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Beppe Grillo e l'AIDS, spettacolo disgustoso


calvin2010

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Cosa vuol dire la "dissidenza è stata accolta dalla scienza ufficiale"?

Il fatto che un dibattito esista è una cosa normale e la libertà di cura è sempre esistita.

Se ti dicono che sei sieropositivo sei libero anche di usare l'omeopatia.

 

In Italia se sei positivo non cominciano la triterapia fino a che i tuoi valori sono normali;

quindi credere che calino di conseguenza alle medicine è totalmente assurdo.

Appena i valori si ristabiliscono la cura viene interrotta (da sei mesi a due anni);

quindi mi pare assurda anche la storia della dipendenza.

 

Chi sta usando la triterapia (e prima usava l'AZT) è vivo.

Tutti i positivi dissidenti sono morti prima del 2007.

Non troverai più neanche un blog di long term survivor

che non hanno preso medicine negli ultimi dieci anni.

 

Quella di contagiarti non era una provocazione:

potresti davvero dimostrare in una decina d'anni

che la posizione ufficiale è una frottola.

Posso presentarti qualche positivo senza epatite C

anche piuttosto carino, se sei interessato.

 

E' un consiglio che do a tutti i dissidenti:

un bel contagio collettivo e fra dieci anni

o vi prendete un Nobel per la medicina collettivo

oppure il Darwin Award

http://it.wikipedia.org/wiki/Darwin_Awards

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Molto divertente. Il Darwin Award lo assegnano anche a chi viene investito da un camion inseguendo una lattina di birra :roll:

Io non sono un dissidente. Non ho interessi da difendere nella diatriba fra ufficialisti e dissidenti. Sono un osservatore neutrale.

Ho fatto semplicemente il punto della situazione: ci sono dei buchi neri di conoscenza sul problema aids, e le teorie dei dissidenti sono state da stimolo per la comunità scientifica e oggi ufficialmente sono rientrate nel dibattito, dopo che erano state sconfessate anni fa. Aggiornati! Il materiale l'ho postato.

Poi se tu ne sai più di un dottore o uno scienziato o un esperto del settore dovrebbero darti sia il Nobel che il Darwin Award.

Il tuo consiglio dovresti darlo a Montagnier, quello che ha avuto il nobel per la sue ricerche sull'aids. E' lui stesso che ha smontato, dopo, il dogma hiv=aids. Ci sono anche interviste su youtube su questo punto.

Non si tratta di negare l'aids, ma di guardare con lucidità a questa economia che sull'aids è stata costruita e che ha poco di scientifico e anche di morale. Come ha suggerito di fare anche il buon Beppe Grillo. Che è stato lapidato qui per questo.

Invece voi volete confondere le acque. Volete far passare qualunque opposizione alla linea ufficiale come non scientifica e favorevole al contagio. Volete escludere totalmente gli interessi decisivi delle industrie farmaceutiche sugli indirizzi di ricerca.

I long term survivor sono morti perchè rifiutando la terapia ufficiale non sono stati sottoposti a nessuna terapia alternativa. Invece coloro che hanno rifiutato la terapia tradizionale, ma che contemporaneamente hanno affrontato una terapia alternativa, sono tutti vivi, solo che non ne parla nessuno! E gli studi ai quali sono stati sottoposti sono scientifici. E stanno indirizzando le ricerche attuali.

Una volta che il sistema immunitario è stato compromesso, non basta più uno stile di vita sano. Quello serve per prevenire. Quando ormai sei immunodepresso puoi trarre un giovamento dall'interrompere la cura perché cessano gli effetti collaterali (a meno che tu non sia diventato dipendente dalle benzodiazepine contenute in qualche farmaco). Ma sei sempre malato e una terapia devi comunque affrontarla.

La cosa disgustosa è che tutta la ricerca sull'aids e la sua cura è stata condizionata ed è condizionata tuttora dalle industrie farmaceutiche. Inutile mettersi le fette di prosciutto sugli occhi! Inutile ripetere a memoria lo stesso mantra degli anni 90 m(hiv causa aids antiretrovirali subito una volta che risulti sieropositivo), che poi erano gli obiettivi dell'industria farmaceutica americana.

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I long term survivor sono morti perchè rifiutando la terapia ufficiale non sono stati sottoposti a nessuna terapia alternativa. Invece coloro che hanno rifiutato la terapia tradizionale, ma che contemporaneamente hanno affrontato una terapia alternativa, sono tutti vivi, solo che non ne parla nessuno!

 

A me non risulta proprio.

Hai il link a qualche blog di long term survivor

che si sottopongono a terapie alternative?

Perché io ho queste storie di positivi dissidenti:

http://www.francescosatta.it/dissidenti_e_aids.htm

Leggetelo è un bell'articolo e possiamo confrontarlo

con le storie che ha letto Akinori.

 

Poi se tu ne sai più di un dottore o uno scienziato o un esperto del settore dovrebbero darti sia il Nobel che il Darwin Award.

 

Ci sono 2500 medici dissidenti riguardo al rapporto HIV e AIDS nel mondo.

Solo in Italia i medici sono 350 mila, per farti capire la scala numerica.

Nonostante l'assurda sproporzione e l'insistenza sul fatto che "vengono zittiti"

mi pare che i dissidenti siano anche troppo loquaci (specie in internet).

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Emu, intanto hai scoperto che l'hiv non è stato mai isolato. E già questo è sorprendente. Per quanto riguarda le fonti delle mie affermazioni, se ti riferisci al fatto che la ricerca sia condizionata dall'industria, bisogna proprio vivere fuori dal mondo per non sapere che l'industria condizona TUTTA la ricerca, non solo quella farmaceutica! :roll:

Per quanto riguarda i long survivor che si sono sottoposti a terapie alternative il link l'ho già postato precedentemente: è la conferenza del professor Ruggiero (che non è un dissidente) il quale ad un certo punto ha citato gli studi clinici (altro che blog) fatti dal professor Yamamoto in America.

E questi studi hanno dimostrato SCIENTIFICAMENTE (scusate se alzo la voce, ma qui si vuole far passare per dissidenza anche un cambio di pardigma che sta avvenendo) che la strada di rafforzare il sistema immunitario somministrando proteine particolari ai pazienti, invece di di ridurre la viremia con gli ARV (antiretrovirali) sta funzionando! Ma dato che tutti i finanziamenti miliardari sono stati dati solo a coloro che seguivano il dogma hiv causa aids, test subito e terapia antiretrovirale subito, la ricerca per decenni ha preso forse una strada sbagliata. Garantendo si la sopravvivenza dei malati, ma al prezzo di terribili effetti collaterali che spesso sono stati letali. E stabilendo delle dipendenze. Questa strada sbagliata ha favorito, più che la salute dei pazienti, i guadagni dell'industria farmaceutica che ha manipolato la ricerca secondo il paradigma che ha ritenuto opportuno per vendere al più presto e al maggior numero di pazienti la sua soluzione. Mentre magari se non ci fosse stata tutta questa pressione economica e questa avidità di guadagno sulla pelle dei malati, la ricerca avrebbe potuto prendere altre strade già da molto tempo.

 

Almadel, e pure tu ti professi di sinistra, spesso accusando di essere di destra chi non ti da ragione su certe questioni, pur essendo più a sinistra di te, probabilmente. Ma non credi che sia molto di destra negare che per l'industria farmaceutica il paziente è solo un target? Credi veramente che l'industria farmaceutica sia mossa dal desiderio di dare la salute al maggior numero di pazienti possibili e nel minor tempo possibile? Se così fosse fallirebbe o quantomeno dovrebbe rinunciare a guadagni molto molto cospicui. Svegliati, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, anche se ce la mettono tutta per farcelo credere! Per l'industria farmaceutica il paziente ideale è quello che ha bisogno di prendere almeno un farmaco per tutta la vita. E quanto piu numerosi sono i pazienti meglio è. Ora, io non mi spingo ad affermare che l'aids è stato creato in laboratorio per raggiungere questo scopo, come sostengono complottisti e simili. Sto semplicemente affermando, sulla scorta del parere di professori e scienziati, che probabilmente la terapia ufficiale dell'aids è stata costruita su un paradigma sbagliato, quello dell'hiv, e per decenni non si sono volute intraprendere strade alternative a caisa delle pressioni delle industrie farmaceutiche.

 

Poi ripeto, questo discorso della dissidenza è datato. Nel post precedente ho riportato un link nel quale si parla del fatto che la scienza ufficiale si sta finalmente muovendo in altre direzioni, anche accogliendo le critiche dei dissidenti. Che quindi non sono più dissidenti, ma scienziati come tutti gli altri.

 

E fortunatamente (e anche qui ho riportato il link) il ministero italiano della sanità non ha scelto di seguire le direttive della Sanità americana, basate sul dogma dell'hiv quale causa dell'aids.

 

Mi rendo conto, sempre di più, che anche se non si può dire che ci sia stata un'egemonia culturale della destra in Italia, negli ultimi vent'anni, una cosa però c'è stata: l'azzeramento di ogni capacità critica. Ogni istituzione di questa società è data per scontata, il modo di produzione basato sul profitto, che ha vinto, viene identificato con la realtà. Nessuno ha più consapevolezza di come istituzioni, mass media, industria abbiano azzerato ogni capacità di elaborazione di un pensiero autonomo e di un'autonoma capacità di giudizio. Vogliamo tutti opinioni preconfezionate e rassicuranti, e se la maggioranza la pensa in un determinato modo, allora ha ragione, perché è la maggioranza, no?

 

Credo sia per questo che Grillo dia molto fastidio. Perché ti costringe a pensare. E oggi nessuno vuole pensare, preferisce che ci siano altri che pensino al posto suo. Ah, non sono affatto un "grillino". Anzi, mi rattrista molto che in Italia ci sia bisogno di un comico per prendere certe consapevolezze, ovvero che un comico si sia assunto un compito che spetta agli intellettuali. In questo vedo il fallimento totale di tutto un sistema educativo e quindi del sistema scoiale e politico ad esso collegato. :uhsi:

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Che risposta meschina, scusami. Mi deludi. Come se un ragazzo sieropositivo avesse diritto all'amore solo per dimostrare la giustezza o meno di un concetto. :no: Credo che a questo punto la discussione non abbia più senso. Io le mie ricerche le ho fatte (mi sono costate anche del tempo), le ho messe qui per condividerle con voi, e l'ultima cosa che hai scritto non aggiunge niente ai miei contenuti.

Comunque,se mi innamorassi di un ragazzo positivo, gli direi innanzitutto che ha diritto al consenso informato, lo accompagnerei dal medico curante per verificare se segue le direttive del nostro ministero della sanità, e se gli imponesse, senza discutere, la terapia con gli ARV subito solo perché è risultato positivo al test, denuncerei il medico curante e mi rivolgerei a un altro professionista. Poi, farei di tutto per convincerlo a non compromettere il suo sistema immunitario ulteriormente e studierei il modo di farlo entrare in qualche programma clinico che si basi sul rafforzamento del sistema immunitario, piuttosto che sull'azzeramento della viremia. Nella speranza che, scadendo fra qualche anno i brevetti dei farmaci, siano disponibili quelli basati sul nuovo paradigma. Ovviamente le scelte finali sul modo di gestire la sua salute spetterebbero a lui, io mi adopererei solo a che fosse pienamente informato sui fatti, sulla legislazione italiana un materia e sullo stadio raggiunto dagli studi. E se ritenesse di non ricevere un trattamento sanitario adeguato, e volesse interrompere la cura con gli antiretrovirali per i pesanti effetti collaterali, nel caso l'avesse scelta, non gli permetterei di interromperla di punto in bianco, visto che l'ha scelta, e di non assumere più farmaci. In ogni caso dovrebbe curarsi.

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No, davvero, sono senza parole. ma leggete quello che scrivo? E capite quello che leggo? Lo ucciderei se appoggiassi la sua decisione di interrompere di punto in bianco la terapia che ha scelto, ma io ho affermato esattamente il contrario! Il ministero della sanità è chiaro: se il mio compagno scegliesse di prendere gli ARV, il momento in cui deve cominciare ad assumerli deve stabilirlo lui, insieme con il suo medico. E se il medico non è d'accordo commette un reato. Se gli dicesse: guarda, sei sieropositivo, da oggi in poi devi prendere subito gli ARV, perché così dice la scienza, non commetterebbe solo un falso scientifico, ma un reato! Se il mio compagno risultasse sieropositivo e non credesse invece ai benfici degli ARV, non gli direi: fai bene, non curarti.

Innazitutto pretenderei che avesse un corretto stile di vita E poi lo aiuterei a trovare il modo di entrare in un programma clinico del tipo di quello del prof. Yamamoto. Ma qualcosa dovrebbe fare, avere dei dubbi sulle cause e le cure dell'aids non significa negarne l'esistenza.

 

@almadel, non sei tu a stabilire di chi mi debba o non debba innamorare. Ma credo che sarà una persona molto fortunata, senza falsa modestia, perché il mio unico scopo sarebbe volere il massimo del bene possibile per lui :salut:

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Ma chi te l'ha detto che non è mai stato isolato? E che nessuno l'ha mai visto?

Il virus è stato scoperto ed isolato negli anni 70/80... l'unico problema è che è un virus altamente mutante, ossia che dal passaggio da una persona infetta ad un'altra la sua strutture genetica cambia, per questo non è possibile trovare un vaccino ancora.

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Non risulta dimostrata l’esistenza di un’entità che possa ragionevolmente chiamarsi "il virus HIV", sia nelle sue componenti proteiche, sia nel genoma, sia come particella fisica. Il vero significato dei test è meglio compreso se viene esaminata la loro origine.

Per provare l’esistenza di un nuovo virus sia il gruppo di Montagnier nel 1983 che quello di Gallo nel 1984 separarono il sopranatante di colture ritenute infette in gradienti di densità. Considerarono - erroneamente - che il materiale che si separava al livello di 1,16 mg/ml fosse costituito da "pure particelle di HIV".

Le proteine presenti in questa banda e che sono reattive con i sieri di pazienti con AIDS (ma non solo con i loro sieri) furono considerate proteine dell’HIV. Ugualmente, una particolare frazione di RNA ritrovata nella medesima banda di separazione fu considerata il genoma del nuovo virus. Da allora, alcune di queste proteine sono usate per ricavare i reattivi per alcuni test o come immunogeni per produrre negli animali di laboratorio gli anticorpi utilizzati per altri test (un procedimento simile venne seguito con certi frammenti di RNA). A questo punto la spiegazione degli esperimenti di Gallo effettuati nel 1984 appare più chiara: utilizzò un miscuglio di proteine (ritenute virali ma in realtà cellulari) per immunizzare i conigli ed ottenere così un siero che ovviamente reagiva con le stesse proteine presenti nelle colture da cui proveniva.

In altre parole Gallo ha creduto di dimostrare la sua ipotesi (l’esistenza del virus) con altre ipotesi rivelatesi errate (che l’attività transcriptasica inversa, la presenza di particelle similvirali, gli anticorpi in quel modo trovati fossero specifici per il virus).

Così sono nati i test che ancora oggi vengono utilizzati e perfezionati per porre una diagnosi così impegnativa.

 

fonte

 

http://www.cesil.com/0898/itfrah08.htm

Ma questo non c'entra molto con il discorso che sto facendo io, non voglio con questo negare l'esistenza dell'aids, e invito a fare sempre sesso col preservativo. Io dico solo che ci sono ragionevoli dubbi sul fatto che sia vero il dogma hiv=aids e che è indubitabile che le industrue farmaceutiche hanno speculato su tutto questo. Che forse la terapia ARV è stata adoperata solo per ragioni commerciali e che ci sono ragioni di credere che ci sarà un cambiamento di paradigma riguardo la questione.

Quindi, ritornando in topic, non mi sembra il caso di crocifiggere il comico Grillo che voleva solo farci riflettere su queste cose.

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Nessun medico che io conosca fa prendere gli ARV

a qualcuno appena scopre di essere sieropositivo:

perché il protocollo medico prevede di iniziarli

solo quando i Cd4 scendono sotto una certa soglia.

Fra tutti i positivi che conosco solo uno è già in terapia.

 

Io ho sostenuto la scelta di una cara amica

che - grande nemica delle case farmaceutiche -

aveva deciso di seguire la cura Di Bella

(per un cancro che con la chemio guarisce al 90%).

Ora lei è morta e io mi sento corresponsabile

per non aver neanche tentato di farla sentire una deficiente.

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In Italia questa è la linea ufficiale del Ministero della sanità. Non conosci nessun medico che costringe a prendere gli ARV appena si scopre la positività, perché se lo facesse commetterebbe un reato. :roll: Ma le linee guida della sanità americana invece vanno nella direzione opposta: fare quanti più test è possibile subito, e curare immediatamente gli hiv+ con gli ARV. Evidentemente questa linea premia l'industria farmaceutica che vende gli ARV.

Ora, non si combatte l'industria farmaceutica rifiutando di curarsi se si ha una grave malattia. Lo strapotere delle industrie farmaceutiche può avere solo una soluzione politica, dopo una presa di consapevolezza culturale del pubblico (che era il fine del vilipeso Grillo, secondo me)

Nel caso dell'aids, il fatto che i ministeri della sanità di vari paesi stabiliscano direttive diverse per la popolazione, deve far molto riflettere. Non è che se hai la polmonite in Africa o la hai a New York cambiano i metodi di cura! Per le malattie infettive ci sono dei protocolli universali. Solo per l'aids questo protocollo universale non c'è. Non è strano? Non dimentichiamo poi le vittime dell'AZT, prima della cura con gli ARV...

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Non vivo negli USA e non conosco positivi americani:

solo positivi veneti o lombardi...

 

A me non interessa combattere le industrie farmaceutiche:

a me interessa migliorare la vita dei positivi.

Se non andassero in contraddizione, potrei fare

anche entrambe le cose :)

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Ma è esattamente quello che ho detto io! Non è che combatti l'industria farmaceutica evitando di prendere quelle medicine che ti offre per darti sollievo da una grave malattia. Però devi essere anche consapevole che nella cura dell'aids si sta verificando un cambiamento di paradigma, che si attuerà solo (purtroppo) quando scadranno i brevetti dei vecchi farmaci. E se il mio compagno avesse dei dubbi su quando cominciare la cura, dopo aver valutato i parametri viremici con il medico curante, spingerei a spostare l'assunzione degli ARV più in là (se possibile) anziché più in qua, nella speranza che divenga di protocollo la cura che si basa sulla proteina che rafforza il sistema immunitario e che non sia costretto a ricorrere agli ARV. Inoltre cercherei di capire con il suo medico curante se nei farmaci prescritti c'è il sustiva, una benzodiazepina che da dipendenza. e se possano esserci farmaci senza questa sostanza. Quali sono inoltre i farmaci contenenti AZT con nome diverso eccetera.

Il paragone con il cancro non può essere fatto a questo livello. Nella cura del cancro non c'è stata una scissione di livello internazionale sui metodi di cura, con dissidenti ex Nobel. Il caso Di Bella è stata una cosa tutta italiana.

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Ho un amico che idolatra l'AZT (anche se è felice che non ci sia più)

perché per lui stato la differenza tra la vita e la morte nei '90.

Ha controllato tutte le sue medicine e non c'è traccia di quel principio attivo

in nessuno dei farmaci che prende (e nemmeno di benzodiazepine).

 

Se vuoi mi faccio dare la lista dei suoi farmaci, con la composizione

e ne possiamo discutere qui nel forum.

E tu pubblichi le liste dei farmaci che vengono presi da altre persone, no?

Così facciamo un vero controllo sulla informazione e la disinformazione.

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Per adesso non ci sono persone che prendono altri farmaci secondo un protocollo sanitario ufficiale. C'è stata però una lunga sperimentazione clinica (anni) del prof. Yamamoto, proprio negli USA, che ha avuto risultati molto positivi e che si spera diverrà il nuovo protocollo quando scadranno i vecchi brevetti.

Il farmaco che è una benzodiazepina si chiama "sustiva" ed è contenuto nell'"Atripla".

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Oh santo cielo, li becco solo ora gli sviluppi successivi di questa discussione! Guardate, mi pronuncio solo su "HIV non è mai stato isolato".

Io l'ho visto di persona al microscopio confocale.

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Intanto si spera che Yamamoto renda possibile

che i suoi esperimenti sia riproducibili in altri laboratori.

Yamamoto non ha fatto esperimenti in laboratorio, ma ha condotto studi clinici su sieropositivi curandoli con questa speciale proteina anziché con gli ARV, ottenendo risultati positivi: ovvero il rafforzamento del sistema immunitario!

Comunque stiamo andando OT, questa non è una discussione sul problema "scienza ufficiale e cambiamento di pardigma rispetto all'aids"

Io semplicemente volevo difendere un po Grillo dal fuoco di fila di critiche anche molto veementi e violente al quale è stato sottoposto qui (chi gli ha augurato la galera, chi lo ha insultato pesantemente com'è solito secondo il suo costume) solo perché aveva denunciato una cosa reale, ovvero l'influenza dell'industria farmaceutica nello stabilire i protocolli mondiali per la cura dell'aids. Punto. Per il resto possiamo aprire anche un'altra discussione. :sisi:

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Qualora la cura del prof. Yamamoto superasse tutti i criteri di validazione

scientifica e da sperimentale diventasse ufficiale, non diverrebbe un farmaco

prodotto con un brevetto industriale, previsto da dei protocolli etc?

 

Cosa ti fa supporre che l'industria farmaceutica non produrrebbe dei farmaci

brevettati ( giacchè ne citi alcuni già in commercio ) ?

 

Nessuno qui nega che la ricerca farmacologica possa produrre farmaci

migliori, è già accaduto in passato, può accadere in futuro, ma finchè non

è dimostrato scientificamente è ovvio che la cura sperimentale sia pagata

dal privato ( che è libero di curarsi come vuole ) e non rimborsata dal servizio

pubblico. Dopo il nuovo farmaco diventa il farmaco previsto dal protocollo,

esattamente come il precedente ( con un brevetto, un prezzo, un rimborso )

 

L'importante è essere consapevoli del fatto che la cura "alternativa" è

"sperimentale", cioè non validata.

 

Ma non vedo proprio il rilievo politico del tema, nè cosa c'entri con il

negazionismo di Grillo & C., che è una pura follia.

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Il rilievo politico del tema, ripeto, è che le industrie farmaceutiche condizionano pesantemente la ricerca. Troppo. E che Grillo voleva comunicare al pubblico solo questo dato di fatto. E che non è giusto che debbano scadere dei brevetti, prima di poter accedere a nuove cure. E che la ricerca dovrebbe essere libera da condizionamenti economici così pesanti. Il caso dell'aids è stato emblematico: se si fosse seguita decenni prima la linea di Yamamoto (o altre linee alternative) migliaia di persone non sarebbero morte fra atroci sofferenze con l'azt e milioni non avrebbero mai avuto a che fare con gli effetti collaterali degli ARV. Qui non parliamo di teorie del complotto, qui non diciamo che l'aids non esiste: si discute semplicemente del ricatto economico con il quale l'industria farmaceutica tiene in ostaggio la ricerca e la sanità mondiali.

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