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come nascono i gay? Come sono nato....


Tyrael

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Premetto che apro questo topic, per un semplice motivo, esporvi come penso di essere diventato gay ( quindi non so se gay si nasce o ci si diventa). L'altra notte prima di addormentarmi, riflettevo sulla mia adolescenza e infanzia e ripensavo ai primi amori, le prime amicizie, tutto ciò che caratterizza un ragazzino di 9,10, 11 ecc. Ripensando a quell'età mi sono ricordato, un po grazie anche all'ausilio di Facebook (che mi ha permesso di ricordarmi vecchi compagni di classe che mi ero totalmente dimenticato di riconoscere xD) tra questi c'erano alcune ragazzine (a quel tempo) con cui mi divertivo "ingenuamente" a giocare con la loro "patatina" tutto ingenuamente da bambini in pratica e mi ricordo che la cosa mi eccitava pure, infatti godevo, questo giochino che mi divertiva in pratica piaceva anche a loro quindi da alcune compagne di classe, iniziavo a giocare anche con ragazzine che si incontrava nel parco, devo essere sincero anche con alcuni compagni ci si giocava in questo modo, solo che ognuno sul proprio arnese, guardando giornaletti e cosi via (penso che abbiate capito). Nei confronti dei ragazzi c'era curiosità nel constatare le somiglianze e le dissomiglianze dei propri pennelli xDDDDD con le ragazze era ben diverso era più coinvolgimento e piacere... Durante quel periodo, iniziavo a combinare molti guai ai miei genitori, e nella maggior parte delle volte venivo picchiato da mio padre per i disastri che combinavo, picchiato nel senso non due schiaffi sul sedere, ma proprio mazzate fino a far uscire il sangue, e diciamo che di guai ne combinavo molti quindi era un ripercuotersi di mazzate cosi inconsciamente, non so come spiegarvelo, iniziai a non provare più attrazione verso le ragazze... e iniziai a focalizzarmi sui ragazzi... Le batoste oltre a segnarmi un pò psicologicamente possono in un certo qual modo aver cambiato il mio orientamento sessuale? oppure secondo la teoria di un mio professore delle superiori, quando un ragazzo non gode più con una donna e portato a soddisfare con un uomo quello che precedentemente non riusciva a trovare?

Sono arrivato ora ad avere 23 anni e a trovarmi un carattere restio a cose tipo abbracci, carezze, bacetti di qua e di la, anzi sono cose che sinceramente mi danno fastidio... anzi nella maggior parte delle volte mi scosto proprio dal farmi toccare, anche conoscere nuove persone come stringergli la mano, dare il "5" o qualsiasi contatto fisico mi da enormemente fastidio infatti mi limito a un saluto veloce o un alzata di mano per salutare, questo capita sia con ragazzi che con ragazze... forse è che io sono fatto cosi poi bho...

in campo sessuale invece ho avuto in passato rapporti con ragazze, un pò forzati mi sentivo un oggetto che godeva si ma sempre un oggetto e basta, con ragazzi non ho mai avuto la possibilità, anzi ho cercato di avvicinarmi ma bho riuscivo a conoscere l'amica anzichè l'interessato, io parlavo con l'amica dell'interessato e lei, voleva starci con me... quindi diciamo che sono a un punto morto, ciò che mi eccita attualmente sono i ragazzi, infatti cerco sempre di scrutare atteggiamenti, comportamenti, frasi, anche se di mio so essere malizioso, cerco appunto chi mi dia corda ma fino ad ora 0. tornando al discorso io penso di non essere nato gay ma di esserlo diventato, voi che ne pensate? c'è qualcuno come me che si sia posto questo dubbio?

 

scusate possibili errori ma sono stanco per rileggere e correggere.

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Io ignoro il motivo per cui mi faccia schifo il formaggio,

anche se ricordo di essere stato picchiato perché non lo mangiavo.

E' anche vero che non essendo su FB non posso avere grandi rivelazioni. :)

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Io ignoro il motivo per cui mi faccia schifo il formaggio,

anche se ricordo di essere stato picchiato perché non lo mangiavo.

E' anche vero che non essendo su FB non posso avere grandi rivelazioni. :)

 

guarda sono talmente stanco fisicamente e mentalmente ( giornata stressante ) che cercherò di capire il tuo messaggio domani, sempre se non sarà peggio della giornata di oggi

 

anzi vado a letto, domani leggerò i vostri commenti. Notte!

Edited by AizenSosuke
Eliminato quote integrale del post precedente
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Io ho sempre pensato, non so se a torto o ragione, che tutti in principio siamo potenzialmente gay (o potenzialmente etero), forse qualcuno più e qualcuno meno. Poi la vita ti porta a far emergere un lato anziché un altro. Non credo che il tuo destino sia segnato definitivamente alla nascita, ma forse fin dalla nascita qualcuno ha più probabilità di diventare gay rispetto ad altri.

Io da ragazzino ero piuttosto introverso ed ero più portato a legare con le ragazze, con cui mi era più facile entrare in contatto. Con i ragazzi ero più distaccato perchè mi trovavo meno bene. Questo finché non ho conosciuto un ragazzo che è diventato il mio migliore amico ma che in fondo, anche se con lui non è mai successo niente, è stato il mio primo vero amore. Per lui ho gioito, pianto e sofferto tanto, come non accade normalmente con un amico, anche se stretto. Ma solo per lui: all'epoca non ero nè attratto nè interessato ai ragazzi. Solo con lui era diverso.

Se non lo avessi incontrato sinceramente non so cosa sarei diventato. Forse non sarebbe cambiato nulla e ci sarei arrivato per altre vie, ma non ho la controprova e non posso esserne sicuro.

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Io sono convinto che essere gay sia una caratteristica della nostra persona al pari degli occhi verdi, capelli rossi o lentiggini (nel mio caso).

Cioé, è lecito avere la curiosità di capire da dove provenga l'orientamento sessuale, ma secondo me è intrinseco nel nostro DNA, o comunque in qualcosa nel nostro organismo.

 

Lo credo perché fin da quando ero bambino ho cominciato ad avvertire pulsioni sessuali verso i maschietti. A 8 anni mi ero già limonato un bambino al mare, e di certo a quell'età non si ha la concezione mentale del sesso come la si ha nell'adolescenza: è una cosa puramente istintiva. :rotfl:

 

Credo invece che la percezione del proprio orientamento sessuale (specialmente per i gays) sia determinata dalla razionalità: il terrore di prenderne consapevolezza e la "voglia" di essere etero possono indurre il soggetto a rifiutare totalmente quel che sente e quindi a nascondersi. Questo, però, è diverso dal diventare gay o meno, e nonostante la forzatura, il soggetto sa benissimo di esserlo.

 

Non escludo che sia completamente fuoristrada, ma è quel che credo.

Edited by Krypto
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" oppure secondo la teoria di un mio professore delle superiori, quando un ragazzo non gode più con una donna e portato a soddisfare con un uomo quello che precedentemente non riusciva a trovare?"

 

 

 

eh?

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" oppure secondo la teoria di un mio professore delle superiori, quando un ragazzo non gode più con una donna e portato a soddisfare con un uomo quello che precedentemente non riusciva a trovare?"

 

 

 

eh?

cosa non ti è chiaro?

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Hinzelmann

Non credo proprio che l'orientamento sessuale possa cambiare

per via di un padre violento, né che l'omosessualità sia un ripiego

per difficoltà di tipo sessuale con le ragazze.

 

Diventerai gay quando sperimenterai la tua attrazione per gli

uomini e capirai che con loro ti senti "soggetto" e non "oggetto"

( il chè già fa capire che non sei etero )

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Non credo proprio che l'orientamento sessuale possa cambiare

per via di un padre violento, né che l'omosessualità sia un ripiego

per difficoltà di tipo sessuale con le ragazze.

Nemmeno io penso che ciò sia dipeso dagli schiaffi, ma che in un certo qual modo influisca, è tutto una questione penso psicologica a finale, per la seconda ipotesi, bhe quando il prof alle superiore fece una lezione sulla sessualità parlando dei gay, quella frase mi colpi perchè forse la considerò veritiera... sinceramente non so, sia chiaro su questo argomento problema non me lo pongo perchè so chi sono e cosa voglio, logicamente all'ora non sapevo nulla, ne cosa fosse il sesso, ne cosa fossero i fiori, le api, e le altre caxxate che ti raccontano.

 

Diventerai gay quando sperimenterai la tua attrazione per gli

uomini e capirai che con loro ti senti "soggetto" e non "oggetto"

( il chè già fa capire che non sei etero )

 

non penso che sia necessario sperimentare (anche se le difficoltà ci sono come ho detto nel primo post nel conoscere) poichè attualmente penso di sapere cosa voglio e quindi il problema non me lo pongo. Per l'oggetto e il sentirsi quando si fa qualcosa che forse non piace....

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bhe quando il prof alle superiore fece una lezione sulla sessualità parlando dei gay, quella frase mi colpi perchè forse la considerò veritiera...

Io non la considero veritiera neanche un po', perché per quanto mi riguarda non mi sono mai sentito attratto da persone dell'altro sesso... ho sempre preferito gli altri maschi :D (ergo non ho mai avuto occasione di stare con una ragazza, andarci a letto e "non trarre" soddisfazione dal rapporto... e sinceramente non mi interessa per niente :P).

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La frase del professore è orribile e rappresenta una mentalità in cui l'omosessualità è una deviazione.

A "è tutta una questione psicologica" rispondo con "in realtà è una questione biologica".

Non sono certo i colpi ricevuti a far diventare gay (quanti etero ne hanno ricevuti e quanti gay invece non ne hanno ricevuti) ma di sicuro questo influisce su come si accetta la propria omosessualità ed è importante. Io mi chiederei piuttosto perché si cerca di vedere una correlazione tra queste due cose, mi viene da pensare che sia una sorta di drammatizzazione del ricordo, un voler credere che gli eventi del passato abbiano costituito un percorso formativo per cui adesso si è la persona che si è e non piuttosto delle cattiverie del tutto gratuite. Un po' come quelli che hanno subito violenze sessuali da piccoli e che pensano di essere gay per quello (su questo c'è un topic apposito qui nel forum)

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La frase del professore è orribile e rappresenta una mentalità in cui l'omosessualità è una deviazione.

A "è tutta una questione psicologica" rispondo con "in realtà è una questione biologica".

Non sono certo i colpi ricevuti a far diventare gay (quanti etero ne hanno ricevuti e quanti gay invece non ne hanno ricevuti) ma di sicuro questo influisce su come si accetta la propria omosessualità ed è importante. Io mi chiederei piuttosto perché si cerca di vedere una correlazione tra queste due cose, mi viene da pensare che sia una sorta di drammatizzazione del ricordo, un voler credere che gli eventi del passato abbiano costituito un percorso formativo per cui adesso si è la persona che si è e non piuttosto delle cattiverie del tutto gratuite. Un po' come quelli che hanno subito violenze sessuali da piccoli e che pensano di essere gay per quello (su questo c'è un topic apposito qui nel forum)

 

Concordo. Dato che adoro fare esempi tragici, te ne espongo uno:

John Wayne Gacy era secondo di tre figli, da piccolo era grasso e vessato dal padre alcolizzato che lo chiamava "femminuccia", lo picchiava e lo metteva in competizione con le sorelle.

Crescendo si è sposato ed ha avuto dei figli, ma conduceva una vita parallela dove adescava giovani ragazzini.

Per farla breve: Gacy diventò un serial killer noto come Pogo il clown, torturò, violentò e uccise 33 ragazzi.

So che è un'iperbole, ma ragionare per estremi a volte aiuta.

Io credo che l'omosessualità non abbia delle cause scatenanti, ma credo possano esserci degli eventi che portano una persona ad essere in conflitto con essa, come resistenze da parte della famiglia, della scuola, o di se stessi se cresciuti in ambienti castranti.

Personalmente ho sempre trovato un po' "noioso" il chiedersi "perchè sono gay?". La presa di coscienza della mia omosessualità ha rappresentato un punto d'inizio, non un traguardo; trovo quindi irrilevante se al punto X ci sono arrivato camminando o con il treno :)

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Io penso che essere gay o meno sia quasi un fattore genetico come dice @ o comunque possa essere influenzato da chissà cosa nei primi mesi di vita, quindi a livello inconscio, non razionale. Certo non escludo che vivere certe situazioni dure a livello psicologico nella fase della crescita e dello sviluppo possa generare confusione o turbe che ci spingono lontano da quella che è la nostra naturale inclinazione.

Io pensandoci bene ricordo che fin da quando andavo all'asilo, senza alcuna malizia o pensiero sessuale conscio, sognavo di diventare grande e trovare tanti uomini con un pene grande e giocare con loro :rolleyes: Per tutte le elementari inoltre una ragazzina mi voleva baciare in continuazione e io la rifuggivo sempre con orrore... ma non credo sia stato un trauma così grave da farmi cambiare sponda :rotfl:

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Mmm... Concordo con Krypto. Anche secondo me essere Gay è qualcosa che si lega al tuo stesso DNA, e forse c'è chi lo è di più per natura e c'è chi lo è di meno, e sono anche convinto che in base alle proprie esperienze di vita si possa o andare incontro all' eterosessualità o verso l' omosessualità, quindi magari delusioni, percosse e quant' altro possono indirizzare maggiormente verso l' omosessualità, così come eventuali atteggiamenti che si ha per caso da bambini, in cui si sperimenta che effettivamente esiste una parte omosessuale in noi che forse è più grande di quella eterosessuale, e quindi poi nasce già da allora la pulce interiore che ti sussurra di essere gay.

 

Non so se mi sono spiegato bene :S

 

In sintesi, prendiamo un tizio di nome Mario.

 

- Mario è di natura Etero al 40%.

- Mario è di natura Gay al 60%.

 

Mario, in seguito ad esperienze di vita, si rende conto di preferire di essere Etero anziché Gay o viceversa.

 

Un po' come la cioccolata fondente:

 

- A me piace al 5%, il che vuol dire che la odio praticamente SEMPRE, ma ci sono dei casi in cui mi piace, il che vuol dire che se:

 

- Mario è omosessuale al 5%

- Mario è eterosessuale al 95%

 

c'è sempre un 5% che incontri una persona o che gli succeda qualcosa che lo porti a preferire di essere Gay.

 

Ripeto che non so se mi sono spiegato bene ma ce l' ho messa tutta >.<

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Io credo che gay si nasce, almeno per me. Fin da piccolo diciamo che sono sempre stato un tipo insospettabilmente etero (spesso avevo delle cotte pazzesche per le mie compagne di classe), ma avevo l'omosessualitá latente nel profondo. Quando avevo 10 anni circa, e non datemi del maiale, un mio coetaneo che ora ho perso di vista mi ha proposto una cosa "orale" (e non si trattava di baci), a cui ho acconsentito molto volentieri... insomma, mi ha segnato molto quell'esperienza. Tuttavia rimase ancora tutto dentro e durante quasi tutte le medie sono stato con una ragazza abbastanza carina... finché mi sono accorto che non ci trovavo piú un belino di attraente. Una serie di casini famigliari mi hanno fatto maturare e lí ho compreso tutto. :D

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Credo che la maggior parte delle persone cercano di trovare una scusa per dire: sono diventato gay.

C'è chi:

- non è mai stato toccato dal padre

- le ha prese di santa ragione

- ha avuto un padre assente

- ha avuto una madre opprimente

- ha avuto una infanzia bellissima

- ha visto i genitori divorziare

- ha avuto tutto dalla vita

- ecc eccc ecc

ed è comunque gay!

 

Ora puoi sostituire "gay" con "etero" e il risultato non cambia

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Sono d' accordo solo in parte.

Secondo me è vero che l' omosessualità è una cosa innata, ma è anche vero che alla fine sei sempre tu a scegliere cosa sei e cosa diventi, e lo scegli involontariamente con le esperienze che scegli di fare.

 

Se uno possibilmente sceglie di star sempre con le donne, potrebbe non accorgersi di essere gay, ma non perchè non lo è, bensì perchè non ha mai fatto quell' esperienza e non l' ha mai capito.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente
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Io non la considero veritiera neanche un po', perché per quanto mi riguarda non mi sono mai sentito attratto da persone dell'altro sesso... ho sempre preferito gli altri maschi (ergo non ho mai avuto occasione di stare con una ragazza, andarci a letto e "non trarre" soddisfazione dal rapporto... e sinceramente non mi interessa per niente :P).

ogni situazione è diversa sia chiaro tu puoi sempre aver provato amore/attrazione verso i maschi e altri invece hanno sviluppato poi questa attrazione no? ;)

 

Credo che la maggior parte delle persone cercano di trovare una scusa per dire: sono diventato gay.

le mie non erano scuse per svincolare quello che sono ora, anzi non ho mai rinnegato quello che sono e tutto quello che ho fatto fino ad ora, quindi non le chiamerei scuse... però in un certo senso possono essere determinanti no?

esempio: un maniaco certamente non nasce dal nulla ? sono sempre casi... che fanno evolvere le cose...

 

Se uno possibilmente sceglie di star sempre con le donne,

penso che acquisisce comportamenti e mentalità delle donne no? che poi sviluppi una sessualità gay o etero dipende dall'appagamento che ne ritrae con una donna o con un uomo.
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Ilromantico

Io sono finito a fidanzarmi con un uomo perché ho vissuto parecchie storie tormentate con le ragazze. Le ragazze mi hanno indotto ad andare con gli uomini?No, semplicemente sono stato bisessuale da sempre e ho deciso di utilizzare anche l'altra possibilità. Se fossi stato etero e non bisex non sarei mai andato con gli uomini, e il fatto che sto con un uomo non mi ha fatto dimenticare l'attrazione e amore che potrei provare per le donne. In sintesi anch'io sono convinto che essere gay o bisex dipenda dal proprio DNA o da qualcosa di naturale, fare altri discorsi e teorie mi sembra abbastanza retrogrado e di cattivo gusto.

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Credo che la maggior parte delle persone cercano di trovare una scusa per dire

 

Concordo in pieno! Infatti se non vivessimo nella società chiusa e retrograda in cui viviamo nessuno se ne farebbe un problema: il CO è difficile, anche per me lo ammetto, esclusivamente per la reazione altrui, mica per me stesso. Cioè, io mi conosco e non posso non accettarmi per quello che sono (chi è il cretino che tende all'autodistruzione?!), non posso farmi paranoie su paranoie su di me, non posso odiare me stesso, sono così e devo convivere con me fino alla morte... anzi, se mi chiedessero se sono felice di essere gay, io direi di sì! Possono non piacermi parti accessorie o modificabili del mio carattere, ma non ciò che sono intrinsecamente, c'è poco da fare! Mi accorgo che forse non è proprio chiarissimo...

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penso che bene o male tutti risponderemmo che siamo felici... (tranne casi estremi) perchè ognuno poi a suo modo cerca la felicità per se stesso....

 

Mi accorgo che forse non è proprio chiarissimo...

invece il punto è chiaro o meglio io penso di aver capito xD

 

la questione invece che non capisco il quotare tra virgolette il pensiero espresso da Zigulì sul fatto di inventare scuse per non dire di essere gay, effettivamente io solamente con una persona ho fatto CO e a volte mi pento (altra situazione che se ne avrò voglia esporrò xD ) e basandomi su quella situazione penso che non lo dirò a nessuno più, nel senso io il problema non me lo pongo più, se mi chiederanno se sono fidanzato o sto conoscendo qualcuno dirò il nome del tizio, se mi chiederanno sei gay, risponderò... sinceramente al finto buonismo preferisco lo scostamento e l'esclusione.

 

Poi come ho cercato di dire, il primo post è nato solo da un pensiero cosi prima di addormentarmi, c'e ne sarebbero altri di pensieri da esporre xDxD però io non voglio nascondere quel che sono per quello che ho subito... ma durante le tappe dell'adolescenza questi fattori forse avranno influito tutto qua.

 

Non credo proprio che essere gay dipenda dal DNA >.<

Edited by AizenSosuke
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L'ho citata male, mi mancava la fine... pardon!

Intendevo che uno cerca scuse, spesso a livello inconscio, non per giustificarsi a se stesso (cosa che non ha molto senso come ho già detto: sono così e così rimango!), ma per giustificarsi davanti agli altri. Ecco la sovrastruttura della società cui facevo riferimento. Spero di essere stato più intellegibile...

 

Inoltre, comprendo il tuo pensiero sul non dirlo più dato che il problema è altrui, ma non lo condivido fino in fondo... mi spiego: io alle persone cui voglio bene e che mi conoscono da sempre lo dirò certamente perchè mi sento in dovere di essere sincero con loro. Ovvio che con le persone con cui legherò di volta in volta in futuro non lo sbandiererò, ma non perchè me ne vergogni, ma per riservatezza... se viene fuori ok, ma non ritengo che gli altri per giudicarmi bene o male come persona debbano basarsi sui gusti sessuali piuttosto che sui miei interessi, sulla compatibilità di carattere, etc..

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente
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Dunque, per quanto riguarda me, quando ero piccolino avevo sviluppato una sorta di invaghimento per una mia compagna delle elementari, inoltre ce n'era un'altra che, sebbene io non potessi proprio vedere, mi sbavava dietro e ogni volta che mi vedeva, anche durante i colloqui con i genitori, non perdeva occasione per saltarmi addosso. Che imbarazzo, ogni volta! Sempre alle elementari, un altro anno, mi ero invaghito della figlia di un'amica di mia madre, con la quale "innocentemente" giocavamo a "il dottore e l'infermira", addentrandoci anche in sedute "ginecologia/andrologia". La cosa mi piaceva davvero molto, ma poi tutto è scemato nel nulla nemmeno ricordo come e quando.

 

Nonostante tutto, comunque, credo di aver sempre saputo, nel profondo, di essere gay e, sebbene non conoscessi l'esistenza del termine "gay", conoscevo quella del termine "omosessuale", nel quale ero in grado di rispecchiare alcuni dei miei comportamenti. Tuttò ciò, dapprima intuizione, è divenuto poi profonda consapevolezza già dalla prima media, rimanendo intaccato e, anzi, rafforzandosi con la crescita.

 

Certo, penso anch'io che l'interazione con determinate persone o il coinvolgimento in certi fatti possano contribuire a dare una spinta più verso un orientamento che un altro, ma credo anche che la premessa ci sia già da subito. Non sono molto d'accordo con chi asserisce che determinati sconvolgimenti psicologici possano deviare la propria sessualità (premetto comunque che non voglio fare il sessuologo né lo psicologo, e magari posso anche sbagliarmi). Io sapevo di essere gay sia in momenti difficili della mia infanzia (che non è stata delle più fiabesche, debbo dire), sia in quelli più lieti.

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Hinzelmann

Il punto è che se voi ipotizzate che determinati fattori negativi

possano avervi deviato verso l'omosessualità, implicitamente

la considerate una opzione minore o meno positiva rispetto alla

eterosessualità.

 

Non può esistere una deviazione se non rispetto ad un tragitto

che è o sarebbe quello prescritto per tutti. Se l'omosessualità è

una deviazione, è perché la "retta via" sarebbe l'eterosessualità.

 

Io trovo molto più plausibile ipotizzare che certi fattori possano

influire sull'espansività fisica in generale ( fastidio per il contatto

fisico etc. ) ma in un contesto sociale in cui l'eterosessualità non

è controversa, in ogni caso una certa percentuale di persone la

sperimenta in prima battuta.

 

In pratica nessuno si chiede se sta sperimentando l'eterosessualità

invece dell'omosessualità, perché avendo avuto un padre violento

gli uomini "fanno paura". Nel qual caso il padre violento costituirebbe

non la causa dell'omosessualità, ma un ostacolo alla sua espressione

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Le batoste oltre a segnarmi un pò psicologicamente possono in un certo qual modo aver cambiato il mio orientamento sessuale?

No, penso sia stata probabilmente la causa di questo:

Sono arrivato ora ad avere 23 anni e a trovarmi un carattere restio a cose tipo abbracci, carezze, bacetti di qua e di la, anzi sono cose che sinceramente mi danno fastidio... anzi nella maggior parte delle volte mi scosto proprio dal farmi toccare

hai sviluppato una certa anoressia sentimentale.

 

tornando al discorso io penso di non essere nato gay ma di esserlo diventato, voi che ne pensate? c'è qualcuno come me che si sia posto questo dubbio?

Mi sono chiesto perché a 7-8 anni ero attratto dalle ragazze e dopo gli 11 anni mi sono scoperto gay al 100%

Attraverso l'autoanalisi ho ipotizzato che da piccolo fossi bisex e che successivamente il mio orientamento sessuale è maturato nel lato gay. Ma non ho subito eventi traumatici dai 7 agli 11 anni.

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implicitamente

la considerate una opzione minore o meno positiva rispetto alla

eterosessualità.

 

No, io non considero l'omosessualità come un'alterazione negativa, un difetto. La considero al pari di come considero l'eterosessualità.

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Vedo che tutti qui hanno storie diverse e teorie diverse, ma quindi alla fine cercare di capire perchè si è in un certo modo è inutile? E' una domanda che non può avere risposta?

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Psicologo83

qui mi sa che siamo nel dilemma tra cause genetiche o ambientali/relazionali.

 

caratterialmente esistono delle persone con una predisposizione attrazione verso lo stesso sesso, ma non è detto che poi diventino gay;

esperienze infantili-adolescenziali con ragazzi dello stesso sesso non sono predizioni di una futura omosessualità;

sfatiamo in mito del padre assente e la madre iperprotettiva;

secondo Freud nasciamo tutti bisessuali, poi la società ci spinge verso l'eterosessualità;

 

ognuno ha un proprio percorso, non ci sono linee guida al riguardo, ed è SEMPRE una concomitanza di cause.

 

Personalmente provavo attrazione verso gli altri maschietti già dagli 8-9 anni, non giocavo con giochi femminili, non avevo un padre assente. Non era una sessualità con coscienza, ma una pulsione, una spinta verso il corpo e i genitali dei coetanei maschi. Da bambino ero attratto dai piedi (dei maschietti) e lo sono tutt'ora da adulto (degli uomini ovvio). Quando ero adolescente 14-15 anni scrivevo su un diario pensieri sessuali verso dei compagni e storie a sfondo sessuale. Dopo dieci anni ho riletto quelle pagine e mi sono vergognato da morire: da adulto ero molto più represso che da bambino.

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@@Psicologo83 curiosa la storia del diario :)

Ma se secondo Freud, nasciamo tutti bisessuali e ci si orienta etero per cause sociali, non può essere usata (a sfavore) questa teoria per dire che l'omosessualità è frutto dell'educazione?

Nel mio caso nessuno mi ha detto di diventare gay, ho semplicemente scoperto ANCHE l'attrazione per i maschi che, essendo più forte ed intensa di quella per le femmine, ne ha preso completamente il posto (al limite non capisco perché non sono restato bisex)

Comunque penso sia un po' complicato e azzardato discutere delle proprie sensazioni sul forum.

Edited by Fantom
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