Jump to content

Casi di discriminazione sul lavoro


Deed

Recommended Posts

2/3 dei conduttori RAI sono gay (è necessario dire i nomi?). "Si sa ma non si dice", come nel caso di Cecchi Paone, di cui tutti sapevano nell'ambiente televisivo. Basti dire che già anni prima di fare il coming out si portava in giro per gli studi e per il mondo l'allora fidanzato senza che nessuno dicesse niente. Speriamo che i tempi stiano cambiando veramente, e che sempre più gay, soprattutto quelli che nessuno "sospetta" escano allo scoperto per dimostrare che essere gay non significa andare in giro con le piume di struzzo! :ok:

Link to comment
Share on other sites

Oltre all'importante aspetto di conduttori, artisti, giornalisti, attori, operatori, fonici, etc gay in RAI c'è anche l'aspetto politico del confronto pubblico su alcuni temi.Voglio chiarire quel che intendo. Da mesi ormai la questione delle coppie omosessuali è al centro del dibattito pubblico e ogni volta che se ne parla le posizioni che si confrontano sui TG nazionali RAI e nelle trasmissioni di approfondimento sono:1) Chiesa Cattolica nelle sue varie declinazioni, dal papa al parroco di provincia,2) i diversi esponenti politici, molti dei quali ancora cattolici e gli altri fortemente condizionati dalle posizioni cattoliche3) qualche opinionista o giornalista più o meno indipendente,4) Grillini, ogni tanto LuxuriaOra non vi sembra che in tutto ciò manchi proprio la voce degli omosessuali? Grillini è certamente un esponente del movimento omosessuale e anche Luxuria lo è ma, mi sembra parlano non solo e non tanto in quanto tali ma in quanto parlamentari, cioè in quanto sono riusciti ad accedere nella elite del potere.Certamente rappresentano una sintesi tra le istanze del movimento omosessuale e i vincoli che l'essere eletti con dei partiti, all'interno di coalizioni che sostengono un governo impongono loro.Tutti i vari politici intervistati pretendono di riportare anche le istanze e le richieste del movimento omosessuale dicendo, ad esempio, che nessuno chiede la piena equiparazione e il matrimonio o la possibilità di adottare bambini, cosa che, invece è falsa.Prescinderei dalla validità delle scelte delle diverse realtà e sull'efficacia strategica, ma non è comunque corretto semplificare al punto di cancellare delle posizioni.Aggiungo che L'arroganza della Chiesa Cattolica si spinge al punto di da utilizzare spazi che non sarebberop destinati al confronto politico ma all'approfondimento di questioni religiose e sprituali per fare propanda politica e premere sul legislatore italiano come giustamente notava Dago nel topic sul PACS.Su quest'ultima cosa vi posto qui di seguito un comunicato del Circolo Mario Mieli.

Radio Televisione VaticanaRoma, 30 gennaio 2007Monsignor Betori, segretario generale della Cei, torna sull'argomento delle coppie di fatto in un'intervista al programma televisivo “A Sua Immagine”, andato in onda il 28 gennaio scorso, invitando la politica a non accostare alla famiglia tradizionale formata da uomo e donna altri modelli concorrenziali. Netta anche la presa di posizione sull'accanimento terapeutico e l'eutanasia: “in questo come in altri ambiti la politica vuole legiferare troppo” “si vuole affidare la questione all'arbitrio della persona che poi è influenzata da influssi ideologici molto evidenti.Che la trasmissione “A sua immagine”, che dovrebbe essere uno spazio riservato dalla televisione pubblica alla Religione Cattolica, venga utilizzata come ulteriore sede di propaganda ideologica e di ingerenza nella vita politica italiana è un fatto gravissimo che contraddice la sua stessa funzione e il ruolo di garanzia della RAI. Il contesto, infatti, confonde prese di posizione politiche, con riferimenti diretti al legislatore, con la trattazione di argomenti religiosi o dottrinari che nulla hanno in comune, senza la possibilità di contraddittorio e di confronto.Questo va ad aggiungersi all'ampio spazio che le posizioni delle gerarchie cattoliche hanno su queste materie nei TG RAI, raramente controbilanciati da esponenti del mondo laico e della società civile che esprimono idee e concezioni diverse.Ricordiamo, per altro, che in Italia neanche la maggioranza dei cittadini cattolici si riconosce ormai in posizioni tanto oscurantiste e arretrate e sostiene la necessità di una informazione libera e laica e veramente pluralista.Chiediamo pertanto alla Commissione di vigilanza sulla RAI di intervenire per evitare che si faccia un uso politico e distorto di spazi di comunicazione religiosa e alla Direzione della RAI di offrire spazi di informazione autonoma alle realtà sociali che nel nostro Paese esprimono concezioni filosofiche e della vita diverse e non religiose in condizione di parità con gli spazi offerte alle varie confessioni religiose.Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Link to comment
Share on other sites

Se è per questo paghi le tasse a uno stato che ti discrimina. :cry:
Purtroppo è vero.... :sisi:La cosa odiosa della RAI è che manco la voglio vedere perchè spesso è influenzata da chiesa e politica.... ma anche se non la vedo mi tocca pagare... pagare per ricevere un'informazione parziale , conservatrice e clericale... mah...
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...