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È ora di smetterla con i Gay Pride?


calvin2010

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Ho partecipato ai Gay Pride per anni, fino all'anno scorso quando

o deciso di non parteciparvi più per via della mia sfiducia verso le

associazioni gay italiane.

 

Ho sempre difeso il Pride, ma ha ancora senso come strumento

per rivendicare i diritti? Negli USA l'ultima grande manifestazione

per i diritti LGBT nel 2009 non era un Gay Pride.

 

Il Gay Pride nasce come provocazione al conformismo ed è

celebrato ora in molti paesi come una festa a cui partecipano anche

molti etero e in cui si celebrano i risultati ottenuti.

In Italia la situazione è diversa, non non abbiamo nulla da festeggiare

ma non riusciamo neppure più a provocare. Quando sfila il corteo

ai bordi della strada ci sono una quantità di etero che guardano la

sfilata come fosse un circo. Ci guardano come se fossimo "I Soliti Idioti"

in carne e ossa.

 

Il Pride del 2000 doveva essere il punto di svolta per il movimento gay.

Dopo 12 anni di insuccessi non è il caso di riflettere sulla strategia?

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Mah, è uguale.

Possiamo pure fare una manifestazione nazionale in un altro mese.

Però dobbiamo saperlo con un anno di anticipo, perché a gennaio

il mio ragazzo prende le ferie per tutto l'anno.

 

Essere l'unico paese occidentale ad abolire il Pride, è assurdo.

Nulla però ci vieta di fare un'altra manifestazione.

Solo che a tutte le manifestazioni-non-pride alle quali sono andato

(contro l'omofobia, per i PACS, eccetera....) eravamo in pochissimi.

 

Sarà così anche per il 17 Maggio (io farò solo volantinaggio)

Possiamo farne una in settembre (io propongo "Il Compleanno di Almadel"

perché il mio ragazzo ha già le ferie intorno al 21).

 

Se hai sfiducia nelle associazioni gay, possiamo sempre organizzarla via internet.

Scriviamo una piattaforma, scegliamo una città e contattiamo la Questura.

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è ora di smetterla di usare le automobili perche ci muore la gente?

no, è ora che chi guida l'automobile (e il movimento gay italiano) sia più responsabile.

 

avverrà in italia? no ovviamente, perché ci sarà sempre chi avrà da guadagnare per il proprio tornaconto (anche e soprattutto economico, i partiti lo chiamano "rimborso" le associazioni gay "serate di autofinanziamento")

 

titolo fuorviante comunque. i pride e le manifestazioni sono stati la benedizione del momento gay in tutto il mondo, se ne vedono i risultati ogni mese che apriamo topic su qualche nazione che ha fatto ottimi passi avanti.

 

estero --->

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Noi abbiamo creduto che il Pride del 2000 fosse la svolta,

forse realisticamente è stato solo l'inizio.

 

Ufficialmente, come "inizio" verrebbe considerato quello di Roma

del 1994 a cui partecipò "l'astronomica" ( per l'epoca ) cifra di

10.000 persone. Ma bisogna partire dal presupposto che negli

stessi anni a Parigi si passava da 60.000 a 120.000.

 

Quindi il world pride del 2000 ci sembrò la svolta europea

 

E' chiaro che una manifestazione politica la si fa se si riesce

ad entrare nell'agenda politica, in parte accadde quando il

Parlamento avrebbe dovuto discutere dei DiCo, in parte

quando si trattò della legge sull'omofobia.

 

Ciò che forse si potrebbe rimproverare in senso costruttivo

alle associazioni è il fatto che siamo sempre arrivati tardi,

quando di fatto entrambe le battaglie erano perse, peraltro

su testi di legge che non erano l'espressione di nostre

rivendicazioni ( PACS o Legge Mancino ) ma mediazioni

ulteriori presentate dai partiti politici.

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L'argomento Pride è ricorrente nell'ambiente LGBT e credo che, per il momento, continueremo a non trovare un punto di accordo comune.

Io l'anno scorso ho partecipato a 3 manifestazioni diverse (Torino, Milano e Roma) nell'arco di poche settimane e lo rifarei, perché credo che non si debba mollare la presa.

Allo stesso modo sono comunque critico su come interpretarla, la manifestazione, conscio del fatto che non riusciamo proprio a fare passare la realtà omosessuale (che non è fatta di cubisti gay nudi) nella casa degli italiani. A quello dobbiamo cercare di porre rimedio, ma non abolendo: cambiando.

 

Colgo l'occasione per ricordarvi che questo sabato Arcigay scende in piazza per reclamare il rispetto delle ultime sentenze che hanno visto pronunciarsi contro molti tipi di discriminazioni:

 

Sabato 14 aprile Arcigay scende nelle piazze italiane per lanciare un grido ai parlamentari inerti di fronte le importanti pronunce della corte costituzionale e della corte di cassazione poi.

 

PER TORINO L'APPUNTAMENTO E' ALLE 16 IN PIAZZA CASTELLO DI FRONTE AL TEATRO REGIO SOTTO I PORTICI

 

Due anni fa la Corte costituzionale, con la sentenza 138 del 14 aprile 2010, ha affermato per la prima volta la dignità costituzionale delle coppie formate da persone dello stesso sesso, riconoscendo che ogni scelta, comportamento o affermazione che impedisca la possibilità di vedersi riconosciuti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali viola un diritto fondamentale che attende di potersi pienamente realizzare.

 

Due anni dopo la Corte di cassazione, con la sentenza 4184 del 2012, ha riconosciuto il diritto della coppia formata da persone dello stesso sesso a una vita familiare e “a ricevere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.

 

Il 13 febbraio 2012, il tribunale di Reggio Emilia ha riconosciuto a un cittadino uruguaiano,omosessuale e sposato con un italiano in Spagna ,il diritto a godere di un permesso di soggiorno per motivi famigliari , riconoscendo quindi il suo status di coniuge sia pure ai fini della libera circolazione.

 

Sempre quest'anno il Parlamento europeo, con la Risoluzione del 13 marzo 2012, ha espresso con decisione il rammarico per “l'adozione da parte di alcuni Stati membri di definizioni restrittive di "famiglia", con lo scopo di negare la tutela giuridica alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli; ricorda che il diritto dell'UE viene applicato senza discriminazione sulla base di sesso o orientamento sessuale, in conformità della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea”.

 

In questi due anni l’ Europa, la Corte costituzionale, i tribunali, le università, i mass media, le aziende, la società civile in generale -e persino alcuni esponenti della Chiesa e del mondo cattolico, hanno ripetutamente ribadito che si devono riconoscere alle coppie formate da persone dello stesso sesso gli stessi diritti delle coppie eterosessuali.

 

L’eguaglianza dei diritti trova espressione in un solo luogo: il MATRIMONIO CIVILE PER LE COPPIE FORMATE DA PERSONE DELLO STESSO SESSO.

 

La nostra eguaglianza serve al Paese perché non c’è democrazia senza eguali diritti.

 

Consentire alle coppie dello stesso sesso di accedere al matrimonio civile è un dovere per ogni singolo parlamentare.

 

Cari deputati e senatori… ORA BASTA! TOCCA SOLO A VOI

 

Rispettate il monito della Corte costituzionale a intervenire per riconoscere i diritti delle coppie omosessuali;

 

Ascoltate i tribunali che si trovano a dover colmare una lacuna dovuta alla mancanza di una legge;

 

Portate l’Italia nell’Europa dove i diritti civili sono anche i diritti delle famiglie formate da persone omosessuali;

 

Date una tutela giuridica alle coppie omosessuali e ai loro figli, che ancora oggi se la vedono negata.

 

Adesioni:

 

ARCIGAY, AGEDO, ARCILESBICA, CERTI DIRITTI, FAMIGLIE ARCOBALENO, LENFORD - AVVOCATURA LGBT, MIT

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Il Gay Pride nasce come provocazione al conformismo ed è

celebrato ora in molti paesi come una festa a cui partecipano anche

molti etero e in cui si celebrano i risultati ottenuti.

In Italia la situazione è diversa, non non abbiamo nulla da festeggiare

ma non riusciamo neppure più a provocare. Quando sfila il corteo

ai bordi della strada ci sono una quantità di etero che guardano la

sfilata come fosse un circo. Ci guardano come se fossimo "I Soliti Idioti"

in carne e ossa.

 

 

Non potrei essere più d'accordo. Ma non credo sia una novità.

 

Comunque Casper mi piace molto questa iniziativa di Arcigay, è ottima: tocca i

giusti temi ed al momento giusto, credo che parteciperò sicuramente.

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Attento a non prendere un granchio, Calvin.

 

Ho sempre difeso il Pride, ma ha ancora senso come strumento

per rivendicare i diritti? Negli USA l'ultima grande manifestazione

per i diritti LGBT nel 2009 non era un Gay Pride.

 

Tu fai un paragone tra due realtà imparagonabili, una avanzatissima, l'altra arretratissima.

A un allievo pianista di una scuola di paese, che sta tentando di imparare a fare correttamente

la scala di do maggiore, e vi si esercita, non puoi andare a dire: Marta Argerich non fa più le scale,

ogni giorno, fa le doppie seste con una mano e le doppie terze con l'altro, contemporaneamente.

Quindi non fare più le scale!

 

L'alternativa a non fare più il Pride è tornare a prima del 1980, con la differenza che oggi non ci sono più i

Collettivi Omosessuali (che del resto non avrebbero più senso). Se spengi questa candelina, piccola quanto

ti pare, non ti rimarrà niente in mano.

 

 

noi non abbiamo nulla da festeggiare

ma non riusciamo neppure più a provocare. Quando sfila il corteo

ai bordi della strada ci sono una quantità di etero che guardano la

sfilata come fosse un circo. Ci guardano come se fossimo "I Soliti Idioti"

in carne e ossa.

 

Non è che non riusciamo più a provocare, è che è proprio cambiata la concezione teorica alla base di

questa e qualunque altra manifestazione glbt. 30 anni fa l'ideologia gay era "liberazione sessuale", oggi è

acquisizione dei diritti costituzionali. Oggi nessuno mira più a provocare; chi mira a provocare è un residuo

del passato: il problema è che pochi scendono in strada per chiedere diritti.

 

Il Pride del 2000 doveva essere il punto di svolta per il movimento gay.

Dopo 12 anni di insuccessi non è il caso di riflettere sulla strategia?

 

Certamente sì, e su questo ci saranno tentennamenti, errori, ma anche cose azzeccate. La strategia che

tu giustamente chiedi implica però una materia cui applicarla.

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Qualcuno di dotto a sufficienza può ragguagliarmi sulla situazione attuale delle manifestazioni LGBT estranee ai vari Pride in Europa? Grazie

E' difficile costruirsi un'opinione in merito, quando l'informazione di base scarseggia.

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In Europa non c'è quasi nulla oltre ai Gay Pride.

negli Usa ci sono delle manifestazioni a ridosso dei pronunciamenti nei vari Stati

per alcune sentenze. Tutte le altre manifestazioni - anche enormi -

sono esclusivamente di stampo commerciale.

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Ho già espresso la mia opinione sui Pride in questo forum. Concordo nel dire che sembrano solamente una festa, che repelle coloro che non si vedono nello stereotipo gay e che non vogliono essere accomunati a determinate persone che sfoggiano stili discutibili; in più che offre lo spunto ai malpensanti di additare ancora di più gli omosessuali come diversi. Si tratta di una festa e non sembra avere poi riscontri. Dovrebbe diventare una manifestazione di dissenso, accompagnata da un'azione civile e politica vera ed appassionata.

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che repelle coloro che non si vedono nello stereotipo gay e che non vogliono essere accomunati a determinate persone che sfoggiano stili discutibili

 

Ma a rappresentare noi stessi ancora ce la facciamo o dobbiamo sempre puntare il dito altrove?

 

Finché ci si pone il problema del Pride in relazione a quanto abbiamo (molto poco, nella realtà di tutti i giorni) sta anche bene chiedersi l'utilità dell'impostazione attuale, però dopo mi sembra che sussistano più che altro problemi di "accettazione" delle sfumature presenti nella propria comunità.

Mi spiace poi per te se ti senti sminuito in qualche modo dalla presenza di persone dallo stile discutibile, in effetti è quanto fanno certi omofobi da sempre nei confronti di chi ha "stili di vita discutibili". :asd:

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Lanthe non ho parlato di me bensì di molta altra gente. Sul buon costume, io credo che ci sia un limite: di qualsiasi categoria si parli, credo che manifestare per strada mezzi nudi ( io ho visto anche gente con indosso solo il tanga! ) non sia rispettoso.

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Secondo me non è ora di smetterla di cambiare gay pride, è solo ora di cambiare strategia, che però deve includere necessariamente i gay pride riformulati in modo diverso

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Almadel qui non si tratta di voler imporre uno stile di vestiario. E' ovvio che nessuno, neppure gli organizzatori, può imporre alcunché in questo campo. Si sta parlando di vestire in modo decoroso, il che non equivale per forza al presentarsi in giacca e cravatta. Ai Pride il più della gente è vestita con indumenti di uso quotidiano ma puntualmente a questi eventi si presentano persone vestite da carnevale o in modo sconcio! Questo e l'organizzazione orientata sul lato del divertimento, creano un evento festaiolo anziché di protesta.

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mozione disfattista per vantare la fichissimitudine di T'orino

oltre alla manifestazione di domani 14 Aprile in piazza per rivendicare il diritto alle unioni civili (da cui anche il nome del Torino Pride del 16 Giugno: Non vogliamo mica la luna, è l'Europa che ce lo chiede) alla qual spero di incontrare qualcuno di voi, ci sarà anche un'altra iniziativa di piazza il 17 Maggio. Ora, anche il mio presidente sostiene che con l'ottenimento del diritto alle unioni si risolverà pian piano gran parte della questione omofoba in Italia, e probabilmente è vero. Io sono tuttavia convinto che nel nostro paese ci sia un vergognoso odio xenofobo che passa sia dai pestaggi di Roma Varese eccetera eccetera come dall'uccisione dell'ambulante senegalese a Firenze o al rogo dei campi rom a Torino (solo due esempi ch conosco in città perbene).

Mi sembra quindi giusto concentrarmi sulla lotta all'odio e sul valore della diversità. Per questo il 17 Maggio qui ci sarà un sit in permanente ed un divertente flash mob

 

 

che consisterà nel truccare e cammuffare le nostre facce in modo che sembrino tumefatte, girare per le vie affollate e ad un'ora precisa cadere per terra

 

 

Dajevoi!

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Per la Manifestazione sui PACS - in teoria - bisognava portarsi una sveglia.:D

(Ovviamente per "svegliare" i politici sui diritti GLBT)

La Primavera Araba e la Rivoluzione contro Salazar avevano dei fiori (il gelsomino e il garofano).

Non è necessario usare un simbolo già noto della comunità GLBT

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