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Sapete perdonare o portate rancore a vita?


Divine

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Da un po' di tempo penso al concetto di perdono e neanche a farlo apposta ieri sera ero in chat con un utente del gay forum e stavamo discutendo proprio sull'etimologia tra forgive e forget e abbiamo scoperto che perdonare significa donare completamente. *_*

 

Ho notato che esistono persone che ritengono vergognoso perdonare, come se perdonare qualcuno comporti un abbassamento della propria dignità. Per non far credere agli altri di essersi sminuiti molta gente, noto, preferisce odiare a vita. Conosco persone che portano rancore ancora dopo anni per situazioni che io reputo insignificanti (ma che per loro magari non lo sono) e mi chiedo: ma vivono bene queste persone con tutto quest'odio dentro?

 

Io sinceramente non credo che perdonare una persona implichi un abbassamento della propria dignità. Lo sbaglio non è nel perdonare ma nel non imparare la lezione, è lì l'abbassamento della dignità. Posso non fidarmi più di te ma comunque posso perdonarti e mettermi il cuore in pace. Come dire "ho perdonato ma non ho dimenticato---> cioè ho imparato---> sono cresciuta/o"

 

Mi rendo conto tuttavia che il perdono non è una cosa che tu decidi. Io posso anche dire "ti perdono" ma poi magari dentro di me continuo ad essere arrabbiata. Il perdono arriva da sè, una mattina ti svegli e ti accorgi che non sei più arrabbiato.

 

Ovviamente ci sono cose che si fa più fatica a perdonare. Alcune molto molto pesanti forse non si perdonano mai, perchè non le si accetta.

 

Sono comunque dell'idea che molto spesso le persone che non riescono a perdonare sono poi anche le stesse che non si rendono conto delle proprie responsabilità e preferiscono accusare l'altro anzichè farsi un esame di coscienza. Ad esempio la mia ex è così e noto in lei una volontà di non responsabilizzarsi.

 

voi sapete perdonare o portate rancore anche voi a lungo? avete storie da raccontare?

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Perdonare una persona non è un'azione che si fa con la sola ragione. Voglio dire, perdonare è un gesto molto bello che deve, però, essere sentito veramente, altrimenti diventa una pura formalità. Se io perdono qualcuno per un qualcosa che ha commesso, è perché veramente sono passato oltre e non porto più rabbia verso questa persona.

 

Proprio per questo motivo io non mi sentirei in grado di criticare chi porta rancore: visto che appunto io ritengo che il perdono vien da sè, che sia un'azione spontanea, se una persona non riesce a farlo non va criticata, perché evidentemente il torto che ha subito è talmente grande che non riesce a farlo da parte e perdonare. Anche il rancore è una cosa che senti dentro tanto quando la possibilità di perdonare, è assai poco governabile se lo stimolo è forte.

Mai dimenticare, perché come hai esattamente detto tu Divine, significa non maturare.

Tutte le esperienze vanno collezionate e bisogna farne tesoro.

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Io sono uno che poi quando ha rancore verso una persona, dura una cosa come ore

alla fine perdono subito, non ci riesco a non perdonarla,

quello che mi rimane è profonda delusione, anche se a volte da bravo coglione provo a dare sempre una seconda possibilità, ma non ha mai funzionato.

Credo che comunque la cosa possa dipendere da situazione a situazione, ma credo che sia quasi inumano serbare rancore per una persona per tanti anni.

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Storie ne ho tantissime, quello che posso dire per non risultare prolisso è che il perdono è qualcosa che devo ancora imparare.

Concettualmente l'ho carpito, nella pratica difetto. Non sempre riesco, non quanto vorrei.

Il rancore fa male prima di tutto a noi, poi alle persone cui lo portiamo. è un peso di cui ci si dovrebbe liberare per vivere meglio.

E tu fra l'altro mi devi per-donare per le condizioni in cui ero in chat ieri sera. :*

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Beh Divine.. hai detto tutto :)

 

Nel caso di amori poi finiti, beh è successo di provare rancore, cioè rabbia, assenza di volontà di comprendere i motivi della rottura perché in qualche modo pretendiamo di avere ragione (briciolo di orgoglio). Ma alla fine l'organismo reagisce e voltiamo pagina. Dal rancore si può tramutare in indifferenza (come se in qualche modo cerchiamo di cancellare la situazione) o comunque in un senso di civiltà (della serie: non possiamo continuare così).

 

Per me il perdono è comprendere gli sbagli degli altri, imparare da questi, perché l'altro ha sbagliato e accettare i suoi errori più che altro perché ormai sono già stati fatti. Ovviamente la reazione al perdono può essere con il riappacificamento con la persona che ci ha fatto il torto oppure tagliando i ponti (indifferenza perché non c'è motivo per continuare).

 

Io definerei il perdono (nel caso in cui tronchi i rapporti) quando sei disposto a dire: "Ho un bel ricordo di quella persona".

 

Non perdonare una persona perché riteniamo che sia un abbassamento della dignità è puro orgoglio.

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Il perdono arriva da sè, una mattina ti svegli e ti accorgi che non sei più arrabbiato.

 

A me capita esattamente così. O forse è la mia memoria a lungo termine ad avere dei bug di sistema: "Dunque, io ero arrabbiata con Tizio... per cosa poi? Uhm... uhm... vabbé, fine arrabbiatura!"

 

Comunque sì, magari mi ci vuole un po' di tempo, però io perdono, anche dopo grandi delusioni... sono proprio un cuore di panna <_<:ph34r: !

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Dipende. Ci sono gesti e torti che proprio non riesco a perdonare. Solitamente, cancello dalla mia esistenza chiunque provi a farmi del male. Non porto odio, ma la non considerazione credo sia anche peggiore.

Nei casi rari un cui dovessi perdonare, porterei ancora un po' di rancore. Insomma, il rapporto non sarebbe più quello di prima. Sto cercando di migliorare anche questo aspetto della mia personalità, ma non credo proprio di riuscirci. Almeno, non nel breve termine.

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Perdonare una persona non è un'azione che si fa con la sola ragione. Voglio dire, perdonare è un gesto molto bello che deve, però, essere sentito veramente, altrimenti diventa una pura formalità. Se io perdono qualcuno per un qualcosa che ha commesso, è perché veramente sono passato oltre e non porto più rabbia verso questa persona.

 

 

esatto! tu puoi anche deciderlo con la mente, puoi anche dire "ti perdono" ma poi continui a covare rabbia. Io in genere sfogo tutta la mia rabbia e il mio odio, li sfogo proprio, anche con atti isterici.

Poi dopo un po' di tempo ti svegli (mi sveglio) e penso alla persona in questione col sorriso e magari mi vien voglia di chiamare e dire "non sono più arrabbiata". Ma non è una cosa che ho deciso, è venuto da sè.

 

Proprio per questo motivo io non mi sentirei in grado di criticare chi porta rancore: visto che appunto io ritengo che il perdono vien da sè, che sia un'azione spontanea, se una persona non riesce a farlo non va criticata, perché evidentemente il torto che ha subito è talmente grande che non riesce a farlo da parte e perdonare. Anche il rancore è una cosa che senti dentro tanto quando la possibilità di perdonare, è assai poco governabile se lo stimolo è forte.

Mai dimenticare, perché come hai esattamente detto tu Divine, significa non maturare.

Tutte le esperienze vanno collezionate e bisogna farne tesoro.

 

sono d'accordo e credo che bisogna distinguere tra casi e casi.

Io mi riferisco, nella mia riflessione critica, alle persone che secondo me guardano al torto come una cosa subita, e sì, lo hai subito, ma poi se guardi bene hai contribuito anche tu. Ad es. la mia ex si lega tutto al dito ma molte situazioni se le crea pure lei. A quel punto è inutile che ti incazzi e porti rabbia a vita perchè tu stessa hai contribuito a certe situazioni.

Anche io quando odio odio a morte ma poi mi è stato fatto notare che in certe cose avevo contribuito anche io MA NON ME NE RENDEVO CONTO. Ad es. mi lamentavo della mia situazione a casa sentendomene vittima, provavo rabbia e un giorno per la rabbia ho spaccato un vetro ma poi mi è stato fatto notare come io fossi co-responsabile di tutto questo. Io alla mia ex ho fatto notare la sua parte di responsabilità tante volte ma se non vuoi vedere non vedere, io che ti devo dire? Poi però non ti lamentare.

 

Questo è quello che io non trovo produttivo: non è il rancore in sè e per sè poiché la rabbia è un sentimento e come dice Krypto, se lo provi lo provi. Ciò che trovo ostile alla crescita di un individuo è il non voler vedere la propria parte di responsabilità nelle liti e nelle situazioni.

(Diverso è il caso dei torti in cui tu non te lo sei cercato)

 

ps: sono d'accordo con yalen quando dice che il perdono è arrivato nel momento in cui hai un bel ricordo della persona e che spesso si confonde la dignità con l'eccessivo orgoglio.

 

ps2: mi dispiace dario ma non ti perdono ;)

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Mi è capitato di parlare con delle mie amiche di recente sulla mia capacità di perdonare, specialmente persone con cui ho avuto una relazione.

Il tema era "rigurgito dal passato", cioè "persona con cui sei stata, che è stata cassata come da evitare come la peste e che si ripresenta dopo anni". Il giudizio finale loro è stato "sei di una coglionaggine estrema" (sic). Ma parto dall'inizio.

Io non riesco a provare rancore, anzi non riesco a arrabbiarmi; posso stare male, soffrire come un cane, ma non mi arrabbio. Quindi il rancore, che sarebbe una rabbia sorda covata nel tempo, non lo contemplo neanche. Non per scelta, ma perché reagisco soffrendo, possibilmente senza darlo troppo a vedere. Quando è finita la mia ultima storia, a sorpresa e direi piuttosto maluccio, mi veniva ripetuto in continuazione "se non ti arrabbi, non ti passa", un mio amico era nero, come diceva lui, "al posto mio", e ne diceva di tutte della mia ex, io mi sentivo in dovere di intervenire su quello su cui non ero d'accordo (ammetto che era più o meno tutto), lui si arrabbiava ancora di più, e così via. Quello che non il mio amico non capiva, o meglio, non gli dava lo stesso valore che gli ho dato io, è che per me è assurdo detestare una persona che ho amato, che stimo, e che mi ha reso felice, con cui sono cresciuta, e che in buona sostanza mi ha reso migliore. E' assurdo perché per me i momenti di benessere hanno molto più valore di quelli di dolore.

E' molto facile perdonare chi ho amato o chi amo, per me. E' una sorta di ultimo atto d'amore, univoco, che non sai neanche se verrà capito, accolto, ma non saprei davvero come altrimenti dovrebbe finire una storia felice. Per me i conti sono pari.

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Pensa che io non sono mai riuscito ad arrabbiarmi con le persone senza poi perdonarle... Forse è semplicemente che non voglio stare male e non voglio che altri stiano male a causa mia... In realtà c'è una persona che non perdonerò mai, ma solo perchè l'ha combinata grossissima... Però perdono sempre, non riesco a rimanere arrabbiato con le persone...

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perdonare qualcuno vuol dire ricominciare da capo, come se l'errore che egli ha fatto non esista più. so di gente che dice ti perdono,ma poi continua a rinfacciare all'altro il suo errore. a parole è facile, in pratica è molto difficile: di tutte le volte che ho perdonato, solo in un caso ce l'ho fatta davvero, ma che sacrifici!

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Perdono quasi tutto, se mi si chiede scusa sinceramente. Altrimenti serbo rancore anche per decenni.

 

Direi che il "chiedere scusa" fa tutta la differenza tra il Perdonare e il Dimenticare.

 

Se ci sono le scuse, io perdono sempre.

Troverei davvero meschino non farlo.

 

Se le scuse non ci sono, prima o poi dimentico;

ma dimentico anche il rapporto che avevo in precedenza...

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però ci sono anche casi di persone che chiedono scusa ma poi non riescono a migliorare...

 

io ad esempio do sempre un'altra possibilità, ne do una, due tre, cento, mille, ma spesso le persone poi si ricomportano come prima. Le scuse io le accetto sempre ma poi dopo la scusa deve esserci anche la volontà di cambiare altrimenti stiamo punto e da capo.

Oppure se sai che non riesci a migliorare dici "ti chiedo scusa ma non riesco a migliorare, almeno per ora".

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bah io in genere non perdono, perché non voglio essere preso per il culo di nuovo :P

 

 

ricordo un tipo che era bono, gli serviva un letto a milano infatti il giorno dopo sarebbe stato in tribunale come avvocato... mi ha detto: se è più di un anno che non ci vediamo è perché credevo di non interessarti... ma adesso che so del tuo interesse per me ho voglia di frequentarti... puff sparito -.-' e non è l'unico caso... adesso come adesso sono molto restio nel rivedere gente che poi è sparita... o cmq se la vedo preferisco non farci sesso.

 

con un compagno di scuola etero è capitato che io gli chiesi di comportarsi bene in cambio lo avrei aiutato a prendere un voto decente in fisica... lo aiutai, in seguito si comportò male con me e fece dispetti alle compagne di classe come se fosse all'asilo... tirare i capelli e distendere l inchiostro dell'evidenziatore su una copertina di plastica per usarla come timbro per imbrattare il quaderno di storia di una ragazza discreta, che prendeva gli appunti divinamente, e ci teneva davvero... non erano semplici appunti per lei... lui ha fatto lo stronzo... come se continuare a disturbare interrompendo durante le lezioni, credere di sapere tutto sparando risposte errate, vantarsi di avere letto il libro di hitler e mostrare la moneta conio del duce non fosse abbastanza... semplicemente non l'ho più aiutato in fisica e ha preso 4.

 

Dalla mia esperienza ne ho tratto che non conviene essere buoni o essere amici di tutti, alcuni non si meritano gentilezze gratuite senza secondi fini... alla fine si tratta di questo, puoi dedicare tutte le tue risorse tempo, denaro, conoscenza e conoscenze sociali che vuoi... ma ci saranno sempre persone pronte a mancarti di rispetto e nuocerti nonostante ricevano da te del bene incondizionato...

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Il mio motto è:

 

L'indifferenza è il peggior disprezzo!

 

Quindi io non porto ne riporto rancore a nessuno!

Per me le questioni si chiariscono nel momento stesso in cui sorgono... tutto il resto è muffa!

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Mercante di Luce

Personalmente credo poco alle scuse, al perdono e al rancore.

I rapporti vengono irrimediabilmente segnati da attriti più o meno forti tra le parti, se il rapporto continua lo farà in maniera modificata a prescindere dalle parole, si rafforzerà se ci saranno scuse sincere dettate dalle azioni più che dalle parole, si indebolirà se sarà importante ma nessuno vuol fare il passo indietro oppure semplicemente sparirà e si cadrà nel mezzo dell'indifferenza.

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Noi viviamo in una cultura cattolica un po' troppo "perdonista"

insomma alla RAITV quante volte vediamo giornalisti che chiedono:

1) ti sei pentito ( a colui che ha commesso un crimine o un torto ) ?

2) Lo hai perdonato ( alla vittima o a chi ha sofferto il torto ) ?

 

Pare che la rabbia o le emozioni negative non abbiano legittimità

di esistere, come se il dolore inflitto o subito debba essere subito

cancellato.

 

Non sarei sicuro sia sempre giusto o giusto in assoluto

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Io posso perdonare chi mi fa un torto,

ma non posso perdonare chi fa un torto a qualcun altro :)

Se mi spari su un piede e mi chiedi scusa, ti posso perdonare.

Ma se spari a Divine e l'ammazzi, è inutile che chiedi scusa a me.

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E' difficile che le persone a me vicine o comunque a cui voglio bene mi facciano un torto o comunque qualcosa che poi richiede il perdono da parte mia..Comunque non serbo quasi mai rancore e quindi perdono sempre..certo, questo delle volte porta a pigliarlo in c*lo la maggior parte delle volte, ma com'è il detto?! chi semina raccoglie...io semino e continuerò a seminare per tutta la vita..prima o poi qualcosa raccoglierò!

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Io tante volte mi faccio fregare dagli altri... Voglio sempre essere gentile, dolce, disponibile e pronto ad aiutare il prossimo... Peccato che alcune volte gli altri se ne approfittano di me e io non me ne accorgo, così ci sto male... Perciò spero sempre che gli altri si pentano da soli di avermi sfruttato per i loro scopi... Io provo a fare l'arrabbiato, ma non ci riesco e torno subito a sorridere e scherzare... A volte ci sto quasi male per il fatto di non riuscire ad arrabbiarmi... Di solito la rabbia la sfogo piangendo la notte senza farmi sentire e certe sere stavo così male da non voler nemmeno più esistere... :(

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AndrejMolov89

Gli abissi dell'inferno non sono neppure il dieci per cento del rancore che posso portare. Se qualcuno mi fa un torto e non mi chiede scusa è rovinato. Nel senso che divento molto acido con quella persona e la tartasso fino a quando non cede alla disperazione, poi dimentico :)

In genere se mi si chiede scusa divento tranquillo e pacifico, se non mi si dice niente, io rimango in attesa dei momenti opportuni. Ricordo chiaramente tutti i torti subiti come ricordo tutti i discorsi che mi fanno quelle persone xD.

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Io posso perdonare chi mi fa un torto,

ma non posso perdonare chi fa un torto a qualcun altro :)

Se mi spari su un piede e mi chiedi scusa, ti posso perdonare.

Ma se spari a Divine e l'ammazzi, è inutile che chiedi scusa a me.

 

:wub: anche io sono piuttosto protettiva nei confronti degli altri ma fino a un certo punto, cioè lascio sempre all'altro la sua responsabilità e la sua libertà. La violenza è però una cosa che proprio non riuscirei a perdonare, nè su di me nè sugli altri. Dipende molto da quanto una cosa ci tocca.

 

Noi viviamo in una cultura cattolica un po' troppo "perdonista"

insomma alla RAITV quante volte vediamo giornalisti che chiedono:

1) ti sei pentito ( a colui che ha commesso un crimine o un torto ) ?

2) Lo hai perdonato ( alla vittima o a chi ha sofferto il torto ) ?

 

 

guarda, quelle secondo me sono le domande più stupide e più indiscrete che si possano fare. Se uccidi mio figlio come vuoi che mi senta?

 

Pare che la rabbia o le emozioni negative non abbiano legittimità

di esistere, come se il dolore inflitto o subito debba essere subito

cancellato.

 

 

come dicevo prima ci vuole tempo, il giusto tempo. Partendo dal presupposto però che capisco chi subisce gravi torti (omicidi, rapimenti) e non perdona. Quelli sono però casi limite e molto delicati che non mi sento di giudicare.

 

Io tante volte mi faccio fregare dagli altri... Voglio sempre essere gentile, dolce, disponibile e pronto ad aiutare il prossimo... Peccato che alcune volte gli altri se ne approfittano di me e io non me ne accorgo, così ci sto male... Perciò spero sempre che gli altri si pentano da soli di avermi sfruttato per i loro scopi... Io provo a fare l'arrabbiato, ma non ci riesco e torno subito a sorridere e scherzare... A volte ci sto quasi male per il fatto di non riuscire ad arrabbiarmi... Di solito la rabbia la sfogo piangendo la notte senza farmi sentire e certe sere stavo così male da non voler nemmeno più esistere... :(

 

questa è una cosa leggermente diversa, direi che forse nel tuo caso non riesci ad affermare i tuoi bisogni e gli altri o non se ne accorgono o tendono a sfruttarti volontariamente. Soffri perchè tu te ne rendi conto ma non riesci a migliorare.

Il perdono nel tuo caso è ancora più difficile perchè tu in primis sei arrabbiato con te stesso, a causa del carattere che hai ma che non ti piace.

 

greed, ma tu ti sei mai chiarito con queste persone?

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Il punto è che io non ho proprio la facoltà

di perdonare qualcosa che non viene fatta a me.

 

A volte la cosa mi ha anche complicato un po' la vita...

Un mio carissimo amico veniva trattato male e tradito da un ragazzo,

il quale lo perdonava sempre perché ne era innamorato.

 

Lo stronxo in questione non capiva perché io ce l'avessi con lui

e perché non gli parlassi, dal momento che il mio amico lo aveva perdonato:

"Perché io - evidentemente - non sono innamorato di te..."

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perdonare significa comprendere il perchè l'altro ha commesso l'errore...o sarebbe meglio dire - il perchè e come è arrivato a ferirti -(il concetto giusto è questo)

Difatti le persone riescono a perdonare davvero solo se riescono a comprendere il punto di vista dell'altra persona. Perchè a questo mondo non esistono persone "malvagie" "cattive" "buone" o "compassionevoli". Ci sono solo punti di vista

 

E puoi dire quanto vuoi "ti ho perdonato", ma se non capisci il motivo per cui una persona ti ha fatto del male, e di contro, se non riesci a capire perchè l'altro non ti perdona, le parole trovano il tempo che trovano. E vecchi rancori e sentimenti risalgono su.

 

 

Io ho sempre cercato di comprendere il perchè delle persone mi hanno fatto del male. Ho sempre cercato di comprendere il loro punto di vista, ma è difficile capire le persone...da qui la difficoltà nel perdonare :D. (poi la cosa deve essere biunivoca, ci deve essere comprensione reciproca... per cui la riappacificazione diventa impossibile se il problema è grosso)

 

Ovviamente poi dopo un litigio il rapporto non sarà più lo stesso, perchè essendo stati feriti, si resterà in guardia da quella persona, col timore che possa riferirci un giorno. Iniziamo ad avere tecnicamente paura di quella persona...è un po' come il concetto della Rosa. Se da piccolo ti pungi toccando il gambo, ci penserai bene due volte a raccorgliene una...da qui la paura...se poi impari a coglierla senza farti male (e qui arriva la fase della "comprensione" e quindi il superamento della paura) proverai di nuovo...ma di sicuro con più attenzione e cautela (qui la fase della riappacificazione, ma con barriere volte a difenderci da eventuali nuove fregature)

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Io sono tale e quale a btw, anche se io invece mi arrabbio se non mi si chiede scusa (ma perdono ugualmente, poi).

Non capisco il 'perdonare ma non dimenticare', se si ricorda - nel senso che si tiene a mente e ben presente, non nel senso generico del ricordare - allora le cose non sono più come prima, non è un vero perdono, è più un sorvolare, un dire "va be', però la prossima volta..."

 

E invece il perdono dovrebbe essere pagina bianca. Io forse sbaglio a fare così, perché poi mi aspetto la stessa gentilezza, ma pochi ne sono capaci. Le emozioni negative esistono, le hanno tutti, ma non capirò mai perché averle e tenerle per alcuni risulta più importante di una relazione umana con una persona unica, irripetibile.

 

Ovviamente non considero delitti - per l'appunto - 'imperdonabili': come l'omicidio, la violenza; e quelli verso altri, che come Almadel anch'io ho difficoltà a perdonare, spesso anche se il diretto interessato invece perdona.

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perdonare significa comprendere il perchè l'altro ha commesso l'errore...o sarebbe meglio dire - il perchè e come è arrivato a ferirti -(il concetto giusto è questo)

Difatti le persone riescono a perdonare davvero solo se riescono a comprendere il punto di vista dell'altra persona. Perchè a questo mondo non esistono persone "malvagie" "cattive" "buone" o "compassionevoli". Ci sono solo punti di vista.

 

 

bravissimo. Ecco perchè io penso che è fondamentale capire quali sono, nei rapporti, le responsabilità nostre e quelle altrui, perchè solo così arrivi a capire certe dinamiche e, di conseguenza, puoi anche capire come mai qualcuno è arrivato a ferirti: magariti ha ferito perchè anche tu hai contribuito a certi malintesi.

 

Non capisco il 'perdonare ma non dimenticare', se si ricorda - nel senso che si tiene a mente e ben presente, non nel senso generico del ricordare - allora le cose non sono più come prima, non è un vero perdono, è più un sorvolare, un dire "va be', però la prossima volta..."

 

Per molti "perdonare ma non dimenticare" è solo un modo gentile per dire "non perdono".

Io invece uso questa espressione per dire che bisogna comunque imparare qualcosa. Non dimenticare, cioè, quello che è successo per far sì che non si ripeta.

 

Lo stronxo in questione non capiva perché io ce l'avessi con lui

e perché non gli parlassi, dal momento che il mio amico lo aveva perdonato:

"Perché io - evidentemente - non sono innamorato di te..."

 

è vero, e questo si ricollega al post di btw in cui dice che per lei il perdono è un atto di amore. E' molto bello questo che ha scritto btw e lo condivido perchè alla fine anche io tendo a dimenticare i momenti brutti per dare valore a quelli felici, a quelli belli.

Penso anche che a volte le persone che si arrabbiamno per noi e che vogliono che anche noi siamo arrabbiati lo facciano un po' per proteggerci ma un po' anche perchè non concepiscono una visione delle cose differente dalla loro. In quel caso bisogna stare attenti.

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AndrejMolov89

Io mi chiarisco alla fine. Mi sento in colpa a serbare rancore. Io serbo rancore nei confronti dei miei compagni delle superiori, però non posso chiarirmi a distanza di 3 anni, quindi rimane un fastidio dentro la mia mente che ogni tanto ritorna alla superficie.

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Per esperienza, dopo un po' di tempo si perde il bisogno del chiarimento. Probabilmente se Greed andasse dai suoi ex compagni questi gli direbbero una cosa tipo "ma mo' che cazzo vuoi?" XD

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