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Astensionismo


araas

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Io direi invece semplicemente "Da noi invece quand'è che la comunità LGBT si stancherà di votare?"

Non ci rendiamo conto che, come diceva un mio amico, se devo scegliere tra la cacca che puzza di più e la cacca che puzza di meno, io preferisco non scegliere la cacca, punto e basta.

E resto sempre di più allibita a vedere che esistono gay di destra.

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Araas è impossibile che fra la moltitudine di partiti italiani non ne esista

uno in cui non ci si riconosce maggiormente (a meno che non si sia

anarchici o fondamentalisti di qualsiasi religione non cattolica).

 

Non votare significa delegare ad altri di decidere della nostra vita.

 

I gay di destra? Le vie dell'autolesionismo sono infinite...

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Il non voto porta solo, come dice giustamente altair, a far decidere a qualcun'altro per noi... L'astensione dal voto funzionerebbe, in maniera utopica, solo dove nessuno andasse a votare, quindi mai.

 

Hanno fatto più che bene a scaricarlo, il problema, appunto, è quando le associazioni italiane avranno il coraggio di dire: te non ti voto perché hai detto questo... E di dirlo pubblicamente.

 

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Araas è impossibile che fra la moltitudine di partiti italiani non ne esista

uno in cui non ci si riconosce maggiormente (a meno che non si sia

anarchici o fondamentalisti di qualsiasi religione non cattolica).

 

Non votare significa delegare ad altri di decidere della nostra vita.

 

I gay di destra? Le vie dell'autolesionismo sono infinite...

Veramente, io ritengo che votare significhi delegare ad altri di decidere della nostra vita (non a caso, in ambienti anarchici appunto, il voto viene chiamato "la delega"). Ma questi sono discorsi politici che vanno aldilà del topic e non affrontabili su un forum. E a parte questo, i partiti in Italia sono abbastanza uguali tra loro, quindi è possibilissimo non ritrovarsi in nessuno di essi, conosco un sacco di persone non anarchiche che però non votano o comunque dichiarano di non ritrovarsi in nessun partito. In ogni caso in Italia nessun partito mi sembra sia stato in grado di fare qualcosa per i diritti degli omosessuali, sarà anche che abbiamo il vaticano...

Quando leggo "Come fanno ad esistere gay di destra", oppure "I gay di destra sono autolesionisti", mi vengono i brividi lungo la schiena pensando che qualcuno pensi di assolutizzare una persona(in questo caso qualche milione se riferito al mondo, qualche migliaio se riferito all'italia) al suo orientamento sessuale. E' evidente che le persone omosessuali che votano per i partiti etichettati comunemente come di destra lo faccia per molteplici motivazioni e non perchè masochisti.

Nella fattispecie del caso francese l'associazione mi sembra non indichi di votare qualcun'altro, quindi i suoi iscritti, o chi ne segue le indicazioni, voterà comunque Sarkozy oppure non voterà. Più un caso mediatico che di sostanza.

Non si tratta di assolutizzare una persona, il punto è: perché io, ipotetico gay di destra, dovrei aiutare ad andare al governo un politico o un partito che vorrebbe che io non esistessi, che mi chiama contronatura e mi toglie tutti i diritti? Come fai a non considerarlo masochista? Quali potrebbero essere le motivazioni che spingono un omosessuale ad essere di destra? Già non riesco a trovare motivazioni che spingano un eterosessuale italiano (quindi probabilmente nipote di persone che in passato sono emigrate all'estero) ad esserlo...

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In ogni caso in Italia nessun partito mi sembra sia stato in grado di fare qualcosa per i diritti degli omosessuali, sarà anche che abbiamo il vaticano...

 

 

Diciamo che è un "fifty fifty". Metà colpa del vaticano, metà colpa degli astensionisti :D

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Ma anche no... 60 colpa del vaticano, 20 dei politici (che anche tu voti, mi sembra di capire, visto che non mi sembra ti stiano simpatici gli astensionisti), e 20 dell'ignoranza della gente omofoba... punti di vista diversi, direi.

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OT

 

Araas il PD si è fatto il mazzo per cercare di mandare avanti i DICO nel 2006 ma aveva

una maggioranza risicatissima a causa dei pochi voti ricevuti (a causa di un forte

astensionismo), l'anno scorso la Concia ci ha provato in tutti i modi a far approvare dal

governo Berlusconi almeno la legge contro l'omofobia ma non ci è riuscita per evidenti

inferiorità numeriche.

 

La buona volontà c'è, bisogna dargli la possibilità. Fin'ora non c'è mai stata.

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OT

 

Araas il PD si è fatto il mazzo per cercare di mandare avanti i DICO nel 2006 ma aveva

una maggioranza risicatissima a causa dei pochi voti ricevuti (a causa di un forte

astensionismo), l'anno scorso la Concia ci ha provato in tutti i modi a far approvare dal

governo Berlusconi almeno la legge contro l'omofobia ma non ci è riuscita per evidenti

inferiorità numeriche.

 

La buona volontà c'è, bisogna dargli la possibilità. Fin'ora non c'è mai stata.

 

La Concia, come i sostenitori dei Dico, sono una rosicata minoranza all'interno del PD, al contrario dei popolari di Veltroni e i dalemiani (Che infatti sono contrari a sostenere proposte sui diritti civili)

Oltretutto, direi che la comunità LGBT italiana può e deve pretendere molto di più di quel prodotto scolorito che sono i Dico, non per niente pensati da una catto-talebana come la Bindi

 

Comunque, tutte le volte che sento parlare di astensionismo, mi torna alla mente il discorso di Gramsci "odio gli indifferenti", recitato anche da Luca e Paolo qualche Sanremo fa.

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Non sono un fan dell'astensione per il semplice fatto che non porta da nessuna parte, alla fine reputo sia sempre meglio scegliere il meno peggio che lasciare scegliere ad altri, anche perchè personalmente preferisco chi mi viene a dire ci ho creduto è mi accorgo di avere sbagliato rispetto a chi se ne lava le mani e poi continua a criticare senza cercare di cambiare qualcosa direttamente o indirettamente.

Sul fatto che il PD si sia fatto "il mazzo" per i diritti della comunità LBGT mi permetto di dissentire, semmai ci sono alcuni esponenti del partito che lo hanno fatto, ma il partito quanto tale direi proprio di no.

 

Innanzitutto esponenti del centrodestra, che non sia delle estreme, che sono arrivata dichiarare che vorrebbero che i gay sparissero non me ne vengono in mente, in secondo luogo esistono ambienti interni al centrodestra che si battono per la questione dei diritti civili pur essendo una minoranza dello stesso schieramento. Ciò detto io bisessuale di centrodestra, ma credo che farebbero un discorso molto simili i tanti gay di destra che conosco, accordo il mio voto a questo schieramento perchè spero di ottenere una stato meno onnipresente ed oppressivo, avere più libertà economica, che di tutte le libertà è la più importante perchè è la benzina di quelle politiche e sociali, perchè sono contrario al multiculturalismo, ecc...

Esistono anche molti gay nelle destre più reazionarie, che vedono l'omosessualità quasi in chiave eroica, che pur essendo omosessuali credono in una società fondata ancora su dio, patria e famiglia, e probabilmente loro votano destra per altri motivi.

Ripeto personalmente non voto in base al bisogno individuale o a ricette contingenti ma in base ad alcuni principi in cui credo, che fanno discendere una serie di proposte concrete di vario tipo più o meno importanti, cercando di dare il mio voto a chi meglio saprà rappresentarne la maggior parte o le più importanti, unendo al tutto anche il concetto di voto utile.

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La Concia, come i sostenitori dei Dico, sono una rosicata minoranza all'interno del PD, al contrario dei popolari di Veltroni e i dalemiani (Che infatti sono contrari a sostenere proposte sui diritti civili)

Oltretutto, direi che la comunità LGBT italiana può e deve pretendere molto di più di quel prodotto scolorito che sono i Dico, non per niente pensati da una catto-talebana come la Bindi

 

La legge contro l'omofobia è stata votata all'unanimità da tutto il PD.

 

Se c'è una cosa utile che ha fatto l'ultimo governo Berlusconi è stato di

epurare il PD da tanti elementi che in realtà con gli ideali del partito avevano

poco a che fare, Binetti in primis.

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La legge contro l'omofobia è stata votata all'unanimità da tutto il PD.

 

Se c'è una cosa utile che ha fatto l'ultimo governo Berlusconi è stato di

epurare il PD da tanti elementi che in realtà con gli ideali del partito avevano

poco a che fare, Binetti in primis.

 

Esattamente, solo la legge sull'omofobia, quindi dopo quasi 4 anni e mezzo il PD è riuscito a trovare una posizione unitaria sulla legge contro l'omofobia.

Cavolo, che risultato all'avanguardia :aha: (Oltretutto, non è vero che fu votata all'unanimità, Rosy Bindi, non il pinco pallino di passaggio ma presidente del PD, votò contro)

 

Vogliamo fare un confronto sulle posizioni ufficiali e largamente condivise degli altri partiti in termini di diritti civili? Anche limitandoci a quelli più puramente di sinistra (SeL e Federazione della Sinistra) escludendo quelli più vicini alla destra su certi questioni (IDV e Radicali?)?

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Altair, ma no! :)

L'effetto Berlusconi in Italia ha fatto fondere insieme Socialdemocratici e Popolari (creando il PD)

che è stata la cosa peggiore che ci sia capitata nel Dopo-guerra.

In un Paese Normale, Socialdemocratici e Popolari dovrebbero essere avversari.

 

La de-popolarizzazione del PD l'hanno resa possibile Casini e Fini:

creando un Terzo Polo hanno attratto praticamente tutti i Popolari del PD

(almeno i peggiori come la Binetti e Rutelli, sfortunatamente lasciandoci i migliori come la Bindi e Prodi).

Io mi auguro con tutto il cuore che il loro progetto cresca e funzioni

fino al punto di inglobare tutta la Destra del PD (compresi i già citati e Letta, Franceschini e Veltroni)

 

La metamorfosi completa del PD in un Partito Socialista Europeo

potrà avvenire solo con la sparizione di Berlusconi

e la fine di questa atmosfera da "fronte nazionale" e "grande coalizione"

che ha contraddistinto questo ventennio.

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L'effetto Berlusconi in Italia ha fatto fondere insieme Socialdemocratici e Popolari (creando il PD)

 

No ma io infatti mi riferivo all'ultima legislatura, sopratutto "grazie" al mercato di deputati e senatori che ha

permesso ai "comprabili" di passare verso partiti più consoni alla loro identità.

 

Gli effetti di 20 anni di berlusconismo sono ben noti purtroppo.

 

 

Esattamente, solo la legge sull'omofobia, quindi dopo quasi 4 anni e mezzo il PD è riuscito a trovare una posizione unitaria sulla legge contro l'omofobia.

Cavolo, che risultato all'avanguardia :aha: (Oltretutto, non è vero che fu votata all'unanimità, Rosy Bindi, non il pinco pallino di passaggio ma presidente del PD, votò contro)

 

Vogliamo fare un confronto sulle posizioni ufficiali e largamente condivise degli altri partiti in termini di diritti civili? Anche limitandoci a quelli più puramente di sinistra (SeL e Federazione della Sinistra) escludendo quelli più vicini alla destra su certi questioni (IDV e Radicali?)?

 

Rosy Bindi non ha votato a favore delle pregiudiziali, tutt'altro. Dopo il fallimento ha anche attaccato di ipocrisia

PDL e UDC.

 

Nel mandato del 2006 non c'era la possibilità di fare nulla, figuriamoci i DICO.

 

Un bel passo avanti dici? Io direi di si, vista la situazione generale.

 

Il punto è: vogliamo dargli la possibilità (numerica) di fare qualcosa o preferiamo astenerci dal voto lasciando

agli elettori di CDX (notoriamente meno disfattisti) la facoltà di scegliere chi deve guidare questo paese?

 

Non ho capito poi il tuo riferimento a SEL e IDV, il primo è decisamente un partito che mi rappresenta e dal punto

di vista dei diritti LGBT si è espresso in maniera inequivocabile più volte, per quanto riguarda IDV... è un partito? :)

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Un bel passo avanti dici? Io direi di si, vista la situazione generale.

 

Il punto è: vogliamo dargli la possibilità (numerica) di fare qualcosa o preferiamo astenerci dal voto lasciando

agli elettori di CDX (notoriamente meno disfattisti) la facoltà di scegliere chi deve guidare questo paese?

 

Non ho capito poi il tuo riferimento a SEL e IDV, il primo è decisamente un partito che mi rappresenta e dal punto

di vista dei diritti LGBT si è espresso in maniera inequivocabile più volte, per quanto riguarda IDV... è un partito? :)

 

Quello che voglio dire è: non sarebbe molto più logico per una persona omosessuale votare partiti come Sel e Federazione della Sinistra (Si di orientamento socialista o anti-capitalista in economia) o IDV e Radicali (Se orientato verso politiche economiche liberali più o meno moderate)?

 

Non vedo perché la comunità LGBT dovrebbe stare ad aspettare i tempi (se non sopportare l'immobilismo) del PD.

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Io son sempre stato contrario all'astensionismo, per una ragione basilare.

 

Il voto per me serve, prima ancora che per decidere chi ci dovrà governare, a giudicare coloro che ci hanno governato. E' essenziale per il funzionamento della democrazia che se una parte politica si comporta male arrivi la bacchettata e se si comporta bene arrivi la carota.

Dare un voto a qualcun altro è ciò che fa veramente male a una parte politica e può spingerla a rivedere il suo orientamento. Che invece ci sia tanta gente che non vota ai politici che gliene frega, contando anche che siamo tra i paesi con più affluenza?

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Il problema di base di tutti i ragionamenti che ho letto fino ad ora è la mancanza di un'unità nella comunità omosessuale italiana.

Non essendo sotto la pressione di una pesantissima omofobia come quella degli anni 60, ma essendo sottoposti ad una

omofobia più sottile (nella maggioranza dei casi), viene a mancare una forte spinta di reazione; ne segue che ognuno antepone altri ideali

o interessi personali alla "causa omosessuale". Per non parlare delle divisioni all'interno della stessa.

E' ovvio che, fintanto che gli omosessuali (perché costituiscono la maggioranza della popolazione lgbt) non saranno un fronte compatto

non incideranno sulla scena politica.

 

Chi/cosa si debba votare successivamente è un'altra questione, la mia era una precisazione sulla base del ragionamento.

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Almadel devi considerare che i socialdemocratici italiani, che in realtà debbono ancora compiere completamente il passaggio verso la socialdemocrazia(e dal laburismo sono ben lontani), sono una parte minoritaria della società, diciamo oscillante tra il 25-35% dell'elettorato, e che quindi senza il supporto dei popolare non riuscirebbero ad andare al governo, quantomeno con l'attuale legge elettorale(e probabilmente anche con la prossima), problema che riscontrerebbe anche un eventuale partito liberal-conservatore, che però non esiste. La questione è cambiare assetto istituzionale e adottare una legge elettorale fortemente maggioritaria, come quella britannica ad esempio, oppure dare vita a dei progetti di compromessi che siano funzionali, come avrebbe potuto essere il PD laburista(almeno sul programma) di Veltroni. Certo ci sarebbe da chiedersi se visti gli sviluppi subiti dal PD avrebbe superato la prova di governo, cosa che personalmente dubito, ma avrebbe avuto quantomeno le possibilità per sperare di arrivarci.

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Che invece ci sia tanta gente che non vota ai politici che gliene frega, contando anche che siamo tra i paesi con più affluenza?

E non ti chiedi come mai uno dei paesi con più affluenza alle urne sia anche uno dei paesi con i politici peggiori europei (se non IL paese per eccellenza)?

 

Volevo evitare di andare ot proprio perché quando si parla di votare o non votare potrei non finire più, e tanto le risposte che mi vengono date solo sempre le solite. Siamo nel 2012, l'uomo mentalmente in teoria dovrebbe essere più evoluto, per quale assurdo motivo abbiamo ancora bisogno di essere governati? Abbiamo ancora bisogno che ci dicano cosa è giusto e cosa è sbagliato, e che prendano le decisioni per noi. Viviamo in una condizione di eterna adolescenza, quando ti illudi di prendere le decisioni da solo mentre in realtà c'è qualcuno di più grande che ti "pilota" facendoti credere di essere libero. Viviamo in un mondo in cui ti tagliano il braccio e ti mettono in condizione di ringraziare se ti danno un dito.

 

Io sono astensionista da sempre e per sempre e se riesco cerco di avere un dialogo con chiunque per fargli arrivare col ragionamento a capire che la scelta di non votare (come diceva qualcuno prima, TUTTI. Tutti dovrebbero evitare di votare, se no infatti non serve a niente) è l'unica che può farci riprendere in mano le nostre vite.

 

Consiglio a chiunque di leggere qualcuno degli scritti di E. Malatesta. Se dopo averli letti la pensate ancora in questo modo (lui fornisce delle argomentazioni molto migliori delle mie, dato che io non sono nessuno), amen, ma sarò contenta per ogni minimo spiraglio di ragionamento anti-delega che vedrò.

 

In ogni caso, siccome mi trovo su un forum glbt e non su un forum politico, come dicevo prima non è questo il posto giusto in cui fare propaganda politica (o anti-politica) e immagino sia quello che pensano anche i mod, per cui questo sarà il mio ultimo intervento in questo topic.

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Veramente questo topic l'ha proprio creato un mod, spostando una discussione finita OT. Non vedo quale sia il problema a parlare di astensionismo.

 

Essendo tu l'unica che abbia chiaramente sostenuto l'astensionismo finora, abbiamo bisogno del tuo aiuto per capire esattamente dove ci dovrebbe portare la scelta di non votare. Le argomentazioni a favore del voto magari saranno ritrite, ma io devo ancora sentirne una a favore del non voto.

E notare che questo non c'entra niente con l'essere d'accordo con il sistema di mandato elettorale o meno. Io posso pure essere per un sistema diverso, ma siccome questo è quello che c'è, mi devi casomai spiegare come passare da questo sistema sbagliato a quello giusto. E non credo che la soluzione sia "Rimanere a casa quando i seggi sono aperti".

 

Se devo scegliere tra "Essere sparato in faccia o essere preso a pugni" io prima scelgo l'essere preso a pugni e poi cerco di difendermi. Perché con il lottatore disarmato ho una possibilità di vincere e anche se perdo ho minimizzato i danni, mentre con l'uomo armato di fucile non ho possibilità.

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La questione è cambiare assetto istituzionale e adottare una legge elettorale fortemente maggioritaria, come quella britannica ad esempio,

 

Massì, adottiamo pure una delle leggi elettorali peggiore al mondo! :D

 

(prima che polemizzi, l'ho studiata in più di un esame, ti assicuro che è matematicamente ineguale e inefficiente,

neppure gli inglesi la vogliono più.)

 

@@araas, tornando più propriamente IT, parliamo di astensionismo e democrazia.

 

Tu affermi che la nostra democrazia sia fasulla perché noi non prendiamo direttamente le decisioni. Ed hai ragione.

 

La nostra forma di stato è quella che molti politologi chiamano più propriamente poliarchia, ovvero governo dei molti.

Dal punto di vista effettivo le decisioni di public policy vengono prese da un insieme di più soggetti: politica di vari livelli,

la pubblica amministrazione, i sindacati, le categorie professionali, le (poche) lobbies italiane.

 

Tutti questi soggetti concorrono in maniera più o meno incisiva alla creazione delle norme che costituiscono la nostra società

ed il modo in cui queste vengono messe in atto, premesso che è la politica ad avere sempre l'ultima parola.

 

La democrazia vera e propria risulta possibile solo in comunità molto ristrette quali sono state le poleis greche o la Ginevra

settecentesca di Rousseau, luoghi dove il ridotto numero di popolazione poteva effettivamente garantire un certo kratos (potere)

al demos (popolo), e forse neanche in quelle. La democrazia dei grandi popoli è per forza di cose rappresentativa, e il potere del

popolo deve necessariamente esaurirsi in due momenti fondamentali: il conferimento del mandato ed il controllo su di esso, il quale

deve essere temporaneo. (Ovviamente esistono altri elementi per definire una democrazia tale, ma il potere del popolo si esaurisce in

quei due momenti).

 

Materialmente la democrazia delle grandi masse, è un utopia.

 

Detto ciò la democrazia rappresentativa, o poliarchia se si considera la complessità dei soggetti coinvolti, è attualmente

la miglior forma di governo esistente. Non è perfetta? Beh, l'uomo non è perfetto e da ciò non possiamo di certo aspettarci

che le sue strutture siano migliori.

 

Astenersi dal voto significa privarsi di quell'unico potere che ci spetta. Chi ribatte: "la poltica è tutta uguale, non esistono

politici degni di essere votati" fa un'affermazione decisamente qualunquista. I partiti e gli ideali politici si modellano, sopratutto

oggi, in base all'orientamento culturale dell'elettorato di riferimento, non ci si potrà mai sentire rappresentati da un partito al

100% perché sarebbe come pretendere di incontrare una persona che abbia esattamente le nostre stesse idee, così come non si

può pretendere che tutti i membri di un singolo partito ragionino allo stesso modo sugli stessi temi. E' naturale che, ad esempio

nel PD, ci possa essere un politico che non mi rappresenta, ma se reputo la condotta generale del partito soddisfacente continuerò

a votarlo.

 

Anche la frase "i politici sono tutti uguali" è fallace. Prima di tutto perché non è vero, affermare che tutti i politici siano interessati solo

a denaro e potere è una falsità, in secondo luogo i politici sono esseri umani che si trovano nella condizione di gestire il potere, è

assolutamente normale che siano tentati di usufruirne, anche in maniera illecita, essere politico non vuol dire essere migliori moralmente,

significa ricoprire un ruolo di responsabilità, e se questa viene meno, deve essere punita dalla giustizia.

 

La politica non è né migliore né peggiore di altre categorie per il semplice fatto che i difetti che gli si attribuiscono non sono legati alla loro

posizione ma alla stessa natura umana, un tecnocrate che agisce in nome della razionalità o un giurista che gestisce il potere in nome della

giustizia saranno soggetti alle stesse "tentazioni" a cui si va incontro nel momento in cui si viene in contatto con il potere.

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Consiglio a chiunque di leggere qualcuno degli scritti di E. Malatesta. Se dopo averli letti la pensate ancora in questo modo (lui fornisce delle argomentazioni molto migliori delle mie, dato che io non sono nessuno), amen, ma sarò contenta per ogni minimo spiraglio di ragionamento anti-delega che vedrò.

 

Io di Malatesta ho letto solo qualche articolo scritto da lui, nel mio periodo anarchico ho letto per di più Kropotkin (e Bakunin, ma del quale non ho mai apprezzato ne i toni ne l'esposizioni degli argomenti)

 

Ciò che non mi convince del astensionismo (ed è anche uno dei punti deboli del pensiero anarchico) è il suo confondere l'effetto con la causa.

Non è l'attuale sistema di potere che permette di mantenere le ingiustizie, ma è l'ingiusta e irrazionale distribuzione delle risorse, e del potere che da esso deriva, che mantiene in piedi l'attuale sistema di potere.

Se attualmente la democrazia è così deludente ciò è dovuto al fatto che non permette di intaccare quelle ingiustizie di ordine economico, sul quale si basa il potere di quei gruppi che possono dirottare il potere politico

 

Ora, non voglio soffermarmi a fare un comizio di marxismo contemporaneo, vorrei solo che riflettessi su come è possibile intaccare queste ingiustizie senza un partito che riaffermi il primato della politica sull'economia e guidi le masse in questa riaffermazione.

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La scelta anarchica è una scelta di astensionismo ideologico, quindi una astensione

sistematica, come tale può essere discussa solo in termini ideologici.

 

Si può anche decidere di astenersi come scelta consapevole, individuale o

organizzata, in modo da condizionare la scelta di una candidato o di un programma

politico.

 

Direi anzi che nei sistemi maggioritari bipartitici, la scelta di astenersi sia parte integrante

del funzionamento del sistema democratico:

 

es. mi astengo perchè Mitt Romney non è il mio candidato, sono un metodista integralista

e non mi fido di un mormone moderato, a meno che non inserisca nel suo programma politico

la nomina di un giudice costituzionale antiabortista

 

Se Romney perde come Mc Cain il prossimo candidato Repubblicano forse riprende

il programma di Bush Jr.

 

Questo è un esempio di astensionismo pragmatico

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La scelta anarchica è una scelta di astensionismo ideologico, quindi una astensione

sistematica, come tale può essere discussa solo in termini ideologici.

 

Qualsiasi scelta è ideologica, anche quelle di chi crede di essere "post-ideologico" (è pura tecnica retorica quella di contrapporre "noi pragmatici" contro "loro ideologici", esattamente come per secoli si è fatto con "noi buoni" e "loro servi del maligno")

 

Ciò che differenzia un elettore repubblicano da un anarchico è un diverso modello di società a cui si aspira, mentre ciò che divide un marxista e un anarchico è una diversa considerazione "metodologica". Per questo penso di essere avvantaggiato nel pormi in dialogo con @@araas

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Non intendevo dire che la scelta ideologica è cattiva, diciamo che

la critica implicita che veniva rivolta ad araas era che il suo astensionismo

era un astensionismo passivo.

 

Ed è una critica che ha un suo senso, se l'astensione è sistematica

 

Quindi ho fatto l'esempio di una astensione attiva che in un sistema di

scelta della candidatura e del programma politico dal basso mira a produrre

un effetto

 

L'opposizione che rivolgi tu ad araas è altrettanto valida, ma conduce a ritenere

che l'astensione sia un metodo di lotta inidoneo. E' un giudizio che condivido,

intendiamoci, anche se in questo momento i partiti di ispirazione marxista sul

piano dell'azione politica falliscono nel proporre alternative valide.

 

Dovremmo, dovresti, chiederti perchè in questi anni l'anarchismo raccoglie consensi

che 20-30 anni fa sarebbero stati inimmaginabili. Eppure in un contesto di crisi globale

i presupposti sociali ed economici ci sarebbero.

 

Ad araas il marxista dovrebbe proporre esempi di mezzi di lotta alternativi che

siano in grado di mobilitare e produrre risultati ( o comunque provarci )

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Rispondo molto brevemente anche se avevo detto che non l'avrei fatto.

Non ritengo che il mio sia un astensionismo passivo perché non è affatto l'unico metodo di "lotta" che utilizzo. In passato certo ero molto più "impegnata" su questo fronte, adesso di meno per mia precisa scelta di non far più parte di gruppi o collettivi, ma anche se vado avanti da sola non ho certo accantonato certe ideologie.

Sì, il mio è un astensionismo ideologico, e la mia ideologia prevede un sacco di altre cose.

Il modello di società ideale secondo me, attualmente sarebbe alquanto utopico, quindi comunque mi rendo conto della sua irrealizzabilità ora come ora. Adesso la gente è troppo abituata a ragionare coi soldi, ad avere chi decide per sé, e le persone entrerebbero in crisi se dovessero trovarsi di punto in bianco ad autogovernarsi.

Fatto sta che ritengo che la colpa dell'esistenza al governo di ogni singolo pessimo politico sia di chi va a votare. Non solo di chi va a votare proprio QUEL politico, ma di chi ci va in generale, perché legittima e sostiene un sistema praticamente monarchico (non lo è solo di nome, ma di fatto c'è una persona che comanda e gli altri che pascolano). E vi dirò di più, c'è qualcosa che è peggio ancora rispetto ai politici, e al voto, ed è legittimare il monarca di cui sopra, che a parer mio risponde al nome di Ratzinger.

La maggior parte dei politici sostiene o comunque rende potente il vaticano, che in tutto il mondo abbiamo solo noi, e non è un caso se siamo uno dei paesi più retrogradi e bigotti in Europa.

L'astensionismo quindi per me è una sorta di boicottaggio: non ho bisogno di sentirmi una pecora inerme per sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

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