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Coming out anni 90'


icefall

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Ma secondo voi una differenza cosi grande nelle comunicazioni porta ad una uguale differenza nelle relazioni?

Avere conosciuto l' aspirante fidanzato in un bar o in una discoteca porta ad un rapporto diverso rispetto ad uno conosciuto in chat o in un sito di incontri?

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Io penso di no, è quello che cercavo di far capire ad almadel. Il rapporto è diverso per le modalità in cui si vive l'aspetto sessuale forse. Per quelli di una generazione contano più certi elementi o certi valori (come romanticcismo per esempio), per quelli di un'altra contano più altri elementi. ma è una questione tecnica piu che altro secondo me, alla fine una relazione resta una relazione. Il fatto che una persona non sia romantica non significa che non possa avere una vita di coppia!

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Non riesco a capire cosa intenda tu con "romanticismo";

l'idea stessa che tu pensi che farlo senza condom "non sia romantico"

è - oltre che una suggestione pericolosissima - un po' poco.

 

Se dopo sei mesi che si sta insieme si smette di usare il condom

il contatto sessuale sarà anche un po' più intimo,

ma si saranno guadagnate (e perse) tantissime altre cose romantiche

di fronte alle quali una pellicola di gomma significherà veramente poco.

 

Puoi parlarmi di viaggi in autostop, di notti passate a ridere fino all'alba,

di un cestino di fragole e di due calici da vino che appaiono sorprendentemente sul molo,

di una ricca colazione a letto inaspettata, di una festa a sorpresa,

di un week end in un Parco Naturale...

Queste sono le cose romantiche che ho fatto io, non certo schizzare senza gomma.

 

Ovviamente tutte queste cose si possono fare

indipendentemente da dove ci si è incontrati;

se si è discotecari o nerd o qualsiasi altra

tipologia o generazione di omosessuali.

 

Le mie tre storie gay più importanti sono cominciate

1) Al Gruppo Giovani di ArciGay (1998)

2) Di fronte a un bar gay-friendly (2002)

3) In un sito di incontri BDSM (2005)

(e si sono evolute in modo incredibilmente diverso rispetto ai presupposti)

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Mi sa che Almadel è quasi un mio clone

 

1) Al Gruppo accoglienzadi ArciGay (1996)

2) In una discoteca gay-friendly (2002)

3) In un cruising BDSM (2003)

 

(e si sono evolute in modo incredibilmente diverso rispetto ai presupposti)

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oddio almadel, se il c.o. è andar per locali (o detto in maniera più astratta: dar corso alla propria sessualità), mi sa che l'ho fatto negli anni 2000...

e ci starebbe anche, se non avessi 37 anni!

io il mio coming lo considero in maniera più classica: quando ne ho parlato con qualcuno. nel mio caso con gli amici. nel giro di 6 mesi quelle 5 o 6 persone che consideravo amici (e ovviamente, soprattutto, amiche) lo sapevano. avevo 18 o 19 anni. erano in effetti i primi anni 90 (e quindi rientro nel post!). Al tempo il mondo era diverso. Credo che internet sia a livello della ruota se non del fuoco: una invenzione clamorosa!

vi risparmio le mie vicissitudini affettive fra i 19 e i 30 anni, ma anche per me internet è stato fondamentale, nel senso che è nell'era di internet che ho pensato di voler dar corso libero alla mia sessualità: come un adolescente mi sono affacciato e ho scoperto tanti froci strani come me. strani come le persone che già conoscevo. e ho deciso che ci potevo avere a che fare... e di qui il coming out modello almadel...

ogni tanto chatto con un ragazzetto che adesso ha 20 anni e all'inizio ne aveva 16 (compagno di scuola di mia nipote!): un altro mondo.

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Come ho potuto dimenticarmelo!?

 

La vera e fondamentale differenza

tra l'omosessualità pre-internet e post-internet!

I ruoli, ovviamente!

 

Prima che mi chiedessero di scriverlo in un profilo

o che me lo domandassero in una chat,

non avevo idea di essere una cosa piuttosto che un'altra.

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Beh, ovvio.

Ma anche quando rimorchi in discoteca

non è che chiedi mai "sei attivo o passivo?".

 

Questa è una pratica che trovo assolutamente recentissima

(anche se una volta un Africano mi chiese

se "facevo l'uomo o la donna")

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Me l'ha detto lui e visto che ha riempito il Web di suoi pornazzi

non ho motivo per non credergli...

 

Ma non andiamo OT,

possiamo sempre aprire il topic:

"Cosa fanno i nostri ex da quando ci siamo lasciati"

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Si i ruoli sono un'altra cosa che possono distinguere la generazione precedente da quella attuale. O meglio, l'ossessione del ruolo.

Io e altri miei coetanei questa ossessione non l'abbiamo, essere attivi o passivi non ha significato per noi. Vedo invece che molti 30enni e 40enni hanno la necessità di specificare se sono passivi , versatili, attivi esclusivi

Per quanto riguarda il romanticismo, penso che questa esigenza nella popolazione giovanile coetanea si sia manifestata soprattutto con il movimento degli Emo che ha influito sul costume italiano ed'è l'ultimo grande movimento giovanile. Per molti di noi essere Emo è stata anche il primo modo per prendere coscienza della propria omosessualità. Quindi né locali, ne chat nè altro, ma semplicemente un modo d'essere.

 

@almadel non è che sia romantico schizzare senza il preservativo, ma è romantico fare l'amore senza essere ossessionati dalla profilassi. E'l'idea che fare l'amore comporta automaticamente la prevenzione di malattie inguaribili a non essere molto romantica. Credo che l'aids abbia devastato psicologicamente un pò tutte le ultime generazioni.

Certamente l'aids ha condizionato i rapporti con gli altri, impedendo l'espressione di una sessualità più ricca. Adesso puoi fare del sesso naturale e "vero" con il tuo compagno, solo se siete certi entrambi di essere sieronegativi. E questo non garantisce nemmeno da altre mts. Ma almeno sai che il tuo sistema immunitario non sarà compromesso per tutta la vita a causa di uno schizzo finito dove non doveva andare perchè non c'erano barrietre di nessun tipo fra te e il tuo compagno.

Voglio dire, sembrerà una piccolezza perché ormai siamo abituati, ma l'obbligo del preservativo ha cambiato abitudini e modalità della sessualità, è inutile negarlo. possiamo solo minimizzare questa cosa, ma non rimuoverla.

Negli anni 50 e 60 non c'era questa problematica, la cosa è comiciata negli anni 80, credo.

Oggi l'aids non è più quella cosa degli inizi, ma comunque il modo di vivere la sessualità l'ha cambiato , questa maledetta malattia.

Possiamo minimizzare e consolarci ma non negare.

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Si i ruoli sono un'altra cosa che possono distinguere la generazione precedente da quella attuale. O meglio, l'ossessione del ruolo.

Io e altri miei coetanei questa ossessione non l'abbiamo, essere attivi o passivi non ha significato per noi. Vedo invece che molti 30enni e 40enni hanno la necessità di specificare se sono passivi , versatili, attivi esclusivi

 

Urka, è proprio il il contrario di quello che ho scritto io :)

La fissazione del ruolo è venuta con Internet:

quando per forza dovevo specificare "attivo" o "passivo"

e in chat era la prima cosa che mi domandavano...

 

Nel mondo reale si conosce e si fa sesso con qualcuno

prima di sapere il suo ruolo che così non ha una grande importanza.

Una volta mi succedeva di innamorarmi di ragazzi

che sulla carta non erano per nulla compatibili sessualmente,

adesso è praticamente impossibile...

 

Per quanto riguarda il romanticismo, penso che questa esigenza nella popolazione giovanile coetanea si sia manifestata soprattutto con il movimento degli Emo che ha influito sul costume italiano ed'è l'ultimo grande movimento giovanile. Per molti di noi essere Emo è stata anche il primo modo per prendere coscienza della propria omosessualità. Quindi né locali, ne chat nè altro, ma semplicemente un modo d'essere.

 

Questo è un punto molto interessante della differenza generazionale,

anche per quanto riguarda il senso della parola "romanticismo".

 

 

non è che sia romantico schizzare senza il preservativo, ma è romantico fare l'amore senza essere ossessionati dalla profilassi. E'l'idea che fare l'amore comporta automaticamente la prevenzione di malattie inguaribili a non essere molto romantica. Credo che l'aids abbia devastato psicologicamente un pò tutte le ultime generazioni.

 

Fare sesso con il preservativo dovrebbe essere

come lavarsi i denti dopo aver mangiato.

Io riesco a mangiare benissimo senza l'ossessione delle carie :)

In ogni caso ti assicuro che l'AIDS faceva molta più paura nel '95

- quando era una malattia mortale - piuttosto che oggi.

 

 

Adesso puoi fare del sesso naturale e "vero" con il tuo compagno, solo se siete certi entrambi di essere sieronegativi. E questo non garantisce nemmeno da altre mts.

 

Con i nuovi test tu e il tuo compagno potete

conoscere il vostro stato sierologico

con un periodo finestra di appena tre mesi.

E' così tragico per te farlo per tre mesi col condom?

E le altre MTS non hanno neppure il periodo finestra

e sono tutte facilmente curabili.

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Non so se questa cosa dei ruoli sia cominciata con internet. Mi sembra strano che si sia diventati tutti attivi o passivi da quando ci sono le chat.

Ad ogni modo questa fissa sul ruolo la trovo soprattutto nei 30enni e nei 40enni, ma non vorrei genralizzare perché parlo solo della mia esperienza e forse sono io ad incocciare sempre quelli con questa fissa. Però certo nel mondo reale la questione non ha senso, si passa ai fatti e si scopre lì poi il ruolo in quel singolo rapporto.

 

Il paragone tra il lavarsi i denti e fare sesso non mi sembra molto convicente. Lavarsi i denti è un'azione meccanica che dura pochissimi minuti e si fa da soli: non implica coinvolgimenti emotivi, non implica il rapporto con un'altra persona, non credo che nemmeno la persona più feticista del mondo riesca a raggiungere l'orgasmo lavandosi i denti :roll:

 

Certo il fatto di considerare il rapporto sessuale come una lavata di denti è sintomatico di una certa visione della sessualità, abbastanza superficiale e inconsistente, secondo me. Ma forse sono io che attribuisco alla sessualità un valore troppo alto?

 

Non è che è tragico farlo tre mesi col condom, e che all'atto di mettere quel cappuccio sul pene sembra che si perda tutto il romanticismo di un rapporto, sembra trasformare il voler essere l'uno nell'altro con la persona che ami in un gesto meccanico e falso, in cui l'aspetto determinante è l'orgasmo e il controllo deglu umori che questo comporta. Forse sono troppo cerebrale, pur essendo paradossalmente romantico, non saprei.

Con me il preservativo funziona in genere solo nei rapporti di una notte, nel senso che sono riuscito a mantenere l'eccitazione pur mettendomelo. Ma poi il godimento non è stato granchè.

Nel sesso con le persone verso le quali provavo un minimo di affetto o amore, il preservativo ha sempre influito negativamente sul sesso tra me e questa persona. Impedendo la possibilità stessa del godimento. Che nei casi più fortunati è arrivato attraverso petting molto spinto e masturbazione reciproca, proprio per evitare il calo dell'eccitazione conseguente all'uso del preservativo.

Anche qui la cosa non era molto soddisfacente, perchè poi devi badare a dove vanno a finire gli schizzi nel momento clou...

 

Poi comunque una mts anche se è facilmente curabile non è certo un banale raffreddore. :paura:

E oltre all'aids c'è anche l'epatite c, che è cronica e da cui solo una piccola percentuale di persone riesce a guarire, la maggior parte se la portano in corpo tutta la vita (si trasmette con il sangue e i rapporti sessuali tipo l'hiv)

 

Ovviamente tutto questo non mi impedisce di avere una vita sessuale né mi spinge ad avere rapporti a rischio, sia chiaro. Influisce solo sulla qualità di questi rapporti sessuali, che non ritengo molto soddisfacenti. ma credo che questo non valga solo per me.

 

Forse per questo mitizzo un'epoca in cui due sconosciuti si incontravano in un bosco o in un parco e se si piacevano facevano l'amore senza tante paranoie di preservativi, periodi finestra, mts inguaribili ec.

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Scusa akinori ma proprio non capisco cosa c'entri il preservativo

con il romanticismo.

 

Posso capire che la penetrazione possa risultare meno eccitante

dal punto di vista sessuale, data la minor sensibilità, ma il romanticismo

è tutt'altro quando si fa l'amore.

 

Sono le carezze, i baci, gli abbracci, l'intimità, la sintonia, la vicinanza fisica ed emotiva.

Nulla che un sacchetto di lattice e poliuretano possa adombrare.

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Non è che confondi l'ansia da prestazione col preservativo?

E' normale avere un calo dell'erezione quando sei coinvolto sentimentalmente.

 

Certo, se hai solo relazione che durano meno di tre mesi

non riuscirai mai a fare sesso senza preservativo.

 

Forse per questo mitizzo un'epoca in cui due sconosciuti si incontravano in un bosco o in un parco e se si piacevano facevano l'amore senza tante paranoie di preservativi, periodi finestra, mts inguaribili ec.

 

Hai un concetto di "romanticismo" davvero strano!

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E' chiaro, come dice almadel, che evidentemente il mio concetto di romanticismo è molto personale e particolare, forse anche strano.

O forse sembra tale perché con l'esempio del parco ho semplificato troppo.

Io ritengo semplicemente che un sacchetto di lattice e poliuterano effettivamente adombra l'aspetto romantico di un mio coinvolgimento sessuale. Per me è così. Per altri magari no. Ognuno è fatto a suo modo, per fortuna. La cosa importante credo sia il fatto che questo non influisce sulla mia capacità di avere una vita sessuale, ma semplicemente sulla qualità di questa vita sessuale. Può darsi che con il passare degli anni mi abitui a questa cosa. Per adesso però non ci riesco.

 

Non ritengo molto trascurabile il fatto che la penetrazione sia meno eccitante dal punto di vista sessuale anche per la minore sensibilità.

Un rapporto senza penetrazione spesso assomiglia ad una masturbazione fatta davanti allo specchio. Almeno io così mi vivo questi aspetti.

Magari semplicemente non ho ancora una grande esperienza in queste cose, nella sessualità voglio dire, però certo il preservativo non mi aiuta, profilassi a parte :roll:

 

Si, probabilmente c'è anche un problema di ansia da prestazione, soprattutto quando svolgo un ruolo attivo, ma credo sia un problema molto comune, non solo alla mia età.

 

Però insomma stiamo andando decisamente OT o forse siamo OT già da parecchi post...

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Si infatti, anzi talvolta il sesso soft può essere anche una valida alternativa

al sesso tradizionale quando si vuole fare qualcosa di un pò diverso e di

sicuro non è meno romantico.

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Alma, credo che dovremmo iniziare una nuova discussione se vogliamo parlare del mio concetto di romanticismo. :roll:

Qui si dovrebbe parlare o commentare dei CO avvenuti negli anni 90

Io per ragioni angrafiche non posso farlo, perché negli anni 90 ero un bambino e non sapevo nemmeno di essere gay. Però il racconto di icefall era molto carino e alla sua domanda "Avere conosciuto l' aspirante fidanzato in un bar o in una discoteca porta ad un rapporto diverso rispetto ad uno conosciuto in chat o in un sito di incontri? " risponderei: no, non credo che il rapporto con l'aspirante fidanzato sia diverso, per il fatto che sia stato conosciuto in una disco o in un sito d'incontri.

Credo che negli anni 90, oltre ad essere più difficile far CO (perché non c'erano tutte le informazioni e la consapevolezza di oggi di essere gay) come hai scritto anche tu, sicuramente ci fosse molta più paura per l'aids, mi sono informato, ho letto delle famigerate possibilità progresso, dei danni e delle sofferenze che procuravano le prime cure fatte con azt. ma credo che questo terrore dell'aids, consapevole o no, abbia riguardato anche le generazioni successive. Insomma credo che questa malattia che distrugge il tuo sistema immunitario abbia condizionato e condizioni la sessualità ( e quindi la vita) di tutte le generazioni che sono venute a contatto con essa nel loro rapporto con la sessualità. Magari non nella stessa misura, ma anche si, poi dipende anche dal carattere della persona oltre che dall'anagrafe.

Ad ogni modo, rispetto agli anni 90, credo che la situazione per i gay in Italia è migliorata molto. Non per i diritti che ancora non ci sono, ma sicuramente oggi è più faciel vivere la propria omosessualità alla luce del sole rispetto agli anni 90. Grazie alla rete poi è possibile la comunicazione fra gay che vivono in oscure province e quelli che vivono in grandi città, il che permette una diffusione di informazioni, conoscenze ec.. impensabile quando internet non c'era o non era così diffuso.

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Certo quanto siamo finiti OT!

 

Comunque Almadel non so, è un pò una considerazione generale

anche agli occhi di quello che ho sentito da molti gay di vecchia data

e dalle tristi vicende correnti. Sembra ci sia molta meno libertà e molta

più omofobia negli ultimi 3 o 4 anni rispetto agli anni 2000 che sono stati,

credo, molto più felici per la comunità LGBT.

 

Pensa al 2007 quando i DICO sembravano a portata di mano

e ovunque l'omosessualità non sembava più essere un tabù.

Ovviamente parlo dell'Italia, nel resto del mondo civile continua,

più o meno, un'evoluzione culturale positiva.

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L'entusiasmo del 2007 è solo l'effetto

del governo di Centro-Sinistra, no?

Penso che anche Vendola premier

ci metterebbe un bel po' di allegria.

 

Io faccio militanza gay dal 1997

e non riuscirei in breve a riassumerti

le varie tappe degli ultimi 15 anni;

ma siamo passati dalle proteste in consiglio comunale

e dai finanziamenti facendo volantinaggio per le saune

ad avere uno dei nostri Assessore

e a finanziarci con gli spettacoli della Littizzetto.

 

Domani compio 33 anni e il mio ragazzo

mi sta preparando una "cenetta a sorpresa";

15 anni fa la mia ragazza si vantava con le amiche

che il suo giovanissimo ragazzo bisex

stava finalmente diventando maggiorenne.

 

Mi sarebbe anche difficile fare paragoni

visto che i 18 anni li ho avuti solo allora

e i 33 li ho soltanto adesso... :)

Saranno cambiati anche i tempi,

ma è cambiato soprattutto il senso

che davo e che do agli avvenimenti.

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Quindi secondo te è tutto un fatto di percezione, eh?

Mah forse hai ragione, io in fondo nel 2000 avevo solo 10 anni

con 0% di vita gay quindi devo per forza di cose "attingere" alle

percezioni altrui.

 

PS. Alla faccia della "cenetta a sorpresa"! :)

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