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Nazi-gay alla riscossa


araas

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Mi capita ultimamente, sia su facebook che nella vita reale, di leggere/sentire discorsi veramente inconcepibili per la mia mente.

Pare che ultimamente ci sia un'ondata assurda di nazi-gay. Persone con ideologie spiccatamente di estrema destra, che arrivano ad autodefinirsi fieramente fasciste o naziste... e sono apertamente omosessuali.

A me viene da dire "ma lo sai che i nazisti i gay li bruciavano?" ma è inutile.

Loro ritengono che vada bene così.

Dicono che hanno quelle ideologie e che ciò non c'entra nulla col proprio orientamento sessuale.

Rimango sempre allibita.

Manifestazioni di intolleranza, razzismo, odio estremo per alcune categorie... perpetrate da persone che appartengono a una categoria che subisce razzismo dalla mattina alla sera! Persone che condannano l'omofobia e poi usano espressioni come "sporchi negri".

Che ne pensate?

Io spero solo che sia una nuova moda nata tra ragazzini che crescendo si renderanno conto di quanto ciò sia stupido, e non che si tratti di persone convinte veramente.

Sono anche più assurdi dei gay cristiani a mio parere (di cui parlerò in un altro topic più approfonditamente in un altro momento, perché è qualcosa che voglio argomentare bene), non si può seguire un'ideologia che condanna gli omosessuali (al punto da volerli morti) ed ESSERE omosessuali. (A parte che secondo me non ha senso seguire un'ideologia simile, perché sono profondamente antifascista, ma questo è un discorso a parte).

Se volete, pensate pure che sono una che giudica. Ma lo trovo offensivo nei confronti miei e di tutti noi. E' un rinnegare ciò che si è per aderire a una linea di pensiero che prevede lo sterminio di tutti noi.

Voi cosa ne pensate? Avete conosciuto nazi-gay? Ci avete discusso? Quali sono le motivazioni che vi hanno presentato?

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questo thread mi fa pensare all'altro thread dal titolo "essere gay rende più tolleranti alla diversità?"

la risposta è " non sempre".

 

Io sono d'accordo con te, araas, credo che essere gay dovrebbe aprire la mente, rendere più rispettosi ma purtroppo ciò non sempre avviene.

 

Il motivo, però, credo risieda nel fatto che molto probabilmente (ma questa è una mia opinione eh) queste persone si sono sentite talmente umiliate che ora sono loro, a loro volta, a umiliare gli altri, indipendentemente dalla categoria.

Hanno subito odio e lo ripagano con l'odio.

 

Meccanismo che però non porta assolutamente a nulla.

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Semplicemente le persone stupide e/o autolesioniste esistano anche fra i gay, e anche i nazi-gay meriterebbero lo stesso destino di qualsiasi nazi-fascista.

 

Fortunatamente, sono convinto che con l'aumentare del livello culturale medio delle popolazione, e se si riusciranno a garantire sempre una maggiore tutela della fasce sociali più deboli, queste ideologie perverse rimarranno sempre una microscopica minoranza.

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http://www.youtube.com/watch?v=1skNgYdJXK8&feature=related

 

 

Il culto del cargo (in inglese,Cargo cult) è una tipologia di movimento religioso apparsa in alcune società tribali venute in contatto con culture tecnologicamente più avanzate. Il culto è basato sulla richiesta di beni e merci (appunto i "cargo") delle culture avanzate attraverso rituali magici o pratiche religiose. I credenti del culto credono che la consegna dei beni sia disposta per loro da parte di un ente divino. Il culto del cargo si è sviluppato principalmente in alcuni angoli remoti della Nuova Guinea e in altre società tribali della Melanesia e della Micronesia in concomitanza con l'arrivo delle prime navi esploratrici occidentali del XIX secolo. Culti simili sono però apparsi anche in altre parti del mondo.

Il culto del cargo ha avuto la sua maggiore diffusione in seguito alla Seconda guerra mondiale, quando le tribù indigene dei luoghi interessati ebbero modo di osservare le navi giapponesi e americane che trasportavano grandi quantità di merci. Alla fine della guerra le basi militari dell'Oceano Pacifico furono chiuse, e di conseguenza cessò il rifornimento di merci. Per attrarre nuovamente le navi e invocare nuove consegne di merci, i credenti del culto del cargo istituirono rituali e pratiche religiose, come la riproduzione grossolana di piste di atterraggio, aeroplani e radio e l'imitazione delcomportamento osservato presso il personale militare che aveva operato sul luogo.

Durante gli ultimi sessantacinque anni il culto del cargo è diminuito fino a scomparire quasi del tutto. Sull'isola di Tanna, nella Repubblica di Vanuatu, sopravvive ancora il culto di Jon Frum, uno dei più conosciuti, che nacque prima della guerra e divenne in seguito un culto del cargo.

 

Indice

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Storia [modifica]

I resoconti sul culto del cargo solitamente iniziarono riferendosi ad una serie di movimenti avvenuti verso la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Il primo culto del cargo conosciuto è stato il Movimento Tuka, iniziato nelle isole Figi nel 1885. Altri tra i primi movimenti sono avvenuti inPapua Nuova Guinea, incluso il Culto Taro nella Papua settentrionale, e la Pazzia dei Vailala documentata da F.E. Williams, uno dei primi antropologi ad operare in Papua Nuova Guinea.

Il periodo classico di attività del culto del cargo, ad ogni modo, è stato negli anni durante e dopo la Seconda guerra mondiale. La vasta quantità di materiale di guerra che è stata paracadutata sopra a quelle isole durante la campagna del Pacifico avvenuta contro l'Impero del Giappone ha significato un drastico cambiamento dello stile di vita degli isolani. Prodotti industriali come vestiti, cibo in scatola, tende, armi ed altri beni di utilità arrivarono in grandi quantità per rifornire i soldati e anche gli isolani che erano le loro guide ed ospiti. Alla fine della guerra le basi aeree furono abbandonate, e icargo non furono più paracadutati.

Per far sì che i carichi di beni tornassero ad essere paracadutati o anche portati per via aerea o per mare, gli isolani hanno iniziato ad imitare i comportamenti che hanno visto assumere dai militari occidentali. Hanno quindi fabbricato cuffie audio di legno indossandole seduti dentro a finte torri di controllo da loro costruite. Hanno iniziato mimare i segnali di atterraggio aerei in mezzo alle piste e hanno acceso segnali di fuoco e torce per illuminare le piste di atterraggio e i fari di posizione. I cultisti pensavano che gli stranieri avessero una speciale connessione diretta con i loro antenati, che secondo loro erano gli unici esseri ad avere il potere sufficiente a produrre le ricchezze dei cargo.

In una sorta di magia simpatetica e imitativa, molti di loro hanno costruito, con i mezzi a loro disposizione, riproduzioni a grandezza naturale di aeroplani e hanno costruito nuove piste di atterraggio simili a quelle occidentali, nella speranza che questo avrebbe attirato molti più aeroplani pieni di 'cargo'. Sfortunatamente, queste pratiche non portarono al ritorno degli aeroplani semidivini, pieni di tutti quei meravigliosi carichi che venivano paracadutati durante il conflitto, ma hanno finito per sradicare ogni altra pratica religiosa locale esistente prima della guerra.

Un caso più recente di questo tipo di comportamento si ebbe nel 1979, quando la nave taiwanese Lunchaun, che trasportava un grosso carico di componenti elettrici, si rovesciò nell'oceano polinesiano. Gran parte del carico rovesciato venne saccheggiata dagli isolani locali, che ricavarono dai detriti recuperati oggetti, alcuni di uso pratico, altri di uso rituale. Interessante notare che molti di questi appaiono essere stati pensati come semplici ma potenti elettromagneti, i quali, per semplice fortuna o per sperimentazione, sembrano aver funzionato più o meno bene.

Alla fine questi culti sono svaniti, ma il termine è rimasto in uso nella lingua corrente per indicare un gruppo di persone che imitano l'aspetto estetico superficiale di un processo o sistema senza averne la comprensione delle meccaniche profonde.

Altra casistica di culto del cargo [modifica]

Un culto simile, la danza degli spiriti, si è presentato dal contatto tra le due civiltà dei Nativi americani e degli anglo-americani alla fine del XIX secolo. Il profeta Wovoka della tribù dei Paiute predicava che danzando in un certo modo gli antenati sarebbero tornati per mezzo della ferrovia e che una nuova terra avrebbe coperto la gente bianca.

Una religione descritta come "culto del cargo" si sviluppò durante la guerra del Vietnam tra alcuni appartenenti al popolo Hmong dell'Asia Sudorientale. Il nucleo del loro credo era che la seconda venuta di Gesù Cristo fosse imminente, solo che questa volta sarebbe arrivato indossando una tuta mimetica e guidando una jeep militare, per portarli via nella terra promessa. Le origini sono sconosciute, ma si può supporre che sia stato estratto dalle immagini del nuovo potere che apparve loro in quel periodo, in forma di militari statunitensi e di missionari cristiani occidentali.

Un più recente esempio di visione del mondo mitologica nata da un'interpretazione di pratiche scientifiche è accaduto in Africa dove un'organizzazione umanitaria ha distribuito abachi con palline rosse e bianche corrispondenti al ciclo mestruale femminile con l'intento di rallentare e stabilizzare la crescita della popolazione. Alle donne venne spiegato come spostare una pallina al giorno, e come avere rapporti solo nei giorni con le palline bianche. Tuttavia, l'esperimento fallì, giacché la popolazione crebbe anche nelle case in cui era in uso l'abaco: le donne avevano infatti creduto che gli abachi fossero magici, e le avrebbero protette dalla maternità se avessero spostato una pallina bianca al posto di una rossa prima dei rapporti.[senza fonte]

Alcuni Indios dell'Amazzonia hanno scolpito imitazioni in legno di registratori di audiocassette (gabarora, dal portoghese gravadora o dallo spagnolo grabadora) che usano per comunicare con gli spiriti.

Analogie nella cultura moderna [modifica]

Il termine "culto del cargo" è stato usato come analogia per descrivere certi fenomeni nel Primo mondo, in particolare nel mondo degli affari.

Dopo ogni successo commerciale, sia esso un nuovo modello di automobile, un aspirapolvere o un film, compaiono solitamente degli imitatori che producono copie superficiali dell'originale ma prive della sostanza del modello a cui si ispirano.

Il termine è in uso anche nel mondo dell'ingegneria del software, dove "programmazione cargo cult", indica il rito di includere nel software pezzi di codice che non hanno una funzione, ma che si crede possano essere utili per aggirare dei bug del sistema.

Il tema dei "culti del cargo" è stato anche il soggetto di un famosissimo discorso [1] tenuto dal grande fisico e scienziato statunitense Richard Feynman all'apertura dell'anno accademico 1974 del California Institute of Technology. Feynman usò l'esempio dei "cargo cult" per discutere dipseudoscienze e di metodo scientifico: ancora oggi il discorso è considerato uno dei più chiari e appassionanti appelli ai valori dell'integrità scientifica nella ricerca applicata.

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citazione: ma voi avete aspettato 19 anni perché ritornasse John Frum (il re d'america, che si trova lontano lontano in paradiso dove anche i neri hanno "gli stessi diritti" dei bianchi")

non siete stanchi di aspettarlo ?

 

risposta: voi state aspettando da oltre 2000 anni il ritorno di gesù cristo, e se voi potete aspettare così a lungo, di certo noi possiamo aspettare John Frum ben più di 19 anni.

 

 

commenti ?

ah la mente umana :D

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Cassius Hueffer

C'è un film che affronta l'argomento e che mi ha commosso:

 

Fratellanza - Brotherhood (2009, regia di Nicolo Donato)

http://it.wikipedia.org/wiki/Fratellanza_-_Brotherhood

 

Non conosco personalmente persone dichiaratamente omosessuali e allo stesso tempo naziste, ma credo, come già detto nei post precedenti, che sia il contesto culturale e socio-economico, più dell'orientamento sessuale, a favorire la diffusione di tali ideologie. Da quel che ho potuto notare, studiando storia alle superiori, il picco di diffusione di ideologie razziste si ha in concomitanza con periodi di grave crisi economica. Si dà la colpa della mancanza di benessere a coloro che, venendo dall' "esterno", sottraggono risorse al Paese.

Va poi ricordato che anche Ernst Rohm, comandante delle SA, era omosessuale, ma questo non gli ha impedito di assumere una delle più alte cariche del Partito Nazista.

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Vorrei ben vedere, Cassius, che i gay fossero pure colpevoli di favorire

la diffusione del nazismo...

 

Ernst Rohm fu protetto nonostante la sua omosessualità da Adolf Hitler

finchè Adolf Hitler non decise di ucciderlo, presumibilmente non per la

sua omosessualità, rispetto a cui si sarebbe potuto fare la classica "eccezione"

tanto più che lo rendeva ricattabile, ma per ragioni politiche.

 

In ogni caso:

 

l'episodio sancì la definitiva scomparsa delle illusioni nutrite dall'estrema destra del movimento di liberazione omosessuale di lingua tedesca, che contava esponenti come lo scrittore Hans Blüher, l'eccentrico artista Elisar von Kupffer o il medico Karl Günter Heimsoth (l'inventore del termine omofilia), che simpatizzavano apertamente per il NSDAP. In queste cerchie l'alta posizione raggiunta da un omosessuale notorio come Ernst Röhm era citata quale esempio del fatto che il nazismo non era "in realtà" ostile agli omosessuali.

La brutale liquidazione fisica di Röhm e di altre personalità omosessuali del suo entourage (fra le quali lo stesso Heimsoth), e ancora più la giustificazione dell'intervento armato (fra gli altri motivi) come purga della cricca omosessuale annidata nel nazismo, costituì un brusco risveglio per queste persone.

L'episodio sancì la sconfitta definitiva della loro aspirazione a strumentalizzare il "cameratismo" virile, caro ai nazisti, per nobilitare l'"amore virile fra maschi" e legittimare in chiave di "iper-virilità" il comportamento omosessuale. Questa visione era sempre stata in polemica con l'ala filosocialista del movimento omosessuale, accusata d'essere portatrice di una visione effeminata dell'omosessualità, propugnata da ebrei notori come Magnus Hirschfeld.

http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_degli_omosessuali_nella_Germania_nazista_e_durante_l'olocausto

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Ce n'è qualcuno ma sono dei pazzi furiosi, negli Stati Uniti c'è pure un'associazione gay-ariana o qualcosa di simile. Il caso dello stilista John Galliano, gay e nazista dichiarato (colleziona pure cimeli di Hitler) è abbastanza recente.

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Cassius Hueffer

Vorrei ben vedere, Cassius, che i gay fossero pure colpevoli di favorire

la diffusione del nazismo...

 

Non era assolutamente mia intenzione affermare nulla di simile, mi limitavo a indicare un esempio di persona che pur essendo omosessuale era anche nazista.

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Esistono meridionali leghisti, afroamericani repubblicani, ebrei filofascisti, nazionalisti esterofili, immigrati che votano a destra, criminali devotamente religiosi, donne anti-femministe, ... gli omosessuali nazisti sono giusto una delle tante raccapriccianti e rivoltanti categorie di esseri umani che forse per il "culto del cargo" citato da Nayoz, forse per stupidità intrinseca, forse per debolezza mentale non superabile, forse per una sorta di Sindrome di Stoccolma collettiva riescono a convincermi di quanto la mente umana possa degenerare fino ad aberrazioni inverosimili, e non sia capace di concepire quello che dovrebbe essere uno fra i più basilari principi cui si dovrebbe attenere teoricamente un qualunque essere senziente razionale: la coerenza.

 

il picco di diffusione di ideologie razziste si ha in concomitanza con periodi di grave crisi economica
Verissimo' date=' concordo, inoltre ho notato che le ideologie dell'odio sistematico insorgono prevalentemente o in soggetti con personalità debole, che si sentono frustrati perchè non riescono a realizzarsi nella vita e però non sono in grado di tollerare l'idea di dover attribuire alla propria incapacità il proprio fallimento, oppure insorgono (ma meglio, sono propugnate anche con "riserva mentale", cioè senza necessariamente aderirvi) da personalità pubbliche che necessitano di crearsi una base elettorale fra i ceti disagiati o con scarso livello di istruzione.

 

Sono ideologie semplici, aprioristiche, hanno un messaggio di base molto primitivo e chiarissimo, idoneo a stimolare il meccanismo più istintuale dell'essere umano in difficoltà, ossia quello della paura/senso-di-pericolo. Queste teorie vengono facilmente assorbite come surrogato per cementare identità destrutturate o incomplete, o per rafforzare personalità che altrimenti si sentirebbero troppo fragili e non saprebbero gestire il confronto con gli altri.

 

L'introiezione delle ideologie totalitarie è preziosissima dal punto di vista di colui che si trova a gestire realtà collettive pluripersonali perchè consente un controllo perfetto, penetrante, radicale e sostanzialmente irreversibile sulla mentalità altrui.

Con l'ulteriore strepitoso vantaggio della propagazione attraverso il meccanismo dell'omologazione mentale.

 

L'introiezione di ideologie totalitarie è la dimostrazione della sconfitta dell'individuo nell'ambiente sociale: la persona abdica all'approccio critico alla realtà perchè... perchè è facile e comodissimo. E' la differenza che passa fra il creare un pensiero e il conformarsi ad un pensiero precostituito offerto o imposto dall'esterno. Non sempre questo meccanismo entra in funzione consapevolmente.

 

Si tratta di un meccanismo talmente subdolo che potrà indurre evidentemente anche un ragazzo gay ad appropriarsi di una tesi preconfezionata anche a costo di instaurare una strabiliante contraddizione con la sua identità, per quanto l'abbia accettata.

 

Non dimentichiamoci che questo genere di ideologie indipendentemente da qualsiasi aspetto possa assumere, alla fine ha questo clamoroso successo perchè offre su un piatto d'argento [u']una fra le più bramate giustificazioni [/u]che l'essere umano di ogni tempo possa desiderare: compiere un sopruso senza subire conseguenze d'ordine morale e materiale.

 

 

 

.

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Irishskyuponus

Manifestazioni di intolleranza, razzismo, odio estremo per alcune categorie... perpetrate da persone che appartengono a una categoria che subisce razzismo dalla mattina alla sera! Persone che condannano l'omofobia e poi usano espressioni come "sporchi negri".

 

Guarda, ho appena letto il topic sull'estensione dei diritti di cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e vi ho trovato una buona dose di teorie fascio-leghiste che mi hanno fatto rabbrividire.

Inaspettata scoperta, anche un po' sconvolgente.

Non credo che qualcuno, di là, si arrivi a definire nazista o fascista ma se vuoi fare un po' scorta di intolleranza e fare qualche domanda sui perché e sui per come, fatti un giro sul topic.

 

Vivamente consigliato.

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Non siamo a livello di fascismo.. ma il mio ragazzo, prima che portassi a termine la mia opera di "lavaggio del cervello".. votava Forza Italia. :)

 

Per cui si.. è pieno di gente, anche gay, che per qualche motivo decide scientemente di passare sopra i propri diritti, il rispetto per se stessi o la propria "categoria" (scusate è un termine orrendo ma non so come definire chi giustifica i nazisti e il loro odio verso i gay).

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Ah, rimango allibita anche io. Chissà perché. Tanto per fare un'ipotesi: gran parte degli atteggiamenti fondamentali, come stereotipi e valori etici, che poi portano ad avere una certa mentalità, si sviluppano già nell'infanzia. Dell'omosessualità in genere si diventa consapevoli solo dopo. Perciò forse esistono nazi-gay perché alcune persone si sono trovate ad avere questa contraddizione in se stessi, e non sono riusciti a risolverla modificando i propri valori preesistenti (che è un procedimento molto difficile, se sono ben radicati).

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Prendiamo il caso di quei 4 intellettuali degli anni '20 che furono

omosessuali e nazisti.

 

L'esempio è sotto il naso, misoginia e antisemitismo non hanno

impedito loro di trovare nel cameratismo nazista una legittimazione

alla propria omosessualità in chiave "virile".

 

Ovviamente era una idea parziale di omosessualità, il passaggio

chiave è che ogni tentativo di scendere a patti con ideologie omofobe

implica una riduzione del comportamento omosessuale ad un modello

parziale ( quindi: fuori le lesbiche perchè donne, fuori travestiti e effeminati

etc. etc. )

 

Ma di per sè questo avviene per il fatto di doversi adattare all'omofobia.

 

Mentre è chiaro che per quanto riguarda antisemitismo, xenofobia, razzismo

etc. etc. non c'è nessun ostacolo diretto

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C'è un film che affronta l'argomento e che mi ha commosso:

 

Fratellanza - Brotherhood (2009, regia di Nicolo Donato)

http://it.wikipedia....a_-_Brotherhood

 

Non conosco personalmente persone dichiaratamente omosessuali e allo stesso tempo naziste, ma credo, come già detto nei post precedenti, che sia il contesto culturale e socio-economico, più dell'orientamento sessuale, a favorire la diffusione di tali ideologie. Da quel che ho potuto notare, studiando storia alle superiori, il picco di diffusione di ideologie razziste si ha in concomitanza con periodi di grave crisi economica. Si dà la colpa della mancanza di benessere a coloro che, venendo dall' "esterno", sottraggono risorse al Paese.

Va poi ricordato che anche Ernst Rohm, comandante delle SA, era omosessuale, ma questo non gli ha impedito di assumere una delle più alte cariche del Partito Nazista.

Appena finito di vedere il film, me lo sono procurata appena letto il tuo post. Molto bello, in puro stile nordeuropeo. Per fortuna non ho conosciuto persone a quei livelli, altrimenti credo che le avrei eliminate dalla mia vita su due piedi. E' proprio vero, ciò che manca di più a questo mondo è la coerenza.

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Secondo me l'orientamento sessuale non ha nulla a che fare con l'ideologia. In Unione sovieitca l'omosessualità era un reato, questo non significava che i comunisti di tutto il mondo fossero omofobi, anzi fu proprio il Pci insieme a i radicali in Italia il primo partito a farsi carico della questione omosessuale.

Io non vedo nessuna incoerenza. ci sono persone che credono negli "ideali" (tra tante virgolette) fascisti o nazisti, però si ritrovano ad essere anche omosessuali. Che devono fare, cambiare orientamento perché non riescono a conciliare il loro essere gay con le loro credenze politiche?

Io mi meraviglierei del contrario, cioè del fatto che uno sia costretto a cambiare credo politico solo perchè omosessuale.

Io per esempio ho ideali di sinistra ma non credo che abbiano nulla a che fare con l'omosessualità. Se la sinistra diventasse omofoba, io continuerei a credere nell'uguaglianza sociale e continuerei ad essere omosessuale e cercherei di conciliare la mia omosessualità con la nuova ideologia.

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