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Inaugurazione di Souvenir, il primo gay shop di Roma


FleurDeLys

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attendiamo ora i commenti negativi di chi dirà che è una cosa di cattivo gusto e autoghettizzante

 

CVD

 

assurdo che in italia non si possa fare niente senza scatenare un nugolo di polemichette

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Non me lo chiamino GAY SHOP come sottotilolo allora. Me lo chiamino "Souvenir: negozio gestito da gay con varia roba" ma dal momento che loro si fregiano di un nome con un significato ben preciso, coinvolgono anche me, e io posso permettermi di non starci.

 

Come se il negozio per mancini di Ned Flanders si mettesse a vendere incursori anali da impugnare con la sinistra, solo perchè "per un mancino potrebbe essere utile e si sa che dopotutto i mancini pensano fondamentalmente a solluccherarsi gli sfinteri".

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Io infatti l'unica cosa che trovo inappropriata è il nome, fuorviante e imho pure poco utile ai loro affari...è situato in una zona turistica, peraltro attorniato da altri negozi che realmente vendono i classici souvenir...vedendo l'insegna magari ci entra chi cerca un calco in gesso del colosseo, uscendo quindi a mani vuote, e magari chi sarebbe entrato volentieri in un gay shop, leggendo una banale insegna con su scritto "souvenir", nemmeno lo nota...sarebbe stato piu' corretto un qualcosa tipo "LGBT shop" a caratteri cubitali, e non come sottotitolo.

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Beh non esageriamo...che l'omosessualità ed i negozi gay

abbiano a che fare anche col sesso mi pare abbastanza ovvio.

 

Lo dico in quanto gay & mancino...il paragone è forzato.

 

Poi ovviamente sarebbe auspicabile si vendesse altro ed

anche che non si svilisse il sesso a goliardata ma si vendessero

articoli di qualità, come ho visto da sempre - magari in aree

riservate - in tutti i negozi gay del mondo.

 

I biscotti piselloni effettivamente per me sono una goliardata

che è esattamente il livello di approccio al sesso del 99,9% dei

maschi italici....etero o gay che siano. Da questo punto di vista direi

quasi un approccio assimilazionista, da autogrill...spero che gli

articoli sessuali non si fermino a questo livello

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ma il problema non è quello delle cose sessuali, puoi vendere anche articoli religiosi ma se c'è scritto GAY ci sarà sempre qualcuno se ne uscirà con le storie dell'autoghettizzazione, come se entrare in un negozio così ti rinchiudesse in un quartiere malfamato di perdizione dove verrai bandito dalle frequentazioni eterosessuali. ma turbano così tanto quelle tre lettere?

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SI' coreanos, perché un negozio del genere propone un'immagine che migliaia di gay in Italia non vogliono. Sarebbe perfettamente lecito proseguire sulla linea attuale, comportandosi con leggerezza, spargendo pregiudizi e vivendo la vita con un po' di divertimento e autoironia. Però a questo punto non si può pretendere che il bigotto cattolico accetti di difendere i diritti di dei cittadini perennemente inclini a carnevalate di questo genere. E dato che mi pare che tutti noi vorremmo dei diritti che ci tutelassero, con l'immagine che si propone in questo modo non andremo da nessuna parte.

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Se vendono tanto, è probabile che la maggior parte è incline a questo tipo di "gusto", o più semplicemente il mercato è migliore.

E non capisco, a prescindere da tutto, perché questo debba implicare un pregiudizio, o un attenuante.

 

ma turbano così tanto quelle tre lettere?

 

Evidentemente sì.

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Farebbero meglio a non scrivere "negozio gay" allora?

Voglio dire, il negozio dietro piazza Navona (di cui al momento mi sfugge il nome) è chiaramente un negozio gay, ma non ha mai generato polemiche...

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SI' coreanos, perché un negozio del genere propone un'immagine che migliaia di gay in Italia non vogliono. Sarebbe perfettamente lecito proseguire sulla linea attuale, comportandosi con leggerezza, spargendo pregiudizi e vivendo la vita con un po' di divertimento e autoironia. Però a questo punto non si può pretendere che il bigotto cattolico accetti di difendere i diritti di dei cittadini perennemente inclini a carnevalate di questo genere. E dato che mi pare che tutti noi vorremmo dei diritti che ci tutelassero, con l'immagine che si propone in questo modo non andremo da nessuna parte.

 

Queste "migliaia di gay" non esistono.

Se esistessero farebbero un negozio diverso,

farebbero dei Gay Pride sobri o cose del genere.

 

Queste "migliaia di gay"

sono sposati, scopano nelle chat o nelle dark

e non si sognerebbero mai di fare qualcosa

che abbia scritto "gay" da qualche parte.

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Come se il negozio per mancini di Ned Flanders si mettesse a vendere incursori anali da impugnare con la sinistra, solo perché "per un mancino potrebbe essere utile e si sa che dopotutto i mancini pensano fondamentalmente a solluccherarsi gli sfinteri".

Ma è vero che per un mancino potrebbe essere utile un incursore anale da impugnarsi con la sinistra. È la seconda deduzione che fai che è completamente sbagliata.

Ergo, non vedo perché in un negozio gay non debbano esserci, fra le altre cose, oggetti da usarsi in ambito sessuali. Se qualcuno vuol dedurne che i gay pensano solo a scopare (ammesso e non concesso che questo sia un problema), basta girarsi intorno e rendersi conto che ci sono anche libri, cd, dvd...

 

SI' coreanos, perché un negozio del genere propone un'immagine che migliaia di gay in Italia non vogliono.

[...]

E dato che mi pare che tutti noi vorremmo dei diritti che ci tutelassero, con l'immagine che si propone in questo modo non andremo da nessuna parte.

Ma quale sarebbe questa immagine?

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Abitando vicino al Coming Out, sono stato un paio di volte al Souvenir. E' un tipico negozio di merchandising gay/lesbo/queer in stile Chueca o Soho, niente di più niente di meno. Non è particolarmente originale nè particolarmente impegnato nel settore LGBT, nè tantomeno un negozio deve ambire a questo, e sinceramente, cazzi de gomma e kit del masturbatore a parte  :roll:, non è tutto questo cattivo gusto. Ha fatto notizia perchè si parla dell'Italia, in altri Paesi la cosa non avrebbe generato nemmeno una riga di comunicato stampa. Insomma, generare discorsi sociologici a partire dal Souvenir no, meglio dai suoi clienti  :rotfl:

 

PS: prezzi folli! Non toccate le mutande 3D!

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Ci sono stato oggi... Che dire, il buon numero di libri che sempbra esserci da quelle foto è illusorio :(

 

Non hanno neanche i fumetti di Ralf Konig :D

Cioè è più fornita una grossa libreria generica :asd:

Però vabbè, in fondo non è una libreria lgbt quindi ci può anche stare...

 

Le palline di natale a tema erano simpatiche, però il tizio che stava lì non conosceva i freedom rings che cercavo :(

 

Ah, hanno Black Wade che è un fumetto omoerotico italiano di pregevolissima fattura, non è il genere che mi fa impazzire, però è fatto proprio bene e costa anche poco (mi pare meno di 20€, è un bel volume con tanto di copertina rigida e pagine a colori di buonissima qualità)

Se al momento non avessi altre priorità fumettose l'avrei preso.

 

La musica è irritante, portatevi un lettore mp3 :D

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