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Visti da fuori.


DoctorNievski

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Un'altro punto che mi intrigava era capire cosa si intende per insospettabili,

 

 

Se vuoi sapere cos'è un insospettabile puoi sempre chiederlo ad Altair!!!

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Come fate a sapere che sono terrorizzati dagli insospettabili
se non avete mai fatto la prova ad essere effeminati?

 

Perché da quello che ho visto sempre io gli effeminati fanno meno "paura". La cosa comunque riguarda i falsi etero "gay-friendly" o gli omofobi subdoli che nonostante la loro forzata apertura si mettono comunque in posizione di "superiorità" o "snobbismo" verso i gay. L'unica logica che mi sono dato è che per questi individui più un gay è "insospettabile" più da fastidio e vanno nel panico perché non possono fare leva su atteggiamenti evidenti o effeminatezze varie per rassicurarsi che loro sono "migliori". E quindi alla fine si devono autoconvincere che qualsiasi minimo particolare che non cozza con il loro derivi per forza dal fatto che siano gay. Un esempio stupido, ai gay in genere non piace il calcio (è un cliché), ma non è che piaccia a tutti gli etero, eppure nel momento in cui magari uno dice che è gay automaticamente il tuo non piacerti il calcio è considerato un elemento gay.

 

Invece la gente che non è minimamente omofoba, non ha nessun atteggiamento di snobbismo o superiorità verso nessun tipo di gay. E i gay insospettabili, per le ragioni contrarie ai falsi gay-friendly, credono riscuotano più 'simpatia' in quanto fa piacere la somiglianza e la cosa non spaventa.

 

O almeno queste sono sempre state le mie esperienze, non ho nessuna verità oggettiva ;)

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@Ilromantico, la verità oggettiva è alla tua portata.

Basta che ti presenti con un boa di struzzo rosa,

le unghie laccate e il lucidalabbra alla pesca

e se davvero ti senti più accettato, allora hai ragione.

 

Io mi ritengo fortunato a non essere effeminato,

perché penso che per gli effemimati sia più dura

e non voglio fare la vittima per cose inventate.

 

Non riesco neanche a concepire il fatto

che la scuola, i miei amici o mio padre mi avrebbero accettato di più

se fossi stato "donnissima". Ho invece la netta impressione

che sarebbe stato un inferno, ma purtroppo non ho il coraggio di provare.

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Secondo me se una persona ci dice che lo sospettava o l'aveva capito è perché è effettivamente così. Che senso ha mentire a riguardo?

Io credo semplicemente che a molti fa piacere credere di essere insospettabili e molti si credono più insospettabili di quanto non siano. Non so quanti ne ho conosciuti gay così, che pensano di essere mascolini e insospettabili quando si capisce che son gay da una semplice foto, senza nemmeno parlarci.

Se vi hanno detto che sospettavano è perché lo sospettavano, non c'è nessun motivo per cui debbano mentirvi.

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Si certo Madoka, come no! Come se non esistessero gay realmente insospettabili. Ho già riportato degli esempi, ma qua ogni volta non si leggono con attenzione gli interventi. Evito pure di riferirmi a me, ma ad esempio ho una manciata di amici gay insospettabili di cui è impossibile capirlo senza un approfondimento specifico. Eppure 2 amici etero mi dissero che si vede ed io "si, ovvio li avete conosciuti direttamente come gay, senno col cavolo che l'avreste capito e poi spiegatemi da che cosa effettivamente si capisce". Alla fine concordavano che magari il fatto di saperlo già condizionava la loro percezione e non riuscivano a fornirmi nessun elemento oggettivo per cui si sarebbe dovuto capire.

 

Non è la storia che uno sia più o meno insospettabile che importa, non è questo il punto. A me sembra solo omofobia subdola o 'snob' questo preconcetto che l'orientamento sessuale non possa essere un semplice gusto sessuale/sentimentale, ma debba per forza donare delle fantomatiche caratteristiche che ci rendano riconoscibili.

 

@Almadel

 

Scusami mi sono espresso male, non mi riferivo al fatto di essere più o meno accettati o che la cosa sia più o meno facile, perché hai ragione tu per gli "effeminati" molte volte è più dura. Non mi riferivo a questo, ma a un discorso di "fastidio" che operano certi falsi gay-friendly od omofobi subdoli. Non mi riferisco ai classici omofobi o a discorsi di accettazione generale, quanto al fatto che i soggetti di cui parlo io si limitano a "tollerare" e a cullarsi con la loro fantomatica superiorità eterosessuale", ma di fatto prendono le distanze dalla categoria omosessuale. E così la "donnissima" non da fastidio, né il gay cliché od eccentrico in quanto li vedono così diversi da loro che possono mettere dei comodi paletti di "superiorità", ignorarli e non vedere nessun pericolo alla loro eterosessualità. Invece quanto più si è "insospettabili", quanto più questa "somiglianza" li manda in crisi e provano fastidio. È complicato da spiegare, ma spero che si sia capito qualcosa!:)

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Certo che esistono i gay insospettabili.

Ma se sei un gay insospettabile quando fai CO ti senti rispondere: "davvero? non lo avrei mai detto". Se ti rispondono: "lo sospettavo" vuol dire che allora tanto insospettabile non sei.

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Beh diciamo che non si può dare per scontato che la bugia debba stare

per forza dalla parte dell'etero...che ti risponde quel che non desidereresti

sentirti dire, potrebbe essere anche una "amara verità"

 

Nel qual caso si tratta di capire che è una verità in cui non c'è niente di poi

così brutto, no? D'altronde si è quel che si è, sembrare di essere qualcosa

di diverso da ciò che si è non è un vizio, ma neanche una virtù

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Dato che appunto non c'è niente di male ad essere sospettabile non vedo perché se un etero ci dice che lo sospettava dobbiamo convincerci che sia una bugia.

Perché spaventa l'idea di essere sgamabili? Tanto da preferire che siano gli etero a mentire?

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Rileggete bene per favore. Non vedetela solo nell'ottica di un gay che vuole o non vuole essere insospettabile, non è mica quella la questione perché come avete detto voi non cambia le carte in tavola. Tuttavia, siamo davvero sicuri che gli etero siano attenti osservatori o la "sgamabilità" a volte viene usata per mettere dei paletti di superiorità con fini subdolamente omofobici? Cosa vogliono dire quei "c'è qualcosa da cui si capisce" su gay "insospettabili" e di cui non si riesce a fornire un elemento oggettivo?Gay può anche solo voler dire che a te piacciono i maschi e basta senza che questo debba per forza renderti diverso caratterialmente o negli atteggiamenti da un etero. Il fatto di voler trovar per forza a qualsiasi gay un elemento distinguibile dagli etero, rendono certi "l'avevo capito" abbastanza omofobi.

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E così la "donnissima" non da fastidio, né il gay cliché od eccentrico in quanto li vedono così diversi da loro che possono mettere dei comodi paletti di "superiorità", ignorarli e non vedere nessun pericolo alla loro eterosessualità. Invece quanto più si è "insospettabili", quanto più questa "somiglianza" li manda in crisi e provano fastidio. È complicato da spiegare, ma spero che si sia capito qualcosa!:)

 

 

Io ho intuito cosa volevi dire, in effetti esula leggermente dal topic. Penso che quel genere di fastidio che un etero prova quando viene a sapere che quella persona apparentemente come lui è gay, sia conseguenza del motivo che non trova nessun difetto o stranezza che lo contraddistingua come tale.  E allora si fa ipotetici dubbi come: "cacchio! è come me! allora anch'io potrei diventarci" oppure "è stato vicino a me per tutto questo tempo e non ci ha provato"

(a monte c'è il pensiero che i gay abbiano per forza qualche difetto, e non riescono proprio ad accettare che possano esistere alcuni che sembrino dei maschiacci)

Edited by Fantom
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Io avverto fastidio per il motivo inverso.

Più di qualche etero (anche amici storici) ha sfruttato la mia insospettabilità

per fare battute omofobe dicendomi: "Non sono omofobo verso quelli come te",

non nascondendomi il fastidio che provano per le "checche".

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Si possono dare probabilmente più casi diversi

 

Può capitare che un etero insicuro della propria

eterosessualità pensi "cacchio è come me" 

e quindi non dica ciò che pensa, ma il contrario

esatto

 

E siccome fra simili ci si piglia...magari pure il gay

suo amico è un insicuro che prova fastidio a sentirsi

dire "lo sospettavo" volendo sentirsi dire "sei come me"

 

Può essere vero in un caso, non in tutti...perchè il gay

insicuro è sempre la stessa persona e va bene - desidererà

sempre sentirsi dire: sei come me, da tutti gli etero  - ma gli 

etero con cui fa CO dovrebbero essere persone diverse

e non tutti uguali.

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A me dicono che non si vede... però una volta che lo sanno, a volte mi capita di sentirmi dire:

"però pensandoci bene, si potrebbe capire".

 

Tipo la mia direttrice mi ha detto che le era venuto un dubbio perchè "sono in grado di allacciare rapporti molto profondi con ragazze MOLTO carine, senza però provarci e restandoci amico" e vedeva questa cosa un po' strana. 

 

 

Io personalmente se dovessi vedermi da esterno lo capirei all'istante 0__o più che altro per la mia sensibilità.

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Credo che noi ragazze su questo siamo "avvantaggiate", ultimamente ha preso piede questa moda di capelli corti, vestiti da Tomb Raider con rispettivi anfibi (tra l'altro sono stili di abbigliamento che non amo particolarmente) e cose varie, per cui stanno crollando molti clichè che ti portano a dire "quella lì è lesbica".

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Tipo la mia direttrice mi ha detto che le era venuto un dubbio perchè "sono in grado di allacciare rapporti molto profondi con ragazze MOLTO carine, senza però provarci e restandoci amico" e vedeva questa cosa un po' strana. 
 
 
Io personalmente se dovessi vedermi da esterno lo capirei all'istante 0__o più che altro per la mia sensibilità.

 

Ecco, questo è uno stereotipo positivo...che chiaramente agisce in terza battuta e presuppone una

certa frequentazione sul lavoro o altrove.

 

Ma non è detto che un etero debba iniziare a sospettare con un tempo di reazione di 30 secondi

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@Marcozzz, che c'entra l'omofobia con l'essere insospettabili?
Conosco certi effeminati più omofobi di certi maschioni etero (con figli a carico).

Beh, per il fatto che in genere un gay non è omofobo (a meno che non sia strarepresso xD). Io in genere sono sempre stato "di destra" (non estrema eh). Nel complesso ritengo che siano molte più giuste alcune cose che dice la destra, mi trovo più affine a quel pensiero, sebbene per diverse cose sia d'accordo invece con la sinistra. A questo aggiungi che non sono effeminato e che "ragiono da etero" (non che i gay e gli etero ragionino diversamente, ma per la "communis opinio", i gay ragionano come le donne)... poi aggiungi che su certi temi come l'adozione sono sempre stato un po' indeciso, per una serie di motivi, e qualcuno questo l'ha preso come un essere-contro ma espresso con un modo "political correct"... maschio + destra + contro adozione, tac ecco che mi hanno preso per omofobo xD

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@@Fantom sono contento che tu abbia capito quello che volevo dire (almeno non parlo a vuoto!). Potremmo sintetizzare la cosa in modo grossolano dicendo che,per alcuni etero, i gay debbano avere a monte e a prescindere dei "difetti". Così come tu hai osservato.

 

@@Almadel quel tipo di fastidio l'ho sperimentato anch'io e so esattamente di che parli. Purtroppo di fastidi e di atteggiamenti omofobi ce ne sono molti e di diversa meschinità e natura. A me sono capitate diverse situazioni come le tue (pure tra gay tra l'altro!), ma ne ricordo una in particolare in cui avrei fatto volentieri uso della violenza. Seduti in un bar, tutti etero, un tizio fa "io ai colloqui chiedo sempre se i candidati sanno che colore è il rosa X/non ricordo la tonalità che disse!/, perché se lo sanno sono sicuramente gay effeminati e li scarto subito". E poi lo chiese ai presenti, tra cui io e mi disse "vedi tu non lo sai, perché non sei come quelli li sei maschile(WTF??)" (non vi dico la mia faccia!) e mio marito gli rispose "a parte che è bisex, ma tralasciando questo, mi sembrano dei discorsi leggermente omofobi". Ed io e mio marito a gridare scherzando "OMOFOBO" e lui a spiegarci che non ha nulla contro i gay (per ovvie ragioni poi), ma che certi tipi non li sopporta e gli sembrano 'ridicoli'. Era comunque una certa persona e c'era una certa situazione (non mi va di dirlo sorry) per cui ho dovuto frenarmi e non rispondere male, ma mio marito ci andò giù pesante facendogli notare che lui a differenza di certi gay felici ha ben poco di cui ridere. A me il fatto spiazzò un poco, perché si tratta di una persona relativamente importante e non potevo credere che esternasse un'omofobia così becera verso alcuni tipi di gay, mi deluse non poco. Poi dopo un po' di tempo capiì che più che omofobia era un vero e proprio senso di superiorità verso certo tipi di gay, perché con i nostri amici effeminati ci parla e gli stanno pure simpatici(un omofobo ne starebbe alla larga credo), ma forse si sente "migliore" in quanto etero e per lui non meritano un certo tipo di considerazione.

 

@@Madoka si ci può limitare allora a dire che non si condivide un pensiero, lo troverei giustissimo e e doveroso, ma evitiamo di far rispiegare i concetti agli utenti o di porsi come se avessero scritto delle stupidate inventate solo perché non si ci trova d'accordo.

 

@@HardCandy. il tuo intervento è illuminante perché permette di spiegare meglio il concetto. Io ho una collega lesbica che trovo MOLTO femminile e che mi attrae. Quando non lo sapevo non avevo capito nulla, ma mi colpiva il fatto che fosse molto sensuale, grintosa e tosta in alcuni atteggiamenti. A un'altra collega viene il dubbio e dopo si scopre che è lesbica, e questa mia collega dice che in fondo si nota perché è tosta e grintosa, ma io pure se so che è lesbica non noto nessuna differenza tra lei e qualsiasi ragazza etero. Eppure di ragazze etero grintose e toste ne conosco a valangate.

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Veramente io penso che tu scriva delle stupidaggini e te lo dico. Sei tu che ti ripeti a manetta pensando che io non abbia capito.

Dire che i gay effemminati hanno vita più facile mi sembra una stronzata colossale.

Come mi sembra stupido voler andare a cercare dietro la frase: "lo sospettavo" una presunta omofobia solo perché non accetti l'idea di essere forse un po' sgamabile pure tu.

A me da parecchio fastidio il tuo fare la vittima in ogni situazione. Un mio caro amico gay ha passato una vita d'inferno alle superiori per il suo essere effemminato. Su una scuola di più di mille persone sicuramente gay ce ne saranno stati altri, ma lui era il Frocio!!! Nessuno andava ad importunare le persone più mascoline.

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E allora anche io dico che tu scrivi delle idiozie, perché non capisci un cavolo di quello di cui si sta discutendo. Il soggetto non era mica io, ho evitato volontariamente di includermi perché sapevo giá che gente come te avrebbe fatto leva su questo. Se avessi letto con attenzione avresti notato che parlavo di miei amici gay che a parer mio e di molta gente non dimostrano un bel nulla. Ma poi chi cazzo ha detto che gli effeminati hanno vita più facile???io mi riferivo solo al fatto che essere "piü visibili" evita di star li a dar spiegazioni o non produce "sorpresa" in certa gente.

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Se pensi che scrivo idiozie fai benissimo a dirlo, ci mancherebbe!

Il bello di discutere è proprio che ognuno scrive le sue opinioni e gli altri rispondono in base a quello che pensano.

Cmq il mio pensiero l'ho ampiamente spiegato o sono sicura (che condivisa o meno) si è capito cosa volevo dire nei precedenti post. È questo l'importante.

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Sono dichiarato solo in famiglia, quindi non saprei dire come mi vedono gli etero.

Posso dire come mi vedono alcuni gay che me lo hanno fatto notare.

Mi hanno detto che da 1 a 10 "sembro" gay: 2.

 

"Sembro" rispetto a cosa? rispetto ai ragazzi effemminati o ai ragazzi mascolini?

Sinceramente non voglio "sembrare" ne etero ne gay, in fin dei conti non mi interessa cosa io possa "sembrare" per qualcuno.

 

Se mi vedessi io stesso da fuori, non saprei come classificarmi.

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Io sento di essere una via di mezzo, né troppo effemminato né troppo maschile. Personalmente credo di essere visibile ma i pareri degli altri sono contrastanti: alcuni dicono che si vede, altri invece dicono di no. :D

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Io penso che di me si capisca abbastanza, voglio dire, molti lo capiscono (ai tempi dell'università ci fu anche una "tavola rotonda" di diverse mie amiche a disquisire se ero gay o no, cosa che io ho saputo dopo XD), alcuni no, ma magari sono un po' distratti (come il mio migliore amico che, quando feci c.o. con lui, e gli chiesi se lo aveva immaginato, mi rispose che a queste cose non fa mai attenzione).

Trovo che la parola "insospettabile" sia leggermente sgradevole, specie se usata per autodefinirsi, specie negli annunci...

Per quel che riguarda l'essere effeminati o meno, spero che non sia l'unico indicatore del gay-radar. A volte può essere anche qualcosa di veramente indefinibile e difficile da spiegare a parole, una somma di atteggiamenti, toni di voce, gesti, modi di pensare, di vivere e gusti personali che non per forza rimanda al mondo femminile. Spero.
E' vero che un gay assolutamente non effeminato può essere avvertito molto più come una minaccia da un etero con un medio livello di omofobia  (età post-adolescenziale); proprio perché è uno specchio di ciò che egli, a torto o a ragione, si crede: un maschio virile. Se quindi la virilità può essere caratteristica degli omosessuali, all'occhio dell'etero poco preparato al confronto, non c'è più molto che possa distinguerlo, e la caduta della barriera di differenza può dare adito a rabbia. Certo il modo migliore per diminuire l'omofobia è la conoscenza personale, quindi nel caso in cui si venisse a instaurare, la rabbia potrebbe svanire in fretta.
Per gli effeminati invece la parte più dura è in adolescenza, può essere veramente un inferno come dice Madoka. Più tardi però ho notato che spesso la situazione migliora, la visibilità involontaria gli evita problemi comuni come il tenersi tutto dentro, reprimersi e vivere in clausura per dieci anni, ecc. Spesso gli uomini etero gli si avvicinano, perché magari sono amici delle mogli o fidanzate, e si trovano bene, perché diciamolo, capita che molti siano proprio divertenti da frequentare.
Un altro fattore è che spesso l'effeminatezza non fa sentire minacciati gli etero, li sentono come "inoffensivi", una specie di 'effetto Liberace'.

Edited by Krad77
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Per gli effeminati invece la parte più dura è in adolescenza, può essere veramente un inferno come dice Madoka. Più tardi però ho notato che spesso la situazione migliora, la visibilità involontaria gli evita problemi comuni come il tenersi tutto dentro, reprimersi e vivere in clausura per dieci anni, ecc. Spesso gli uomini etero gli si avvicinano, perché magari sono amici delle mogli o fidanzate, e si trovano bene, perché diciamolo, capita che molti siano proprio divertenti da frequentare.

 

Esatto, è quello che tentavo di spiegare! Da svantaggio può trasformarsi in vantaggio in quanto molte volte si evitano odiose spiegazioni, stupori e si evita il giochino cretino del "non l'avevo capito, però si capiva". Basti pensare a quando mi trasferiscono per il lavoro, non si può passare tutta la vita a specificare e a fare CO con tutti che palle davvero, che noia. Per non parlare di quelli che la coppia gay "cliché" non desta stupore, ma che se poi vedono che mio marito non è un semplice amico si sorprendono. Mi è successo poche volte, però che pizza, solo perché certe cose stravolgono i loro elementari schemi e le loro comode etichette.

 

Ovviamente poi ci sono altri "vantaggi/svantaggi" nell'essere molto visibile o non esserlo, ma non penso ci sia bisogno di specificare tutto e mi annoia pure. Mi sono limitato solo ad analizzare un aspetto positivo dell'essere involontariamente visibile o riconoscibile, giusto perché @@Krad77 l'ha citato.

 

Io però starei attento su quel "sono divertenti da frequentare", sarà che io non mi fido molto in genere, ma a volte quella frase che dicono alcuni etero mi dà più l'impressione che abbia il significato di "Sono divertenti da frequentare->sono come scoiattolini divertenti". Il mio dubbio è se quel "divertente" significa che diverte per quello che dice o per come lo dice?E oltre al fatto che sono divertenti?Stringono amicizia con loro o si limitano a una chiacchierata in una festa?

Proprio di recente c'è stata una festa con molti etero e gay e mio marito mi ha riferito che un tizio (etero) gli ha detto che caio (gay effeminato) è simpaticissimo e trovava divertente il suo modo di esprimersi. E io "ma gli è parso davvero simpatico?O gli sembrava simpatico perché lo trovava buffo?" e lui "penso che non l'abbia detto con nessuna cattiveria", e magari è pure vero, ma oltre alla "buffa" simpatia non ha ricavato altro di positivo da quella persona? Ha un modo buffo di parlare (usa termini molto ricercati), ma non mi pare che l'essere divertente sia un suo tratto distintivo, l'essere colto, intelligente e una bella persona invece sì, ma questo non è stato riferito...

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Gli etero, a volte invidiano alle checche o agli effeminati quella che dal loro

punto di vista sembra una capacità di fregarsene del giudizio degli altri.

 

La maschilità per certi versi è una "prova" che non finisce mai, ad una certa

età da mèta-obiettivo da raggiungere, può diventare anche un peso...perchè

non è quel che ti serve a star bene con te stesso e per te stesso, ma un qualcosa

in più che senti ti viene richiesto ( dal datore di lavoro, dalla moglie, dai figli etc. )

 

Ovviamente è uno sguardo molto parziale, ma l'effeminato può sembrare loro

una persona che a questa "prova" si è sottratto ed è quindi "libero" di essere

ciò che vuole essere.

 

Prima di una certa età questo fenomeno è impossibile, è una acquisizione dell'età

adulta o matura ma non è detto si verifichi...però certamente è una possibilità

 

( chiaramente non vale tra gay perchè per un gay...gli esami non finiscono mai nel

senso che il gay spesso vuole mettersi continuamente alla prova lui per primo il

suo super io è insaziabile XD )

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