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Mi chiede una pausa di "riflessione", poi lo scopro in chat erotiche con altri.


Maneki

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Finora ho avuto il coraggio di sconsigliare come partner solo i depressi

(sfortunatamente il ragazzo di Maneki era anche depresso

e come tutti i depressi si è dimostrato assolutamente egoista)

 

 

 

Beh allora vedi che a modo tuo sei razzista anche tu nei confronti delle persone malate di depressione? In che modo loro avrebbero meno diritto dei sieropositivi di essere amati e di avere relazioni serie?

 

A chi mi ha chiesto di mettermi nei panni di un sieropositivo rispondo che sicuramente vivrei male la mia situazione ma cercherei piano piano di continuare a vivere accentando di aver contratto la malattia. Se una persona riuscisse a passare sopra a questa cosa amandomi lo stesso gli sarei grata per la dimostrazione di amore sincero che ha nei miei confronti, perché non sono ipocrita e so per certo che la gente ha i suoi problemi senza che arrivi io ad aggiungerne altri. E' logico che l'hiv+ non è l'unica malattia trasmissibile esistente, ma è una di quelle che più condiziona la vita di coppia, considerando che nel caso di coppia etero impedirebbe alla donna positiva di avere figli, e scusatemi se è poco. Forse è anche questo uno dei motivi per la quale mi spaventa tanto.

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Sì, è vero.

Quando soffrivo di depressione mi sono comportato in modi simili;

temo che la depressione sia difficilmente compatibile con i sentimenti,

mentre la sieropositività è incompatibile solo con lo sperma nelle mucose.

 

Saresti grata per la dimostrazione di amore sincero?

Cosa posso dire per convincerti che è un atteggiamento sbagliato

e che è sbagliatissimo far passare questa idea in un forum

in cui scrivevano anche positivi (che appunto non scrivono più)?

 

Se tu fossi una mia amica positiva ti direi che non devi avere

una simile dipendenza emotiva dal tuo partner negativo;

non che sia strano che tu la abbia, solo che è sbagliato.

Un come se Cenerentola fosse grata al Principe

che l'ha sposata nonostante fosse solo una stracciona

o mille altri esempi di questo genere.

 

Per quanto riguarda la gravidanza tra genitori sierodiscordanti, ecco un link:

http://www.dexeus.com/it_it/salud-mujer-informacion-medica-detalle.aspx?a=3&t=51&c1=2#l1

Su mille coppie nessuna madre (e nessun figlio) è diventata positiva, con padre HIV+

e con madre positiva il figlio è positivo solo nell'1% dei casi.

 

Capisco che il sesso senza condom sia piacevole, ma non facciamo allarmismi:

ma c'è l'1% di possibilità che il condom si rompa e l'1,7% di infettarsi in un rapporto anale con un positivo

e queste possibilità sono ulteriormente ridotte dell'80% se entro 48 ore dall'esposizione

andate insieme all'ospedale a richiedere la PEP (profilassi post-esposizione).

 

Questo è quello che ti direi se tu fossi positiva,

prima che tu ti convinca che sia un miracolo se troverai un altro uomo.

Il mio è semplicemente un invito a essere ottimisti (e a evitare la depressione).

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Senza offesa ma se sapessi che mio figlio ha l'1% di probabilità di contrarre l'HIV preferirei adottarlo piuttosto che condannarlo ad una vita di malattia ancor prima che nasca.

 

Perché mai dovresti convincermi su qualcosa? E' così difficile per te accettare che esistono persone con punti di vista diversi dal tuo? Se per te non ha importanza la sieropositività/sieronegatività di una persona ben per te, a me fa differenza eccome e, mi dispiace, ma non riuscirei a vivere serenamente una relazione AMOROSA con una persona positiva. Non ho mai avuto comportamenti a rischio in passato e il mio terrore nei confronti dell'hiv sicuramente mi avrebbe impedito di averne, del resto la paura è un sentimento naturale rispettabilissimo, ed è proprio questa che ci permette, il più delle volte, di salvarci le penne.

 

Sulla depressione hai ragione, è davvero poco compatibile con i sentimenti, ma dalla depressione si può guarire, ci vogliono moltissimi anni e non è facile stare accanto ad una persona che ne soffre, ma un'uscita c'è... l'hiv quando te la prendi te la tieni finché campi, e se sei fortunato rimani solo positivo, se non lo sei puoi morire di aids. La depressione non avviene per contagio virale.

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privateuniverse

Beh allora vedi che a modo tuo sei razzista anche tu nei confronti delle persone malate di depressione? In che modo loro avrebbero meno diritto dei sieropositivi di essere amati e di avere relazioni serie?

 

Come, in che modo?

 

L'ha detto Almadel.

 

Se uno sconsigliasse di mettersi con un sieropositivo, si beccherebbe le sue critiche.

 

Ma se è lui a sconsigliare di mettersi con un depresso, è una posizione sacrosanta, no?

 

Ai suoi occhi, l'essere depressi rende le persone peggiori che l'essere sieropositivi.

 

Una posizione che si commenta da sé.

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A me sembra un po' un controsenso il suo. Io so benissimo che stare con un malato di depressione è difficile, quasi impossibile a volte, per questo non lo giudico per questa sua posizione, ma lui lo fa con me quando dico che io non avrei una relazione con un sieropositivo. Ammetterai che c'è qualcosa che non torna?

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Disapprovo l'idea che un sieropositivo debba essere grato all'altro perché sta con lui nonostante la malattia. Mi dà l'idea di un rapporto impari, quasi una sudditanza. Un po' come quei senegalesi che ti ringraziano in modo eccessivo quando fai un gesto di cortesia che dovrebbe essere considerato normale.

Ma è anche sbagliato che uno si debba porre problemi nel non mettersi con un sieropositivo per non fare la figura del cattivo...

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Perché mai dovresti convincermi su qualcosa? E' così difficile per te accettare che esistono persone con punti di vista diversi dal tuo? Se per te non ha importanza la sieropositività/sieronegatività di una persona ben per te, a me fa differenza eccome e, mi dispiace, ma non riuscirei a vivere serenamente una relazione AMOROSA con una persona positiva. Non ho mai avuto comportamenti a rischio in passato e il mio terrore nei confronti dell'hiv sicuramente mi avrebbe impedito di averne, del resto la paura è un sentimento naturale rispettabilissimo, ed è proprio questa che ci permette, il più delle volte, di salvarci le penne.

 

Sulla depressione hai ragione, è davvero poco compatibile con i sentimenti, ma dalla depressione si può guarire, ci vogliono moltissimi anni e non è facile stare accanto ad una persona che ne soffre, ma un'uscita c'è... l'hiv quando te la prendi te la tieni finché campi, e se sei fortunato rimani solo positivo, se non lo sei puoi morire di aids. La depressione non avviene per contagio virale.

 

Non stiamo parlando di opinioni differenti sulla montatura degli occhiali :)

E' chiaro che io ho lo scopo di convincerti, mentre a te interessa poco convincere me

ed è un argomento che mi interessa assai più dell'omofobia...

(Neppure se quella comunque ti lascerei il diritto di pensarla diversamente)

 

Il mio scopo dichiarato è promuovere la possibilità di avere relazioni tra sierodiscordanti,

al fine di ridurre la depressione post-infezione che colpisce molti positivi.

(Depressione che si traduce in una lunga serie di pessimi comportamenti).

Far capire loro che possono avere davvero una vita - anche di coppia - assolutamente normale:

compreso il fatto che non devono gratitudine al negativo che li accetta.

 

Continuo a leggere quello che scrivi con gli occhi di un ragazzino sieroconvertito da poco

che cerchi di informarsi su internet e dei brividi freddissimi mi corrono giù per la schiena.

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privateuniverse

A me sembra un po' un controsenso il suo. Io so benissimo che stare con un malato di depressione è difficile, quasi impossibile a volte, per questo non lo giudico per questa sua posizione, ma lui lo fa con me quando dico che io non avrei una relazione con un sieropositivo. Ammetterai che c'è qualcosa che non torna?

 

Nono, torna.

Torna con la sua posizione ideologica, in base alla quale il tipo ideale è l'"allegro scopaiolo impenitente".

 

Le persone che possiedono tutti e tre i requisiti sono al vertice della sua personale classifica. Ai suoi occhi, hanno diritto a tutto: relazioni affettive e rapporti sessuali, con chi e con quanti preferiscono, con il consenso o all'insaputa del partner; hanno diritto al soddisfacimento delle loro pretese, sempre legittime soprattutto quando afferiscono alla sfera sessuale, e all'indulgenza in caso di errore, purché, ovviamente, motivato dall'esigenza di soddisfare i propri desideri sessuali.

 

La mancanza di uno dei tre requisiti comporta un automatico declassamento nella personale graduatoria di Almadel.

Sei depresso? Non pretenderai di avere relazioni!

Non hai voglia di scopare, o non ce l'hai abbastanza? Non pretenderai mica che il tuo partner ti sia fedele; anzi: non puoi neanche pretendere che sia onesto con te.

Non sei impenitente? Sei un moralista, la tua è una posizione ideologica.

 

Figuriamoci cosa direbbe di fronte a qualcuno che mancasse di due dei tre requisiti, o (horribili dictu) di tutti e tre!

 

Che poi Almadel è quello che questa posizione la esplicita in maniera più sistematica, ma non è certo l'unico che la pensi così.

 

Questo spiega certe argomentazioni. Maneki non scopa? Beh, non si lamenti se il suo partner lo tiene in caldo, anzi in fresco, e intanto si cerca qualcun altro. Ha mentito? Eh, ma mica si può pretendere lucidità, quando il cazzo chiama. Non siamo moralisti, suvvia.

 

Ma se tizio preferisce non mettersi con un sieropositivo, anatema. Si parla di sperma nelle mucose, quindi non si ha il diritto di dire no.

 

Per questo è ideologico tanto quanto un moralista; un'ideologia di segno opposto, ma sempre ideologia è.

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Spero che le provocazioni nei miei riguardi

almeno ti divertano, @Privateuniverse.

 

@Alex.

Per quella che è la mia esperienza la depressione

è uno stato sia limitato nel tempo sia incompatibile col sentimento.

Ed è un momento - per chi ha la sfortuna di viverlo -

in cui è molto meglio coltivare le amicizie rispetto alle relazioni.

Perché le relazioni hanno bisogno di un "investimento di attenzioni reciproche"

che una persona depressa non è grado di offrire all'altro.

Si è talmente concentrati su sé stessi che l'amore diventa quasi "a senso unico".

 

A voler bene analizzare (ammesso che ci interessi davvero farlo)

la situazione col compagno di Maneki sembra proprio questa:

un completa mancanza di empatia nei confronti di Maneki stesso

e una cupio dissolvi - una voglia di mandare tutto a puttane -

finalizzata a poter auto-commiserarsi della solitudine.

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Continuo a leggere quello che scrivi con gli occhi di un ragazzino sieroconvertito da poco

che cerchi di informarsi su internet e dei brividi freddissimi mi corrono giù per la schiena.

 

 

Pensa se un ragazzino appena affacciatosi al mondo gay leggesse cio' che scrivi su coppie aperte , troppie, etc etc etc...altro che brividi.

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No, non sono convinto, comunque ho parlato del timore di mettersi con un partner sieropositivo,

ma quello che dice Almadel è verissimo, nella settimana in cui aspettavo l'esito del test

leggevo parecchie storie su internet, la gente non era così diplomatica come noi,

aveva ecco, dei toni molto più accesi, roba che se io fossi stato sieropositivo avrei

realmente pensato di suicidarmi: per fortuna ci sono anche testimonianze positive.

Mi sono affacciato sul mondo gay da circa 9 mesi (?) e ho trovato i discorsi delle coppie

aperte, troppie ed altro molto interessanti, d'altronde il fidanzamento è una cosa che viene

deciso di comune accordo e le stesse modalità, il fatto che debba essere chiuso

a volte mi sembra una inconscia riproduzione di quello che ci mostra la società.

E se non fossimo portati per questo?

Non nascondo però che i timori ci siano nei confronti di questa malattia e sono tanti.

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Mi auguro che il ragazzino che sogna "l'abito bianco"

trovi in internet testimonianze in grado di rincuorarlo;

così mi aspetto che anche quello che sogna

qualcuno che lo ami nonostante l'HIV trovi altrettanto.

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privateuniverse

Pensa se un ragazzino appena affacciatosi al mondo gay leggesse cio' che scrivi su coppie aperte , troppie, etc etc etc...altro che brividi.

 

Invece un depresso, dal canto suo, sarà ben contento di sentirsi dire che con uno come lui non ci si dovrebbe mai mettere, come se poi fosse una colpa.

(Non che conti necessariamente il giudizio di un forumista, quale che sia, nel bene e nel male).

 

Quali altre categorie vogliamo aggiungere come sconsigliate per una relazione?

 

Gli sfigati, gli infelici, i malinconici?

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Non stiamo parlando di opinioni differenti sulla montatura degli occhiali :)

[...]

Far capire loro che possono avere davvero una vita - anche di coppia - assolutamente normale:

compreso il fatto che non devono gratitudine al negativo che li accetta.

Continuo a leggere quello che scrivi con gli occhi di un ragazzino sieroconvertito da poco

che cerchi di informarsi su internet e dei brividi freddissimi mi corrono giù per la schiena.

 

Mi dispiace se la cosa ti tocca in prima persona, se sei particolarmente sensibile all'argomento, io non ho detto che chiunque dovrebbe metterli in un angolo perché hiv+ ho parlato di come vivrei la cosa, anzi di come non riuscirei a viverla, e penso sia un mio diritto dire con chi riuscirei o con chi non riuscirei a stare senza dovermi sentire in colpa ( sia chiaro, non mi ci sento )

 

Perché le relazioni hanno bisogno di un "investimento di attenzioni reciproche"

che una persona depressa non è grado di offrire all'altro.

Si è talmente concentrati su sé stessi che l'amore diventa quasi "a senso unico".

 

Su questo non sono del tutto d'accordo, o almeno, per quella che è stata la mia esperienza io non ho mai perso la capacità di occuparmi del mio compagno, per cui immagino che dipenda molto anche da persona a persona. In genere il depresso tende a fare più male a se stesso ( e quindi chiamarlo egoista mi sembra assurdo ) che al prossimo, per cui in teoria è più facile che si chiuda in se stesso per il senso di colpa di non essere "capace di" piuttosto che per il voler pensare solo a se stesso fregandosene dei bisogni altrui. Però mi sembra che qui si stia un po' andando fuori argomento, già eravamo fuori argomento parlando di sieropositività.

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Pensa se un ragazzino appena affacciatosi al mondo gay leggesse cio' che scrivi su coppie aperte , troppie, etc etc etc...altro che brividi.

 

Evitiamo tentativi di flame.
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privateuniverse

Mi dispiace se la cosa ti tocca in prima persona, se sei particolarmente sensibile all'argomento, io non ho detto che chiunque dovrebbe metterli in un angolo perché hiv+ ho parlato di come vivrei la cosa, anzi di come non riuscirei a viverla, e penso sia un mio diritto dire con chi riuscirei o con chi non riuscirei a stare senza dovermi sentire in colpa ( sia chiaro, non mi ci sento )

 

Non sono su questo forum da molto, ma è già la seconda volta che ti si riprende (non da parte mia), non per aver espresso giudizi generali (perché non mi pare che tu abbia detto che sia, in generale, "sbagliato" mettersi con un sieropositivo", o che, dal punto di vista di una relazione, i sieropositivi siano in generale da sconsigliare), ma per aver espresso un punto di vista personale.

 

Perché un conto è dire "io non mi metterai mai con", un altro è dire "è sbagliato mettersi con" (che, peraltro, è comunque una posizione legittima, nel momento in cui non si traduce necessariamente in una condanna ad personam di chi fa quello che noi riterremmo sconsigliabile e non esclude che si riconosca agli altri la libertà di comportarsi come meglio credono, e anche di sbagliare come meglio credono senza per questo essere lapidati, metaforicamente parlando, nel momento in cui devono fare i conti con i propri errori).

 

Ci vedo molto il desiderio di additare qualcuno di specifico al pubblico ludibrio, di fomentare l'ostilità verso qualcuno in particolare prendendo a pretesto quel che dice per trarne le conclusioni che più si prestano a fare propaganda per le proprie posizioni; ci vedo molta voglia di prevaricare su chi non la pensa come noi.

 

A me sembra una piega molto simile a quella che ha preso la discussione iniziata da wasabi, che si è trasformata da una discussione su un caso particolare a una controversia sull'auspicabilità di una coppia aperta.

 

In questo caso, è bastato che un utente (GhostHunter, direi) abbia tirato in ballo il fatto che Maleki avesse menzionato la sieropositività del partner fedifrago per costruirci subito sopra una teoria, e cioè che Maleki si sentisse, in quanto sieronegativo partner di un sieropositivo, in credito verso il suo partner e quindi su queste basi pretendesse dal suo partner un sacrificio impossibile.

Tesi: dimostrare, sostanzialmente, che Maleki avesse torto, che fosse colpa sua, che la sua colpa fosse quella di non fare abbastanza sesso con il partner.

Corollario: in generale, in casi come questi è lecito scaricare il proprio partner, come non importa, perché chi non fa abbastanza sesso, in fondo, se l'è cercata.

 

Detto questo, sono d'accordo con te: si sta andando fuori tema.

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@Alex.

Mi dispiace se la cosa ti tocca in prima persona, se sei particolarmente sensibile all'argomento, io non ho detto che chiunque dovrebbe metterli in un angolo perché hiv+ ho parlato di come vivrei la cosa, anzi di come non riuscirei a viverla, e penso sia un mio diritto dire con chi riuscirei o con chi non riuscirei a stare senza dovermi sentire in colpa ( sia chiaro, non mi ci sento )

 

E' probabile che sia stato io a sbagliare atteggiamento:

tu hai espresso un tuo comprensibile timore, io ti ho attaccata e tu ti sei difesa.

Non voglio che un argomento così importante sia affidato a una persona come me:

credo di essere incapace a favorire un sentimento di apertura nei miei interlocutori virtuali.

Mi viene da piangere se penso di aver contribuito a trasformare in un flame

una discussione che avrebbe meritato le parole giuste per far passare un certo messaggio.

 

Non mi va bene nulla di quello che dite, lo ammetto.

Vorrei che tutto fosse perfettamente in linea con un messaggio ottimista

nei confronti dei positivi e non ci fosse spazio per le paure.

Mi rendo conto che sia insensatamente utopico o - come avete detto - "buonista".

Sono soltanto "iperprotettivo" verso i sieropositivi.

 

Su questo non sono del tutto d'accordo, o almeno, per quella che è stata la mia esperienza io non ho mai perso la capacità di occuparmi del mio compagno, per cui immagino che dipenda molto anche da persona a persona. In genere il depresso tende a fare più male a se stesso ( e quindi chiamarlo egoista mi sembra assurdo ) che al prossimo, per cui in teoria è più facile che si chiuda in se stesso per il senso di colpa di non essere "capace di" piuttosto che per il voler pensare solo a se stesso fregandosene dei bisogni altrui. Però mi sembra che qui si stia un po' andando fuori argomento, già eravamo fuori argomento parlando di sieropositività.

 

Sì, chiaro.

Io l'ho vissuta diversamente.

Quando scrivo: "Lasciate perdere il vostro compagno depresso"

in realtà sto dicendo: "Quando ero depresso avreste dovuto lasciarmi perdere".

Anche se non mi sono comportato come il ragazzo di Maneki, avrei potuto.

Sento una forte empatia nera verso chi dice: "Distruggiamo questo amore che non merito"

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ma l'hai anche accettato per la sua sieropositività.

 

Fu questo il post che commentai nella primissima pagina..

Probabilmente è passato inosservato perchè mi sono limitato soltanto a ripetere la frase.

Sinceramente me ne dispiace perchè alla fine Almadel è andato avanti da solo sul versante sieropositività caduto a fagiolo su questo 3D. Ho cercato di schierarmi ma è complicatissimo a cominciare dalla delicatezza dell'argomento.

Ci sono molti punti di vista leggittimi e ferirli è facilissimo (prendi Alex che giustamente ha letto i miei post con una certa partecipazione) ma uno resta su tutti e non è per buonismo o per attaccamento agli ideali:

 

Ciò che si fa per amore non è nè un merito nè un vanto. Qui non si parla di amore in senso eros. La storia romantica fra un positivo ed un negativo c'entra poco. Si può entrare ed uscire dai confini dell'amicizia perchè il principio resta lo stesso: l'affetto per un positivo prescinde il suo essere positivo, anzi se possibile ci spinge ad amarlo di più e proteggerlo da un mondo che per lui potrebbe non durare abbastanza e che spesso lo guarda con distacco perchè potrebbe esplodere spargendo germi portatori di morte.

 

Un anno esatto da adesso un mio ex (ma in verità un amico, un fratello perchè ci siamo voluti anche troppo bene per essere solo amanti) mi disse di aver da poco contratto l'HIV e me lo disse non con poche difficoltà. Si vergognava perchè era stato infettato tramite un rapporto non protetto e questo portava a giudicarsi uno stupido e pensava io facessi lo stesso. Si spaventava perchè temeva non volessi toccarlo, non volessi abbracciarlo e non volessi baciare le sue lacrime. Lo sentivo in difficoltà perchè si aspettava da un momento all'altro di non essere più amato come prima perchè adesso era malato.

 

Io, che di drammi nè ho visti parecchi, che non sono estraneo alle malattie dei miei cari e che ho scoperto l'amore prima dopo e durante questi momenti non sono riuscito a sentire niente di tutto quello che sentiva lui. Tutto quello che sentivo era un tonfo al cuore perchè avrei voluto strappargli la malattia con le mie mani solo per sentirlo sollevato e sano. Tutto quello che volevo in quel momento era chiudere il discorso dentro una valigia e lanciarla via, alla fine restava tutto in piedi. Soltanto le difficoltà dell'affrontare la malattia sono entrate nella nostra vita ma il resto non esiste. Ci sentiamo tutti i giorni, non ne parliamo mai se non nella misura in cui si parla di cure come io gli parlo delle mie per il mal di denti.

il 25 aprile torno a casa in Italia e lui è stato il primo a saperlo. Ed è il primo che vedrò.

Questo non perchè lui sia adesso positivo E' sempre stato così e sarà sempre così. L'affetto non si può cancellare perchè l'altro sta male. Non sono speciale nè sto facendo qualcosa per la quale vorrei sentirmi elogiato (e non ci provate perchè mi inxazzerei).

Mi venderei un rene se mi dicessero che questo lo guarirebbe. Purtroppo non funziona. Se potesse accadere non ci penserei due volte e non mi sentirei un eroe.. solo umano.

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@@Aquarivs non so, è difficile, è come se leggessi che se metti la mano sul fuoco ti bruci

e che il sole è giallo. Sono tutte cose che penso nessuno vorrebbe far pesare ad un

sieropositivo e credo che nessuno all'interno di questo forum pensi che un sieropositivo

non possa avere una relazione sierodiscordante. Leggo con ammirazione le vostre

esperienze e non avendo avuto testimonianze mie dirette non posso sapere quale

sarà la mia reazione, posso supporre, tant'é che a posteriori mi sono scusato con Almadel.

Posso affermare che avrei timore ad impegnarmi con un sieropositivo, ma questo non mi

rende un mostro, ma semplicemente più umano di tanti altri, dire il contrario per me sarebbe

un buonismo, sono semplicemente onesto con me stesso. Poi se vuoi posso raccontarti

il contrario se ti fa piacere.

Ho visto questa cosa in Maneki come un dettaglio in più per la delusione nei confronti

del partner, io l'avrei vista così.

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Aquarivs credimi se ti dico che al posto tuo mi sarei comportata allo stesso modo, infatti ho ribadito più volte che sarei la prima a cercare di dare forza e a stare accanto ad un amico se si scoprisse hiv+ indipendentemente da come ha contratto il virus, il mio discorso riguardava ESCLUSIVAMENTE il rapporto amoroso/sessuale che non riuscirei a gestire. Capisco che chi ha amici stretti hiv+ viva questo argomento con maggior coinvolgimento e sensibilità, non è mai stata mia intenzione offendere i sentimenti di nessuno e se l‘ho fatto me ne scuso. Quello che ci terrei a ribadire è che l‘hiv è una nalattia molto seria, spesso porta alla morte e per questo motivo bisogna rimanere sempre ben concentrati nel proteggersi, è importante che in un forum come questo ( non dimentichiamoci che l‘aids è considerata dai più la malattia dei gay ) si passi il messaggio di difendersi da una malattia come questa, di non sottovalutarla, perché in questo topic più volte mi è sembrato che si cercasse di farla passare come una malattia meno grave di quello che è.

 

~ send by tapatalk ginger android

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Evitiamo tentativi di flame.

 

Ma perchè vedere flames in una semplice osservazione, basata peraltro su threads o commenti non da me sognati, ma postati da almadell stesso?

O si tratta forse di un tentativo di "intimidazione"?

 

Almadell non si è mai preoccupato del fatto che un ipotetico ragazzino potesse rimanere allibito nel leggere di situazioni tipo troppia o coppie "aperte", e si preoccupa del fatto che un ragazzino possa "scoprire" certi segreti di pulcinella??

Ma davvero cosa c'è da scoprire, che ruotando il rubinetto col pallino rosso esce l'acqua calda?

 

Una persona in sedia a rotelle, una persona malata di epatite, una persona malata di cancro, secondo voi non sa e non capisce, anche se di giovane età, e anche senza cercare commenti altrui su internet, che la patologia di cui soffre potrebbe essergli d'ostacolo nella ricerca di un partner fisso?

Qui veramente siamo finiti alla sagra dell'ipocrisia e del nonsenso, un'apoteosi di finto buonismo e di finte remore tirate fuori a comando solo quando fa comodo, e al sol fine di far passare per mostri insensibili gli interlocutori, interlocutori che si limitano a far notare l'ovvio e la situazione di fatto riscontrabile nella vita reale.

Nella vita reale chi cerca un partner per un progetto di vita lo cerca solitamente sano e non decrepito, anche e soprattutto in funzione di una maggiore aspettativa di vita assieme; poi ovvio che se ami una persona e quella persona si amma continuerai ad amarla e a stargli vicino, ma non ho mai visto nessuno cercare deliberatamente persone malate di una qualsivoglia malattia.

 

L'aver accettato di stare assieme ad una persona che soffre di una malattia grave ed infettiva è stato un atto coraggioso e che dimostra una grande amore da parte del forumista che ha postato il thread nel quale stiamo discorrendo...nonostante cio' abbiamo visto come è stato ripagato...questo ci fa capire che una malattia non rende migliori (o peggiori) le persone, se uno è una merdaccia tale rimane a prescindere da qualunque malattia lo tocchi.

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e credo che nessuno all'interno di questo forum pensi che un sieropositivo

non possa avere una relazione sierodiscordante.

 

Se io leggessi davvero un sondaggio fatto su questo forum

penso che farei due cose:

1) O non scriverei più

2) O passerei il tempo a cercare di farvi cambiare opinione.

Ma io non sono un santo; non sono affatto più "bravo" di nessuno di voi:

di solito infatti litigo coi sieropositivi :)

 

Poi se vuoi posso raccontarti

il contrario se ti fa piacere.

 

Io ho problemi coi sieropositivi? Sì, grossi.

Alcuni di loro mi fanno proprio incazzare. E viceversa.

Sì: vorrei tantissimo che tu mi dicessi il contrario.

Perché contro questo timore serve un esorcismo:

loro sono ammalati di HIV e noi siamo ammalati di paura.

L'unica cosa che ci rende immuni da HIV e dalla paura è la Responsabilità.

 

Secondo me, @Dogville, semplicemente non ti senti maturo per una simile responsabilità.

Anche se magari, in realtà, saresti molto più maturo di me: ma questo vale per molti forumisti;

almeno quelli che sono intervenuti in queste pagine, forse avrebbero tutti più coraggio di noi :)

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Quoto in tutto e per tutto le parole di ben.. non avrei saputo dirlo in maniera più corretta :)

 

Almadel è proprio il senso di responsabilità che ho verso me stessa che mi blocca nell riuscire in una relazione sierodiscordante, è così difficile da capire?

 

 

 

~ send by tapatalk ginger android

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Ilromantico

Pensa se un ragazzino appena affacciatosi al mondo gay leggesse cio' che scrivi su coppie aperte , troppie, etc etc etc...altro che brividi.

 

E non solo il ragazzino!:S Anche se ormai ne ho lette o sentite di tutti i colori che quasi quasi i brividi non mi vengono più (ma ripeto...quasi!).

 

Spero che le provocazioni nei miei riguardi

almeno ti divertano, @Privateuniverse.

 

A me sembra che abbia descritto perfettamente il tuo atteggiamento all'interno del forum.

 

 

Una persona in sedia a rotelle, una persona malata di epatite, una persona malata di cancro, secondo voi non sa e non capisce, anche se di giovane età, e anche senza cercare commenti altrui su internet, che la patologia di cui soffre potrebbe essergli d'ostacolo nella ricerca di un partner fisso?

Qui veramente siamo finiti alla sagra dell'ipocrisia e del nonsenso, un'apoteosi di finto buonismo e di finte remore tirate fuori a comando solo quando fa comodo, e al sol fine di far passare per mostri insensibili gli interlocutori, interlocutori che si limitano a far notare l'ovvio e la situazione di fatto riscontrabile nella vita reale

 

Concordo con ben. Inoltre a differenza dell'HIV un cancro o una depressione non può essere contagiata al partner. Inutile poi dover pur specificare che se le malattie gravi o problemi si presentano durante una relazione NON si smette di stare con il proprio partner, ma all'inizio di un progetto/relazione in genere si evitano situazioni difficili.

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Una persona in sedia a rotelle, una persona malata di epatite, una persona malata di cancro, secondo voi non sa e non capisce, anche se di giovane età, e anche senza cercare commenti altrui su internet, che la patologia di cui soffre potrebbe essergli d'ostacolo nella ricerca di un partner fisso?

Qui veramente siamo finiti alla sagra dell'ipocrisia e del nonsenso, un'apoteosi di finto buonismo e di finte remore tirate fuori a comando solo quando fa comodo, e al sol fine di far passare per mostri insensibili gli interlocutori, interlocutori che si limitano a far notare l'ovvio e la situazione di fatto riscontrabile nella vita reale

 

 

Non tanto per ben del quale ho una chiara idea e su quella so che persona sia.. quanto per Alex e ilRomantico che mi lasciano a bocca aperta per i loro quote alle sue parole..

Fermatevi un attimo a rileggere queste parole e passate dall'altro lato della barricata. Fingete per un attimo di essere il padre o la madre di un malato di cancro, di un disabile.. fingete di sentirvi dire queste parole..

E vediamo se siamo davvero alla sagra dell'ipocrisia..

 

Se siete ancora pronti con il quote allora avete tutta la mia disapprovazione per quanto poco conti..

 

Vi lamentate di un mondo che alimentate con il vostro comportamento.. Siamo bravi poi a piangere per l'omofobia, il razzismo, la crudeltà.. se appiccicassi alcuni 3D diversi sarei costretto a chiedermi se siete le stesse persone..

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Vi lamentate di un mondo che alimentate con il vostro comportamento.. Siamo bravi poi a piangere per l'omofobia, il razzismo, la crudeltà..

 

Aquarius, sei fuori strada, confondi dei piani diversi. Gli/le omosessuali non chiedono più amore, chiedono diritti civili; non chiedono che il mondo non sia crudele, chiedono di non essere discriminati e di essere trattati né più né meno che come gli eterosessuali. Basta.

 

Tu mescoli una prospettiva che deve essere di diritti a una prospettiva di tipo marcatamente religioso. La sede propria della deprecazione della crudeltà, dell'accettare qualunque cosa provenga dal mondo esterno, senza operare scelte, è la religione.

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Ilromantico

Allora "disapprovami", che ti devo dire?Molte persone lasciano o non stanno con altre persone per cose infinitamente più frivole e assurde. Purtoppo la realtà funziona diversamente dall'ipocrito buonismo.

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Ben, il citare le opinioni di un utente, in questo caso Almadel, su alcuni temi che al momento c'entrano nulla col discorso in questione, è flame. La mia non è un'intimidazione, è un intimare, intimare ad una leale condotta. E mi riferisco unicamente a questo post, come vedi, non ad altri.

Se un giovane appena affacciato leggesse di coppie aperte o troppie o via dicendo saprebbe che esistono altre realtà che magari non conosceva - l'informazione non arreca danno nè genera pudici rossori in chi è sereno con se stesso.

 

Tornando al discorso che si sta affrontando, qui nessuno sta recriminando il fatto che ci siano persone che non se la sentano di intraprendere una relazione con un siero positivo, ci mancherebbe altro.

 

E' l'attribuzione di eroismo del sieronegativo il tema in questione, e a mio parere è un fattore che squilibria per forza un rapporto di coppia. Ci sta che un sieropositivo possa porsi il problema "oddio ora chi mi piglia?", caspita, siamo noi dall'altra parte della barricata a fargli capire che se nessuno se lo fa neppure amico è perchè magari è uno stronzo incallito e non un hiv+.

Almadel litiga coi sieropositivi che non gli stanno a genio, io da piccolo ho restituito un pizzicotto ad uno con un ritardo mentale, e bello secco, perchè era l'unico modo per fargli capire che il suo gesto non mi era piaciuto, e doveva ricordarselo allo stesso modo in cui me l'ero ricordato io. Giustificare gli altri che vediamo diversi da noi, trattarli con i guanti può apparire moralmente accettato, dimenticandoci così che forse quei guanti li usiamo per ben altro motivo.

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Fingete per un attimo di essere il padre o la madre di un malato di cancro, di un disabile.. fingete di sentirvi dire queste parole..

E vediamo se siamo davvero alla sagra dell'ipocrisia

 

Vi lamentate di un mondo che alimentate con il vostro comportamento.. Siamo bravi poi a piangere per l'omofobia, il razzismo, la crudeltà

 

Io mi metto nei loro panni ma rinango comunque convinta che credere che una persona non venga condizionata da uno stato di salute non buono sia ipocrita come pensiero. Sono d‘accordo con IlRomantico quando dice che non lascerei la persona che amo se questa scoprisse di avere una malattia mortale ( come l‘aids e il cancro ) questo è logico.. Ma non credo che andrei di proposito a conoscere persone terminali perché è un istinto naturale dell‘uomo, così come dell‘animale, trovare partner sani con cui costruire qualcosa. Mi rendo conto benissimo che è un discorso crudo e per molti versi ingiusto ma è reale, è un limite dell‘uomo questo.

 

 

~ send by tapatalk ginger android

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Una persona in sedia a rotelle, una persona malata di epatite, una persona malata di cancro, secondo voi non sa e non capisce, anche se di giovane età, e anche senza cercare commenti altrui su internet, che la patologia di cui soffre potrebbe essergli d'ostacolo nella ricerca di un partner fisso?

Qui veramente siamo finiti alla sagra dell'ipocrisia e del nonsenso, un'apoteosi di finto buonismo e di finte remore tirate fuori a comando solo quando fa comodo, e al sol fine di far passare per mostri insensibili gli interlocutori, interlocutori che si limitano a far notare l'ovvio e la situazione di fatto riscontrabile nella vita reale.

 

Sono d'accordo al 100%, purtroppo aldilà della buona volontà di alcune persone, le difficoltà oggettive

rimangono tali, non si possono nascondere.

 

Tornando all'argomento, tendenzialmente sono però d'accordo con Almadel, o meglio penso che rispetto

alle vostre posizioni in media stat virtus:

 

in una coppia sierodiscordante il negativo non dovrebbe assolutamente far pesare la propria

scelta al partner, considerandola come una sorta di grazia. Dall'altro lato però, c'è l'oggettivo

sacrificio, indubbiamente più alto rispetto a quello di una normale coppia sana, il positivo deve

in qualche modo tenerne conto, non può ignorarlo.

 

La coppia è un equilibrio a due, dove tutto in qualche modo si compensa.

 

Certo il positivo parte da un'oggettiva posizione di svantaggio ma questa non può essere ignorata,

d'altronde anche il negativo potrebbe avere i suoi problemi, magari di altra natura (finanziari, familiari

etc...). E' un discorso che vale per la sieropositività come per qualunque cosa all'interno di una coppia:

ci si sostiene a vicenda per amore, e un sostegno dato per amore non si rinfaccia mai, in realtà se si è

amato veramente non se ne sente neanche il bisogno.

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