Jump to content

L'uomo e il pianeta... quale sarà il futuro?...


Tyrael

Recommended Posts

 

Non so se abbiate già visto questo video ma io ieri ho avuto modo di vederlo e sono rimasto a bocca aperta per come questa ragazzina si è espressa in maniera semplice e concisa su questo problema che persiste tutt'ora. Secondo voi l'uomo sta procedendo nella direzione giusta senza voltarsi indietro e contemplare i propri errori?procedendo cosi l'uomo sarà vittima dell' estinsione? Il nostro pianeta quanto potrà sopportare ancora?

 

Personalmente ritengo che di passi in avanti se ne stanno facendo davvero pochi, e quei pochi che si fanno si ripercuoto su noi stessi... questo video parla da solo, da quando è stato girato ad ora, di miglioramenti non ci sono stati, le nazioni unite se ne sono fregate... probabilmente la scomparsa di animali e piante un giorno si ripercuoterà anche sull'uomo stesso e sarà tardi per porvi rimedio...

 

voi cosa ne pensate?

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 73
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Altair

    12

  • Icoldibarin

    10

  • messermanny

    9

  • Almadel

    7

Beh il problema è molto grave e ricorrente, io sono dell'idea che poi queste cose devono essere affrontate da tutti nei piccoli gesti quotidiani.

Se abbiamo una carta non buttiamola per terra, cerchiamo il secchione specifico e facciamo la raccolta differenziata, limitiamo l'uso di prodotti che possono danneggiare l'aria,

non sprechiamo l'acqua, quando facciamo la doccia, chiudiamo l'acqua per insaponarci ecc........

Sicuramente mi aspetterei un grande passo avanti da chi governa questo mondo e dai grandi industriali, ma insomma sono scettico

e spero che noi nel nostro piccolo possiamo almeno modificare leggermente la situazione,

poi io sono sempre del parere di una completa rivoluzione e togliere molti di quelli che sono al potere e non sanno gestirlo.

Link to comment
Share on other sites

Conosco bene quel discorso, fu molto toccante ma purtroppo poco è cambiato.

 

Sfortunatamente l'ONU (come qualsiasi organizzazione internazionale) non è un un entità a sé

stante ma una macchina che si muove seguendo gli scopi e i metodi degli stati di cui è composta

ed in particolare dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, su alcune tematiche può avere

un forte potere deterrente e di iniziativa, su altro no.

 

Riguardo la tematica ambientale si sono fatti dei passi avanti ma con incredibile lentezza. Il problema

sono attualmente i paesi in via di sviluppo (Cina, India, Brasile...) i quali per colmare il gap economico

con l'occidente hanno pianificato politiche industriali espansive ma decisamente non eco sostenibili.

Se poi consideriamo l'aumento dei consumi privati avvenuto sia in occidente che nel secondo e terzo

mondo la situazione appare catastrofica.

 

Le avvisaglie della sofferenza del pianeta le abbiamo da anni: dall'uragano Katrina fino alla progressiva

scompasa delle coste del sud-est asiatico.

 

In queste situazioni, un pò come succede per le crisi economiche, bisogna aspettare una crisi o un evento

catastrofico per sensibilizzare le classi dirigenti internazionali e per far capire la gravità del problema e

l'urgenza di misure atte a risolverlo.

 

Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa ma è l'intero sistema che va ridisegnato. A partire dalla nostra

totale dipendenza dai combustibili fossili e dal petrolio in generale che va ridotta immediatamente.

Link to comment
Share on other sites

La sofferenza del pianeta non troverà fine finché ci saranno interessi economici dietro

le principali attività inquinanti e a rilevante impatto ambientale nel mondo.

Finché non finirà l'ultima goccia di petrolio esso verrà costantemente consumato, senza

promuovere l'utilizzo di fonti di energia più pulite per le automobile (e finché le auto pulite

non eguaglieranno quelle a benzina o diesel in termini di prestazioni, nessuno sarà

disposto ad abbandonarle).

 

Gli interessi economici che ci sono dietro le attività che compie oggi l'uomo sono elevatissimi

e purtroppo tutto vi si basa sopra.

Le attività dell'uomo, per sostenere la loro presenza nel mondo del commercio, continuano

ad essere "spregiudicate" a non calcolare l'impatto ambientale ch'esse provocano sul pianeta.

Ergo l'uomo continuerà a disboscare finché ci sarà necessità di cementificare, continuerà

a bruciare petrolio fin quando non finirà, continuerà a sfruttare senza ritegno.

 

Come giustamente considera @@Altair, soltanto una catastrofe naturale porrà l'uomo faccia

a faccia con i danni che le attività che tutti mandiamo avanti provocano e forse sarà il monito

necessario per un cambiamento delle tendenze.

 

Lessi tempo fa di una certa "Teoria di Olduvai", che sostiene che l'attività industriale dell'uomo

andrà avanti per cent'anni, dal 1930 al 2030, dopodiché ci sarà un progressivo ritorno

alle attività rurali e un peggioramento delle condizioni generali di vita, una sorta di ritorno alle origini.

 

E' questo a cui siamo destinati ad andare incontro? Si vedrà...

Link to comment
Share on other sites

L'obiettivo è quello di trovare fonti che siano davvero a impatto limitato

e che non ci pongano in quelle condizioni di trade-off a cui purtroppo

molte soluzioni eco sostenibili ci portano.

 

Ad esempio i bio-carburanti sono più efficienti dell'elettricità per i mezzi di

trasporto ma sono anche dannosissimi per l'agricoltura. I settori dove operare

sono il solare ma sopratutto il geotermico e le biomasse che attualmente sono

ancora troppo poco utilizzati.

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

Beh il problema è molto grave e ricorrente, io sono dell'idea che poi queste cose devono essere affrontate da tutti nei piccoli gesti quotidiani.

Se abbiamo una carta non buttiamola per terra, cerchiamo il secchione specifico e facciamo la raccolta differenziata, limitiamo l'uso di prodotti che possono danneggiare l'aria,

non sprechiamo l'acqua, quando facciamo la doccia, chiudiamo l'acqua per insaponarci ecc........

 

*_* non posso che esser d'accordo.

Aizen...sinceramente non ho visto il video,ora non ne ho voglia xD vedrò di vederlo non appena possibile :)

ma rispondendo a quale sarà il futuro della Terra?

bè come detto da dogville...è importante fare qualcosa nel proprio piccolo,ma è triste vedere come già nella mia classe tra 21 persone solo 3 o 4 buttano i rifiuti nel cestino non lasciandoli sul banco o facendoli cadere per terra senza raccoglierli. Figuriamoci la differenziata!

di certo però è sempre bello ed una speranza che i pochi facciano qualcosa. Poi io sono sempre dell'idea che sensibilizzare più persone all'argomento sia un ottimo modo per avere un minimo di risultati ;)

già dal leggere la prima frase di krypto non posso che esser d'accordo,però un'altra parte di me è sempre speranzosa, che seppure gli interessi economici qualcosa di buono per l'ambiente lo si faccia.

E' vero che quando c'è l'economia di mezzo,in fin dei conti le centrali vengono viste come più produttive lo stesso per i veicoli di oggi...

la mia ingenuità mi ha sempre ostinatamente e cocciutamente fatto domandare,perché auto elettriche non vengano messe subito in commercio visto la necessità di inquinare di meno...e ricordo che mi fu risposto che non si potrà mai e poi mai togliere dal mercato auto che vanno a benzina,carburante dal quale gira e marcia un intero business....

che cosa triste ._.

le utopie e i bei sogni si disperdono.

Delle cose positive nella mia scuola

-si fa il riciclaggio di carta e plastica anche se i bidoni sono fuori vicino alle macchinette e non in ogni classe (ed anche se dei tipi hanno messo le lattine nella carta ^^'' ma la si fa). piccolo ricordo io e la mia amica per un po' abbiamo messo una busta per carta e plastica in classe ._. poi lei che portava le buste se n'è dimenticata.

E non s'è fatto più nulla ._. sarò ora io pessimista? ma c'erano sempre persone che mettevano cose nel cestino seppure le buste per il riciclaggio ._.

-sono stati installati i pannelli solari (anche per un incentivo comunale ma meglio di nulla ^^'')

insomma...in fin dei conti io spero ._. e mi piacerebbe anche che venissero costruite delle case ecosostenibili,la nostra prof ci ha raccontato che un quartiere in una città tedesca aveva stipulato che le case da un certo anno (in cui prese avvio il progetto) in poi tutte le case dovevano esser così,e che le auto ad esempio dovevano esser utilizzate per il necessario! sennò a piedi!

se iniziassero tutti a ragionare così ._. per qualsiasi cosa che è correlata all'ambiente in questo caso.

Link to comment
Share on other sites

insomma siamo fregati divinn? ._. non dire così xD bè in fondo un po' ce la siamo cercati ._. ora dopo una vita si stanno producendo auto a minor consumo o che si spengono quando ci si ferma (non ricordo stop and go? com'è che si chiamava? xD) o pubblicità di sensibilizzazione per il risparmio energetico. E' buono certo :smiley:

io spero in bene :uhsi:

Link to comment
Share on other sites

Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa ma è l'intero sistema che va ridisegnato. A partire dalla nostra

totale dipendenza dai combustibili fossili e dal petrolio in generale che va ridotta immediatamente.

Sono d'accordo con Altair, finché la mentalità non cambierà a livello globale ben poco si risolverà.

Non so se a voi è successo, ma quando provo a parlare della problematica ambientale a qualcuno mi viene rimproverato che sto facendo "terrorismo psicologico", che la situazione non è così grave e che c'è ancora tempo. Non è così, se non iniziamo subito a cambiare le nostre abitudini secondo le necessità del nostro pianeta il problema non sarà più risolvibile. In Italia soprattutto è importante parlare di questo argomento dato che in europa siamo i più arretrati nell'uso di energie pulite e nel controllo delle emissioni di CO2.

In Italia avremmo tantissime possibilità di trarre energia da fonti rinnovabili, dal solare all'eolico, ma vengono accantonate o considerate un ripiego. Per l'eolico c'è poi anche il discorso che, per molti, un parco eolico rovina il paesaggio e quindi le costruzioni dei parchi eolici vengono ostacolate dagli enti locali.

Come ho detto è questione di mentalità, se non si cambia quella profondamente non cambieremo nient'altro.

Link to comment
Share on other sites

ragazzi io è da quando sono piccola che sento dire che bisogna fare qualcosa e bisogna rispettare la natura, gli animali e cavoli vari ma non ho visto niente di mutato, anzi sì, in peggio.

 

Link to comment
Share on other sites

State tranquilli.

Il petrolio non durerà altri 50 anni e successivamente in un paio di secoli

torneremo ai livelli di emissione pre-industriali.

Nel frattempo ci dovremmo impegna ad evidere la riduzione della biodiversità,

a cercare fonti di energia rinnovabile e a smaltire i rifiuti plastici.

 

Ma anche nella peggiore delle ipotesi, cosa dobbiamo aspettarci?

Una costante desertificazione (supperggiù la Calabria come il Marocco e la Sicilia a un totale deserto),

sempre ammesso che non arrivi nel frattempo una nuova glaciazione (la Gran Bretagna come la Siberia).

Ondate migratorie consistenti, probabilmente un Nuovo Medioevo.

 

E poi - con pazienza - un nuovo Mondo.

Una Terra con meno abitanti umani, qualche migliaio di specie animali e vegetali in meno...

Niente di buono per i nostri figli, ma non un brutto futuro per i nostri nipoti.

Link to comment
Share on other sites

State tranquilli.

Il petrolio non durerà altri 50 anni e successivamente in un paio di secoli

 

No, non sto tranquillo. Studi recenti confermano l'aggravarsi della situazione

intorno al 2030, cioè fra 20 anni e non 50.

 

Per non parlare che anche oggi, nel 2012 diverse aree climatiche stanno vedendo

aumentare il rischio dell'insorgere di forti tempeste tropicali. L'uragano Katrina a

New Orleans e l'inondazione nel nord dell'Australia qualche anno fa ne sono stati

degli esempi evidenti.

 

Le peggiori ipotesi... meglio non pensarci.

 

Attualmente i due rischi più grandi (a breve termine sono):

  1. Interruzione della corrente del golfo con conseguente glaciazione di Europa e Nord America.
  2. Scioglimento dei (ipotetici ma molto probabili) cristalli di ghiaccio presenti nei fondali dell'Atlantico ricolmi di metano che, se si dovesse liberare, causerebbe la fine della vita sulla terra in poche ore.

Per non parlare di tutte le conseguenze a catena collegate all'aumento della

temperatura del pianeta collegate allo stravolgimento della biodiversità...

Link to comment
Share on other sites

Attualmente i due rischi più grandi (a breve termine sono):

  1. Interruzione della corrente del golfo con conseguente glaciazione di Europa e Nord America.
  2. Scioglimento dei (ipotetici ma molto probabili) cristalli di ghiaccio presenti nei fondali dell'Atlantico ricolmi di metano che, se si dovesse liberare, causerebbe la fine della vita sulla terra in poche ore.

 

oh mio dio ma veramente???? :afraid:

Link to comment
Share on other sites

Purtroppo Altair ha ragione, c'è poco da stare tranquilli e spero che al più presto si prenda coscienza di ciò a livello mondiale perché altrimenti impedirlo sarà difficile. Ciò che si sta facendo per ora è troppo poco e troppo a livello locale, ci vogliono regole per tutti i paesi e forse anche piuttosto drastiche.

Link to comment
Share on other sites

Sai cosa,

io non so com'è la situazione in oriente ma noi occidentali purtroppo non abbiamo mai sviluppato un serio rispetto per la natura, abbiamo sempre visto la natura come qualcosa di cui massimizzare le risorse senza mai davvero apprezzare ciò che è e ciò che ci da con generosità.

 

io non so se la mentalità cambierà.

Link to comment
Share on other sites

Io non credo né nella "coscienza globale" né nelle "regole drastiche".

Non riesco a immaginare nessuno che rinuncerebbe alla plastica e all'automobile;

né riesco a concepire un governo democratico in grado di proibirle.

Senza contare che la fine del consumismo manderebbe in panne l'economia.

 

Continueremo a consumare risorse in modo esponenziale, fintanto che ce ne saranno:

l'interruzione anticipata della corrente del Golfo è sicuramente l'effetto più probabile.

Link to comment
Share on other sites

La plastica si può riciclare e per le automobili si possono trovare soluzioni meno inquinanti. Con drastiche intendo che scuotano dalla radice il nostro modo di vivere. C'è, secondo me, troppo poco interesse nel cambiare le cose ed è proprio per questo che non cambiano. Magari facendo più ricerca nel settore energetico si potrebbero scoprire nuovi modi di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno (?) ma con minor impatto ambientale.

Link to comment
Share on other sites

Ma in realtà molte soluzioni alternative esistono già e la ricerca prosegue ad una velocità inimmaginabile in quasi tutti i campi, si deve solo arrivare al punto in cui queste nuove tecnologie siano economicamente convenienti sotto il profilo economico più del combustibili fossili e dei loro derivati.

Parlando concretamente pensiamo all'automobile, mi viene in mente la Ricerca condotta dai Sandia Laboratories per la sintesi di syngas, con il quale ottenere combustibili fossili e qualunque loro derivato.Oppure le ricerche di GM su i motori a cogenerazione, o quelle di Chevrolet su i motori ad onda d'urto.

In natura sopravvive la specie più adattabile e direi che l'uomo è abbastanza bravo in ciò, certo non si nega che qualche passaggio possa essere traumatico, ma alla fine la storia si basa anche su questi momenti epocali.

Link to comment
Share on other sites

State tranquilli.

Il petrolio non durerà altri 50 anni e successivamente in un paio di secoli

torneremo ai livelli di emissione pre-industriali.

Caro Almadel dopo la fine del petrolio ci aspettano 200 anni di carbone e altri ancora con diversi composti infiammabili.

Se la mentalità non cambierà possiamo solamente sperare che la fusione nucleare sia ottenuta a livello commerciale in tempi brevi.

L'avidità energetica e di risorse non porterà comunque nulla di buono.

Credo che serva una mini catastrofe per destare un attimino le coscienze ma forse sarebbe meglio non arrivarci e pensarci prima.

Link to comment
Share on other sites

Sì, mentre lo scrivevo pensavo anche io al carbone;

ma in ogni caso non basterà per le automobili:

ci farebbe somigliare piuttosto all'Europa di fine '800...

 

Mini catastrofi? Non basterebbero neanche grandi.

Se domani un iceberg si schiantasse su New York,

mio padre non comincerebbe certo ad andare al lavoro in bici...

 

Quando le risorse si assottigliano si diventa più avidi,

non certo più parsimoniosi e si vive tutti con la speranza

che i costi li pagherà qualcun altro e che il nostro tenore di vita migliori.

 

Io e il mio ragazzo non possiamo permetterci un auto,

ma francamente non credo che se ce la regalassero

penseremmo agli orsi polari...

Link to comment
Share on other sites

Io non credo né nella "coscienza globale" né nelle "regole drastiche".

Non riesco a immaginare nessuno che rinuncerebbe alla plastica e all'automobile;

né riesco a concepire un governo democratico in grado di proibirle.

Senza contare che la fine del consumismo manderebbe in panne l'economia.

 

Beh questo non è vero, in realtà è proprio la dipendenza dai combustibili fossili

che rappresenta il maggior peso per l'economia, eliminarla è nell'interesse di tutti.

Politicamente parlando, nulla gioverebbe di più ai paesi occidentali che eliminare la

propria dipendenza energetica rispetto ai paese arabi e alla Russia.

 

La Svezia ad esempio mira a ridurre la propria dipendenza dal petrolio di oltre il 90%

nei prossimi 10 anni.

 

Il problema principale sarà il trade-off di queste nuove tecnologie. Molte delle alternative

ai combustibili fossili, infatti, se da un lato riducono le emissioni di CO2 dall'altra possono

provocare altri tipi di inquinamento ambientale.

 

I bio-carburanti ad esempio sono dannosissimi per l'agricoltura e impraticabili dal punto di vista

geografico, le lampadine a risparmio energetico hanno una elevata presenza di mercurio, i pannelli

solari di silicio e infine il nucleare che, oltre ad essere oltremodo pericoloso, produce scorie non riciclabili

e che ci porterebbero a dipendere nuovamente con paesi con un ampia estensione territoriale e con consolidati

siti di stoccaggio delle scorie nucleari come la Russia.

 

Le soluzioni più accreditate finora rimangono l'energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e delle biomasse.

Link to comment
Share on other sites

Posso dire "la Svezia non fa testo"?

E' un Paese con gli stessi abitanti della Lombardia...

 

La crisi energetica la innescheranno Cina e India

(senza contare che se si ferma la Corrente del Golfo,

a Stoccolma io ci posso arrivare pattinando...)

 

La scommessa è nota: riusciranno le innovazioni tecnologiche per l'energia

ad arrivare prima della crisi dei combustibili fossili?

Link to comment
Share on other sites

Io credo che si sbagli il concetto di fondo, non si tratta di salvare il pianeta, ma di salvare la specie umana.

È diverso. Il pianeta non ha bisogno di essere salvato, ha visto di peggio rispetto a noi; Glaciazioni e vulcani, caos primordiale...

Non credo che la plastica per il pianeta Terra rappresenti un problema enorme, tuttavia credo che la plastica sia un enorme problema per l'uomo.

Questa È pressoché la mia visione delle cose.

Se ne parla da anni di fare qualcosa, se ne parla da troppo, eppure la generazione precedente non ha preso misure al riguardo, e solo ora - visto che si sta agli sgoccioli - È diventato un grande problema.

La biomassa non È la soluzione, tanto meno i termovalorizzatori, bruci spazzatura che poi ti ritrovi nelle precipitazioni, da queste alla terra, da questa ai pomodori che usi per il sugo, dai pomodori a te. C'era un famoso sketch di Beppe Grillo, che fece molti anni fa.

Io butto la roba nei cestini, se devo buttare della roba e mi trovo per strada, se c'È il secchione della differenziata, la divido. Per quanto mi È possibile. A casa non facciamo la raccolta differenziata.

 

Sinceramente ha ragione Almadel. Le lampade a risparmio energetico rispetto a quelle classiche ti permettono un grande risparmio, indifferente su un campione di uno, non indifferente su un campione di una nazione. Eppure per obbligare al cambio ne È stata dovuta bloccare la produzione. Se si fosse avuto una coscienza comune, senza pensarci troppo, saremo tutti passati tranquillamente al nuovo mezzo efficiente, almeno rispetto al precedente. Perciò dovranno obbligare per passare dal petrolio ad altro combustibile.

 

Di questi esempi ne siamo pieni.

 

E uno demonizza le lampade a risparmio energetico, ma nessuno si È lamentato del risparmio che portano in un'abitazione quando arriva la bolletta a casa. Parliamoci chiaro, il problema ultimo per la gente nel caso dei combustibili È quello di muoversi il più possibile spendendo il meno possibile.

Se dessero un carburante ad un costo X, non inquinante, e te ne proponessero uno al costo esattamente pari alla metà del primo ma inquinante, io so quale scelta farà la grande maggioranza della popolazione.

E non È nemmeno un problema di soldi. Devo dividere vetro, alluminio, plastica, carta ed umido. E non basta far questo, vanno anche lavati. A quel punto mi costa meno fatica gettare tutto insieme.

Eppure basterebbe aggiungere la fase di lavaggio al processo di riciclo.

Link to comment
Share on other sites

Io sono ancora meno pessimista rispetto al signor Carlin.

Quello che è a rischio non è né il Pianeta, né la Specie Umana:

quello che è a rischio è semplicemente il nostro attuale stile di vita.

 

Fra un secolo è probabile che dovremmo andare tutti in bicicletta,

mangeremmo solo seppie e soia e avremmo un pc in plastica di mais per famiglia.

Link to comment
Share on other sites

Mi piace lo spirito di questo video, più o meno un piccolo vortice di prospettiva totale che non fa mai male.

 

Il mezzo più efficiente ad oggi conosciuto è stato inventato alla fine del 1700, permette di fare circa 2000km con l'equivalente energetico di un litro di benzina o se preferite 600km con un chilo di patate. Stranamente costa molto meno dei mezzi di trasporto ususali quali automibili o motocicli eppure in Italia sono pochi ad usarlo.

 

Anche un auto con motore a scoppio tradizionale può essere molto più ecologica (e conveniente) senza bisogno di tecnilogia sperimentale.

Qua mi ero divertito tempo fa a fare un post provocatorio a riguardo.

 

 

 

Ritorniamo alla vecchia Cinquecento?

Un auto elettrica attualmente produce circa 40g di CO2 al km più il costo monetario e ambientale delle batterie. Hanno potenze modeste e problemi di autonomia ancora non risolti.

Le auto ad idrogeno sono ancora lontane, le infrastrutture non ci sono, attualmente costano troppo e resta un problema ambientale quando l'idrogeno viene prodotto con fonti tradizionali o quando viene disperso incombusto nell'ambiente.

Le auto ad aria compressa sono interessanti ma per chi conosce un po' la teoria che ci sta dietro non hanno molto margine di miglioramento tanto da renderle appetibili all'autotrazione tradizionale.

Un twinair della Fiat con 875cc produce 85CV e 92g di CO2 ma ha un grosso problema: la macchina su cui è montato. Enorme, pesante e, a mio modo di vedere, brutta.

In Giappone si producono diverse vetturette simpatiche dalle potenze più modeste ma più piccole e leggere. Ci sono i 4x4 da 640cc con 54CV.

Ora immaginiamo di prendere il twinair della Fiat tranciarlo a metà e fare un monocilidrico da circa 500cc, mi aspetto da perfetto incompetente in materia che se dimezzo un motore i suoi consumi, le sue emissioni e la sua potenza scalino più o meno linearmente.

Allora ottengo un motore di una 50 di CV, più della vecchia Panda, che fa 30km/l e produce 45g di CO2 al km.

Poi ci metto un piccolo sistema ibrido che mi consente di recuperare parte dell'energia buttata in frenata e me la restituisca in fase di prima accelerazione, quella che fa consumare enormemente di più.

Se volo un po' con la fantasia monto qualche supercondensatore e due motori elettrici al posteriore per implementare il mio sistema ibrido e ipotizzo che riesco a tenere la massa della vettura sui 650-700kg allora posso arrivare a fare 40km/l e produrre 30g di CO2 al km.

E ho una vetturetta sufficientemente briosa, 4x4 all'occorrenza, parca nei consumi e più rispettosa dell'ambiente di un auto elettrica. Ad un costo non superiore ad una comune utilitaria e con tecnologia ampiamente disponibile.

Sono pazzo?

 

 

 

Eppure non c'è domanda di mezzi di questo genere. è chiaro che non è il solo costo chilometrico a far preferire un mezzo piuttosto che un altro ma anche la lunghezza del proprio pene.

Link to comment
Share on other sites

Ovvio. Chi ha i soldi, o chi fa debiti per la macchina potente vuole farlo vedere.

Alla fine che si tratti di una 500 o di un Suv, il concetto di un'automobile (E di qualsiasi altro mezzo di trasporto) è che deve portarti dal punto A al punto B. Volendo investirei in sicurezza, fermo restando che la sicurezza in un'automobile dipende in piccola parte dal mezzo ed in larga parte più da chi guida.

 

Anche se uno dovrebbe sempre ricordarsi che i maggiori consumi, e soprattutto i maggiori danni ambientali, vengono dal settore industriale.

Parlare di ambiente significa parlare d'azienda, visto che non possono mandare avanti macchinari con la trazione umana.

Molto si risolverebbe con un lento ritorno a quel minimo di artigianato che una volta c'era, e manco tanto tempo fa. Nelle borgate romane, e nei quartieri meno centrali, ad esempio, ancora c'è la figura della "sarta di casa". Quella signora che effettua riparazioni più o meno low cost, il punto è che io pago una maglia già poco che, piuttosto di farmela riparare, mi conviene comprarla nuova.

E così come tante altre cose, l'artigianato è forse rimasto per quegli oggetti costosi, già il falegname lavora molto meno da quando l'Ikea la fa da padrone. Io sono favorevole al ritorno verso un lento e progressivo artigianato, anche elettronico, perché no. Ma è anche vero che, per certi punti di vista io che non devo dimostrare di avercelo più lungo degli altri, bado al costo delle cose.

Mi chiedo spesso: Ma mi conviene far ciò?

Mi conviene fare la raccolta differenziata se a me l'ama fa pagare la stessa tassa, non mi rimborsa nemmeno di un centesimo per il materiale buono che gli do indietro, brucia tutti i rifiuti insieme nonostante siano stati raccolti separatamente, e per ultimo manco ringrazia?

XD

 

Io voglio il monnezzaro che si prende la roba da buttare differenziata e mi fa; Grazie caro, ci vediamo alla prossima!

(Ovviamente scherzo XD)

Link to comment
Share on other sites

La biomassa non È la soluzione, tanto meno i termovalorizzatori, bruci spazzatura che poi ti ritrovi nelle precipitazioni, da queste alla terra, da questa ai pomodori che usi per il sugo, dai pomodori a te. C'era un famoso sketch di Beppe Grillo, che fece molti anni fa.

 

Io mi riferivo alla produzione dei biogas ottenuti dalla fermentazione dei batteri in anaerobiosi.

Non di certo di bruciare i rifiuti, quella non È energia sostenibile, È solo una cazzata.

 

Posso dire "la Svezia non fa testo"?

E' un Paese con gli stessi abitanti della Lombardia...

 

Era un esempio di come la volontà ci può essere, sopratutto prima dell'arrivo della crisi.

 

Comunque che il popolino accetti i cambiamenti solo a seguito di una crisi questo È piuttosto

vero anche se non in senso assoluto. Modificare le coscienze È possibile, fermo restando che

l'inquinamento peggiore È prodotto dalla industrie e dai trasporti e non quelli del primo mondo

ma dei paesi in via di sviluppo, notoriamente meno sensibili alla materia.

 

Le tecnologie eco sostenibili potranno di fatto essere economiche nel momento in cui diventeranno

economie di scala, nel frattempo però occorre che i politici decidano di intraprendere scelte lungimiranti

e razionali valutando sia i profitto economico sia il trade-off.

 

A questo punto bisognerebbe fare un discorso complesso del rapporto fra lobbies industriali e lobbies

ambientaliste ed il loro rispettivo potere di influenza ma finiremmo OT.

Link to comment
Share on other sites

- Attenzione: Post lungo -

 

Che poi gran parte delle industrie nei paesi in via di sviluppo le abbiamo esportate noi del "primo" mondo.

Come dire che le nostre Lobbies tirano il sasso e nascondono la mano.

L'unico modo per far fronte al problema energetico, ed è quello che sta cominciando a verificarsi, è un abbassamento drastico del welfare in tutta l'area occidentale fino a trovare un compromesso più o meno ancora gestibile con la parte orientale del pianeta.

Non significa non avere PC o Iphone, significa non prendere la macchina per comprare il latte al bar che sta a 150 metri da casa. Significa non creare un microclima tropicale nelle abitazioni d'inverno, significa che per proteggerti dal freddo in casa a Dicembre puoi anche metterti una maglietta a maniche lunghe o un maglione.

 

Modificare le coscienze tramite la sensibilizzazione ai problemi. Trovo che in Italia si dia sempre poco spazio al dibattito su questo tipo di problemi, perché di dibattito su altri argomenti se ne fa, e pure troppo forse. Il punto è che si è aspirato tanto alla creazione di un'Europa coesa, eppure non si decide su interventi europei per questa tematica. Non si riesce a mettere d'accordo i potenti, perché gli stessi capi di stato hanno alle spalle svariate personalità, più o meno influenti nel mondo del mercato. E allora è come quando in due aziende hai lo stesso consiglio d'amministrazione, non puoi far il vantaggio sia del venditore che del compratore. Non puoi fare quindi il vantaggio sia degli industriali che dei cittadini.

Perché è la natura delle cose, uno sfrutta l'altro, ed è normale che uno abbia più potere rispetto il secondo. Modificare una azienda, un impianto, costa. Modificare degli impianti enormi costa ancora di più.

 

E allora a tanti conviene che le cose rimangano così perché non tutte le aziende che producono beni, non tanto quelle che producono servizi, hanno un capitale necessario per affrontare tale spesa.

 

Purtroppo modificare le coscienze in Italia è difficile, ci portiamo dietro concetti e variabili vecchissime, la chiamano "identità pubblica nazionale", o semplicemente "cultura popolare". E non parlo solo di proverbi, ma proprio di modi di pensare o di modi di vedere le cose che inevitabilmente si scontrano con la visione di una società libera, aperta e quindi in grado di integrare facilmente un cambiamento che definirei quasi "epocale".

Provano già a sensibilizzare con la storia dei figli, però attacca e non attacca alla gente. Io non devo niente ai miei figli, non ne ho. Io non dovrò nulla ai miei figli, non ne avrò. Io non devo niente agli altri, visto che "tutti devono tutto a tutti" è come dire che "nessuno deve niente a nessuno". Se ad esempio volessero sensibilizzare uno come me potrebbero parlarmi dei vantaggi a breve, medio termine della cosa.

Sembra una cavolata, ma se il petrolio termina tra 20 anni mi preoccupa, se termina tra 50 anni ne avrò 71, non mi tangerebbe alla stessa maniera la cosa.

 

Il problema del modificare le coscienze è che lo fanno in modo sbagliato, dovrebbero ad esempio allungare la brodaglia un po' e non parlare solo dei figli. Ogni cosa si sensibilizza per i figli.

Fumi? Non farlo, pensa ai tuoi figli. Piuttosto non farlo perché tra 10 anni, fumando X sigarette al giorno, ci muori. Ed io sono favorevole alle foto dei tumori sui pacchetti, come anche metterei le foto di vittime della strada sui libri per la patente, a dire che: Devi andare piano se no ti riduci )o riduci gli altri) così. Servono interventi forti per smuovere il popolo italiano, che si unisce in quei casi, anche solo per dire "NO!", come per la rimozione del crocifisso c'era una buona percentuale sul: Teniamo e lasciamolo dov'è. Ma non andiamo OFF-Topic, il tutto è un riassunto di esempi per spiegare il concetto.

 

Altra parte del popolo ti risponderà che: Ma ci son cose più importanti da fare! Che poi è una cappellata bella e buona, tu lo sai quanto me che ogni cosa è importante cambiando il punto di vista di chi la richiede. Per me sono importanti cose che magari (Buttando nomi a caso) per Icoldibarin sono superflue, e lui stesso avrà a cuore cose che per Altair non sono così importanti e, magari, trascurabili. Questo avviene perché non siamo tutti uguali, avviene perché una coscienza comune non esiste in realtà, esistono piuttosto comportamenti socialmente accettati dalla maggioranza della gente.

 

Che non sempre è il comportamento migliore.

 

Come Altair ci ha detto, sono le aziende il problema principale. Anche le nostre automobili, nonostante in minor parte.

Il problema delle Lobbies è che, qualsiasi cosa facciano, rimangono Lobbies e non una fetta bella larga di popolazione "attiva". Purtroppo siamo umani e la scarsità di un materiale non ci ingegna a cercare di meglio, quanto più ad essere aggressivi.

 

Se qualcuno o qualcosa ci cambierà prima della fine del petrolio stesso, saranno le guerre fatte per accaparrarsene le ultime gocce, potrebbero sfociare in ulteriori conflitti e tutti sappiamo cosa fa l'europa quando è in guerra con sé stessa. Sempre se non si trova una alternativa nel frattempo.

 

Magari è come dice Almadel, ci ritroveremo in una situazione di povertà, relativa a quello che viviamo oggi. Abbasseremo il nostro stile di vita, che non necessariamente è un male sotto certi punti di vista.

Link to comment
Share on other sites

Ovvio. Chi ha i soldi, o chi fa debiti per la macchina potente vuole farlo vedere.

Alla fine che si tratti di una 500 o di un Suv, il concetto di un'automobile (E di qualsiasi altro mezzo di trasporto) è che deve portarti dal punto A al punto B. Volendo investirei in sicurezza, fermo restando che la sicurezza in un'automobile dipende in piccola parte dal mezzo ed in larga parte più da chi guida.

 

 

Tipico discorso da persona non appassionata di automobili, per cui probabilmente guidare è un obbligo o comunque non è un piacere.

Comprare un mezzo che mi piaccia, almeno nel mio caso, persona appassionata di motori, che ama guidare, e non modaiola, è una gratificazione personale, e questo a prescindere che il bene sia una vettura o qualunque altro oggetto. Ci sono vetture "alla moda" che non comprerei mai perchè imho brutte, e vetture alla moda e non che incontrano il mio gusto. Ho avuto la fortuna di poter avere l'auto che desideravo e ne sono felice per me, di certo non l'ho comprata per mostrarla, sebbene possa rientrare tra le auto alla moda, in quanto gradita da molti...comunque sai come riconosci il modaiolo che compra una macchina solo per moda, e un appassionato che compra la stessa macchina perchè gli piace per lui? Il modaiolo la rivenderà presto per passare alla prossima moda, l'appassionato no ;-)

Tornando al topic il Mondo è fatto anche di soddisfazioni, ok cercare di limitare l'inquinamento, fare la raccolta differenziata, ma la gratificazione personale rende le nostre vite piu' piacevoli.

 

 

 

Icoldibarin: la richiesta di un mezzo come quello che citi non c'è per un solo motivo: la sua produzione costerebbe troppo, ed il prezzo finale scoraggerebbe eventuali acquirenti.

Ti faccio un esempio clamoroso che calza alla perfezione: Volkswagen anni fa propose a listino un modello rivoluzionario, dotato di un piccolo motore 1.2 TDI e di una carrozzeria alleggerita in alluminio: la LUPO 3L.

Questa macchina esteticamente era quasi identica alle altre Lupo, ma era in grado di percorrere 100 km con 3 litri di gasolio, che pearaltro allora costava una bazzecola rispetto ad oggi. Ebbene, fu un flop clamoroso. Perchè? Perchè costava molto di piu' delle normali Lupo 1.0, 1.4 8v, 1.4 16v, e 1.4 TDI.

Idem le altre auto pregne di tecnologia ma proposte a prezzi folli, un esempio su tutte l'ibrida Toyota Prius, anche se li pure la linea particolare non aiuta.

Comunque attualmente esiste un mezzo dalle basse emissioni, dalle prestazioni modeste, che sulla carta fa 30 al litro...la Smart CDI...nella realtà non ne fa proprio 30, ma comunque è l'auto che attualmente consuma di meno, a fronte pero' dei limiti offerti da un mezzo biposto.

Concludo inoltre dicendo che il problema emissioni è condizionato anche da un aspetto importante il peso...le auto moderne, se paragonate ai mezzi di 10 anni fa, sono lievitate di peso e dimensioni anche per via della sicurezza (quindi è un cane che si morde la coda), e il peso incide oltre che sulle emissioni anche sui consumi e sulle prestazioni.

Link to comment
Share on other sites

Già, non riesco proprio a farmele piacere.

Nonostante abbia un modello da inserire sotto la dicitura "automobile dei sogni" XD

Però credo che parlare del portare una macchina per piacere o no qui sia realmente off-topic, ciò nonostante hai sollevato un bellissimo spunto, quello della gratificazione personale.

 

E mi chiedo: Quanto si sarebbe disposti a cedere della propria gratificazione personale per far si che questo "teatro" si regga in piedi?

Infine è grazie all'uso dei suddetti combustibili fossili se ho un portamine, guitar hero, il lettore mp3, il PC dal quale sto scrivendo.

Dov'è che finisce il gratificarsi in favore del "mantengo un comportamento corretto per le prossime generazioni, o forse, anche per la mia"?

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...