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Disturbi del desiderio


penna

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Questa forse è una domanda più per psicologi che per gay, ma chissà, magari qui c'è qualche psicologo gay ^^

Leggiucchiando vari siti Internet ho trovato una serie di descrizioni di disturbi del desiderio sessuale.

Venivano descritti come disturbi che possono riguardare anche solo la relazione con una specifica persona, non dev'esserci per forza assenza di desiderio in assoluto, verso chiunque. Così mi è sorta una domanda:

 

qual è la differenza tra

 

"Tizio/a non mi piace, non mi attrae"

e

"Ho un disturbo del desiderio?"

 

Cioè, fa parte del senso comune pensare che alcune persone ci piacciono e altre no, nonché sapere che l'attrazione può variare nel tempo. In quali casi allora il fatto che Tizio non ci attrae, o smette di attrarci, viene considerato patologico?

 

La cosa mi pare abbia implicazioni importanti anche per i gay: su che basi, ad esempio, un uomo dovrebbe dire

"le donne non mi attraggono, quindi sono gay"

anziché

"le donne non mi attraggono, quindi ho un disturbo del desiderio e devo curarmi?"

(anche escludendo casi di ipercattolici o omofobi, è un dubbio che credo possa venire)

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"Tizio/a non mi piace, non mi attrae"

e

"Ho un disturbo del desiderio?"

 

Te ne accorgi quando Tizio non ti attrae, ma ti attrae Caio.

Se neanche Caio non ti attrae le ipotesi sono due:

1) Ti attrae Sempronio

2) Hai un disturbo

 

La cosa mi pare abbia implicazioni importanti anche per i gay: su che basi, ad esempio, un uomo dovrebbe dire

"le donne non mi attraggono, quindi sono gay"

anziché

"le donne non mi attraggono, quindi ho un disturbo del desiderio e devo curarmi?"

 

Fatti di questi problemi nel caso di anorgasmia.

Sei gay, non sei mai andato con le donne e soffri di anorgasmia?

Sei etero, non sei mai andato con gli uomini e soffri di anorgasmia?

Fatti delle domande.

Godi come un riccio? Non fartene.

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La patologia deve rispondere a dei canoni precisi che devono essere riscontrabili e generalizzabili. Nei casi specifici viene in contro il secondo criterio importantissimo, la manifestazione di un disturbo, di un comportamento DEVE COMPROMETTERE IL NORMALE SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA' QUOTIDIANE E DELL'EQUILIBRIO PSICOFISICO.

 

E' cosa ben nota che leggendo un manuale di psicologia generale, il lettore si identifichi in 356 patologie differenti. Questo non conta assolutamente nulla.

In secondo luogo, il fenomeno deve ripetersi e non essere eccessivamente sporadico nè un caso isolato. Inoltre questo tipo di disturbo legato all'attaccamento non ha connotazioni equivocabili. Segue delle caratteristiche specifiche e tu non ne hai menzionata nessuna.

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Te ne accorgi quando Tizio non ti attrae, ma ti attrae Caio.

 

Anche io pensavo così, ma, come ho scritto, mi è capitato di leggere (poi se è falso non lo so, ditemelo voi!) che si può parlare di disturbo anche se il desiderio manca solo verso una specifica persona. Da lì è nata la mia perplessità.

 

Fatti di questi problemi nel caso di anorgasmia.

 

Non sono un'esperta, ma credo che non avere desiderio sia un problema diverso dal non avere orgasmi, anche se in taluni casi possono presentarsi entrambi.

 

Segue delle caratteristiche specifiche e tu non ne hai menzionata nessuna.

 

Ma infatti non pretendo di saperle :) Chiedevo appunto a chi ne sa più di me.

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Beh io non sono sicuramente un'esperta ma mi sembra paradossale parlare di patologia in riferimento ad un caso unico (cioè verso una sola persona). Le patologie sono tali quando si ripresentano più volte, no? A me sembra molto strano...

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Wow Altair, mi hai presentato che neppure io avrei saputo dir di più hahah ;)

 

Vedi Penna,

alla fin fine siamo un po' tutti disturbati, chi più e chi meno,

ma è quello il bello, l'essere un insieme di imperfezioni che miracolosamente mandano avanti tutta la macchina. Fondamentalmente le risposte sono già arrivate dagli altri forumaioli: la patologia propriamente detta scatta se si presenta come sintomo di qualcos'altro (disfunzioni ormonali? depressione?). Ed il calo di desiderio, quando risulta veramente patologico, non è ovviamente legato ad una sola persona ma è in linea generale verso chiunque! :D

 

Tutto il resto è normale vita; il vizio medico è di affibbiare etichette. Tu presenti un disturbino? Trak! Etichetta! Così magari se hai avuto un periodo di tristezza diventi "Depressione maggiore, episodio singolo" e sarà dura per te toglierti l'imprinting che quel timbro ti ha dato. Professionalmente se qualcuno venisse da me proponendomi un'autodiagnosi di disturbo del desiderio, qualora mi rendessi conto che non ci sono disfunzioni organiche, accantonerei totalmente il suo discorso. Mi dici che hai problemi di attrazione sessuale? Bene, ora però parliamo di altro. Perchè? Semplicemente poiché quella è solo la punta dell'iceberg, e se io punto a scioglierla mi spunterà bellamente un altro troncone di ghiaccio, prima sommerso, a sostituirlo.

 

E se l'iceberg è troppo grosso da sgretolare, magari posso proporre al mio cliente di costruirsi un bell'igloo e di scoprire come anche il ghiaccio possa in realtà tenere caldo! ;)

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Grazie Ghost per la risposta :)

Penso spesso anche io che il benessere sia solo un buon compromesso con le proprie imperfezioni.

Quel che non mi è sempre chiaro è in base a che cosa si dovrebbe scegliere se andare in cerca dell'iceberg, per sgretolarlo, oppure limitarsi alla costruzione di un bell'igloo. Fuor di metafora: cercare la causa del problema (perché non sono attratto da Tizia / o dalle donne? Ci sono dei problemi dietro?) o trovare l'adattamento più diretto (mollo Tizia / lascio perdere le donne)?

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Io sono dell'approccio di non scervellarsi troppo verso risposte che forse non verranno, o per lo meno relegarle a quando avrò aggirato il problema :)

Perche' non sono attratto dalle donne? Boh, però vedo di vivere BENE in funzione di questo fatto. Poi, a lungo andare, il fatto che non mi piaccia tizia è identico al fatto che magari non mi piacciano le melenzane o i cavoletti di bruxelles, però su certe cose non ci chiediamo i motivi ! :)

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  • 3 months later...

Bé non è che se le donne non ti attraggono pensi subito di essere gay.

Uno pensa di essere gay quando non fa altro che pensare agli uomini, per non parlare delle sofferenze atroci di tutte le storie impossibili che chiunque prima o poi sperimenta (anche tra gli etero di solito, le delusioni o le storie impossibili possono sempre capitare)

 

Se le donne non ti attraggono e nemmeno gli uomini ti attraggono allora non avrai mai problemi ma non avrai nemmeno mai un motivo per rimanere al mondo... il che è diverso da essere gay

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