Jump to content

paura dell'eternità


abacuc

Recommended Posts

:Dsto diventando un rompiscatole,però apro un altro post per condividere una mia...paura.Io credo in una vita dopo la morte,quindi in un'eternità .Ogni volta che ci penso però cado nel panico,mi viene un'ansia a pensare che tutto non avrà mai fine,la monotnia mi spaventa,pensare un ciclo che non termina mai...non riesco a venirne fuori

 

voi che idea avete dell'eternità?se ovviamente ci credete

Link to comment
Share on other sites

però tu non haiu scritto che idea hai TU dell'eternità. Hai detto solo che ci credi...

 

 

ma,fondamentalmente per quanto possa essere bella non so fino a che punto lo resti eternamente.cioè...mi iene in mente l'episodio del piccolo principe che incontra la volpe addomesticata,le cose sono più belle quando le aspettiamo per un determinato momento,altrimenti si cade nella monotonia.Io ho paura della monotonia,per quanto possa essere eternamente serena

Link to comment
Share on other sites

Tu dosi il tempo perché sei uomo, e lo fai con criteri umani e logici. Quindi misuri l'eternità con le nostre categorie mentali, e in definitiva non riesci neppure a concepire cosa sia l'eternità. E non potresti in alcun modo riuscirci!

Non porti questo problema. L'infinito e l'eternità sono "dimensioni" che non abbiamo modo di sperimentare nè tantomeno di percepire, cogliere, pensare, elaborare. Sarà totalmente diverso rispetto a come noi viviamo sulla terra il tempo e lo spazio.  :gha:

Link to comment
Share on other sites

simply_dreamer

non pensarci, semplicemente. cerca di vivere la tua vita meglio che puoi. ci sono molte altre questioni a mio avviso più importanti a cui una persona giovane possa e debba pensare  :gha:

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Io ho paura dell'eternità e del nulla.

Ma fondamentalmente è una paura base, cioè, quando si nasce si ha il kit basic: ci fa paura ciò che non conosciamo. L'eternità oltre ad essere una misconosciuta, non può essere conosciuta. Mettila così, sei un paranoico austriaco, in vagone interamente occupato da francesi che parlano- e ovviamente non sai il francese- :gha:

Link to comment
Share on other sites

Io ho paura dell'eternità e del nulla.

Ma fondamentalmente è una paura base, cioè, quando si nasce si ha il kit basic: ci fa paura ciò che non conosciamo. L'eternità oltre ad essere una misconosciuta, non può essere conosciuta. Mettila così, sei un paranoico austriaco, in vagone interamente occupato da francesi che parlano- e ovviamente non sai il francese- :gha:

 

 

si sono d'accordo,abbiamo paura di ciò che conosciamo.Mi fa una rabbia però sentirmi dire "non ci pensare"...

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Non ci pensare è una risposta saggia se ti tormenta il pensiero. Se vuoi proprio farti del male, prima di tutto definisciti nei confronti dell'eternità, poi accettato ciò che sei, in virtù del tuo limite, saprai affrontare bene il sentimento che nutri per l'eternità :gha:

Link to comment
Share on other sites

Non approvo la soluzione "non pensiamoci" perché è solo un seppellire il problema che rimane per altro invariato. Io ritengo che la mia anima (se ne ho una) alla mia morte tornerà in una forma di Anima Mundi e che il mio stato di coscienza sarà come quello prima della mia nascita.

 

P.S.: la tua "paura" è molto simile al terrore indù del ciclo infinito della reincarnazione. Credi nella metempsicosi?

Link to comment
Share on other sites

Sinceramente io preferisco la monotonia che la morte  :asd:

 

Non approvo la soluzione "non pensiamoci" perché è solo un seppellire il problema che rimane per altro invariato.

 

Ma è l'unica soluzione perchè non ci si può far niente, putroppo  :gha:

Link to comment
Share on other sites

Eheh, Dreamer ha ragione :gha:

 

Sono gli Orientali che hanno paura dell'Eternità,

noi Occidentali in genere abbiamo paura del Nulla.

 

Per questo noi ci siamo inventati la Vita Eterna

e loro si sono inventati il Nirvana:

che è - a conti fatti - l'Annullamento della Coscienza.

 

Abacuc - se ti consola - sappi che Dopo la Morte

proverai esattamente quello che hai provato Prima della Nascita.

Comodo, vero?

Link to comment
Share on other sites

In termini geometrici semplici chi non crede in un aldilà o in una vita dopo la morte può vedere la vita come un segmento.

Tu, abacuc,  ipotizzi almeno così mi par di capire, una esistenza dell'anima assimilabile ad una semiretta, ovvero con un punto di inizio certo (la tua nascita) ed una prosecuzione verso l'infinito.

Almadel, con la sua solita capacità dialettica che confonde più che persuade, ti prende bonariamente in giro rammentandoti che in realtà potresti benissimo essere una retta, nell'ambito della quale si può ritagliare un segmento "terreno" compreso fra la nascita e la morte.

 

Tutto questo per suggerirti che in definitiva, al di là della realtà percepibile coi sensi, per la nostra ragione, e quindi per la nostra conoscenza scientifica occidentale, è impossibile andare ; almeno a mio avviso. Oltre il segmento ci va solo la religione  :gha:.

Forti della razionale impossibilità di congetturare, conoscere, sperimentare una eventuale vita dopo la morte (o anche prima della nascita) , non ci ci rimane che l'obbligo, quasi il dovere di vivere l'unica vita che possiamo sicuramente e  realmente vivere, senza "sprecarla" in ansie ed angosce.

Link to comment
Share on other sites

L'infinito e l'eternità sono "dimensioni" che non abbiamo modo di sperimentare nè tantomeno di percepire' date=' cogliere, [u']pensare[/u], elaborare.

 

Non sono d'accordo. Pensare l'infinito, nello spazio e nel tempo, è quanto di meglio abbiamo fatto da quando esiste l'homo sapiens sapiens; sono problematiche costitutivamente aperte in perpetuo nell'uomo, pensate e di poi elaborate ognuna in differenti declinazioni: le matematiche, la fisica classica (Newton voglio dire..), le filosofie, la letteratura. Tutte discipline col chiaro scopo di sintetizzare, in qualche modo, tutto ciò che è o pensiamo infinito: la più bella delle lettere dell'alfabeto greco ha esattamente questa funzione, parlo ovviamente della ε.

Ciò detto, assumendo di poter continuare ad esistere per l'eternità, la conclusione è banale: impossibile pensare ora, attraverso strumenti razionali e supporti emprico-sensibili, qualcosa di immateriale/spirituale/immaginario ( :asd:); l'eternità, va da sé, è conoscibile solo da chi già eterno. E' la stessa contraddizione del concepire l'inferno: come facciamo ad immaginare sofferenze nel corpo in un (non!)luogo immateriale? O vogliamo dare credito anche ai mistici?  :gha:

Ma se vogliamo riprendere il motivo letterario, peraltro qui dominante, allora la questione si fa più controversa (e scialba, almeno per parte del mio contributo). In altre parole, la vita eterna proverebbe la crudeltà di Dio, una volta di più. Se è vero che l'uomo è stato reso libero di scegliere per sé e per il proprio tragitto, ebbene non è stato lui concesso l'arbitrio primo, se esistere o meno. Costringerlo a non potere in alcun modo rescindere da un contratto mai siglato sarebbe la più infame delle violenze, un abuso giustificato ..dal cambio di giurisdizione, forse?  :)

 

Ma fortunatamente nulla di tutto ciò ha rilevanza; conclusa la vita, non rimane che la chimica.

Link to comment
Share on other sites

Non sono d'accordo. Pensare l'infinito, nello spazio e nel tempo, è quanto di meglio abbiamo fatto da quando esiste l'homo sapiens sapiens; sono problematiche costitutivamente aperte in perpetuo nell'uomo, pensate e di poi elaborate ognuna in differenti declinazioni: le matematiche, la fisica classica (Newton voglio dire..), le filosofie, la letteratura. Tutte discipline col chiaro scopo di sintetizzare, in qualche modo, tutto ciò che è o pensiamo infinito: la più bella delle lettere dell'alfabeto greco ha esattamente questa funzione, parlo ovviamente della ε.

Ciò detto, assumendo di poter continuare ad esistere per l'eternità, la conclusione è banale: impossibile pensare ora, attraverso strumenti razionali e supporti emprico-sensibili, qualcosa di immateriale/spirituale/immaginario ( :asd:); l'eternità, va da sé, è conoscibile solo da chi già eterno. E' la stessa contraddizione del concepire l'inferno: come facciamo ad immaginare sofferenze nel corpo in un (non!)luogo immateriale? O vogliamo dare credito anche ai mistici?  :gha:

Ma se vogliamo riprendere il motivo letterario, peraltro qui dominante, allora la questione si fa più controversa (e scialba, almeno per parte del mio contributo). In altre parole, la vita eterna proverebbe la crudeltà di Dio, una volta di più. Se è vero che l'uomo è stato reso libero di scegliere per sé e per il proprio tragitto, ebbene non è stato lui concesso l'arbitrio primo, se esistere o meno. Costringerlo a non potere in alcun modo rescindere da un contratto mai siglato sarebbe la più infame delle violenze, un abuso giustificato ..dal cambio di giurisdizione, forse?  :)

 

Ma fortunatamente nulla di tutto ciò ha rilevanza; conclusa la vita, non rimane che la chimica.

 

 

 

 

dal momento che nulla sappiamo intorno a noi e alla nostra origine possiamo ipotizzare che esistavamo con Dio come sostanza differente da quella materiale e aver scelto liberamente di esistere...è una contraddizione dire che l'inifinità non possiamo concepirla,noi essere limitati e poi affermare che Dio sia malvagio,dobbiamo astenerci da questo giudizio perchè non ne abbiamo le conoscenze NECESSARIE!

 

Volevo precisare che questo post non l'ho aperto per fare discussioni di portata filosofica...esprimete il vostro pensiero e non quello di altri

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Non sono d'accordo. Pensare l'infinito, nello spazio e nel tempo, è quanto di meglio abbiamo fatto da quando esiste l'homo sapiens sapiens

.

Noi non possiamo pensare all'infinito. Siamo mente limitate, quindi lo presupponiamo :) E' l'esempio della scatola dei cerali della signora olandese: praticamente la copertina di una scatola di cereali rappresenta una donna olandese con in mano un vassoio contenente la stessa scatola dei cereali, che contiene a sua volta quell'immagine e che contiene a sua volta quell'immagine. Se pensassimo veramente l'infinito, cioè, a livello di struttura, eccetera, avremmo la capacità di percepire ogni singola immagine della scatola dei cereali :asd:. Invece, avendo un limite, presupponiamo l'infinito. Quindi l'infinito rimane semplicemente una supposizione, non possiamo concepire l'infinito nella sua definizione pura e semplice, possiamo solo sapere. Il sapere è differente dal comprendere :sbav:

 

come non sappiamo le nostre origini? 4,1 Ga a causa di un colpo di culo, ovvero le condizioni ambientali adatte, nasce la vita :gha:

ecco il quantoXD

Link to comment
Share on other sites

dal momento che nulla sappiamo intorno a noi e alla nostra origine possiamo ipotizzare che esistavamo con Dio come sostanza differente da quella materiale e aver scelto liberamente di esistere...è una contraddizione dire che l'inifinità non possiamo concepirla,noi essere limitati e poi affermare che Dio sia malvagio,dobbiamo astenerci da questo giudizio perché non ne abbiamo le conoscenze NECESSARIE!

 

O_O

Basta, non dico più nulla.

 

Noi non possiamo pensare all'infinito

 

Nessuno lo ha detto. Una questione di proposizioni, per questo amo il latino. Possiamo pensare l'infinito, non all'infinito, e ciò stando ad entrambi i complementi introdotti. Dicevo appunto che, non possedendo strumenti razionali tanto potenti (sic!), ci siamo limitati a darne una rappresentazione sintetica (l'infinito matematico non è quello filosofico), e per di più definendolo negativamente, l'infinito è il non finito, del resto non possiamo fare di meglio. Insomma, ci passa un mondo; o l'infinito.

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Non è proprio così Almadel, tu vedi solamente qualcosa che presupponi che si ripeta all'infinito, ma tu non vedi l'infinito, la tua vista ti da un limte finito data dalla risoluzione dell'immagine che si vede nello specchio. In ogni caso c'è un valore troppo grande da concepire che si assume infinito.

Con questo non si nega che l'infinito esista, semplicemente vederlo è impossibile, come pensarci sopra. E' come pensare di sentirsi nulla, cioè, provare ad immaginare di non essere, per sentire cosa si prova xD, è una cosa paradossale. Noi vediamo e capiamo realmente solo elementi finiti, quindi non possiamo comprendere qualocsa di non finito, però sappiamo che c'è :=

Link to comment
Share on other sites

snowboarder73

a parere mio l'uomo,cosi' come ogni essere vivente dopo la morte, cessa completamente di esistrere......quindi non hai nulla di cui preoccuparti!!!!!!

Link to comment
Share on other sites

Non è proprio così Almadel, tu vedi solamente qualcosa che presupponi che si ripeta all'infinito, ma tu non vedi l'infinito, la tua vista ti da un limte finito data dalla risoluzione dell'immagine che si vede nello specchio. In ogni caso c'è un valore troppo grande da concepire che si assume infinito.

Con questo non si nega che l'infinito esista, semplicemente vederlo è impossibile, come pensarci sopra. E' come pensare di sentirsi nulla, cioè, provare ad immaginare di non essere, per sentire cosa si prova xD, è una cosa paradossale. Noi vediamo e capiamo realmente solo elementi finiti, quindi non possiamo comprendere qualocsa di non finito, però sappiamo che c'è :=

 

Maddai :gha:

Il concetto stesso di "risoluzione" è quanto di più recente possa esistere;

la mia formazone intellettuale è anteriore a questa idea.

Quindi: io vedo l'Infinito. E lo identifico in una Vertigine.

 

Un Germoglio - governato da una geometria frattale -

è esso stesso un bocciolo dell'Infinito.

E lo puoi tenere in mano e vincere con la tua Intuizione

il problema della risoluzione...

 

Il fatto è che "Infinito" è un concetto e non una sensazione.

Quindi te lo puoi figurare intuitivamente e basta.

Ma non è diverso da un Quadrato.

Tu sai cos'è un Quadrato, ma non riesci ad afferrare precisamente

l'esatto rapporto tra il suo lato e la sua diagonale. Eppure è lì.

 

Vivere significa approssimare.

Link to comment
Share on other sites

ovviamente c'è la retorica del "non sappiamo" usata SEMPRE quando si sfiorano argomenti sensibili quali l'origine del mondo, della vita e quella che viene chiamata anima. anche quando poi ci sono molte cose che sappiamo è preferibile ridurre tutto a quelle due parole. d'altronde è meglio fantasticare che studiare astrofisica, per avere almeno una minima idea di cosa stiamo parlando quando ci riferiamo a cose, come il tempo e lo spazio, che non fanno parte del nostro punto di vista.

Link to comment
Share on other sites

Pensare l'infinito, nello spazio e nel tempo, è quanto di meglio abbiamo fatto da quando esiste l'homo sapiens sapiens;

 

Beh, è vero, ma senza poterlo effettivamente quantificare o definirlo. Intendevo questo per "pensare" (so, poi, che si tratta di un verbo molto difficile da utilizzare).

Link to comment
Share on other sites

se siete interessati all'infinito matematico o filosofico, consiglio la lettura di questo libro:

 

ZELLINI-P_infinito0.gif

 

che tra le altre cose ha un titolo affascinante

terrei sempre a mente che ben diverso è il concetto di infinito o di eternità in termini psicologici, religiosi o più semplicemente in termini esistenziali (come mi sembra fosse nelle intenzioni dell'autore del topic) e non confonderei le cose  :sisi:

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

:Dsto diventando un rompiscatole,però apro un altro post per condividere una mia...paura.Io credo in una vita dopo la morte,quindi in un'eternità .Ogni volta che ci penso però cado nel panico,mi viene un'ansia a pensare che tutto non avrà mai fine,la monotnia mi spaventa,pensare un ciclo che non termina mai...non riesco a venirne fuori

 

voi che idea avete dell'eternità?se ovviamente ci credete

 

Ammesso che esista una ipotetica eternità, perchè dovrebbe essere dato per scontato che è monotona? Ha solo dei tempi un po' più... dilatati ma credo che nemmeno infinite vite potrebbero riempire la sete di conoscenza, di evoluzione e di nuove scoperte che una sola misera vita non permetterebbe. Quindi viva la vita eterna.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...