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Apollo o Dioniso?


Abernathy

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Estetica o Edonismo?

Piacere per la ragione, l'equilibrio, la perfezione o il piacere del corpo, dell'enfasi, della sfrenatezza?

Ragione o Emozione? Scienza o Arte? Ordine o Caos?

Voi cosa vi sentite: Apollo, Dioniso o come Nietsche a suo tempo avete trovato l'equilibrio tragico necessario per vivere in armonia?

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Bellissima questione filosofica ancora aperta!

Io mi sono sempre sentita più Dioniso che Apollo, mi piace l'impulso creativo, le possibilità infinite che possono derivare dal caos di una situazione iniziale, l'imprevisto che può cambiare tutto all'improvviso.

Il lato Apollo lo tiro fuori quando è necessario, se devo essere razionale nel guidiare una situazione o se devo portare a termine un compito senza errori, ma per il resto è bello potersi accostare alla vita come una sorte di Ulisse alla scoperta di nuovi mondi.

 

Come canta Ruggeri:

 

Portami via;

voglia di consumare.Tienimi via.

Chi non mi sa capire guardi la scia

delle mie navi leggere.

Fammi bere al giorno che verrà

e alle carezze passeggere.

 

Magari un giorno verrò:

rimanere da soli è difficile.

Ma l'abitudine a correre è troppo forte;

è più veloce di me

e non si può combattere.

Se torno vivo non so

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Grazie maestrina dalla penna rossa, mea culpa per l’errore di digitazione, la prossima volta che accadrà indosserò il cilicio e andrò a chiedere perdono.

Banalizzare? Se il thread ti sembrava banale potevi anche non scrivere o elevarlo culturalmente, anziché scrivere le solite banalità. Però un complimento devo fartelo, stavolta non hai recitato la parte del perseguitato sociale del forum.

L’equilibro tragico cui mi riferivo sta nel fatto che a livello culturale e artistico (e quindi anche dell’anima perché Nietzsche non concepiva l’anima senza l’arte. Ah, come puoi notare il nome l’ho scritto giusto) il filosofo diceva che solo la tragedia può creare l’equilibrio fra Apollo e Dioniso, come puoi leggere in questo passo:

 

” (…) questi due istinti così diversi camminano l’uno accanto all’altro, per lo più in aperto dissidio, stimolandosi reciprocamente a sempre nuove e più gagliarde reazioni per perpetuare in sé incessantemente la lotta di quel contrasto, su cui la comune parola di “arte” getta un ponte che è solo apparente: finché in ultimo (…) essi appaiono finalmente in coppia e generano in quest’accoppiamento l’opera d’arte della tragedia (…)”

Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia

 

L’equilibrio descritto da Vasco Rossi era un altro tipo di equilibrio, forse non hai nemmeno ascoltato bene la canzone Sally che parla di una donna che decide di ribellarsi alle violenze subite. Vasco Rossi è cocainomane quanto lo era Nietzsche e forse per questo hai visto una somiglianza. Nietzsche non era un genio, ho citato il suo nome solo per far capire meglio l’intento del thread e solo perché il concetto di tragedia è il solo concetto decente che ha espresso in tutte le sue opere. Tenendo poi conto che era un grandissimo filonazista (anche se avrei voluto inserire un altro termine) e che grazie alla teoria del superuomo ha dato l’ispirazione finale a Hitler per uccidere milioni di persone, non ci si poteva aspettare di più.

Le frasi tipo “bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”  che leggi sulle magliette lasciale sulle magliette, è quello il loro posto e se questo thread non è di tuo gradimento non è un mio problema, non scrivere per creare flame.

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Io ambisco all'equilibrio tra i due istinti, come nella buona vecchia cultura greca (prima di Euripide, insomma, come dice Nietzsche). "Si, bello a dirsi", direte voi. Il concetto di equilibrio immagino sia ambito da tutti gli esseri umani su questa Terra.

 

Tuttavia, in questa ricerca dell'equilibrio, al momento sento di essere spinto più verso l'aspetto dionisiaco. Nel mio caso però esso non influenza il mio stile di vita, non è edonismo in senso stretto. E' più qualcosa che concerne la creatività: meno speculazione razionale e più caotica sperimentazione dei miei "io posso".

 

Ricercando l'equilibrio, guardo inoltre con molta diffidenza i due estremi; essere troppo apollinei ti preclude una vita vissuta, essere troppo dioniasci ti lascia a bocca asciutta. Occorre vivere e agire, dando pur sempre un senso a tutto.

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Dio è morto.

 

 

 

ahahahahha XD ok basta con le battute sceme. Uhm....edonismo o estetica....Io non credo in questa distinzione netta.

E' un po come cercare un ragazzo. Effettivamente ognuno di noi cerca qualcosa di allettante esteticamente, ognuno ha i suoi gusti e quindi ad ognuno piace un ragazzo diverso, però poi cos'è che ci attrae di più? Come parla, si rapporta e tutto ciò che fa parte di ragione e ecomportamento....sinceramente uno bellissimo senza cervello che non sappia parlare ha poca attrattiva.....credo che anche nella vita bisogna attivare la stessa cosa, se l'esterno è bello ma il dentro no...bhe è un qualcosa da allontanare.....ok....scusate lo sclero mi sn appena svegliato e volevo sparare cavolate XD

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@Radhamantis: non si è capito il senso della tua risposta, articola meglio.

 

Per favore evitiamo di accendere altri flame solo perché certi utenti non vedono di buon occhio Abernathy dopo il topic del Giorno della Memoria (lui ha già chiesto scusa e poi ha solo espresso quello che molti di voi qua dentro pensano e non dicono, ovviamente evitiamo nomi per non litigare ancora ma chi ha orecchie per intendere intenda). Se si ritiene il thread noioso, poco interessante e banale evitate di rispondere.

 

@Lu: mi è piaciuta molto la tua risposta!

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@ Lu: mi ritrovo molto in ciò che hai scritto, tranne per il fatto che io tendo all'estremo opposto.

Credo che la metriotes sia da ricercare in tutti gli aspetti della vita, non solo come equilibrio, ma anche come proporzione tra i singoli elementi. Sono anche convinta che i due poli contrapposti si debbano mischiare fino a compenetrarsi o almeno questo é quello che cerco di fare io, trovare un equilibrio mischiando elementi razionali ad elementi caotici fino a farli diventare qualcosa di nuovo. Così quando scrivo i miei racconti bilancio la creatività con la tecnica narrativa e ricerco la struttura anche dove apparantemente strutta non ce n'é, al contrario nel mio lavoro di ricerca ho bisogno della creatività per aggiungere nuopve prospettive a qualcosa che potrebbe rivelarsi troppo freddo o banale.

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Sono anche convinta che i due poli contrapposti si debbano mischiare fino a compenetrarsi o almeno questo é quello che cerco di fare io, trovare un equilibrio mischiando elementi razionali ad elementi caotici fino a farli diventare qualcosa di nuovo. Così quando scrivo i miei racconti bilancio la creatività con la tecnica narrativa e ricerco la struttura anche dove apparantemente strutta non ce n'é, al contrario nel mio lavoro di ricerca ho bisogno della creatività per aggiungere nuopve prospettive a qualcosa che potrebbe rivelarsi troppo freddo o banale.

 

Quindi tu dici che ciò che fai "artisticamente" è il prodotto di una struttura razionale (come può esserlo la lingua e la forma) e di un arredamento caotico (le tue idee e le tue innovazioni alla struttura di base)? E' così? In caso contrario scusami, non ho capito al 100%

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Metamorphoseon90

Io sono un tipo razionale che fatica molto a lasciarsi andare, molto calcolatore (troppo) quindi sarei più Apollineo, anche se non nego che mi piacerebbe lasciarmi andare all'impeto dionisiaco, ma raramente accade. Penso che potrebbe capitare se trovassi la persona giusta... ma la troverei dopo una scrematura razionale, camminando coi piedi di piombo.

Veramente, io calcolo e progetto e pianifico, non sono passionale!

 

Stai zitta! E levati dai coglioni!

Guarda che Dexter ha solo scritto quello che effettivamente è... prova a controllare.

Perchè non contribuisci alle discussioni in modo costruttivo, magari con toni più pacati, Re Ubu?

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@ Lu_ credo che ci siano due livelli. Uno é quello più `immediato', come dici tu, che può essere l'interazione tra struttura e contenuto, ma un secondo levello é quello in cui il lato creativo trasforma la struttura stessa (ad esempio interagisce sulle strutture linguistiche, cercando di creare forme d'espressione che non siano percepibili come normative oppure cercando di rompere gli schemi tradizionali della narrativa). Ovviamente la parte ordinata, `apollinea' si riflette poi sulla spinta dionisiaca per due fattori, uno che é la comprensibilità, per cui c'é un limite a quanto l'apollineità possa essere contaminata dall'elemento dionisiaco senza che vada a scapito della comprensibilità del messaggio, l'altro, conseguente, é il fatto che per quanto l'elemento creativo possa intaccare l'elemento di ordine la compenetrazione tenderà comunque a ricreare una qualche forma di struttura.

In fondo é un processo molto simile, se vogliamo, a quello dei mutamenti linguistici che permettono l'evoluzione delle lingue.

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Sia per detto per incinso,

Nietzche ha grandemente forzato il pensiero greco

per giungere alla distinzione tra "Apollineo" e "Dionisiaco".

 

Per lui "Apollo" è il Dio della Razionalità, del Logos e dell'Armonia;

ma per i Greci era il dio dell'epilessia e dell'ispirazione improvvisa...

 

Ha avuto un'idea - piuttosto banale - che è quella

della contrapposizione tra Razionale e Irrazionale,

tra Logos e Mithos, tra Armonia e Ritmo, eccetera...

e ha cercato nella sua esperienza di filologo grecista

ciò che meglio rappresentava queste due tensioni.

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Per lui "Apollo" è il Dio della Razionalità, del Logos e dell'Armonia;

ma per i Greci era il dio dell'epilessia e dell'ispirazione improvvisa...

 

Dioniso per i Greci era il dio dell'epilessia e dell'ispirazione improvvisa?

Non ho parole. Davvero.

 

Prima impara a leggere, poi ti rispondo :lol:

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Che thread intelligente! Grazie ad esso ho scoperto che è inutile studiare filosofia. Chi ha avuto l'idea di iniziarlo deve essere sicuramente un/a genio/a. Complimenti vivissimi!

 

Mai detto che studiare Filosofia serva a qualcosa, è utile finché la si scopre da soli, studiarla a scuola ha la stessa valenza che studiare Latino allo Scientifico o Scienze della Terra in un Istituto Tecnico per Ragionieri.

Felice di esserti stato utile, meglio un Filosofo in meno e un Contadino in più.

Il Genio della lampada

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