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Omosessualità e manorexia. Any connection?


LU_

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Scusate l'improvvisa proliferazione di discussioni create da me, ma ho realmente troppe cose di cui discutere con voi! O, almeno, su cui sentire il vostro punto di vista!

 

Current è un'emittente internet free-press che conduce inchieste su diversi temi. La cosa bella è che, dal momento che appartiene alla free-press, non ci sono filtri.

 

Un paio di settimane fa è stato mandato in onda (Current è anche su Sky) il primo capitolo di una serie di reportage sul mondo della Moda, dal titolo "Anoressia maschile". Il modo in cui è condotto il reportage vuole focalizzare l'attenzione sul problema dei disturbi alimentari sul pubblico maschile, specie quello che lavora a diretto contatto nel mondo della Moda. Questa scelta non vuole eclissare il problema dalla sfera femminile, quanto piuttosto dirci che è un problema che riguarda tutti.

 

Al punto 15:50 viene introdotta la storia di Jeremy Gillitzer, un ragazzo americano del Minnesota affetto da anoressia. L'inappetenza, nel suo caso, era unita ad un'ossessiva attività fisica, è ciò l'aveva ridotto letteralmente ad un cumulo di pelle o ossa. Davide, il reporter, dopo aver mantenuto una corrispondenza via internet, chiede a Jeremy di vedersi di persona. Non sarà possibile; il ragazzo muore dopo pochi giorni, a 38 anni e pesava 30 chili.

 

Nel corso dell'inchiesta viene introdotta una parola chiave: "manorexia", e la mia attenzione si è concentrata subito sullla storia dell'adolescenza di Jeremy, perchè è statisticamente provato che i soggetti più a rischio anoressia sono quelli che hanno avuto storie traumatiche o comunque agitate. Nel caso di Jeremy, viene detto nel documento, il rapporto con la madre non era rose e fiori, e ciò era forse dovuto, a sua volta, a quello più tormentato col patrigno, che non lo accettava e lo maltrattava per essere gay.

 

Due sono le mie riflessioni: un trauma che è di natura sessuale (l'omosessualità non accettata) ma che di configura in realtà come un trauma di tipo fisico-psicologico (il maltrattamento del patrigno) può portare a disturbi di tipo alimentare?

 

La riflessione più centrale, tuttavia, quella sulla quale aspetto con più ansia le vostre risposte, è: gli omosessuali sono più inclini a sviluppare disturbi alimentari? Sia chiaro che "manorexia" non è "anoressia"; gli uomini, come si è visto, sviluppano il disturbo più attorno all'ossessiva attività fisica (Jeremy si allenava due ore al giorno) e non più solo attorno alle privazioni alimentari.

 

A me pare che siano molti (notare il molti e non il tutti) gli omosessuali che pongono particolare attenzione all'aspetto fisico, e molti sono anche coloro che hanno un vero e proprio "culto" della palestra. Così, come penso che le modelle siano più inclini a diventare anoressiche per condizioni endogene (-I medici la chiamano "anoressia", chi c'è dentro lo chiama "il mondo dei pro-ana"- cit.), allo stesso modo penso che gli omoessuali siano più inclini a diventare "manorexic", perchè sembra essere un certo condizionamento psicologico nel mondo gay.

 

 

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Io sono lesbica e non ho problemi così grandi con il mio corpo, ma posso comunque tentare di fornire una mia impressione, parte tutto, secondo me, dalla mancata accettazione di un aspetto o della totalità di se stesse/i espressa esteriormente, secondo la mente di chi soffre con problemi alimentari.

D'altra parte l'accettazione di se è un percorso che si può bloccare anche in maniera irreversibile, e non è facile analizzarla in tutte le sue sfaccettature, ne tanto meno è facile capirla, per la persona che ne è vittima, e narrarla successivamente.

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Vedo che la discussione non ha riscosso molto successo. :D

Mi scuso per essermi scordato di mettere il link al video: http://current.com/shows/vanguard-it/92847557_anoressia-maschile.htm

 

Ammetto che ero davvero interessato al vostro punto di vista, e continuo ad esserlo tuttora.

Il topic che hai aperto tu, Hinzelmann, non l'ho trovato :D

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La riflessione più centrale, tuttavia, quella sulla quale aspetto con più ansia le vostre risposte, è: gli omosessuali sono più inclini a sviluppare disturbi alimentari? Sia chiaro che "manorexia" non è "anoressia"; gli uomini, come si è visto, sviluppano il disturbo più attorno all'ossessiva attività fisica (Jeremy si allenava due ore al giorno) e non più solo attorno alle privazioni alimentari.

 

 

Il problema è che è arduo dare una risposta non impressionistica, una risposta che non sia già una certezza indimostrata

nella mente di chi risponda. Ci vorrebbero dati, statistiche, e profili psicologici obiettivi, che mancano.

 

E' invece ragionevole dire che gli omosessuali hanno, in linea generale (oggi e non ieri), una forte attenzione per il corpo, la

palestra, il look, spesso vicina al livello ossessivo. Ma non per questo mancano gay pigri, ostili alla palestra, intellettuali,

che passano ore a sentire musica, a fare videogiochi. Quale dei due tipi è più caratteristico? Non lo so.

 

Quello che io penso è che i gay sono più portati a essere tipi, tipici - qualunque sia il loro modo d'espressione e

gli interessi che li caratterizzano.

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Il problema è che è arduo dare una risposta non impressionistica, una risposta che non sia già una certezza indimostrata

nella mente di chi risponda. Ci vorrebbero dati, statistiche, e profili psicologici obiettivi, che mancano.

 

E' invece ragionevole dire che gli omosessuali hanno, in linea generale (oggi e non ieri), una forte attenzione per il corpo, la

palestra, il look, spesso vicina al livello ossessivo. Ma non per questo mancano gay pigri, ostili alla palestra, intellettuali,

che passano ore a sentire musica, a fare videogiochi. Quale dei due tipi è più caratteristico? Non lo so.

 

Quello che io penso è che i gay sono più portati a essere tipi, tipici - qualunque sia il loro modo d'espressione e

gli interessi che li caratterizzano.

 

Quindi tu escludi che ci possa essere un condizionamento generale nel mondo queer?

Voglio dire; nel mondo della moda il condizionamento è dato dall'equazione magrezza=più facilità di essere scelti ad una sfilata=più opportunità di lavoro=più soldi. Il che, se ci aggiungi il concetto di maggiore" e riduci gli elementi, diventa >magrezza=>lavoro

 

Nell'mondo omosessuale questo non avviene? Non c'è un'equazione simile? Secondo me sì. Perchè se sei grasso un ragazzo non lo trovi così facilmente, almeno non ad una certa età o in certi contesti. Essere magri=maggiore visibilità=maggiori possibilità che qualcuno ti "prenda". Ovviamente non si deve fare di un'erba un fascio, ma neanche dire che le persone che ragionano così sono solo casi isolati.

 

Questo ragionamento potrebbe essere allargato anche al mondo eterosessuale, ma è qui che a mio parere sta la sostanziale differenza. Il culto del corpo, negli eterosessuali, è meno in voga, quindi meno influente.

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La riflessione più centrale, tuttavia, quella sulla quale aspetto con più ansia le vostre risposte, è: gli omosessuali sono più inclini a sviluppare disturbi alimentari?

 

Lu, la tua domanda era questa.

 

La mia risposta era relativa a questa domanda.

 

Ammettiamo pure che il culto della magrezza sia diffuso maggiormente nei giovani gay (ma non in tutti: ci sono gli orsi, ad

esempio) che nei giovani etero. Questa è già una prima ammissione un po' garibaldina, perché non suffragata da dati

obiettivi. Poi tu su questa ammissione del tutto ipotetica vorresti costruire un'altra deduzione altrettanto ipotetica e

altrettanto poco fondata, che i gay sono più esposti a sviluppare disturbi alimentari? E quindi a diventare manorexici?

 

Per me questa catena di deduzioni non va: è del tutto ipotetica, anzi aprioristica, e non ha un fondamento sufficiente.

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Ho visto tutta l'inchiesta. Molto interessante, drammatica per la storia del modello americano, curiosa e divertente all'inizio, in agrodolce nel finale con la storia del ragazzo italiano. Dico agrodolce perché mi sembra di capire che al di là del superamento della patologia e dello stato depressivo, al di là del recupero di abitudini alimentari corrette, ci sia un velo di tristezza e d'incompiutezza nelle parole di Filippo. Veniamo al dunque, posto che l'anoressia è un disturbo mentale e che condizioni come la depressione, le psicosi, la mania possono accompagnarla nel suo manifestarsi, indubbiamente disturbi di tipo alimentare possono associarsi, pur non sfociando nella patologia, in soggetti che non hanno una corretta percezione di se stessi e del proprio corpo. Se poi, percentualmente, molti di questi soggetti siano o meno omosessuali, non so, ma posso credere di sì (nell'inchiesta si fa riferimento, se ben ricordo, a percentuali tra il 15 e il 50% degli anoressici maschi). Un'opinione molto personale. Io ho un vissuto fatto di grassezza e di dimagrimenti. Sono stato un bimbo "normale", direi gracilino, fino ai 6, 7 anni, poi sono ingrassato pericolosamente fino a toccare quota 70 chili a undici anni. Da lì la prima dieta, drastica, con conseguente perdita di peso effimera. Nuovo ingrassamento, il top lo ricordo a 17 anni, quindi nuova dieta. Dopo i primi due anni di università, attorno ai 21, lento e inesorabile ingrassamento, che ha camminato col periodo più chiaro di non accettazione del mio orientamento sessuale. Quindi la svolta, quasi decisiva, a 27 anni (persi 50 chili in 8 mesi). Il coronamento del raggiungimento di un peso accettabile coincise coll'inizio della mia attività lavorativa. Da allora, di tanto in tanto, pericolosi ingrassamenti, ma senza mai raggiungere il limite toccato a 27 anni, e conseguenti limature di peso. Istintivamente ho posto quell'età, i 27 anni, come periodo in cui ho accettato me stesso come gay, prendendo però la decisione, assurda, di non vivere la mia condizione e di non condividerla con nessuno (fino a quando, a due passi dalla follia, sono uscito da un incubo insostenibile, circa tre mesi fa). I miei coming out, il mio proclamarmi omosessuale, hanno innescato una nuova svolta anche sul piano della cura del corpo, dell'alimentazione, dell'esercizio fisico. Sto raggiungendo qualche risultato, sono motivato, ma sono oggettivamente a rischio eccessi. Eccessi in termini di privazione alimentare: sono quasi diventato vegetariano, ho un quasi rifiuto per la pasta, mangio certamente meno di quanto dovrei; ma eccessi anche in palestra: ho preteso troppo da me, da bravo principiante e mi sono "rotto", anche se sto sorprendentemente riprendendomi bene, con la speranza di aver capito la lezione, molto dolorosa (chi sa cosa sia l'epicondilite mi può capire). Credo e spero di avere le risorse in me per vivere con equilibrio l'alimentazione (che ritengo sia un piacere troppo importante) però, in definitiva, mi sento un soggetto a rischio. L'ansia di piacersi di più, per piacere agli altri, in definitiva esiste e, nel caso mio, non è possibile non vedere un legame con la voglia di vivere realmente la mia condizione di gay. Probabilmente sto sbagliando approccio, anche clamorosamente, in fondo continuo a non accettarmi e pretendo di cambiarmi fisicamente, ma in questa fase non ne posso fare a meno. Il miglior rimedio credo sia l'equilibrio, lapalissiano direte, e spero di essere in grado di raggiungerlo e mantenerlo in tutti gli aspetti del mio vivere. Non so se questa sia una risposta interessante per LU e per gli altri, ma questa è venuta fuori!

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  • 2 months later...

Psychiatry Res. 2010 Dec 30;180(2-3):126-31. Epub 2010 May 21.

 

 

Comorbidity and age of onset of eating disorders in gay men, lesbians, and bisexuals.

Per chi volesse approfondire

 

 

Feldman MB, Meyer IH.

 

Gay Men's Health Crisis, New York, NY 10010, United States. matthewf@gmhc.org

 

 

Abstract

This study examines the prevalence of psychiatric disorders among lesbian, gay, and bisexual (LGB) men with eating disorders. A total of 388 white, black, and Latino LGB men and women were sampled from community venues. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition (DSM-IV) diagnoses of anorexia, bulimia, and binge eating disorder were assessed using the World Health Organization's Composite International Diagnostic Interview. Gay and bisexual men with eating disorders were more likely to have an anxiety or substance abuse disorder than gay and bisexual men without eating disorders, whereas lesbian and bisexual women with eating disorders were more likely to have a mood disorder than lesbian and bisexual women without an eating disorder. For individuals diagnosed with an eating and anxiety or major depressive disorder, the onset of the psychiatric disorder was more likely to precede the onset of the eating disorder. Researchers should study potential explanations of the relationship between eating and psychiatric disorders among LGB men and women.

 

Copyright © 2009 Elsevier Ltd. All rights reserved.PMID: 20483473 [PubMed - indexed for MEDLINE]

 

 

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Int J Eat Disord. 2007 Apr;40(3):218-26.

 

 

Eating disorders in diverse lesbian, gay, and bisexual populations.

Feldman MB, Meyer IH.

 

Medical and Health Research Association of New York City, Inc., New York, New York, USA. fel26@aol.com

 

 

Abstract

OBJECTIVE: This study estimates the prevalence of eating disorders in lesbian, gay, and bisexual (LGB) men and women, and examines the association between participation in the gay community and eating disorder prevalence in gay and bisexual men.

 

METHOD: One hundred and twenty six white heterosexuals and 388 white, black, Latino LGB men and women were sampled from community venues. DSM-IV diagnoses of anorexia, bulimia, and binge eating disorder were assessed using the World Health Organization's Composite International Diagnostic Interview.

 

RESULTS: Gay and bisexual men had significantly higher prevalence estimates of eating disorders than heterosexual men. There were no differences in eating disorder prevalence between lesbian and bisexual women and heterosexual women, or across gender or racial groups. Attending a gay recreational group was significantly related to eating disorder prevalence in gay and bisexual men.

 

CONCLUSION: Researchers should study the causes of the high prevalence of eating disorders among gay and bisexual men.

 

PMID: 17262818 [PubMed - indexed for MEDLINE]PMCID: PMC2080655Free PMC Article

 

 

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  • 3 months later...

A parte questi studi, io direi per esperienza personale che gli omosessuali sono più propensi a sviluppare disordini alimentari rispetto a ragazzi etero.

Ho conosciuto moltissimo ragazzi della mia età che soffrivano di anoressia e la nascondevano dietro il fatto di essere vegetariani o cose simili.

Altri ragazzi dicevano di essere magri perché mangiavano sano, ma mangiare poche foglie di insalata a pasto non è mangiare sano.

Io ho conosciuto diversi gay malati di anoressia, direi una diecina di sicuro... e invece di ragazzi etero con disordini alimentari ancora devo conoscerne.

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Emu, anch'io ho un a percezione simile dell'incidenza.

Tuttavia sono convinta che, così come per l'anoressia femminile, anche per la manorexia incolpare certi modelli (culto della magrezza, culto della giovinezza etc.) sia molto molto riduttivo e influiscano piuttosto altri fattori (il non riuscire a prendersi psicologicamente e mentalmente i propri spazi, l'essere cresciuti sentendosi troppo responsabilizzati, il non accettarsi per la nostra non-perfezione). Il fatto che gli eating disorders colpiscano (se é vero) maggiormente uomini non-eterosessuali potrebbe essere legato al fatto che lo scoprisi al di fuori dell'eteronormatività ti pone innegabilmente (specialmente durante l'adolescenza ed i primi anni della vita adulta) una serie di problematica in più.

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probabile che l'incidenza negli omosessuali sia dovuta al fatto di dover piacere fisicamente agli uomini e non alle donne, quindi rientrare in certi canoni che agli etero non riguardano...

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Emu, anch'io ho un a percezione simile dell'incidenza.

Tuttavia sono convinta che, così come per l'anoressia femminile, anche per la manorexia incolpare certi modelli (culto della magrezza, culto della giovinezza etc.) sia molto molto riduttivo e influiscano piuttosto altri fattori (il non riuscire a prendersi psicologicamente e mentalmente i propri spazi, l'essere cresciuti sentendosi troppo responsabilizzati, il non accettarsi per la nostra non-perfezione). Il fatto che gli eating disorders colpiscano (se é vero) maggiormente uomini non-eterosessuali potrebbe essere legato al fatto che lo scoprisi al di fuori dell'eteronormatività ti pone innegabilmente (specialmente durante l'adolescenza ed i primi anni della vita adulta) una serie di problematica in più.

 

Stiamo parlando di gay :D molti non sono così profondi XD

 

Scherzi a parte, molti gay voglio essere magrissimi perché questo li fa sentire più femminili, più fragili... ed ecco perché tra i gay che soffrono di anoressia la maggior parte son gay passivi.

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Stiamo parlando di gay :D molti non sono così profondi XD

 

Beh, ovviamente non è detto che certi meccanismi psicologici siano consapevoli...

:aha: :)

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Ipotizzata una maggiore incidenza, mi pare ovvio

indagare quel complesso di fattori che negli USA

si è soliti indagare alla voce "minority stress"

( che peraltro negli USA ha un campo amplissimo

di applicazioni, etniche, culturali, sociali etc. )

 

Il "Binettismo" quella cosa per cui i gay sono tutti

infelici, problematici per natura etc. va ribaltato nel

fatto che alcuni gay statisticamente soffrono più dei

coetanei eterosessuali certe problematiche, a causa del

Binettismo medesimo e non della loro omosessualità.

 

Questo non cancella la possibilità di dare un significato

gay al tema ( l'immagine di sè, il corpo, l'identità ) ma

colloca nel campo delle cause ambientali, ciò che consente

di distinguere una tipizzazione sana, da una un po' sfuggita

di mano.

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Per la mia esperienza personale trovo pertinente l'associazione!

Io stesso ho avuto un periodo in cui pesavo circa 55 kg per 1,77 m di altezza...

Secondo me perchè si tende a riversare INCONSAPEVOLMENTE nel cibo molti disagi che la condizione omosessuale può causare.

Difficilmente, o meglio meno probabilmente, un maschio etero a parità di età avrà così tanti pensieri e eventuali disagi per la testa quanto uno gay.

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Se questo fosse vero, Almadel, non dovrebbero

esistere maschi eterosessuali anoressici, in

realtà le statistiche ci segnalano un aumento

sia dell'anoressia maschile, sia di quella maschile

eterosessuale.

 

D'altronde se esiste una relazione fra questa malattia

e la sessualità, cosa assai probabile, la rappresentazione

sociale dei modelli "maschili" e "femminili" di riferimento

si va vieppiù omologando.

 

Non a caso ad un 10% di incidenza maschile, corrisponde

un 20% di incidenza maschile adolescenziale.

 

E questo senza considerare l'anoressia inversa ( cioè il

dismorfismo corporeo di coloro che si pompano di muscoli...ovviamente

in forme e modi patologici, diventandone dipendenti finalizzando

alimentazione stile di vita e financo assumendo ormoni, anabolizzanti

etc. ) Ovviamente anche in questa categoria ci sono i gay ed i bisex.

 

Beninteso l'anoressia inversa, quella al 90% maschile conserva

caratteristiche proprie, il profilo alimentare ossessivo c'è ma fa

meno danni di quello farmacologico, tuttavia presenta tante analogie.

 

Preso in ipotesi un fattore di personalità causale quale

il perfezionismo, la tematizzazione " fornire una immagine

agli occhi di chi giudica" è un disagio rispetto al quale

la gestione maschile fornisce anche una risposta "bigoressica"

e tuttavia il maschio è molto più permeabile d quanto non sia

la femmina alla commistione dei due fenomeni.

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Inoltre c'é anche da ricordare che le statistiche sugli uomini sono viziate da un problema diagnostico: tutti gli eating disorders ed in particolare l'anoressia sono più difficilmente diagnosticabili negli uomini che non nelle donne (anche perché uno dei criteri diagnostici più utilizzati é l'amenorrea); secondo c'é un problema `culturale'-che si riflette esattamente in quello che ha detto Almadel- cioé che la maggior parte degli uomini che soffrono di eating disorders non cercano aiuto proprio perché ritengono questo tipo di malattie una cosa `da donne'.

@ Zell: é vero che l'adolescente omosessuale ha in più la sfida di fare i conti con la propria sessualità, ma allo stesso tempo é vero che certi fattori `ambientali'(legati principalmente alla propria famiglia e al modo nel quale si é stati cresciuti) sono identici per eterosessuali ed omosessuali.

 

@Hinzelmann: oltre al fattore del perfezionismo (che per altro non si sa quanto sia un tratto della personalità che predispone a certi disturbi e quanto sia un effetto della malattia stessa), c'é anche un discorso di `spazio'(o di negazione del proprio spazio come persona).

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Hinzelmann

Io direi che il perfezionismo sia un tratto della

personalità, quello che magari può essere discusso

è se sia un fattore causale. Attualmente si indaga

molto su questa possibilità, diciamo che è la tendenza

del momento.

 

Però l'effetto a posteriori, non è un perfezionismo

perchè in realtà quando la malattia è diagnosticata

tu credi forse di perseguire una perfezione, ma è

qualcosa che ha scarsa pertinenza con la realtà.

 

In passato si tendeva molto di più ad indagare la

famiglia, i contesti traumatizzanti ( abusi etc. )

ma si è visto semplicemente che questi fatti predispongono

a vari tipi di disagi, fra cui anche questo, ma non con

percentuali significative.

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