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Il problema dell'aggancio


Bruno

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La difficoltà oggettiva di agganciare qualcuno in un locale o per strada c'è sicuramente, perché non sai mai come reagisce. Secondo me, i peggiori sono i "velati" che cercano di dissimulare in tutti i modi la loro omosessualità quando sono immersi in un ambiente etero ( ovvero nel 99% delle situazioni).

 

E' più facile ricevere un pugno in faccia da un velato, che poi magari ritrovi in un sito di incontri, e non da uno etero.

Quello veramente etero può infastidirsi solo se uno cerca di provocarlo e nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto se non sei effemminato, non se ne accorge nemmeno che sei omosessuale, perché è totalmente privo di Gaydar ( si chiama così?).

 

Il "velato" invece è schiacciato tra 2 mondi. A tal proposito - mi scuso per la digressione- ieri sera su Raitre hanno parlato del fatto che in tempo di crisi molti uomini vanno a trans assumendo un ruolo passivo, tanto che mi chiedo se sia veramente "trasgressione" o l'emersione in massa di "velati", che si sono sempre imposti una "eterovestizione sociale" ( vi piace il neologismo?), ma che negli ultimi tempi sono entrati in crisi di identità.

 

Si parla infatti di "crisi della famiglia", dando la colpa ai movimenti per i diritti dei gay, quando in realtà la crisi è figlia del crollo del modello patriarcale della famiglia, dove la donna era schiava e succube economicamente del marito.

Infatti, l'emancipazione femminile ha portato a nuove dinamiche familiari, dove la donna non è più sotto un pater familias.

 

Insomma, l'emersione dei "velati" che vanno a trans per "illudersi di farlo con una donna quando lo stanno prendendo in culo da un uomo" ( scusatemi la durezza delle parole...) fa capire anche la loro psicologia perversa: l'eterovestizione sfocia in omofobia come sistema di autodifesa sociale. Si addita la luna per nascondere la mano..

 

Questa cosa si ripercuote sull'aggancio, perché l'etero vero non si accorge nemmeno che lo stai agganciando. Infatti, gli etero hanno amici del loro stesso sesso e quando conoscono qualcuno credono semplicemente di avervi fatto amicizia.

Sono i "velati" che respingono malamente, perché agganciati dove sono "eterovestiti".

 

Bruno

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quindi non é una vera domanda ma l'esposizione di un ragionamento che hai fatto.

Sì, logicamente fila.

Penso che il cosiddetto "velato" non sia pronto ad essere colto di sorpresa durante la sua rispettabile vita quotidiana. É lui che decide il momento da ritagliarsi per entrare e uscire dal mondo "trans-gay-illecito-perverso" che lo ha catturato.

Non credo di aver mai conosciuto un soggetto di questo tipo, ma immagino che si tratti solo di sesso e dunque ogni tentativo di approccio presunto affettivo (non può esistere una affettività omosessuale) lo fa infuriare proprio per i motivi che hai citato, perché ancora quella facciata culturale lo permea.

É una ipocrisia che svilisce gli omosessuali alimentando gli stereotipi negativi? Credo di sì

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