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ma alla fine i valori spariscono di fronte la vita vera?


R.POST

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sento tanto parlare di compromessi: la vita non è solo bianca o nera, bisogna comprendere le circostanze, e a volte bisogna scendere a patti con le cose più grandi di noi. personalmente sono sempre stato per le distinzioni nette, anche per ridurre la possibilità di situazioni ambigue e fallaci che, credo, non portino mai niente di buono. ho fatto tanti sbagli, male ad alcune persone, c'è chi me lo ha restituito, e bene, ma sulla dignità sono sempre stato intransigente. è l'unica cosa su cui ho fondato le mie scelte, anche se mi ha portato svantaggi, sono sempre stato contento di potermi guardare allo specchio. di recente però un'amica mi ha parlato della sua situazione familiare e il modo che ha avuto di esporre la vicenda mi ha fatto questionare sul fatto se non fossi io lo sbagliato nella vicenda.

 

situazione: la sua è una tragica storia di ordinario grigiore: la madre cornuta, il padre apatico, la sorella grande torna dopo una convivenza e si scopre incinta dell'ex fidanzato. disastro alla beautiful, che non solo soffre di una certa stereotipicità all'italiana, ma mi vede anche accusato di essere troppo pragmatico. perché naturalmente, se mi si chiede un'opinione, io la esprimo in base ai dati che ho in mano, e credo sia chiaro come l'acqua cosa bisogna fare quando sei una trentenne che vive ancora con i genitori, e ti scopri incinta di un uomo che non ti vuole, e dovrebbe essere chiaro anche cosa fare quando tuo marito si consola con le mogli delle altre.

 

premessa: non sono nato ieri, mi rendo conto che il fattore tempo giochi un ruolo fondamentale e che tanti anni di matrimonio non possono venire messi in discussione così facilmente, e sforzandomi mi rendo conto anche del fatto che un'interruzione di gravidanza sia dolorosa e drammatica.

 

però: la mia amica è ben consapevole che non ci sia molto da fare. voglio dire, non è che il padre copra di soldi la madre. anzi è piuttosto tirchiaccio da quello che so. capirei che una donna, pur cornuta, se lo voglia tener stretto a merito delle tante ville e gioielli che gli deve, ma non è così. capirei anche che la figlia grande si voglia tenere il bambino per motivi religiosi, o perché spera di convincere l'ex a stare con lei, ma è una laica e indipendente giovane in carriera, almeno dalle ultime cose che so su di lei. o magari lo tiene per poi darlo in adozione? sarebbe la soluzione più nobile ma dubito fortemente.

 

il problema: quando mi ha chiesto un'opinione a riguardo non ho potuto far a meno di dire la mia. relazioni (e feti) non si buttano all'aria con uno schiocco di dita, ma qual è l'alternativa? se sua madre è una di quelle cinquantenni energiche che va in piazza a manifestare contro l'oscenità maschilista del presidente del consiglio, mi aspetto che sia coerente con i propri valori e dia un calcio in culo al marito che si scopre essere maschilista. o almeno, che si faccia pagare bene invece di far finta che non succede niente. altresì mi aspetto che una trentenne del duemila si renda conto che non è proprio il caso far nascere un figlio quando sei precaria, da sola, senza uno straccio di indipendenza. ma il punto non è questo, la vicenda è fatta di miserie personali che solo i protagonisti possono sapere gestire.

 

il punto è che appena ho aperto bocca sono stato investito da un'ondata di accuse volte a sminuire il mio punto di vista. mi ci ha fatto rimanere così male questa cosa, perché mi è stato detto che non so cosa voglia dire essere sposati per trent'anni (vero, non ce li ho nemmeno io 30 anni), mi è stato detto che non so cosa voglia dire ritrovarsi incinta all'improvviso (verissimo, mi manca proprio l'utero) e mi è stato anche detto che non è che quello che si dice e si professa debba rispecchiare necessariamente le decisioni che si prendono quando si è immersi in una situazione fino al collo, che a volte si può perdonare, oppure valutare le proprie responsabilità e rendersi conto che se qualcuno ci ferisce (o ci frega, nel caso dell'ingravidatura inaspettata) forse è anche un po' per colpa nostra.

 

ma io dico: e quindi? su questa terra solo chi ha 60 anni (magari di cui 30 passati in un matrimonio) può avere un'opinione? solo chi è rimasta incinta può suggerire cosa l'evidenza delle prove denuncia con una certa urgenza? non è sufficiente avere valori, credere nella propria indipendenza, e intelligenza, nell'uso degli strumenti che il mondo moderno ci mette a disposizione per valutare le situazioni che ci dipanano davanti? ci sarà sempre qualcuno che a un certo punto dice "ma tu non puoi capire perché non ci sei passato"? e allora che mi si chiede a fare qualcosa? e soprattutto: che insegnamento devo trarre dal vedere due donne che manifestano e si indignano contro lo schifo del mondo moderno, ma poi però sono le prime a tenersi strette gli uomini che le hanno fatte fesse? allora i valori non esistono? o esistono "finché non sei coinvolto"? si dice tanto che gli adolescenti abbiano la forza dell'inesperienza dalla loro, beh io adolescente non sono più da un pezzo e anche nella mia vita adulta mi sono portato appresso l'idea che compromessi, io, in campo personale non ne faccio. e non è che non sono mai stato innamorato o non ho mai avuto una tentazione, tutt'altro, ho fatto tanti errori ma alla fine me ne sono tirato fuori, non perché sono "bravo" ma perché dovevo rendere conto all'immagine che vedevo nello specchio, volevo rendere orgogliosa quell'immagine per poter continuare a ripetere, ogni giorno, "ho avuto la possibilità della scorciatoia X ma non l'ho presa, io scelgo la strada lunga ma integra" perché tale è il mio modello di vita. io che fino a ora ho perso amicizie, relazioni, anche occasioni, per non avere timore di guardarmi allo specchio e a quanto pare è proprio lo specchio per primo a non importarsene. ma allora i valori non esistono di fronte la vita vera? voglio solo saperlo, perché per me si può fare tutto a questo mondo, ma bisogna ammetterlo e dire le cose come stanno.

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A volte le persone che ci chiedono consigli,

in realtà non ne vogliono davvero.

Mi sembra questo il tuo caso.

 

A volte anche quando sembrano accettare i consigli razionalmente,

poi agiscono in modo completamente indipendente.

 

In questi casi, bisogna sorridere e dire:

"Qualunque sarà la tua scelta, cercherò di sostenerti"

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Alla fine se non le piacciono i consigli che non se ne faccia dare o non giudichi.

Il discorso su non ci sei passato a volte lo uso pure io, perché non sempre riesco a spiegare il senso di smarrimento che a volte mi coglie impreparato. Ma mi rendo conto che la mia situazione, come quella della tua amica sono giudicabili soprattutto se chiedi giudizio.

Devo dire che probabilmente tu hai fatto bene ad esprimerti, ma dato il momento delicato ci sta che lei cercasse un'ancora, che tu non le hai dato, forse troppo realista rispetto a quello di cui aveva bisogno.

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e soprattutto: che insegnamento devo trarre dal vedere due donne che manifestano e si indignano contro lo schifo del mondo moderno, ma poi però sono le prime a tenersi strette gli uomini che le hanno fatte fesse? allora i valori non esistono? o esistono "finché non sei coinvolto"? si dice tanto che gli adolescenti abbiano la forza dell'inesperienza dalla loro, beh io adolescente non sono più da un pezzo e anche nella mia vita adulta mi sono portato appresso l'idea che compromessi, io, in campo personale non ne faccio. e non è che non sono mai stato innamorato o non ho mai avuto una tentazione, tutt'altro, ho fatto tanti errori ma alla fine me ne sono tirato fuori, non perché sono "bravo" ma perché dovevo rendere conto all'immagine che vedevo nello specchio, volevo rendere orgogliosa quell'immagine per poter continuare a ripetere, ogni giorno, "ho avuto la possibilità della scorciatoia X ma non l'ho presa, io scelgo la strada lunga ma integra" perché tale è il mio modello di vita. io che fino a ora ho perso amicizie, relazioni, anche occasioni, per non avere timore di guardarmi allo specchio e a quanto pare è proprio lo specchio per primo a non importarsene. ma allora i valori non esistono di fronte la vita vera? voglio solo saperlo, perché per me si può fare tutto a questo mondo, ma bisogna ammetterlo e dire le cose come stanno.

 

 

Per quanto riguarda il giudizio da dare su questa vicenda, io sarei severo, o meglio rigoroso, nei confronti della trentenne, che ha tutti gli strumenti e le energie per prendere delle decisioni magari difficili e che sembra non farlo, cominciando dal fatto di farsi mantenere alla sua età dai genitori. Non è strano che, stando così le cose, alle prime scelte più difficili si riveli de tutto inconsistente. Viceversa sarei più indulgente sulla madre. A meno che non sia quell'energica cinquantenne, combattiva e impegnata che descrivi (non ho capito se ti riferisci esattamente a lei), credo che a una certa età possano venire a mancare proprio le energie, o le motivazioni, almeno in certi casi, e subentri una accettazione di tutto, fondata o sulla noia, o sulla paura della vecchiaia in solitudine, o semplicemente su fatto che non si sa come affrontare una nuova vita da soli.

 

Rispetto agli interrogativi più di fondo, io credo due cose. Diffido di coloro che manifestano e si indignano contro lo schifo del mondo moderno. È una posizione già di per sé sospetta di una certa esteriorità. Chi ha una coscienza morale ragiona in silenzio, evita di parlare troppo e di far parte di cori, un altro sport come tanti altri che regolano la rappresentazione di sé nel «mondo della comunicazione», dove è molto facile trovare false identità, costruzioni inventate. Ed è inoltre una posizione "facilina": lo schifo non è del mondo moderno, questa è una posizione ingenua e passatista che non scava nella realtà, e, non scavando, resta superficiale. Per cui non ci si deve stupire che essa sia anche superficialmente vissuta, in proprio, all'atto pratico, da chi la professa.

 

Quanto ai valori, essi sono, drammaticamente, ciò che ci separa dagli altri. Avere un valore è fatalmente un processo di individuazione, un uscire dal branco (da qualunque branco). Insomma, il primo effetto di concepire dei valori, uno stile di vita, un progetto per sé stessi, delle cose in cui si crede e alle quali ci si conforma, è essere più soli. Naturalmente si può e si deve trovare dei compagni di vita, degli amici, dei sodali, con i quali si condividono questi valori (o, al limite, il fatto di avere dei valori - se i valori sono diversi). Però per una persona che si trova, molte altre (rivelatesi alla prova dei fatti inconsistenti, se non corrotte) se ne perdono, e anche a me è successo. E tuttavia credo che persone che optano per una certa autenticità, di schietteza e critica verso se stessi, per comportamenti umani - «diventiamo umani» -, per una vera costruzione di sè, ce ne siano

ed è immensamente bello trovarle.

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Sei sicuro che la sua reazione spropositata non derivi solo dal fatto che la cosa la riguarda in prima persona? Classica situazione da "io dei miei familiari posso dire peste e corna quanto voglio ma appena un esterno prova a criticarli scatto sulla difensiva". Lo facciamo TUTTI checche' se ne dica... sicuramente la tua amica non e' da meno. Io al posto tuo mi chiederei, se foste stati in due ad osservare la situazione di un terzo, anziche' la sua, ti avrebbe dato ragione magari? Sta usando due pesi e due misure solo perche' si parla di sua madre e di sua sorella?

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posso dire come mi sarei comportato io. l'avrei ascoltata, l'avrei abbracciata.

l'avrei trascinata fuori di casa e portata a prendere un cappuccino, con annesse risate e scemate.

non lo so, se avrei consigliato qualcosa, o risposto alle sue richieste di consigli.

sono cose talmente soggettive che, anche se fatto a fin di bene, spesso come apri bocca in questo genere di situazioni, ti si ritorce contro.

Tia.

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AndrejMolov89

Credo che sia umana e non un immagine di uno specchio. Il mio rotto, quindi, non posso guardarmi allo specchio e dire qualcosa sulla mia integrità morale e sul fatto che ho fatto quel che ritenevo giusto.

Da un lato comprendo il tuo sentirti ferito, dall'altro, semplicemente, se vuoi realmente essere d'aiuto, oltre a metterti nei panni dell'altra persona, cosa molto difficile, bisogna che tu la guidi nei ragionamenti, la tua visione vizierà tutto quel che gli dirai, ma l'unico aiuto che tu puoi dargli sono degli utensili per costruire qualcosa. ^^

 

Quoto Isher, e aggiungo che personalmente critico il mondo moderno per fuggire dalle mie responsabilità, e soprattutto dalla fatica di conoscerlo. L'importante non è non avere un immagine, l'importante è che lo specchio in cui ci guardiamo non siano gli occhi, le parole e le espressioni degli altri, cosa che faccio regolarmente, che sto facendo ora, e che sto facendo ora ammettendolo ( funzione ricorsiva XD)

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privateuniverse

In effetti, è vero che la gran parte delle cose non si capiscono fino in fondo finché non ci si è passati; ma questo non può essere l'alibi per presentare la propria versione dei fatti come l'unica vera, almeno non se si va a chiedere consiglio.

Personalmente, quando mi si chiede un consiglio, cerco sempre di mettermi nei panni del mio interlocutore; ma non credo che il compito di un amico vero sia quello di dire quel che i suoi interlocutori vogliono sentirsi dire. Quando chiedo un consiglio io credo di apprezzare il fatto che un amico mi dica quel che pensa LUI, e suppongo che la stessa cosa valga quando sono io quello cui i consigli vengono chiesti. L'importante è che il consiglio non si traduca in un giudizio sul proprio interlocutore.

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  • 2 weeks later...

Caspita... hai messo un bel po' di carne al fuoco!

 

Ora è tardi e non so se riuscirò a scrivere molto, ma come primi spunti non posso non dirti che ho notato nel tuo post di apertura il rimarcare una certa intransigenza e decisione, nel come affronti la tua vita, o almeno così traspare...

La cosa ha i suoi pro e i suoi contro, certezze e rischio di fare errori di valutazione allo stesso tempo... ma non stiamo parlando di questo, no?

Tornando ora al confronto con la tua amica, credo si siano unite due condizioni difficili: lei parlava di una situazione molto importante, su cui ti ha chiesto un'opinione... ma forse in realtà (come ha scritto Almadel) non le interessava realmente una tua risposta, stante il fatto che lei non può avere ruolo ATTIVO in tali questioni. Tu le avrai dato il tuo punto di vista (che personalmente condivido) e lei di fronte alla dura verità, che sua sorella e sua madre altro non sono che due donne che scendono a compromessi molto avvilenti, ha reagito in modo esagerato.

 

Non credo tu abbia sbagliato nulla, piuttosto lei dovrebbe chiedere pareri se ha realmente voglia di ascoltare il prossimo, altrimenti è inutile.

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secondo me più che un consiglio lei voleva sfogarsi. In genere è così...

 

cmq io credo che spesso è facile parlare e dire "io la penso così" finchè si parla di situazioni a noi esterne ma poi quando certe cose ti capitano anche se tu razionalmente sai cosa fare, non ci riesci. Cioè secondo me queste due donne sanno benissimo razionalmente cosa devono fare, proprio in base ai loro valori, ma sanno anche che per ora non riescono ad agire diversamente. Forse proprio questo senso di impotenza le ha fatte reagire così duramente nei tuoi confronti.

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purospirito

<<Sono tutti finocchi con il culo degli altri!>>

 

é inutile, la futilità del non riuscire a guardare le situazioni con oggettività è triste e penosa. Crogiolandosi sulle loro disgrazie senza trovare il coraggio di fare quello che va fatto!

 

E poi scusate se sono diretto, ma sono donne. Che cosa c'è da aspettarsi!

 

L'intelligenza come dici tu non è fattor comune purtroppo e a volte deve essere altamente sfruttata per saper tacere... cosa che forse in questo momento non sto facendo, ma mi premeva dirlo!

 

Beh se un valore c'è, è il mio bene, e quello è sacro di fronte al mondo!

 

Quindi ci si comporta di conseguenza!

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  • 4 weeks later...

Tu il tuo consiglio lo hai dato, se non lo hanno gradito e/o non lo seguiranno a sto punto sono cavoli loro...fregatene e non farti il sangue amaro per le contraddizioni altrui.

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