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Gli amici vanno e vengono


Bench

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La domanda con cui inizio questa mia riflessione è "l'amicizia dura davvero per sempre?" . Ultimamente, col mio gruppo di amici con cui esco, le cose non vanno bene. Premetto che è da tantissimo che usciamo insieme, ma siamo sempre stati un gruppo molto "possessivo" (non è il termine giusto sono sicuro XD) nel senso che siamo stati sempre e solo noi, vacanze uscite tutto sempre e solo noi, e questo, come ammetto avevo pensato sarebbe successo, ha portato a una sorta di rottura, risentimenti da parte di ognuno nei confronti di un altro del gruppo, casini amorosi, di tutto insomma, e ora siamo davvero agli sgoccioli; infatti gran parte della gente del mio gruppo sta cominciando a fare quello che vuole lei fregandosene del gruppo, altri invece cercando di sistemare le cose.

Io ero uno di questi ultimi, ma dopo un po' ho capito una cosa: bisogna variare i gruppi e gli amici con cui uscire. Mi spiego, fare tutto sempre con la solita gente non è sano, perchè si finisce non dico ad odiarsi ma quasi, e rimani attaccato solo a una o due persone. Quindi la mia conclusione è che bisogna avere vari gruppi, uscire con gente diversa, frequentare piu gente possibile, e magari tenersi stretti solo le poche persone che si amano di più, un po' come la miglior dieta alimentare, ovvero mangiare poco ma di tutto!

Secondo voi ho ragione!?

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Parli dell'amicizia in generale o del gruppo di amici omosessuali? Quanti siete? 50?

Di solito gli amici, persone che si meritano di essere chiamati amici sono pochi, anzi meglio pochi e buoni ;) c'è un uso improprio della parola "amici".

Alla fine usciamo con coloro che ci fanno sentire bene, noi stessi.

Frequentare più gente possibile.. dipende. Io personalmente preferisco uscire con quei tre o quattro.. sempre. Se non c'è modo di uscire io sto benissimo a casa come è successo che sia uscito con un gruppo di 20 persone :) Ma detto questo non mi sento di frequentare più gente possibile.. alla fine conosci un sacco di gente che poi rischi di non ricordarti il nome e sarà comunque una conoscenza superficiale e ci si sente ugualmente soli.

 

Io ho capito che purtroppo l'amicizia non è eterna, ci possono essere degli allontanamenti come dei ravvicinamenti e durante la vita può capitare di fare nuove conoscenze da approfondire o meno.

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No amici omosessuali no perchè non ho ancora fatto CO con loro XD Comunque, CO a parte, sono pochi siamo tipo 7. Non dico di uscire con piu gente possibile, ma dico che secondo me sarebbe meglio avere più gruppi di amici con cui uscire, per variare un po'..ovvio che poi quei due o tre a cui si tiene particolarmente piu si vedono meglio è..

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Se credi di starci bene ok... basta che non diventino "vite" diverse.. ovvero una vita con la famiglia, una vita con gli amici importanti, una vita con altri amici, una vita con amici omosessuali (quando li conoscerai) e così via.. se riesci a gestirli tutti.. bene. Io non ci sono mai riuscito anche perché avevo un gruppo di amici omosessuali e un gruppo di amici che ho conosciuto con l'università, tramite il mio ragazzo ecc.. per cui ero tranquillamente dichiarato. Con gli amici omosessuali, per quanto siano stati molto importanti, l'amicizia è declinata perché non volevano integrarsi con i miei amici etero e, anzi, manifestavano gelosia e possessione. Questo per dire che non sono mai riuscito ad avere due vite diverse, fare un po' per uno. Non mi è mai piaciuto.

Inoltre altro discorso: per più gruppi di amici.. cosa intendi? Gruppi con interessi diversi? Colleghi di università, di palestra ecc?

Io non ho mai voluto avere più gruppi di amici, un po' per il mio carattere, un po' perché come già detto prima, li voglio frequentare e non una volta ogni 2 mesi perché magari ho la possibilità di uscire solo nel week end e quindi preferisco uscire con gli amici più importanti, e nemmeno sono dell'idea (mia) di uscire ogni sera con un gruppo diverso :)

 

Poi per uscire con amici omosessuali non c'è mica bisogno di essere dichiarati.

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In genere gli amici Amici si contano sul palmo di una mano, forse due se proprio sei fortunato.

Poi ci sono persone con cui ti trovi bene, a cui sei affezionato, persone comunque molto importanti.

Il fine gli amici alla facebook, persone che conosci spesso sommariamente, da non sopravvalutare ma spesso riservano anche piacevoli sorprese.

 

I primi restano in genere per tutta la vita, anche se ci si sente una volta l'anno.

I secondi sono molto legati alle frequentazioni attuali, capita spesso fra compagni di scuola/università/lavoro che questo pazzo mondo proietti le loro vite molto distanti dalla tua ed è un vero peccato.

Gli ultimi manco a dirlo vanno, vengono, restano un po' come cacchio gli pare.

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Direi che "stai crescendo".

Le compagnie non durano per sempre,

ma sono un fenomeno dell'adolescenza.

Rimangono alcuni amici, provenienti da diverse compagnie;

altri ne farai dopo il CO. Con altri ancora ti ritroverai dopo anni.

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Le compagnie sono indubbiamente suscettibili a tutte le "variazioni" personali di ciascun membro. Chi per studio, chi per motivi personali, chi per lavoro, prima o poi qualcosa porterà ad un disgregamento che spesse volte termina in una rottura del gruppo, con conseguente proseguimento dell'amicizia con quei pochi con cui eri particolarmente attaccato, più di tutti.

Gli amici veri veri, come ti è già stato detto, si contano su un palmo della mano e, se sono veri ed autentici, sono destinati ad accompagnarci lungo il nostro cammino: non importa se si lavora distanti, se si hanno giri di vita diversi, ci saranno sempre in caso di bisogno. Sono quelli veri, su cui puoi contare veramente.

Quando i rapporti con determinate persone sono troppo volubili e suscettibili a quasi tutte le minime variazioni, allora non si fondano su una vera e propria amicizia, bensì su una conoscenza prolungata che si alimenta con la costante presenza fisica delle persone interessate: in poche parole, se non ci si vede per un po', il rapporto sfuma.

In sintesi, variano le conoscenze che alimentano le tue uscite, saranno in costante cambiamento. Tu cresci, cambiano le tue esigenze, cambiano i tuoi "movimenti", e la compagnia cambierà, le conoscenze saranno sempre diverse. Gli amici veri, quelli veramente stabili, fissi, nel cuore, non cambieranno mai (salvo, ovviamente, casi particolari :D).

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@@yalen86 Si lo so che per frequentare amici omosessuali non bisogna essere dichiarati, infatti non era quello che volevo dire, nel senso che stavo parlando di questo tema accantonando il fatto che sono gay, che magari ho amici omosessuali ecc.. E si intendo per esempio, gruppo di ex compagni del liceo, gruppo compagni università, gruppo colleghi di lavoro, gruppo sport ecc..Cioè secondo me, a parte quei pochi veri amici, cambiare un po' aria qualche sera può far bene.

@ Concordo pienamente con te. Di veri amici ne ho 2 punto. E mi sto accorgendo proprio ora che con molti si è instaurata semplicemente un'"amicizia per inerzia".

@@Almadel Forse hai ragione, però penso che comunque anche dopo essere cresciuti si esca in "compagnie", nel senso che comunque esci con un po' di amici non solo con un o due, o no!? E appunto, non sempre gli stessi, si fanno uscite diverse con persone diverse, o sbaglio!?

@@Icoldibarin Sono d'accordo con te, a parte il fatto che per il secondo tipo di amici, ovvero la categoria predominante nella mia "compagnia", i motivi di questa sorta di distacco non è da ricercare tanto nella lontananza, ma proprio dal motivo opposto; più ci esci insieme, più diciamo ti "stufi" e quindi il rapporto va a scemare, mentre quelli tipo dell'università che non li frequento molto al di fuori dell'ambito studio, quelle volte che ci esco insieme ci si diverte molto e quindi rimaniamo molto amici.

 

Poi boh, ovviamente dipende molto anche da che persone sono ecc, il fatto è che a me dispiace molto vedere come queste compagnie si disfino, i contatti si perdono, oppure non ci si sente più se non su facebook e mi dispiacerebbe molto se succedesse anche con questa. Però probabilmente accadrà perchè è cosi che funziona; per esempio c'è un mio amico che fa parte di questo gruppo che si è appena messo con una ragazza (sempre del gruppo) e se prima ci sentivamo 1000 volte al gg e scherzavamo, ora si isola sempre con lei e non ci cag*iamo più detto volgarmente, neanche quando siamo tutti insieme, e questo mi fa male. Probabilmente ho ancora tanto da imparare! Il fatto è che ho sempre e dico sempre basato la mia vita sulle amicizie, per gli amici farei qualsiasi cosa, e quindi ne soffro tanto.

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Beh, io di "compagnie" di trentenni non ne conosco...

Si è in coppia e si esce con un'altra coppia,

la volta dopo con un'altra coppia ancora;

qualche volta si fa una cena con alcuni amici,

che spesso non si frequentano tra loro.

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Guarda, io una compagnia non ce l'ho praticamente mai avuta, dopo la seconda liceo.

Se esco con gruppi di persone è solo perché magari si tratta di una festa/evento organizzato da un mio amico, ma il rapporto vero e proprio è con l'amico, non col gruppo. Più spesso esco con amici presi singolarmente.

 

Comunque, vedo un po' le dinamiche dei gruppi che frequentano i miei amici, ed è frequente che si creino scazzi interni, gelosie, intrighi vari.

In certi casi emerge anche una mentalità "ristretta": come dire, tutti si abituano a comportarsi più o meno nello stesso modo, a fare le stesse cose, ad avere - più o meno - gli stessi valori. In questo senso secondo me può essere utile cercare di "mettere il naso fuori" dal gruppo, ogni tanto, stringere legami con persone diverse.

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  • 3 weeks later...

per esempio c'è un mio amico che fa parte di questo gruppo che si è appena messo con una ragazza (sempre del gruppo) e se prima ci sentivamo 1000 volte al gg e scherzavamo, ora si isola sempre con lei e non ci cag*iamo più detto volgarmente, neanche quando siamo tutti insieme, e questo mi fa male. Probabilmente ho ancora tanto da imparare! Il fatto è che ho sempre e dico sempre basato la mia vita sulle amicizie, per gli amici farei qualsiasi cosa, e quindi ne soffro tanto.

 

Nella mia situazione di liceale (ovvero ho ancora una compagnia più o meno grande con amici di classe e delle altre classi con i quali si esce il sabato sera) questo è il principale motivo di allontamento delle persone. Quando è capitato che qualcuno di noi si è messo con qualcuno ne è sempre risultato un cambiamento molto accentuato della persona. Forse perchè siamo ancora molto giovani, un giorno siamo "così" e il giorno dopo siamo "cosà"... Come descrivi tu, il cambiamento è sempre risultato verso l'introspezione: le persone sono diventate evasive, di poche parole quando si stava in compagnia, e alla fine sì, ogni tanto stiamo insieme ma non ci cag*iamo più, e questo mi dispiace... Insomma, ti ho raccontato la mia esperienza per dirti che non sei l'unico a cui capitano queste cose! Come dici tu poi, il cambiare compagnia ogni tanto le rende un po' tutte "più eccitanti", perchè lo stare meno con qualcuno a volte ti fa apprezzare i momenti di più che passi con queste persone. Come quando ascolti una canzone 3000 volte di fila ti viene a noia, mentre invece se la ascolti una volta ogni tanto questo non avviene!

 

(Il mal di testa mi fa scrivere frasi contortissime stasera...)

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Mercante di Luce

Personalmente non ho mai amato particolarmente i "gruppi", spesso ne ho frequentati e mi sentivo estraneo perché legato magari ad una/due persone.

Non credo neanche di avere mai avuto un vero amico, anche se in passato ci ho creduto in merito ad alcune persone e sono sempre stato legato più alle persone che alle comunità.

Penso che i gruppi per loro stessa natura siano suscettibili smembramenti ed evoluzioni, i membri più periferici ogni tanto prendono il via e cambiano aria mentre gli altri rivedono le proprie posizioni e, alle volte, nuovi amici arrivano ed è anzi strano riuscire a tirare avanti un gruppo immutato per anni.

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Penso che l'impostazione giusta sia quella di Almadel,

il gruppo esclusivo, abbastanza numeroso, è un fenomeno

dell'adolescenza ed è ovvio che tanto più i legami interni

sono forti, tanto più sono destinati a svanire e dissolversi

quando intervengono fattori di crescita individuale, perchè la

forza del legame era determinata dall'esigenza di darsi forza

reciproca, elementi di autoidentificazione, durante la fase

del distacco dalla famiglia.

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Quoto almadel, la grande comitiva e' qualcosa di tipicamente giovanile o, aggiungo io, caratteristica delle uscite estive nei luoghi di villeggiatura. Da adulti si tendono a selezionare vari amici provenienti da origini diverse.

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Concordo con chi dice che gli amici veri, quelli con cui anche tra vent'anni ti ritroverai ad uscire per passare una serata, sono veramente pochi... Il gruppo "unico" alla fine è una prerogativa (penso) dell'adolescenza; dico penso perchè personalmente ai tempi delle superiori non sono mai uscito di casa, ero già asociale allora, e quelle poche volte che lo facevo era sempre con lo stesso compagno (uno dei miei pochissimi Amici) con cui ancora adesso a volte ci vediamo durante le pause universitarie. Mi trovo d'accordo, per altro, con chi dice che stai crescendo, stai iniziando la fare della "Amicizia matura", quella insomma dove la gente che frequenti la scegli perchè ti ci trovi bene e la stimi, non perchè è nel gruppo... Le cose cambieranno molto mentre crescerai, io per esemio ho iniziato l'università con un totale reset del cervello, lasciandomi dietro tutte le superiori e questo mi ha persmesso di conoscere 3 persone meravigliose (ecco, alla fine i miei Amici li conto veramente su una sola mano), una è mia compagna di corso, le altre no; non ci vediamo sempre e non usciamo sempre tutti assieme, però stiamo benissimo e siamo molto legati! Non preoccuparti, lascia che le cose vadano come devono andare, nulla poi ti vieta quando vorrai uscire con qualcuno in particolare del gruppo di farlo...

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  • 4 weeks later...
DoctorNievski

Vediamo di riesumare sta discussione..

 

Credo che Almadel abbia ragione: il gruppo enorme di amici è proprio tipico della'dolescena, e crescendo inevitabilmente si cambia, e quindi cambiano le dinamiche del gruppo stesso..all'università esco con un gruppo di una dozzina di persone, ma in effetti ad analizzare le dinamiche interne, si capisce proprio che sono quelle tipiche da liceo (cioè che si complicano per isterismi vari, storie d'amore che nascono o che NON nascono, e via dicendo..)..tant'è che nell'ultimo periodo ci si sta frazionando in minigruppi, con relative uscite separate..

 

 

Poi di solito ti restano gli amici quelli veri.quelli con cui hai condiviso un bel pezzo di vita e che sai ci saranno sempre..pochi ma indispensabili (io il mio migliore amico lo conosco da 18 anni, ovvero dalla prima elementare..vedi tu.. XD)..

 

Per gli amici gay, io li ho trovati da meno di un anno e non so dove andremo a finire, anche se le premesse sono buone.. XD

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Sono d'accordo solo in parte con il discorso fatto da tutti, questo perchè sono un caso fortunato (l'eccezione che conferma la regola :)): ). Posso infatti dire che ho un buon numero di amici che conosco dalle elementari (alcuni anche dall'asilo), con cui sono cresciuto giorno dopo giorno, vivendo attimo per attimo insieme a loro. Con tutti i rapporti sono rimasti ottimi, certo per un motivo o per l'altro con alcuni ci si vede molto poco e con altri non ci si vede più (credo sia inevitabile), ma con la maggior parte esco tutti i giorni (o quasi). E' vero poi che i veri amici (quelli di cui ti fidi ciecamente) sono pochi, infatti i legami che uno sente veramente stretti si restringono a pochi eletti, però nel mio caso comunque posso contare su diverse persone che so per certo sarebbero sempre pronte ad aiutarmi. Per me quindi, dipende dalle persone che uno conosce e da altri fattori (fortuna, se si è cresciuti con loro, interessi comuni e così via dicendo).

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Ho solo qualcosa come quattro amici veri. Ma loro stessi forse non sono consapevoli dell'ansia da abbandono con cui vivo il rapporto con loro. Forse perché vedo loro farsi strada come individui, trovare nuovi legami, mentre io resto sempre uguale, sento il loro naturale desiderio di indipendenza quasi come un tradimento nei miei confronti. Desidero quel tipo di legame che l'amico non è disposto a darmi... e probabilmente ha ragione :)

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Anche le amicizie finiscono, anzi in un certo senso finiscono proprio perché sono rapporti particolarmente

liberi e veri, non legati ad altra necessità se non la loro stessa verità (mentre si può rimanere insieme per

abitudine, o altri vincoli), ma non bisogna assumere come psicologia e sguardo sulla vita la formula che fa

da titolo a questo topic: guai a farlo.

 

Al contrario appartiene al concetto stesso di amicizia, e anche alla sua espressione reale, una certa cura

supplementare del rapporto. L'amore può vivere della sua passione, che addirittura lo dirige imperiosamente,

l'amicizia richiede il supporto di una certa attenzione, di una riflessione, di qualcosa che la protegga.

 

Nulla è più lontano dal mio concetto di amicizia di un rapporto in cui non ci si vede o addirittura non ci si sente

per un anno o per lunghi mesi, e poi ci si vede e si è tanto amici. Si è stati amici, e questo passato (altra

caratteristica essenziale, o pri vilegio, dell'amicizia) continua a scaldare, non è perduto, ma non si sta

più vivendo l'amicizia: se ne stanno solo godendo i privilegi.

 

Quanto al discorso sulle «compagnie», è certo vero quello che dicono Almadel Hinzelmann e altri. Ma attenzione,

esistono anche i piccoli gruppi: tre persone, o un piccolo gruppo di colleghi, che sono uniti da una passione, o

da un certa posizione comune nella vita lavorativa, o da un interesse culturale. Intelligente chi li coltiva

e riesce a tenerli in vita. E' un lavoro, come tutto: niente è dato gratis nella vita.

 

Ho solo qualcosa come quattro amici veri.

 

Sono tanti!

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Nulla è più lontano dal mio concetto di amicizia di un rapporto in cui non ci si vede o addirittura non ci si sente

per un anno o per lunghi mesi, e poi ci si vede e si è tanto amici.

Allora il numero scende drasticamente a uno, o forse del tutto a zero :)
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M non ho mai concepito bene sta cosa del "gruppo fisso" di amici,

perciò do ragione a Bench nel riconoscere che non si può

sempre stare attaccati allo stesso gruppo di amici come fosse una dialisi...

 

E' bello variare, la "selezione" sugli amici è una cosa che si fa tardi

almeno per me, prima c'era la simpatia, voglia di frequentarsi etc...

poi, se dopo mesi-anni ancora ci si sente assiduamente e volentieri,

direi che quella è un'amicizia anche più salda, più matura.

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