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Che cos'è l'omofobia?


Loup-garou

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Loup-garou

Quale giorno migliore di questo per aprire questo topic?

 

La questione nasce da un mio riscontro personale: noto che la parola "omofobia" non ha un significato univoco, ma è interpretata in modo diverso da varie persone.

 

Tralasciando quelle più demenziali (tra cui l'etimologia alla Pinco Pallino secondo cui la parola significa "paura dell'uguale") ho notato tre possibili definizioni della parola.

 

Una prima definizione, più letterale, vuole che omofobia significhi "paura degli omosessuali". Tantissime volte ho sentito risposte del tipo: "Io non sono omofobo, non ho paura dei gay".

Volendo un po' allargare la definizione, possiamo dire che secondo questa prima definizione omofobia è una reazione emotiva-istintuale negativa verso gli omosessuali. Oltre quindi ai fantomatici "paurosi verso i gay", possiamo comprendere nella categoria "omofobi" tutti quelli che provano disagio, disgusto e simili risposte di fronte a gay e atteggiamenti omosessuali.

 

Una seconda definizione allarga il significato in "odio degli omosessuali". Fondamentalmente è simile alla prima definizione, ma invece della risposta emotiva-istintuale si mette in risalto la risposta asociale.

Omofobi sarebbero quindi coloro che commettono atti di violenza contro i gay, oppure quelli che escluderebbero un gay dalla loro rete di amicizie, e simili risposte asociali. Non sono invece omofobi quelli che sono contrari al matrimonio gay, perché quella è una sacrosanta opinione e questione di etica personale.

 

Infine, la terza e più ampia definizione adotta come significato quello di "discriminazione verso gli omosessuali".

Qualunque comportamento discriminatorio e ingiustificato verso i gay è quindi da considerarsi omofobico. Sono quindi omofobi anche quelli, ad esempio, che sostengono che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. Omosessuale diventa quindi il corrispettivo di razzismo, maschilismo e così via per la categoria dei gay.

 

La mia impressione è che quando si parla di "omofobia" si finisca sempre per parlare di cose diverse. Credo di non aver mai sentito una persona riconoscere di essere omofoba: se uno odia i gay adotterà la prima definizione e dirà che non ne ha paura, se uno è a disagio coi gay dirà che non li odia e adotterà la seconda definizione, se uno è discriminatorio nei confronti dei gay dirà che non li odia e adotterà la seconda definizione.

 

Che cosa pensate voi della parola "omofobia"? Che significato le date e che significato le danno le persone che vi circondano?

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Secondo molti l'omofobia non esiste, è un'invenzione delle lobby gay per accusare chi è contro l'omosessualità :D

A volte l'omofobia evoca il senso stretto del termine ed è intesa proprio come un disturbo, ad es. ci sono alcuni che se sapessero di avere un gay accanto, camminerebbero attaccati al muro per paura di essere penetrati e avrebbero attacchi di ansia.

"Omofobia" potrebbe anche essere sinonimo di ignoranza, ho sentito parlare un tizio riguardo il divieto di donazione del sangue da parte dei gay dicendo che fosse giusto "sennò poi diventa fr...o chi riceve il sangue" Sto scherzando? No l'ho sentito realmente.

Mentre non accenno l'omofobia da religione perché ne ho le scatole piene dei soliti discorsi.

Poi ci sono quelli che invece usano la parola gay e i sinonimi di questa per offendere, che non saprei come definirli.

Edited by Fantom
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il totale rifiuto che molte persone adottano verso l'interlocuzione con una persona omosessuale è dettato a mio avviso da un (inspiegabile) senso di repulsione, di ribrezzo e di disagio che provano nei suoi confronti.

in un certo frangente questa può essere definita -fobia, in quanto si tratta di una spontanea avversione (tutte le fobie sono immotivate, spontanee e difficilmente controllabili) presente anche pur, a volte, essendo informati riguardo al fatto che un gay non mangia umani e non vuole il culo di ogni maschio respirante.

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Icoldibarin

L'omofobico è colui che nutre paura verso l'omosessualità. E il modo più facile per anestetizzare una paura è convertirla in odio; quando discrimina solitamente lo fa per tenersi il più lontano possibile dall'oggetto della fobia.

Così come chi è aracnofobico spesse volte odia i ragni e discrimina gli habitat usuali dello stesso tenendosene alla larga.

 

Altre volte l'omofobia è un puro comportamento di convenienza, ma a quel punto non si chiamerà più così...

Edited by Icoldibarin
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A me piace impostare il discorso diversamente:

 

1) Omofobia Naturalistica: "I gay sono contro natura"

2) Omofobia (pseudo)Scientifica: "I gay sono malati"

3) Omofobia Religiosa: "I gay sono peccatori"

 

Nonostante il fatto che se una è vera, le altre due sono false;

gli omofobi non litigano mai tra di loro su questo...

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L'omofobia è un sentimento di repulsione inconscio generato dal confronto con un comportamento che esce dalla normalità e che risulta quindi destabilizzante, deviato e malato. Questo sentimento si esplica in reazioni istintive di disgusto, comportamenti discriminatori, emarginatori, variopinte forme di violenza psicologica e fisica e persino in casi rari ad un comportamento ossessivo.

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Loup-garou
A me piace impostare il discorso diversamente:

 

1) Omofobia Naturalistica: "I gay sono contro natura"

2) Omofobia (pseudo)Scientifica: "I gay sono malati"

3) Omofobia Religiosa: "I gay sono peccatori"

Ma la tua impostazione non ci dice che cosa sia l'omofobia, ci dice perché si è omofobi (anche se spesso si tratterà di motivazioni a posteriori).

 

Le tue categorie non sono definizioni perché non si escludono a vicenda: per noi in tutti e tre i casi sei omofobo. Quindi né la natura, né la malattia, né il peccato entrano mai nella definizione di omofobia, perché nessuno dei tre è un elemento necessario per poter parlare di omofobia.

 

Io voglio proprio capire che cosa ognuno di noi considera omofobia. Dopo possiamo preccuparci di quali siano le sue cause e le sue motivazioni.

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Se dovessi compilare un dizionario l'Omofobia sarebbe

1) L'insieme dei pregiudizi negativi verso gli omosessuali

2) L'odio - anche violento - nei confronti di gay e lesbiche

3) Un atteggiamento politico volto a limitare i diritti civili delle persone omosessuali.

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Loup-garou

Direi che rientra nella mia terza definizione, che è quella che condivido anch'io.

 

Noto invece che praticamente tutti gli altri che hanno risposto enfatizzano la prima. Che mi sembra anche la peggiore, perché dereponsabilizza l'omofobo.

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A me qualcuno che dice "che schifo!" quando due uomini si baciano

fa solamente un po' ridere, mi ricorda quei gay che trovano repulsiva l'idea della vagina.

Non a caso il Sindaco di Salerno per il Pride non ha chiesto: "Niente travestiti";

ha chiesto proprio esplicitamente "Niente baci" perché la cosa lo disgusta di più.

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E il modo più facile per anestetizzare una paura è convertirla in odio

oltre a paura, la frase funziona anche con schifo, direi che è una sintesi dell'analisi che stiamo facendo.

Ma perché c'è questa conversione in odio? Non penso che siano da deresponsabilizzare gli omofobi del punto 1, se sono malati si facessero curare (attacchi di panico e ansia) se provano schifo, imparino a controllarsi e a rispettare gli altri (e si guardassero allo specchio)

Chi non ha paura dei gay, ma si diverte solo a prenderli in giro e a picchiarli non è omofobo nel senso etimologico del termine, è una testa di cazzo a prescindere.

Edited by Fantom
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La questione del disgusto dovrebbe interessarci limitatamente:

perché a noi interessa in primo luogo la parità di trattamento.

Ciò che è lecito tra un uomo e una donna deve esserlo

anche tra due uomini o due donne.

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Noto invece che praticamente tutti gli altri che hanno risposto enfatizzano la prima. Che mi sembra anche la peggiore, perché dereponsabilizza l'omofobo.

 

In realtà la 3° definizione è piuttosto incompleta. E' la definizione piuttosto di discriminazione omofobica, ossia il contributo a creare un divario discriminante fra etero e non, ma rimane incompleta perché non comprende la radice psicologica dell'omofobia. Con questa logica una persona con un comportamento passivo di insofferenza e di pregidizio non è omofoba?

Poi aggiungi che la 3° definizione è il corrispettivo della definizione di razzismo, ma questo è falso perché il razzismo comprende sia la 1° che la 3° definizione.

Inoltre sottolineare la base psicologica dell'omofobia deresponsabilizza l'omofobo solo in determinati contesti. Il fatto che alla base dell'omofobia ci sia una reazione istintiva non giustifica chi non cerca di sopprimerla, visto che la cultura imperante moderna ne dà ampiamente la possibilità.

 

Sul piano pratico però Almadel ha ragione: la terza definizione è quella che meglio si adatta agli gli sforzi che andrebbero compiuti per ridurre l'omofobia in Italia.

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Ilromantico

Non tutti hanno la tua stessa capacità di fregarsene del prossimo Almadel. Che senso avrebbe avere pari diritti, ma poi subire il disgusto e l'odio di molte persone?Non so perché mi viene questo esempio, ma mi viene da pensare a un cane (le coppie etero) e uno scarafaggio (le coppie omosessuali). In teoria anche gli scarafaggi sono essere viventi, eppure la gente ne prova disgusto, al contrario dei cani che trova quasi sempre adorabili.

 

Io al massimo ho preso qualche occhiataccia e lettaralmente 2 insulti in qualche anno che sto qui. Me ne frego penso quanto te, anzi restituisco al curioso/omofobo un simpatico sorriso della serie "fottiti - io sono felice sfigato :D", ma se si potessero eliminare anche questi sporadici episodi la cosa non potrebbe farmi che piacere!

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Vedi @@Ilromantico , non possiamo farci molto.

Alla gente fanno schifo anche due obesi o due vecchi che si baciano,

fanno schifo le ragazze piatte e brufolose, quelli coi denti marci,

la gente piena di piercing e mille altre cose.

 

Però tutta questa gente ha dei diritti che noi non abbiamo;

ed è una mancanza di diritti causata dall'omofobia.

Mi accontenterei di risolvere questa cosa.

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OT

 

o due vecchi che si baciano,

 

Ma non è vero! Le coppiette di vecchietti sono adorabili :asd:

 

Cute_old_couple_by_Gurbz.jpg

 

 

FINE OT

Edited by dreamer_
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Vedi? Sono le stesse immagini che sarebbero ritenute "accettabili" in un Gay Pride.

Sono sicuro che agli omofobi darebbero più fastidio i due tipi che hai postato con la lingua in bocca,

rispetto alla stessa scena tra due ventenni maschi.

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Loup-garou
Con questa logica una persona con un comportamento passivo di insofferenza e di pregidizio non è omofoba?

Immaginiamo una persona che è fermamente pro diritti gay. Che ritiene che i gay debbano avere gli stessi diritti degli altri e che razionalmente è che convinta che non ci sia nulla di male dell'omosessualità e che i gay non debbano nascondersi.

Ora immaginiamo che però questa persona non abbia molte conoscenze gay e quindi non sia abituata a vedere due uomini che si baciano. Supponiamo che, nonostante razionalmente ritenga che non ci sia nulla di male, provi fastidio quando una volta si trova davanti a due uomini che si baciano, nonostante lo tenga per sé e ne provi vergogna.

 

... No, non riesco a considerare questa persona omofoba. Potremmo anche decidere di considerarla omofoba, ma a che pro?

Per me l'omofobo è quello che inizia a farmi storie che non dovrei provocare.

 

Poi aggiungi che la 3° definizione è il corrispettivo della definizione di razzismo, ma questo è falso perché il razzismo comprende sia la 1° che la 3° definizione.

In realtà ho aperto i primi 3 dizionari online che veniva fuori su Google e nessuno di questi definiva il razzismo in base alla paura.

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My two cents: dovremmo innanzi tutto vedere se è corretto il termine omofobia (e in generale xenofobia) rispetto a quello di cui parliamo. Una reazione istintiva di "paura" - "repulsione" - "sorpresa" per qualcosa di diverso (qualcosa di cui non abbiamo esperienza) mi sembra naturale. E' istintivo, appunto, e non si può controllare. Si può (si deve) controllare la reazione seguente, si può "incasellare" questa anomalia (non continuo a usare virgolette per ogni parola, fate che ci siano) all'interno dei nostri schemi e, di fatto, renderla normale. Non sto a fare il solito discorso dello zingaro, del nero, ecc...

L'omofobia in realtà è come la misoginia o la misantropia, ovvero ODIO per la donna, l'uomo. Che può essere espressa "solo" con disprezzo a parole o sguardi; con atteggiamenti; con atti violenti. Questa è l'omofobia che va combattuta.

Quella del primo tipo va affrontata, proprio per evitare che chi ne soffre cada in misomomia (oddio, parola orrenda!).

Prendersela con chi si sente "disturbato" da un bacio (come nell'esempio di Loup-Garou) e magari se ne vergogna non serve.

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Ilromantico

Vedi @Ilromantico , non possiamo farci molto.

Alla gente fanno schifo anche due obesi o due vecchi che si baciano,

fanno schifo le ragazze piatte e brufolose, quelli coi denti marci,

la gente piena di piercing e mille altre cose.

 

Ma non credo proprio!Il mondo è pieno di vecchi, cessi od obesi che si baciano e si amano, ma non mi pare che alla gente facciano schifo o li ripudino!!Una persona al massimo (facendo proprio esempi estremi) non troverà piacevole vedere baciare questi soggetti, ma di sicuro non si metterà a guardarli con disgusto o insultarli.

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io penso da tempo che nel vocabolario manchi una parola avente come significato la definizione n. 2 di Loup Garou (odio verso i gay), ma soprattutto la definizione n. 3. Per cui per sopperire alla mancanza usiamo impropriamente la parola che in realtà significa solo che uno ha paura dei gay.

 

Per come viene usata comunemente "omofobia" credo che abbia proncipalmente il significato di "discriminazione verso i gay"

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Icoldibarin

Non mi trovo d'accordo che l'omofobo debba essere una caratteristica con manifestazioni esteriori né che vada colpevolizzata a priori.

Per esempio nei primi tempi in cui ero dichiarato provavo una certa paura nell'immaginare l'omosessualità da anziani, se immaginavo due anziani in tarda età che vivevano assieme il pensiero mi provocava una paura ed un irrequietezza inconscia. Benché sapevo bene che razionalmente non c'erano grosse differenze rispetto a due settantenni etero ero intimorito, ero in tal senso omofobo, benché non provassi alcun tipo di odio per gli omosessuali vecchi o giovani.

Ho combattuto questa paura andando a ricercare su internet storie di anziani che vivevano la loro storia omosessuale un po' come chi ha paura dei ragni prova a superare la propria paura entrando in contatto stretto con essi, facendoseli camminare sul corpo fino a scoprire che alla fine non fanno male.

 

Così credo che chi discrimini e usi la violenza non sia necessariamente omofobo né che chi sia omofobo necessariamente discrimini volontariamente e usi violenza.

 

Più che alla paura in sé dobbiamo vedere come questa paura viene affrontata o assecondata.

Edited by Icoldibarin
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... No, non riesco a considerare questa persona omofoba. Potremmo anche decidere di considerarla omofoba, ma a che pro?

Per me l'omofobo è quello che inizia a farmi storie che non dovrei provocare.

 

Io non riesco a considerare proprio questa persona :asd: Al più costui proverà un'emozione di sorpresa, di curiosità ma non certo di fastidio.

Se sei in grado di presentarmene una, sono disposto a cambiare idea. E comunque la discussione è finalizzata a dare una definizione più corretta possibile di omofobia, non di dare la definizione più conveniente da adottare nello specifico caso dell'italia ;)

 

In realtà ho aperto i primi 3 dizionari online che veniva fuori su Google e nessuno di questi definiva il razzismo in base alla paura.

 

Ma infatti è semplicistico catalogare la -fobia come "paura". Io mi riferivo al senso di repulsione istintiva.

Dizionario della Lingua Italiana 2002-2003 (Detovo - Oli | Le Monnier )

Razzismo: Ogni tendenza, psicologica o politica, suscettibile di assurgere a teoria o di essere legittimata dalla legge, che, fondandosi sulla presunta superiorità di una razza sulle altre o su di un'altra, favorisca o determini discriminazioni sociali o addirittura genocidio.

Omofobia: Timore ossessivo di scoprirsi omosessuale Avversione nei confronti degli omosessuali [comp. di omo- e -fobia]

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Hinzelmann

Credo che con il termine -paura si sia inteso sottolineare il fatto

che gli omosessuali sono una minoranza percepita come una

minaccia immaginaria ma reale, all'identità eterosessuale.

 

Questa minaccia è acuita dal fatto che gli omosessuali sono

invisibili ( nel caso delle differenze etniche questo elemento

non c'è ) e l'omosessualità tocca da vicino l'eterosessualità

perché si può essere o etero o gay ( lo stesso non si può dire

per un bianco caucasico rispetto ad un africano etc. )

 

Da qui sia la possibilità di provare il timore di scoprirsi omosessuale

e l'avversione generale, ma anche la discriminazione o la criminalizzazione o

il genocidio...non ci si può cioè fermare alla descrizione della tendenza

senza segnalarne la conseguenza ( questa asimmetria del dizionario

che non elenca le conseguenze dell'omofobia è già in se riduttiva, visto

che gli omosessuali sono stati criminalizzati, patologizzati e finiti in gulag

o campi di sterminio etc. )

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