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Quali aspetti della vostra vita sono stati influenzati dal fatto di essere gay?


wasabi

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Mi riferisco naturalmente ad ambiti diversi rispetto a quello della scelta del partner.

 

Per esempio, avete fatto scelte in ambito professionale ricollegabili, anche con il senno di poi, al vostro essere gay?

 

Avete mai scelto di praticare uno sport, avere un hobby, frequentare un certo ambiente (o, viceversa, non frequentarlo) anche in base al vostro orientamento sessuale?

 

Mi vengono in mente anche cose come: la città in cui vivete, le persone con cui uscite (al di là del fatto che non siano omofobe, ovviamente), le vostre preferenze politiche, il tipo di rapporto con i familiari ...

Insomma, vorrei parlare di tutti quegli aspetti nei quali, consapevolmente o inconsapevolmente, siete stati influenzati dalla vostra gaytudine. :cool:

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no, credo che scegliere consapevolmente un qualcosa in base al proprio essere gay sarebbe come autoghettizzarsi, andando contro i principi che noi gay abbiamo.

si sceglie qualcosa che ci piace o che non ci piace, ma non deve essere "perché sono gay". se poi la cosa è inconsapevole, è comunque espressione di un nostro gradimento o meno.

 

io ho sempre fatto tutto ciò che mi piaceva senza neanche pensare al mio orientamento sessuale, e sono sempre uscito con persone che mi stavano simpatiche e viceversa senza per forza che fossero gay o etero (ce ne son sempre state e ce ne sono tutt'ora di entrambi gli orientamenti).

 

l'unica cosa che palesemente faccio perché sono gay è andare al Borgo la domenica sera :rotfl::asd:

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no, credo che scegliere consapevolmente un qualcosa in base al proprio essere gay sarebbe come autoghettizzarsi, andando contro i principi che noi gay abbiamo.

 

Dipende ...

Ti faccio un esempio: scegliere di vivere a Milano piuttosto che a Cefalù (nonostante il mare e il clima meravigliosi) non trovo sia "ghettizzarsi", ma decidere di vivere più serenamente con meno rotture di palle.

Edited by wasabi
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scegliere di vivere a Milano piuttosto che a Cefalù (nonostante il mare e il clima meravigliosi) non trovo sia "ghettizzarsi", ma decidere di vivere più serenamente con meno rotture di palle.

 

Messa così allora io posso dirti che ho deciso senza battere ciglio di accettare una proposta di lavoro a Milano e lasciare Genova perchè questo mi avrebbe permesso di essere indipendente dalla famiglia e poter tornare quando mi pareva vicino Genova per stare col mio ragazzo.

 

Poi come dice Krypto.. .scientemente non saprei....

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BruisePristine

sì, molto spesso, però credo che siamo influenzati magari da giovani.

per esempio quando avevo dai 15/16 ai 17/18 ero abbastanza selettivo riguardo a locali, mia parlata al cell con amico tipica:

io "oh allora sabato andiamo lì?"

amico (ovviamente gay) "sì, ma ci sono anche gli etero."

io "che schifo. io con la feccia non ci sto."

 

già ora, 2/3 anni dopo me ne sbatte poco e nulla, io credo che per un gay che vive in una realtà come Milano, che può scegliere fin da piccolo come vivere e che amici trovare è una tappa della crescita.

un gay che magari vive nel profondo sud, dove regna l'omofobia, non può permettersi questo lusso e ovviamente farà cose da etero spontaneamente..

 

sono stato influenzato dall'essere gay con i miei famigliari e soprattutto mio padre, mi sono staccato completamente rovinando i rapporti che c'erano, quando mando i cv per lavoro, ovviamente ci sono negozi che evito vedendo il tipo di clientela eterosessuale che bazzica e pure gli altri dipendenti..

politiche? umh... non so. credo di sì, cioè magari se ero etero avrei ragionato in modo diverso..

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Sarebbe bello se l'omosessualità influenzasse in modo negativo molto meno le nostre vite (al di là della scelta del partner, ovviamente)

 

Io ad esempio ho scelto di cambiare studio in cui lavoravo (anche) perchè subivo pressioni omofobiche. non insulti diretti... ma appellativi poco carini alla categoria... diciamo. E prima che venissi "scoperto" (e rischiare molto probabilmente la vita) ho deciso di filare.

 

Anche per quanto riguarda la palestra ho deciso di smettere perchè l'ambiente non era dei più friendly.

Edited by Tarrou
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BruisePristine

Anche per quanto riguarda la palestra ho deciso di smettere perchè l'ambiente non era dei più friendly.

vero, sempre nel periodo che ho scritto prima andavo in palestra e mi tingevo i capelli.

quando un tipo mi disse qualcosa sui miei capelli rosa mi innervosì e mi sentì messo alle strette..

quindi smisi di andare in palestra dando la colpa al "è noioso, non c'è nessuno con cui parlare.. ecc.."

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"è noioso, non c'è nessuno con cui parlare.. ecc.."

anche io :P la stessa cosa... però non mi tingo i capelli di rosa e non c'è stato nessuno "scontro" diretto... solo discorsi generici tipo la figa, le macchine e "odio i gay". e poi veramente non c'era nessuno che mi rivolgesse la parola, compresi gli istruttori, senza motivazioni o spinte diventa proprio noiosa.

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BruisePristine

@@Tarrou ahhaaha confermo, anche da me negli spogliatoi/docce facevano di quei discorsi.

le classiche battute idiote, che però non erano rivolte verso me, ma parlavano di affari loro..

la roba dei capelli è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!

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Comunque il mio discorso era questo, il fatto che la mia vita è stata influenzata (più che dalla mia omosessualità) da come l'omosessualità viene percepita dagli altri.

 

A pensarci, al liceo ero "lo scontroso, scorbutico, ecc..." ma solo perchè avevo passato tre anni di medie d'inferno (dove i compagni mi rivolgevano la parola solo per dirmi GAY!) e non volevo che anche in quel nuovo ambiente scoprissero la mia omosessualità (che in realtà era nascosta anche a me!) e si ripetesse lo stesso scenario.

Così come all'università ero "il monaco".

 

Se fin da allora l'omosessualità non fosse stata così malvista, condannata ecc... avrei vissuto la mia vita molto più serenamente, e da parte mia il mio orientamento sessuale avrebbe influito molto meno nelle mie scelte.

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non c'è stato nessuno "scontro" diretto... solo discorsi generici tipo la figa, le macchine e "odio i gay".

 

anche nella palestra dove vado io volano commenti del genere, ma mai mi verrebbe in mente di non andarci più solo perché della gentaglia non ha cervello ;)

finché non ci sono atti di bullismo o palle varie me ne frego e faccio quel che devo fare :asd:

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Flacomagico

a me piacciono i lavori un po' da gay ... l' interior design per esempio mi alletta parecchio ... Beh in fondo essere gay significa anche avere buon gusto no? Quindi e' normale che ne siamo un po' influenzati durante le nostre scelte.

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BruisePristine

@@Tarrou se me in un altro corpo, anche se dalla 2^superiore io sono diventato reattivo xD

e non più apatico ahahhaa

 

@@Flacomagico esagerato! guarda che a parte pochi, il 98% dei froci si crede figlio della moda e poi è di un pacchiano/squallido indecente che non sa manco abbinare i colori!

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@@Flacomagico Che ti piacciano è un conto, ma li sceglieresti perchè "da gay"? Perchè ti sembrerebbe di essere in un ambiente più gay-friendly?

 

Stenderei un velo pietoso sul buon gusto di alcuni di noi, ma è un altro discorso ;-)

Edited by wasabi
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L'essere bisessuale a me ha portato 2 cose di cui farei volentieri a meno, un rimorso ed un rimpianto.

Entrambi, se non fossi stato bisessuale, mi avrebbero portato ad una vita sicuramente diversa, non so dire se migliore però (probabilmente si).

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E ci lasci con la curiosità?

 

Ah, io scrivo gay per semplicità, ma è ovvio che vale per tutti i componenti del fantastico mondo LGBT (Q) ;-)

Edited by wasabi
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No che curiosità :P

In quanto bisessuale, all'epoca che fu, ho fatto 2 scelte, entrambe sbagliate, e che se fossi stato eterosessuale 99% non avrei fatto.

Una, ed è il rimpianto, è stata non accettare un' offerta di lavoro che mi avrebbe si cambiato la vita in meglio, ma che mi avrebbe anche messo letteralmente a nudo, e ancora non ero pronto, non mi piaceva il fatto di essere attratto dagli uomini, figurarsi il rischio che tutti potevano venire a saperlo.

Il rimorso è invece per una mossa impulsiva, un'azione, dettata dalla mia bisessualità, che se fossi stato etero, non avrei fatto, e sicuramente la mia vita ne avrebbe giovato, sopratutto in salute fisica e non solo xD

 

Ma ero giovine e spaventato, che ce voi fa!

Edited by Mina
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Aspetti legati alla mia condizione di minoranza sessuale, si.

 

Aspetti legati al mio orientamento sessuale, no.

 

Non credo esistano particolari caratteristiche tipiche dei gay

che possano portare a fare scelte condizionate; come può

essere la sensibilità, il particolare "buon gusto", la creatività

o l'estrosità.

 

Sono tutti luoghi comuni.

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Hinzelmann

Certo è ovvio che la mia omosessualità ha influenzato molti aspetti della mia vita

 

La politica, la cultura e le letture fatte, i viaggi, le compagnie di amici

 

Ovviamente non è possibile separare in ogni singolo aspetto ciò che è gay

da ciò che non è gay, perchè l'omosessualità è una caratteristica coessenziale

a me come persona, quindi va al di là delle scelte intenzionali.

 

Posso scegliere intenzionalmente un libro per il suo argomento ( scelta gay intenzionale )

posso scegliere un libro perchè mi piace ed in quel "mi piace" diventa più difficile stabilire

quanto incida la mia omosessualità, ma certamente non è esclusa.

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Direi che la mia posizione politica, la mia ricerca di un gusto estetico raffinato,

una parte della mia introversione e buona parte della mia apertura mentale

derivino dalla comprensione di essere parte di una minoranza :)

 

Al contrario il mio orientamento sessuale penso mi abbia influenzato relativamente

poco: non ho mai scelto una compagnia di amici, un particolare ambiente o sport

perché mi avrebbe dato più chance di trovare un partner.

 

L'unica eccezione è il nuoto, che ho scelto perché semplicemente mi piace e che

più tardi ho scoperto essere molto frequentato dagli omosessuali.

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Loup-garou

Il mio orientamento politico e il mio ateismo sono stati conseguenza (non immediate, ma al termine di un percorso) del mio scoprirmi gay.

Ma nutro la speranza a un certo punto sarei rinsavito anche se fossi stato etero. :D

 

Per il resto, sicuramente la mia vita sarebbe stata completamente diversa se fossi stato etero. La maggior parte delle persone che conosco, le conosco perché sono gay alla fine.

Ma come sarei stato se non fossi stato gay non posso immaginarlo. XD

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privateuniverse

L'orientamento sessuale ha rafforzato, catalizzandole, le motivazioni di scelte che, probabilmente, avrei comunque fatto: orientamento politico, orientamento religioso, scelte di studio e professionali, la scelta di vivere in una città di medie dimensioni piuttosto che in un piccolo centro, la scelta delle persone da frequentare.

Di sicuro non ha influenzato gli interessi, che sono esattamente gli stessi che avrei avuto comunque.

Edited by privateuniverse
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L'orientamento sessuale ha rafforzato, catalizzandole, le motivazioni di scelte che, probabilmente, avrei comunque fatto: orientamento politico, orientamento religioso, scelte di studio e professionali,

 

Le motivazioni di scelte come l'orientamento politico o religioso le intuisco facilmente, in che senso invece il tuo orientamento professionale ha catalizzato le motivazioni di scelte di studio e professionali?

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privateuniverse

Le motivazioni di scelte come l'orientamento politico o religioso le intuisco facilmente, in che senso invece il tuo orientamento professionale ha catalizzato le motivazioni di scelte di studio e professionali?

 

Sono cresciuto in una piccola città di provincia, gretta e conservatrice. Il mio primo coming out, oltre che involontario, fu alquanto infelice. La mia famiglia non avrebbe mai accettato, e tanto meno la mia famiglia allargata.

 

Perciò, giunsi rapidamente alla conclusione che, per avere qualche possibilità di vivere come desideravo, me ne sarei dovuto andare il più lontano possibile. L'unica arma che avevo a disposizione era il mio cervello: dovevo eccellere negli studi per prepararmi una via di fuga, possibilmente all'estero. Per questo motivo, profusi molti sforzi per eccellere negli studi universitari, e anche nelle lingue straniere che, credevo, mi avrebbero dato una marcia in più. La mia prospettiva era allontanarmi.

 

Se fossi stato come gli altri, questo sarebbe stato un problema minore. Certo, ero preoccupato del mio futuro lavorativo, mi sentivo un inetto e un incapace, non mi sentivo integrato nel mio ambiente (e non lo ero, per molte ragioni), volevo affermarmi con le mie sole forze, senza dover chiedere o accettare favori; quindi, anche tenendo conto solo di questi fattori, sarebbe comunque stato necessario, per me, eccellere, per conquistarmi solo con le mie capacità quel che altri avrebbero cercato di ottenere ricorrendo ad altri mezzi. Ma, nella situazione in cui mi trovavo, per me era veramente questione di vita o di morte.

 

Di conseguenza, anche il modo in cui ho affrontato gli studi universitari e la ricerca del lavoro, che era protesa a procurami delle possibilità lontano dalla mia città, è stato condizionato dall'orientamento sessuale. In assenza di quest'elemento avrei dovuto fare una fatica simile, ma molto meno intensa. Avrei probabilmente fatto le stesse scelte, ma le avrei vissute in maniera meno intensa e meno estenuante, sia dal punto di vista intellettuale sia, soprattutto, da quello emotivo.

Edited by privateuniverse
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Sinceramente penso che la mia omosessualità abbia inciso molto sul mio carattere: sono una persona estremamente riservata perché ho sempre vissuto nel terrore che qualcuno venisse a scoprirlo...quindi sono un maniaco della mia privacy!

Per il resto non credo che abbia influito sui gusti vari né musicali (a me lady gaga mi ha sempre fatto pena), né politici, né sportivi (va be', mi fa schifo il calcio.... XD ).

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Perciò, giunsi rapidamente alla conclusione che, per avere qualche possibilità di vivere come desideravo, me ne sarei dovuto andare il più lontano possibile. L'unica arma che avevo a disposizione era il mio cervello: dovevo eccellere negli studi per prepararmi una via di fuga, possibilmente all'estero. Per questo motivo, profusi molti sforzi per eccellere negli studi universitari, e anche nelle lingue straniere che, credevo, mi avrebbero dato una marcia in più.

 

Bella e interessante questa tua testimonianza. In fin dei conti hai avuto una spinta a dare il meglio di te, ad avere ben chiari i tuoi obiettivi e a perseguirli con tenacia. Mi sembra che ci siano dei risvolti positivi in questo :-)

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privateuniverse

Grazie.

Con il senno di poi, era meglio chiudersi in palestra per un bel pezzo, così a quest'ora avrei potuto rispondere che, in effetti, c'era qualcosa che non avrei mai fatto se non mi fossero piaciuti i maschi. :D

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L'unica arma che avevo a disposizione era il mio cervello: dovevo eccellere negli studi per prepararmi una via di fuga, possibilmente all'estero.

 

E alla fine sei riuscito nel tuo intento e sei all'estero? Era sicuramente un obiettivo sfidante, ma se ti è servito da spinta è stato sicuramente positivo.

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privateuniverse

No, non ci sono riuscito, ma è una storia troppo lunga e noiosa da raccontare.

Però la passione per le lingue mi è rimasta (niente doppi sensi eh).

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