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Gay e politica


Andre_88mi

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Ciao a tutti ragazzi/e... non so se ho azzeccato la sezione giusta del forum per postare questo quisito ma ci provo...

Da qualche giorno a questa parte su MTV, nel programma "MTV news", si parla di omosessualità e ho avuto occasione di seguire la puntata sul fondatore dell'associazione omosessuale GayLib.

Da quando sono al mondo sono sempre stato circondato dalla politica, diciamo che sono cresciuto a pane e politica facendo parte di una famiglia da sempre attiva nella sinistra moderata; se prima era solo una questione di background famigliare, crescendo mi sono sempre di più avvicinato alle idee della suddetta fazione politica e la scoperta della mia omosessualità non ha fatto altro che consacrare definitivamente la mia appartenza a quella linea di pensiero.

Pur riconoscendo che la sinistra, moderata e "massimlista", ha spesso disatteso le aspettative della comunità LGTB e che a volte ci abbia usato come spot elettorali piuttosto che ascoltare le nostre richieste, venire a conoscenza dell'esistenza di un'assiciazione gay di centrodestra mi ha lasciato attonito.

Per come la vedo io, e potrà sembrarvi un po' anti-democratico ahimé, un'associazione gay di destra mi sembra una contraddizione in termini... Come è possibile militare nella stessa parte politica che quando va bene ci TOLLERA e quando va male meglio non parlarne? come un gay può sentirsi vicino a una coalizione di partiti i cui membri fino a qualche hanno fa usavano il saluto romano come fosse una stretta di mano e i cui giornali regalano come inserto i dvd con i discorsi di Mussolini? Coalizione a capo della quale c'è un partito che baratta il suo potere politico e popolare con una chiesa disposta a dare in cambio un po' dei suoi precetti per colmare il vuoto di ideali imperante??

Questo è il mio pensiero che ho espresso senza voler giudicare chi ha fatto una scelta diversa dalla mia nonostante i toni un po' accesi... qual'è il vostro?

Grazie a tutti i lettori

 

Andre

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In punto di principio non c'è niente da eccepire.

Soprattutto se uno si ritenesse Gay Liberale in senso

ideale e/o culturale non ci sarebbe nessuna incompatibilità.

 

Il discorso diventa scottante quando l'identità politica

prevale sull'identità sessuale.

 

Diciamo che siccome nessuno di noi nasce dal niente

il fatto di provenire politicamente dal vecchio MSI-DN

( da un certo tipo di destra...) pone sul piano biografico

concreto una accentuata propensione ad usare la questione

omosessuale per dire che la destra è cosa buona, piuttosto

che criticare la destra in nome della questione omosessuale.

 

La stessa cosa può accadere anche con l'identità politica di

sinistra, ma in modo molto meno marcato

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Ma non credi che nel momento in cui l'identità politica prevale sull'identità sessuale prevale sulla persona stessa... la sessualità fa di te ciò che sei, come vedi il mondo! Allora a questo punto mi viene da pensare che se tanti sono schiavi involontari del contesto in cui sono cresciuti queste persone lo sono volontariamente! Sono vittime delle loro stesse ideologie e quindi vittime e carnefici di se stessi...no?

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Fabio Castorino

In realtà non esiste nessuna contraddizione tra l'essere omosessuali che lottano per i propri diritti e l'essere contemporaneamente impegnati in politica all'interno di una destra autenticamente liberale, in quanto questa destra si batterà a favore dei diritti GLBT in nome della difesa delle libertà individuali, che costituisce il fondamento del suo ideale politico (vedi ad esempio i liberali tedeschi di Westerwelle, che fanno parte di un governo di centro-destra).

Il problema si pone in Italia perché la destra italiana è liberale solo di nome, ma nei fatti è conservatrice, autoritaria e clericale, e quindi avversa a quei diritti individuali che una destra autenticamente liberale dovrebbe invece sostenere.

 

Soggetti come Gay-Lib che fanno politica schierati con questa destra italiana si pongono l'obiettivo di cambiare le posizioni della propria parte politica sul tema dei diritti civili delle persone GLBT in senso autenticamente liberale, e per questo, secondo me, vanno guardati con simpatia, anche se bisogna ammettere che è poco probabile che questo loro impegno ottenga risultati apprezzabili, almeno nel breve periodo.

Forse, nel caso di una scissione della cosiddetta "componente finiana" del PDL, che portasse per la prima volta in Italia alla nascita di un partito di destra liberale, movimenti come Gay-Lib potrebbero giocare un ruolo nella definizione della piattaforma GLBT di questa nuova formazione politica.

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Silverselfer

Io non condivido una virgola di quanto vanno postulando quelli di Gay-Lib e me ne infischio da che parte militino o la mission che si siano dati.

 

Il fatto di essere omosessuali è politicamente caratterizzante allo stesso modo di un sindacato. Uno potrebbe domandarsi come si fa ad essere operai metalmeccanici e iscriversi all'UGL della ex segretaria Renata Polverini, non farebbero prima ad iscriversi direttamente a confindustria? Il fine di categoria potrà pure essere lo stesso, ma non basta a rendere anche solo simile la politica che lo connota.

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La questione è un pochino più complicata, secondo me...

 

Gaylib nasce in aperta e dichiarata polemica con Arcigay con questo connotato polemico: "noi non

vogliamo il monopolio della Sinistra sui gay". Polemica legittima, però un po' troppo inflazionata, rispetto

alla finalità di una associazione gay, e in parte superata anche dai fatti ( all'epoca c'era un legame stretto

fra Arcigay ed un partito specifico...oggi no )

 

Il risultato è stato più una polemica destra-sinistra riprodotta nella comunità gay ad imitazione del mondo

politico eterosessuale, piuttosto che una reale apertura a settori della società che potevano guardare con

simpatia ad una associazione diversa, liberale...( ammesso che questi settori della società siano interessati all'attivismo

gay, fatta eccezione ovviamente per i liberali del partito radicale già attivi )

 

Inoltre non è che questa formazione liberale degli stessi fondatori fosse poi così solida...provenendo dal MSI poi AN

( da questo punto di vista la evoluzione di Fini sicuramente potrebbe oggi aiutarli è chiaro che si tratta

di una posizione minoritaria...però almeno esiste una posizione politica )

 

Ed anche l'identità sessuale ( omoaffettività invece di omosessualità ; no

alle parate esibizionistiche ) è stata almeno ad oggi debole.

 

L'appoggio al governo non mi interessa, onestamente. Tanto più che nessuno

a destra ad oggi ne ha mai candidato uno ad alcuna carica politica...

 

Quando sostengono che i DiDoRe sono una cosa buona...perchè li propone qualcuno

del Centrodestra, ecco che la questione diventa urticante. Perchè l'identità politica

fa premio sulla debole identità sessuale...

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Ragazzi essere omosessuale significa amare e andare a letto con una persona dello stesso sesso! Punto!

Chi è omosessuale può appartenere a qualsiasi corrente politica vuole! Non è in contraddizione!

 

Per favore un po di elasticità, non facciamo come tutti che considerano la sessualità il centro universale di una persona!!!

 

AlX

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Lunaville, avresti ragione nella misura in cui gli omosessuali non venissero discriminati per legge, rendendoli ''di fatto'' una minoranza ancora in cerca di diritti e riconoscimento sociale. Cose che sicuramente non si ottengono in una camera da letto, ma con la lotta politica che - calata nel contesto in cui viviamo - non può di certo prescindere dal sistema di partiti e rappresentanza... :salut:

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Caro Lunaville parli di elasticità allora io ti rispondo...un po' di attinenza alla realtà!! In una reltà idilliaca in cui tutti rispettano tutti allora il tuo discorso non farebbe una grinza ma chiediti, durante il ventennio fascista, quanti gerarchi erano gay? e come se la passavano gli omosessuali all'epoca?! E i personaggi che oggi si aggirano per i seggi del parlamento sono i discendenti politici di quelli che hanno reso impossibile, se non indirettamente posto fine alle vite di uomini e donne che avremmo potuto benissimo essere noi!!!

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ho capito che questo topic è diventato "gaylib o i gay di destra" comunque, io ho conosciuto vari gay di destra e in genere sono persone per cui la loro omosessualità viene dopo molti altri aspetti che riguardano le loro idee politiche. per cui trovo poco coerente un associazionismo gay di destra.

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Quoto su tutta la linea le critiche dirette a Lunaville, che sono insommail nocciolo della questione. L'orientamento sessuale in Italia ed adesso determina l'orientamento politico perché la situazione si propone come di possibile cambiamento e, essendo Necessari dei diritti che vengono proposti Solamente da una fascia politica, è ovvio che la popolazione interessata ossia lgbt andrà a votare il tale fascia. Se la destra proponesse una linea diversa verso questa discriminazione in atto, solamente allora avremmo possibilità di scelta. Votare infatti Lega Nord ad esempio può essere vantaggioso sul lato economico ma è semplicemente masochistico dal lato sociale per una persona gay o lesbica.

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In un paese normale dirsi gay di destra fa meno scalpore perchè le destre europee sono mille anni luce più avanti della destra italiana che sulla questione dei diritti civili ha posizioni più da estrema destra omofoba.

 

Penso che gli omosessuali di destra siano persone che da un punto di vista ideologico e programmatico abbiano difficoltà a riconoscersi nella sinistra se non per le tematiche riguardati il loro essere omosessuali ma per il resto probabilmente la pensano in modo diamentralmente opposto per questo si definiscono omosessuali di destra.

 

Inoltre probabilmente sono persone poco interessate alla questione dei diritti civili, spesso magari perchè sono persone di ceto particolarmente alto per cui possono benissimo farne a meno dei diritti di convivenza visto che solitamente chi ha i soldi le discriminazioni non le subisce.

Ad es. i Dolce&Gabbana si sono sempre dichiarati di destra idem il direttore di Chi Signorini, ma loro sono omosessuali ricchi e potenti quindi di discriminazioni non ne hanno e di diritti civili non se ne fanno probabilmente nulla.

 

O probabilmente sempre riferito all'essere benestanti tengono più al portafoglio che ai diritti civili, visto che solitamente le politiche di sinistra sono più redistributive tendono ad una maggiore tassazione dei ceti alti e vedono con maggiori favore gli industriali, per cui magari se uno è omosessuale e benestante o ricco preferisce fare gli interessi del suo portafoglio piuttosto che pensare ai diritti civili.

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simply_dreamer

riguardo signorini e d&g... no comment. signorini lo stimo come professionista, ma non come gay ne come persona. d&g sono bravi nel loro mestiere. ma mi sono indifferenti. il fatto è che in Italia di politici gay che sembra che in qualche modo si interessino ai gay ce ne sono rimasti pochi... troppo pochi. e non va bene. in paesi piu civili del nostro, troviamo un gay come vice cancelliere (in Germania), due ministri gay sposati in Norvegia, ecc ecc...  :D

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Mercante di Luce

In un paese normale dirsi gay di destra fa meno scalpore perché le destre europee sono mille anni luce più avanti della destra italiana che sulla questione dei diritti civili ha posizioni più da estrema destra omofoba.

 

Penso che gli omosessuali di destra siano persone che da un punto di vista ideologico e programmatico abbiano difficoltà a riconoscersi nella sinistra se non per le tematiche riguardati il loro essere omosessuali ma per il resto probabilmente la pensano in modo diamentralmente opposto per questo si definiscono omosessuali di destra.

 

Inoltre probabilmente sono persone poco interessate alla questione dei diritti civili, spesso magari perché sono persone di ceto particolarmente alto per cui possono benissimo farne a meno dei diritti di convivenza visto che solitamente chi ha i soldi le discriminazioni non le subisce.

Ad es. i Dolce&Gabbana si sono sempre dichiarati di destra idem il direttore di Chi Signorini, ma loro sono omosessuali ricchi e potenti quindi di discriminazioni non ne hanno e di diritti civili non se ne fanno probabilmente nulla.

 

O probabilmente sempre riferito all'essere benestanti tengono più al portafoglio che ai diritti civili, visto che solitamente le politiche di sinistra sono più redistributive tendono ad una maggiore tassazione dei ceti alti e vedono con maggiori favore gli industriali, per cui magari se uno è omosessuale e benestante o ricco preferisce fare gli interessi del suo portafoglio piuttosto che pensare ai diritti civili.

Perfettamente d'accordo.

In Italia abbiamo una concezione piuttosto stretta della politica, legata a doppio filo col cristianesimo cattolico romano che non fa che lasciare ancor meno libertà di esprimersi, soprattutto se si è vicini a posizioni liberali.

Fondamentalmente non trovo contraddizioni in un omosessuale di destra (ovviamente parlando di una destra moderna, lontana dalle ideologie passate che ne contraddistinguono gli estremismi), trovo qualche contraddizione in un omosessuale legato alla destra italiana.

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AndrejMolov89

Ritengo che l'orientamento politico sia indipendente dall'orientamento sessuale, però, ritengo anche che il masochismo è contrario all'istinto di sopravvivenza. In italia un gay che vota destra è masochista ed un suicida.

Confrontare la politica italiana con il resto d'europa non è possibile, abbiamo una realtà politica talmente diversa, da fare schifo. La sinistra è formata da porci, la destra da nostalgici dell'epoca pre unificazione, quindi ...

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Parlare di sinistra è un po' generico perché Sinistra Ecologia e Libertà è un partito con un chiaro e netto profilo di sinistra e con un leader che è pure dichiaratamente omosessuale e che quindi non ha nulla da invidiare a nessun partito di sinistra europeo da quel punto di vista.

 

Poi se la gente vota altro sarà anche colpa degli elettori che evidentemente preferiscono così.

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destra e sinistra??? perchè...esistono ancora differenze?

io credo che in italia sarebbe tutto da rifare. I partiti nati dalle ceneri della prima repubblica presentano, in molti casi, le stesse problematiche e gli stessi, orribili protagonisti, si sono rinnovati ma sono sempre loro!

gay e politica: fino a quando non ci sarà un dibattito serio non sarà possibile fare alcun passo in avanti. non finché il PdL (con componenti già discutibili) sarà costretto a sottostare (per sopravvivere al governo) ad una Lega Nord che si rifiuta di ragionare e vedere le cose con obiettività.

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I Gay di Destra

sono come i manager

che votano comunista.

 

Io so che sbaglio, ma ogni volta che penso all'associazione di parole "gay" e "di destra" , viene in mente -immediatamente- una scena

 

Quella di Nino Strano, parlamentare di AN, omosessuale dichiarato, che l'ultimo giorno del governo Prodi in Parlamento diede luogo ad un siparietto che definire penoso è poco, urlando contro Cusumano (se ricordo bene) dell'Udeur la frase: "checca squallida, frocio"

 

Se questi sono i rappresentanti politici dei "gay di destra", c'è da mettersi le mani nei capelli (poi, chiaramente, per un demente come Strano, ci saranno sicuramente mille persone valide; però è lo Strano della situazione, quello che balza agli occhi)

 

Personalmente mi viene da pensare come Coeranos, ossia che l'omosessualità sia quasi un aspetto "accessorio" rispetto agli altri

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Uhm... gay e GayLib... essere omosessuali e di destra... argomento che non mi è affatto nuovo.

Come ha scritto Lunaville, non capisco perché ci dovrebbe essere una contraddizione solo in questo abbinamento: non mi risulta che la sinistra sia molto più innovativa da quel punto di vista, dato che non hanno avuto le palle per portare avanti nessuno dei progetti che avevano in tema di unioni civili, diritti per le coppie omosessuali e così via.

Solo sporadici, isolati, coraggiosi interventi (penso ai comuni di Bologna, Torino e pochi altri che riconoscono alcuni diritti alle coppie di fatto) inframezzati da altre penose cadute verso il basso (vedi ad esempio la notizia di questi giorni: a Pesaro PD, PdL e Lega che votano tutti allegramente insieme contro la mozione per l'istituzione del registro delle coppie di fatto).

Mi è capitato di parlare con il coordinatore regionale del Piemonte di GayLib e di fargli proprio la domanda scottante: "Come fare a dirsi di destra e vicini al PdL e conciliare questa posizione con l'essere omosessuali?"

La sua risposta è stata uno scherzoso (ma nemmeno tanto) "Ecco, questa domanda di merda tienila da parte!" poi abbiamo parlato un po' e la sua posizione si è chiarita, infatti mi diceva che è ora di finirla con la lotta fra poveri dei gay di sinistra e di destra, perché alla fine le conquiste che dobbiamo fare sono le stesse e finchè non lo si capirà, continueremo a giocare al massacro con i Pride ufficiali e quelli paralleli, con tante manifestazioni e associazioni frammentate, che non danno affatto l'idea di coesione e fanno perdere buona parte delle opportunità che si potrebbero avere se ci si dimostrasse più coesi e numericamente presenti all'interno della società.

 

@Sbuffo: Non vedo perché l'essere di sinistra debba sempre apparire così chic e essere di destra al contrario debba essere sempre sinonimo di "speculatore, affarista"... fino a prova contraria la società richiede la presenza di molteplici figure per funzionare: chi comanda e chi obbedisce, chi ha soldi/capacità/inventiva per dirigere, chi ha manualità/professionalità/competenze per fare... non sarebbe male di finirla di pensare sempre al denaro (soprattutto quello degli altri) come alla "merda del diavolo".

 

@cucciolo90: Quoto... penso ci sia poco da aggiungere, basta pensare ai voti di comodo che uniscono destra e sinistra

 

@Wolf: Il siparietto di Strano è solo l'ennesimo penoso esempio di ciò che a Roma ci rappresenta nelle massime istituzioni... dovremmo riflettere molto su questo.

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Io quando parlo di gay di destra intendo riferirmi SOLO a gaylib

cioè ad attivisti gay di destra...

 

Se si esce dall'ambito ristretto dell'attivismo gay, un gay di destra

tipo Nino Strano o Zeffirelli spesso ha posizioni apertemente antiomosessuali.

 

E qui la differenza destra-sinistra è clamorosa e non può essere negata.

 

Fra un Vendola e una Concia, che bene o male partecipano al pride e hanno

un rapporto col movimento omosessuale e chi ne contesta lo stesso diritto alla

esistenza, come Zeffirelli e Strano....ci corre l'Oceano. D'altronde parliamo chiaro

la destra di attivisti gay in senso stretto, mi pare, non ne ha mai candidato uno.

 

Quindi secondo me bisogna distringuere i gay di destra dagli attivisti gay di destra

( che in quanto tali sono confinati di fatto al ruolo di meri attivisti gay )

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Hinzelmann il tuo ragionamento sembra quello "del male minore" e non fa una piega

ma io dal Pd mi aspetterei un sovrappiù di lotta su questi temi

che invece non arriva, anzi le notizie "concrete", quelle che descrivono i piccoli/grandi atti politici

sia a livello territoriale che a livello centrale

rafforzano l'idea di un partito sostanzialmente agnostico nei confronti della questione gay

dico agnostico e non omofobo, c'è una differenza e questa la riconosco pienamente

ma alla fine lasciare campo libero ad alcuni (pochi) esponenti (diciamo Concia e Vendola come possibile "alleato esterno")

senza ideare e supportare una politica complessiva

non è fare piccolo cabotaggio?

c'è poco da fare, il Pd è legittimo erede della tradizione di opportunismo politico sia del PCI che della sinistra DC

e in quella linea continua a muoversi

quindi da un lato "dà spazio", ma dall'altro "toglie terreno"

il risultato è il "recinto", che sarà pure meglio delle catacombe, su questo non c'è dubbio...

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I presupposti minimi perchè l'identità sessuale abbia un rilievo politico

è che non si contesti l'esistenza della questione omosessuale e del

movimento gay.

 

Altrimenti l'omosessualità in Zeffirelli, vale politicamente quanto il mio

mancinismo.

 

Non è un discorso di "male minore" ma di presupposti minimi per

poter parlare di Gay e politica.

 

Purtroppo il "male maggiore" è che sui presupposti minimi noi perdiamo

una percentuale minima pari al 50% degli omosessuali italiani, che sono

fuori dal movimento gay. Lo sono per loro scelta e con ragionamenti

apertamente antiomosessuali, che ne contestano la stessa esistenza.

 

Poi ci sarebbe pure una percentuale di gay che sta al limite, cioè

non si impegna e non contesta.

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@Wolf: Il siparietto di Strano è solo l'ennesimo penoso esempio di ciò che a Roma ci rappresenta nelle massime istituzioni... dovremmo riflettere molto su questo.

 

Nonché sui divertenti effetti dell'uso di coca in Transatlantico

gli occhiali da sole di un metro quadro che indossava quel giorno resteranno nella storia  :bah:

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