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Essere gay rende più tolleranti alla diversità?


penna

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Boh bella domanda, di sicuro per l'impronta educativa data dalla mia famiglia, se non fossi stato gay sarei stato molto più ottuso e convinto di alcune idee un po' razziste.

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secondo me si è tolleranti se si è sensibili.

Ora il fatto che gli omosessuali siano in genere più tolleranti dipende dal fatto che nella maggior parte dei casi, almeno in Italia, scoprirsi omosessuali comporta un percorso di sofferenza e, poi, di accettazione.

 

Dopo tale fase si sviluppa una particolare sensibilità, proprio perchè ci si è passati, che rende il soggetto più comprensivo e rispettoso. E più aperto.

 

La tolleranza non è dovuta specificatamente all'essere gay, ma alla sofferenza vissuta per essere gay.

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Io sono rimasto tollerante ne più ne meno come prima, dopotutto. Forse sono più aperto verso i gay dopo che mi ci trovo in mezzo, per tutto il resto rimango delle mie idee e tolleranze/intolleranze.

 

Che tanto non c'è chi non ha stereotipi ed intolleranze, ci sarà sempre, seppur minima.

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Qui non si discute quanti siano gli uni o gli altri. E' scontato che gli etero razzisti sono numericamente superiori ai gay razzisti. Se così non fosse, i gay non farebbero parte delle minoranze!!!

Qui si discute se l'essere gay ti fornisce una sensibilità maggiore nei confronti della "diversità".

La mia argomentazione nel post precedente, porta ad esempio, quanto razzismo ci sia nel mondo gay nei confronti dei ragazzi effeminati, spesso definiti con derisione dai gay stessi: le checche, le isteriche, le fashion victims, ecc...

Esempio banale ma chiaro, per far capire che l'essere gay non ti dona nessun plus caratteriale.

Ergo: la razza umana è caratterialmente variegata, i gay appartengono alla razza umana, pertanto i gay sono caratterialmente variegati. Ci sono i buoni ed i cattivi, i sensibili e gli insensibili, i monogami ed i poligami, i fedeli ed i traditori, e potremmo continuare all'infinito.

La sensibilità è in parte una dote personale, in parte esito del background familiare, in parte condizionamento delle vicissitudini personali.

Questo significa che, nell'ultima voce elencata, possiamo far rientrare la Possibilità, che essendo il gay una persona appartenente ad una minoranza, possa per questo suo vissuto, sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti della "diversità". E' Condizione necessaria, ma non sufficiente :)

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Non so se essere gay renda più tolleranti verso gli altri. Le discriminazioni nascono dall'ignoranza, dalle paure o da credenze radicate nella società come un cancro. Io non mi sento diverso, per me non c'è diversità perchè siamo tutti particolari, nessuno è uguale all'altro.

Ma proprio per questo so che possono esserci persone che invece non tollerano quelli che reputano diversi da sè.

Personalmente sono molto tollerante, sono per il vivi e lascia vivere e per il rispetto della persona, sempre.

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Non so se essere gay renda più tolleranti verso gli altri. Le discriminazioni nascono dall'ignoranza, dalle paure o da credenze radicate nella società come un cancro. Io non mi sento diverso, per me non c'è diversità perchè siamo tutti particolari, nessuno è uguale all'altro.

Ma proprio per questo so che possono esserci persone che invece non tollerano quelli che reputano diversi da sè.

Personalmente sono molto tollerante, sono per il vivi e lascia vivere e per il rispetto della persona, sempre.

 

Quello a priori, vivi e lascia vivere e rispetto della persona. Ovvio. Credo che anche il più intollerante dentro 'sto forum, abbia come dogma 'sta frase. Vedi, esser gay ti fa sentire parte di una minoranza, ti fa capire, le intolleranze però credo restano.

Ad esempio il razzismo, non credo che la minoranza di razzisti nei gay sia indice del fatto che esser gay aiuta a tollerare, erano meno razzisti anche prima di scoprirsi gay ^^

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Quello a priori, vivi e lascia vivere e rispetto della persona. Ovvio. Credo che anche il più intollerante dentro 'sto forum, abbia come dogma 'sta frase. Vedi, esser gay ti fa sentire parte di una minoranza, ti fa capire, le intolleranze però credo restano.

Ad esempio il razzismo, non credo che la minoranza di razzisti nei gay sia indice del fatto che esser gay aiuta a tollerare, erano meno razzisti anche prima di scoprirsi gay ^^

 

Non tutti hanno come dogma questa frase, se poi appunto ci sono intolleranze, vuoi magari verso chi è effeminato, verso chi ha un credo diverso, idee diverse...

Io non ho detto che essere gay renda più tolleranti, anche fra i gay ci sono i razzisti, gli intolleranti, gli ottusi.

Il senso del mio discorso era che l'essere intolleranti dipende dalla persona e non dal fatto che possa appartenere più o meno a una minoranza; e l'ignoranza genera l'intolleranza, l'odio, il razzismo.

Solo la conoscenza ci rende liberi.

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Gay più tollerabili? Ahahaha bella questa!

 

In molti casi è vero, ma non dipende dal loro orientamento... la maggior parte dei gay che ho conosciuto hanno tutti la puzza sotto il naso e sono una massa di ignoranti pieni di pregiudizi capaci solo a giudicare.

Quindi direi assolutamente, NO.

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Secondo me si.

Tutti noi siamo fatti in un certo modo e la pensiamo diversamente.

 

Io già a 15 anni mi incazzavo con i miei amici che chiamavano gli africani "negri".

Sul tema omosessualità, ero un po' prevenuto per via della mia ignoranza sull'argomento.

Dopo essermi accettato gay sono stato più attento anche a temi LGBT e non solo per quelli di natura gay.

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Non mi so dare una risposta. Penso che senza dubbio l'omosessualità porti un po' tutti a non discriminare le diversità razziali-sessuali, non perchè l'omosessualità renda speciali, quanto perchè si passa attraverso delle fasi spingono le persone a riflettere e a non dare tante cose per scontate (a differenza ahimè di troppi etero). Per delle consapevolezze che si acquisiscon però ci sono certi valori e certe consapevolezze che si perdono. Non è raro trovare il clichè del gay che non riesce a legarsi o ad avere legami sinceri e profondi con le persone (riguardassero anche solo la sfera dell'amicizia) o che si rinchiuda nel suo micro-cosmo gay senza pensare che quel micro-cosmo gay componga parte della società che lui rinnega e per cui magari non ha alcun rispetto. Insomma generalizzando e dal mio punto di vista, aiuta a rendere migliori, ma allo stesso tempo aiuta anche a rendere peggiori per alcune cose.

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è bello pensare che essere gay renda più tolleranti, ma io questa tolleranza non la vedo, e non la vedo nemmeno negli altri gruppi umani discriminati ( diverse religioni, diverse etnie, disabili ecc...)

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Gay più tollerabili? Ahahaha bella questa!

 

In molti casi è vero, ma non dipende dal loro orientamento... la maggior parte dei gay che ho conosciuto hanno tutti la puzza sotto il naso e sono una massa di ignoranti pieni di pregiudizi capaci solo a giudicare.

Quindi direi assolutamente, NO.

 

Questo in certa misura è vero :roll:

 

C'è la tendenza ad assolutizzare la propria omosessualità e a giudicare gli altri

è il riflesso di un insieme di istanze note.

 

Certo è un atteggiamento che può generare intolleranza anche se spesso

si tratta più che altro di antipatia, cattivo carattere.

 

Potrebbe essere che alcuni reagiscono in un modo ( empatia ) altri

nell'opposto ( antipatia ) ma direi che l'orientamento c'entri sempre

in una certa misura

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Ma se vogliamo veramente rispondere alla domanda allora non c'entra nulla il fatto che anche i gay siano intolleranti.

È ovvio che essere gay non rende automaticamente tolleranti. Ma quello che bisogna chiedersi è un'altra cosa.

 

Posto che alcune persone, per l'ambiente in cui sono cresciute o per altri motivi, sono più o meno tolleranti, scoprirsi gay come modifica ciò?

Ovviamente non voglio fare del mio caso una regola generale, ma per me scoprirmi gay mi ha fatto cambiare visione del mondo in meglio. E anche ad altre persone che conosco.

 

Quello che mi interessa sapere quindi è: quelli che dicono "Assolutamente no" hanno casi di persone tolleranti scopertesi gay e divenute intolleranti? Perché se la persona prima di scoprirsi gay era intollerante e dopo non è cambiata, non mi dice niente di utile il caso...

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Io mi riferivo alle persone intolleranti che si scoprono gay e restano intolleranti.

Questo credo sia utile al contesto...

Di questo si parlava, quindi io dico... assolutamente no.

Nel senso essere gay non porta per forza ad essere tolleranti è qualcosa che ha a che fare con la persona in quanto tale.

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Personalmente penso che, allo stato delle cose, se hai ricevuto un'educazione cattolica e ti scopri gay, sei quasi obbligato per forza di cose a non farti piacere quel che il papa dice, e bada bene, che non ho detto che se sei gay non credi in Dio.

Il punto è: Se un tizio X odia i neri, se mi scopro gay, molto probabilmente continuerà ad odiare i neri. Vuoi forse perché da piccolo nella famiglia aveva parenti razzisti, vuoi perché si è scoperto in linea con quellevisioni della vita, vuoi per tutti i motivi. Anche se gay non si scoprirà più tollerante. E allora cos'è che cambia? Cambia se tu eri intollerante verso i gay e ti scopri gay, o ti uccidi, o cambi visione, figo eh? XD

Di gente che si dichiara non razzista ce n'è una marea, ma non tutti seguono ciò che dicono. Le intolleranze si basano sugli stereotipi che uno ha delle etnie, delle società, e così via. Ma non è che se vedi uno che non ti va a genio, visto che non lo tolleri, lo uccidi eh XD Semplicemente lo lasci stare.

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Io mi riferivo alle persone intolleranti che si scoprono gay e restano intolleranti.

Questo credo sia utile al contesto...

No, non è tanto utile.

 

Se abbiamo:

- persone intolleranti che si scoprono gay e per questo diventano tolleranti;

- persone intolleranti che si scoprono gay e nonostante questo rimangono intolleranti;

- persone tolleranti che si scoprono gay e rimangono tolleranti;

abbiamo appena concluso che mediamente l'essere gay rende le persone più tolleranti.

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Questa la chiami statistica? XD

Servono numeri, ovvio che nemmeno io posso fare una statistica ma per quello che ho visto, trovo molti più etero tolleranti che gay, quindi per me essere tolleranti non dipende dall'essere gay o meno ma da quanto sale in zucca ha la persona.

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Non è una statistica. Io sto dicendo che se quelli fossero i dati, questa sarebbe la conclusione.

Siccome hai risposto "Assolutamente no", mi aspettavo che i dati me li portassi tu. O meglio, qualche esperienza personale, visto che non è che stiamo facendo una ricerca scientifica.

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Gay più tollerabili? Ahahaha bella questa!

 

In molti casi è vero, ma non dipende dal loro orientamento... la maggior parte dei gay che ho conosciuto hanno tutti la puzza sotto il naso e sono una massa di ignoranti pieni di pregiudizi capaci solo a giudicare.

Quindi direi assolutamente, NO.

 

Beh, allora mi trovo costretto a quotarmi XD

O vuoi che ti dica nomi e cognomi e situazioni?

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Ti ho già detto che questo dato è indifferente.

Quello che voglio sapere è se hai esperienza di persone che dopo aver scoperto la proprio omosessualità sono diventate più intolleranti. Che esistano gay intolleranti non ha nessun valore.

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Perché non ha nessun valore scusa?

Decidi tu cosa ha valore o no?

Anche perché la domanda è "essere gay ci rende più tollerabili" NON "scoprirsi gay rende più tollerabili", ti rigiri le cose a modo tuo? O_O

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L'ho spiegato sopra perché non ha nessun valore. Perché se dobbiamo fare una media tra valori positivi (l'omosessualità rende più tolleranti) e valori nulli (l'omosessualità non modifica la precedente tolleranza/intolleranza) il risultato sarà sempre positivo, indipendentemente dai numeri. Ciò di cui ho bisogno sono valori negativi (l'omosessualità rende più intolleranti).

 

Per la seconda obiezione, il passaggio da etero a gay mi sembra il momento migliore per misurare obiettivamente quanto l'omosessualità incida sulla tolleranza. Se prendi due persone diverse, come fai a sapere se una è intollerante o meno per via del suo orientamento sessuale o per altri motivi?

D'altra parte se prendi la stessa persona e le cambi l'orientamento sessuale, si può iniziare a studiare gli effetti di questa differenza.

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Ma scusa tu ti scegli i criteri della tua statistica in base a valori soggettivi...

Potrei benissimo fare una statistica con lo stesso scopo ma dando valori diversi.

Del tipo gay tolleranti valori positivi gay non tolleranti valori negativi...

Così si escluderebbero le due cose a vicenda, quindi l'orientamento non rende più tollerabile una persona.

Tu ti costruisci le cose come pare a te per fargli prendere la tendenza che tu vuoi che abbiano...

Il discorso è questo, essere gay rende più tollerabili? Sì o no?

E la mia risposta è stata NO, perché la tolleranza di una persona non dipende dalla sua sessualità.

Punto.

Se vuoi capire capisci se vuoi continuare a fare discorsi sul nulla fai pure... XD

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Effettivemente Loup il tuo ragionamento fila.

Io non ho esperienza diretta di omo che scopertisi tali da tolleranti sono diventati intolleranti. L'unica cosa che mi viene in mente è quella di riallaccirami al discorso di Hinzelmann quando dice che alcuni omo scopertisi tali cominciano ad avere una certa antipatia per il mondo etero. Di questo ne ho tanti esempi tra i miei amici gay. Ma non la definirei proprio intolleranza.

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Emu, forse non mi sono spiegato sufficientemente con chiarezza.

 

Supponiamo che la tolleranza sia una scala, tipo la scala Kinsley per intenderci. Da un lato abbiamo le persone più tolleranti dall'altro quelle meno tolleranti.

I valori positivi o negativi di cui parlavo non rappresentano valori assoluti, ma spostamenti sulla linea a partire dal momento della scoperta di essere gay.

 

Nei tre casi che ho illustrato prima (e che sono gli unici finora riportati) abbiamo:

- persone intolleranti che si scoprono gay e per questo diventano tolleranti. Valore positivo (ci si è spostati verso la tolleranza).

- persone intolleranti che si scoprono gay e nonostante questo rimangono intolleranti. Valore nullo (non ci si è spostati).

- persone tolleranti che si scoprono gay e rimangono tolleranti. Valore nullo (non ci si è spostati).

 

Qual è la media tra un valore positivo e due nulli? È un valore positivo (matematica). Questo vuol dire che la scoperta dell'omosessualità, nel campione analizzato, ha fatto mediamente diventare le persone più tolleranti.

Questo vale indipendentemente dai numeri. I numeri possono portare una media più o meno alta, ma se questi sono i dati, il risultato è sempre positivo (ovvero, c'è stato un aumento di tolleranza). L'unica cosa che può modificare questo risultato sono casi di persone divenute più intolleranti dopo essersi scoperti gay.

 

È questo che sto aspettando.

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L'esempio di Emu però

(ragazzi gay che ti guardano dall'alto in basso)

potrebbe avallare la possibilità che lo scoprirsi gay

incida su un aumento dell'intolleranza di stampo classista.

 

Il ragazzino di provincia che arriva nella grande città

e comincia a vestirsi solo Dolce & Gabbana

potrebbe manifestare disprezzo per chi non vesta firmato.

 

In molti hanno l'impressione (nonostante quanto dice Passionboy80)

che vi sia una maggiore intolleranza da parte delle "checche" verso i "rozzi",

rispetto al contrario. Ma è una trama relazionale complessa da illustrare.

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Sarebbe ( mia opinione ovvio ) classista di rimbalzo.

 

Nel senso che il gay penultimo arrivato "sposa" Milano

ne beve l'essenza e aderisce a ciò che la città gli propone

come emblema di "potenza" e "perfezione" e poi fa il

sostenuto, se la tira, con l'ultimo arrivato o con chi è

"out" rispetto a determinati cliché.

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Non penso..

Sono sempre stato abbastanza open minded, la mia diversità non ha accentuato questo mio aspetto, anche perchè mi rendo conto di essere ancora pieno di pregiudizi.

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