Jump to content

Coming Out col medico di famiglia


Orfeo

Recommended Posts

Ho letto un topic in cui parlavate del fatto che la maggior parte di voi sarebbe imbarazzato se avesse un medico di famiglia gay.

 

La mia domanda è più generica ma forse un filo più importante: avete fatto coming out col vostro medico di famiglia?

Io, anche se non partirei dall'assunto che ogni etero è omofobo, personalmente non ancora. Nello specifico la cosa che mi ha frenato finora è stata che il mio medico potrebbe tranquillamente essere mia madre: donna sulla cinquantina. Il risultato è che per tutto quel che riguarda i possibili sintomi ed i controlli soprattutto riguardanti le MST, ma non solo, mi rivolgo direttamente a centri specializzati perché con lei, anche se so che è una cosa perfettamente idiota, provo imbarazzo. Io però vivo in una città grande dove per fortuna, perché non è in ogni caso scontato, esistono ospedali con reparti specializzati che portano avanti progetti dedicati alla salute delle persone omosessuali ma mi rendo conto che quasi ovunque il medico di base è l'unica persona a cui rivolgersi ed in quel caso bisogna metter da parte imbarazzo e paura e parlare papale.

 

Avendo intenzione di cambiare medico stavo pensando proprio che avendo un medico di base gay a cui non dovrei spiegare io certe cose (perché secondo me il problema in questo caso non è l'omofobia ma un'ignoranza, incompetenza ed insensibilità di certi medici) sarei più d'un passo avanti.

 

Che ne pensate?

Link to comment
Share on other sites

Mia madre riferì al mio medico omeopata che sono gay. Lui rispose: "e vi preoccupate? io mi dovrei preoccupare di mio figlio che va male in matematica.." :pausa:

 

Da un mesetto a questa parte ho fatto CO con mio cognato, nonché medico di famiglia.

Lui pensava che essere gay per un uomo significasse: voler cambiare sesso o voler essere una donna interiormente. ;)

Questo non fa di lui un omofobo, ma un ignorante in materia. Quindi piano piano gli sto facendo discorsi "educativi"...

 

Lui è medico di famiglia e ha un ambulatorio nel paesino in cui viviamo, alcune volte sono venute delle signore disperate dicendogli: "mio figlio è gay, e ora?"

lui se la cavava rispondendo: "lui è così, lo dovete accettare per come è". Quindi non cercava ne di curarli, ne diceva che erano malati o roba del genere.

 

Sicuramente esistono medici più preparati sull'argomento (vedi il mio omeopata), medici meno preparati (mio cognato)  e medici completamente impreparati e per giunta omofobi...

 

 

Visto che devi cambiare medico, non credo sarà facile trovarne uno gay. Almeno, da quello che ne so io, sui loro bigliettini da visita non c'è scritto il loro orientamento sessuale  :)

Assicurati principalmente che sia un bravo medico, se poi è etero o omo, poco importa non ti deve curare il tuo orientamento, basta che non sia omofobo.

Link to comment
Share on other sites

Anche io vado direttamente in ospedale.

 

Devo dire che dal medico di famiglia non mi faccio

visitare da circa tre anni...che sono gay lo dovrebbe

sapere, non so se lo ricorda. Gli chiesi un parere su

quale fosse secondo lui la struttura migliore a cui rivolgersi

e con questo il discorso si chiuse.

 

D'altronde dubito che mi fiderei di lui...credo sia

specializzato in geriatria. Certamente un medico gay

sa di cosa gli parli....e non casca dal pero, non è una

cattiva idea.

Link to comment
Share on other sites

Sì, vabbè...ovviamente non mi aspetto e non mi interessa trovare sul sito della Asl la scritta rosa lampeggiante con su scritto "medico ricchione"  :pausa: ho solo ripreso l'ipotesi che mi sembrava imbarazzasse qualcuno (questo sì che lo trovo un po' strano)  il proprio medico fosse gay.

 

Un medico gay è sicuramente più informato di un qualsiasi medico etero sui possibili stili di vita che un gay può condurre, parlo soprattutto di educazione e salute sessuale, a meno che il medico etero non faccia parte di un centro o di un progetto dedicato alla salute di persone LGBT (esempio a Roma il Progetto Coroh con i medici e gli infermieri del San Giovanni e dell'IFO).

 

Che un medico ignorante o addirittura omofobo non ti possa curare adeguatamente è ovvio ma anche l''ipotesi d'avere un medico, come è il mio, abbia un "eccessivo pudore" a parlare a chiare lettere non è che la metta esattamente nella top 10 dei medici più affidabili e che svolgono adeguatamente il loro mestiere e sopratutto non ti aiuta a fare Coming Out, con tutte le negative conseguenze del caso.

Link to comment
Share on other sites

Boh, sarò strana io ma tutto questo pudore nei confronti dei medici non lo capisco.

L'ho detto alla mia ginecologa per ovvi motivi, e la mia omeopata lo sapeva ancora prima che iniziassi ad andare da lei, perché è anche il medico della mia ragazza. Agli altri no perché non è rilevante, ma se mi capitasse dal medico di famiglia non avrei nessun problema.

Link to comment
Share on other sites

Diciamo che per le donne è un filo diverso perchè sono abituate ai controlli ginecologici periodici. Gli uomini no, di solito vanno dal medico solo quando iniziano ad avere un fastidio. Cosa sbagliata perchè per il 90% delle cose è sempre molto più difficile curarsi

Link to comment
Share on other sites

Dipende, conosco un sacco di ragazze che dal ginecologo non ci vanno mai, neanche sotto tortura, perché hanno paura o gli fa impressione. Per me è una grossa stupidaggine, ma vabbè.

Link to comment
Share on other sites

simply_dreamer

non credo che avere un medico gay, sia utile ad un gay. credo che sia utile avere un medico intelligente e quindi non omofobo e soprattutto un bravo medico. cosa alquanto difficile da trovare, veramente.

Link to comment
Share on other sites

Il mio medico è un cretino.

Forse è anche omofobo:

ma principalmente è un cretino.

Ovviamente l'ho informato.

 

Invece il mio primo medico di famiglia

è stato il primo adulto a saperlo

e a lui devo molta della mia sicurezza.

Link to comment
Share on other sites

HaNKy87PaNKY

Mi sembra inutile per me avere un medico gay o far sapere al mio medico che sono gay. Primo perché lo vedo una volta ogni morte di papa, secondo perché se mi viene qualche disturbo nelle parti basse per cause sessuali vado direttamente da urologi/proctologi senza dover passare per l'inutile medico di famiglia, che da quando ha avuto un ictus non capisce più niente.

Link to comment
Share on other sites

Ho cambiato medico di famiglia da poco perchè l'altro è andato in pensione.. E' da novembre che c'è il medico nuovo e io l'ho visto soltanto una volta ma perchè non vado mai dal dottore. Comunque la penso come Hanky se mi vengono disturbi intimi vado dalla ginecologa (che ovviamente sa della mia omosessualità) e non dal medico di famiglia quindi non so se il mio medico saprà mai di me, non lo trovo necessario però se per vari motivi dovesse chiedermelo sicuramente non negherei ..

Link to comment
Share on other sites

Diciamo che per le donne è un filo diverso perché sono abituate ai controlli ginecologici periodici.

Scusate l'OT, ma c'è un motivo particolare per le donne o è giusto per prevenzione?

Link to comment
Share on other sites

Prevenzione solo in parte... Rispetto agli uomini le donne hanno più problemi di sbalzi ormonali (legati al ciclo mestruale) o altre cose tipo cisti che spesso sono legate all'apparato riproduttivo. Poi se rimani incinta (o se vuoi provarci) ecco che ti devi far controllare.

In parte però è anche una cosa culturale, e c'è anche il fatto che contro il tumore al seno da anni c'è una grossa campagna di prevenzione, per cui magari le donne vanno a farsi controllare regolarmente o appena sentono qualcosa che non va, per gli uomini questa campagna ancora non c'è.

Link to comment
Share on other sites

Io dal medico di base vado solo quando ho bisogno di qualche ricetta , per cose serie e controlli vado direttamente dallo specialista , non mi è mai fregato nulla dell'opinione del medico in merito alla mia omosessualità , a volte esce il discorso con qualche medico a volte no , francamente non mi ricordo adesso chi lo sa e chi no dei medici che frequento ...  :look:

Link to comment
Share on other sites

Sì ma scusate...la medicina di base esiste per un motivo e non è così banale. Voi state dicendo che fate delle autodiagnosi.

Normalmente l'iter è:

 

- ho un disturbo ---> ne parlo col medico di base

 

- mi vengono prescritte analisi/ controlli---> mi viene prescritta una visita specialistica --> vedo lo specialista

 

Quindi a meno che non abbiate schiere di specialisti di ogni tipo a vostra disposizione che vi visitino direttamente o che il vostro medico di base non sia specializzato proprio in quel che casualmente  vi serve come fate ad andare direttamente dallo specialista prima ancora di una diagnosi? (e non è un caso che molti si rivolgano poi infatti a specialisti non appropriati al problema che hanno)

Link to comment
Share on other sites

HaNKy87PaNKY

Sarà che ho imparato a farmi autodiagnosi perché come ho detto il mio medico di famiglia è una vecchia carampana...

 

Comunque non vedo la necessità di dover avere un medico gay o con cui dover giustificare le proprie scelte sessuali. Se si ha una MTS la si può aver presa da un altro uomo, da una donna o da un'entità aliena, ma al medico non deve interessare e ti deve solo curare. Poi se con il tuo medico c'è un rapporto di amicizia o familiarità da quando sei bambino e ti scazza doverle dire che ti è venuta la gonorrea, quello è un altro discorso riconducibile ad imbarazzo e faresti bene a cercarti un altro medico...

Ma non partire dal presupposto che i medici gay siano un gradino sopra i medici etero in quanto a mts. Anzi uno che si pubblicizza come medico gay o gay-friendly (ma dove si pubblcizzerebbe poi?) sarebbe solo un abile commerciante di se stesso che si dà quest'etichetta per attirare un target preciso, e lo troverei poco professionale.

Link to comment
Share on other sites

Io le analisi le faccio ogni 3/4 mesi, generiche ovviamente , qualcosa salterò di sicuro ,ma il medico di base non saprebbe fare meglio. Se ho problemi allo stomaco vado dal mio gastroenterologo che vedrà se opportuno farmi una gastroscopia o colon per intestino , eco ect... ogni 6 mesi vado dall'ottorino! Per le malattie infettive non penso sia il caso di scegliermi uno specialista visto che non ne ho... Per la mia cervicale ho un' ortopedico ed un fisiatra. Molte volte mi capita di parlare dei miei mali con un amico cardiologo e non è un deficente per tutto ciò che non riguarda cuore e arterie .. Non sento assolutamente la necessità di avere un medico di base a cui raccontare i miei problemi , il mio medico di base non sa nulla della mia gastrite e nemmeno di altri problemini e non mi interessa la sua opinione, come ho già detto vado a trovarlo solo per qualche ricetta che gentilmente mi prepara se lo chiamo al telf, due secondi prendo la ricetta ringrazio e lo saluto.

Link to comment
Share on other sites

Fleur, finchè queste visite le fai a pieno pagamento in regime privato, sei libero di gestire la tua salute secondo le vie che ritieni migliori.

E' quando si pretende dal medico di base l'impegnativa per una visita specialistica senza essere passati da lui in modo che funga da filtro, che si sprecano le risorse della sanitè nel paese, in quanto vengono impiegati soldi per visite magari non necessarie, sottraendo fondi a chi magari ne avrebbe bisogno.

Spesso questa colpa è però anche dei colleghi della medicina di base che pur di non perdere il cliente gli prescrivono cio' che vuole.

Link to comment
Share on other sites

No il medico di base è sicuramente una figura professionale importante

e da rivalutare, in termini generali.

 

Ovviamente col passare degli anni è essenziale che ci sia una persona

che abbia il quadro completo della salute del paziente.

 

Purtroppo nell'attuale Servizio sanitario è un po' l'ultima ruota del

carro e quindi finisce per essere poco pagato e poco valorizzato, col

risultato di essere mediamente meno professionale di quanto non

converrebbe e sarebbe anche necessario ( col chè tende ad essere

un distributore di prescrizioni mediche )

 

Per quel che riguarda le MTS oramai ho un rapporto diretto perchè

sono abituato a fare i controlli periodici nonostante sia sano e ci si

conosce etc. etc.

Link to comment
Share on other sites

Guarda GhostHunter77 , non avevo chiaro questo procedimento di passaggio dal medico di base allo specialista. Quindi intendi che con un impegnativa del medico di base io lo specialista non lo pago? Da noi in Francia è un pò diverso , io sono abituato ad affidarmi a strutture private pure per le analisi ed in particolare per questioni di tempo , sono molto più flessibili. Permettimi di puntualizzare una cosa: tutte le visite specialistiche sono necessarie , togliamoci dalla testa l'idea di andare a controllarci solo quando avvertiamo i sintomi. Il 70% delle persone che muoiono per malattia in genere sono i soliti cagasotto del medico, che non vanno mai, solo quando non ne possono più e allora non ci sta più nulla da fare. Il corpo è una macchina-cartoccio che va in malora in pochissimo tempo ,basta anche una cavolata, quindi bisogna monitorarla il più possibile. Non bisogna limitare le visite a chi è prossimo alla morte o accusa sintomi spesso di una malattia terminale e fino al giorno prima ne faceva di tutti i colori. Dobbiamo aumentare le risorse (I SOLDI) per il sistema sanitario nazionale affinchè possa garantire dei contrô-tech ( check-up ) periodici a tutta la popolazione. La prevenzione prima di tutto, meno stronzate in tv e più informazione seria. Più soldi per la ricerca e meno Chiese. L'Italia per la ricerca sul cancro spende l'equivalente allo stipendio annuo di un giocatore di calcio, UNA MISERIA!!!! VERGOGNOSO!!! Ancora oggi se mi rivolgo al tanto decantato medico di base perchè magari durante un rapporto sessuale mi si è rotto il preservativo , sai che mi risponde???

Fai il Test per Hiv tra 3 mesi e poi 6 , se risulti negativo sei apposto!!!  :look: :look: :sbav: :sbav: :sbav: :)

QUESTO MEDICO E' DA GALERA!!!

Link to comment
Share on other sites

Per la visita specialistica paghi il ticket della visita: 16euro (nel Lazio).

 

La maggior parte delle volte, oltre allo spreco di visite specialistiche (poco tempo fa c'era un articolo che diceva che i medici di base ne prescrivono troppe per pararsi legalmente il culo, figuriamoci quando un paziente fa tutto di sua iniziativa) c'è anche il non secondario fatto che la gente si rivolge allo specialista sbagliato, magari un andrologo anziché un dermatologo infettivo per rimanere sull'esempio delle MST.

 

Per il resto forse ho letto male o non ho capito tanto bene cosa intendi riguardo alla storia dell'Hiv e del tuo medico di base. Cosa c'è di sbagliato nel dire che se ti sei potenzialmente esposto devi ripetere le analisi dopo il periodo finestra e poi, se non hai avuto comportamenti a rischio, puoi stare tranquillo?

 

(ah, se c'è una cosa gravissima è purtroppo parecchio diffusa è invece il fatto che ti prescriva ricette al telefono senza averti parlato e visitato. Uno studio medico non è un supermercato)

Link to comment
Share on other sites

Cosa c'è di sbagliato nel dire che se ti sei potenzialmente esposto devi ripetere le analisi dopo il periodo finestra e poi, se non hai avuto comportamenti a rischio, puoi stare tranquillo?

 

Spesso sento che c'è molta ignoranza in materia! Il  primo luogo quando una persona ha avuto un rapporto a rischio con un partner occasionale (o meno) ed ha rotto il preservativo con tutto quello che questo comporta ci si rivolge ad un medico (in genere quello di base , non tutti vanno nel più vicino ospedale nel padiglione dedicato alle malattie infettive a parlare con un infettivologo , sbaglio?

A questo punto il medico di base non ti può dire di fare il test tra 3 mesi e poi tra sei. Deve prima di tutto accertarsi del tempo trascorso dalla rottura del preservativo al tuo arrivo in ambulatorio. Se non sono passate almeno 72 ore deve assolutamente spedirti in un ospedale che abbia la possibilità di prescriverti una Pep (profilassi da post esposizione) , se sei fortunato ed arrivi prima delle 4 ore sei in una botte di ferro , anche se il virus HIV è entrato non potrà farti nulla , più tempo passa più rischi. Se invece prudentemente gli antiretrovirali lì prendi prima di un rapporto a rischio (sempre usando tassativamente il preservativo) in caso di rottura sei tranquillo , continuerai la terapia per un mese. Questo non si dice mai , perché al sistema sanitario costa?? Non conviene, meglio che ti arrangi con i preservativi e se si rompono cavoli tuoi... Vergogna!! Ad esempio non si dice che se io sono una persona a rischio mi conviene cominciare a prendere antiretrovirali da sano e nessun virus HIV potrà mai contaggiarmi nemmeno se non usassi il preservativo... Questo fino a che continuerò ad espormi ,idem per molti altri virus... Se c'è un medico mi dica se ho scritto una cazzata , ok??? :look:

Link to comment
Share on other sites

Ad esempio non si dice che se io sono una persona a rischio mi conviene cominciare a prendere antiretrovirali da sano e nessun virus HIV potrà mai contaggiarmi nemmeno se non usassi il preservativo...

 

Ma stai scherzando vero? Certo che non si dice perché è una pericolosissima stronzata!

Scusa ma secondo me non ti rendi conto di almeno due cose: anzitutto gli antiretrovirali non sono acqua fresca. La profilassi post esposizione (che peraltro non c'entra niente col tema on topic perché per farla devi andare immediatamente in ospedale e non certo dal medico di base, se sei andato dal quale stai probabilmente già abbondantemente fuori tempo massimo) si fa una tantum proprio perché si è avuto un incidente. I farmaci (rispetto ai quali fra l'altro il virus tende a sviluppare sresistenza) specie poi se pesanti come quelli in questione e con effetti collaterali a volte ingestibili, si prendono per curare, non per prevenire esattamente come, per tornare in argomento, non sono degli strumenti di prevenzione ma di indagine le analisi. In secondo luogo prova a togliere l'etichetta del Servizio Sanitario Nazionale da una delle scatole dei farmaci in questione ed immagina di dover pagare per intero (e non con soldi pubblici che servono a curare chi malato lo è già e di quei farmaci ha bisogno per vivere) botte di 500€ a scatola e vediamo se trovi ancora così geniale l'idea di fare terapia per prevenzione!

 

Tutte le le categorie a rischio hanno già dei validissimi strumenti per proteggersi dall'Hiv che, fra le altre cose, è molto ma molto più difficile venga trasmesso rispetto a tutte le altre MST che si diffondono e si trasmettono con delle modalità e con una facilità che secondo me la maggior parte delle persone neanche si immaginano. Quest'ultimo sì che invece è un bel tema su cui i medici dovrebbero impegnarsi con una bella campagna informativa.

Link to comment
Share on other sites

Non ho scritto che gli antiretrovirali sono acqua fresca , non travisare le mie parole. Il preservativo non è sicuro al 100% contro l'HIV , l'uso di antiretrovirali prima di un rapporto a rischio sì e su questo non ci piove. Se poi questo viene taciuto per una questione di costi è gravissimo! Riguardo al medico di base lo sappiamo tutti che è il primo posto dopo si reca l'80% di chi si prende uno spauracchio dopo la rottura di un preservativo, e le risposte del medico (salvo casi eccezionali) sono quelle da me riportate, e le medesime risposte te le prendi anche da medici dei reparti malattie infettive che una Pep non te la consiglieranno mai, anzi negano l'esistenza, anche se ahimè per loro hanno l'obbligo di dartela se sei stato esposto (questa è legge)!

 

Tornendo a monte, io sono sano prendo antiretrovirali , ho un rapporto a rischio (mettiamo pure senza preservativo) con una persona infetta da HIV che ha una carica virale elevate (mettiamo pure che non si cura quindi un sacco di copie del virus) , io l'HIV non la prendo e questa cosa va detta, oppure la contesti?  :look:

Link to comment
Share on other sites

Ciao Fleur, come detto da Orfeo in Italia se passi dal medico curante paghi il ticket, che puo' andare fino ai 30 euro e qualcosa, a seconda della visita o dell'esame richiesto.

E per ribadire ciò che ha sempre scritto Orfeo, non è prassi fare la profilassi rapida. O meglio, la si fa se sei nell'arco di tempo giusto, e se sei sicuro che il partner sia sieropositivo (non per un dubbio dettato dalla coscienza del poi ma non basato su certezze). La prevenzione con gli antivirali da sano inoltre oltre a non essere salutare non è la via giusta: la vera prevenzione è l'informazione e l'evitamento delle situazioni a rischio. Sarebbe come consigliarci di prendere gli antibiotici per una settimana prima di un rapporto per evitare di prenderci la gonorrea.

 

Sulla ricerca e sulla mancanza di fondi non puoi che trovarmi pienamente d'accordo.

Link to comment
Share on other sites

Guarda forse non mi sono spiegato: te lo ripeto.

 

Di scuro al 100% nella vita c'è solo la morte. I farmaci si prendono per curarsi, non per fare prevenzione. Tu non prendi un antiretrovirale per prevenzione all'Hiv come non ti verrebbe mai in mente di prendere la penicellina prima che ti vengano la sifilide o la meningite, come non prendi un antibiotico per prevenire un'infezione come non prendi la tachipirina prima che ti venga un'influenza. Se vuoi continuo all'infinito.

 

È assolutamente FALSO che il preservativo, se usato sempre e correttamente ed in tutti i tipi di rapporti, non sia totalmente efficace nel proteggersi dall'HIV. Questo può essere vero, come più volte ho detto fino ad ora, per altre MST, ma dire quello che dici tu è fare della malainformazione criminale. Poi io sono un grande fan del libero arbitrio ed un estremo difensore della possibilità di autodeterminazione di ognuno. Ma sempre e solo in maniera consapevole. E mi spiace ma mi sembra che qui in quanto a consapevolezza ed informazione lasciamo un po' a desiderare.

 

Ripeto: prevenzione e cura son due cose totalmente distinte. A parte il fatto che non mi sembra affatto assurdo che in un Sistema Sanitario che curi tutti (e non è cosa da poco) e che non può spendere 1000 e più euro a testa al mese di antiretrovirali per ogni persona sessualmente attiva presente sul territorio nazionale a nessuno verrebbero in mente le tue assurde idee in materia di prevenzione tramite farmaci, ma che non è una questione di soldi ma di buon senso lo testimonia il fatto che questa cosa assurda di prendere antiretrovirali preventivamente non è mai stata pensata neanche nei paesi in cui la sanità è totalmente privata.

 

Secondo te perché i medici tendono a ritardare, fin quando possibile, l'assunzione di farmaci alle persone che scoprono presto di essere Hiv+?

Sicuramente tu sotto antiretrovirali non prendi l'Hiv indipendentemente dalla condizione e dalla carica virale del tuo partner. Peccato che, oltre ad aver vissuto una vita in balia degli effetti collaterali, lasciati dire,  non propriamente simpatici di quei farmaci, quando il virus, molto presto, visto che molto presto hai iniziato ad ingurgitare pasticconi, svilupperà resistenza a tutti i farmaci conosciuti tu ti infetterai ed a quel punto sarai fottuto perché avrai sparato tutte le cartucce a disposizione.

 

(Anche la PEP che è una terapia a tutti gli effetti, non è uno scherzo, la sua somministrazione non è discrezionale e risponde a linee guida ben precise)

Link to comment
Share on other sites

Caro Orfeo quello che hai scritto è gravissimo , oppure ho interpretato male io? Come  farei ad ammalarmi di Hiv e finire le cartucce se ho sempre preso antiretrovirali?? Non ha senso  :look: La resistenza al virus la sviluppa chi è infetto con il tempo casomai...ma non chi da sano prende antiretrovirali per difendersi, e poi non facciamo paragoni con antibiotici e gonnorrea, malattie ben diverse dall'HIV che è mortale e non si nrisolve con una botta di farmaci...

 

Riguardo i profilattici

 

Prova a spiegare a tutte quelle donne che pur avendo utilizzato il preservativo correttamente sono rimaste incinte; prova a spiegare loro che non sempre i controlli di qualità dei fabbricanti preservativi raggiungono il 100% di efficacia; spiega pure loro che 50 micrometri è solo un numero e che se passa uno spermatozoo non passa una copia del virus HIV (posso riportare dati e percentuali calcolando in modo abbastanza preciso quanto un preservativo in che percentuale possa ritenersi efficace).

E' anche vero però che tutto sommato la qualità dei preservativi da banco di oggi raggiunge livelli qualitativi altissimi , ma altissimi non vuol dire 100% . Altissimi vuol dire che , con appena un euro e molta coscenza puoi acquistare una tranquillità altrettanto altissima .

 

Il vero spirito dei miei interventi (e mi spiace davvero tu non l'abbia colto) è :

1) Nonostante specifiche e tassative leggi obblighino il sistema sanitario nazionale ad avere in giacenza una quantità sufficente di antiretrovirali per far fronte ad eventuali contagi ( reali o presunti ) , sono talmente pochi gli ospedali dove ciò capita che a volte sembra persino una bestemmia ricordare ciò.

2)L'oggetto fondamentale di tali disposizioni di legge hanno come obiettivo tutelare persone a rischio ; per definizione una persona a rischio è semplicemente uno che è stato esposto al virus che si tratti di un privato cittadino appena puntosi la mano con una siringa al parco o che si tratti di un infermiere , di un cardiochirurgo o persino di un igienista dentale.

3)La profilassi post esposizione si chiama così perchè il contagio non è ancora stato dimostrato, altrimenti non sarebbe tale (mi sembra un concetto così semplice e banale che è da vergognarsi sottolinearlo).

4)Quando mia sorella le è stato tolto un terzo molare il chirurgo le ha indicato degli antibiotici, guarda caso ,a titolo profilattico; le valvulopatie cardiache richiedono di una profilassi antibiotica ogni qualvolta si producano sanguinamenti per evitare l'endocardite batterica. Come vedi, pure io potrei andare avanti all'infinito, solo che in questo caso ti sto dimostrando il valore farmacologico nella profilassi.

5)E' vero tuttavia che la migliore profilassi risiede nel nostro comportamento,ma se il mio ragazzo decide di farmi le corna e portarmi l'HIV in casa senza dirmelo e magari senza nemmeno saperlo lui, dimmi...avrei dirittto secondo te ad una Pep oppure è giusto che io diventi sieropositivo per giustificare una spesa di mille e rotti euro da parte del sistema sanitario nazionale?

Se solo tu sapessi quanta poca informazione c'è sulla prevenzione post-esposizione , in questo paese, quanti pochi medicinali sono a disposizione per ciò e soprattutto quanto poco diffusa è la conoscenza su questo fatto , non oseresti demonizzarla in questo modo.

E se di soldi si tratta , una Pep = 1347 euro e stop

10 anni di trattamento di un sieropositivo =quasi 2 milioni di euro

Link to comment
Share on other sites

 

3)La profilassi post esposizione si chiama così perché il contagio non è ancora stato dimostrato, altrimenti non sarebbe tale (mi sembra un concetto così semplice e banale che è da vergognarsi sottolinearlo).

4)Quando mia sorella le è stato tolto un terzo molare il chirurgo le ha indicato degli antibiotici, guarda caso ,a titolo profilattico; le valvulopatie cardiache richiedono di una profilassi antibiotica ogni qualvolta si producano sanguinamenti per evitare l'endocardite batterica. Come vedi, pure io potrei andare avanti all'infinito, solo che in questo caso ti sto dimostrando il valore farmacologico nella profilassi.

 

 

Sul punto 3 la profilassi si fa quando non è ancora stato dimostrato il contagio, ma ne è stata dimostrata l'esposizione (altrimenti sarebbe un'esposizione a che cosa? a generico sperma?) quindi l'eventuale partner deve essere un sieropositivo, ripeto che non si agisce col semplice dubbio. Idem per la profilassi da meningite: si fa quando si è stati a contatto con un infetto e quindi si è stati esposti.

 

Sul punto 4 un'estrazione dentaria è un intervento necessario per la salute. Pertanto la copertura antibiotica per max 6 giorni è concepibile.

Fare sesso con partner di cui non conosciamo lo stato sierologico non è una pratica necessaria al nostro stato di salute e quindi coprirsi continuamente di farmaci va contro ogni senso medico ( e poi il dente lo togli una volta nella vita, il sesso lo si fa decisamente piu' spesso: il rapporto beneficio/danno è imparagonabile).

Link to comment
Share on other sites

Innanzitutto grazie per averci dimostrato, confondendo l'uso del profilattico come anticoncezionale con l'uso del profilattico come protezione dall'Hiv,  come mai le nuove infezioni da Hiv siano in continua crescita soprattutto fra soggetti eterosessuali.

 

Non so in che lingua o con che perifrasi scriverlo ma partendo dal presuppposto che io do per scontato ma che tu evidentemente non condiividi che gli antiretrovirali siano t-o-s-s-i-c-i (forse davvero non ti rendi conto e non ti auguro davvero di dirmi un giorno che avevo ragione) e che mai ne assumerei se non quando non avessi alternative (come tutte le persone di buon senso), ti ricordo che si comportano esattamente come tutti gli altri farmaci. È ovvio che è il virus a sviluppare via via resistenza ai farmaci ma è altrettanto dimostrato che se prendo un farmaco quando non ne ho bisogno il virus, qualora mai venissi contagiato, troverebbe più agevolmente il modo di inchiappettarmi con successive mutazioni.

 

Fra l'altro trovo eticamente aberrante anche solo pensare di poter utilizzare dei farmaci nel modo da te proposto quando ci sono al mondo migliaia di persone già infette che non hanno possibilità accedere alle cure.

 

Questa conversazione sta assumendo dei risvolti veramente demenziali e ci sarebbe dietro anche una certa vis comica dietro se non fosse che l'argomento è tanto serio.

Ora spiegami chi ha messo in dubbio l'utilità e la validità e soprattutto chi ha demonizzato la pratica della profilassi. Forse ti sei già scordato che qualche intervento fa hai parlato ed ipotizzato una cosa completamente diversa mentre ora tu ti stia avvitando per tornare al più neutro e condiviso argomento da cui eravamo partiti: dalla discussione iniziale sulla PEP tu hai spostato il discorso sull'ipotetica assunzione sistematica degli antiretrovirali come metodo di prevenzione, quindi please non coglioniamoci. Tu hai parlato di prendere farmaci pesantissimi come fossero caramelle e dell'ipotetica possibilità, così facendo, di non usare il preservativo che hai più volte indicato come non sicuro per proteggersi dall'Hiv, quindi fai il piacere di assumerti la responsabilità di quello che scrivi anziché mettermi in bocca cose che non ho mai detto.

Quella di cui parli tu non è più profilassi post esposizione che si fa una tantum quando capita casualmente e sfortunatamente di essere esposti, che sia con la rottura del profilattico, con una siringa in un prato o con un incidente sul lavoro. Ci sono fra l'altro diversi tipi d'esposizione, diversi livello di rischio. Il pdf che ti ho linkato che è stato redatto dallo Spallanzani, che non è esattamente l'ultimo ambulatorio bettola ai confini del mondo e dove forse qualcosina in merito a questi argomenti ne sanno,le suddivide per tipologia e per percentuale di rischio.

 

Per quanto riguarda l'Hiv la profilassi si fa, come dice il nome, quando c'è l'esposizione, quando mi pungo con una siringa infetta, quando mi si rompe il preservativo col mio partner sieropositivo e via via in tutti i casi descritti dalla procedura. L'esposizione è al'Hiv non genericamente al sangue o allo sperma.

 

Quando mia sorella le è stato tolto un terzo molare il chirurgo le ha indicato degli antibiotici, guarda caso ,a titolo profilattico;

Ma vah? Non mi dire! Ora ti stupisco: il mese scorso ho fatto una liotrissia ed ho preso per una settimana un antibiotico mirato alla prevenzione delle infezioni delle vie urinarie. Ma io e tua sorella abbiamo subito degli interventi necessari a migliorare il nostro stato di salute per cui è noto possano insorgenre complicanze, infezioni. Se sono proprio sfortunato quanti interventi che richiedono una profilassi (che comunque è fatta con antibiotici mirati) di questo tipo potrò mai fare nella vita? Due? tre? L'Hiv non è un'infezione opportunistica legata ad un'intervento necessario e dal quale non potevo esimermi, come poteva essere una mia ipotetica infezione alle vie urinarie. Ecco, come ti ha già detto GhostHunter77 drogarti scambiandoti la siringa o fare sesso non protetto ed imbottirti, come da tua brillante intuizione, successivamente di farmaci invece è tutt'altro che necessario a migliorare il tuo stato di salute e di certo non te lo ordina il medico.

 

E' vero tuttavia che la migliore profilassi risiede nel nostro comportamento...

Come come?Finalmente il nocciolo dell'intera discussione: non conosci la differenza fra  prevenzione e profilassi (extrema ratio). Eppure a me sembravano concetti così semplici e banali che ci sarebbe da vergognarsi a dover farseli spiegare...

 

 

....ma se il mio ragazzo decide di farmi le corna e portarmi l'HIV in casa senza dirmelo e magari senza nemmeno saperlo lui, dimmi...avrei dirittto secondo te ad una Pep...

Sorvolando sui non indifferenti problemi di fiducia e di stima nel prossimo che tutta questa tua ipotesi di bizzarro utilizzo dei farmaci nasconde , lasciati dire un paio di cose: se il tuo ragazzo ti tradisce hai tante sottovalutate "simpatiche occasioni" di scoprirlo che è molto più facile capitino dell'Hiv; con quest'affermazione hai poi dimostrato che mi stai fracassando le scatole su uno strumento che o non conosci come dici o del quale non hai consapevolezza. In soldoni spiegami come faresti a fare la PEP non sapendo di essere stato esposto al virus e non sapendo che il tuo ragazzo e sieropositivo e neppure che ti ha tradito con una persona sieropositiva che lui evidentemente non sa essere tale. Vai in ospedale e cosa dici ai medici? Ho fato sesso col mio ragazzo e vorrei due settimane di pastigliette così per sicurezza? E lo fai ogni volta che fate sesso?

 

E se di soldi si tratta , una Pep = 1347 euro e stop

10 anni di trattamento di un sieropositivo =quasi 2 milioni di euro

Questo sempre secondo l'ipotesi della PEP come è correttamente fatta e non nell'ipotesi che, te lo devo sempre ricordare perché ho l'impressione che fra un po' dirai che non l'hai mai detto,  facevi tu in cui gli antiretrovirali vengano usati a tappeto a scopo preventivo. Altrimenti  una PEP e 1347€ e stop un par di balle.

Link to comment
Share on other sites

Sì in effetti questa discussione sta assumendo contorni grotteschi

 

E non è la prima volta

 

La costante che emerge in queste discussioni è un atteggiamento

di diffidenza nei confronti del profilattico come protezione.

 

Al chè viene da pensare che voi lo svalutiate perché non lo usate

o avete problemi ad usarlo o volete sbarazzarvene appena fidanzati.

 

Il caso tipo della profilassi è una serata uscita di controllo in un locale,

qualcuno mi ha rifilato delle sostanze e/o le ho prese e la mattima dopo

ho dei flash di un'orgia in dark room con sconosciuti e il fondato timore

che non vi sia stata la possibilità di proteggersi, perchè non ero "lucido".

A quel punto posso attivare la profilassi a stretto giro e nei tempi brevi

che sono richiesti perchè serva...insomma un caso eccezionale.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...