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Stage: a quanto servono?


Dreamer88

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Allora, io sono attualmente uno studente magistrale e comincio ad affacciarmi al mondo del lavoro, almeno come idea (dato che sono comunque al primo anno di magistrale). Quest'estate farò un'esperienza di internship e ho cominciato a vedere le varie esperienze che potrei fare dopo la laurea (sì, mi piace pensare in avanti :ling: )....rendendomi conto del fatto che potrei ritrovarmi a passare di stage in stage...quindi mi chiedevo: che utilità effettiva hanno le esperienze di internship nel mondo del lavoro?

 

Il mio campo specifico è un po' particolare (sviluppo, politiche pubbliche, innovazione, ma anche relazioni internazionali)...quindi estendo la domanda a una discussione generale anche per interessare più forumisti possibile ;)

 

E quali sono le vostre esperienze? Chi ha fatto delle esperienze di tirocinio ritiene che siano state formative/utili (anche nella presentazione poi del proprio curriculum)? Le rifareste? Ne fareste di più? Di meno? Insomma...avete capito :awk:

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no, i tirocini servono a farti fare una certa esperienza ma difficilmente farai un'esperienza davvero buona perchè in genere agli stagisti fanno fare ciò che gli altri non vogliono fare e ritieniti fortunatissimo se ti daranno 500 euro al mese per 10 ore al giorno.

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Basta guardare il sito "la repubblica degli stagisti" per rendersi conto della situazione. Ragazzi facciamo delle comuni gay, modello figli dei fiori. Coltiviamo noi il cibo, ci mangiamo roba veramente sana e ogni tanto sbollentiamo gli umori con del sesso di gruppo. All hail flower power!!!!!!!

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Dream dove farai l'internship? Un'OI?

 

Guarda non so se il tuo obbiettivo sia l'Italia o l'estero (visto che siamo nello stesso settore presumo l'estero),

ti posso dire che nelle OI sopratutto ONU e Agenzie specializzate l'esperienza conta moltissimo, però le possibilità

di entrare sono davvero scarse, credo tu lo sappia già. Anche perché è praticamente la meta di tutti i laureati in

Political Science del mondo nonché di moltissimi giuristi esperti in diritto internazionale o diritti umani.

 

Ormai l'ONU assume pochissimo e quei pochi fortunati sono a progetto (ed anche un internship lì è un lusso).

Inoltre ricercano per lo più statistici e ingegneri. Basta che ti fai un giro sul sito di UN Careers, la vacancies

sono tutte per quel tipo di posizione.

 

Per quanto riguarda l'UE so che c'è un ottimo internship alla Commissione che viene retribuito circa 1400 euro al

mese, dicono sia molto buono, però l'UE è anche peggio dell'ONU: le raccomandazioni si sprecano.

 

In Italia ci sono degli ottimi internships offerti dal MAE, non solo a Roma ma anche in qualche ambasciata per

i ruoli tecnico/amministrativi.

 

Se invece ti vuoi concentrare solo sull'ambito amministrativo in Italia lì dipende se vuoi dedicarti al pubblico o al privato;

per il settore pubblico ovviamente uno stage è inutile visto che si entra per concorso. Per quanto riguarda i privati c'è una

forte richiesta di laureati del nostro ambito nel settore bancario, se sei ferrato invece in Economia Internazionale ti

consiglio le aziende che si occupano di import/export, anche i laureati in lingue generalmente ambiscono a quelle posizioni

ma le aziende preferiscono noi di gran lunga e lo stage in quel campo credo sia fondamentale.

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Basta guardare il sito "la repubblica degli stagisti" per rendersi conto della situazione. Ragazzi facciamo delle comuni gay, modello figli dei fiori. Coltiviamo noi il cibo, ci mangiamo roba veramente sana e ogni tanto sbollentiamo gli umori con del sesso di gruppo. All hail flower power!!!!!!!

 

uahhhhh oddio fantastico!! sì io ci sto, ma solo se portiamo anche i nostri animali!! :D

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Freddie85

In linea di massima, quando si è studenti è sempre meglio fare tutte le esperienze che si riesce, in modo da non trovarsi "senza esperienze" una volta laureati. A volte è anche un modo per capire come funziona il mondo del lavoro e magari modificare un po' il percorso di studi (magari la tesi).

 

Certo bisogna valutare che stage, se è un minimo formativo o se prevede solo di fare fotocopie, come spesso succede. In questo caso è un po' inutile...

 

Il tuo campo di studi è un po' particolare, non diversissimo dal mio, molto interessante ma se ho capito bene è un mercato un po' di nicchia per cui forse è utile iniziare a fare esperienze in qualche realtà del settore. se è all'estero meglio ancora, ma dipende un po' dalla tua intenzione di andarci o meno.

 

Il tirocinio della commissione europea, per quanto ne so è pagato circa 1000 €, ed è molto ambìto, per questo è difficile entrare, anche perchè ci sono tanti italiani che vogliono farlo. Comunque per assumere valutano il CV, quindi aver già fatto esperienze lavorative può contare... Non mi risulta sia così basato sulle raccomandazioni, a meno che uno conosca qualche funzionario della commissione...

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SaintJust

Il resto te l'hanno detto gli altri, quello che ti dico io è che, di certo, non andrai avanti di stage in stage per il semplice fatto che, per legge, non puoi fare più di uno stage dopo la fine di un corso di studi e comunque entro i 6 mesi dalla fine dei studi.

Sicuramente ti ritroverai un bel po' di progetti...

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Dreamer88

@@SaintJust io non sono interessato a fare stage in Italia quindi penso che l'obbligo legale di cui hai parlato non sia valido. Mi è capitato di leggere di alcune internship per le quali non bisognava essere laureati da più di 12 mesi, ma solo in pochi casi... Qualcuno sa se anche all'estero esistono delle limitazioni simili?

 

Poi in realtà la maggior parte dei posti che realmente mi interessano richiedono come titolo preferenziale il PhD...quindi è probabile che nel futuro io cominci un percorso di dottorato... Ma vorrei farlo solo dopo aver avuto delle esperienze lavorative "sul campo" e magari anche un'ulteriore specializzazione a livello master (anche per essere più qualificato e competitivo nella domanda di application ai PhD). Ma questo è un altro discorso... -.-'

 

@@Altair no, l'internship che vado a fare quest'estate è all'estero ma in un'agenzia per l'innovazione e lo sviluppo regionale sostenibile, che è il campo in cui mi sto specializzando ora (eh sì, ho cambiato un po' direzione)... Ci sono diverse organizzazioni internazionali in cui mi piacerebbe fare un'esperienza, ma data la competizione preferisco provare ad entrarci dopo questa e un'altra esperienza di lavoro... Sperando per il meglio! Per le internship del MAE-CRUI...sì alcuni posti sono veramente fantastici, ma restano sempre posizioni non pagate (e in molti casi estremamente costose per la location e per le ovvie spese che si dovrebbero sostenere per un'esperienza di quel genere), quindi penso che preferirei andare nei paesi che mi interessano tramite altri canali che magari, pur non pagandoti, ti offrono l'alloggio gratuitamente o quasi per mezzo di convenzioni...

 

In linea di massima, quando si è studenti è sempre meglio fare tutte le esperienze che si riesce, in modo da non trovarsi "senza esperienze" una volta laureati. A volte è anche un modo per capire come funziona il mondo del lavoro e magari modificare un po' il percorso di studi (magari la tesi).

 

Questa è esattamente la mia filosofia: cercare di fare tutte le esperienze possibili sfruttando il più possibile i canali universitari (o programmi, o semplicemente letters of reference)! Certo che quando si deve andare all'estero e senza manco essere pagato qualche pensierino sull'utilità ce la si fa...ma come hai detto tu se non si viene messi semplicemente a fare fotocopie sicuramente è un'esperienza che serve, anche solo per fare un po' di networking :D o capire se il lavoro piace sul serio, non solo nell'iperuranio

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SaintJust

Voglio sperare che le stesse limitazioni esistano anche all'estero visto che il loro senso è impedire lo sfruttamento a vita di una risorsa...

Tra l'altro in Europa è molto più semplice ti facciano in contratto vero visto che i tempi determinati (quali il progetto) sono pagati di più dalle aziende, al contrario che da noi.

Se poi uno stage lo fai all'estero allora valore lo acquista sicuramente, e molto probabilmente non finirai a fare fotocopie...

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Freddie85

Sì concordo, all'estero (poi dipende anche DOVE) è più probabile trovare uno stage con un senso. Se non altro impari anche un po' la lingua e vedi com'è il mercato del lavoro locale nell'ipotesi di tornarci dopo...

 

In Europa è molto più probabile che ti facciano un contratto vero anche perchè è più flessibile. Ad esempio in Italia negli studi professionali (architettura e ingegneria) prendono quasi tutti con partita Iva o prestazione occasionale, raramente co.co.co, quasi mai a tempo indeterminato. Altrove invece gli architetti sono considerati dipendenti dello studio con regolare contratto, ma non per questo è un posto fisso.

 

@Dreamer88: è interessante anche capire un po' anche come è messo in altri paesi il campo di cui ti occupi. In italia lo sviluppo regionale è stato molto molto ridimensionato dalla crisi e dai tagli agli enti locali ma anche dalla cattiva amministrazione delle regioni e degli enti locali che mediamente usano male (o non usano) i fondi europei.

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Dreamer88
SaintJust[/color]' timestamp='1335878942' post='563371']

Voglio sperare che le stesse limitazioni esistano anche all'estero visto che il loro senso è impedire lo sfruttamento a vita di una risorsa...

 

In realtà io spero di no e per un motivo molto semplice. Nei settori che mi interessano, le posizioni entry-level richiedono normalmente come requisito esperienze lavorative pregresse di almeno 3 anni (oltre a, spesso, un PhD come avevo accennato). Ovviamente senza passare per stage (pagati) diventa impossibile anche solo pensare a quelle posizioni. L'unica alternativa possono essere i cosiddetti graduate programs, ossia programmi di training (diciamo degli stagi lunghi, spesso di circa due anni, remunerati e che coinvolgono anche un elevato grado di apprendimento sia del mestiere sia del settore). Il problema è che sono poche le istituzioni che offrono questi programmi...e sono sempre istituzioni con un grado di competizione allucinante (per esempio la Goldman Sachs....che al di là di quanto può piacere o meno rende abbastanza l'idea di quanto possa essere "facile" accedere a questi graduate programs). Se esistessero quindi dei vincoli come in Italia, si verrebbe sostanzialmente buttati fuori molto facilmente da lavori in questi settori.

 

@@Freddie85 : posto che potrò avere una risposta più precisa dopo l'estate, al momento la situazione che ho visto è la seguente:

1. Molte e interessanti possibilità nell'Europa Centro-Orientale (Germania, Austria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca....)

2. Regno Unito: possibilità - per lo sviluppo regionale tout court - quasi zero dato che il governo ha di recente chiuso tutte le RDAs

3. Francia e Belgio: possibilità abbastanza limitate a certe regioni (per esempio la Vallonia)

4. Fuori Europa: tantissime possibilità in Asia (anche se complicate, soprattutto nel settore della pianificazione più che dello sviluppo, dal fatto che c'è una forte corrispondenza tra istituzioni governative e agenzie che si occupano di questi argomenti....fatto a cui corrisponde una certa difficoltà per gli stranieri di accedere a queste agenzie, anche se non in assoluto ovviamente)

 

Altra possibilità sono le OI che invece impiegano e lavorano tantissimo nel campo...però ovviamente la difficoltà di entrare è la solita di cui si sta parlando...

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spero per te, di solito gli stagisti sono presi un po' come factotum (almeno io per esperienza personale) e pagati una piciorla (o non pagati affatto, sempre come è successo a me :( )...

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SaintJust

Ed è il motivo per cui all'estero esistono dei contratti a progetto seri (ovvero pagati più di un dipendente) 3 anni di stage è una presa per il culo qui come ovunque.

Anche per il mio lavoro richiedono tre anni di esperienza tutti quelli che non cercano lo stagista, da cui io sono fuori, ma se entri con uno stage, anche qui in Italia, prosegui con progetto e determinato finche possono (se sei bravo e l'azienda è seria).

È OT, ma far passare l'idea che lo stage dovrebbe poter essere ripetuto per anni è una cosa mio avviso davvero sbagliata... Tanto vale rimettere lo schiavismo.

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Dreamer88

Bè ma Saint dipende dalle condizioni dello stage. Se stiamo parlando di stage non retribuiti siamo pienamente d'accordo. Come siamo d'accordo anche se si parla di stage retribuiti, che ne so, 400 euro al mese. Ma se si parla di stage a cui si affianca un salario vicino al minimo per quell'organizzazione al livello iniziale (sparo sui 1000 euro)...la questione è diversa. Ovviamente sto parlando di stage fatti seriamente e che poi possano aprirti delle strade...ma qui si torna alla mia domanda iniziale eheh :hm:

 

Insomma in quest'ottica non vedo troppa differenza tra uno stage e un contratto a progetto di 6-12 mesi. In entrambi dopo tot mesi sei potenzialmente a casa...e in entrambi i casi se sei stato/a veramente eccellente potrebbe arrivare un'assunzione successiva o quantomeno si mette qualcosa sul CV...boh...forse mi sto perdendo in ragionamenti inutili :awk:

 

Comunque grazie mille per le risposte!! :D

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SaintJust

Io ce la vedo.... lo stage non ha versamenti, per cui non ti apre una posizione inps, per cui non avrai mai una pensione.

Tra l'altro uno stage a 1000 euro al mese davvero neanche nei paesi più sviluppati, è un tipo di contratto che ovunque servirebbe per insegnarti un lavoro, che poi farai a condizioni eque. Non per sfruttarti facendoti fare un lavoro che già conosci ma con meno spese per l'azienda e, anzi, sgravi economici.

 

Io credo che più che perderti in ragionamenti inutili tu non abbia ancora idea di come funziona il mondo del lavoro...

e di quanto il cambio di regole sugli stage abbia in realtà fatto in modo che non potessero più esserci trentenni che di fatto lavoravano da 4 o 5 anni nella stessa azienda ma senza uno straccio di versamento inps o il diritto alle ferie, o alle malattie o alla maternità...

 

Io lo stage più alto l'ho trovato a 700 euro, ma a fronte di un trattamento economico da neoassunto da 1360 netti al mese... peccato che 700 euro al mese, se ti fai un giro ovunque è una vera rarità.

E non solo in italia.

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Dreamer88

Si ma infatti hai ragione! Io studio e ho delle esperienze di lavoro, però non mi sono mai addentrato realmente nel mondo del lavoro nell'ottica di cercare il lavoro da fare per la vita. Ecco perchè chiedevo valutazioni sull'utilità degli stage...

 

Poi sui contributi hai perfettamente ragione, nemmeno ci avevo pensato! Anche se poi non so esattamente come funzioni la questione dei contributi anche considerando lavori a progetto ma fatti all'estero... Mi dovrò informare!

 

Intanto grazie delle opinions ;)

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Il resto te l'hanno detto gli altri, quello che ti dico io è che, di certo, non andrai avanti di stage in stage per il semplice fatto che, per legge, non puoi fare più di uno stage dopo la fine di un corso di studi e comunque entro i 6 mesi dalla fine dei studi.

 

fino all'anno scorso non potevi fare stage se eri laureato da più di un anno ma ora la legge è cambiata di nuovo e puoi fare stage anche se sei laureato da due anni! fonte: ufficio di collocamento, ho telefonato io due settimane fa.

 

il problema è che così continui con gli stage a vita.

a me avevano proposto uno stage a pisa, e sono laureata da più di due anni, perciò mi sono andata ad informare. ho già fatto degli stage e so come funzionano e come pagano, se pagano...

 

e poi ricordatevi che all'ufficio di collocamento i vostri stage non risultano come lavoro, non risultano proprio, anche se retribuiti.

Edited by Divine
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SaintJust

Perchè, come ho già detto, non prevedono versamento.

 

E comuqnue no.. la circolare questo dice:

 

L’art. 11 stabilisce che gli stage in azienda di neo-laureati o diplomati, non possano durare più di sei mesi (proroghe comprese), e che possano essere applicati solo nei 12 mesi successivi al titolo di studio.

I “tirocini formativi e di orientamento”, che sono quindi gli unici a cui si applica questa norma (lo chiarisce esplicitamente la circolare), sono quelli «disciplinati a livello nazionale dall’articolo 18 della legge 24 giugno 1997», i quali «sono espressamente finalizzati ad agevolare le scelte professionali e la occupabilità dei giovani nella fase di transizione scuola-lavoro».

 

Il ministero specifica che la norma in manovra finanziaria non riguarda invece i tirocini di reinserimento e inserimento al lavoro di disoccupati, compresi i lavoratori in mobilità, e nemmeno altre esperienze a favore di inoccupati».

E ancora, risultano esclusi dalle nuove norme i tirocini curriculari inclusi nei piani di studio universitari o di istituti scolastici» oppure «altre esperienze previste all’interno di un percorso formale di istruzione o di formazione». In questo caso, però, lo stage deve essere promosso da un’università o istituto di formazione universitario che rilasci titoli accademici, da un’istituzione scolastica che rilasci titoli di studio con valore legale, da un centro di formazione convenzionato con Regione o Provincia. I destinatari devono essere studenti iscritti e il tirocinio deve avvenire «all’interno del periodo di frequenza».

La norma non riguarda i periodi di praticantato previsti dagli ordini professionali.

 

Secondo me, a te, hanno risposto in funzione di un reinserimento, non di uno stage regolamentato come tirocinio di orientamento.

Te, per loro, sei già inoccupata, evidentemente.

 

L'ultima circolare del ministero del lavoro è di settembre 2011 (fonte: loro sito), quindi è ancora ferma li la regolamentazione. Per ora.

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uahhhhh oddio fantastico!! sì io ci sto, ma solo se portiamo anche i nostri animali!! :D

E' ovvio che cani e gatti sono benvenuti, come anche le galline, le oche e i conigli che servono per il nutrimento

foraggiati di alimenti bio. A parte gli scherzi, bisogna assolutamente trovare un sistema per contrastare il meccanismo economico e

perverso che ci stà schiacciando tutti, LGBT e etero: non ci volete dare il denaro per diventare schiavi, noi vi rispondiamo con l'autonomia totale. Non dobbiamo più dipendere da nessuno.

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SaintJust

Anche se poi non so esattamente come funzioni la questione dei contributi anche considerando lavori a progetto ma fatti all'estero... Mi dovrò informare!

 

Intanto grazie delle opinions ;)

 

C'è uno strano e contorto meccanismo (che varia un po' da paese a paese) per cui riesci a portarti dietro i versamenti se ti sposti, ovviamente con strani calcoli su quanto ti spetta... Non so spiegarti meglio perché, personalmente, non mi sono mai ritrovata in questa situazione, ma amici che hanno passato gli ultimi anni tra Germania Austria e Spagna e poi son tornati so che sono riusciti ad aver riconosciuti in qualche modo i versamenti degli altri paesi.

 

Comunque sia gli stage, se fatti seriamente con l'intento di inserire una persona all'interno dell'azienda hanno senso. Se sono retribuiti almeno un minimo (degno di nota, non il rimborso spese da 50 euro mensili). Se non sono retribuiti, o se sono retribuiti poco, gli serve solo lo schiavetto da pagare nulla per qualche mese, poi cambiano schiavetto.

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ma infatti quando mi hanno proposto quello stage io ho fatto riferimento proprio a quell'articolo del 2011 e ho detto che per legge non potevo più fare stage.

poi per sicurezza ho chiamato il CPI e non so perchè mi hanno detto così. ma in effetti un laureato, dopo due anni e passa, che tirocinio dovrebbe fare?? mah.

Edited by Divine
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SaintJust

Credo, appunto, che ti abbiano risposto in funzione di tirocinio per inoccupati/disiccupati e non di formazione.

Che non so che requisiti richieda per essere aperto, in tutta sincerità, però si può.

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  • 8 months later...

Vedo che è un po' in disuso questa discussione ma vi lascio comunque la mia esperienza.

 

Io ho fatto uno stage extracurriculare l'ultimo anno di università e mi è stato utilissimo perchè ho potuto effettivamente fare quello che purtroppo ho visto solo a livello teorico a lezione. La mia fortuna è stata che la mia tutor fosse mooolto disponibile e desiderosa di farti imparare, anche perchè, parliamoci chiaro, all'inizio un tirocinante è un peso perchè deve essere formato, ma poi se è un po' sveglio ti può aiutare se non sostituire (cosa che io facevo).

 

Sinceramente lo rifarei altre mille volte, ma mi rendo conto che la probabilità di avere una fortuna come la mia sia molto bassa.

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non so se il tema è questo ma da una ricerca svizzera sembra che lavorare durante gli studi serva alla carriera futura solo se il lavoro è nel campo di quel che si studia.

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