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Scoperto gene alterato che causerebbe la pedofilia


Mina

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Per me non lo è, ad esempio. E' solo una parafilia, o più spesso anche un semplice interesse sessuale specifico che si affianca ad altri. Perché mai bisognerebbe per forza pensare che sia "aberrante"? Tutto dipende da come viene elaborata.

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Fred, io intendo chiaramente l'atto sessuale su un bambino di età inferiore ai 10 anni. Questo l'ho espresso sopra. Se la parafilia non è "praticata" (e nemmeno utilizzata per sovvenzionare altre cose in ambito) allora chiaramente può essere considerata solo un disturbo.

 

"Aberrante" era un modo rapido per esprimere il mio personale disgusto verso l'argomento.

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Dipende da qual è il limite entro il quale parli di atto sessuale. Io non credo che una carezza cambi molto se la faccio io o la fa un pedofilo, ad esempio, ma se la fa un pedofilo si chiama molestia, se la faccio io probabilmente si chiama ceffone.

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Credevo fosse chiaro visto che ho sempre parlato di "abusi". Allora ricontestualizziamo. Il tema è la possibile "cura " della pedofilia. Qualcuno ha introdotto il concetto di "morale", e io semplicemente dico che un atto sessuale contro un bambino non ha nulla a che vedere con la morale e/o l'etica. E con atto sessuale non intendo una carezza o un bacio.

Poi chiaramente si può estendere il discorso più genericamente, ma credo che ci siano altri post per questo.

 

Ho letto che tu hai detto:

Il consenso scientifico non è che un atto sessuale prima della pubertà sia sempre traumatico e dannoso allo sviluppo. Ciò che dicono gli psicologi è che un bambino non può esprimere il consenso, che è una cosa ben diversa. Tanto per chiarire

 

A questo punto mi chiedo: e se un bambino potesse esprimere il consenso, direbbe di si?

 

Fatto sta che sicuramente un pedofilo, posto che ammetta a se stesso di esserlo, non sarà felice di esserlo, per cui se esiste una cura alternativa alle classiche "cure" attuali, ben venga!

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Esistono modelli culturali in cui il rapporto sessuale fra adulti e minori (orale di solito, non so riguardo alla penetrazione) è istituzionalizzato. Io credo sia molto una questione culturale entro certi limiti.

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E' questo che chiedevo prima ma invece di risposte ho avuto polemiche.

Probabilmente è una mia mancanza. Posso sapere quali sono questi modelli culturali? Quali sono i "range" di età ammissibili? Anche con bambini di 3 / 5 anni? Lo chiedo veramente per capire.

Perchè si è già detto che sopra i 14anni è già un discorso diverso.

Io mi focalizzo molto sui bambini piccoli.

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Alcune popolazioni africane se non vado errato. Mi pare che per i maschi si parta dagli undici anni tipo. Per le femmine anche dai nove... si fa l'esempiod ell'ultima moglie di Maometto di solito...

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Ok però rientriamo sempre nell'ambito del rito di iniziazione, per cui una cultura che prevede un gesto rituale. e cmq sempre in età della pubertà o al limite del suo ingresso.

 

C'è un problema di culture diverse: in alcune tribù africane l'iniziazione sessuale di bambini da parte degli adulti è considerata normale, logica, sana. Anche in epoca classica, in Grecia la pederastia era costume (la pedofilia con i giovinetti di sesso maschile).

 

Da una parte la pedofilia ( l'amore sessuato e fisico verso i bambini) sembra danneggiare gravemente la loro personalità.

 

Dall'altra, nelle società dove la pedofilia è considerata morale, i ragazzini sembrano crescere senza turbe comportamentali.

 

Ora io non voglio addentrarmi ulteriormente in questo discorso, ma secondo me è fondamentale chiarire che si parla sempre, anche in questi casi, di bambini sopra i 10, 11 anni.

 

Sarò sensibile all'argomento anche perchè sono alle prese con i nipotini di 1 mese e 3 anni.. ma mi pare impossibile che qualcuno possa pensare sia "lecito" fare qualcosa con loro. (e tengo a precisare, prima di essere "citato" da qualche utente, che non mi riferisco a nessun commento del forum).

 

Ribadisco per l'ennesima volta, non parlo di minorenni pensando ai 14-17enni. Sono il primo a dire che Ruby Rubacuori era una zoccola bella e fatta e chiunque ci sia andato non è un "pedofilo".

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Non sono propenso a tracciare i limiti in termini di età, perché è un fattore poco indicativo della maturità. Cioè, quando un Busi mi dice che a otto anni andava lui in cerca di adulti... be', si vede che era abbastanza perverso come bambino. Non lo si prenda necessariamente come un insulto XD

onestamente penso che al di sotto di una certa età quasi qualsiasi cosa fai assume un significato non sessuale. empre Busi diceva che nella sua famiglia i maschi usavano mettere in bocca i "pisellini" dei neonati. Onestamente non so come interpretare questo strano gesto, ma non credo fosse sessuale.

 

In generale credo dipenda dal contesto culturale e sociale, nonché dalla natura e dalla profondità dell'atto in sé. Alcune combinazioni di fattori possono causare gravi disturbi nello sviluppo della personalità, altre invece paiono essere innocue.

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Rispetto il tuo pensiero, anche se mi pare che ormai si tenda a giustificare tutto.

 

A me quello che proccupa e spaventa sono articoli come questo (e spero che su questo tu e tutti siate d'accordo):

 

Maggio 2010 - Pedofilia, orrore in internet «Siti con sevizie su neonati

 

Siracusa - «Questa volta la pedofilia ha toccato il fondo». È incredulo anche lui, Don Fortunato Di Noto, che da anni si dedica alla “caccia” dei pedofili portando allo scoperto un mondo sommerso fatto di violenze e abusi che circolano indisturbate su internet. Ma questa volta quello che ha scoperto l’Associazione Meter, fondata dal prete siciliano, È davvero il peggio e sfiora l’inimmaginabile, quello che ognuno di noi non vorrebbe mai vedere.

Cosa avete trovato in rete?

«Ci sono neonati violentati sessualmente da alcuni adulti, fotografati ed esposti in due portali internet ancora attivi, che vengono continuamente aggiornati da numerosi pedofili di tutto il mondo. Lo abbiamo denunciato poche ore fa ma al momento il sito È ancora attivo e noi lo stiamo monitorando: in meno di 2 ore sono entrate almeno dieci nuove foto, tutte con neonati diversi, con scritte in diverse lingue: inglese, tedesco, spagnolo. Mentre le parlo entrano altre foto. E stiamo parlando di bambini che hanno al massimo una settimana di vita. C’È uno che si firma “blacklover” ed ha inserito neonati di carnagione scura e un altro che si firma “vostro amico” che ha immesso la foto di una bambina imbavagliata con un cerotto e martoriata con le “mollette del bucato. Ma c’È anche di molto peggio».

 

A questo punto forse si entra nel distinguo dei "termini" e credo che l'articolo originale del post di Mina fosse più verso un concetto di pedofilia violenta, che poi È quella a cui mi riferisco io.

 

La pedofilia nell'antica Grecia era un fatto normalissimo, eticamente accettato, anzi era un comportamento perfino ritenuto valoroso, sinonimo di nobiltà. Lo stesso Socrate, Achille nell'Iliade e tanti altri personaggi nobili praticavano pedofilia.

 

Solo oggi il concetto pedofilia comprende anche quello di violenza e quello di patologia psichica, poichÈ in contemporanea si sono trasformati anche i comportamenti.

 

Si potrebbe certamente coniare una parola nuova, ma chi seleziona le parole di una lingua È l'uso comune che la gente ne fa. Questo non È controllabile. Basti vedere l'inondazione di termini stranieri nella lingua italiana o l'estinzione di tante altre belle parole.

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Io non giustifico, ma concedo il beneficio del dubbio :)

Comunque non so fino a che punto i greci siano un esempio valido... nel loro caso si parlava di pederastia, coinvolgeva gli efebi che oggi sarebbero maggiorenni. Comunque non sono un esperto di cultura greca, mi baso più che altro su Platone e sui vecchi studi di storia.

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Concedi il beneficio del dubbio anche alle persone dell'articolo da me citato? Perchè io a quelle mi riferisco quando dico "aberrante".

 

Io no.

 

E se c'è una cura reale per queste persone, ben venga.

 

Sarà che io preferisco gli over 35. :cool:

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In Grecia la sessualità con i prepuberi era un reato.

Il limite era 12 anni (in Italia è 14)

che è lo stesso limite che ha ancora oggi la Chiesa Cattolica

(in Italia a 12 anni puoi sposarti in Chiesa, ma non in Comune).

Anche nell'Antico Testamento il limite era a 12 anni.

Non ci vedo questo gran cambiamento di costume, a dire il vero.

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Se ci riferiamo all'intepretazione della pederastia greca ( che però è

una pratica esclusivamente omosessuale ) ci infiliamo in una questione

complessa, in cui molti studiosi ipotizzano varie fasi: una arcaica iniziatica,

una pedagogica [ in cui la preoccupazione forse era garantire il divario di età,

...se una rapporto deve essere pedagogico la preoccupazione sarà impedire

ai neo-puberi - neaniskoi - di accostare i paides ] una più generalizzata con dei

luoghi pubblici istituzionali dentro la città.

 

E' direi, per rimanere nel generico, l'idea che le pratiche omosessuali maschili e

femminili siano originariamente iniziatiche ( e quindi collegate ad un passaggio

dall'infanzia alla pubertà ) che semmai delimita il campo, in termini antropologici

del discorso.

 

Le fonti attestano semmai matrimoni eterosessuali a 9-10 anni ( ma a Roma il

matrimonio era valido anche se non consumato o forse si derogava nel caso

di ragazze precoci ) pur in presenza di leggi che imponevano età diverse

 

Bisogna stare attenti comunque a riferirsi a società in cui il termine pedofilia

non esisteva ( perchè avrebbe designato una pluralità di fenomeni ) e buttarci

sopra il cappello moderno.

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Questo come dovrei interpretarlo? Aiutami a capirlo per favore.

 

 

non è che "facciamo sempre cosi", sei tu che ti scandalizzi stile maude flanders "i bambini chi pensa ai bambini??" in un topic in cui la moralità viene messa volutamente da parte per affrontare la notizia (pseudo)scientifica in chiave biologica, che è l'unico modo di affrontare un topic come questo, non essendo intitolato "Trovate giusto che degli infanti siano abusati sessualmente?" (nel cui caso, ti assicuro, non avresti trovato una singola risposta soddisfatta) ma si limitava a chiedere commenti, possibilmente con cognizione, su un'intervista a uno studioso che annuncia la causa genetica della pedofilia.

 

 

Fermo resta che questo post rischia di diventare, da parte di alcuni, un'apologia della pedofilia, e questo, per me, è raccapricciante.

 

solo perché riusciamo ad affrontare un discorso (anche morboso) senza il sangue al cervello e con toni totalmente razionali per te stiamo avventurandoci all'inneggiamento alla pedofilia? non prendertela se ti danno del troll. la "cura" per la pedofilia non è pervenuta, poiché per esistere - come ho già detto - dovremmo prima documentarla come malattia (e quindi farla rispondere ai principi di trasmissibilità, isolabilità, replicabilità) cosa che finora non è stato fatto, e dubito lo sarà in futuro, e da qui diparte la nostra disquisizione a sopracciglia sollevate sulle parole dell'individuo intervistato.

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Un appunto, forse un po' OT, ma secondo me importante...

Non possono esserci paralleli tra lo stupro verso le donne (o ragazzine che hanno già sviluppato le caratteristiche sessuali femminili) e quello nei confronti dei bambini, perché avvengono con moventi totalmente diversi.

Certo, una parte di stupri di donne avviene, come nel caso dei bambini, per mano di persone con turbe psichiche, ma mentre per i bambini questo è vero per una stragrande maggioranza dei casi, per quanto riguarda la prima categoria, è tristemente un'esigua minoranza.

Non mi dilungo perché ovviamente non sarebbe pertinente alla discussione, volevo solo evitare che venisse protratta una similitudine piuttosto inesatta e inadatta.

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solo perché riusciamo ad affrontare un discorso (anche morboso) senza il sangue al cervello e con toni totalmente razionali per te stiamo avventurandoci all'inneggiamento alla pedofilia? non prendertela se ti danno del troll. la "cura" per la pedofilia non è pervenuta, poiché per esistere - come ho già detto - dovremmo prima documentarla come malattia (e quindi farla rispondere ai principi di trasmissibilità, isolabilità, replicabilità) cosa che finora non è stato fatto, e dubito lo sarà in futuro, e da qui diparte la nostra disquisizione a sopracciglia sollevate sulle parole dell'individuo intervistato.

 

Perdonami R.POST ma qui sei solo tu che parli di "troll" e, da un mod, non me lo aspetterei. Detto questo nessuno ha il sangue al cervello. Il discorso comune (anche il mio) è che se mai ci fosse un modo per curare le persone violente sessualmente contro i bambini, allora ben venga. Da qui la discussione sull'articolo. (E ti pregherei di notare che non ho detto pedofili, ho detto persone violente)

 

Rileggiti i post precedenti e vedrai che forse hai perso qualche pezzo. Sono stato il primo a distinguere tra pedofili e violenti che mettono in pratica la cosa. Per cui forse è meglio che vai a vedere. Tu forse sei rimasto al post di Isher....

 

Ho riportato una notizia successa.. e nessuno ha detto una parola. E' con quelle persone (dell'articolo) che io me la prendo.

 

E comunque sono sempre dell'idea che visto che non si può sapere se anche tra gli utenti di questo forum ci possano essere persone che hanno "subito" qualcosa, è buona cosa evitare frasi che possano essere quantomeno male interpretate.

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certo. rifacciamo, fabiofax. non mi piace citare la mia posizione di moderatore nei topic ideologici, ma visto che lo fai tu per primo: sì, ho letto tutto come è mio compito prima di scrivere qualsiasi cosa. dato che quotavi una mia frase mi è sembrato opportuno riprendere da lì, e mi sono limitato a sottolineare la descrizione che isher ha fatto di te (evidentemente in un momento di sconforto nel leggerti). il topic richiedeva di commentare un articolo scientifico, cosa che, ognuno forte delle proprie competenze, laddove presenti, è stata fatta. a un certo punto sono arrivati i post stile "i bambini chi pensa ai bambini" e giustamente sono stati presi da parte visto che rappresentavano una chiave di lettura fuoriluogo.

 

nella seconda pagina (ho studiato) ti sei dilungato in una digressione sociostorica a cui ti stavano già rispondendo, perciò non ho ritenuto di dovermi inserire, essendo una chiara parentesi. tanto per dare il mio contributo tardivo a chi interessi, e visto che è stata sollevata la questione musulmana che mi coinvolge, aisha è consegnata in (terza) sposa a maometto a nemmeno 10 anni, e poco dopo consumano il matrimonio. le donne in età da marito sono sempre state considerate quelle di 12-15 anni in passato (basti pensare che solo la generazione dei nostri nonni si sposava a 20 anni, figuriamoci secoli fa) e l'età giovanissima di aisha è servita al profeta per istruirla e crescerla. possiamo essere d'accordo che la differenza d'età abissale oggi faccia storcere il naso (io non ci andrei con un uomo di 50 anni più vecchio di me) ma sarebbe inutile e irrispettoso verso un'altra cultura/epoca storica allo stesso modo di dire "che cretini! in alcune tribù africane c'è chi crede ancora alla stregoneria!"

 

l'articolo che riporti parla di violenze, stupri e abusi su infanti, che sono cose che condanniamo tutti, a ogni latitudine del pianeta, e se vuoi te lo sottoscrivo e te lo invio via fax. purtroppo accadono, qualsiasi sia il sesso o l'età, ma non condanniamo tutti gli etero del pianeta perché ogni tanto qualcuna finisce ammazzata, se mi spiego. se anche lo studioso intervistato si riferisse a una "cura" unicamente per chi commetta atti violenti, ripeto, non si tratterebbe di "cura" ma di "tarpare le ali" alla sessualità: inibire i principi chimici che causano la libido è ben lontano da essere "soluzione". semmai, è "mediazione", "rimedio contenitivo" o anche "punizione sommaria". e poi, semmai si concretizzasse, perché limitarla a chi tocca i bambini? chi comunque è preda di impulsi violenti e stupra una donna fa meno danno?

 

arriviamo all'ultima frase, che ho trovato un po' lorena bianchetti. purtroppo un forum è fatto per scrivere, e se qualcuno tra noi (o anche tra i visitatori) ha subito gravi trascorsi nella sua infanzia per colpa di qualche adulto che ha allungato le mani, personalmente e umanamente me ne dispiaccio molto, ma a maggior ragione non smetto di parlarne. non è che adesso possiamo far calare la censura su un dibattito interessante solo perché qualcuno potrebbe "intendere male". non c'è niente da "intendere male" perché qui nessuno ha mai inneggiato a niente, le nostre sono tutte opinioni raziocinate e appositamente amoralizzate per sviscerare la questione dal punto di vista scientifico e tentare così di capire se ciò che è stato spacciato nell'intervista fosse vero o meno. semmai chi non vuole leggerci (per motivi anche personali) può scegliere di non farlo.

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Aridaje... lo stupro verso le donne non è frutto di impulsi incontrollabili o della libido!

Nel caso delle violenze verso i bambini, in alcuni casi potrebbe forse essere così perché non hanno altri sfoghi...

Ma nel caso delle donne, no, non da qualche millennio, quindi non paragoniamo le due cose per piacere.

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Beh diciamo questo, lo stupro generalmente ha il fine di procurare

un piacere sessuale, ma in molti casi corrisponde ad una cultura

maschilista per cui può servire altri moventi.

 

Ad esempio: lo stupro etnico per umiliare il proprio nemico oppure

lo stupro di gruppo per dimostrare al leader che il gregario è un "Maschio"

etc.

 

Questo ci dimostra che il divieto morale nei cfr. dei bambini è molto

più forte del divieto morale nei cfr. delle donne e che la violenza sessuale

come fenomeno criminologico, è un fenomeno sociale influenzato da

tanti fattori culturali, che si sommano ai moventi psicologici e li precedono.

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Sì, intendo esattamente quello...

La ricerca del piacere sessuale è universalmente minore rispetto a certi divieti morali, a meno che:

- Non si abbiano turbe psichiche;

- Questo divieto morale non sia meno forte di un atteggiamento culturale diffuso;

 

Non ci sono processi nei quali viene preso un seviziatore di bambini che viene reintegrato nella società, anzi, spesso anche senza prove, basta solo che ci sia il sospetto, e la società lo punisce automaticamente, anche se non ne consegue il carcere...

In casi come quello di Polanski, o di altre persone più o meno famoso (ricordo di alcuni ragazzini che erano semplicemente nella squadra di basket del paese) la società quasi universalmente fa per difendere non la vittima ma lo stupratore, c'è quindi un effetto assolutamente opposto. Quindi lo stigma legato allo stupro delle donne è solo teorico e non pratico, come invece è nel caso di stupro dei bambini...

Non sono situazioni assimilabili.

 

[edit] Ovviamente lo stigma è fortissimo se lo stupratore è uno straniero, ancora di più se la donna è bianca, non c'è neanche bisogno di dire che la misoginia sistematica spesso è meno forte della xenofobia, no?

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Dopo alcune consultazioni, si è deciso di chiudere il topic.

Vorrei sottolineare come questa decisione non sia un tentativo di censura, ma sia volta a salvaguardare l'incolumità del forum. L'argomento qui trattato è estremamente delicato e potrebbe portare ad attenzioni indesiderate che lo staff desidera evitare ad ogni costo.

 

Lo staff, come già avvenuto in precedenza, si discosta inoltre da qualsiasi opinione che sostenga la non illegalità o legittimità della pedofilia.

Non crediamo si possa parlare di consensualità in un rapporto tra un adulto e un individuo in età prepuberale, né che sia possibile, anche se in via teorica, attribuire consapevolezza sessuale a questi ultimi.

 

I concetti e i pensieri espressi in questo topic sono legati alle convinzioni del singolo utente, che pertanto è da considerarsi il solo responsabile.

 

Inoltre ricordo che:

 

le novità introdotte dalla Legge 38 del 6 febbraio 2006 possono essere così riassunte:

 

• Riguardo la prostituzione minorile, è punito chi compie atti sessuali con minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni, precedentemente l’età era compresa tra i 14 e i 16 anni;

• Il reato di pornografia minorile si delinea quando utilizzando minori degli anni 18 di realizzano esibizioni pornografiche o si produce materiale pornografico o si induce i minori di anni 18 a partecipare a dette esibizioni;

 

Questo è quanto la legge dello Stato Italiano prevede, non ci sono "interpretazioni plausibili" che tengano, tanto meno ipotesi di "consensualità" certa o presunta di minori, la legge non menziona tali amenità.

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Il topic viene riaperto, vi prego tuttavia di mantenere una particolare attenzione nella forma e nei contenuti espressi in questa discussione, vista la delicatezza dei temi trattati, ricordando quanto affermato nel post precedente

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Fabio Castorino

LA NUOVA DIRETTIVA

L'Europa compatta contro i pedofili

Abusi sessuali online, il voto del Parlamento

 

Disposizioni per una unificazione delle leggi che regolano il contrasto al fenomeno della pedopornografia su internet. La relatrice e vice presidente dell'Assemblea di Strasburgo, Roberta Angelilli: "E' stato un lungo lavoro che ha dovuto tener conto delle diverse sensibilità culturali e giuridiche"

 

di CARLO CIAVONI

 

192429378-d23b3933-3131-4c18-a66a-d0253af00799.jpgLa vice presidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli

 

STRASBURGO - Nell'oscuro mondo dei pedofili che su internet in cerca di bambini e adolescenti da adescare, e dove la violenza non è affatto virtuale, perché le offese che arreca alla psiche e all'anima delle decine di migliaia di vittime sono incancellabili, il Parlamento europeo compie una mossa decisa, votando una direttiva quasi all'unanimità, che allinea le legislazioni penali dei 27 paesi membri rispetto alla pedopornografia online. Si tratta del primo strumento legislativo per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale, gli abusi e la produzione e la diffusione di immagini e video a conteuto sessuale, protagonisti bambini e adolescenti.

 

Le diverse sensibilità a confronto. "Un lavoro lungo e faticoso che ha dovuto tener conto di culture e sensibilità diversissime, ma che però abbiamo concluso con successo e adesso siamo davvero molto soddisfatti", dice Roberta Angelilli, deputato del gruppo PPE-Pdl, oltre che vice presidente dell'Assemblea di Strasburgo, relatrice e tra le sostenitrici più tenaci di questa direttiva. Un impegno assiduo condiviso con la commissaria europea per gli affari interni Cecilia Malmström, del partito liberale svedese e con una solida esperienza nel campo dei diritti umani. Questa sulla pedofilia su internet è la seconda direttiva che incide in modo diretto sul diritto penale delle legislazioni degli stati dell'Unione, dopo quella sul traffico di esseri umani.

 

Le principali novità.

La legislazione italiana in materia (la più recente è del marzo 2006) è considerata già notevolmente avanzata, sia sul piano della definizione del reato sull'impianto sansonatorio. Tre le principali novità:

 

*** Il grooming - L'introduzione del concetto di reato di adescamento online di minorenni (il grooming) sviluppato in ben 5 articoli

 

*** I confini del reato - La dettagliata individuazione dei confini del reato di pedopornografia, termine che in Europa non era ancora entrato nel vocabolario giuridico. "Un lavoro, questo - ha aggiunto Roberta Angelilli - che abbiamo svolto tra chi, in altri paesi dell'Unione, ha tenuto infondatamente l'introduzione di norme che limitassero la navigazione in Rete. Noi invece - ha aggiunto la vice presidente del Parlamento - abbiamo tenuto la barra ben salda sui principi sanciti dalla Convenzione di Lanzarote".

 

*** L'extaterritorialità - Arricchimenti della nozione di competenza extraterritoriale, considerato il crescente fenomeno del turismo sessuale

 

*** Le aggravanti - L'introduzione di sanzioni penali uniformi in tutta l'Unione Europea, con la scrittura di molte fattispecie legate alle circostanze aggravanti (l'articolo 9), come la particolare vulnerabilità, dovuta magari alla disabilità fisica o psichica; o all'altra aggravante dell'abuso nell'ambito familiare.

 

*** Il casellario giudiziario - La nuova direttiva europa, per evitare la recidività, dispone un controllo del Casellario Giudiziario da parte dei datori di lavoro per coloro i quali svolgono attività professionali diretti e regolari a contatto con bambini.

 

*** La confisca dei beni - Nelle stesse norme c'è anche la sanzione della confisca dei beni

 

Il raduno delle vittime. La direttiva votata dal Parlamento Europeo cade, tra l'altro, a ridosso di un appuntamento speciale, quello di un raduno delle vittime della pedofilia clericale, che ci sarà domani nella sede del Partito Radicale, in via di Torre Argentina e che verrà arricchito anche dalla esposizione delle foto di Silvia Amodio, autrice di immagini di persone adulte con un passato di bambini costretti a subire violenze e abusi sessuali da sacerdoti e suore. Oggi pomeriggio alla Camera, c'è stata una conferenza stampa legata a questa iniziativa, cui partecipano, tra gli altri, il deputato radicale Maurizio Turco, Sue Cox e Ton Leerschool, fondatori di Survivor Voice Europe 1, i sopravvissuti alle violenze sessuali del clero.

 

I numeri del traffico online. Gli abusi sui minori hanno una storia lunga, ma da diversi anni, complice la Rete, hanno subìto un aumento vertiginoso e preoccupante. Centinaia di migliaia sono i file pedopornografici in giro sui siti internet, che nei primi nove mesi del 2011 sono aumentati del 47%. Nello stesso arco di tempo Telefono Arcobaleno 2 ha individuato e segnalato più di 54mila siti, arrivando a superare il totale segnalato nell'intero anno precedente. La maggior parte della pedopornografia parte dall'Europa, in particolare dai Paesi Bassi che, oltre ad ospitare più del 35% dei siti pedofili segnalati da gennaio a settembre (19.107), è lo Stato che registra l'aumento più significativo di questi materiali, rispetto all'anno precedente. A fruire di un'offerta così vasta sono pedofili tecnologicamente attrezzati ed evoluti: dall'analisi di un campione degli accessi a uno dei numerosi siti illegali individuati dagli operatori di Telefono Arcobaleno emerge che circa un terzo degli utenti fa uso di smartphone oppure utilizza hardware e sistemi operativi di ultima generazione.

 

Un affare colossale. La rapidità dei contatti e degli scambi di foto e video, ha messo in moto un affare colossale di dimensioni planetarie, valutato in centinaia di milioni di euro. Il Ministero dell'Interno, solo in Italia, calcola che si aggiri attorno ai 3 milioni di euro ogni anno: un mercato animato da dallo scambio di foto e video che ritraggono bambini indotti a rapporti sessuali precoci, o violenze e ad adolescenti ritratti in scene di sesso. Lo scenario di fondo è comunque quello che vede oltre 2 milioni di bambini in tutto il mondo vittime di abusi e sfruttamento sessuale. Piccoli ridotti in schiavitù, sottratti del loro diritto di essere bambini, senza libertà né dignità, ma solo oggetti per soddisfacimenti sessuali o sfruttati per produrre denaro.

 

Il consenso sessuale. Il confine del consenso sessuale è sottoposto ad una disciplina contenuta nel Codice penale. In generale, si acquista a quattordici anni. Il limite scende a tredici anni, se il partner sessuale non ne ha più di sedici. Sale invece a sedici anni quando il partner ha con il minore un rapporto di parentela (non abbastanza stretto da configurare un incesto) o di tutela. Se però il minore presta il suo consenso nell'ambito di un'attività di prostituzione minorile, il limite risale nuovamente a diciott'anni.

(28 ottobre 2011) © Riproduzione riservata

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Comunque la spiegazione genetica e la spiegazione "psico-patologica" della pedofilia non si escludono a vicenda.

 

A parte che è molto riduttiva l'espressione "trovato il gene di...", non tutti i geni si esprimono fin dalla nascita, alcuni si esprimono a determinate condizioni (e alcuni non si esprimono nemmeno durante il corso della vita).

 

Allo stesso modo non vedo un motivo per sostenere che se la pedofilia fosse in parte spiegabile geneticamente, allora l'abuso su minori (che è un fenomeno molto più vasto della pedofilia) sarebbe meno condannabile moralmente.

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E' evidente che in astratto ed in pratica le due non si escludono a vicenda.

 

Tanto è vero che si può appunto parlare di "mutazione" o "alterazione"

genetica per reintrodurre la psicopatologizzazione della "spiegazione"

genetica.

 

Un discorso è parlare di predisposizione genetica, altro discorso è

parlare di alterazione o degenerazione etc.

 

A maggior ragione però bisognerà essere rigorosi nel valutare

la serietà di certe affermazioni, quando esse implichino dei giudizi

medico-scientifici. Tanto più che esiste un giudizio morale e legale

che non ha nessun bisogno di una spiegazione scientifica e può

sostenersi in modo autonomo.

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