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Avete mai sofferto di bullismo?


Glee

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Fabio Castorino

Hinzelman, è verissimo quello che scrivi, io come ho scritto sopra non ho mai subito atti di bullismo, ma come tutti i gay ho vissuto la mia adolescenza in un clima che era saturo di omofobia e questo mi ha comunque traumatizzato. Purtroppo la continua esposizione ad un linguaggio omofobo da parte degli altri, esperienza comune a tutti i ragazzini in questa società, fa insorgere un'aspettativa di essere discriminati o addirittura oggetto di violenza che costituisce una fonte di forte stress per i giovani omosessuali, forse anche superiore alla discriminazione effettiva.

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SmokingFrog

Io per un anno, nel penultimo della media (questa sarebbe il Highschool?). Prima, non ho avuto nessun problema nella mia classe, li concoceva da un sacco d’anni ed eravamo tutti più o meno amici. Nonostante fossi frocissimo xd. Forse non effeminato, ma ero comunque molto favorevole ai diritti gay (outspokenly so…). Ma dopo mi sono andato a Danimarca per un anno, e quando sono tornato, ho dovuto di cambiare classe. Non conoscevo nessun.

Mi hanno preso in giro l’intero anno. Dopo di questo ho cambiato scuola, e tutto è andato bene :).

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Recentemente ho sviluppato una mia teoria un po' paracula a proposito del bullismo subito...

credo di esser diventato più esigente, in termini di attenzioni da parte di un eventuale compagno, anche a causa di queste sofferenze patite quand'ero piccino.

 

Insomma, magari tutta la genesi del problema è più a monte,

e quindi il bullismo in mezzo non ha creato sti traumi incredibili.

Le violenze forse anche fortificano un po';

superate certe cose si sa che si può superare tante cose...

si ostenta indifferenza, senso di superiorità...

però è comunque stancante, frustrante...

ci si rompe il cazzo.

E non è che allora per forza si diventi paladini della lotta all'omofobia,

o della difesa dei diritti civili...

magari ci si chiude e basta.

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In pratica sì. Dalle elementari fino in terza media. Forse continua anche leggermente ora, ma non tanto. In ogni caso da piccolino facevo tutto quello che facevano le mie amiche, soprattutto alle elementari e preferivo la compagnia femminile.

Ovviamente per i maschi questo veniva visto come un ottimo motivo per prendermi per il culo.

Stando con le ragazze avevo preso modi di fare abbastanza femminili e, anche se non credo solo per quello, molti mi definivano gay solo per la voce, che ho sempre avuto molto alta, squillante e leggermente nasale.

Poi ho scoperto che cantare era una delle mie passioni più grandi e farlo davanti a loro era una delle rivincite più grandi.

Tutti rimanevano stupiti e io ero contento che loro non sarebbero mai riusciti a cantare bene quanto me.

Quando mi dicevano "Ma perché la tua voce è così? Sembri gay". Io rispondevo "Perché canto bene". Ed è anche vero da quello che mi dicono.

In ogni caso il vero problema è iniziato alle elementari grazie ad un compagno str***o che quando ha saputo che facevo danza classica, la mia più grande passione da piccolino, iniziò a sfottermi e la cosa andò crescendo dopo la separazione dei suoi.

A quanto pare io ero l'unico modo che gli permetteva di sfogarsi.

Così, nonostante la mia insegnante di danza dicesse che ero bravissimo e che avrei potuto andare a Milano prima o poi, io smisi di ballare per la vergogna e perché non sopportavo le prese in giro.

I campi estivi poi erano un massacro, prese per il culo a non finire e anche lì me la scampavo con un altra mia passione, il disegno. Molti cambiavano idea proprio se gli regalavo un disegno che mi avevano chiesto, forse realizzavano che alla fine tanto male non ero.

Ora alle superiori però mi sembra di sentire le conseguenze di tutto questo. Evito gli sguardi, ho sempre paura di quello che gli altri pensano di me, odio camminare perché ho sempre paura di farlo nel modo sbagliato... Le uniche volte in cui non penso a nulla sono quando sono lontano da chiunque potrebbe conoscermi o quando sono assieme agli amici.

Infine ringrazio il mio "amico" delle elementari per avermi rovinato in parte la vita.

Scusate per il post fiume.

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Roger mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo ... anche perché dalle elementari fino alla fine delle medie avevo un carattere molto simile al tuo ... pensavo in continuazione a cosa potesse pensare la gente se avessi fatto una determinata cosa ed ero molto condizionato dai pareri degli altri... poi però con l'inizio del liceo mi sono praticamente svegliato ed ho pensato che del parere degli altri non mi importa proprio per niente e ora sto molto meglio! .. spero che anche tu riesca a "vivere più liberamente" :)

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Ciao Roger, anche per me tre anni delle medie rovinati. Quello che voglio dirti e' andare avanti e non guardare il passato.Sicuramente incontrerai tante brave persone. Io, ad esempio, ho incontrato nuovi amici quando sono andato al liceo. Anche se non avevo fatto CO ero comunque "diverso" da loro (Non parlavo mai di sesso e ragazze, non giocavo a calcio...) ma loro non mi hanno mai fatto sentire a disagio e non mi hanno mai fatto pesare nulla.Sono stati molto protettivi e poi loro sapevano che senza di me i compiti di matematica ...li abrebbero consegnati in bianco! :) Anche io alle scuole medie avevo paura di camminare per il centro del paese perche' temevo di essere insultato e che i miei genitori venissero a saperlo. Poi pero' ho deciso che non potevo rinchiudermi in casa a vita. Non farti condizionare dagli altri. Sono loro i deboli e gli insicuri. Coraggio!

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Beh è positivo trovare un modo per reagire..."riscattarsi" :

il canto, il disegno, la matematica.

 

Certo se ti tirano addosso i sassi come a Schopy la vedo dura.

Esistono casi e momenti in cui l'essenziale è tirare avanti, ridimensionare

in qualsiasi modo, dirsi di voler essere più forti delle avversità, purchè serva

a superare il momento tutto va bene.

 

Però non mi sento di escludere che diventare "paladino dei diritti

civili" da adulti possa effettivamente essere il modo di reagire oggi

per ciò che ieri non si è potuto fare.

 

Cioè Schopy, in fondo tu stesso poni l'alternativa ed allora forse

è ciò che senti potresti fare...ovviamente non devi pensare di doverlo

fare "per forza" cioè controvoglia, ma perchè lo vuoi.

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Grazie... Sinceramente è la prima volta che parlo di questa storia al completo, l'ho sempre pensato e finalmente me ne sono liberato... In ogni caso anche io ho iniziato ultimamente a fari meno problemi, ho fatto CO con già un amico ed un'amica... La seconda ora è la mia migliore amica e non avrei potuto conoscere una persona più fantastica... In pratica dirle che ero gay non ha fatto altro che migliorare il rapporto d'amicizia che avevo con lei... Ormai mi importa poco, l'unica cosa che mi importa è realizzare i miei obbiettivi senza essere condizionato dagli altri... Questo è la cosa più importante... Grazie comunque a tutti ;)

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Leggere i vostri post mi ha fatto venire ricordare alcuni episodi e l'umiliazione provata in quei momenti.

Comunque io sono stato fortunato, non sono mai stato isolato completamente e neanche mai bollato per anni come "gay della classe". Alle elementari giocavo più volentieri con le femmine. Un giorno il maestro mi chiama alla cattedra e mi fa: "“non va bene che giochi con le femmine, devi giocare con i maschi” Non che io non giocassi. Giocavo con le femmine ma anche con i maschi, semplicemente non me ne fregava una cippa del calcio (e tuttora sono recidivo!). Il messaggio che passa è: “non va bene quello che sei. Se vuoi far parte del gruppo non va bene quello che sei”.

Le prese in giro "mirate" iniziano in prima media. Durante l’ora di educazione fisica mi dicono “ti si vede la gonna”. Non capisco. Sento per la prima volta la parola gay indirizzata a me. Non so ancora cosa significhi. Verso fine anno andiamo in gita. Mi comporto bene, semplicemente non sono stupido come la maggior parte dei miei compagni. Ricordo ancora che la prof dice che tutti i maschi si sono comportati male a parte me. La risposta di un compagno: "eh beh per forza, lui dell’altra sponda”. Io, umiliato, abbozzo un sorriso ebete. Ricordo ancora anche l'ansia provata durante il colloquio genitori-insegnanti che la prof ne parlasse con i miei. Non ne ha parlato, a quanto ne so.

E poi vabbé altri piccoli episodi.. ricordo anche io la paura di "camminare nel modo sbagliato" specie quando passavo davanti ai ragazzi di terza (i bulletti di terza!).

Un'altra volta a un compleanno una bambina bruttissima e complessata mi continuava a insultare chiamandomi "gay, frocio, ricchione". Fatto sta che a un certo punto le ho tirato una sberla e l'ho fatta piangere. Dopo sua madre l'ha portata a casa perché aveva mal di testa :haha::haha: :haha: !

Per il resto già dalla seconda media sembrava che nessuno si ricordasse più dell'anno precedente... nessun commento omofobo, niente di niente! da quel momento in poi non mi hanno più preso in giro!. Comunque sono sicuro che questi episodi mi hanno segnato: purtroppo continuo a dare troppo peso a cosa gli altri pensano di me... ci sto lavorando:)

Edited by Richard
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Pensa che a me una volta uno disse :"se fossi in te prenderei una pietra, me la legherei al collo e mi butterei nel (fiume) Volturno". Io gli risposi "buttati tu e tua sorella". A volte i ragazzi sanno essere perfidi.

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..quello che ho imparato dal corso di psicologia sociale e dei gruppi e' che i bulli sono essenzialmente persone insicure che cercano pero' di mostrarsi forti e sicuri prendendo di mira i soggetti piu' deboli , mostrando in questo modo la loro forza agli altri. Per la serie : e' facile premdersela con chi e' piu' debole e fragile...

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Si colpisce chi è isolato, socialmente debole di fronte al gruppo, per autoavvalorarsi

nei confronti del gruppo, ovviamente questo porta a indirizzare il comportamento verso

tutte le diversità e a emarginare la vittima in quanto diverso. Poi ci può essere l'espressione

di rabbia e aggressività, in questi casi secondo me non è solo questione di insicurezza, anche

perchè non tutti gli atti di bullismo sono fatti di fronte a degli spettatori, si può anche sadicheggiare

per il puro piacere di umiliare la vittima.

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Un'altra volta a un compleanno una bambina bruttissima e complessata mi continuava a insultare chiamandomi "gay, frocio, ricchione". Fatto sta che a un certo punto le ho tirato una sberla e l'ho fatta piangere. Dopo sua madre l'ha portata a casa perché aveva mal di testa !

 

Sei stato fantastico, lasciatelo dire ;) In ogni caso anche io ho perfezionato l'arte dei ceffoni, ora tiro di quelle fatte sleppe... A un mio amico ho lasciato il timbro rosso della mia mano sulla schiena e gli è rimasto il livido...

In ogni caso dopo prese in giro del genere mi sono svegliato: se mi fai qualcosa di male, aspettatela indietro due volte peggio. Così siamo pari. :D

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  • 3 months later...

Ho raccontato la mia sofferenza dal bullismo a scuola nella pagina "essere omosessuali in classe";

aggiungo che la scuola è stato l'unico luogo dove incontravo i miei coetanei.

Fuori dalla scuola ero isolato, non ero mai invitato a feste, scampagnate, gite, tutte quelle cose che fanno gli adolescenti.

Ora che ho quasi 37 anni non me importa, penso che ho evitato di frequentare gentaglia che ti guarda dall'alto in basso giudicandoti dai vestiti per vedere se sei degno di essere frequentato o no=se hai soldi, sei ricco e incluso nel gruppo prestigioso bene, sennò non ti avvicinano nemmeno.

Aggiungo che quando ero alle medie era emarginata una mia compagna di classe che portava il busto ortopedico, ma era sanissima di mente, i miei compagni di classe la facevano pure piangere, poverina.

Qualche anno fa ci siamo incontrati, dopo le medie aveva tolto il busto ed è diventata una bellissima ragazza.

Mi sento gratificato che lei mi abbia riconosciuto e comunicato che eravamo nella stessa condizione di emarginazione.

Però ora mi viene da pensare che le medie erano una scuola statale: perché gli insegnanti non hanno parlato di integrazione?

I libri di testo di scienze avevano il capitolo sull'educazione sessuale ma l'insegnante lo ha saltato. Però lo stipendio lo percepiva lo stesso. Quella di matematica privilegiava le bambine graziose, gratificandole di complimenti e bei voti, la mia amica col busto scoppiava a piangere alla lavagna, io invece ero invisibile, infatti in tre anni non sono mai stato interrogato, i voti - bassi - venivano solo dai compiti scritti. Che devo aggiungere? Magari avessi avuto la saggezza di oggi quando avevo 11, 12 e 13 anni, sarei stato impassibile agli insulti, anzi avrei emarginato io gli altri perché etero.

Toglietemi una curiosità: ma secondo voi, ero solo io l'unico gay in quella scuola media? Forse perché a quell'età non sono chiare le preferenze sessuali? O sì?

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La cosa che mi faceva rabbia e' che i prof cercavano di non vedere quello che accadeva, quando invece avrebbero potuto aiutarmi.

E' la stessa cosa che succedeva a me a scuola. Io credo che un prof dovrebbe essere un esempio per i suoi alunni.

I professori sapevano benissimo perchè alcuni mi offendevano, dandomi della frocia quando uscivo alla lavagna o nel cambio dell'ora.

 

In prima superiore, dopo 6 mesi di calma, avevo detto di me a una mia amica perchè mi fidavo di lei. E invece ha detto "che schifo, stammi lontana" ed è andata a dire in giro a tutti che ero lesbica. Da quel momento la mia vita in classe è diventata un casino. Iniziavano a fare le battutine sceme (soprattutto i maschi) col solito fatto "ti faccio convertire io ecc ecc" e le femmine mi isolavano "per paura di essere toccate" (ma chi le toccava quelle cesse oche...).

 

Ero finita purtroppo in una classe di ragazzi che per lo più venivano dai paesini di campagna, non che abbia nulla contro la campagna anzi, ma immaginate l'apertura mentale che avevano...a parte gli insulti a volte mi spintonavano o mi minacciavano. Se andavo a lamentarmi coi prof dicevano di ignorarli...sapete le solite cavolate che dicono i prof quando non gliene frega nulla, e uno addirittura aveva detto che era colpa mia perchè lo davo a vedere tenendo i capelli corti e vestendo felpa e jeans (???) Dopo un episodio molto brutto in cui mi avevano fatto davvero male (un taglio fatto apposta) sono andata dal preside (e anche lì niente) allora mi sono messa, sicuramente sbagliando, a fare la bulletta io stessa e ho iniziato a rispondere a chi mi insultava. Col risultato di aver rischiato la bocciatura per un paio di note sul registro, aver fatto record di assenze ogni anno ed essere stata sospesa per 2 giorni perchè avevo preso per la maglia una ragazzina ochetta per dirle quello che pensavo (dopo 3 ore di offese pesanti) e lei si è messa a piangere dicendo che l'avevo picchiata (ma quando mai????) ovvio che poi il prof aveva dato ragione a lei poverina.

 

Comunque la cosa sconcertante è che nessuno dei miei compagni neutrali mi abbia difeso, quelli che non mi insultavano se ne fregavano e basta. Almeno in quinta è arrivato un ragazzo gay con cui ho fatto amicizia e ci siamo fatti forza a vicenda (e divisi gli insulti). Dicevano "sposatevi così farete figli froci", che bella classe che avevo... ç_ç

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Personalmente, da insegnante, episodi di bullismo, per fortuna, non ne ho notati, ma se dovessi notarli interverrei prontamente. I ragazzi che sembrano gay (perchè un po' effeminati) fortunatamente sono integrati con il resto della classe, ma se dovessero verificarsi episodi contro di loro (o contro qualsiasi alunno) interverrò prontamente. Non si possono nè si devono chiudere gli occhi.

 

Per la cronaca, il mio "amico" che alle medie andò in giro a spargere la voce su di me, in realtà il frocio molto probabilmente ce lo aveva in casa...

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Fior.di.Campo

Ho letto varie risposte, accidenti! come si accomunano alla mia.. mi fa proprio piacere ahah, almeno mi sento normale ahaha.

 

Io l'ho vissuta malissimo in prima media, io avevo molte compagnie femminili e interessi totalmente diversi dal calcio, pallamuro, picchiarsi e fare i duri. Figuriamoci, ero anche il più basso e magro della classe, ci andavano giù pesante con gli insulti e le umiliazioni. Trovavo disegni di piselli sul banco, scritte cubitali che dicevano: Frocio, culattone, gay.. e io, manco sapevo cosa volessero dire e nemmeno pensavo a cosa mi potesse piacere a livello sessuale. Poi va beh, io mi sono sentito sbagliato perchè mi hanno fatto sentire sbagliato e così a quell'età la mia psiche ne ha risentito molto, tant'è che ho avuto anche una specie di crisi di identità. Cioè, dentro di me sapevo che c'era qualcosa che non si poteva cambiare ed era comunque la mia omosessualità che ancora non capivo che cosa fosse, ma il mio problema era il farmi accettare.. e quindi io andavo a dormire con la speranza di svegliarmi femmina, così il problema si sarebbe risolto. XD ahah, mi rintanavo tantissimo nel mio mondo di fantasia ed ho creato questo sotterfugio che ha accontanato la mia parte più maschile. Poi va beh, mia mamma si accorse del mio stato di salute che a causa del malessere emotivo e mentale stava dando dei brutti sintomi, e così andò dal preside parlando dei miei problemi e la cosa si risolse con una ramanzina fotonica a tutta la classe da parte del prof più serio e duro che esistesse nella scuola. Vennero tutti a farmi le scuse personalmente.. Però quegli episodi mi condizionarono tantissimo negli anni a seguire, avevo paura di mostrarmi, di fare quello che mi piacesse, di parlare delle cose di cui un omosessuale parla.. però dai, adesso va tutto bene.. ognuno deve trovare la propria forza.

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Alle medie nessun problema, classe bellissima, eravamo tutti amici, alle superiori invece sono stato talvolta preso in giro perchè grasso, ma mai perchè gay, visto che nessuno se ne è mai accorto.

Comunque mi son fatto valere e mi sono vendicato bene :D

Edited by ben81
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Al Sud Italia, nel quale ho vissuto stabilmente da ragazzo, esistono oasi felici:

 

posti in cui i ragazzi scherzano tra loro insultandosi come ricchioni, froci, etc etc.

Ma insultando anche le mamme come puttane per dire. Insomma un gioco sociale.

 

Poi però può accadere che se un ragazzo lo è veramente (non puttana!), ma "frocio", vi sia una certa sensibilità nel trattarlo.

 

 

Quando stavo in convitto, c'erano due gemelli apertamente gay. Beh non solo non venivano maltrattati, ma diciamo che erano loro a dettare le tendenze, le regole...

 

 

ovviamente non traggo regole generali da singoli casi.

 

però da quello che mi è parso di vedere:

 

ci sono molte zone di tranquillità in cui la parola "ricchione" si usa facilmente come un insulto contro tutti,,, mentre quelli che lo sono veramente possono vivere con una certa tranquillità.

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i miei docenti delle superiori mi hanno fatto andare dallo psicologo, però i soldi delle sedute li ha pagati mio padre;

ma perchè se uno è gay deve andarci? perché non ci mandano i bulli omofobi?

Sicuramente sono loro ad avere problemi, se l'unico insulto che conoscono è "ricchione" e da un essere del genere bisogna stare lontani perché la malattia potrebbe essere contagiosa.

Però io pago le tasse come gli etero, magari mettessero la legge delle multe agli insulti omofobi come in tutti i Paesi civili del Nord Europa dove esiste il "politicamente corretto"; qui l'unica risposta che si ottiene è <<che siamo in Italia, il Paese del paradosso, dove tutto può accadere e chi si comporta male può farlo perché ha le protezioni; nemmeno quando c'è un delitto l'omicida viene punito>>. Così scrivono i quotidiani. Ognuno pensa ad accumulare soldi, il gay viene visto come parassita perché, non avendo famiglia, conserva tutti i soldi per sè e può adescare ragazzi <<insicuri sulla loro tendenza sessuale>> per fare sesso a pagamento. In italia l'ignoranza che fa confondere l'omosessualità con la pedofilia è una vergogna.

Un mio compagno di classe delle superiori mi chiamava pedofilo, pederasta, checca, ed io non conoscevo nemmeno i significati di queste parole. Quando consultai il vocabolario pensai che se quello sfaticato avesse studiato con lo stesso impegno che aveva avuto nel cercare i sinonimi della parola "ricchione" per non essere monotono, sarebbe diventato il primo della classe.

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Che storie angoscianti! Io ho avuto la grande fortuna di scoprirmi (non senza poche paranoie) e accettarmi a 23 anni, per cui ho bypassato tutta la fase del bullismo; sono stato vittima del bullismo per altri motivi, quando avevo 8-12 anni, nel mio paesino di campagna; ero il secchione, il bimbo bravo che tutte le mamme vorrebbero avere e che bisogna additare ai propri figli come modello (se avessero saputo...!!!); ovvio che risultassi odioso (come avrei voluto tagliare la linguaccia a quelle megere)! Se qualcuno combinava una marachella (classici petardi nella buca delle lettere o scritte sui muri) e veniva scoperto, indubbiamente la spia ero stato io! Mai fatta la spia, invece. Poi le cose sono cambiate, ho stretto amicizia con un paio di ragazze (le uniche che abbiano poi proseguito e concluso gli studi), che dopo più di 12 anni sono ancora tra le mie migliori amiche.

A scuola, però, vedevo il bullismo omofobo nei confronti degli altri ragazzi; ce n'erano due più giovani di me, molto appariscenti; ad uno in particolare urlavano "frusc!" quando passava per il corridoio (sculettando, povero lui!); poi si è trasferito a Milano (mi sembra che balli alla Scala, se non sbaglio); alle medie nulla, invece. Un altro mio compagno si è poi rivelato gay (cioè, così si dice... ma credo proprio di sì), però nè io nè lui nè nessun altro, che io sapessi, è stato oggetto di scherno.

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spottiesvirus7

Vorrei raccontarvi una storia... la mia...

Questa storia inizia circa due anni fa io facevo la prima media,ero un ragazzo tutto sommato normale,ma avevo una peculiarità: ero e sono ancora particolarmente riflessivo;questa mi ha portato sempre all'attenzione di tutti i bulli.

questo all'inizio non mi dava fastidio in fondo bastava ignorarli e io stavo bene,fino a quando un giorno della seconda media,a inizio anno,passarono a insulti sempre più pesanti,accusandomi più volte come"frocio" o anche di peggio.

da quel momento è iniziata la mia depressione,cominciò la psicanalisi e tutto il resto,i professori come sempre facevano finta di non vedere e io ero sempre più depresso.sempre di più.

un giorno dalle violenze verbali passarono a quelle fisiche,qullo fu il colmo,io fino a quel momento ero stato come una brocca d'acqua su cui scendeva costantemente una goccia;quel giorno la brocca esplose.Ricordo perfettamente che mentre loro mi picchiavano io ridevo,ridevo sempre più forte mentre pemsavo:" è perchè non avete mai pensato che siete diventati così stronzi?" così,più loro mi picchiavano più io ridevo,con un tono quasi compassionevole.

Lo stesso giorno però decisi che avrei avuto la mia rivincità,nei mesi successivi,feci i profili psicologici di ognuno di loro e scoprii ogni loro debolezza....

un giorno,vivido nella mia memoria,loro mi insultarono davanti a tutta la scuola,io risposi a tuno umiliadoli spudoratamente e quasi facendoli piangere,come dei bambini.

da quel momento io continuai in quel modo per ogni loro insulto c'era un mio insulto mirato a colpire lati della loro anima così privati.

la seconda media è finita e passata l'estate sono tronato a scula,quest'anno NESSUNO ha mai provato a prendermi in giro,nessuno.

credo di aver capito come fare grazie a una frase che qualcuno cantava(in inglese):"ciò che non mi uccide mi rende più forte".Da quel momento questa frase è diventata il mio motto,sempre;e ho deciso di proteggere quelli che come me,stanno subento le stesse cose che ho subito io.Questa è la mia storia.

 

Ditemi cosa ne pensate e commentate.

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angoloinstanza

a me mai più di tanto, anche perchè ero un frocio cattivo e rispondevo indietro :D ( più che altro ti prendevo per il culo in modo pesante se mi rompevi i coglioni). Elementari/ medie vissuta con serenità e spensieratezza, Liceo idem ( qualche principio di battuta che veniva prontamente stroncato su nascere lol )

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..quello che ho imparato dal corso di psicologia sociale e dei gruppi e' che i bulli sono essenzialmente persone insicure che cercano pero' di mostrarsi forti e sicuri prendendo di mira i soggetti piu' deboli , mostrando in questo modo la loro forza agli altri. Per la serie : e' facile premdersela con chi e' piu' debole e fragile...

 

Nella mia esperienza i capo-bulli sono spesso perfino omosessuali repressi.

 

Io solo in terza media sono stato oggetto di bullismo omofobo da parte di un ripetente che poi negli anni si e' rivelato gay.

 

Ragazzi, non abbiate paura. Guardate dritto negli occhi i vostri persecutori. Se non avete problemi di autostima e cominciate ad accettarvi completamente per quello che siete, avrete il rispetto non solo di voi stessi ma anche di tutti quelli con cui interagite per forze di cose nella vita di tutti i giorni.

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a me mai più di tanto, anche perchè ero un frocio cattivo e rispondevo indietro :D ( più che altro ti prendevo per il culo in modo pesante se mi rompevi i coglioni). Elementari/ medie vissuta con serenità e spensieratezza, Liceo idem ( qualche principio di battuta che veniva prontamente stroncato su nascere lol )

 

Bravo. Eri sicuro di te stesso e quindi ti facevi rispettare.

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