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Se esistesse una "cura" per l'omosessualità la usereste?


calvin2010

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ForbiddenLove

se diventare etero significasse anche rinunciare alla mia creatività, alla mia sensibilità, alla mia forte empatia con le ragazze... non so se farei questa scelta... molto probabilmente sì perchè io proprio per la mia personalità e per la mia percezione di sessualità sono spesso portato a soffrire quindi diventando etero non avrei più troppi problemi nel socializzare, non mi sentirei più un pesce fuor d'acqua in vari contesti e soprattutto non risentirei delle cose per le quali ora risento perchè, in linea di massima, un ragazzo etero ha meno sensibilità di un ragazzo gay...

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Beh personalmente non vedo cosa ci sia da essere orgogliosi del proprio orientamento sessuale.

Qualunque esso sia.

Poi è chiaro, se uno continua a vedere questa ipotetica situazione come una "sconfitta dell'omosessualità" piuttosto che "un' ammissione del fatto che l'omosessualità è una malattia", il discorso diventa infinito.

Finchè ci ostineremo a chiamare _cura_ qualsiasi cosa che possa mutare l'orientamento sessuale di una persona, ci si scannerà sempre sul giusto/sbagliato che sia.

Ognuno è libero di essere cio' che vuole,quali siano i mezzi per arrivarci non lo vedo molto importante (ammesso che non si parli di omicidio :asd: ), e sopratutto, il perche' uno vuole arrivarci, non deve per forza significare la "sconfitta" di cio' che si era prima.

Tutto rigorosamente imho, chiaro.

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ForbiddenLove

Zigulì, ci sono molti aspetti che apprezzo e per i quali mi sento fiero di essere parte del mondo gay ma, allo stesso tempo, condanno l'eccessiva promiscuità, l'importanza ossessiva che si da all'estetica ed anche la mancanza di stabilità nei rapporti... un altra cosa che non tollero è l'insorgere di etichette come checca, orso ecc ecc. mi snervano perchè io vorrei essere considerato come persona unica, con le sue peculiarità e non in base al mio ruolo sessuale ed alle mie caratteristiche psicofisiche. per queste ragioni, sono orgoglioso di essere gay ma fino ad un certo punto superato il quale decido di adottare uno stile di vita più sobrio.

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Alcune risposte di questo topic mi fanno pensare che sinceramente molti rispondono affermativamente, e prenderebbero la pillola, solo perché non hanno la più pallida idea di cosa significhi veramente l'eterosessualità, e in cosa consista viverla.

 

Io non la prenderei mai, e in un certo senso anzi sento di aver già rinunciato, penso che per molti sia stato lo stesso: l'opportunità di vivere una vita eterosessuale c'è stata e l'abbiamo rifiutata. Pensateci: non finite per caso in una vita out, con una relazione solida. Tranne a pochissimi, non 'capita' e basta, almeno per me non è stato così. Preferisco pensare di aver guidato io nella direzione precisa che mi era più consona.

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Beh oddio,spetta...

Vivere una vita eterosessuale quando si hanno pulsioni omosessuali non è minimamente paragonabile al vivere una vita eterosessuale con solo pulsioni etero.

E' quello che dicevo prima, sentire attrazzione sessuale per un solo sesso,quello opposto, quindi un'attrazione a senso unico.

Una cosa del genere un omosessuale per quanto possa aver vissuto il suo "periodo etero", non la conosce,c'e' sempre stato l'accompagnamento di un "dubbietto".

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Mi chiedo come mai tanta gente in questo forum si scaglia sempre contro NARTH e compagnia bella, visto che fanno la stessa cosa che in questo topic riscuote molto successo.

 

Devo pensare che siano i mezzi che non piacciono, visto che sono l'unica differenza. Fare il lavaggio del cervello per pillola è giusto e per percorso psicologico sbagliato? O forse è una questione di pigrizia: diventare etero con una full-immersion di diversi mesi è uno sbattimento a cui non mi sottoporrei, ma se basta prendere una pillola è uno sforzo che sono diposto a fare. Oppure si ha perplessità sugli effetti a lungo termine? Una pillola che non esiste e non esisterà mai (visto che non solo è ancora da dimostrare che l'omosessualità sia una caratteristica biologica, ma persino che sia una caratteristica discreta e contrapposta all'eterosessualità) è sicuramente più efficace e sicura di una "cura" che abbiamo già, ma che i cui soggetti alle volte sperimentano ricadute.

 

Glissiamo sul tristissimo "nel sesso etero ci sono due ruoli distinti e non interscambiabili". Metterò questa idea nello stesso scatolone insieme a "Ma due donne possono fare sesso?"

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leggere che molti la prenderebbero mi fa un po' cadere le braccia...

non è anche questo l'orgoglio di essere gay?

 

 

 

Beh personalmente non vedo cosa ci sia da essere orgogliosi del proprio orientamento sessuale.

Qualunque esso sia.

 

 

Il tuo è un falso dribbling, Mina.

Fai finta di non capire e di non sapere, e più in generale fai finta.

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Beh quella era decisamente una provocazione :angel:

Tanto che il post non si concludeva li.

Boh non so raga, personalmente vedo, anzi, leggo troppi "problemi" etici e/o morali, non è questione di far finta.

La questione è:

Esiste la pillola,la prenderesti?

E se si, perchè?

Qui ognuno di noi è "chiamato" ad esprimere la propria opinione a riguardo, motivando la scelta.

E non vedo perchè una persona debba leggere in ogni "si" una qual si voglia forma di repressione/insoddisfazione/via di fuga o altro ancora.

E' decisamente limitante. (o limitativo?)

 

@Loup: puoi glissare quanto vuoi,ma per me,come ho specificato, fisicamente,tette e pettorali, figa e buco di culo (bonjour finesse), non hanno niente in comune.

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Beh personalmente non vedo cosa ci sia da essere orgogliosi del proprio orientamento sessuale.

Tipica frase da etero.

Con orgoglio non intendo dire andare in giro a gridare "sono gay e voi no! sono gay e voi nooo"

L'orgoglio penso anche che sia il "non vergognarsi di essere come si è, anzi combattere per i propri diritti"

pensavo si fosse capito che intendessi dire questo.

 

Ovvio.. una persona può essere e agire come gli pare nei limiti della legge,

ma l'uso della pillola, il rifarsi le labbra e altri gesti che considero "estremi" o "eccessivi"

sono indice di insicurezza e non piena accettazione di se.

 

 

Inoltre se vivessimo in un paese "gay-friendly" questi discorsi non penso avrebbero preso una piega simile.

 

 

 

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@Loup: puoi glissare quanto vuoi,ma per me,come ho specificato, fisicamente,tette e pettorali, figa e buco di culo (bonjour finesse), non hanno niente in comune.

 

Esattamente, che cosa c'entra?

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Beh, una cosa la possiamo dire, i post dei contrari alla

pillola sono decisamente più profondi* nella loro analisi

di quelli dei favorevoli. sorriso.gif

* Profondi non è il termine giusto ma non me ne sovviene

uno migliore.

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Voglio raccontarvi questa discussione:

 

Tempo fa in una discussione sui diritti dei gay,

uno dei partecipanti (sostenendo i diritti LGBT)

ha paragonato i gay agli astigmatici. L'analogia

non mi ha trovato d'accordo perchè la disabilità

è qualcosa che limita un individuo fisicamente o

mentalmente mentre non esiste niente che un

etero possa fare e un gay no, ma sopratutto ero

in disaccordo perchè mentre un disabile, se potesse

sceglie, sceglierebbe certamente di essere

normodotato. Io no, non volevo diventare etero,

essere gay mi andava benissimo.

 

Ma perchè? Quanto nel mio "preferire" essere

gay è dovuto all'essermi creato una corazza

ideologica per difendermi da quelli che vorrebbero

cambiarmi a forza? Quanto su questo influisce un'idea

romantica della vita? Perchè è ovvio che quando

mi immagino una vita perfetta la immagino al fianco

di un altro uomo.

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Quanto nel mio "preferire" essere

gay è dovuto all'essermi creato una [...]

 

Moltissimo. Era quello che cercavo di dire, in particolare a Greed, parlando di «cultura»

che si sovrappone a una «natura». In altri casi, parlando con amici, io l'ho chiamata

«fedeltà a sé stessi» (e si può benissimo non averla). Leggiti questo breve articolo

sugli Stoici, facendo in particolare attenzione al concetto di oikeiosis, che designa:

 

un movimento attivo, un impulso istintuale a rivolgersi verso [sé stesso]

e ad appropriarsi della costituzione che si sente appartenere (oikein) a sé come la propria.

 

http://www.filosofiablog.it/stoici/etica-stoica-autoappropriazione/

 

Ora, questo movimento attivo atto a riconoscere sé stessi e ad identificarsi con la propria

costituzione e quindi con il proprio orientamento sessuale e quindi con tutto ciò che lo

promuove e lo rappresenta, simbolicamente e culturalmente (cinema, cultura, storia, letteratura,

pensiero gay), è parte integrante della propria omosessualità e solo per astrazione può essere

separata dall'impulso fisico, sessuale, sensuale che sta alla base. Gli Stoici lo avrebbero

ricompreso nell'oikeiosis.

 

Immagino che sia attivo anche per gli eterosessuali, anche se credo che ci siano delle differenze.

Anche gli etero lo adottano per difesa, inizialmente: essi, soprattutto i maschi credo, sanno

benissimo che devono diventare etero. Forse, dopo che sono diventati etero, essi

sono più portati ad occuparsi di temi più generali, mentre è facile che un gay sia più "ossessionato"

dalla «fedeltà a sé stesso». Ma questo perché se un gay si dimentica troppo a

lungo della, che so, rivendicazione dei diritti gay, socialità e amicizia con gay, insomma di un

contesto di vita gay, in qualche modo lo paga. Perché? perchè siamo una minoranza, e per noi

vigono le regole di una minoranza.

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Moltissimo. Era quello che cercavo di dire, in particolare a Greed, parlando di «cultura»

che si sovrappone a una «natura». In altri casi, parlando con amici, io l'ho chiamata

«fedeltà a sé stessi» (e si può benissimo non averla). Leggiti questo breve articolo

sugli Stoici, facendo in particolare attenzione al concetto di oikeiosis, che designa:

 

un movimento attivo, un impulso istintuale a rivolgersi verso [sé stesso]

e ad appropriarsi della costituzione che si sente appartenere (oikein) a sé come la propria.

 

http://www.filosofiablog.it/stoici/etica-stoica-autoappropriazione/

 

Quoto l'intervento di Isher pressoché perfetto.

 

La pillola non farebbe che convertire l'impulso sessuale spostandolo da un oggetto di desiderio ad un altro, questo ammetterebbe uno di quei grandi paradossi dell'umano, in quanto, da sottomesso alla cura, sarei null'altro che un omosessuale attratto le donne. La mia visione del mondo, i miei intimi e concretissimi progetti non muterebbero insieme all'orientamento, rimarrei in ogni caso improntato - marchiato, se vuoi - da una serie di esperienze omosessuali: e le esperienze, si sa, sono ciò che ci costituisce, ci forma col tempo, ci plasma, e non c'è legge chimica o fisica in grado di scardinare questo semplice assunto. Se adesso a vent'anni dovessi tramutarmi in etero, rimarrebbe l'interezza del mio passato a impormi di informare il futuro sulla base delle sue proiezioni: l'istinto contrasta il progetto che io sono. Una contraddizione. E se istinto e progetto, fino all'avvento della cura, coincidono ma non si identificano, abbiamo un paradosso. Nulla in tutto ciò rileva il ruolo della razionalità, il rigetto dell'eterosessualità non sarebbe meno irrazionale dell'omosessualità che l'ha preceduta.

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Se ci fosse, prenderi pure la pillola

per diventare nero, ebreo e mancino :)

 

Ecco, anch'io.

Ora, un bianco che prende una pillola per diventare nero, è sempre un bianco in un corpo da nero?

Chissà perchè ho il sentore che se un nero prendesse la pillola per lo "sbiancamento" farebbe scandalo,ma se facesse la stessa cosa un bianco,verrebbe additato semplicemente come un coglione.

Il punto, è che tutto sto "casino" c'e' perchè l'omosessuale (ed il nero) ha una "posizione sociale" poco invidiata.

Se invece esistesse una pillola per diventare omosessuali, io dubito che gli etero si confronterebbero con le stesse argomentazioni che stiamo tirando fuori noi.

Perchè?

Perchè hanno i diritti di cui necessitano, non vengono discriminati e altro ancora.

Quindi prenderebbero la pillola per quello che è, un esperimento sessuale.

Perche' proprio come ha detto D. le esperienze plasmano la persona che siamo.

Un eterosessuale che prende la pillola per diventare omosessuale,rimarrebbe un eterosessuale attratto dallo stesso sesso.

Allo stesso modo un omosessuale, post pillola, rimarrebbe un omosessuale attratto dal sesso opposto.

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Leggo solo ora la discussione dry.gif

 

Si inizia con una "mental saw" ponendo come ipotesi che l'omosessualità sia curabile, come le malattie, di fatto non è inutile rispondere a questa discussione, è un po' come fanno i matematici per arrivare a delle dimostrazioni ipotizzando per assurdo.

 

Supponendo che esista un qualcosa che fa cambiare gusti sessuali, dovrebbe fare effetto anche al contrario, cioè far diventare gay gli etero: se mi piace la banana dopo la cura mi piacerà la patata e viceversa, secondo me saranno più gli etero a farne uso di questa sostanza.

 

Conosco 30enni etero che ancora se ne escono con frasi come "le donne sono tutte strane, vorrei essere gay" è segno che se sei infelice lo rimani indipendentemente se ti piace la banana o la patata (oddio il mio modo di dire le cose è alquanto infantile :afraid: )

 

Riassumendo, come è stato già detto, la propria sessualità non deve essere condizionata da una negatività, sia sociale che personale, rinunciare a noi stessi significa fallire.

 

 

 

 

 

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Mina, come puoi dire che questa pillola costituirebbe

un mero esperimento sessuale?

 

Tale sarebbe se i suoi effetti fossero temporanei, mentre

nel caso dato mi pare si ipotizzi siano permanenti.

 

Sarebbero permanenti per un gay, sarebbero permanenti per un

etero...quindi in entrambi i casi non si potrà parlare di

un banale esperimento sessuale.

 

Cadi poi in contraddizione : se il bianco che prende la

pillola è un coglione, allo stesso modo un etero che prende

la pillola dovrebbe essere un coglione.

 

Quindi a te piace l'idea che l'omosessualità possa costituire

un mero esperimento sessuale e cerchi di forzare questa interpretazione

che però non torna ( forse dovresti formulare l'ipotesi di un immaginario

mondo pansessuale...)

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No spe,io nel mio primo post ho specificato che della pillola ne deve esistere anche una versione "per tornare indietro", e da li sto continuando.

Tutto il mio discorso è incentrato su quello.

E non c'è alcuna contraddizione,è ovvio che un etero che prende la pillola sarebbe visto anch'egli come un coglione,semplicemente non l'ho specificato :asd:

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In realtà per i bisessuali è possibile diventare "quasi etero"... è uno di quei casi in cui la terapia riparativa può funzionare, se lo vogliamo considerare un miglioramento XD

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Una pillola per curare l'omosessualità, mi sembra assurda solo l'idea. Innanzitutto non c'è niente da curare, casomai quella che va curata è la società malata in cui viviamo che ancora non accetta totalmente l'omosessualità come una cosa normale. Va curato un governo che non ha ancora neanche fatto una legge contro l'omofobia, che rifiuta di confrontarsi con il concetto di famiglia omogenitoriale. Queste cose vanno curate, pretendendo i diritti che ogni minoranza deve avere. Inoltre è anche una questione di accettazione, chi non ha mai fatto coming out o chi si trova all'inizio di questo percorso desidera spesso poter essere eterosessuale. Questo cambia quando si impara ad accettarsi, quando si capisce che non c'è nulla di diverso in quello che si è e che commettono un errore gravissimo gli altri quando etichettano l'omosessualità come anomalia. A questo punto non ha minimamente senso pensare di diventare etero, il concetto di guarigione è totalmente assurdo e ridicolo, anzi persino offensivo.

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E perché mai qualcuno (in pace con sé stesso e senza problemi psicologici di non-accettazione derivanti dalla società e dalla cultura) dovrebbe mai desiderare una violenza del genere?

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privateuniverse

le suppliche per farlo in un certo modo che quando arrivi a convincerla dietro sembra chissà che hai fatto mentre da gay è semmai la base di partenza

 

E il punto d'arrivo quale sarebbe?

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Cattolicsexboy

Ragazzi,

essere gay o accettarlo di esserlo NON SIGNIFICA ASSOLUTISSIMAMENTE CHE SIA CONVENIENTE ESSERLO.

 

Infatti essere gay è ancora oggi, e credo lo sarà sempre, SFAVOREVOLE, LIMITATIVO E CONTROVERSO.

 

Quindi la cura la farei subito!

Poi con 2 COLPI SECCHI METTO IN PANCIA UN FIGLIO MASCHIO A UNA DONNA E VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

 

 

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WistonSmith

Certo, se la dobbiamo mettere da un punto di vista utilitaristico, per come stanno le cose, in effetti non conviene.

 

Ma a differenza della religione, non possiamo scegliere la nostra natura. La religione è una scelta, ed è una scelta poco conveniente. ;)

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Tutto questo per dire: se esistesse una pillola che magicamente vi facesse

diventare etero la prendereste? Io non sarei felice di farlo ma credo che

sarebbe giusto farlo. E credo che a lungo andare tutti lo farebbero.

 

tutti chi, scusa?

e perchè?

perchè essere gay è una brutta condizione?

 

mi pare di capire, da quello che scrivi, che non te la vivi bene............

 

per quanto mi riguarda, prenderei le medicine se fossi malato.

 

poichè malato non sono, non prendo un cavolo.

 

no, non la prenderei.

 

io sto benone con me stesso.

Mattia.

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Infatti essere gay è ancora oggi, e credo lo sarà sempre, SFAVOREVOLE, LIMITATIVO E CONTROVERSO.

 

E perché mai? In un Paese dove ai gay fosse consentito di sposarsi, adottare (o comunque avere figli in altro modo), con leggi contro l'omofobia e un'istruzione adeguata a tutti i livelli della società, perché mai dovrebbe essere limitante e sfavorevole?

Non esiste solo l'Italia medioevale, esistono Paesi dove questi presupposti sono già in corso di realizzazione, o ci sono già.

L'altra frase preferisco non commentarla... :rolleyes:

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