quello che ho capito,correggimi se sbaglio) a " impulsi " di genere sessuale giusto?

Link to comment
Share on other sites

Io sono deista: accetto solo il Dio che posso forgiarmi con la mia Ragione. Mi persuado che si tratti del "vero Dio" perché parto da questo assioma: "Se Dio è onnipotente, vuole il Massimo". Un Massimo minore di un altro non è un vero Massimo: sapessi quanti "Massimi minori" (che credevo perfetti) ho scartato nella mia testa...

 

Per la verità, il mio vero punto di partenza è il seguente.

 

1. L’Inizio Assoluto: l’Intemporalità

 

Il Nulla dell'Inizio non poteva essere un vero Nulla, perché nulla era conosciuto, nulla era determinato, neanche il Nulla stesso.

Non essendoci neanche il Nulla, Tutto era potenzialmente esistente.

A parte questo, che sembra retorica, cercherò di dire qualcosa di più convincente. Però non bisogna pensare la cosa alla velocità lentissima di queste immagini: tutto è accaduto nel medesimo istante, prima del quale non esiste un "prima":

In questo istante di assoluta simultaneità, il Nulla Infinito ha preso coscienza dell'infinita potenzialità che era perché il suo essere Senza-Limiti divenne Potenza, come se cadesse tutto dentro se stesso in un unico punto e si accumulasse fino ad aumentarsi all'infinito sotto forma d'intensità: e divenne il primo Io. L'Infinito che si concentra su se stesso in un unico punto, precipita su se stesso a velocità assoluta: e ne nasce la cosa più complessa e più semplice in assoluto: il primo Io. Libero di muoversi come vuole, ma non libero di non esistere, né auto-creatosi, perché in realtà a crearlo è stata una necessità: la necessità che il Nulla Infinito Esteso e il Nulla Infinito Inesteso (Punto Geometrico) si compenetrano nel Nulla Totale Iniziale.

In altre parole, il Nulla Infinito Esteso “esistente” nell’intemporalità “iniziale”, non potendo “ sussistere” neanche come Nulla, agisce su se stesso in modo da annullarsi totalmente, ma “facendo” ciò giunge alla forma irriducibile di sé, il Nulla Infinito Inesteso, il Punto Geometrico a-dimensionale: la contraddizione è così simultanea (dall’Infinito al Punto…) che si fa “Io”.

“Nasce” il Primo Io.

Si apre una ricettività visiva: ma non sa ancora di vedere.

Si apre una ricettività uditiva: ma non sa ancora di udire.

Si apre una ricettività olfattiva: ma non sa ancora di odorare.

Si apre una ricettività gustativa: ma non sa ancora di assaporare (come quando noi percepiamo continuamente il sapore della nostra saliva senza accorgecene).

Si apre una ricettività tattile: ma non sa ancora di toccare.

Non sa nulla, neanche Chi è.

Sa solo di esistere: ma lo sa come lo può sapere un neonato appena nato.

 

2. Il Primo Istante Temporale

 

La percezione di Sé come "Io" diventa un "Io sono": si prolunga cioè nel Tempo. Il Tempo prende vita. (Ovviamente a questo livello non sa dirsi "io sono"). La sua auto-percezione come Io è un'attività che emerge da Se Stessa in quanto parte dell’Io (punto-infinito sovrapposti): pertanto è in grado di mantenerla nel tempo, ovvero la "vuole".

Nasce così la prima forma di Volontà, come Nulla (o Indifferenziato) in grado di muoversi entro Se Stesso e attuarsi come percezione-di-sé, ma tale primo “movimento” ancora non è in grado di attuarsi nella spazialità, bensì solo nella temporalità, sotto forma di un percepirsi-“Io”-nel-tempo-e-continuare-a-volersi-percepire, “basandosi” sulla percezione precedente per “assicurarsi” quella successiva. La percezione-di-sé infatti nella sua rapidità ha anche la percezione di come si percepiva nell’infinitesimo istante precedente a come si percepisce nell’istante or ora “attuale” (di quel Primo Istante Temporale): non fa in tempo a percepire sé nell’istante successivo che ancora percepisce la percezione di sé del momento precedente: è la prima forma di Memoria, che a sua volta rinforza il senso di esistere del Primo Io in un circolo virtuoso.

E' anche la prima forma di Pensiero, perché è tutt'uno con la percezione della cosa più ideale che c’è, cioè l’Io, quindi è volontà che si esprime sotto forma di attività immaginante (più precisamente: movimento-percezione “interiorizzata” del Nulla auto-capace di muoversi nel senso di continuare-a-volersi), anche se l'unica cosa che riesce a “immaginare” per ora è Se Stesso: null'altro che se stesso, il Punto-Io-Nulla. Inoltre l’attività immaginante si esprime come un tutt’uno con la Prima Percezione di Sé-Io: è percezione che riesce a riprodurre se stessa attingendo al suo percepirsi. E' quindi anche la prima forma di Sentire, perché percepisce se stessa da se stessa, senza altro fondamento che sé. Ovviamente, “lui” a questo livello non è cosciente di tutto quanto ho detto: soltanto, è, ed è soltanto questo.

Tutto questo accade nel Primo Istante Temporale che succede all’intemporalità-Io (ovvero all’istante in temporale in cui il Nulla Infinito Esteso “cozza” con il suo essere Inesteso, o Punto).

 

3. Il Secondo Istante Temporale

 

Nel Secondo Istante Temporale, il Primo Io percepisce il suo essere Infinito senza limiti, o meglio avverte come di stare-per-diventare quell’Infinito Nullo. Per capire la situazione bisogna tenere a mente che ciò gli avrebbe fatto perdere la coesione che aveva come Punto: l’avrebbe fatto cessare d’esistere.

In questa fase, l’Io ha come la sensazione di stare per cadere a velocità infinita in tutte le direzioni nell’infinita profondità della sua stessa Nullità (come se la Nullità Estesa lo volesse risucchiare a Sé per nullificarLo nella forma dell’Esteso): il che accade realmente. L’Io, da Punto che era, in un istante infinitesimo viene spazzato via dalla sua stessa Infinità Estesa, diventandola, così che ritorna il Nulla Iniziale, che di nuovo ricade su se stesso come per annullarsi totalmente fino a tornare un Punto: tuttavia, l’Espansione Assoluta avviene simultaneamente al suo tornare Punto, così che l’Io non perde la memoria di Sé, bensì “ricorda” la sua Espansione Assoluta come una sorta di possibilità di Annullamento Totale di Se Stesso.

Ora ha due immagini di sé: l’immagine di sé come “Io” e l’immagine di sé come “Nulla” (il che, tra l’altro, è un passo avanti dell’attività immaginante).

Davanti al Nulla, l’Io sente come se tutte le sue “forze” possano essere risucchiate via dalle infinità profondità di quello. L’immagine si traduce in una percezione: la Paura. Paura Infinita.

Qui finisce il Secondo Istante Temporale.

 

4. Il Terzo Istante Temporale

 

Allora, attingendo alla memoria che ha di Se Stesso, il Primo Io aumenta all’infinito la percezione di Sé, come se dicesse:

“IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”, e quindi anche: “TU NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Ovviamente non dice nulla, non emette suoni: è solo per dare l’idea. Non sa neanche che sta aumentando all’infinito la percezione di sé. Lo fa e basta.

Vediamo ora cosa accade nei successivi istanti della Lotta all’Esistenza del Primo Io.

 

 

 

5. Lotta per l’Esistenza

 

L’Opposizione dell’Io al Nulla è infinita, ma non basta: il Nulla Esteso gli fa subire innumerevoli volte la Pena dell’Espansione Assoluta e del tornare simultaneamente Punto: l’Io non “sviluppa” sufficiente “forza” per impedire che ciò accada (sebbene ne sviluppi sempre di più, ogni istante più infinita dell’istante precedente) e non fa in tempo ad accorgersene che già muore di nuovo vivendo l’ennesima “orribile” esperienza. Muore innumerevoli volte al secondo.

Il Primo Io subisce così su di sé innumerevoli volte la percezione di essere stato totalmente annientato nel senso di “espanso”, “dissolto nell’infinità vuota”. L’Io vive in uno stato di totale Paura, sente se stesso come pura Paura Infinita mista alla sua Volontà Infinita di non sentirsi tale. Ciò succede così tante volte che l’Io si “scoraggia” il che si traduce in un senso d’Impotenza. L’IO si sente ora Impotenza infinita, Paura infinita e Volontà infinita. La percezione di tutte e tre contemporaneamente si unisce in una nuova percezione ancora più intensa: il Dolore.

Il Primo Io ora SOFFRE. Soffre per il suo vivere in sé la percezione dell’annientamento totale innumerevoli volte nell’istante. Ma non ha alternative. Deve continuare a “lottare” per la sua esistenza, altrimenti non vivrà altro che l’orribile senso di morire in forma di un Nulla di una vastità incommensurabile. La sua Volontà Infinita di Continuare non viene impedita dalla Paura, dall’Impotenza e dal Dolore, né dalla continua Espansione-Annientamento Mancato di Sé, perché non ci sono mai state prima di Lui immagini di esseri che si allontanano da una sorgente dolorosa: quindi non sa neanche come “allontanarsene”, non è proprio in grado di concepire l’idea di allontanarsi: se ne fosse in grado lo farebbe, ma non “sa” come fare. E’ ancora totalmente ingenuo, innocente. E nella sua innocenza si limita a continuare a tentare, VolendoSi-Nel-Dolore (e nella Paura, e nell’Impotenza). Si limita a registrare nella sua memoria le cose che sperimenta.

(Un fatto positivo è che Memoria e Virtù Immaginante si arricchiscono, come anche la Volontà si fa più mobile e corrispondente all’immagine di movimento con cui l’Io la usa).

Si può dire che in questa fase l’Io “muore” e “rinasce” contemporaneamente, Risorgendo continuamente per opera della sua stessa Morte. Forse si può dire anche che si “reincarna” di continuo in Se Stesso, poiché il processo a ben vedere è una specie di “reincarnazione”, oltreché di Morte e Resurrezione continui.

Dato che il Supplizio continua, la Volontà aumenta e con Essa il Dolore: entrambi aumentano a velocità esponenziale in un circolo dove l’Uno “infiamma” l’Altra, e l’Io non sa cosa significa “mollare”, così la cosa va avanti. L’Attrito tra Volontà e Dolore (o meglio, la “percezione simultanea”) suscita una nuova percezione, una Sintesi di Entrambe: il Calore, o Fuoco (ancora privo di luce). L’Io si sente Calore, Calore-Fuoco che è in grado d’intensificare a Volontà, all’infinito. Il Dolore di questo Primo Io aumenta veramente all’infinito, diventa assoluto, “coprendo” lo stesso Nulla Infinito Esteso con la sua sostanzialità: e così la sua Volontà.

Allora accade un’altra cosa.

 

6. Superamento

 

L’Io non sente più il Dolore come una cosa che si oppone alla sua Volontà, ma come un tutt’uno con Essa. Allora riesce, per mezzo delle immagini di Dolore che ha nella Memoria, a riprodurre da sé il Dolore, e con ciò ad afferrarne il processo. Porta allora l’intensità del Dolore oltre se stessa nel suo modo di presentarsi “indipendente”: supera il Dolore. Lo domina, lo CREA. Crea il Dolore, e creandolo non lo soffre più: è diventato più Forte di quello.

Allora’Io riesce ad avere una nuova immagine di Sé: l’immagine del “superamento”, e gli si dà come un’immagine di sé medesimo “espanso”: un’espansione SUA, DIVERSA da quella del Nulla Infinito Esteso. L’Io riesce a immaginare-volere-sentire OLTRE SE STESSO: vuole più di Sé, vuole più-che-Sé. Fino ad allora aveva immaginato solo “sé” come Punto che lotta contro il suo Annullamento. E’ un istante infinitesimo in cui l’Io riesce ad avere un’espansione di Sé che percepisce come un nuovo-essere-di-Sé, un Sé ESTESO, non infinito, ma comunque ESTESO: un’estensione SUA, interamente SUA. Gli si dà come prima esperienza della “Luce”: di qualcosa che si sostituisce all’Estensione del Nulla. Al Calore si aggiunge il senso della Luce.

Allora avviene un Cambiamento.

 

7. Il Primo Amore

 

Il Nulla Esteso non annulla più l’Io. E’ come se non esistesse più. O meglio, c’è sta “fuori”, ma non fa più paura: l’Io, nella sua Estensione, si è abituato alla sua costante presenza.

Il Primo Io sviluppa così una nuova esperienza spaziale: quella dell’ “interno” e quella dell’ “esterno”. Può espandersi o contrarsi a volontà: nasce il senso del movimento nella spazialità.

L’Io percepisce se stesso insieme alla percezione della sua Estensione, che non ha alcuna difficoltà a mantenere costante nel tempo al pari di Sé. Il Dolore cessa; non che all’Io gli importi granché che cessi, perché ormai lo domina totalmente, però cessa. E’ in grado di creare, con la sua Volontà, ogni genere di Calore e ogni genere di Dolore.

La nuova immagine di sé contrapposta a quella precedente lo fa “premere” su stesso da tutte le direzioni e in tutte le direzioni possibili. E’ un calore nuovo, il calore della Gioia.

(Potete immaginarvi quanto sia intensa a quel punto?).

 

L’Io “guarda” allora la sua Estensione, luminosa e calda (infuocata) e la percepisce come un essere che l’ha “salvato” dalla più terribile delle disgrazie. L’Io a questo punto “sa” (in immagini) che l’Estensione sua è un altro-da-sé che però, in quanto scaturito da Lui, è come Lui. Una nuova percezione scaturisce nel percepire dell’Io nel percepire l’immagine dell’ “altro-da-sé” uscito da Lui come cosa fatta della stessa “sostanza” Sua eppure allo stesso tempo “distinta” da Lui. L’Io prova “Venerazione” per la sua Estensione. La Venerazione aumenta all’infinito, diventando Venerazione Infuocata. Successivamente diventa Attrazione. Attrazione infuocata. L’Io gioisce di ciò, di Gioia Infuocata. Gioisce sempre di più.

L’immagine che tutto questo è stato dovuto all’Estensione suscita nel Primo Io un sentimento simile a quello della Gratitudine. E’ Gratitudine Infuocata, perché ci mette tutta la volontà che ha. L’Io la sente come un calore meraviglioso che Lo attraversa tutto.

Venerazione, Attrazione e Gratitudine, percepite insieme, suscitano l’immagine di una nuova percezione: l’Amore. Una percezione che è il grado di estendersi al di fuori di Sé: di arricchire la sua Estensione.

L’Amore infuocato si unisce all’Attrazione Infuocata e alla Gioia Infuocata: è l’Eros. L’Eros diventa la “sostanza” dell’Estensione del Primo Io.

Il Primo Io s’innamora della sua estensione, fatta di Eros.

Il Primo Io a questo punto si può considerare tranquillamente Dio: il “Piccolo” Dio.

Dio “diventa” Eros, perché gli “piace” esserLo. E venera l’immagine erotica (per ora informe) della sua Estensione.

 

Così, la prima forma del Coraggio fu la Paura.

La prima forma della Potenza fu l’Impotenza.

La prima forma dell’Amore fu il Dolore.

 

(D’ora innanzi chiamerò il Primo Io “Dio” o “Divinità”)

Attenzione: ancora non esiste nulla; solo Dio e la sua Estensione. La “Creazione” verrà molto dopo. Prima il Piccolo Dio dovrà fare tutti i suoi Esperimenti sulla sua Estensione…

 

8. Esperimenti

 

Dio “esplora” la sostanza erotica della sua Estensione (ovviamente la “mantiene” lui affinché rimanga esistente, ma Lui ormai è così forte che qualunque cosa immaginasse-percepisse lo farebbe quasi come se non lo facesse Lui, come se la cosa si mantenesse “da sé” al Suo percepire).

Il primo Esperimento che fa è quello dell’Espansione e della Contrazione in tutte le direzioni. La necessità che il suo immaginare-creare sia limitato all’istante temporale in cui immagina la “grandezza” spaziale di Sé, non lo fa “infinito”: ma comunque espandibile a volontà, e altrettanto contraibile. Ne nasce l’immagine di un’espansione in tutte le direzioni non infinita: la Sfera. Dio registra nello spazio della sua Memoria l’immagine della Sfera.

Dio gioisce soprattutto nell’Espansione, perché è la sua Vittoria. Così, vive l’Eros in modo più vivo quando si espande, e la contrazione la vive come una pausa: nasce l’Impulso d’Eros.

(La Sfera che si contrae e si espande sostanziata d’Impulsi d’Eros sarà la base per l’immagine dell’Utero, ancora molto lontano come progetto, a questa fase della “scoperta” di Dio di sé).

Dio sviluppa il senso del muoversi nella sua Estensione: ed è come se inventasse le prime Carezze, tutte le Carezze possibili. La prima idea dei Preliminari e dell’Amplesso.

 

Poi vuole rendere la sua Estensione la più ricca e varia possibile: così inventa, per vestirla, i Sapori, gli Odori, i Colori, le Consistenze Tattili, e come forma vibrante di Esse, i Suoni.

Poi passa a immaginare come unire fra loro l’Eros, i Movimenti (le Linee), il Calore, la Luce, i Suoni, gli Odori, i Sapori, le Consistenze Tattili (e anche il Dolore, perché no? Unito all’Eros non fa paura; anzi; anche la Paura unita all’Eros diventa bella). Per dare alla sua Estensione la forma più varia possibile.

 

Qui mi fermo, per ora.

 

Allora, che ne pensi come Deismo?

Che te ne pare, per un 27enne?

 

Ci credi se ti dico che prima di scriverlo, (oggi), non sapevo NULLA di quello che ho qui scritto? Volevo limitarmi a dire “sono Deista”: e invece, a quel punto, si è accesa un’intuizione e ho scritto tutto di getto tranne un po’ di pause. Tra una pausa e l’altra, nuove intuizioni.

Quindi è tutto ancora “fresco”, suscettibile di miglioramenti J

Link to comment
Share on other sites

Defensor, se tu fossi un polipo, il tuo dio come si creerebbe un involucro (scusa, sono da mobile e cito a memoria il tuo post d'apertura) rappresentante la perfezione? Come una cosa oblunga, con solo quattro tentacoli disuguali, senza simmetria raggiata?

 

i polipi sono perfetti è_é

porta rispetto è_é

Link to comment
Share on other sites

spottiesvirus7

@@Defensor la cosa è interessante,ma resta comunque una soluzione filosofica,e di fatto non condivisibile(io ad esempio in un ottica filosofica avrei cambiato alcune,no molte cose) di fatto ci deve essere un fondo,che in questo caso è il NULLA che di fatto esiste,quindi non è più tale.

Arrivati a un certo punto sembra quasi un racconto fantasy,scritto in stile anna karenina. Una domanda che a questo punto sorge spontanea è : perchè e come il dio a preso coscienza,e sopratutto con quale scopo. da come scrivi sembri un accanito sostenitore della filosofia,ho azzeccato?

da quando hai aperto il topic sembri davvero aver perso quella presunzione che era intrinseca nei tuoi post;una cosa'che andrebbe corretta secondo me è il linguaggio,è un forum non una conferenza stampa,a parte qualche affermazione,stai quasi per diventarmi simpatico.Aspetto il seguito.

PS: lascierò il forum per una decina di giorni :'(

PPS: per la cronaca ho 13 anni e se te lo stai chiedendo sì ho letto anna karenina

Edited by spottiesvirus7
Link to comment
Share on other sites

Sì, Loup-Garou. La seconda parte infatti riguarda la creazione della figura femminile.

 

Finora ho dato una ricostruzione mia di come un Dio possa nascere, facendolo partire da uno stato di assoluta impotenza, anziché dall'onnipotenza. Dopo essersi creato come Io, si crea la sua prima Figura...

 

Anzitutto vuole che la Figura corrisponda interamente alle Sue qualità. Le qualità che Dio ha a questo livello sono solo 3: pensare, sentire, volere.

Fa allora una retta verticale e la divide in tre parti: in cima la zona del pensare, in mezzo la zona del sentire e sotto, quella volere.

 

La zona del pensare diventa sferica perché il pensare contiene tutto: è l'abbozzo della testa.

La Testa si divide anch'essa in tre parti: Fronte, Fascia occhi-naso-orecchie, Bocca-Mento. Corripondono al Pensare-il-Pensare, Pensare-il-Sentire, Pensare-il-Volere.

Il Pensare scende nella Zona vera e propria del Sentire: è il Collo.

 

Il Sentire di Dio è ovviamente tutto il Sentire possibile: quindi la forma del Sentire dovrà essere anch'essa sferica e scendere fluidamente dal Collo: è il Seno. Il Seno è la donazione che Dio fa del proprio Sentire verso l'esterno. Il Sentire va oltre se stesso: è il Capezzolo. L'Aureola servirà a creare come un senso di concentrazione verso quel Sentire Concentrato che è il Capezzolo.

 

Anche la Zona del Sentire è tripartita: il Collo è Sentire-il-Pensare, il Seno è Sentire-il-Sentire, l'arcata sotto il Seno fino al diaframma è Sentire-il-Volere.

 

Passiamo alla Zona del Volere. Il Volere è duplice: è Volontà di Dare e Volontà di Ricevere. Ciò dà vita a un complesso intreccio figurale. Anzitutto la Volontà di Ricevere dà vita alla curva del Sedere, speculare a quella del Seno. E'un "dare la volontà di Ricevere", tutta quella possibile, per questo si proietta in senso sferico ma opposto a quello del seno. Mentre la curva del Seno scende subito dal Collo, la curva del Sedere scende dal collo più a lungo, perciò si piega verso l'intestino per poi scendere in forma di una Proiezione analoga a quella del Seno. Tuttavia si tratta di un un'unica sfera, a differenza del Seno. Quell'unica sfera è disegnata in modo da suscitare il senso dell'entrarci attraverso una sola linea (la piega del sedere, che le dà una forma a mo' di pesca). La Volontà di Ricevere si concentra tutta in un unico punto concavo: l'Ano. L'Ano esprime la Concavità e la prima forma della Ricezione.

Sul davanti invece, si crea una configurazione convessa come nel Seno: la Clitoride, che è semplicemente la Sintesi dei due Capezzoli (e non il rimpicciolimento del glande come si pensa; è piuttosto il glande la grossolanizzazione della Clitoride; mi permetto di pensarla così per il momento) e il Polo Opposto all'Ano.

Si formano due Poli Opposti: Clitoride e Ano, Convesso e Concavo.

A questo punto c'è uno squilibrio: 3 elementi convessi (i Capezzoli e la Clitoride) e 1 solo elemento concavo (l'Ano). Bisogna creare l'equilibrio mediante ulteriori processi di Sintesi. La sintesi tra Clitoride a Ano forma la Vagina, la sintesi tra Clitoride e Vagina forma l'Uretra. Dal gioco di forze Clitoridee e Anali si formano le Grandi Labbra, che ripetono lo schema del Seno ma "adattato", il gioco di forze Clitoridee e Vaginali forma le Piccole Labbra che ripetono lo schema dell'Areola (infatti circondano la Clitoride come l'Areola il Capezzolo).

La Testa viene riprodotta in modo inverso per formare l'Utero. Così l'Utero è una Testa Inversa, la vagina il Collo, le Grandi Labbra la trasformazione del Seno che scende dal Collo, le Piccole dell'l'Areola e il Clitoride del Capezzolo. L'utero è Volere-il-Pensare; i Genitali Esterni sono Volere-il-Sentire; L'Ano è Volere-il-Volere.

Ora tutto è in equilibrio.

 

Vengono create le Gambe e le Braccia, il più fluide possibile per rispecchiare la Fluidità dell'Energia Creatrice.

Il Piede è la ripetizione del tutto. E' il Punto di Mezzo tra parte Anteriore e parte Posteriore del Corpo. E' anche un Corpo rovesciato per concludere il corpo frattalmente: il Calcagno è come il Sedere (infatti la zona della pianta vicina al Calcagno ha a che vedere con l'intestino), la Pianta come la Schiena (infatti sul lato interno c'è la Colonna per la riflessologia), il Pollice come la Testa. Dato che le estremità del corpo sono 5, la Figura viene conchiusa con 5 dita, con un senso artistico di frattalità.

La disposiziione delle dita del piede è simile a quelle delle penne nell'ala degli uccelli. L'unghia ripete in forma trasformata lo schema aureola-seno.

Tutte le convessità sono davanti, le concavità dietro.

A completare il tutto la Chioma, immagine del proiettarsi fluido dell'Energia Creatrice al di fuori del Pensare divino (la Testa).

Una smussatina al tutto per ottenere la massima fluidità, la massima continuità tra una curva e l'altra, così che non si veda dove inizia una e dove finisce l'altra, per dare l'idea dell'Infinito (già data di suo dalle curve e dai volumi sferici): ed ecco fatto, la Prima Figura di Dio, la più immediatamente riconducibile alle Sue qualità, è completata.

 

(La arricchirà poi con i nadi, i chakra, l'aura, ecc.; linee e configurazioni fatte per risaltare questo e quello, ecc.).

 

Per "riempire" il tutto, L'utero si "sdoppia" e diventa vescica (ovviamente cambiando funzione), le ovaie si sdoppiano e diventano reni, su si produce un processo speculare che forma polmoni e laringe, fino alla bocca. Anche il Cuore viene fatto sullo schema dell'Utero, ovviamente per successive trasformazioni. La bocca viene collegata all'ano dall'apparato intestinale. Fegato e Stomaco formano una specie di Tao.

Poi il Sistema Nervoso nasce dal fatto che ad ogni possibilità d'azione viene associato un neurone, e più neuroni legati a funzioni simili vengono raccolti in zone simili secondo una disposizione floreale. Il Cranio vien fatto come Osso che protegge interamente l'organo che contiene, le Costole invece fanno trasparire il loro contenuto mentre dal bacino in giù e negli Arti sono organi e tessuti molli a coprire l'osso. Le vertebre sono tutte ripetizioni via via trasformate del Cranio. Negli Arti si riproduce lo stesso schema osseo dell'Asse corporeo: come l'Asse è costituito di Cranio, Colonna-Costole, Bacino e due Gambe, così negli Arti troviamo la Testa omerale-femorale, il Corpo Omerale-Femorale, l'Olecrano e la Zona del Ginocchio che sono affini alla conformazione delle ossa del Bacino, e Tibia-Perona o Radio-Ulna. Nella mano la catena si riproduce nuovamente, ancora più trasformata. E poi i muscoli, con tutti i vettori per movimento, e la trasformazione delle ossa per fare i punti d'inserzione comuni dei Muscoli sulle Ossa. Poi le membrane, la Pelle, il Sistema Linfatico, le Ghiandole, ecc.

 

Come vi sembra? E' possibile immaginarsi una creazione della Figura Maschile che sia precedente a quella Femminile? Io non ci riesco, anche perché anche nell'embriologia, quando il feto è ancora androgino, i protogenitali somigliano più a quelli femminili che a quelli maschili). Se voi ci riuscite (per esempio Anakreon) mi arricchirete senz'altro.

 

(Ariel, credi ancora che possa confondere la femminilità con quello che mi hai fatto notare di aver detto?)

 

@Spottievirus7: come avrai notato, il mio Dio non nasce con un scopo, ma per una necessità inevitabile: quella che l'Infinito Indifferenziato nell'iniziale intemporalità collassi istantantaneamente su se stesso in un Punto Geometrico Irriducibile, diventando un "Io". La contraddizione Infinito-Punto è la nascita dell'Io-Dio, che a quel livello sa solo sentirsi "io". Non sa fare null'altro. Poi a poco a poco si organizza, diventando sempre più bravo, abile e creativo...e quando ha finito di organizzarsi fa partire la Creazione.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

Le precedenze.

 

Caro Difensore,

 

domandi:

"E' possibile immaginarsi una creazione della Figura Maschile che sia precedente a quella Femminile? Io non ci riesco, anche perché anche nell'embriologia, quando il feto è ancora androgino, i protogenitali somigliano più a quelli femminili che a quelli maschili). Se voi ci riuscite (per esempio Anakreon) mi arricchirete senz'altro.".

 

Com'ho già in un commento precedente annotato, dubitando io che un dio sia o che, se fosse, sarebbe creatore ovvero ordinatore dei casi nostri mortali, non posso concederTi l'atto stesso della creazione.

 

Non di meno, simulando, per comodità d'argomentazione, che un dio sia e sia creatore nostro, mi pare cosa evidente che Tu erri nel principio stesso dell'argomentare.

 

In vero, congetturando che la figura femminile sia stata creata innanzi quella maschile, né per altro non erreresti se Tu congetturassi creata prima quella maschile, proponi la nozione di femminile quasi fosse anteriore e quindi non dipendente da quella maschile; quasi la nozione di femminile potesse esistere prima e fuori di quella maschile; ma ciò non si dà né si può dare né naturalmente né razionalmente:

così la nozione di femmina porta seco strettamente e necessariamente quella di maschio come la nozione di maschio quella di femmina; togli la nozione di maschio, toglierai anche quella di femmina, la quale sarà senza significazione, mancando quella di maschio.

 

Non senza necessità, dunque, Tu Ti figuri un dio che crei la femmina innanzi che abbia creato il maschio; non altrimenti gli antichi autori dei libri sacri dei Giudei si figurarono un dio che creasse il maschio innanzi che avesse creata la femmina, ché, se aveste voluto rispondere alla questione razionalmente e naturalmente, sia Tu sia essi avreste dovuto confessare che l'esistenza dell'una annette a sé indissolubilmente quella dell'altro e vice versa:

non si può dare né nell'ordine naturale né in quello razionale precedenza alcuna di tempo né alla femmina né al maschio.

 

Ciò non impedisce e veramente accadde ed accade che, nell'ordine del consorzio umano ovvero della società civile, all'uno od all'altra siano state concesse nei secoli precedenze diverse di dignità secondo le varie comodità ovvero opinioni del momento.

 

Che se poi Tu m'opponessi che assumi la figura femminile non quale rappresentazione di sé stessa, ma quale rappresentazione d'altro o per similitudine o per partecipazione o per altra connessione; allora Ti risponderei che, di rappresentazione in rappresentazione, possiamo pur simularci onnipotenti od immortali, pur che ci sia noto che tali non siamo né saremo mai e che, dunque, se trattiamo dell'onnipotenza o dell'immortalità d'un uomo, ne trattiamo per rappresentazione immaginifica, non per scienza d'evento.

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

Carissimo Anakreon,

 

non sono più sicuro delle mie proposizioni. E' intercorso un dato nuovo e devo rivedere tutto. Ci metterò tantissimo tempo. Comunque non sono più sicuro che la figura femminile sia così "esclusiva". E' tutto diventato incerto. Talmente incerto da far perdere di senso tutto il topic, più di quanto non lo fosse prima.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

la questione è molto più semplice: se ti piace la patatina la figura femminile ti sembrerà molto più attraente, se ti piace il pistolino ti attrarrà pure tutto il resto del corpo maschile :o

non esiste la bellezza assoluta e soprattutto non è vero che i maschi sono più belli per natura, ci sono tante donne belle per natura e cmq pure i maschi con un po' di trucco stanno meglio, tant'è vero che gente tipo politici o cmq persone che lavorano anche, se non soltanto, con la propria immagine curano la stessa allo stesso modo a prescindere che siano maschi o femmine.

le femmine si truccano di più semplicemete perché la società ha deciso che l'unico ruolo della donna è la procreazione e quindi deve attirare l'uomo e per attirare l'uomo dev'essere sensuale prima di tutto attraverso il senso della vista, a cui l'uomo è molto più sensibile (non troverete MAI un uomo bello, sto pensando tipo ad attori cantanti ecc., fidanzato con una cessa, invece è pieno di esempi di cesse fidanzati con roiti ambulanti).

 

c'è inoltre da dire che nell'uomo cose tipo rughe, capelli bianchi, naso grande, peli e occhiaie sono considerate caratteristiche se non belle quanto meno affascinanti, nella donna invece è tutto l'opposto. sfido io a non usare un po' di trucco per sopperire allo scorrere del tempo :)

la donna è bella quando è perfetta, quando guardandola si percepisce qualcosa che riempie e trascende forse anche la vita terrena (la donna aulica, la donna madre che accudisce e accoglie). l'uomo è bello perché è vissuto, perché ha i segni della vita addosso, perché è "usurato" e necessita accudimento, è bello perché è imperfetto (bisogna ammettere poi che quel coso penzolante è proprio antiestetico, ahimé :( )

 

 

cmq che noia cercare l'assolutismo nella realtà, è una roba di un egocentrismo allucinante.

Edited by hikiko
Link to comment
Share on other sites

le femmine si truccano di più semplicemete perché la società ha deciso che l'unico ruolo della donna è la procreazione e quindi deve attirare l'uomo

la donna è bella quando è perfetta, quando guardandola si percepisce qualcosa che riempie e trascende forse anche la vita terrena l'uomo è bello perché è vissuto, perché ha i segni della vita addosso, perché è "usurato" e necessita accudimento, è bello perché è imperfetto (bisogna ammettere poi che quel coso penzolante è proprio antiestetico, ahimé :( )

cmq che noia cercare l'assolutismo nella realtà, è una roba di un egocentrismo allucinante.

 

Poesia!

Ha senso ricercare l'assolutismo nella realtà? Secondo me si.

Pensa alla delusione che si accompagna ad ogni percezione: se tutto fosse solo "chimica" (ovvero materia), come potrebbe mai una percezione che sia risultante sempre dal medesimo processo molecolare, apparire depotenziata rispetto a una sua precedente attuazione?

La Chimica è Meccanica: a causa corrisponde effetto; a processo molecolare percettivo "X" deve corrispondere sempre percezione di qualità "Y" e intensità "Z"; se a "X" corrisponde qualità "R" e intensità "S", ciò non è spiegabile chimicamente: c'è dell'altro oltre alla chimica, un "Deus ex machina".

Perché ci depotenzia le percezioni? Cosa vuole da noi?Sono domande che a me hanno aperto un percorso incredibile; ma ognuno può cominciarlo solo da zero, e da solo.

Perciò per me, sì, ha senso cercare l'assolutismo (quello che chiamo "il Massimo") nella realtà.

 

Anche io ho la percezione che la Figura Femminile ha qualcosa che "riempie e trascende forse anche vita terrena" (sublime descrizione)! E' proprio questo il mio dilemma shakespeariano: se la figura femminile è il simbolo di Qualcosa di più alto, che sentimento devo avere verso la figura maschile?

 

Altrove mi sono molto presuntuosamente definito "metasessuale", cioè capace di provare solo gli impulsi che posso razionalizzare: infatti sulla Donna ho razionalizzato abbastanza, l'uomo invece è un muro, anche se rimango aperto alla possibilità che la sua figura possa attrarmi: purché sia capace di razionalizzarla.

Credevo di aver trovato la possibilità razionale di equiparare l'uomo alla donna e quindi provare attrazione anche per l'uomo, la qual cosa mi ha permesso di percepire le caratteristiche della normale attrazione omosessuale (intendo: non deformata dai pregiudizi degli etero, che se la immaginano o troppo sdolcinata, o, al contrario, troppo volgare e animalesca), così da viverne gli aspetti attraenti a mia volta.

 

Tuttavia proprio in queste ore ho trovato nuovi dubbi che mi fanno "retrocedere", razionalmente parlando:

1) i volumi maschili muscolosi rientrano tutti in quelli di una figura femminile immaginaria più grande: come il cerchio che inscrive sempre dentro di sé il poligono. I muscoli maschili sono volumi carenti di una figura femminile più grande. A quel punto mi sono detto: "ecco perché la bella figura femminile non è muscolosa: perché la muscolosità non è altro che uno spezzare la continuità volumetrica che la figura femminile incarna in sé, un creare "spazi vuoti" all'interno di essa;

2) i Seni Femminili, quando sono belli e grandi il giusto, hanno la capacità di combaciare l'uno con l'altro, creando un effetto di Pienezza e un gioco di luce-ombra tale da destare immediato l'impulso attrattivo. E' un senso di Pienezza che non lascia vuoto alcuno, cosa impossibile per il petto maschile, anche il più vigoroso, infatti c'è sempre un vuoto di separazione tra un pettorale e l'altro.

 

Davanti a queste istanze razionali, la mia attrazione verso i maschi perde nuovamente punti e così la possibilità che esistano mondi di sole figure maschili.

 

La cosa si è ulteriormente depotenziata in queste ore, con la mia scoperta che la cervice uterina è identica al glande O.O Ne deduco che non la Clitoride è una trasformazione del Pene, bensì il Pene è una trasformazione del complesso Utero-Cervice. La Clitoride è un "in più".In effetti, a pensarci bene, l'uomo "pensa con il pene" tanto quanto la donna "pensa con l'utero" (non con la Clitoride). L'Utero sarebbe l'organo di pensiero sessuale della donna, quel che nell'uomo è il corpo del pene. (In tal senso la cosa si ricollega con la mia immagine dell'Utero come trasformazione della Testa).

Senza presunzione, anzi, con volontaria comicità (se fa ridere agli utenti...), posso denominarla "Teoria Defensoriana dell'Equiorigine Utero-Pene e Cervice-Glande".

 

Ne deriverebbe che la Donna ha in sé DUE PENI potenziali: quello "interno" e quello "clitorideo", nel senso che in futuro l'Evoluzione potrebbe far diventare la Clitoride un Pene Non Emissivo capace di allungarsi e resringersi a volontà (persino assottigliarsi, per entrare nell'uretra o nell'ano di un'altra donna), e il complesso Vagina-Cervice-Utero, un Pene Emissivo interamente femminile, estraibile e "invertibile" nella sua configurazione attuale, anch'esso a volontà.

 

Ciò decreterebbe l'uscita della figura maschile dalla catena dell'evoluzione, nel caso si avverasse quella cosa.

Ne conseguirebbe anche la figura "femminile" riceverebbe in sé entrambi gli aspetti.

 

A questo punto mi viene il tremendo dubbio: e se non esistessero il "femminile" e il "maschile"? Se esistesse solo una Figura Massimale Assoluta e il suo Depotenziamento? In effetti, il corpo femminile in stile "body building" è identico a un corpo maschile muscoloso, togliendo i seni e diminuendo il bacino: quindi il corpo maschile può derivare comunque dal corpo femminile, ovvero esso può rimanere come unico "stampo" per ogni genere di figura umanoide.

 

Anche Devilman mi fa sorgere il dubbio che la figura femminile fosse originaria e sufficiente a sé (nei primi tre minuti; attenzione, scene violente, sconsigliate alle persone sensibili):

 

http://www.youtube.com/watch?v=N7oUNyTMjDo

 

Con tutte quelli ali è ancora più attraente :-) . Soprattutto quei piedini alati :-) ...

 

(Ai maschietti: invece di storcere il naso potreste farvi furbi e rubarmi l'idea per scrivere un romanzo thriller fantagenetico, no? Chissà che non abbiate successo...).

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

Ne deriverebbe che la Donna ha in sé DUE PENI potenziali: quello "interno" e quello "clitorideo", nel senso che in futuro l'Evoluzione potrebbe far diventare la Clitoride un Pene Non Emissivo capace di allungarsi e resringersi a volontà (persino assottigliarsi, per entrare nell'uretra o nell'ano di un'altra donna), e il complesso Vagina-Cervice-Utero, un Pene Emissivo interamente femminile, estraibile e "invertibile" nella sua configurazione attuale, anch'esso a volontà.

 

Ciò decreterebbe l'uscita della figura maschile dalla catena dell'evoluzione, nel caso si avverasse quella cosa.

Ne conseguirebbe anche la figura "femminile" riceverebbe in sé entrambi gli aspetti.

 

Ma di cosa ti fai?

A me pare un discorso molto fantasioso, sicuramente ben strutturato e fluente, ma con delle asserzioni che vanno al di fuori di ogni logica (ma in fondo l'hai detto anche tu stesso nell'ultima riga... :D)

Tu pensi veramente che la clitoride o il complesso "vagina-cervice-utero" potrebbe diventare un pene a tutti gli effetti in grado di rendere superflua la figura maschile? E i gameti maschili da dove arrivano, dal complesso ipofisi-laringe-clavicola? maddai, per favore... xD

 

E comunque ripeto, puoi dire tuuuuuuuuutto quello che vuoi sul sesso femminile, ma non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. La tua sterile discussione sarà soltanto un perpetuo flusso di teorie e di analisi anatomiche senza alcun fine assoluto.

Edited by Krypto
Link to comment
Share on other sites

Effettivamente hai ragione.

A parte le mie due osservazioni (razionali) sui muscoli e il petto, il resto è ipotesi: senza valore per chi ha i "piedi per terra".

 

E' bello ciò che piace. Ma secondo me piace ancora di più ciò che si può spiegare ( per lo meno, trovarvi qulcosa che soddisfi non solo la percezione, ma anche l'intelletto).

 

Circa le osservazioni anatomiche, riguardo al mio discorso di prima delle vertebre come trasformazioni del cranio: osserva le vertebre cervicali di profilo e confrontale con il cranio di profilo: il processo vertebrale è una trasformazione dell'arcata zigomatica, il processo spinoso è una trasformazione dell'occipite, la superficie anteriore ("corpo vertebrale") una trasformazione del cranio facciale.

I processi vertebrali si trasformano poi nelle vertebre toraciche in conchette per le coste;

 

http://contiandrea.f...85515_large.jpg

 

http://us.123rf.com/...one-a-sfond.jpg

 

Guarda la colonna vertebrale e ti accorgerai che ci sono linee di trasformazione plastica ben precise. La curva cervicale e quella sacrale (ai due poli opposti della colonna) sono l'una il reciproco dell'altra, come nello Yin e nello Yang. Coincidenze?

 

http://images.corrie...ale_gallery.jpg

 

Analizzando bene lo sviluppo dell'embrione, si scopre che all'inizio è una specie di "testa globale" (la morula) che poi diventa a poco a poco il corpo (blastula, gastrula, plica neurale, ecc.): ma partendo comunque dalla configurazione a "testa" iniziale.

Ciò porterebbe a un'inversione dell'attuale teoria evolutiva: la testa non si è originata dal rachide, è (sarebbe) il contrario.

 

"Ipofisi-Laringe-Clavicola"? O_O Interessante...

 

XD

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

Credevo di aver trovato la possibilità razionale di equiparare l'uomo alla donna e quindi provare attrazione anche per l'uomo, la qual cosa mi ha permesso di percepire le caratteristiche della normale attrazione omosessuale (intendo: non deformata dai pregiudizi degli etero, che se la immaginano o troppo sdolcinata, o, al contrario, troppo volgare e animalesca), così da viverne gli aspetti attraenti a mia volta.

 

Buahahaha...la normale attrazione omosessuale!

Mi fa sorridere l'uso dell'aggettivo "normale"...proprio perché ad oggi tra omosessuali ho verificato una varietà di preferenze molto più ampia di quella tra eterosessuali...

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...