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La crisi finanziaria ci seppellirà tutti? E i giovani italiani dove stanno?


Silverselfer

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Ok, qui non si parla di omosessualità perché almeno davanti alla sfiga siamo tutti uguali.

 

Vorrei chiedervi, in quanto "gggiovani" qual è il vostro punto di vista sugli sconvolgimenti che stanno attraversando il mondo, nella fattispecie della crisi economica che sta portando proprio l'Italia sull'orlo di un baratro capace di farci precipitare in una situazione economica da dopoguerra.

 

La giornata appena trascorsa è stato un ennesimo lunedì nero per i mercati finanziari, specie per Milano e l'Italia intera che ha ricevuto anche "la sfiducia" della Merkel.

 

Domani è poi giornata di sciopero generale. Cosa ne pensate? E' giusto difendere il contratto nazionale dei lavoratori? E' giusto che questa crisi la paghino le vittime e non quelli che l'hanno creata e ci speculano sopra, dopo che gli stati centrali hanno pagato loro i debiti per non far collassare il sistema finanziario?

 

Ieri è stato anche un giorno speciale perché il movimento degli "indignati" ha riempito le piazze di tutta Israele. Una manifestazione così non c'era mai stata, soprattutto non era mai successo che la popolazione intera, israeliani e arabi insieme, manifestassero per una questione di "democrazia" come la giustizia sociale per una più equa ridistribuzione della ricchezza.

 

In questo senso, oggi è stato un giorno di vittoria per gli indignatos che manifestavano dall'altra parte del pianeta. In Cile i giovani che manifestavano da settimane contro il governo di centrodestra che aveva preso provvedimenti anticrisi molto simili a quelle del nostro governo, facendola pagare soprattutto al mondo produttivo e con ingenti tagli alla scuola pubblica; beh, i giovani indignatos hanno vinto e sarà introdotta una patrimoniale sulla casta dei ricchi che campano di rendite finanziarie.

 

Sappiamo dei ragazzi di Porta del Sol a Madrid, di quelli in tenda a Barcellona. Conosciamo le vicende a volte cruente dei giovani greci ... ma i giovani italiani che fanno? Beh, per fortuna non scendono in piazza con i fascisti inglesi e nazisti tedeschi, altra brutta nota odierna, ma questo basta?

 

In Italia qualche eroico ragazzo/a lo conosco che ha piantato una tenda in piazza, anche più d'una per il vero. Stasera so che a Milano i giovani della Fiom lo hanno fatto sotto il dito medio di Cattelan ... ma sono rimasti sempre da soli. Soprattutto a farlo sono stati sempre i soliti noti, gente del mondo della così detta "sinistra antagonista" o comunque attivisti già visti nel Popolo viola per esempio. Nelle stesse manifestazioni degli ultimi mesi, i giovani che ho visto sono sempre stati una minoranza piuttosto esigua.

 

In Cile nelle manifestazioni che il governo ha tentato di disperdere con la forza, ha perso la vita un giovane adolescente. Non parliamo poi nei paesi arabi, che badate, anche lì in fondo le rivoluzioni si stanno compiendo per le stesse ragioni d'ingiustizia sociale. In Siria i servizi segreti danno la caccia agli adolescenti in quanto "nativi digitali" che sanno usare la rete e la usano.

 

La rete meglio di chiunque altro ha rappresentano la principale agorà della nuova democrazia orizzontale che non si riesce a far tacere.

 

Il futuro appartiene ai giovani e allora perché da noi restano in panciolle, magari aspettando di laurearsi per svignarsela all'estero?

 

Questa che stiamo vivendo è la fine di un'epoca iniziata negli anni ottanta. Assistiamo all'implosione del sistema finanziario che ha permesso all'occidente di vivere al di sopra delle proprie possibilità.

 

Un sistema che però ha innescato una serie di contraddizioni che hanno portato ad una sempre maggiore sperequazione sociale. Ha assimilato la rendita finanziaria al profitto da capitale, creando una merce che in realtà non esiste "la moneta".

La crescita ipertrofica di colossi economici internazionali (globalizzazione) ha sottratto agli stati nazionali la capacità d'intervenire direttamente sulla moneta battuta, finendo per asfissiare l'economia reale che attraverso il lavoro da manodopera, ha sempre garantito la ridistribuzione della ricchezza dalla rivoluzione industriale a l'altro ieri.

 

Assistiamo proprio in questi giorni, dal nostro governo, a un ulteriore attacco al sistema produttivo del nostro paese a favore dei finanzieri (ma anche proporre Profumo come soluzione all'impasse istituzionale non va certo nella direzione inversa). C'è anche chi ha pensato addirittura di eliminare dalla costituzione il passaggio che definisce l'Italia una Repubblica fondata sul lavoro!

Certo, perché la finanza non ha bisogno di cittadini lavoratori ma consumatori. Gli operai sono un inutile fardello, come per un immobile che l'inquilino gli fa perdere valore sul mercato. I soldi diventano sempre più cosa per pochi, per chi se li può "comprare".

 

E' la soluzione? Da più parti, ma non in Italia che abbiamo un Tremonti che pensa ancora di risolvere il problema finanziario con altra finanza tipo gli Eurobond, si è tornati a pensare al Bancor o l'offset come unità di misura alternativa alla moneta, per tagliare finalmente le gambe ai finanzieri, e sopratutto togliere dai tentacoli del mercato finanziario gli scambi che garantiscono i generi alimentari. Ma qui si va a toccare un altro punto cardine della crisi internazionale ... il mondo come fonte d'energia non è infinita e quindi inconciliabile con un sistema economico fondato su una crescita infinita ...

 

Su quante cose ancora ci sarebbe da discutere, ma soprattutto ragionare per riuscire a produrre un sogno, quel sogno che ha sempre permesso all'umanità di rigenerare se stessa ... solo che per realizzare i sogni la prima cosa da fare è SVEGLIARSI

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Non ne capisco molto di economia, per cui mi astengo da commenti tecnici, e non credo di avere nemmeno gli strumenti per indicare soluzioni alla crisi, al di là di banali e demagogici "facciamola pagare ai ricchi e alle banche, non ai poveri".

 

Non sono nemmeno sicura dell'utilità di manifestazioni, almeno per come vengono svolte e soprattutto percepite nel nostro paese.

C'è una tale inflazione di manifestazioni che ormai non se le fila più nessuno. In particolare, il nostro è un governo che dei manifestanti se n'è sempre infischiato e se ne può infischiare, perché chi va in piazza è comunque già fuori dalla sua base elettorale.

 

Quando manifesteranno industriali e ciellini, magari...

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Tremonti capisce di tante cose ma non di finanza purtroppo, è un suo limite e l'ha dimostrato. Per quanto vedo le borse italiane è da quasi due mesi che hanno sti picchi vertigionosi e sinceramente a volte ho paura che qui accada una ribellione anche a causa della classe politica che non aiuta e non limita i suoi poteri di casta. I giovani pagano questa realtà e la pagheranno fino in fondo, purtroppo non ci sono tante vie di uscita. Spero solo che con il tempo la politica si rinnovi.

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Ah quanto mi piacciono i dibattiti politico-economici di Silver.

 

A mio modesto avviso ecco cosa differenza il nostro paese

rispetto agli altri focolai di indignazione:

  • Gli italiani rispetto a molti altri cittadini occidentali, godono ancora (non si sa per quanto e comunque grazie a politiche economiche risalenti agli anni 70-80) di una forte ricchezza, la maggior parte sommersa, che rende gli italiani molto più "ricchi" di quanto ci dicono le statistiche. E' tutto ancora sopportabile e non si è raggiunta quella soglia limite che porta ad una incidente ribellione sociale. Nonostante la soglia di povertà stia dilagando e si stanno sperimentando situazioni drammatiche.

  • Demograficamente siamo un paese vecchio, molto vecchio. Pensare che la mobilitazione spetti solo ai giovani come negli altri paesi sarebbe come aspettarsi che a farlo fossero i gay o gli immigrati, ovvero una minoranza numericamente poco rilevante.

  • Non c'è un'opposizione compatta che guida, almeno ideologicamente, una mobilitazione.

  • I media italiani rimangono monopolizzati (e lo sono da troppo tempo) da una sola voce.

  • L'italiano medio non capisce molto di economia (avete presente l'Islanda?), e ci si concentra su questioni importanti ma trascurabili agli occhi della situazione generale come gli sprechi delle caste.

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Rispondendo direttamente al titolo del topic: All'estero.

Rispondendo un po' piu' profondamente, seppur non condividendo l'ideologia di ricchezza sommersa del popolo italiano di Altair, sono d'accordo sul resto.

L'italia è un paese vecchio, per vecchi e governato da vecchi.

Finchè la classe politica sarà vecchia sarà sempre cosi, perchè i giovani lavorano per i vecchi, non per i coetanei, ed è un circolo vizioso che si protrarrà per sempre.

Manifestare, scendere in piazza e quant'altro è un lavoro faticoso e pieno di rinuncie, è un lavoro per giovani (o per disperati)

Chi ha una famiglia sulle spalle, mogli e figli e parenti (vedi genitori con pensioni ridicole) non puo' permettersi il sacrificio della manifestazione, deve lavorare.

I giovani al contrario, già precari e con nessuno da mantenere dovrebbero essere il motore.

Ma i giovani non ci sono, numericamente parlando.

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Secondo me l'Italia è un paese fallito, a livello istituzionale, strutturale e culturale, e penso che finchè le donne (insieme ai giovani) di questo paese non si incazzeranno, sarà difficile che qualcosa si smuova. Il popolo è inebetito dalla tv e dall'estate che sta finendo. E' come se gli italiani non fossero più in grado di reagire e che si aspettassero che arrivi qualcunaltro (senza saper bene chi) a cambiare le cose, a fare la rivoluzione al posto loro. Sono convinta che ci debba essere la R-evolution per il semplice fatto che la situazione è tragica, quasi grottesca. Sarebbe da scrivere un manifesto civico apartitico e apolitico in cui si fanno i punti delle "cose" da cambiare e le "cose" urgenti da attuare, poi andare a Roma e fare la rivoluzione.

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La frase di Dogville "Tremonti in quanto ministro dell'Economia capisce tante cose ma non di finanza" mi ha messo tristezza, perchè illustra la situazione paradossale. Per il resto quoto un po' tutti e condivido le stesse preoccupazioni, l'Italia purtroppo per tanti e troppi aspetti è un paese fermo ancora a trent'anni fa, e i cambiamenti che mette in atto hanno la stessa velocità di una tartaruga azzoppata. Mai recettiva nei confronti del "nuovo" e soprattutto costantemente a negare qualsiasi cambiamento, così come accade con questa crisi, per interesse o per miopia. Rispondendo alla domanda del topic, i giovani italiani pensano generalmente ad evadere da un paese in cui c'è un groviglio di problemi inestricabile, a cui si aggiunge anche la crisi, e quindi in proiezione di quest'evasione pensano ad abbandonare la barca e basta. Atteggiamento che, per carità, può essere anche discutibile. Ma la domanda è: questo tanto vagheggiato "estero" è davvero la panacea di tutti i mali? Non è che ne sono così convinto...

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Concordo con Mina. E' chiaro che stiamo attraversando un periodo di recessione economica che a mio parere è solo all'inizio. Non viene varata una manovra che concretamente nulla che sembra avere un impatto considerevole sulla crisi economica e i contributi da parte dell'UE sembrano semplicemente aggravare la situazione, dato che, non potendo assolutamente restituirli, ci fanno crollare in una situazione di dipendenza economica.

La mia soluzione sarà di fare come minimo la laurea magistrale all'estero in modo da potermi trasferire più facilmente in un paese di lingua inglese o tedesca. Rimanere in Italia significa affrontare da prima un periodo di crescente disoccupazione e crisi economica e quindi, sebbene mi dispiaccia molto lasciare il Bel Paese, mi sembra l'opzione più accettabile.

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L'Italia non è poi messa peggio degli altri paesi (Belgio). La Francia ha avuto un tasso di natalità come il nostro per più tempo, pure le piazze della protesta sono sempre state piene. Il debito pubblico che ci ritroviamo a pagare è proprio quello contratto negli anni 70/80, quindi in fin dei conti veniamo chiamati a restituire il mal tolto.

 

La questione non è un problema italiano, ma dell'intero occidente. Fuggire all'estero non so fin quando potrà ancora essere una soluzione. I fascisti che hanno manifestato in Germania e Regno Unito, non l'hanno solo contro gli extracomunitari, ma anche con Spagnoli, Greci e Italiani. La Merkel sta perdendo le lezioni perché vuole, per necessità, aiutare la Grecia e comprare i tutoli di stato italiani. Quello che è accaduto in Norvegia è sicuramente l'opera di un criminale, ma è comunque lo scricchiolio del sogno democratico occidentale.

 

Quello che vorrei farvi capire è che la crisi non è solo economica, ma di sistema. Il sistema "mondo" si sta inceppando, si può discutere sulle cause, ma gli effetti ormai ce li abbiamo dentro casa. Se volevamo prevenirli avremmo dovuto intervenire a cominciare dal 1989, invece abbiamo preferito rosicchiarci la ricchezza accumulata e aspettare di raschiare il fondo. Le guerre imperialiste per accaparrarsi l'energia rimasta, sono state tutte un fallimento. Anzi, hanno accelerato la crisi, perché nel frattempo la Cina, un paese non democratico, ha rastrellato la ricchezza di mezzo mondo. Ora il debito pubblico americano e in buona parte dei paesi europei è in mano alla Cina.

 

Poi esiste anche un problema di cultura, e in questo gioca molto chi siamo per capire come reagiremo.

Voi dite che il problema è che l'Italia è un paese di vecchi, io dico che i giovani italiani nascono già vecchi. Sono tali e quali a chi li ha preceduti e non sanno concepire altra soluzione che quella di espatriare, come hanno fatto i loro nonni. Wow, che sforzo d'inventiva!

 

La politica ne è la riprova, andate ad ascoltare questi giovani politici, c'è da tagliarsi le vene. Individuo una sola generazione capace di sognare ancora, sono i cinquantenni, quelli che poi riempiono le piazze e spronano i figli a uscire in strada. Il resto sono tutti una massa di opportunisti, individualisti voltagabbana, cioè: Italiani.

 

Sì, sono sconsolato anch'io, ma per ragioni diverse. In Italia non ci sono mai state rivoluzioni, ancora si discute sulla bontà del referendum tra monarchia e repubblica, a ben guardare ci si scanna ancora tra guelfi e ghibellini. La sola cosa che dura da noi è l'dio fazioso, la faida. Come sosteneva Schopenhauer: gli italiani sono la prova che il genere umano è di natura maligna (e che gli europei non si stimano molto).

 

Io dico, a quelli almeno che non hanno intenzione di fare la valigia domani, almeno abbiate la forza di dire "NO", un No chiaro e deciso. Ma credete che sia più facile farlo in un altro paese? Secondo voi è più facile farlo in Israele?

 

La verità è che siete compiacenti di questo sistema e preferite che siano glia altri a cambiare le cose anche per voi. Un atteggiamento quanto meno lassista, ma tipicamente italiano.

 

Aveva proprio ragione Gaber: ... temo il Berlusconi che è in me.

 

In fondo, se gli perdoniamo tutto è perché lo capiamo.

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Silverselfer, come ho già detto

io mi ero mobilitato dieci anni fa

e ho smesso dopo essere stato

pestato e criminalizzato.

 

Dieci anni fa non usavo internet come oggi.

Ora indignarmi via forum quasi mi basta

e non ho più una "comunità" di persone vicine a me,

ma essa è dispersa in giro per l'Italia.

 

Inoltre contro la crisi finanziaria

non ho nessuna particolare ricetta.

A meno di non chiedere la cancellazione del debito

(e non dei Paesi del Terzo Mondo, come si chiedeva una volta;

no, no... chiedere la cancellazione del debito italiano!)

 

Domani Berlusconi non ci sarà più

e il Centro-Sinistra dovrà governare

dipendendo dall'UDC al Senato.

I mercati verranno rassicurati

in un Italia dal rating comunque tagliato.

 

L'Europa passerà a Sinistra (Germania, Francia e Italia)

e la Grecia e la Spagna passeranno a Destra.

Gli assetti e le soluzioni politicche cambieranno radicalmente.

E sopravviveremo.

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Silver, che la crisi sia di sistema ce lo ripetono come un mantra in molti. I sistemi però non sono dei corpi che collassano improvvisamente, prima di declinare cercano di "sferrare" ancora i loro colpi di coda. Come il berlusconismo di cui tanto si parla: nel bene (per chi è d'accordo con lui) e nel male (per chi lo contrasta) non sarà un sistema che crollerà improvvisamente, i suoi residui culturali etc etc resteranno eccome, almeno per un po', anche perchè agli "alti livelli" hanno compreso che le tattiche di persuasione, i temi su cui ha battuto e la personalità che è riuscito a mettere in campo sono d'indubbia presa, e lo sono perchè in Italia SI RAGIONA IN UN CERTO MODO. Adesso io non voglio stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, però le cose stanno così, e quando s'infiamma buona parte dell'opinione pubblica su certi temi e argomenti, propugnando un certo "sistema" (no tasse, individualismo esasperato etc) è difficile disinnescare la carica, almeno nel breve termine.

 

Tu hai ragione quando dici che bisognerebbe dire no, e in questi ultimi tempi in Italia dei segnali di risveglio ci sono stati e sono stati detti dei no (vedi referendum, per esempio), ma nonostante ciò ancora resta da fare molto per combattere i mali che affliggono questo paese, io dico TROPPO DA FARE. Come dicevo nel mio post precedente, in Italia esiste una matassa di problemi che si sovrappongono quasi impossibile da districare ( e le mafie, e la Chiesa, e le lobby, e le massonerie varie, e una flessibilità/precarietà assurda...), esiste un certo tipo di mentalità anti-stato mai sopita ma ora di nuovo eccitata e tutte queste cose, ben conoscendo la velocità irrisoria con cui le cose cambiano in questo paese, resteranno ancora, e spero decisamente di sbagliarmi. Dire NO a tutto ciò, anche nel piccolo delle esistenze delle persone comuni, significa porsi contro un ingranaggio che STRITOLA. Le persone che non accettano raccomandazioni, che fanno quello che devono fare, che cercano di vivere liberi da certi condizionamenti e rifiutano in toto il sistema, finiscono stritolate, e io ne ho viste diverse, fra le quali anche un mio familiare che ora langue nella depressione. Dire no a tutto il "sistema" è una scelta pesante. Ora, rimangono degli spazi di manovra, non è che ci si debba adattare totalmente, ma è chiaro che in massima parte le regole del gioco nell'immediato vanno accettate, PURTROPPO, se non si vuol finire stritolati. Chi non accetta tutto questo, generalmente sceglie di dire no andandosene E FRANCAMENTE IO NON ME LA SENTO DI BIASIMARLI, perchè il prezzo dell'opposizione totale a questo sistema è molto alto. E' un po' uno schifo, ma io non vedo altra via. La chiamerai connivenza, compiacenza, appecoronamento, berlusconamento, tutto quello che te pare (che giudizi affrettati, fra l'altro), ma io proprio non riesco a rimproverare quelli che se ne vanno da un paese vecchio e allo sfascio, perchè a una certa spunta l'istinto di sopravvivenza, la propria realizzazione, mors tua vita mea, non so, scegli te...per il martirio, oltretutto, bisogna anche avere un po' il culo parato. Tutto questo non significa smettere d'indignarsi o di far sentire la propria voce, ma troppe volte qua ci s'indigna e non succede nulla, e lo status quo si mantiene, perchè c'è ancora tanta gente che per miopia, cretineria, interesse o semplicemente perchè gli sta bene così non ha intenzione di far cambiare le cose. E allora che facciamo? Diciamo no mentre ci sono quelli che guardano il GF (che poi in sè non sarebbe neanche un male) e guai a rompere le palle?

 

In tutto questo non è che io c'abbia la valigia pronta, e non è che non sia disposto ad indignarmi o a dire dei no, ma occorre anche essere realisti, e l'ipotesi estero non la escludo, con moltissimissima cautela, certo, nonostante NON SIA CERTAMENTE L'ELDORADO, non c'aspettino a braccia aperta ed hai ragione tèè (come dice Vasco). Un po' perchè credo che almeno un'esperienza fuori confine la debbano fare tutti, un po' perchè st'immobilismo continuo è veramente frustrante...qui staremo ancora nel 2020 a combattere con il Vaticano, la cui influenza sembra non cessare mai nonostante la società civile sia secolarizzata abbastanza (la religiosità è largamente a chiacchera e sempre applicata agli altri), ormai manco va considerata come un'istituzione spirituale...è una specie di partito che sposta ancora moltissimi voti (sto cacchio di voto cattolico che per me è quasi un ossimoro). Cosa cambierà le carte in tavola? Un'invasione straniera? Un'invasione aliena? La fine del mondo prefigurata dai Maya? Io non vedo proprio un qualcosa cui affidare delle speranze di cambiamento nell'immediato. Dire no è molto, molto difficile, qualcuno dovrà anche cominciare a farlo, certamente, ma non è che qui non si sia cominciato: il fatto è che i risultati sono decisamente trascurabili. Si dice no perciò in un'altra maniera, non la panacea di tutti i mali, ma è una maniera spesso inevitabile e che non merita accuse di connivenza e vigliaccheria.

 

Che poi, l'esempio dei neonazisti: se prendessimo sempre loro come metro di giudizio, la mobilità europea e internazionale sarebbe una chimera. A loro non piace nessuno, finiti i capri espiatori si ammazzano fra di loro. Bisognerebbe capire quanto le loro ostilità si propagano anche in modo sotterraneo nelle società europee sviluppate. Su questo, non ho dati, nè conoscenze certe.

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Beh io direi che qualunque fine faccia Berlusconi resterà l'inversione del sistema

politico che ha prodotto. Invece di prendere i voti a destra per spenderli verso

sinistra ( DC ) Berlusconi ha liberato la destra del paese e avremo sempre un CDX.

Resterà anche il PD che, come una DC rovesciata, prende i voti a sinistra per

spenderli a destra.

 

Per quanto riguarda la crisi finanziaria è evidente che per poter fare "manovra" di

finanza pubblica, in un contesto come l'attuale si sarebbe dovuta fare più o meno

una manovra doppia di quella attuale. Il chè per non aver effetti recessivi avrebbe

implicato riforme strutturali di fortissimo impatto.

 

Del tipo: invece di equiparare l'età pensionistica dal 2014 al 2022, subito tutte le

donne in pensione dal 2014 a 65 anni...oppure forte restrizione alla spesa farmaceutica

nelle regioni con deficit sanitario o le cui forniture sono appaltate oltre certi ribassi di prezzo

abolizione di province con obbligo alla riduzione del personale entro 3 anni etc. etc.

 

Dopo si sarebbe dovuto impiegare bene questo surplus di entrate, ma il problema

non si pone, attualmente queste "manovre" sono solo correttivi di finanza pubblica,

anche se sempre più pesanti per le nostre tasche.

 

Perchè l'Italia è un paese più "addormentato" di altri?

 

Perchè da un lato i nostri governi fanno il minimo necessario e gli Italiani lo sanno

e tirano un sospiro di sollievo. La differenza è a chi viene tirato il pizzicotto, il CDX

dà il pizzicotto al pubblico impiego e ai lavoratori dipendenti, il CSX lo avrebbe dato

a autonomi piccola impresa e proprietari di prima casa...ma nella sostanza la politica

è la stessa ( dare il pizzicotto a chi vota mediamente gli altri...XD )

 

Perchè in Italia lo stato di crisi non dura da 3 anni come in Inghilterra o in USA o da

10 come in Francia e Germania, bensì da 19 anni e gli Italiani si sono rassegnati e

abituati a vivere in un paese a crescita zero.

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Un "no" è un "no" anche scritto su un forum, detto in una discussione al bar, sostenuto durante una pausa pranzo. In fondo la lotta si fa ogni momento, in ogni luogo. Il qualunquismo del "tanto non cambia nulla" o peggio "tanto gli altri non sono meglio" o ancora "Chiunque al suo posto farebbe lo stesso" si debella in questo modo: sostenendo che non è "normale" tutto questo andazzo.

 

Almadel, non ti ci vedo proprio come un lassista rassegnato a turarsi il naso e cedere il proprio voto per un mero tornaconto personale. Certo potrei anche sbagliarmi, ma anche a leggere questo post, si vede che parti dal presupposto di pretendere da te stesso un impegno massimo, dando per scontato che non basta essere informati e schierarsi senza una azione concreta. invece, sarebbe già tantissimo se i giovani italiani, che andrebbero identificati in una fascia d'età almeno sotto i trenta, non hanno assolutamente.

Anche quelli schierati, spesso lo sono per tradizione famigliare e a ben guardare, hanno tutti quel minimo comune denominatore che è "l'opportunismo".

 

Io rispetto chi non la pensa come me. Rispetto chiunque esprima un'idea anche se poi l'avverso come il diavolo l'acqua santa. Io non rispetto quelli che prendono le idee preconfezionate e le difendono con i soliti slogan e si trincerano dietro al barricata del qualunquismo lassista: Tanto è così che vanno le cose.

 

Io dai giovani mi aspetto la novità, la rottura degli schemi. Qui, invece, almeno quello che avverto io, è il contrario. Sono i giovani i conservatori più convinti, e lo sono per comodità. E' più facile così.

 

Vedere quei ragazzi di Atreju far ciondolare la testa come quei cagnolini che un tempo si usava mettere dietro al cruscotto della macchina, è desolante. Avevano davanti un vecchio che gli raccontava del fioretto fatto alla Madonna a riprova che non potrebbe mai ballare durante un Bunga Bunga, quando lo stesso soggetto sta trascinando il nostro paese in una situazione istituzionale di collasso. Cioè, ma aspettarsi un "e chi se ne frega" invece di sorrisetti compiacenti, è davvero come chiedere di fare una rivoluzione?

 

Lo stesso vale per Bersani, perché trincerarsi dietro la querela invece di dimettersi anche solo per non essersi accorto di aver agevolato certe carriere, è meritevole di una sana e grassa pernacchia. Ho detto pernacchia non bomba molotov.

 

Idem alla fiera del levante, non mi ricordo come si chiamava quel rappresentante del governo, ma santa patata quando ha detto che siccome l'industria non può ricevere aiuti di stato, il governo l'ha aiutata proprio disinteressandosene, lasciando il mercato "libero", senza il balzelli come un piano industriale ... Un vaffanculo No? Niente, invece si applaudono ste barzellette ambulanti, ma dico, almeno non applauditeli ... o se lo fate siete degli stupidi. Stop.

 

Bah, sono reduce da una quattro giorni di manifestazioni che, tranne lo sciopero generale e solo grazie a Landini, sono state tutte sinceramente desolanti. Ieri a Piazza San Giovanni eravamo 4 gatti. C'è stato poi il patetico rituale della pianta della tenda, col gazebo che suonava Bob Marley ... età media? Quelli sotto i trenta si contavano sulle dita. Ma il punto è che ste robe non dovrebbero nascere nei soliti luoghi preposti ... phua, mi sono stancato di ripeterlo.

 

Con questo però non voglio dire che si butta la spugna.

 

Riguardo alla crisi finanziaria non sono d'accordo con Fred e Hinze. anche se poi non è che dite cose sbagliate, ma diciamo che entrambi mancate di una visione d'insieme "globale".

 

La crisi non è italiana e non è riconducibile agli ultimi dieci anni, quello che viviamo è solo l'ultimo stadio di un sistema destinato a collassare fin da quando è nato negli anni ottanta. Non mi sto a dilungare perché .. perché mi sono venuto a noia da solo, ma cito solo il principio fondamentale su cui si regola il mercato finanziario: l'economia deve essere sempre in crescita. Una crescita infinita perché se compri a 1 devi rivendere a 2, altrimenti non ci si guadagna è il gioco s'inceppa. Sì, ok, ho esemplificato troppo, ma in linea di principio è questo il problema.

 

Il PIl dei paesi non cresce perché vengono calcolati su parametri di economia finanziaria, non economia reale. Sia chiaro che se si usassero metri diversi c'impoveriremmo tutti. La globalizzazione dei mercati finanziari ha ridotto la sovranità nazionale dei singoli stati, quindi o creiamo un super stato mondiale che governi il mercato globale, o qui dobbiamo capire che non c'è democrazia ma econocrazia (neologismo strampalato, lo so).

 

Bisogna confrontarsi su questi temi, massimi sistemi direbbe qualcuno, ma anche se possono apparire come una parolaccia, sono le scelte da compiere. Useremo i Bancor? Demoliremo quanto costruito negli ultimi trent'anni con conseguente impoverimento di tutto l'occidente, con conseguente avanzamento di sistemi economici "reali" come la Cina? Oppure nessuno avrà la capacità politica che sta dimostrando Obama, per esempio, e si continuerà sulla strada delle economie teoriche dei numeri fattoriali, previsioni di crescita e vendita del debito bancario?

 

Boh, certo è che la fame d'energia aumenta e gli attriti internazionali sull'accaparramento delle fonti fossili crescono. Le dighe devastano ecosistemi, creando altri attriti regionali di cui non si parla ...

 

Certo è che il mondo sta cambiando e non accorgersene è proprio tipico delle società vecchie e sclerotizzate destinate a soccombere.

 

Visto che molti hanno voglia di partire, vi consiglio di farvi una vacanza a Shanghai, ma no, andate a Bangkok, solo però non lasciatevi portare in giro a guardare i Buddha che dormono. Fatevi una passeggiata nei mercatini, passeggiate per i quartieri residenziali, non so, cercate di vivere la quotidianità di quella città. Vi accorgerete che stanno avanti a noi di almeno vent'anni, e non dico per i soldi, anzi, tanto meno per conquiste sui diritti civili, per carità! Parlo di società capace di elaborare il futuro ad una velocità doppia rispetto a noi. Se non ci diamo una mossa finiremo nelle teche dei nostri musei.

 

Basta che ormai sto farneticando :wacko:

 

Però la domanda potrebbe essere: Come ve la immaginate l'Italia del futuro? Se dite come quella del passato con i preti e il bunga bunga ... (non l'avrete sentito ma vi ho spernacchiato)

 

stop

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Alma, ma c'è (((ANGELINO))) già immortalato alla comunione del figlio di un boss, mi pare. Lombardo e Micciché? Come si chiama il governatore della Calabria? Nel Lazio abbiamo la Polverini che alle ultime regionali è già andata al ballottaggio direttamente con il PDL. E poi la novità del (((FORMIGONI)))? Tutti insieme appassionatamente con Casini e (((RUTELLI))).

 

Questa è la nuova destra. I leghisti, mi sbaglierò, ma secondo me hanno terminato il loro ciclo vitale.

 

Piuttosto la sinistra, la sinistra di Bersani sicuro che reggerà al Penatigate? E gli ex DC per quanto ancora resisteranno alle sirene del vaticano che li esorta a formare un nuovo partito ispirato ai valori cattolici di PapaRatzy? E Di Pietro? Esisterà ancora senza Berlusconi?

 

Questo riguardo alla politica, ma l'economia? Secondo me Tremonti ci sta raccontando un sacco di balle. Spero di no, perché altrimenti si finisce sul serio come i greci.

 

Il mio sogno è un governo che valorizzi il lato umano di ogni cittadino. La felicità dei singoli diventi una prerogativa del governo. I soldi non fanno la felicità ... si, lo so che aiutano molto, ma iniziamo a ridare fiducia ai sogni. Smettiamola di considerare le persone come consumatori. Un lavoro è il mattone su cui si costruisce un progetto di vita, che sia pagato poco o molto importa fino a un certo punto, intanto diamo questa opportunità a tutti. Poveri ma felici si può. Basta sperequazioni e riquadriamo un sistema che crea ricchezze finanziarie sterili, che succhiano capitale agli investimenti. Sì, parlo di supertassare le rendite finanziarie, perché non privino della liquidità necessaria il mercato. Più fabbriche e meno banche.

 

Poi io riformerei la scuola, ma qui ve la risparmio sta pappardella, la riforma dei cicli era un buon contenitore, peccato che poi si rimasto vuoto .. mi fermo qui.

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Tu immagini (giustamente) non una

ma tante Destre regionali.

E non immagini che senza Berlusconi

non avrebbero né un apparato politico,

né un apparato mediatico.

 

Fra un anno non si sentirà più parlare di "Destra"

e saremo retti da un compromesso indigeribile

tra il PD e l'UDC in Senato, che rassicurerà i mercati

e indisporrà gli omosessuali.

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Piuttosto la sinistra, la sinistra di Bersani sicuro che reggerà al Penatigate?

 

io spero proprio di no, ma ormai siamo talmente assuefatti che non interessa a nessuno.

per il resto tutti quei personaggi di destra citati non valgono nulla e non potrebbero vincere nemmeno contro una scimmia che schiaccia pulsanti a caso.

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Sul dopo Berlusconi anch'io sono dubbioso. Secondo me quello non ci sta più con la testa, vive in un mondo tutto suo, con la sua corte di nani e ballerine. Insomma, non ci potrà mai essere un dopo Berlusconi perché lui non si farà da parte.

 

E effettivamente, potrebbe dare il via a una guerra intestina a quelli che considera dei traditori. In questo caso la visione che dai, Alma, la vedo assai probabile.

 

Qui nel Lazio c'è già stata una prova generale con la Polverini schierata contro il PDL. E devo dire che era davvero una situazione assurda salvata in extremis, con la Polverini che ha fatto un passo indietro per scongiurare la crisi alla regione. Da notare che qui l'UDC è l'ago della bilancia e governa col PDL. A questo punto capirete che l'ovazione della governatrice accolta con le ola a casa di Casini ha il suo perché: lei è stata candidata da Fini, ha vinto senza PDL perché ci fu quel pasticcio della lista non presentata in tempo, governa con l'UDC e già ha avuto modo di misurarsi ad armi pari col cavaliere.

 

Sì, tante analisi frastagliate che però riconducono al male originario, quello che ha prodotto questo governo, cioè LA LEGGE ELETTORALE.

 

Concordo pienamente sul fatto che sui diritti civili eccetera, comunque vada sarà un insuccesso.

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la situazione è molto grave, molto.

sto pensando seriamente di andare all'estero, magari in francia, non so.

in italia c'è troppa rassegnazione e anche tra i giovani io vedo poca voglia di lottare e di cambiare le cose.

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Il futuro non è molto roseo, soprattutto per i più giovani. Non solo in Italia, ma in Occidente. Non credo che ci sia una vita d'uscita, se non inventare un nuovo modello economico e sociale.Mettere la politica al servizio della finanza internazionale è stata l'estrema degenerazione del postcapitalismo.

Il problema è che non si vede una forza politica che sia in grado di elaborare questo nuovo modello economico e sociale...

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  • 1 month later...

Penso che noi tutti la stiamo vivendo sulla nostra pelle.

Il mio esempio? Sono disoccupata e sto cercando lavoro. Trovo annunci allucinanti, dalla segretaria che deve essere modella o ex modella, alla donna delle pulizie che deve essere di bella presenza e libera da impegni familiari, al diciottenne con esperienza in cose assurde, al tuttofare che dovrebbe essere pagato 400 euro al mese. Colloqui su colloqui e nessuno richiama, truffe ai danni dei lavoratori (mi è capitato di lavorare e non essere pagata), e chi più ne ha più ne metta. Affitti alle stelle e se anche uno volesse andarsene all'estero, dove trova i soldi per pagarsi il viaggio, le caparre, i primi tempi in una città nuova nell'attesa di lavorare?

Ho smesso di pormi domande altrimenti l'unica cosa che mi viene è un forte esaurimento nervoso e un istinto omicida/suicida.

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