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Cronache Romane - Memorie in chiave letteraria di un'allegra brigata di forumisti


Silverselfer

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Questo che mi accingo a scrivere è qualcosa di molto particolare. Nasce dall'esperimento di "Apologia di un ritardo annunciato" in cui racconto un episodio accaduto durante il raduno di novembre 2011.

 

Si tratta di usare una chiave letteraria per guardare come sono realmente accaduti dei fatti. Naturalmente adopero tutte le licenze che sono concesse a un narratore. Prima fra tutte: il punto di vista.

 

I personaggi sono tratteggiati sempre a mo' di caricatura vignettistica, gli stessi fatti sono parodiati. I miei occhi distorcono la realtà per renderla ad un testo del tutto surreale. Per carità nessuno ci legga una critica personale.

 

Ogni amico di cui parlo in questi racconti è una persona cara, cui mai vorrei arrecare un dispiacere. Lo scopo è di lasciar traccia di noi. Un ricordo che non si dissolve all'alba, un pensiero che si fa ricordo per tutti quelli che lo leggeranno.

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I Commensali di Madame Verdurin (Starring Bea)

 

 

Naturalmente Il nome del titolo si riferisce alla madama di proustiana memoria e non certo alle verdure di cui si nutre il nostro Charles, cioè il sottoscritto .

Com’è noto Madame Verdurin era un’aristocratica francese, il cui salotto era il più ben frequentato dalla Parigi bene di fine ottocento. La nostra, invece, è più un bucaniere di lungo corso che conosce a menadito ogni anfratto malfamato del quartiere San Lorenzo di Roma. La prima era nota per la grazia e i modi sofisticati con cui sapeva far incontrare i gusti degli artisti, che all’epoca avrebbero cambiato il corso della storia. La nostra a dire il vero non si sa se un giorno potrà vantare di aver avuto tra i suoi commensali dei Diderot e d’Alembert, ma certo che un’allegra brigata di enciclopedisti del “dolce stilnovo” romano riuscì a metterli insieme … almeno per una serata.

 

Tornavo da una campagna contro gli austroungarici, quando mi trovai a passar dinanzi a quel lupanaro che ricorre in ogni discorso da caserma (o forum telematico se preferite): la casa di Alphonsine Plessis (per chi masticasse poco di letteratura, è il vero nome di Marie Duplessis, la mantenuta che ispirò il romanzo “La Signora delle Camelie”), cortigiana nota nella città santa col sacrilego nome di PuroSpirito.

 

Non vi nascondo il liaison segreto che intrattenevo con Alphonsine, casto per il vero per l’avversa campagna militare cui ero costretto da prima delle vacanze natalizie, ma che era sfociata in un carteggio appassionato e illanguidito dalla distanza che ci separava. Dunque capirete lo stupore dei miei occhi, quando entrai nelle sue stanze e me lo ritrovai in mutante … beh, non che ci fosse alcuna malizia, perché chiunque si appressi a casa di PuroSpirito, se lo ricorda in mutande mentre esclama esterrefatto “Oddio, non so proprio cosa mettermi”.

 

Proprio in quei frangenti mi giunse il piccione viaggiatore di Madame Verdurin e mentre mi pareva di sentir la sua aggraziata voce minacciare di legarmi al palo più alto del suo veliero corsaro, se non avessi condotto in orario PuroSpirito, io mi deliziavo nel sorbire la rugiada da quei due petali di rosa che ha per labbra Alphonsine … rosa non certo priva di spine, vista la barba di cui il bel viso scuro e latino di PuroSpirito si fregia.

 

Madame Verdurin mi ricordava che l’appuntamento al quartiere latino (San Lorenzo) era per le dieci, così evitai di rammentarlo ad Alphonsine che era convinto, invece, fosse per le nove e mezzo e, visto i trascorsi dell’ultimo bagordo di novembre, cui PuroSpirito costrinse tutti i commensali in un addiaccio dinanzi Père-Lachaise (Il Verano), si appressò a metter su un abito qualsiasi. Per il vero la causalità di quella scelta mi stupì, tradendo la proverbiale cacofonia cromatica con cui Alphonsine usa colori come il “viola molto acceso” che per lui non ha nulla a che vedere con il lillà.

 

Lasciammo la voiture a chevaux nei pressi di Père-Lachaise e ci apprestammo alla bettola malfamata dove Madame Verdurin aveva organizzato la bisboccia. Seguivo Alphonsine per le viuzze del quartiere latino, mentre leggiadro m’incantava in discorsi che sapevano del suo profumo (dopobarba). Sulla sua guida non potevo esser certo, in quanto PuroSpirito per orientarsi usava il ricordo dei luoghi dei baccanali cui aveva preso parte.

 

Quando, forse per caso, giungemmo nella via giusta; l’occhio vigile da tenutaria della Vie en Rose, la Mome, altrimenti detto Forget it, ci notò subito. Difficile a dirsi se era più grande lo stupore di Madame Verdurin nel vedersi Alphonsine giungere in anticipo ad un appuntamento, o piuttosto Alphonsine che inconsapevole si prendeva di buon grado delle lodi di cui non ne capiva il senso.

 

La stamberga dove apprestavamo ad’infilarci traboccava della peggior feccia di Parigi e il grasso che sfrigolava nelle cucine, si rifletteva nelle risa degli avventori avvinazzati. La Mome si accomodò di rimpetto a Madame Verdurin, con cui condivideva i gusti per la carne di maiale, da cui la Mome affettava insieme alle braciole anche l’umorismo sconcio. Seduti accanto a loro, quasi a rispecchiarsi in un riflesso di maschio e femmina, c’era lo stesso bon bon di grazie e dolcezza: Modemoiselle Anne accanto a Madame Verdurin e il Dolce Remì accanto a la Mome. Codesta visione sembrava sottolineare quella regola propria alla fisica e alla metafisica degli opposti che si attraggono fatalmente.

 

Quella sera a giungere in ritardo non fu per l’appunto Alphonsine, bensì il barbiere cerusico e il suo accompagnatore (il suo accompagnatore …). Sweeney Todd o come lo chiamavan tutti Zigulì … Caramellina per gli amici; l’occhialuto cerusico dallo sguardo reso tagliente da chissà quale sconcezze che nascondeva dietro quella sua aria di uomo di scienza del pelo, aveva infilato nello sfintere del suo cavallo a benzina della biada Diesel. Cosa questo avesse scatenato dal tubo di scappamento del sauro, l’aveva impressa sul volto un po’ stravolto Sweeney Todd quando giunse al tavolo dell’allegra brigata.

 

Il suo accompagnatore …

 

Accanto al suo accompagnatore, a capo tavola e quindi al mio braccio sinistro, sedeva Campanellino che, com’è intuibile dal nome maschile, nella fiaba di Peter Pan non è mai stato una femmina, ma un gay travestito. Campanellino quando va a far bisboccia si fa chiamare Messer Manny, beve esclusivamente birra, rutta sagaci velleità ed intrattiene tutti con le sue arti magiche. Quella sera riuscì a riunire queste tre qualità in un sol prodigioso gesto: ruttò nella pizza molle di quella stamberga, facendone palloni come fosse una bigbabol.

 

Ovviamente, seduto a quella tavolata di miscredenti perditempo, nonché lussuriosi e appetenti … no, questo io no … Madame Verdurin non mi aveva messo al corrente che in codesto anfratto della civiltà paleolitica, si dovesse leccare anche le frattaglie su quelle tavolozze di cui non era facile rintracciare quale igiene vi fosse stata praticata, prima che l’avventore innanzi vi avesse spalmato sopra i germi della propria piorrea dentale. In cuor mio mi ero ripromesso di non farmi prendere dal panico, essendo ahimè noto come l’unico maschio al mondo soggetto a problemi di hustéra … manco avessi il ciclo mestruale, mi vien caldane e cambiamenti d’umore repentini … ma quella sera no! A sollazzarmi avevo dinanzi a me il quarto bottone della camicia dell’escort di Caramellina. Ovviamente non mi riferisco all’automobile o tanto meno al cavallo cui Sweeney Todd aveva infilato la pompa sbagliata, parlo del bottone della camicia del suo compagno, che era tirato sul petto manco stesse trattenendo la quarta di un push up.

 

Codesto spogliarellista, una volta noto in tutti i locali di lap dance gay di Parigi, era stato ridotto in schiavitù dalla bramosia di Sweeney Todd che, insensibile al dolore di quanti rimasero orfani di cotanto ben di Dio, lo segregò in casa a sfornargli sucker tort.

Questo fagiano che solitamente pare fosse silente, quella sera che mi sedeva innanzi, decise di allietarmi per tutto il tempo del suo cinguettio dall’accento barese. Dovevo certo apparirgli assai esilarante mentre stramazzavo soffocato dal rigurgito salmastro di quella bigbabol masticata troppo e affogata in una birra dal retrogusto … esattamente quel genere di retro – gusto.

 

Questi erano i commensali invitati alla tavolata di Madame Verdurin che, vettovaglie a parte, fu proprio un’allegra brigata, di cui il ricordo non può che allietare e farci tendere un sospiro, ricordandoci che una famiglia non sta in delle mura o dentro a dei piatti, ma intorno a un tavolo dove si consuma il tempo in conviviale fraternità … amen.

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A sollazzarmi avevo dinanzi a me il quarto bottone della camicia dell’escort di Caramellina. Ovviamente non mi riferisco all’automobile o tanto meno al cavallo cui Sweeney Todd aveva infilato la pompa sbagliata, parlo del bottone della camicia del suo compagno, che era tirato sul petto manco stesse trattenendo la quarta di un push up.

ahahahahahah non ti azzardare a guardargli ancora la scollatura XD

 

 

 

Codesto spogliarellista, una volta noto in tutti i locali di lap dance gay di Parigi, era stato ridotto in schiavitù dalla bramosia di Sweeney Todd che, insensibile al dolore di quanti rimasero orfani di cotanto ben di Dio, lo segregò in casa a sfornargli sucker tort.

hahaah

ma è lui che me le fa di sua spontanea volontà *_*

 

 

 

Questo fagiano che solitamente pare fosse silente, quella sera che mi sedeva innanzi, decise di allietarmi per tutto il tempo del suo cinguettio dall’accento barese. Dovevo certo apparirgli assai esilarante mentre stramazzavo soffocato dal rigurgito salmastro di quella bigbabol masticata troppo e affogata in una birra dal retrogusto … esattamente quel genere di retro – gusto.

si eri abbastanza stramazzoso :D

non ha l'accento barese, se lo sa si ammazza!

anzi non ha proprio accenti.

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ahahahahahah non ti azzardare a guardargli ancora la scollatura XD

 

 

Ho sempre temuto che fossi un talebano ... Basta! Quell'uomo è un bene dell'uOmanità :db:

 

hahaah

ma è lui che me le fa di sua spontanea volontà *_*

 

... ne hai fatto una casalinga :notme:

 

si eri abbastanza stramazzoso :D

non ha l'accento barese, se lo sa si ammazza!

anzi non ha proprio accenti.

 

In effetti non saprei dire che accento abbia ... ma devo dire che gli dona parecchio :rolleyes:

 

Ma è meraviglioso *_*

Dimmi che ce ne saranno altri, significa che dobbiamo portarti in giro più spesso XD

 

Eccoti accontentato sweety ;) Ho ripreso dei vecchi appunti sulla ben nota cena aleatoria, quando ti sei incuccato come non so cosa e ne hai dette di ogni ... A seguito c'è la prima parte, purtroppo è passato molto tempo e il racconto è un po' scarno di particolari.

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Una cena Aleatoria (Starring Cassius)

 

Prima parte

 

Al Cioccolate Bistrò

 

 

- Ma a voi le tette piacciono?

 

L’occasione dell’incontro è la venuta a Roma di Cassius. Chi è Cassius? E’ un ragazzo assai poco fotogenico che avevo intravisto all’ultimo raduno. Di lui mi ricordavo solo un bel ritratto manga che portava sottobraccio in un blocco da disegno. Quando sua santità m’invitò all’incontro, non avevo alcuna idea di chi si trattasse e non nascondo che rimasi favorevolmente sorpreso quando vidi Cassius. Sì, perché trattasi di un bel tocco di ragazzone latino, che per radersi credo abbia bisogno di un decespugliatore.

 

- A me non so … cioè, ricordo che al liceo mi ero … non so, come innamorato della mia prof …

 

Ci siamo incontrati a Piazza Bologna davanti all’ufficio delle Poste, un classico. Appena esco dalla metro, vedo subito Messer Manny appollaiato sulla ringhiera e riconosco Cassius solo perché è con lui. Non ci do peso alla cosa perché Manny è notorio che arrivi sempre in anticipo agli appuntamenti, anche se quella volta non era per questo che “campanellino” si dava tanto da fare …

 

- Io te l’ho sempre detto che sei una lesbica passiva …

- Ma no … forse, cioè … ci scrivevamo e io le facevo leggere il mio romanzo …

 

Sua santità quel giorno giunse con un moderato ritardo, solo dopo vedemmo sopraggiungere Dogville, al solito con l’aria accaldata e il cappotto in braccio. All’appello mancava la corsara, cioè Bea, costretta a letto, non si capì bene se da un raffreddore o un esame impellente. In ogni modo il suo testosterone dominante impregnò il nostro pomeriggio, in quanto ci recammo su suo consiglio in un cioccolate bistrò.

 

- Insomma c’era questa protagonista che … ecco, era come un angelo, no? Combatteva contro il diavolo …

- Tipico dei froci scrivere di protagoniste femminili, sei proprio una lesbica passiva, ma del resto io ho sempre ragione …

 

Cassius, Manny e Dogville camminavano appaiati davanti a noi, mentre PuroSpirito mi parlava di questo posto che a Bea ricordava il film Chocolate, al che sghignazzammo all’idea che forse non era tanto il locale ad aver attratto la corsara, quanto qualche avvenente commessa dalle sembianze della Binoche. Sua santità mi fece notare che molti gli dicevano che somigliava al protagonista maschile di quel film: Johnny Deep … credevo scherzasse … non scherzava … però, magari in senso lato … ma sì, il fascino gitano ci poteva stare.

 

- Lei ... dico la protagonista, no? Ecco che alla fine … ma dopo un sacco di pagine chiaro … insomma vince sul diavolo …

- Basta, mi vado a rinfrescare, questa storia è troppo lesbica …

 

Il locale non è proprio il massimo, ma il dolcetto al cioccolato piccante è di un buono libidinoso. Cassius è seduto accanto a Dogville … un caso? Non sta a me dirlo. Alla sinistra del nostro ospite c’è Manny, ma è a capotavola, tipico di lui mettersi in una posizione sfavorevole. L’atmosfera è ancora troppo formale e per rompere il ghiaccio chiedo a Cassius se il cazzo lo preferisce lungo o grosso. Sua santità che mi è seduta accanto, rimane al solito esterrefatta dalle mie iniziative spiazzanti. Il ragazzone latino sorride ma si vede che è un animo candido e tergiversa imbarazzato con il suo tono un po’ “atono”. In suo aiuto giunge Dogville … un caso? Non sta a me dirlo. Confessando la sua segreta passione per le tette.

 

- … allora lei apre le ali …

- Ancora non hai finito! Ma che hai scritto tipo una “Divina Commedia”, questa prof si sarà tagliata le vene come minimo …

- Ma no … cioè … alla maturità mi ha dato pure un buon voto, ecco … ma si sa che le donne sono più sensibili di noi uomini …

- Una lesbica passiva, sentitelo! E poi dite che non ho ragione …

 

Alla fine del racconto di un ammorbante romanzo con cui Dogville a suo tempo cercò di sedurre la prof di liceo (vanamente, ovviamente e arzigogolamente, naturalmente), lo stesso si lancia in una filippica sessista sulla superiorità delle donne rispetto ai meschini maschi. Le sue teorie mi provocano un subitaneo stimolo renale e chiedo a Puro la via per il cesso. Sua santità m’indica la strada, curandosi di farmi notare che il bagno non è in fondo alle scalette di un oscuro scantinato, ma sullo stesso piano del negozio. La stessa inserviente me lo fa notare in maniera molto accorata, al che mi chiedo chi possa essere così sprovveduto da infilarsi per quelle anguste scalette …

 

- No, no … è proprio così … le donne … sì … le donne sono per esempio più affettuose tra loro …

- Ma che stai a dì? Carissimo sapessi quello che hanno ascoltato queste orecchie …

- No … no … non è così …

- Mi sa che devo dire a Quistis di comprarsi uno strap on prima che ci diventi oltre che una lesbica passiva, pure una lesbica frustrata …

- Chi è la lesbica che vuole farsi frustare?

- Ah, proprio così, ce la vedo Quistis col frustino …

 

Prima di tornare al tavolo mi prendo un altro di quei libidinosi dolcetti al cioccolato piccante; lo sto azzannando quando sento sua santità parlare di lesbiche frustrate, non mi lascio scappare l’assonanza e chiedo sardonico chi è la lesbica che vuole farsi frustare. Sua santità prende il mio ribalzo e ci va giù duro, mentre io finisco di gustarmi quella bontà di pasticcino.

Cassius è rimasto per tutto il tempo silenzioso, del resto non pare avvezzo alle chiacchiere. Mi chiedo quale sordido pensiero stesse celando in fondo a quegli occhi neri come la pece ...

 

- Basta, paghiamo e andiamocene … ragazzi cosa avete deciso per la serata?

- Non lo so … fate voi ... io vado in bagno …

 

Fuori dal cioccolate bistrò, decidiamo di organizzarci per una cena a casa di sua santità, anche perché ciò che doveva accadere, com’è noto: o capita nei film o a casa di PuroSpirito. Io mi rollavo finalmente una sigaretta mentre dalla vetrina notiamo Dogville che sbaglia la via per il bagno imboccando le scalette per lo scantinato.

 

La cena la racconterò nella seconda parte del racconto, premetto che racconterò tutto, ma tutto, tutto … tutto … quindi chi ha orecchi per intendere … posso solo premettere la lista della spesa fatta al supermercato “TuoDì”perché, per chissà quale oscuro corso del destino, ho ancora lo scontrino nel portafogli:

 

Patatine sfogliate

Patatine classic

Cornetti mais

Panettone Astuccio

Succo pera

Vino Primitivo Salento

Rhum Oro

Rucola

Pasta fusilli

Vino Negroamaro

Pomodori ciliegino

Mozzarella Light

Birra rossa

Olive verdi

 

&

 

Un tramezzino per Dogville che aveva fame subito …

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Eccoti accontentato sweety Ho ripreso dei vecchi appunti sulla ben nota cena aleatoria, quando ti sei incuccato come non so cosa e ne hai dette di ogni

O.O

 

Però, però, è bellerrimo, potresti alla fine farci un libricino *_*

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@@Ziguli perché il tramezzino fa frocio?

 

Comunque è molto bello il racconto, hai una bella memoria Silver, neanche io ricordavo certi particolari, anche se mi hai raffigurato come una lesbica passiva idiota :(

basta, qui sono solo due le persone che alzano la mia autostima :P

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Cassius Hueffer

ma che bello Silver *__* mi ha fatto venire in mente tanti bei ricordi ed ora ho nostalgia :(

Adesso sono proprio curioso di leggere come racconterai del resto del week end!

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@@Dogville Ma dai, non devi prenderla sul serio. E' un gioco. E poi ricorda sempre che qualunque cosa scriva - io ti adoro. Tienilo in mente soprattutto prima di continuare a leggere il proseguo del racconto :rolleyes:

 

@@Cassius Hueffer Inutile che blandisci. Hai giocato sporco quella volta e sarai punito :spiteful:

 

Purtroppo è trascorso molto tempo e i ricordi si assottigliano, quindi avrò bisogno di un aiuto. La seconda parte è solo un preludio un po' raffazzonato della cena che, anticipo, sarà scritta a quattro mani con PuroSpirito, siete avvertiti ...

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Una cena aleatoria

 

Seconda parte

 

Ciack location supermercato.

 

(Stile sceneggiatura e anche un po’ musical)

 

Tubi al neon. Luce glaciale che bagna una realtà spettrale. Zombi metropolitani si urtano tra i corridoi del supermercato. Frigorifero a ripiani in fondo a destra. Una mano solleva una scatoletta di tonno. Primo piano di Dogville:

 

- ... davvero, una volta l’ho assaggiato il cibo per gatti, fa schifo ed è meglio il tonno.

- E te basta con sti gatti, ve’!

 

Risata isterica fuori campo, è PuroSpirito che si sbellica dal ridere a guardare la faccia che ha appena fatto Silver. Sguardo stupito e riso amaro sulla bocca hardcore di Dogville:

 

- Ma … io non lo so … come fa a saperlo anche lui?

 

Cosa non avrebbe dovuto sapere Silver riguardo al gatto di Dogville? Questo non vi è dato sapere. Particolare dello sguardo di Cassius, è il solo che non sta ridendo dello sberleffo a Dogville …

 

Carrellata su tutti i ragazzi che discutono cosa far mangiare a quell’anoressica frustrata di Silver.

 

Parte la colonna sonora: Ma perché, come mai, ma perché; in cucina non ci entro mai, eh? Che cosa mettiamo nella padella, mmmm … Vitello delle Ande? No? Bovino della Gallura? No? Provole affumicate ceci in scatola germogli di Bambù tofu rape, no? Ma cosa mangerà mai questo tipo qua, mmmm …

 

Cassius intanto si aggira silenzioso tra gli stand come un ninja che scruta la sua vittima, chi sarà la vittima designata? Un falco che volteggia sull’ignara preda, chi è l’ignaro piccioncino? Un lupo che vuole isolare la sua pecora, chi indossa un maglioncino di lana che lo sta facendo sudare nonostante sia dicembre e stia tra dei bachi frigo di un supermercato?

 

Ma che bontà, ma che bontà, cos’è questa robina qua? Il cestello di plastica scorrazza allegro mentre si riempie inseguendo PuroSpirito, che discute con Silver di pomodorini e rucola. Mmmm, che profumino, vuoi assaggiare un pezzettino?

 

Dov’è finito Dogville?

 

 

- Silver, fondamentalmente, non so se relazionarmi con certi soggetti, cioè, sono come mine vaganti, mi capisci? Lo mangi il formaggio fresco? No? Ma non mangi proprio niente tu. Ma che bontà, ma che bontà!

 

Cassius, come un avvoltoio sulla carcassa del maglioncino di pecora, si aggira ancora tra banchi frigorifero.

 

Ma perché come mai, ma perché, in cantina non ci vengo mai, eh? Scaffale degli alcolici. Manny non beve il vino e fa incetta di birra. Bello questo vino! Chissà perché PuroSpirito si aspetta che Silver sia un enocultore gastronomico (cosa vuol dire enocultore gastronomico? Ecco, appunto). Vino di una volta?

 

Cassius ricompare come un’ombra da dietro una colonna di vile cemento armato, e dà distrattamente qualche consiglio a Silver, che è sull’orlo di una crisi di nervi e medita di trasformare quel vino in bottiglie molotov. Toh! Ecco comparire anche Dogville, era tornato al banco frigorifero per prendere dei deliziosi tramezzini al tonno.

 

- No, cioè! Fondamentalmente stiamo andando a cena o sbaglio?

- Ma io ho fame …

- E secondo te perché le persone normali vanno a cena?

- Ma li pago io …

- Santo cielo e voi ancora non vi decidete su sto vino! Rosso a cena e del Rum bianco dopo. Bianco Silver, quello è rosso, non ti ci mettere pure tu adesso. Piuttosto digli qualcosa a sto disadattato …

- Quella roba è piena di conservanti e edulcoranti, faresti prima a tentare il suicidio con un rasoio.

- Ecco, ci mancava una nota di allegria. Che ne dite di un panettone, qualcosa di dolce per il dopocena? Lo mangi il panettone, vero? E tu ancora con quei cosi in mano!

- Ma io ho fame ora …

- Che frocio (Zitto Zigulì che tu non c’eri).

 

Ma perché, come mai, ma perché; i dolci non li compro mai, eh? L’intera compagnia va in ordine sparso alla ricerca di un panettone. Silver tira via il primo che trova, ma quando Cassius gli chiede se gli piacciono i candidi, si trova di nuovo perso in un mare di dubbi. Ma che gusto è questa roba qua? Tutti dicono la sua, ma nessuno prende una decisione. Cioccolato svizzero? No? Cacao della Bolivia? No?

 

- Vabbè, non sarà mica merda …

 

Risolve Silver, che getta un panettone nel cestello di plastica di PuroSpirito, e guida il drappello verso le casse, con la foga di un’anima in pena che vuole lasciare il suo “purgatorio”.

 

Tutti verso la fermata dell’autobus. Ma che bontà, ma che bontà …

 

- Che bontà sì, io adoro il tonno (Zitto che questo episodio è finito)

- Ma che ho detto?

 

[Che frocio]

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Cassius Hueffer

ma ma ma ... io non ho fatto nulla :( chiedo ai testimoni di farsi avanti, sono stato un angioletto quella sera u.u

e poi perchè devo fare la parte dell'avvoltoio? odio quelle bestie, sono davvero brutte e inquietanti... non so, potrei fare qualcosa di più carino? va bene anche il corvo XD

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La seconda parte è solo un preludio un po' raffazzonato della cena che, anticipo, sarà scritta a quattro mani con PuroSpirito, siete avvertiti ...

Quello che mi preoccupa è proprio questo, significa che non leggeremo mai il seguito... Ci armeremo di enorme pazienza -.-'

 

- No, cioè! Fondamentalmente stiamo andando a cena o sbaglio?

- Ma io ho fame …

- E secondo te perché le persone normali vanno a cena?

- Ma li pago io …

 

Qui sono morto, ricordo ancora bene la scenetta e, soprattutto, l'espressione di dogville mista tra un "ma che cazzo vuoi" ed una risata, la sua sempre presente risata.

Che poi cassius difatti è stato zitto zitto, si, questo possiamo confermarlo.

 

Ovviamente ogni lettura è un piacere Silver, ma è inutile ogni volta ripetertelo, dopo un po' da a noia XD

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io mi sto mangiando le mani per non essere venuta quel pomeriggio/sera...!! mi sarei divertita tantissimo!! XD lo rimpiangerò per sempre T_T

1 per colpa di manny che non mi ha fatto sapere per tempo perchè si è scordato 2 perchè avevo la serata con le mie amiche....una serata noiosa a parlare di aria fritta. -.-''

silver complimenti!! cercheremo di creare altre situazioni per darti nuovi spunti letterari ahah

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  • 3 weeks later...
  • 1 month later...
  • 1 month later...

mi meraviglio come tu non abbia speso due parole per la giornata al mare....

eppure di cose ce ne sarebbero da raccontare... dal tipo pompato e peloso da sbavo... a eustachio e l'ombrellone.... XD

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Silverselfer

mi meraviglio come tu non abbia speso due parole per la giornata al mare....

 

:)): dimentichi il tuo speedo arancione!

 

Devo riprendere a scrivere queste meritevoli cronache ... hai ragione.

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