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Riflessioni sulla vita e sull'essere gay


Kohinoor

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Da qualche giorno, esattamente da venerdì scorso sono profondamente in crisi, perché sto riflettendo sul senso della giustizia, sull'omofobia e sul rapporto che molti gay hanno con la vita e con la società. Io stesso ammetto di essere stato vittima di comportamenti omofobi anche da parte dei compagni di scuola (ai tempi...), da mio padre...e da alcune istituzioni.....e da tutti cretini che ho incontrato nella mia vita(certo, ho incontrato anche gente amabile e rispettosa).. Noi viviamo in una società che per la prima volta adesso sta cercando di combattere l'omofobia con delle leggi. Ma nessuno ha mai pensato a tutti coloro che oggi sono "maturi" e che si sono visti discriminare per il loro orientamento sessuale? Sembra strano ricordare che fino ai primi anni 90 (correggetemi se sbaglio) i gay non potevano svolgere il servizio militare, il che comportava per coloro che non negavano o nascondevano o no0n rinnegavano la loro natura, tutta una serie di provvedimenti che impedivano di avere una vita normale in quanto l'omosessualità era un marchio di malattia. Quanta gente ha perso l'onore di essere umano per colpa della legge che ha tutelato regole barbare di emarginazione? A coloro che hanno subito tali discriminazioni mi verebbe di chiedere se hanno mai pensato di fare causa allo stato italiano per chiedere un risarcimento per i danni subiti.

 

Rivolgendomi invece a quelli della mia generazione a coloro che oggi hanno 18 anni e più, nessuno ha mai pensato che non avendo gli stessi diritti degli etero, forse è il caso di non avere gli stessi doveri? Perché i gay devono pagare le tasse se poi non godono degli stessi diritti? Perché io devo dare una parte delle trattenute del mio stipendio per "mantenere" coloro che hanno il diritto alla famiglia? E' giusto che gli etero paghino le tasse, ma non è giusto che le paghino i gay.

 

A volte rifletto anche sulla comunità gay che per temperamento rappresenta una preda facile (non tutti per fortuna), per tutti coloro che vogliono sfruttarli, usarli, manipolarli? La domanda che mi faccio riguarda le mie riflessioni, che potrebbero pure essere sbagliate, ma io le ritengo giuste. Mi domando quanti hanno come me la sensazione che ci sia ancora troppa diversità tra persona e persona?

 

Pochissimi anni fa ci fu clamore per un fatto di cronaca che riguardava il bacio di due uomini sotto al Colosseo, ipotizzando il reato di atti osceni in luogo pubblico. Il processo non riesce ad andare avanti perché non si portano in tribunale le prove, ovvero le videoregistrazioni della zona, dove presumibilmente verrebbe provata la colpevolezza o l'innocenza dei due ragazzi. Il fatto più importante è che se i due fossero innocenti, verrebbe provata l'omofobia delle forze dell'ordine chissà?! Allora mi chiedo perché molti gay trovano sexy le divise se queste persone ci disprezzano in linea teorica e di principio?!(fermo restando che conosco personalmente molti gay e lesbiche nei vari corpi militari).

 

Altro fatto più generico riguarda il cambio dalla lira all'euro (e qui ci mettiamo pure gli etero). Il cambio dell'euro alla lira è stato (e qui non ammetto nemmeno insinuazioni che non sia così) di 1000 lire, ovvero 1€ = 1000 LIRE (non neghiamo l'evidenza). Questo ha comportato un'accettata agli stipendi di tutti che sono stai letteralmente dimezzati (a parte tutti coloro che invece si sono arricchiti ancora di più di prima con questa nuova economia), ma mai nessuno è sceso in piazza a protestare. Quando qualche anno fa il capitano della nazionale di calcio Fabio Cannavaro (omofobo dichiarato pure lui ma molto amato dai gay....forse per spirito di autolesionismo.....non so?!) ha portato alla vittoria la squadra di calcio italiana...tutti sono scesi in piazza ad esultare i vincitori! (molti etero e molti gay l'hanno fatto...è stato un bruttissimo esempio della degenerazione antropologica degli esseri umani) Questo cosa dimostra? Che siamo uomini (etero e gay) pecore? Che non sappiamo più protestare per le ingiustizie ma sappiamo fare fuochi e scintille per una squadra di calcio? La voce per cosa la usiamo? Il coraggio cosa è? Il rispetto umano in cosa consiste oggi?

 

Mi domando se non siamo diventati un popolo che sogna di ballare in tv, senza saperlo nemmeno fare tra l'altro (certo non tutti), e si disinteressa di diritti e rispetto umano. A questo punto mi chiedo che valore ha la vita se questa è palesemente subordinata ad altri valori più vacui?

 

Anni fa una donna di colore americana si rifiutò di alzarsi per cedere il posto ad un bianco, iniziando così una rivoltà che avrebbe cambiato il corso della storia degli afroamericani. In molti in passato ebbero il coraggio di dire no....Quanti di noi gay, discriminati, saprebbero dire NO! fermamente, di fronte alle ingiustizie. Che fine ha fatto il coraggio?

 

Sabato scorso sono stato al gayvillage (io sono di Roma) dopo anni che non ci andavo, e dal palco ho sentito parole di riflessione sulla libertà dei gay. Mi chiedo che senso abbia parlare di diritti gay e di discriminazione sul palco di una manifestazione estiva che fa arricchire solo un gruppo di persone che speculano prendendo sovvenzioni dal comune di Roma e offrendo servizi minimi (basti pensare che per migliaia di persone ci sono 8 baristi in tutto, gli altri sono presi in prestito alle discoteche che acquistano gli stend "donando" altri soldi a quelle poche persone di cui si parlava prima), per poter speculare al massimo?! Quale punto di incontro c'è tra gay e etero se poi gli etero di fatto (e per assurdo) in quella situazione vengono discriminati? E' un luogo di incontro o di ghettizzazione (per il beneficio economico di pochi intimi)????Tutta l'operazione ha più l'aspetto di una speculazione che di un evento per la visibilità dei gay... Forse mi sbaglio, può essere, ma non riesco a vedere il lato positivo dal punto di vista "rivoluzionario", se poi l'unica funzione che questa struttura sembra avere è quella del divertimento e niente più, come fosse un luna park...non so... Nulla contro le discoteche..per carità, ma è il caso di prendere soldi dal comune (qualcuno mi dica se mi sbaglio sul gay village e le sovvenzioni. Accetto rettifiche se mi dite che mi sono sbagliato)?

 

Circa 100 anni fa gli uomini (tutti..sia etero e...presumibilmente anche i  gay......seppure non potevano dichiararsi dati i problemi di 100 anni fa sul tema) si battevano per degli ideali andando anche contro le istituzioni, con forza, con coraggio, (era scritto sui libri di scuola sui quali abbiamo studiato tutti) se le istituzioni non garantivano giustizia e uguaglianza. La lettura di quei libri cosa suggerisce a noi gay in particolare? Oggi qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle ingiustizie e dei soprusi? Mi chiedo quale sia il valore che si elegge come motivo di vita?

:cool:

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Ammazza quanta roba in un singolo post  :sisi:

Personalmente,mi intriga piu' il discorso diretto ai gay e le tasse piuttosto che quello dell'uomo incapace di protestare.

Quindi mi fossilizzo su quello  :cool:

Il mio sogno "fin da bambino" è sempre stato riuscire a coinvolgere tutti gli omosessuali del mondo e dire "Ok,ora fermatevi non lavorate piu' e vediamo quanto riusciamo a mettere in crisi l'economia".

Perche' sono dell'idea che manifestazioni tipo pride,al punto in cui siamo arrivati oggi,non servano davvero piu' a niente.

Se vogliamo i diritti,purtroppo,ormai servono le minacce.

E voglio vedere come reagirebbe il mondo se tutta la comunità gay davvero smettesse di lavorare,di pagare le tasse,di contribuire in ogni modo possibile all'economia.

Che potrebbero fare,arrestarci tutti?

Ma questo non succederà mai,lo so io lo sai te e lo sanno tutti,quindi,ognuno pensa al proprio benessere,e fintanto che si riesce a campare con lo stipendio,che si riesce a vivere una buona vita sentimentale seppur senza diritti di riconoscimento,va bene cosi.

A volte sembra che la comunità lgbtq sia stanca di una battaglia,che in realtà in pochi di noi hanno veramente combattuto.

Io per primo ad esempio,parlo parlo,ma la "mia battaglia" si è fermata al CO.

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La comunità gay marcia in molti sensi e spesso contro se stessa. Fino a che contninueremo ad odiarci tra di noi (vedi il trattamento riservato agli 'effeminati', tanto per fare un esempio..) non si andrà da nessuna parte.  :cool:

 

Siamo proprio sulla buona strada, un grazie a tutti gli omosessuali che discriminano altri omosessuali, il risultato di riflesso nella società è questo:

 

appesic.jpg

 

:sisi:
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simply_dreamer

bellissimo post. complimenti :sisi: che dire. credo anchio, che non avendo gli stessi diritti, non si dovrebbero pagare nemmeno le tasse, o meglio pagarle in proporzione ai diritti che si hanno. diciamo così. riguardo la comunità gay, come in tutte le comunità c'è quello più furbetto/a e quello che lo è di meno. quello che guadagna e quello che spende. è normale, credo, no?! infine concordo con te anche sul fatto che oggi, a differenza di anni fa, non ci si batte più per i diritti che negli altri paesi un gay ha, ma credo che ciò avvenga più perchè le istituzioni se ne fregano dei gay in quanto tali, piuttosto che per mancanza di coraggio. almeno questo è il mio punto di vista.  :cool:

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[...]

 

Rivolgendomi invece a quelli della mia generazione a coloro che oggi hanno 18 anni e più, nessuno ha mai pensato che non avendo gli stessi diritti degli etero, forse è il caso di non avere gli stessi doveri? Perché i gay devono pagare le tasse se poi non godono degli stessi diritti? Perché io devo dare una parte delle trattenute del mio stipendio per "mantenere" coloro che hanno il diritto alla famiglia? E' giusto che gli etero paghino le tasse, ma non è giusto che le paghino i gay.

 

A volte rifletto anche sulla comunità gay che per temperamento rappresenta una preda facile (non tutti per fortuna), per tutti coloro che vogliono sfruttarli, usarli, manipolarli? La domanda che mi faccio riguarda le mie riflessioni, che potrebbero pure essere sbagliate, ma io le ritengo giuste. Mi domando quanti hanno come me la sensazione che ci sia ancora troppa diversità tra persona e persona?

 

Pochissimi anni fa ci fu clamore per un fatto di cronaca che riguardava il bacio di due uomini sotto al Colosseo, ipotizzando il reato di atti osceni in luogo pubblico. Il processo non riesce ad andare avanti perché non si portano in tribunale le prove, ovvero le videoregistrazioni della zona, dove presumibilmente verrebbe provata la colpevolezza o l'innocenza dei due ragazzi. Il fatto più importante è che se i due fossero innocenti, verrebbe provata l'omofobia delle forze dell'ordine chissà?! Allora mi chiedo perché molti gay trovano sexy le divise se queste persone ci disprezzano in linea teorica e di principio?!(fermo restando che conosco personalmente molti gay e lesbiche nei vari corpi militari).

 

[...]

 

Mi domando se non siamo diventati un popolo che sogna di ballare in tv, senza saperlo nemmeno fare tra l'altro (certo non tutti), e si disinteressa di diritti e rispetto umano. A questo punto mi chiedo che valore ha la vita se questa è palesemente subordinata ad altri valori più vacui?

 

Anni fa una donna di colore americana si rifiutò di alzarsi per cedere il posto ad un bianco, iniziando così una rivoltà che avrebbe cambiato il corso della storia degli afroamericani. In molti in passato ebbero il coraggio di dire no....Quanti di noi gay, discriminati, saprebbero dire NO! fermamente, di fronte alle ingiustizie. Che fine ha fatto il coraggio?

 

[...]

 

Circa 100 anni fa gli uomini (tutti..sia etero e...presumibilmente anche i  gay......seppure non potevano dichiararsi dati i problemi di 100 anni fa sul tema) si battevano per degli ideali andando anche contro le istituzioni, con forza, con coraggio, (era scritto sui libri di scuola sui quali abbiamo studiato tutti) se le istituzioni non garantivano giustizia e uguaglianza. La lettura di quei libri cosa suggerisce a noi gay in particolare? Oggi qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle ingiustizie e dei soprusi? Mi chiedo quale sia il valore che si elegge come motivo di vita?

:cool:

 

Ho messo nella citazione quello su cui si è focalizzato maggiormente il mio interesse.

Allora, secondo me non si è persa la capacità di combattere, bensì lo spirito di fratellanza che prima univa i popoli, le comunità e i gruppo di minoranza.

Oggi la comunità LGBT non ottiene risultati solo perché si trova in una situazione di contrasto interno alla stessa comunità.

Come hanno già detto:

 

La comunità gay marcia in molti sensi e spesso contro se stessa. Fino a che contninueremo ad odiarci tra di noi (vedi il trattamento riservato agli 'effeminati', tanto per fare un esempio..) non si andrà da nessuna parte.  :sisi:

 

Non siamo uniti, e manovre di protesta intelligenti per esempio come:

 

Il mio sogno "fin da bambino" è sempre stato riuscire a coinvolgere tutti gli omosessuali del mondo e dire "Ok,ora fermatevi non lavorate piu' e vediamo quanto riusciamo a mettere in crisi l'economia".

Perche' sono dell'idea che manifestazioni tipo pride,al punto in cui siamo arrivati oggi,non servano davvero piu' a niente.

Se vogliamo i diritti,purtroppo,ormai servono le minacce.

E voglio vedere come reagirebbe il mondo se tutta la comunità gay davvero smettesse di lavorare,di pagare le tasse,di contribuire in ogni modo possibile all'economia.

 

...risulterebbero inutili.

 

Quindi combattiamo tutti insieme ma tutti soli!

In Italia c'è ancora tanto da fare, ma non possiamo aspettare che lo Stato ci dia il contentino, invece, dobbiamo essere noi i primi a pretendere e combattere per i nostri diritti, e non pagare le tasse non è una buona mossa secondo me.

Il primo passo è restare uniti, e partecipare attivamente alle manifestazioni che siano anche solo i gay pride, proporre nuovi modi di protesta...

 

Spero tanto di riuscire a vedere l'Italia cambiare prima che cambi il colore dei miei capelli...anche se ho paura che rimanga solo una vana speranza.

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In un altro post avevo letto che molte persone vorrebbero o sono già partite in altri paesi per sfuggire alla realtà gay italiana che, diciamolo, fa un po' schifo... Io personalmente penso che un gay non dovrebbe assolutamente scappare dal proprio paese, dalla propria vita e dai propri amici solo per avere una vita più "comoda", sennò finiremmo a lamentarci anche tra 20 anni della società italiana...Ma se nessuno la cambia è inutile! Poi c'è sempre la differenza tra il dire e il fare. Io adesso sono piccolo e ho ancora molti problemi da risolvere nella mia vita personale, ma in futuro non mi è mai dispiaciuta l'idea di fare un po' di attivismo LGBT, anche solo per conoscere meglio il mio mondo e farlo conoscere ad altre persone, magari giovani come me...

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The dreamer, sono ancora molto giovane anche io, ho 19 anni, non so cosa farò in futuro, ma sono certo che se essere me stesso risulterà troppo difficile in Italia, non posso aspettare che cambi qualcosa, e penso di lasciare questo Paese anche io.

 

Come ho detto prima, io spero che presto si inizi a combattere veramente per i nostri diritti, ma non sono disposto ad aspettare troppo....

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Come ho detto prima, io spero che presto SI INIZI a combattere veramente per i nostri diritti, ma non sono disposto ad aspettare troppo....

Si inizi, ma perchè deve per forza iniziare qualcun'altro?... Comunque qui ci stanno tutte le critiche e i pensieri diversi, ma COMPLIMENTONI a Kohinoor per aver aperto questo topic, sei stato ispirantissimo!  :cool:

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No, no, no!!!  :ok:  :)

Molta carne al fuoco, ma su alcune cose non sono affatto della stessa idea.

 

La prima parte del tuo post, Kohinoor, ha fatto riflettere anche me... quanto hanno dovuto subire le generazioni passate? Quanto è stato loro tolto con le limitazioni più o meno esplicite che hanno dovuto subire?

Forse è impossibile dare una risposta e ora che noi avremmo potenzialmente più possibilità quante ne sprechiamo?  :sisi: Forse troppe...  :lol:

 

Rivolgendomi invece a quelli della mia generazione a coloro che oggi hanno 18 anni e più, nessuno ha mai pensato che non avendo gli stessi diritti degli etero, forse è il caso di non avere gli stessi doveri? Perché i gay devono pagare le tasse se poi non godono degli stessi diritti? Perché io devo dare una parte delle trattenute del mio stipendio per "mantenere" coloro che hanno il diritto alla famiglia? E' giusto che gli etero paghino le tasse, ma non è giusto che le paghino i gay.

 

No, questo assolutismo non mi appartiene... mi sembra eccessivo. La mancanza di pari diritti non può essere presa a giustificazione del non pagare le tasse.

Io stesso mi sento truffato dallo Stato, che RUBA a me per REGALARE i miei stessi servizi (se non facilitazioni a tutto spiano) agli evasori... ma non per questo mi arrogo il diritto di non pagarle.

Piuttosto spero sempre che l'amministrazione faccia il suo dovere e quando li becca gli rompa il fondoschiena! Ma vedendo come sono andati certi casi esemplari di evasione di nomi famosi...

 

Mi domando quanti hanno come me la sensazione che ci sia ancora troppa diversità tra persona e persona?

 

Siamo tutti diversi, è naturale che ci siano diversità. Per dirigere Bank of America non puoi essere un analfabeta e per fare il neurochirurgo non puoi avere il Parkinson! Ogni persona ha la sua collocazione, voluta o meno, in società. Su tale posizione, almeno in molti paesi occidentali, la persona stessa ha buone capacità di controllo, in un paese del terzo mondo no: purtroppo la mobilità sociale è inesistente.

 

Pochissimi anni fa ci fu clamore per un fatto di cronaca che riguardava il bacio di due uomini sotto al Colosseo, ipotizzando il reato di atti osceni in luogo pubblico.

...

Allora mi chiedo perché molti gay trovano sexy le divise se queste persone ci disprezzano in linea teorica e di principio?!(fermo restando che conosco personalmente molti gay e lesbiche nei vari corpi militari).

 

In seguito la faccenda prese tutt'altra piega... e a quanto pare non si era in presenza di un (casto o meno casto) bacio... ma di qualcosa di ben più spinto, da sanzionare esattamente allo stesso modo come si sarebbe fatto per una coppia etero. Quanto alle divise e loro attrattiva, siamo di nuovo ad un eccesso... se uno è attratto dalle divise dovrebbe auto-indursi un'avversione alle stesse per l'omofobia di pochi?

 

Altro fatto più generico riguarda il cambio dalla lira all'euro (e qui ci mettiamo pure gli etero). Il cambio dell'euro alla lira è stato (e qui non ammetto nemmeno insinuazioni che non sia così) di 1000 lire, ovvero 1€ = 1000 LIRE (non neghiamo l'evidenza). Questo ha comportato un'accettata agli stipendi di tutti che sono stai letteralmente dimezzati (a parte tutti coloro che invece si sono arricchiti ancora di più di prima con questa nuova economia), ma mai nessuno è sceso in piazza a protestare.

 

Luogo comune.  :)

Un operaio qualificato in Piemonte ora guadagna mediamente uno stipendio netto equivalente a 2.200.000 lire, quanto guadagnava pre-Euro? Circa la metà... 1 milione, 1 e mezzo se andava bene. I prodotti alimentari invece sono sempre meno pagati ai produttori, questo secondo me è uno scandalo ben maggiore, si amplia il margine di guadagno dei commercianti a discapito dei consumatori che vedono aumentare il prodotto finale e del produttore che non ha soldi per vivere.

 

Quando qualche anno fa il capitano della nazionale di calcio Fabio Cannavaro

...

Il rispetto umano in cosa consiste oggi?

 

Questo non dimostra nulla, se non che gli italiani si sentono ormai uniti per poche (poche? forse solo una...) cose... e francamente che una di queste sia la Nazionale di Calcio fa piangere...

Quanto al rispetto, va di pari passo con la dignità... e quando si è disposti ad accettare ogni nefandezza di chi è al comando (e qui ogni parte politica potrebbe sotterrarsi, tante sono le porcate che negli anni sono emerse) si è un po' abdicato anche alla propria funzione di cittadini.

Quanti, con scusanti pietose, non votano più "tanto non cambierà mai nulla" ??? Troppi... io invece voglio crederci... e il mio DIRITTO al voto lo esercito ogni volta che posso, ci sono molte forme per manifestare il dissenso.

 

Mi domando se non siamo diventati un popolo

...

Quanti di noi gay, discriminati, saprebbero dire NO! fermamente, di fronte alle ingiustizie. Che fine ha fatto il coraggio?

 

Siamo di fronte ad un appiattimento delle ambizioni e di questo, mi spiace, incolpo in buona parte la generazione di genitori perbenisti del cavolo che cresciuti all'ombra del '68 ha inculcato la  malsana idea nei figli che la società avrebbe premiato tutti, indistintamente dai propri meriti e dalle fatiche compiute.

 

Sabato scorso sono stato al gayvillage

...

Nulla contro le discoteche..per carità, ma è il caso di prendere soldi dal comune (qualcuno mi dica se mi sbaglio sul gay village e le sovvenzioni. Accetto rettifiche se mi dite che mi sono sbagliato)?

 

Questo punto del tuo intervento tocca un argomento su cui influiscono diversi fattori: nel corso degli anni si è persa la ricerca dell'intrattenimento di qualità (non so quanti anni hai, ma se frequentavi le discoteche 15 anni fa saprai che i locali puntavano molto ad ergersi sopra la concorrenza, in termini di DJ, di animazione, di eventi). La corsa al divertimento low cost che abbiamo importato dall'estero ha fatto piazza pulita di tutto questo: non puoi gestire eventi con la formula happy hour senza far pagare l'ingresso e poi avere in consolle un DJ che magari costa 20mila euro a serata. Idem se hai bisogno di 20 o 30 cubisti/e...

Qui si tratta di volere la botte piena e la moglie ubriaca... se vuoi un evento come il

devi essere disposto a pagare i 75 Euro del biglietto.

 

Circa 100 anni fa gli uomini (tutti..sia etero e...presumibilmente anche i  gay......seppure non potevano dichiararsi dati i problemi di 100 anni fa sul tema) si battevano per degli ideali andando anche contro le istituzioni, con forza, con coraggio, (era scritto sui libri di scuola sui quali abbiamo studiato tutti) se le istituzioni non garantivano giustizia e uguaglianza. La lettura di quei libri cosa suggerisce a noi gay in particolare? Oggi qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle ingiustizie e dei soprusi? Mi chiedo quale sia il valore che si elegge come motivo di vita?

:cool:

 

Il movimento GLBT negli anni ha fatto importanti conquiste... mi parrebbe assurdo non ammetterlo. Che ci siano paesi, fra cui l'Italia, fermi al medioevo non si discute, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: volere è potere e ora, se uno vuole, può dirigere la propria vita come meglio crede, basta appunto volerlo.

 

 

P.S. Mamma, quanto hai e ho scritto!  :ok:

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Credo che in Italia si sia generalmente persa un po'la speranza, non solo nella comunita LGBT, ma nella società in genere. Non c'é più voglia di combattere, niente più voglia di condividere e di fare qualcosa che non abbia un tornaconto per il proprio orticello.

Alléstero -almeno nella mia esperienza- l'individualismo non é a livelli così sfrenati, anche se a livello generale siamo in un momento di contrazione dei movimenti LGBT europei e americano, forse perché in quasi tutti questi paesi sono stati fatti passi da gigante sulla strada della conquista dei diritti, mentre al contrario paesi dove la condizione omosessuale é ancora fortemente critica o comunque non gode di pieni diritti (penso ad esempio al Medio-Oriente) vede organizzazione LGBT molto più attive e coordinate.

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Quando avevo io 17 anni, il problema era quello di "vedere" come sarebbe stata la propria vita

in un famiglia omofoba. Io a 17 anni decisi che il mio obbiettivo primario era quello di rendermi

indipendente economicamente e scapparmene di casa. Al raggiungimento di questo obbiettivo ho

subordinato tutte le mie scelte, studi e lavoro (ho cominciato con lavoretti a 20 anni) compresi. Quando

a 25 anni sono riuscito a realizzare quello che mi ero proposto non ho avuto difficoltà a vivere la

mia omosessualità, che era il fine reale in vista del quale tutto il resto era stato pensato (ed era anche

il grande fuoco, il grande carburante, di cui mi alimentavo e mi sarei alimentato). Avevo un lavoro,

uno stipendio, una casa in affitto, non dipendevo da nessuno, ero libero, liberissimo.

 

Oggi, l'analogo di questa situazione può essere programmare di andare a vivere all'estero, e un/a ragazzo/a di

18 anni ha tutti i mezzi conoscitivi per poterlo decidere per tempo e per farlo (pensiamo anche solo alla

ricchezza e facilità di informazioni attingibili con internet, a Erasmus, a tante altre cose).

 

Sono stra-convibrante con tutti coloro che pensano che la deprivazione di diritti sia una cosa che urli,

che gridi, ma non dimentichiamo che noi siamo come una torta a strati: c'è il primo, c'è il secondo, il terzo

il quarto e il quinto, che corona tutti gli altri. Ora non vorrei che questi strati non siano distinti e raggiunti

uno per uno da una persona omosessuale oggi giovane o giovanissima, e che il sentimento di essere

discriminato e negato come cittadino, e anche la consapevolezza di avere minori opportunità, s'incolli

con tutto gli altri elementi del piano di emancipazione e realizzazione personale che ciascuno di noi deve

perseguire. Mi spiego?

 

Ognuno di noi sa in cuor suo qual è la cosa più importante per lui «sulla nera terra», come diceva la divina Saffo.

E il piano di conquista della propria vita, di quel che si vuol essere e fare, è la forza

più grande di tutte, ciò che ci dà (o non ci dà) il senso della vita a 20 come a 50 anni e anche da vecchi.

Per un omosessuale, questa è una struttura ineliminabile della propria vita, perché il problema della

emancipazione e realizzazione di se stesso si porrà sempre (in forme più o meno positive, di questo

sono persuaso: vivere a Latina o a Roma, a Roma o a Londra, fa una grande differenza), per tutta la vita,

sotto ogni cielo, e a ogni età.

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Anche io credo che ci sia differenza tra vivere in un piccolo centro e vivere in una grande metropoli emancipata. Lo stesso credo che l'emancipazione non arrivi senza l'impegno di chi ci vive in un determinato posto.

 

Credo che non bisognerebbe sognare di andar via lasciando il posto ai più forti (mi torna l'esempio della donna afroamericana che si rifiutò di lasciare il suo posto sull'autobus, perchè come tutti anche lei aveva diritto ad un posto su quell'autobus, e in senso più ampio all'interno della sociatà nella quale viveva), cercando altri posto dove la vita sia più generosa, ma combattere e prendere quello che spetta di diritto.

 

Mi pare di capire che siamo tutti d'accordo sulla percezione di una società che non rende giustizia a tutti.

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