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Quanti sono i gay HIV+?


calvin2010

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Mi pare una statistica ardua da stillare dato che è già molto difficile fare una statistica su quanti sono i gay in generale

 

spno perfettamente d'accordo, anche se ci sono sicuramente studi a riguardo ma non li prenderei x oro colato..

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Il motivo per cui non si danno cifre precise

sulla percentuale di gay infettati

è per non stigmatizzare l'omosessualità

e non far credere che l'HIV riguardi solo noi.

 

I sieropositivi potrebbero sembrarci di meno

perché magari frequentiamo under 40

o perché i nostri amici positivi

ci sentono ostili o spaventati dalla malattia

o perché spesso si frequentano solo tra loro.

 

Se la comunità gay statunitense

somiglia anche solo vagamente a quella tedesca,

non mi stupiscono affatto simili percentuali USA.

A Berlino alla domanda: "Perché sono l'unico che usa il condom?",

il mio amico turco mi ha risposto "perché sei Italiano".

 

Il fatto è che è ancora un problema che riguarda noi... e vedo che tra i miei coetanei gay c'è moltissima ignoranza al riguardo, evidentemente lo sentono come un problema distante a loro, un problema dei gay grandi, che guarda caso sono anche, credo, i più informati in materia.

Molti gay si nascondono anche dietro al fatto che "ora la maggior parte dei nuovi infetti sono etero" ma che vuol dire? La percentuale di gay infetti è comunque molto elevata vedendo quanti sono i gay totali rispetto agli etero totali!

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A me pare che di campagne mirate ai gay se ne facciano abbastanza,

ma rispetto agli anni Novanta oggi i giovani omosessuali

si incontrano più spesso attraverso internet rispetto che nei locali

e "fare una campagna in internet" è molto più difficile;

così diventa arduo far avere ai giovani informazioni.

 

Dovrebbe pensarci la scuola, ma sappiamo come funziona

e non è neppure detto che sia efficace farlo dire a un prof...

 

Il problema più complesso delle nuove campagne sull'HIV

è conciliare due necessità.

Spaventare i sieronegativi e rassicurare i sieropositivi.

Dobbaimo dire che l'HIV esiste ancora e insieme dire anche

che nel 2011 in Italia di AIDS non si muore più*

Come si fa?

 

Dobbiamo essere realistici ed ammettere che chi si ammala oggi

quasi mai è un ingenuotto che non è stato ben informato.

Il sieropositivo del 2011 quasi sempre è consapevole del rischio,

esattamente come con chi fuma, beve e mangia cibi grassi

e crede che dieci o vent'anni di vita in meno

valgano il sesso senza protezione.

 

Senza dimenticare chi si fa infettare apposta dal partner

per cementare così la loro unione

(Ho recentemente scoperto il nome di questa tendenza,

si chiama "Sindrome di Samo")

 

* Il guaio dell'HIV è che moltissimi lo scoprono

quando ormai sono già in fase conclamata, quindi in AIDS

e non sempre è possibile far regredire la malattia.

Per questo la cosa davvero importante oggi

è invitare tutti i maschi omosessuali

a farsi almeno un test HIV l'anno.

Perché se scoperto in tempo le speranza di vita sono altissime.

Questa - credo - debba essere la nostra direttiva primaria oggi.

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Il guaio che è molti gay non si fanno il test dell'HIV, "perché non ho alcun sintomo".. e se provi a farli ragionare ti prendono per un ipocondriaco.

Cito l'esperienza di un mio amico, è stato due anni con un ragazzo, aveva rapporti non protetti con lui nonostante avesse scoperto più volte che lo cornificasse, oltretutto ora che si sono lasciati non vuole fare il test... perché non ha alcun sintomo, senza nemmeno sapere se l'ex aveva quei rapporti protetti o meno... e ne conosco altri di questo stampo, ma a volte parlare di queste cose è scomodo perché ti fanno passare per uno "sfigato" che non si sa godere la vita.

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A Berlino alla domanda: "Perché sono l'unico che usa il condom?",

il mio amico turco mi ha risposto "perché sei Italiano".

 

ma sul serio? non avrei mai pensato che in germania fossero messi peggio.

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Il problema di internet è più vasto e

bisognerebbe trovare il modo per affrontarlo

visto che le associazioni si svuotano ; bisognerebbe

trovare il modo di investirci sopra in modo autorevole

a 360°. Certamente la cultura del controllo periodico

è il messaggio da privilegiare, che occorra usare il

preservativo oramai lo si sa, chi non lo fa sa di

assumersi un rischio.

 

Io temo che l'evoluzione positiva sulle cure, anche

tralasciando le stupidaggini di chi dice che sia un

problema del passato o degli over 40, renda

difficile "spaventare".

 

I giovani ti danno dell'ipocondriaco, i meno giovani

assumono comportamenti a rischio in modo consapevole.

 

C'è poi il problema dell'immigrazione, anche gli immigrati

sono sovrastimati nel tasso di sieropositività. Per ora la

cosa non smuove grande interesse sociale ma è miope, perchè

indirettamente, se non si fa niente, i nuovi contagi tenderanno

ad aumentare.

 

Se si facessero campagne di controllo periodico ( come il SSN fa

per il tumore al seno ) ed educazione sessuale a scuola, sarebbe

tutto più facile. Bisognerebbe passare dalle campagne di comunicazione

sociale ai programmi di intervento diretto.

 

Peraltro la spesa preventiva, diminuirebbe quella farmacologica successiva.

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Ma come si fa a non essere spaventati nonostante le cure? Come se ci fosse qualcosa di positivo a vivere il resto della propria vita dipendendo da delle medicine che comunque ti ammazzano anche loro?

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Hinzelmann, non farmi incazzare :)

Peraltro la spesa preventiva, diminuirebbe quella farmacologica successiva.

Sei consapevole vero che la "spesa preventiva" la paghiamo noi militanti

e che la "spesa farmacologica" la pagano i contribuenti?

Lo Stato dovrebbe investire in queste campagne,

proprio per risparmiare denaro in futuro.

Ma poi salta fuori l'Assessore Regionale dell'UDC e della Lega

che ti dice: "Perché finanziamo la salute dei froci

e non investiamo nei Padani/Eterosessuali/Cattolici e nei loro bambini?"

Ne consegue che ti tolgono i fondi e ci finanziano la Sagra della Soppressa...

 

L'immigrazione e l'HIv è un problema densissimo

che però ha a che fare con una eventuale

campagna mirata verso i clienti delle prostitute.

 

ma sul serio? non avrei mai pensato che in germania fossero messi peggio.

 

Sono i rischi dell'informazione sanitaria.

Noi Italiani siamo fermi a "Philadelphia"

e se dici che sei sieropositivo non ti parlano più.

In Germania dire che hai l'HIV è come dire che hai il diabete...

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Mai vista una? Bene.

Questo è un ottimo punto di partenza.

 

Dove vivi? Che posti frequenti?

Ma - soprattutto - con chi te ne puoi lamentare?

 

Voolantini informativi e manifesti

hanno bisogno

1) Di un locale dove appiccicarli

2) Di un gruppo locale indipendente che li produca a sue spese

3) Di un un gruppo locale ArciGay che se li faccia inviare da Bologna

4) Di uno o più volontari che li vadano ad affiggere

5) Se il locale si rifiuta di affiggerli ed è ArciGay, di qualcuno con abbastanza palle da dirgli "ti togliamo la licenza"

6) Se il locale si rifiuta di affiggerli e non è ArciGay, di molta gente con abbastanza palle da dire "vi facciamo un picchetto davanti e chiamiamo i giornalisti"

 

In quale di questi punti c'è la magagna?

Individuato il problema, si procede con la soluzione.

 

Se non frequenti locali, la questione si complica.

Delle affissioni cittadini non costano meno di diecimila euro.

E i soldi della Regione diventano indispensabili

(chi governa la tua Regione? E il tuo Comune? E il tuo Stato?)

e poi dopo un mese tornerai a dire "non si fanno più campagne!"

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Cose utili per una campagna seria:

1) Di un locale dove appiccicarli

2) Di un gruppo locale indipendente che li produca a sue spese

3) Di un un gruppo locale ArciGay che se li faccia inviare da Bologna

4) Di uno o più volontari che li vadano ad affiggere

5) Se il locale si rifiuta di affiggerli ed è ArciGay, di qualcuno con abbastanza palle da dirgli "ti togliamo la licenza"

6) Se il locale si rifiuta di affiggerli e non è ArciGay, di molta gente con abbastanza palle da dire "vi facciamo un picchetto davanti e chiamiamo i giornalisti"

7) Una campagna TELEVISIVA a carico dello stato.

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Non conosco le statistiche ma so da fonti mediche che è la diffusione fra gli eterosessuali che preoccupa di più, in quanto i gay dagli anni 80 ad oggi si sono tutelati di più e sono maggiormente a conoscenza dei metodi per evitare il contagio.

 

Certo non va presa sottogamba, non è come contrarre l'influenza, molti film la fanno apparire come una malattia con cui è facile convivere ma non è affatto così, per non parlare della boiata colossale riguardo al fatto che possono passare anni senza avere sintomi, in realtà dopo il periodo finestra i sintomi si sentono eccome!

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Per film intendo un pò tutti in generale, ora mi viene in mente per esempio il telefilm Brothers and Sisters dove un gay anziano scopre di avere l'HIV circa 20 anni dopo il contagio durante i quali non si è accorto di nulla :bored:

 

Il periodo finestra è quello durante il quale pur avendo contratto il virus gli anticorpi non si sono ancora formati e quindi qualunque test risulterebbe negativo, il periodo dura al max tre mesi ma solo in casi estremi, in realtà dura quasi sempre 20 gg circa.

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E tu vuoi dirmi che si hanno sintomi dopo il "periodo finestra"?

Beh, magari; sarebbe tutto molto più facile per la diagnosi.

 

In realtà puoi (ma non sempre) avere un po' di febbre

appena entri a contatto col virus; poi l'HIV sembra "sconfitto"

e diventano registrabili gli anticorpi solo dopo il periodo finestra.

 

Appena scopri di essere sieropositivo

ti sottoponi a controlli ogni circa tre-sei mesi

per vedere quanti anticorpi e quanti lifociti CD-4 hai;

appena i valori salgono/scendono oltre una certa soglia

entri in terapia fino a che non si stabilizzano di nuovo.

E poi ritorni sotto controllo periodico.

 

Ma i sieropositivi non in fase conclamata possono stare benissimo,

è pericoloso credere di poter riconoscere i sieropositivi

e pericolosissimo dirsi "non posso avere l'HIV, perché sono in salute".

 

In dipendenza dalle condizioni del tuo sistema immunitario

possono passare mesi e anni prima di entrare in fase conclamata,

senza che tu ne abbia il minimo sospetto.

Se ti comparisse il sarcoma di Kaposi dopo venti giorni,

sarebbe molto facile prevenire la diffusione del virus.

 

Nessuno dei miei amici sieroconvertiti negli ultimi cinque anni

ha ancora cominciato la HAART; uno ha dei valori davvero invidiabili.

 

Ciascun positivo è un caso a sé;

è inutile aspettarsi un decorso piuttosto che un altro

(o un'infezione opportunistica specifica come "campanello d'allarme")

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Ovviamente non parlavo di quei sintomi e di quelle sindromi tipiche della fase conclamata della malattia, e che fanno da campanello d'allarme per l'HIV, ma di quei piccoli sintomi (febbre alta, spossatezza ecc..) che possono essere confusi con altre patologie ma che comunque ci sono (lo dicono i medici non lo dico io).

 

Poi ovviamente possono esserci soggetti che non hanno alcun sintomo immediato ma di certo questa situazione non si potrae per anni. Per il resto sono d'accordo con te "stare bene" apparentemente non deve far abbassare la guardia nei confronti della malattia.

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Ho dovuto cercare in Wikipedia inglese un articolo

sui "long term non progressor" (LTNP)

perché non avevo idea di come viene tradotto in italiano.

http://en.wikipedia.org/wiki/HIV_disease_progression_rates

 

C'è anche proprio una voce specifica:

http://en.wikipedia.org/wiki/Long-term_nonprogressors

 

Non ho capito come negare l'esistenza degli LTNP

potrebbe essere un vantaggio per la prevenzione.

 

Anzi, io li cito spesso proprio per invitare

a fare il test anche gli individui che si sentono sani...

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

Non ho capito quindi se 1 su 4 è attendibile o meno.. io credo di no.

Io conosco 1 sola persona sieropositiva.... però è anche vero che non è una cosa che le persone sbandierano.......

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  • 2 months later...

Purtroppo ragazzi le percentuali sono altissime, a livelli pazzeschi. Vi dico una cosa brutta: sono stato a Sydney, sapete quanti sono i sieropositivi stimati? 1 su 6, il livello di contagio è pari all'Africa. Se non mi credete provate a fare una piccola ricerca, vedrete che ho ragione. In america non sono mai stato, ma mi viene da pensare che in città come New York le cose siano più o meno a quel livello.

 

In Italia? Beh, un po' meno di sicuro, ma basta che proviate a infilarvi in una qualsiasi dark room e vedrete come una gran parte di gente faccia sesso senza il minimo problema o protezione...

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Per fortuna... perché nelle dark è sublimato il fallimento di decenni di campagne di informazione... :(

 

Non credo che fra noi ci sia chi non ha mai commesso qualche imprudenza... ma in certi contesti l'imprudenza diviene regola.

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Il Fede, credo di essere l'unico forumista (oltre a te)

che sia mai entrato in una dark-room.

In Italia ho trovato il livello di protezione molto buono,

ottimo in Norvegia e pessimo in Germania.

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io a 18anni ci sono entrato in dark, era la discoteca chicos di brescia, e mi sono fatto fare un doppio pompino da un tipo di reggio emilia, gli sono venuto 2 volte senza preavviso :p nel mentre il mio ragazzo limonava con me...

 

a 18anni volevo provare parecchie cose... mi è servito per capire che gusti avevo... anche posizioni sessuali... vedo molta gente che se venisse interrogata sul fare sesso NON in modo monotono prenderebbe da non classificato a 1 o a un generoso 4.

 

come esperienza non mi è mai capitato di andare in sauna... prima o poi la farò... solo che non è una priorità.

 

per me la dark... (e parlo del sesso con persone che non vedi) non vale la pena. non sento una connessione del tipo "siamo una stessa famiglia" a 18 anni magari la sentivo, e magari mi facevo delle persone che non erano il mio tipo...

un po' come quando giochi o studi con persone che non sono il tuo tipo... poi ho visto che è pieno di gente che fa la diva, che non c'è solidarietà... e quindi separo tra amici e scopamici...

ci sono alcuni magari carini o sexy... ma mettono certi messaggi: non chiamarmi se, non chiamarmi se, non chiamarmi se... tutta una lista degna dei douche bag di grindr... che mi passa la voglia di conoscerli...

 

quindi tenendo conto che prima per me fare sesso era come giocare... e se un amico me lo chiedeva non dicevo mai di no... ma adesso non ragiono più così...

 

trovo la dark inutile.

c'ero stato una sola volta, e cmq preferivo sempre conoscere bene le persone prima di farmele :D

adesso se le conosco bene, non è pure garantito che me le faccia quindi...

 

per quanto riguarda darkroom come luogo per scopare con il fidanzato... lo trovo squallido, come squallido farlo nel cesso pubblico o in auto...

ho casa mia... (da quando avevo 19 anni) e ho sempre preferito usare quella :D

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  • 6 months later...

Non conosco le statistiche ma so da fonti mediche che è la diffusione fra gli eterosessuali che preoccupa di più,

 

Rispolvero questo topic per parlare di una cosa che mi sta a cuore e che questo post di @@Altair mi ha fatto venire in mente!

Secondo me questo fatto degli eterosessuali non è poi del tutto vero, nel senso... sì, magari ora molti eterosessuali si staranno infettando ma la stragrande maggioranza delle persone sieropositive continua ad essere omosessuale (secondo il mio libro di microbiologia medica circa il 60% delle persone HIV+ sono omosessuali, una percentuale altissima se si pensa che gli omosessuali sono una minoranza della popolazione!)

E oltretutto questo fatto sta facendo prendere il tema HIV alla leggera da parte di molti ragazzi gay, perché tanto ormai è un problema degli etero... quando invece, purtroppo, non è affatto così!

E' ancora, preponderantemente, un problema legato alla comunità gay!

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Quel che so di sicuro è che gli eterosessuali che vengono contagiati sono numericamente di più, ma essendo i gay molto meno numerosi lo sono in percentuale maggiore.

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I gay dovrebbero rappresentare il 25% delle nuove infezioni

e - a meno che non sia gay uno su quattro - siamo più a rischio.

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Coeranos forse non ho capito quello che hai detto...

Però mi pare tu ti stia sbagliando...

Se ho un milione di infetti e il 60% sono omosessuali vuol dire che 600 mila persone gay sono sieropositive! Ora, non capisco cosa centri il fattto che siamo di meno per questo la percentuale è più alta... A meno che tu non stia parlando dei nuovi infetti! In quel caso forse hai ragione, però sulla popolazione infetta la maggior parte sono gay e non c'entra il fatto che siamo di meno

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