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Scoutismo


ben81

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Comunque una domanda: qual'è il senso del mandare i propri figli dagli scout, se non il volerseli togliere di torno come si faceva negli anni 60 con le colonie estive, o come alcuni fanno tutt'oggi, scaricando i figli (di solito quelli piu' problematici) in scuole con annesso convitto? I semplici compagni di scuola, gli amici di paese o del quartiere, gli amici del luogo estivo di villeggiatura, non sono ambienti piu' sani e meno "da caserma" in cui far passare del tempo ai ragazzini? Non è una provocazione, sono serio, e rimango perplesso davanti all'inutilità di certe realtà.

 

 

p.s. una volta, scherzando e provocando mia nonna sapendo come la pensava, gli dissi se aveva mai pensato ad andare in un ospizio... lei, in sedia a rotelle ma lucida, mi fece il segno del matto sulla tempia e mi disse "vacci te, quelli sono collegi, mangi, dormi, e fai tutto quando e come ti dicono loro"... e non aveva di certo torto...oggi non c'è nemmeno piu' il militare, perchè andare deliberatamente a cercare realtà anacronistiche da collegio?

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AndrejMolov89

A posteriori mi sarebbe piaciuto andare a fare scout, il problema è che a posteriori dico che gli scout sono troppo cattolici. Tutti i gay repressi sono scout.

Gente che ha paura di farsi vedere con gente dello stesso sesso che non viene identificata dalla massa come suo amico storico :)

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Comunque una domanda: qual'è il senso del mandare i propri figli dagli scout, se non il volerseli togliere di torno come si faceva negli anni 60 con le colonie estive, o come alcuni fanno tutt'oggi, scaricando i figli (di solito quelli piu' problematici) in scuole con annesso convitto? I semplici compagni di scuola, gli amici di paese o del quartiere, gli amici del luogo estivo di villeggiatura, non sono ambienti piu' sani e meno "da caserma" in cui far passare del tempo ai ragazzini? Non è una provocazione, sono serio, e rimango perplesso davanti all'inutilità di certe realtà.

 

 

p.s. una volta, scherzando e provocando mia nonna sapendo come la pensava, gli dissi se aveva mai pensato ad andare in un ospizio... lei, in sedia a rotelle ma lucida, mi fece il segno del matto sulla tempia e mi disse "vacci te, quelli sono collegi, mangi, dormi, e fai tutto quando e come ti dicono loro"... e non aveva di certo torto...oggi non c'è nemmeno piu' il militare, perchè andare deliberatamente a cercare realtà anacronistiche da collegio?

 

Guarda che gli scout sono tutto meno che un ambiente da caserma...si vede che non ci sei mai stato, e che non hai idea di come sia XD Inoltre tra gli amici di scuola e la gente del paese puoi imparare a drogarti, ad andare in discoteca e a votare la lega.Agli scout impari l'uguaglianza, il rispetto e la collaborazione, oltre a imparare tutta un'altra serie di cose (magari meno utili) come nodi, cucina, campeggio ecc. che sono comunque attività interessanti e divertenti.E poi si fanno un sacco di esperienze nuove, in compagnia di altri ragazzi della tua età.Gli scout, in fin dei conti, sono una scuola, solo che si insegnano cose diverse dalla matematica e dalla letteratura.

 

Proprio per questo io ci sono andato, e manderei i miei figli (che non avrò, ma pazienza XD), perchè fa davvero bene allo spirito.Ti cambia, e ti cambia sempre in meglio.

In ogni caso, cos'è che ti ha fatto pensare che fosse un'ambiente da caserma?

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In ogni caso, cos'è che ti ha fatto pensare che fosse un'ambiente da caserma?

 

 

Il fatto che, come in ogni comunità chiusa, che sia un gruppo scout, una colonia estiva, un collegio, un ospizio, o una caserma, si debba giocoforza sottostare a orari, attività, passatempi, compagnie, e ritmi di vita condivisi, scanditi, ed imposti dall'alto, dai capetti di turno. Per rendere meglio l'idea ti dico solo che, da ragazzino, andavo molto volentieri in vacanza al paese dai nonni, in quanto uscivo quando mi pareva, tornavo quando mi pareva (era un paesino, non c'erano nemmeno rischi a stare in giro), frequentavo una comitiva da me scelta in base agli interessi e alle simpatie tra le varie presenti al paese (e non una compagnia imposta e ritrovata bell'e fatta), dormivo quanto mi pareva (solitamente mi svegliavo all'una, prima di pranzo, e non credo che negli scout ciò sia possibile), e mi organizzavo le giornate da solo, scegliendo di giorno in giorno cosa fare e con chi. Tra l'altro alcuni di quella vecchia comitiva sono tutt'oggi miei cari amici, quindi per socializzare e passare un bel periodo di vacanze imho non solo non c'è necessità di rivolgersi a comunità precostituite, ma anzi, cio' rappresenta soltanto una scocciatura e una limitazione della propria libertà. Per farti capire come la penso ti dico anche che rifuggo come la peste i viaggi organizzati, non esiste che qualcuno debba stabilire per me dove e per quanto tempo fermarci...magari per chi è pigro l'avere un capo branco che organizza le giornate può essere utile, io per come sono fatto lo trovo assurdo.

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Posizione rispettabilissima: tu non andrai agli scout né in altri gruppi organizzati...

per altre persone, quelli che tu vedi come difetti e limitazioni sono invece stimoli e aiuti per socializzare.

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Beh un attimo, non è che li vedo io cosi': il dover mangiare, dormire, fare attività imposte da chi è sopra di te, in maggior modo durante una vacanza, sono limitazioni OGGETTIVE, aldilà del fatto che qualcuno possa tollerarle o accontentarsi di tutto cio'.

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Certo, è una limitazione oggettiva anche la regola che impone di giocare a calcio senza usare le mani, ma è utile e necessaria per poter giocare: è senza quella regola che saresti limitato, in quanto il gioco stesso non potrebbe funzionare.

Poi, se a te non piace, puoi sempre andartene a giocare a pallavolo.

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Guarda @Ben81 tu hai un idea dello scoutismo distorta a dire poco...

lo scoutismo innanzi tutto vive di volontariato, nel senso che akira non lo paga nessuno per fare il capo scout, ma lo fa spendendoci tempo (tanto) salute e denaro, perchè crede fortemente nell'utilità sociale del metodo, avendolo sperimentato anche sulla propria pelle.

 

Essere scout significa sviluppare una coscienza critica fin da piccolissimi, essere responsabilizzati, avere chi ascolta la tua opinione, imparare a vivere a contatto con gli altri, acuire la fantasia, migliorarsi interiormente, farsi domande di spiritualità, acquisire e sviluppare abilità pratiche, perdere senso del pudore/timidezza, tornare a vivere a contatto con la natura, capire/affrontare/superare/accettare i propri limiti, conoscere le proprie debolezze e confrontarsi con i propri difetti, battersi per i propri ideali, e poi servizio, servizio, servizio: volontariato come stile di vita, frutto un principio morale laico (ma allo stesso tempo spirituale) universalmente valido. Lo scoutismo è un progetto, è una risposta ai mali del nostro secolo, non una colonia estiva, nè tantomeno una caserma.

 

Io posso dire di aver condiviso le esperienze più belle e intense della mia vita nel mio periodo di attività scout, cose che altri ragazzi della mia età manco si sognano, e me ne rendo conto in particolare ora che sono in erasmus, esperienza che mi avevano paventato come la più bella della vita. Ora capiamoci è effettivamente una figata, ma nulla a che vedere con le emozioni provate sulle cime della Val d'Aosta o a predere la cafa nella casa bombardata di una signora a Sarajevo.

 

E per tutto questo si dice che "gli scout hanno una marcia in più", e io ho spesso riscontrato che effettivamente nella vita sociale e lavorativa gli scout emergono con più facilità, il che perdonami difficilmente succede per le comitive di paese.

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?? @@ben81 abbiamo qualche pregiudizio o sbaglio? :)

 

 

"Il fatto che, come in ogni comunità chiusa, che sia un gruppo scout, una colonia estiva, un collegio, un ospizio, o una caserma, si debba giocoforza sottostare a orari, attività, passatempi, compagnie, e ritmi di vita condivisi, scanditi, ed imposti dall'alto, dai capetti di turno."

 

Allora. Devi sempre "sottostare" a delle semplicissime regole nella tua vita. E non sono limitanti, ma anzi sono loro che garantiscono in qualche modo la tua libertà. Perchè sei benissimo libero di non fare tutto ciò e quindi chi lo sceglie, sapendolo, è ben tranquillo e sereno di sottostare a delle regole, uguali per tutti e non così crudeli come pensi ( non siamo ancora arrivati a mangiare i bambini, ma ci arriveremo presto, promesso! ;) ) Per altro sono regole che ( non lo sai perchè non ne fai parte) vengono decise in comunità ed è possibile modificarle. Imposte da un capetto di turno?? ahahah ma questa? Ma ti pare che c'è un bulletto che propone con angheria le sue idee e le mette in pratica su noi? L'organizzazione scoutistica punta al valore della comunità e della collaborazione, dal più piccolo al più grande. ( ti basti pensare al simbolo scout, il pollice ( il più grande delle dita, che aiuta il mignolo, il più piccolo ;) ) Per altro è pungolo per lo sviluppo dell'individuo nel rispetto del gruppo. Siamo tutti diversi, ma pensiamo lo stesso a tutti coloro che ci stanno attorno: fare per fare, non per ricevere. Servizio disinteressato, ognuno nel suo diverso modo.

 

 

 

 

frequentavo una comitiva da me scelta in base agli interessi e alle simpatie tra le varie presenti al paese (e non una compagnia imposta e ritrovata bell'e fatta), dormivo quanto mi pareva (solitamente mi svegliavo all'una, prima di pranzo, e non credo che negli scout ciò sia possibile), e mi organizzavo le giornate da solo, scegliendo di giorno in giorno cosa fare e con chi

 

No non ti svegli all'una semplicemente per il fatto che c'è tanto da fare, da voler scoprire, da non perdersi durante la mattina che non hai idea (dato che ti svegli sempre all'una ;) ) Inoltre io al di fuori degli scout, ho i miei amici. Persone differenti, alcuni che potrebbero essere scout, altri no. Che scelgo. Nessuno mi impone nulla, se lo facessero, sarei allora libero di andarmene. ;)

 

Rivedi un pò di cose, magari dopo questo messaggio ti renderai conto che tra un camerato e uno scout scorre taaaaaanta differenza.

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Il problema non sono le limitazioni alla libertà nel fare o non fare.

 

Quanto, come in ogni dinamica di gruppo, la possibilità intrinseca

di scadere nel conformismo, nel cameratismo etc.

 

D'altronde se il metodo Baden Powell è stato sfruttato dai regimi

totalitari ( fascismo nazismo comunismo ) vuol dire che si presta

anche ad essere usato nel modo che Ben 81 evidenzia.

 

E' forse una possibilità, più che una certezza.

 

Attualmente chi rimane deluso dai boy scout mi pare denunci più una

realtà fatta di adesioni formali, senza reale assunzione di responsabilità,

ipocrisia etc. ( insomma sento dire più : non è una cosa seria ---rispetto

a: è una caserma )

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Certo, è una limitazione oggettiva anche la regola che impone di giocare a calcio senza usare le mani, ma è utile e necessaria per poter giocare: è senza quella regola che saresti limitato, in quanto il gioco stesso non potrebbe funzionare.

Poi, se a te non piace, puoi sempre andartene a giocare a pallavolo.

 

Senza ombra di dubbio, ma, a quano pare, la stragrande maggioranza dei ragazzini preferisce per il tempo libero e per le vacanze altri passatempi allo scoutismo, passatempi in cui le regole esistono, ma sono meno stringenti. Basti dire che in 30 anni di vita io ho conosciuto solo un ragazzo che fece parte degli scout, per sua ammissione solo perche' costretto dai genitori, ergo non si tratta di una scelta diffusa e amata come vorreste far credere, anzi

 

Guarda @@ben81 tu hai un idea dello scoutismo distorta a dire poco...

lo scoutismo innanzi tutto vive di volontariato, nel senso che akira non lo paga nessuno per fare il capo scout, ma lo fa spendendoci tempo (tanto) salute e denaro, perchè crede fortemente nell'utilità sociale del metodo, avendolo sperimentato anche sulla propria pelle.

 

Buon per lui, i passatempi sono inopinabili, il volontariato e' ammirevole, ma per fare volontariato non esiste solo lo scoutismo, chi vuole puo' andare in caritas (come ho fatto io in passato) o presso altro ente e offrire il proprio aiuto, le scelte sono davvero ampie.

 

 

Essere scout significa sviluppare una coscienza critica fin da piccolissimi, essere responsabilizzati, avere chi ascolta la tua opinione, imparare a vivere a contatto con gli altri, acuire la fantasia, migliorarsi interiormente, farsi domande di spiritualità, acquisire e sviluppare abilità pratiche, perdere senso del pudore/timidezza, tornare a vivere a contatto con la natura, capire/affrontare/superare/accettare i propri limiti, conoscere le proprie debolezze e confrontarsi con i propri difetti, battersi per i propri ideali, e poi servizio, servizio, servizio: volontariato come stile di vita, frutto un principio morale laico (ma allo stesso tempo spirituale) universalmente valido. Lo scoutismo è un progetto, è una risposta ai mali del nostro secolo, non una colonia estiva, nè tantomeno una caserma.

 

Tutte attivita' che si possono fare semplicemente frequentando coetanei e non restando chiusi in casa, abilita' che si possono imparare dai genitori, se validi, e volontariato che si puo' fare in tanti tri modi. Tutto interessante, ma nulla di esclusivo dello scoutismo.

 

 

 

Io posso dire di aver condiviso le esperienze più belle e intense della mia vita nel mio periodo di attività scout, cose che altri ragazzi della mia età manco si sognano, e me ne rendo conto in particolare ora che sono in erasmus, esperienza che mi avevano paventato come la più bella della vita. Ora capiamoci è effettivamente una figata, ma nulla a che vedere con le emozioni provate sulle cime della Val d'Aosta o a predere la cafa nella casa bombardata di una signora a Sarajevo.

 

 

Non dubito che tu abbia passato momenti bellissimi ed interessanti, anche io in montagna dai nonni ho passato forse i momenti piu' belli della mia vita, a divertirmi e passare giornate e nottate con persone simpaticissime, ancora quando ci ritroviamo su si crea un'atmosfera magica. Quindi come sopra, tutto bello ma non e' l'unica via ne' nulla di esclusivo.

 

 

E per tutto questo si dice che "gli scout hanno una marcia in più", e io ho spesso riscontrato che effettivamente nella vita sociale e lavorativa gli scout emergono con più facilità, il che perdonami difficilmente succede per le comitive di paese.

 

La marcia in piu' dipende dalle caratteristiche innate di ogni persona, e dall'educazione ricevuta. Io a 14 anni tanto per farti esempi sapevo cucinicchiare da solo, riparare prese elettriche e pulire una casa, grazie ai miei che mi hanno sempre abituato a fare di tutto, e questo insrgnamento deve avvenire 365 giorni l'anno, non solo agli scout o durante le vacanze. Sulle comitive: ci sono persone che oggi, da adulte, hanno una vita triste, e altre che hanno avuto una gran crescita umana e professionale, come sopra conta quello che vivi in famiglia tutto l'anno, piu' che dove e con chi vai in vacanza o a fare i w.e. oltre al classico pizzico di fortuna.

 

 

 

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Il fatto che, come in ogni comunità chiusa, che sia un gruppo scout, una colonia estiva, un collegio, un ospizio, o una caserma, si debba giocoforza sottostare a orari, attività, passatempi, compagnie, e ritmi di vita condivisi, scanditi, ed imposti dall'alto, dai capetti di turno. Per rendere meglio l'idea ti dico solo che, da ragazzino, andavo molto volentieri in vacanza al paese dai nonni, in quanto uscivo quando mi pareva, tornavo quando mi pareva (era un paesino, non c'erano nemmeno rischi a stare in giro), frequentavo una comitiva da me scelta in base agli interessi e alle simpatie tra le varie presenti al paese (e non una compagnia imposta e ritrovata bell'e fatta), dormivo quanto mi pareva (solitamente mi svegliavo all'una, prima di pranzo, e non credo che negli scout ciò sia possibile), e mi organizzavo le giornate da solo, scegliendo di giorno in giorno cosa fare e con chi. Tra l'altro alcuni di quella vecchia comitiva sono tutt'oggi miei cari amici, quindi per socializzare e passare un bel periodo di vacanze imho non solo non c'è necessità di rivolgersi a comunità precostituite, ma anzi, cio' rappresenta soltanto una scocciatura e una limitazione della propria libertà. Per farti capire come la penso ti dico anche che rifuggo come la peste i viaggi organizzati, non esiste che qualcuno debba stabilire per me dove e per quanto tempo fermarci...magari per chi è pigro l'avere un capo branco che organizza le giornate può essere utile, io per come sono fatto lo trovo assurdo.

 

Condivido il tuo spirito :sisi:

 

Se c'è una cosa che non sopportavo dei campi con la parrocchia era la socializzazione forzata. Penso di aver imparato più ipocrisia nel farmi piacere gente sgradevole in quelle estati che in tutto il resto della mia vita

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Buon per lui, i passatempi sono inopinabili, il volontariato e' ammirevole, ma per fare volontariato non esiste solo lo scoutismo, chi vuole puo' andare in caritas (come ho fatto io in passato) o presso altro ente e offrire il proprio aiuto, le scelte sono davvero ampie.

 

Non stiamo parlando di questo, ma del fatto che dietro lo scoutismo non ci sia nessun secondo fine se non la gratuità, o la voglia di costruire una società migliore.

 

Tutte attivita' che si possono fare semplicemente frequentando coetanei e non restando chiusi in casa, abilita' che si possono imparare dai genitori, se validi, e volontariato che si puo' fare in tanti tri modi. Tutto interessante, ma nulla di esclusivo dello scoutismo.

 

Nessuno ha argomentato il contrario, sei tu il detrattore dello scoutismo non io delle altre esperiene di vita :sorriso:

 

Non dubito che tu abbia passato momenti bellissimi ed interessanti, anche io in montagna dai nonni ho passato forse i momenti piu' belli della mia vita, a divertirmi e passare giornate e nottate con persone simpaticissime, ancora quando ci ritroviamo su si crea un'atmosfera magica. Quindi come sopra, tutto bello ma non e' l'unica via ne' nulla di esclusivo.

 

"ma de che stamo a parla"? vedi sopra

 

La marcia in piu' dipende dalle caratteristiche innate di ogni persona, e dall'educazione ricevuta. Io a 14 anni tanto per farti esempi sapevo cucinicchiare da solo, riparare prese elettriche e pulire una casa, grazie ai miei che mi hanno sempre abituato a fare di tutto, e questo insrgnamento deve avvenire 365 giorni l'anno, non solo agli scout o durante le vacanze. Sulle comitive: ci sono persone che oggi, da adulte, hanno una vita triste, e altre che hanno avuto una gran crescita umana e professionale, come sopra conta quello che vivi in famiglia tutto l'anno, piu' che dove e con chi vai in vacanza o a fare i w.e. oltre al classico pizzico di fortuna.

 

La differenza sta nel fatto che non tutti hanno la fortuna di avere nonni in montagna, buoni genitori, buone amicizie, o innate predisposizioni all'autoresponsabilizzazione. Lo scoutismo è solo una proposta, lunge da me accreditarla come l'unica via possibile, ma da qui a sostenere il tuo "bambini vestiti da cretini, cretini vestiti da bambini" di sensibilità e senso critico aquisito in comitiva, ne passa sotto i ponti.

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abbiamo qualche pregiudizio o sbaglio? :)

 

Sbagli, non ho nulla contro gli scout in particolare, semplicemente, come in teoria avresti dover capito leggendo, ritengo assurde le regole delle comunita' chiuse, cosi' come il calarcisi dentro deliberatamente

 

 

Allora. Devi sempre "sottostare" a delle semplicissime regole nella tua vita. E non sono limitanti, ma anzi sono loro che garantiscono in qualche modo la tua libertà. Perchè sei benissimo libero di non fare tutto ciò e quindi chi lo sceglie, sapendolo, è ben tranquillo e sereno di sottostare a delle regole, uguali per tutti e non così crudeli come pensi ( non siamo ancora arrivati a mangiare i bambini, ma ci arriveremo presto, promesso! ;) ) Per altro sono regole che ( non lo sai perchè non ne fai parte) vengono decise in comunità ed è possibile modificarle.

 

Le regole a cui dobbiamo sottostare nella vita sono quelle del vivere civile, delle leggi, e le regole lavorative. Durante la vita privata, in particolar modo nel tempo libero, che e' cio' di cui stiamo parlando, ognuno di noi decide quando fare una data cosa, come organizzarsi le ore libere, quanto dormire, quando mangiare, ecc.

 

 

Imposte da un capetto di turno?? ahahah ma questa? Ma ti pare che c'è un bulletto che propone con angheria le sue idee e le mette in pratica su noi? L'organizzazione scoutistica punta al valore della comunità e della collaborazione, dal più piccolo al più grande. ( ti basti pensare al simbolo scout, il pollice ( il più grande delle dita, che aiuta il mignolo, il più piccolo ;) ) Per altro è pungolo per lo sviluppo dell'individuo nel rispetto del gruppo. Siamo tutti diversi, ma pensiamo lo stesso a tutti coloro che ci stanno attorno: fare per fare, non per ricevere. Servizio disinteressato, ognuno nel suo diverso modo.

 

Mai parlato di bulletti e di angherie, semplicemente essendo un gruppo chiuso c'e' un capo che dice cosa fare, come farlo, e quando farlo, cio' e' sufficiente a far preferire altre soluzioni con meno rompimenti di coglioni per passare le proprie vacanze

 

 

 

 

No non ti svegli all'una semplicemente per il fatto che c'è tanto da fare, da voler scoprire, da non perdersi durante la mattina che non hai idea (dato che ti svegli sempre all'una ;) ) Inoltre io al di fuori degli scout, ho i miei amici. Persone differenti, alcuni che potrebbero essere scout, altri no. Che scelgo. Nessuno mi impone nulla, se lo facessero, sarei allora libero di andarmene. ;)

 

Dato che mi sveglio sempre all'una? Ma ci fai o ci sei? :D Secondo te a 30 anni lavorando mi sveglio all'una? Idem ai tempi di scuola, ti risulta che esistano scuole dell'obbligo solo pomeridiane? Stiamo parlando innanzitutto di tempi passati, ma soprattutto di VACANZE, = SVAGO = RELAX = RITMI RILASSATI. Comunque dovrebbe risultare logico che se uno, in VACANZA si sveglia all'una e' perche' ha vissuto di notte, quindi comunque ha vissuto, non di mattina, ma in un altro orario. E ti assicuro che quelle serate spensierate, a chiacchierare in pineta o sul prato fino all'alba non avevano nulla da invidiare alle altre attivita' di socializzazione offerte da gruppi precostituiti, idem le passeggiate coi nonni (che non sono eterni), tipologia di vacanza imho sicuramente preferibile all'essere parcheggiati presso comunita' esterne di qualsivoglia tipo, e ribadisco il qualsivoglia, onde evitare di dare spunti a chi insinua miei pregiudizi verso gli scout.

 

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AndrejMolov89

Onestamente io vorrei aver fatto gli scout. I miei genitori mi hanno dato tanto e me ne accorgo in breve epiphany post adolescenza borderline, però, effettivamente non tutti i genitori, per quanto diano tanto ai figli, educano bene. Esempio: mia madre quando facevo i lavori di casa al posto di dirmi cosa c'era di sbagliato e di correggermi, mi diceva che avevo sbagliato e che faceva prima a farseli lei. Il messaggio acquisito è: tu non sei capace, devi lasciare fare alla gente capace. E' un esempio idiota.

Invece, trovo molti scout aperti e curiosi alla vita nonostante in certi loro aspetti siano indottrinati e bigotti. Lo scoutismo è positivo qualora sia apolide e soprattutto a religioso. A posteriori vorrei aver fatto scout, nonostante il mio carattere acido e velenoso nei confronti dell'umanità sia inadatto a questi ambienti :)

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Aggiungo visto che non mi fa editare e aggiungere nel post appena inviato: mai detto che essere scout sia uguale ad essere un camerata, quindi cortesemente evita di attribuirmi cose mai dette. Sappiamo tutti che gli ideali e i fini sono totalmente diversi (a favore degli scout ovviamente) ma il mio discorso non verteva sui fini e sugli ideali, quanto invece sul riscontro di situazioni pratiche, ovvero che la vita di QUALUNQUE comunita' comporta regole fisse su orari, scalette fisse sul da fare, programmi sul dove andare, ecc. Negare cio' equivale a negare l'evidenza, e ribadisco che quello che critico sono i paletti e le restrizioni di cui sopra, a maggior ragione considerando che parliamo di periodi di vacanza, che dovrebbero essere periodi di liberta' da orari restrittivi e impegni imposti.

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Caro @@ben81 non per essere puntigliosi, ma ti ricordo che in questa stessa discussione oltre alla tesi "degli orari" hai fatto ben altre affermazioni (mi sono permesso di evidenziare alcuni passaggi):

 

C'era una battuta sugli scout che diceva "bambini vestiti da cretini, cretini vestiti da bambini"...la mia opinione si confà a questa battuta, aggiungo inoltre che il tutto mi sa tanto di setta, se avessi un figlio mai lo manderei a fare lo scout.

 

Pensiero che non aveva alcuna ambizione di essere profondo, ma soltanto schietto: forme di cameratismo e di indottrinamento del genere mi fanno rabbrividire, a maggior ragione se a subirle sono i bambini.

 

Estrapolare una dottrina da una battuta vecchia, diffusa, e comica? Why so serious?? :D

 

E, tornando seri, per la cronaca terrei eventuali figli lontani anche da oratori, caserme, collegi, e tutti gli altri luoghi dove si viene notoriamente indottrinati.

 

Comunque una domanda: qual'è il senso del mandare i propri figli dagli scout, se non il volerseli togliere di torno come si faceva negli anni 60 con le colonie estive, o come alcuni fanno tutt'oggi, scaricando i figli (di solito quelli piu' problematici) in scuole con annesso convitto? I semplici compagni di scuola, gli amici di paese o del quartiere, gli amici del luogo estivo di villeggiatura, non sono ambienti piu' sani e meno "da caserma" in cui far passare del tempo ai ragazzini? Non è una provocazione, sono serio, e rimango perplesso davanti all'inutilità di certe realtà.

 

 

Ecco credo che in questo topic ti sia stata educatamente data una risposta a tutto, nonostante il tuo tono era tuttaltro che aperto al dialogo (soprattutto in considerazione del fatto che stai parlando con gente che ci ha speso o ci sta spendendo la vita in questo progetto), spero che tu abbia riconsiderato parte delle tue idee e ti stia arroccando sulla storia degli orari solo per mantenere il punto, in qualsiasi caso ti invito a zittirci mostrandoci un pò della coerenza e spirito di dialogo che si imparano fuori dallo scoutismo :sorriso:

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Confermo e sottoscrivo quanto scritto finora. Il fatto che ci sia gente che abbia dedicato il proprio tempo ad una data attivita' non la rende certamente piu' stimabile di altre, anzi, se proprio vogliamo parlare di volontariato (il discorso lo avete tirato fuori voi) ci sono innumerevoli altre attivita' piu' utili e di contingente necessita', come l'assistenza ai senzatetto o il volontariato presso le case di riposo. Non era mia intenzione pero' stilare classifiche, quanto evidenziare come TUTTE le comunita' siano caratterizzate da un'organizzazione da "collegio", ora si parla di scout, ma se si fosse parlato di oratori (dream river e' l'unico ad aver capito cosa intendevo) piuttosto che di campi estivi o di convitti scolastici il discorso sarebbe stato esattamente lo stesso. E non vorrei deludervi, ma la vita di comunita' piace a ben pochi, in particolare e'sgradita a quasi tutti i bambini-ragazzini, che notoriamente non la anelano, ma la subiscono solo quando imposta.

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Confermo e sottoscrivo quanto scritto finora. Il fatto che ci sia gente che abbia dedicato il proprio tempo ad una data attivita' non la rende certamente piu' stimabile di altre, anzi, se proprio vogliamo parlare di volontariato (il discorso lo avete tirato fuori voi) ci sono innumerevoli altre attivita' piu' utili e di contingente necessita', come l'assistenza ai senzatetto o il volontariato presso le case di riposo. Non era mia intenzione pero' stilare classifiche, quanto evidenziare come TUTTE le comunita' siano caratterizzate da un'organizzazione da "collegio", ora si parla di scout, ma se si fosse parlato di oratori (dream river e' l'unico ad aver capito cosa intendevo) piuttosto che di campi estivi o di convitti scolastici il discorso sarebbe stato esattamente lo stesso. E non vorrei deludervi, ma la vita di comunita' piace a ben pochi, in particolare e'sgradita a quasi tutti i bambini-ragazzini, che notoriamente non la anelano, ma la subiscono solo quando imposta.

 

La vita di comunità piace a pochi, e in effetti gli scout non sono tantissimi.Ma perchè ritieni che chi ci va subisca un'imposizione?Io, negli anni da scout, non ho mai trovato nessuno che ci veniva perchè gli era imposto, anzi...il discorso che hai fatto è frutto di pregiudizio, perchè basato su ciò che piace a te, e i tuoi gusti non sono i nostri.

Inoltre, a proposito del volontariato, i gruppi scout fanno anche le cose da te elencate.Io una volta ho prestato servizio in un canile, ad esempio.

 

Poi, capisco che a te come vita questa possa fare assolutamente schifo, è legittimo.Però ciò non vuol dire che sia oggettivamente brutta.Come forse hanno già scritto, parlare di orari può essere una brutta cosa per te, ma una bella cosa per altri.Io mi trovo meglio se mi organizzo, piuttosto che fare tutto all'ultimo minuto.Ma ciò non vuol dire che io faccia una cosa più giusta, e il discorso vale pure per te.

 

Il fatto è che tanto non si arriva da nessuna parte, perchè a te la vita scout non piacerà mai, e non riuscirai mai a capire che cosa ci troviamo di bello.Insomma, è inutile continuare a ripetere che è una vita da collegio, da camerata o altro, semplicemente perchè chi ci è stato ti può assicurare che per lui non è così.Poi può esserlo per te, perchè hai un metro di giudizio diverso che non può in alcun modo essere esteso agli altri.

Il discorso è simile a quello di uno sportivo: perchè un ciclista si ammazza di kilometri ogni volta che può, segue una dieta rigida e si priva di fumo o alcol?Perchè gli piace così, semplicemente.A me piace magari privarmi di una settimana al mare con i genitori per farne una in mezzo al verde con i miei compagni di scout, e ti assicuro che mi da' una soddisfazione anche migliore.Tutto sta nei gusti.

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La vita di comunità piace a pochi, e in effetti gli scout non sono tantissimi.Ma perchè ritieni che chi ci va subisca un'imposizione?Io, negli anni da scout, non ho mai trovato nessuno che ci veniva perchè gli era imposto, anzi...il discorso che hai fatto è frutto di pregiudizio, perchè basato su ciò che piace a te, e i tuoi gusti non sono i nostri.

Inoltre, a proposito del volontariato, i gruppi scout fanno anche le cose da te elencate.Io una volta ho prestato servizio in un canile, ad esempio.

 

Beh dai, quasi nessun ragazzo vuole staccarsi da casa, dalla sua comitiva, dalla sua vita di tutti i giorni, per andare in un gruppo chiuso e precostituito in cui seguire delle regole spesso piu' igide che a casa. Poi per carità, i gusti son gusti (c'è anche chi è masochista) però di solito è una scelta imposta, esattamente come quello di andare in un convitto scolastico (e te lo dico per certo avendo frequentato una scuola con convitto, i ragazzi convittori erano per il 99% dei casi stati scaricati forzatamente li dalle famiglie).

 

Poi, capisco che a te come vita questa possa fare assolutamente schifo, è legittimo.Però ciò non vuol dire che sia oggettivamente brutta.Come forse hanno già scritto, parlare di orari può essere una brutta cosa per te, ma una bella cosa per altri.Io mi trovo meglio se mi organizzo, piuttosto che fare tutto all'ultimo minuto.Ma ciò non vuol dire che io faccia una cosa più giusta, e il discorso vale pure per te.

 

 

Bella cosa per altri durante le vacanze andare a letto presto e alzarsi presto? In 30 anni di vita mai sentito nessuno che, durante le vacanze (lo preciso perchè è un dettaglio fondamentale), per giunta da ragazzino, amasse orari del genere, anche perchè se permetti uno si alza presto tutto l'anno, vuoi per studio o vuoi per lavoro, e aspetta le vacanze per poter quantomeno riposare di piu'.

 

Il fatto è che tanto non si arriva da nessuna parte, perchè a te la vita scout non piacerà mai, e non riuscirai mai a capire che cosa ci troviamo di bello.Insomma, è inutile continuare a ripetere che è una vita da collegio, da camerata o altro, semplicemente perchè chi ci è stato ti può assicurare che per lui non è così.Poi può esserlo per te, perchè hai un metro di giudizio diverso che non può in alcun modo essere esteso agli altri.

Il discorso è simile a quello di uno sportivo: perchè un ciclista si ammazza di kilometri ogni volta che può, segue una dieta rigida e si priva di fumo o alcol?Perchè gli piace così, semplicemente.A me piace magari privarmi di una settimana al mare con i genitori per farne una in mezzo al verde con i miei compagni di scout, e ti assicuro che mi da' una soddisfazione anche migliore.Tutto sta nei gusti.

 

 

Come detto non discuto i gusti ed i passatempi ma, e torniamo ad uno dei miei post iniziali, dico che oggettivamente la vita nelle comunità chiuse è NOTORIAMENTE ED OGGETTIVAMENTE una vita piena di regole imposte e calate dall'alto. Che poi parliamo di convitto, di collegio, di scout, di viaggi organizzati è cosi', devi fare tutto quando dicono loro e tutto quello che dicono loro...se ne era accorta mia nonna a 80 anni, e mi fa specie che voi, ragazzi giovani, facciate finta di non capire. Basterebbe un "si, riconosco che nelle comunità ci siano molte regole, orari ed imposizioni, ma a me va bene lo stesso"...chiamasi onestà intellettuale.

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Scusate se sono latitante io che ho creato questa discussione ma ho il pc ko.

 

Tanto per dire gli scout sono 180.000 in agesci e oltre 30.000 fra le altre associazioni; pochi non direi.

 

A volte capita che qualche genitore obblighi il figlio, ma il 95% si iscrive perche curioso, per passaparola o perche ci vanno gli amici. Nella maggior parte dei cas nessun obbligo.

 

Lo scoutismo e' un metodo educativo e i suoi educatori sono in continua formazione per cercare di trasmettere tante cose attraverso molteplici strumenti che sono studiati per ciascuna fascia di età. Tra questi strumenti vi sono delle regole. Ma il bravo capo non le impone. Deve riuscire a farne capire la necessita anche in funzione della riuscita delle attività e del quieto vivere. La libertà propria finisce dove comincia quelle dell'altro e regole condivise sono alla base di tutte le società civili. Ben, quella che tu mi chiami libertà, ha me da più la sensazione di anarchia.

 

Per le conclusioni del seminario, telefono al centrale per chiedere, ma suppongo che non ci sarà materiale disponibile cosi presto. Prometto che appena so qualcosa vi rigiro il materiale.

 

 

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Scegliere di mangiare alle 21 piuttosto che alle 20, di dormire fino alle 12 anzichè alle 8, di fare le 4 di notte, ecc. me la chiami anarchia? In vacanza Poi?? Io la chiamo libertà ed autodeterminazione. E si che parli con uno che le regole VERE (leggi, regole lavorative, ecc) le ha sempre rispettate, ma qui parliamo di gestirsi i propri ritrmi di vita, qualcosa di intimo e personale che non c'entra una fava con l'anarchia e le regole di società. E il capo può essere bravo quanto vuoi, ma per forza di cose se si tratta di una comunità i ritrmi devono essere uguali per tutti, è un po' come in crociera, se la sosta nella città x dura 5 ore, tu non puoi restare 8 ore, mentre se tu fossi andato in ferie per cazzi tuoi, avresti potuto fermarti dove e per quanto ti pare. Altro che comumità, collegi, scout, e tour organizzati, la libertà non ha prezzo.

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Proprio non ci siamo, io rinuncio a cercare di farti capire la superficiale e di sicuro confusa visione che ha dello scoutismo. Più di quello che e stato detto da tanti qui non mI viene.

 

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Scegliere di mangiare alle 21 piuttosto che alle 20, di dormire fino alle 12 anzichè alle 8, di fare le 4 di notte, ecc. me la chiami anarchia? In vacanza Poi?? Io la chiamo libertà ed autodeterminazione.

 

Mi pare che questo problema non sia tipico delle "comunità chiuse", ma di qualsiasi gruppo che voglia fare qualcosa insieme.

Quando ho fatto l'interrail coi miei amici, loro amavano alzarsi tardi e bighellonare in ostello, io avrei preferito alzarci prima e vedere le città. Visto che in molti casi eravamo costretti a muoverci tutti insieme, loro hanno leso la mia libertà. Così come io avrei leso la loro, se fossi riuscita a imporre di alzarsi presto.

Stesso discorso nel momento in cui devi decidere in che posti andare, cosa vedere, ecc.. Qualsiasi viaggio in compagnia include piccole lesioni della propria libertà, che in genere si risolvono in compromessi.

E ci sono infatti persone che non sopportano di fare questi compromessi, immagino tu saresti tra questi: sono le persone che viaggiano da sole, o si scelgono accuratamente compagni di viaggio con le stesse abitudini.

 

Per altri è più importante stare insieme, per cui si adattano pur di poter godere della compagnia altrui.

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Più che altro io direi che se la critica si fonda su: "la libertà non ha prezzo"

nel tempo libero voglio sentirmi totalmente indipendente, si esprime solo

una legittima propensione-scelta personale, che di per sè non esclude la

possibilità opposta di cedere parti di libertà per ottenere in cambio qualcosa.

 

Chi vuole sentirsi totalmente libero avrà una preclusione nei cfr. di ogni

schema comunitario, ma non produce una critica specifica su questo o

quell'aspetto, che necessariamente implica di andare oltre la preclusione

ed entrare nel merito.

 

Sul finire degli anni '60 ad esempio si criticò la separazione maschi femmine,

l'uniformità della divisa, la gerarchia dei gradi...insomma la critica libertaria

si sostanziava in una serie di obiezioni. Questa è direi una critica culturale

al metodo Baden Powell ( al di là dell'orientamento religioso che si aggiunge

al metodo...il metodo in sè viene ritenuto conservatore )

 

Altra critica, meno culturale e più soggettiva che si sente dire da chi "non

si è fatto prendere" dallo spirito scoutistico o ne è rimasto deluso è un

giudizio di inautenticità su questa esperienza ( il chè probabilmente dipende

anche da quali persone incontri etc. ) come in ogni esperienza che

si fonda su una "adesione"

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Mi pare che questo problema non sia tipico delle "comunità chiuse", ma di qualsiasi gruppo che voglia fare qualcosa insieme.

Quando ho fatto l'interrail coi miei amici, loro amavano alzarsi tardi e bighellonare in ostello, io avrei preferito alzarci prima e vedere le città. Visto che in molti casi eravamo costretti a muoverci tutti insieme, loro hanno leso la mia libertà. Così come io avrei leso la loro, se fossi riuscita a imporre di alzarsi presto.

Stesso discorso nel momento in cui devi decidere in che posti andare, cosa vedere, ecc.. Qualsiasi viaggio in compagnia include piccole lesioni della propria libertà, che in genere si risolvono in compromessi.

E ci sono infatti persone che non sopportano di fare questi compromessi, immagino tu saresti tra questi: sono le persone che viaggiano da sole, o si scelgono accuratamente compagni di viaggio con le stesse abitudini.

 

Per altri è più importante stare insieme, per cui si adattano pur di poter godere della compagnia altrui.

 

Indubbiamente, ma c'e' soltanto un dettaglio che fa la differenza: gli amici o la comitiva te lo scegli in base ad affinita' ed interessi (io per dire mai sceglierei una comitiva di scalatori o di gente che si alza la mattina presto per fare sport) mentre le comunita' gia' formate hanno tutte orari e ritmi preconfezionati, per facilitare l'organizzazione del tutto. Facciamo un esempio banale che esula dalle comunita' ma rende bene l'idea: ovvero il soggiornare in un hotel con formula pensione completa. Ti devi alzare entro una certa ora perche' se no la colazione la perdi, e devi rientrare per l'ora dei pasti, quindi non ti puoi allontanare troppo dall'hotel e se decidi di fare gite ti bruci i pasti pagati. Ecco, per chi fa hotel-spiaggia puo' anche andar bene, per me che quando vado in ferie passo giornate sempre diverse, che amo vivere la notte, e che amo fare giri nei dintorni, una formula del genere e' limitante al massimo. Puo' interessare ad alcuni, ma oggettivamente ci sono orari e regole fisse, ed e' questo che faccio notare, null'altro.

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Indubbiamente, ma c'e' soltanto un dettaglio che fa la differenza: gli amici o la comitiva te lo scegli in base ad affinita' ed interessi (io per dire mai sceglierei una comitiva di scalatori o di gente che si alza la mattina presto per fare sport) mentre le comunita' gia' formate hanno tutte orari e ritmi preconfezionati, per facilitare l'organizzazione del tutto.

 

Mi sfugge il valore avversativo di quel "mentre":

 

se gli amici li scegli in base ad affinità ed interessi

ciò non esclude che

le comunità già formate hanno orari preconfezionati:

 

--> sceglierò comunità già formate coi loro orari se ciò corrisponde ai miei interessi.

 

Puo' interessare ad alcuni

 

è appunto quello che cercavamo di farti notare.

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Mi sfugge il valore avversativo di quel "mentre":

 

se gli amici li scegli in base ad affinità ed interessi

ciò non esclude che

le comunità già formate hanno orari preconfezionati:

 

--> sceglierò comunità già formate coi loro orari se ciò corrisponde ai miei interessi.

 

 

Non esiste alcuna comunità o gruppo precostituito che ti assecondi se un giorno vuoi mangiare alle 7 e il giorno dopo alle 10, o se una sera vuoi fare le 5 e svegliarti alle 2 piuttosto che andare a letto all 23 e svegliarti alle 8, solo un gruppo di amici affiatati ti può seguire, mi fa strano doverlo sottolineare, tanto è cosa ovvia...secondo te se vai in hotel, se vai negli scout, o se sei in convitto, e vuoi fare colazione a mezzogiorno oppure alle 6 di mattina, aprono la cucina per te? Fai il serio, per cortesia :D

Volendo approfondire secondo te perchè tanta gente per andare in vacanza, anche a parità di prezzo preferisce appartamenti dotati di cucina, piuttosto che andare in formula hotel? Te lo dico io, per fare quello che ca z z o gli pare, come orari, come cibo, e come tutto. Mo vediamo se con l'esempio ce la facciamo.

 

è appunto quello che cercavamo di farti notare.

 

 

Cosa che io mai ho messo in discussione, se clicchi col ditino e scorri i miei post, ne troverai piu' d'uno in cui specifico che i gusti son soggettivi (ho fatto addirittura l'esempio del masochismo), quello che sto al contrario sotolineando è invece che (sarà la decima volta che lo ripeto, ma a quanto pare o non leggete o non c'arrivate) OGGETTIVAMENTE le comunità comportano una serie di paletti e regole non presenti in un soggiorno "libero". Perchè fa tanto fatica ammetterlo?

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