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Scoperto dai miei... e ora?


lupastro88

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Hinzelmann

Non interessa sapere come e perchè si è rotta l'omeostasi

ovvero la complicità del silenzio ( il non chiedere non dire,

il far finta di non sapere...che peraltro costringe un gay alla

doppia vita e quindi ad una fatica che i genitori non hanno )

 

Può essere che i genitori sospettino, anche perchè magari

ti porti una serie di segnali a casa dell'altra tua vita. Qui sono

i genitori che fanno Outing e rompono l'omeostasi, se è il

genitore che vuole sapere in genere o va molto bene ( è

preoccupato ) o va molto male ( ha paura )

 

La ragione per cui dalla paura nasce la rabbia è l'omofobia,

la rabbia non l'odio...l'odio nascerà in un secondo momento

se non riusciranno ad uscire dalla fase emotiva con una

razionalizzazione "virtuosa". Vincere la prova di forza e

preoccuparsi di  incoraggiare una razionalizzazione virtuosa sono

le due uniche cose a cui pensare in questo momento.

 

Per la seconda cosa avere un fratello potrebbe risultare utile

prima però devono scaricare la rabbia e sapere di aver perso

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secondo me urge un confronto

un incontro

una lettera

 

dire a mamma e papà

che adesso provano rabbia

ma la rabbia è figlia dell'ignoranza

che tu sei disponibile a spiegare

se loro sono pronti a comprendere

dirgli di non farsi dominare dalla rabbia

perché una volta usata l'arma termonucleare globale (non volerti più sostenere negli studi)

pregiudicheranno il tuo futuro

e ci saranno solo macerie e rancore

allora sarà difficile ricostruire, forse impossibile

chiedergli cosa pensano di ottenere in questo modo

perché così non solo non otterranno niente,

ma ti allontaneranno da loro e faranno un gravissimo errore

che pregiudicherà la futura serenità di tutti, soprattutto la loro

e genererà solo colpe e rimorsi

invitali a chiedersi serenamente: ma che senso ha tutto questo?

loro non hanno altra scelta che amarti, quindi accettarti

come tu non hai scelto di essere gay ma vivi semplicemente la tua affettività

come tutti

come il tuo cuore chiedeva

gli direi di saltare questo fossato che vi separa

con uno slancio di comprensione ma soprattutto di affetto, se adesso la comprensione manca

la comprensione verrà

gli direi anzi che non c'è niente da saltare

perché questo fossato non c'è, non è mai esistito

che tu sei sempre il loro ragazzo

e che sei un bravo ragazzo

 

... e ovviamente tutte le altre parole che ti verranno

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FreakyFred
PPS

Sentirsi apostrofare come "frocetto di merda" dalla propria madre e date le circostanze posso immaginare in un contesto tutto fuorché goliardico, boh io non lo trovo granché divertente. Però poi  per carità ognuno vede e prende le cose in maniera differente.

Ragazzi, fatevelo dire da uno che a consolare gli altri ormai c'è abituato: la PRIMA cosa è sdrammatizzare  :)
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ah ultima postilla:

messaggio delle 2:37 del 05/06/2010:

l'omosessualità è un orientamento sessuale e come tale è orientabile. ti chiediamo solo di fare un passo indietro e tornare normale e non un frocetto di merda.

:) Io...io non ho parole davvero. Ma si può arrivare a tanto con un figlio? Ti ammiro io avrei già messo le mani addosso ad uno e anche all'altro, davvero.

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giovane12345

ragazzi ma ci rendiamo conto che se lupastro va dai carabinieri e denuncia tutte le offfese e le minacce a questi genitori gli potrebbe far passare dei guai seri... vi rendete conto che hanno tagliato il sustentamento economico a causa della loro omofobia??? ragazzi ma le legge è della nostra parte in questo caso.... quando leggo queste cose piango ma nel contempo sono felice di avere una famiglia come ho... ma io mi conosco bene e se mi fossi trovato nella situazione di lupastro avrei veramente lottato col coltello fra i denti..... almeno inizia a considerare la possibilità sopratutto se il tuo sogno è quello di fare il medico.... certo se medicina ti è stata scelta dai genitori e te invece avresti voluto fare il pittore questo cambia le cose....  dipende tutto da cosa vuoi te.... noi utenti ti stiamo fornendo le armi... chipiù pacifiche chi più "violente" come le mie poi decidi te quali usare....

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HaNKy87PaNKY

Se a me succedesse la stessa cosa, sarebbe molto consolante sapere che i miei diventeranno cibo per vermi prima di me.

Posso aver avuto l'infanzia più felice e i genitori più stupendi del mondo, ma dopo certe parole o certi atteggiamenti non esiterei a cancellarli dalla mia vita, drasticamente.

Magari menopausa e andropausa giocano un ruolo fondamentale in questa vicenda.

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Thelema 93

Lasciati dire che il dialogo non serve a nulla. Lo dico, purtroppo, con cognizione di causa. Quando hai detto che a loro non importa niente di quello che pensa il mondo, ma solo quello che loro vogliono per il proprio figlio, non ho potuto che fare un parallelo con la mia situazione. Vorrei raccontarti quello che è successo a me negli ultimi tre anni, perché penso possa esserti di aiuto.

Nel mio caso mia madre non ha scoperto sms compromettenti, però subodorava la cosa da quando avevo invitato il mio ragazzo a casa (ufficialmente come amico). Questo “segreto” mi pesava molto, così una mattina di settembre, dopo 6 mesi che stavo con il mio ragazzo, quando mia mamma mi ha chiesto dolcemente di parlare, che secondo lei avevo qualche problema che forse si poteva risolvere, ho ceduto.

La reazione è stata violenta e il mio stato emotivo non era quello ideale per incassare i colpi. Non mi ha picchiato, però come tu saprai sentirsi dire certe cose quando ancora i tuoi genitori sono persone in cui hai fiducia, nel cui amore hai ancora fiducia, è una cosa che ti spiazza.

Al di là delle grandi classiche (poi reiterate negli anni) tipo: “era meglio avere un figlio morto” “se fossi un drogato almeno ti farei rinchiudere in un centro di assistenza” “mi farai venire un tumore con il dispiacere che mi provochi” “chi sei tu? Ridammi mio figlio” e la serie di attributi che periodicamente si ritirano fuori quando riesce l’argomento (malvagio, pervertito, schifoso eccetera); al di là di tutto questo si è permessa di dirmi imperiosamente che io dovevo lasciare subito il mio ragazzo, che io non sono gay né bisex, che è una cosa della crescita che dovevo subito lasciare da parte.

Quel giorno, e pensandoci adesso mi viene da ridere perché le reazioni nel corso del tempo (garantito) cambiano radicalmente, sono rimasto tutto il tempo a piangere nel letto mentre mia madre è fortunatamente dovuta uscire con mia zia.

 

Alla fine io non ho lasciato il mio ragazzo solo perché dopo aver provato a immaginare cosa mi provocasse rompere con lui ho scoperto che mi faceva più male che rompere con mia madre.

Le conseguenze sono state un anno di scontri davvero duri. Ripensandoci credo di avere sofferto di più in quell’anno che quando è morto mio padre. Però alla fine queste cose ti rafforzano.

Impari che l’amore dei genitori (almeno nel mio caso) non è rivolto ai figli, ma all’immagine di se stessi che proiettano in noi. E impari che non ti devi mai fidare al cento per cento di loro.

 

Ora, mia madre è stata più umana con me rispetto alla tua, perché non mi ha buttato fuori di casa; ma sono convinto che è così semplicemente perché altrimenti restava sola come un cane.

Ci ho pensato più volte in questi anni se non fosse meglio per me andarmene di casa e lasciare alle spalle un mondo che non mi piace, e la risposta è sempre (e ultimamente con sempre più convinzione) stata sì. Il problema nel mio caso è che io non ce la faccio a lasciare mia madre da sola perché non posso evitare di volerle bene e di preoccuparmi per lei(sì, mi maledico tutti i giorni per questo). Se tu non hai di questi problemi, e il fatto che i tuoi sono insieme mi fa propendere per il no, il mio consiglio è di andartene di casa. Forse un giorno ti ricontatteranno, forse no, ma non farci conto.

 

Se invece non riesci a farlo preparati a fare come ho fatto io. Combattere, soffrire, ma mai rinunciare. Sii forte della tua consapevolezza di essere giusto, impara che i loro pianti non sono pianti di persone che hanno bisogno, ma di bambini capricciosi a cui hanno rotto il giocattolo. Renditi conto che loro sacrificherebbero volentieri la tua vita per la loro pigrizia nel voler rivoluzionare il proprio mondo. Questa consapevolezza sarà la tua corazza dietro alla quale troverai rifugio dalle loro parole, che ti smuoveranno una tempesta di emozioni. Ma alla fine quando impari a gestirle può diventare addirittura divertente, davvero.

 

Da ultimo ricorda che l’arma letale, la minaccia del suicidio, non esiste proprio. Una persona arriva al suicidio quando non ha più nulla per cui combattere. Nel caso dei tuoi genitori, loro stanno combattendo contro di te, e utilizzano questa cosa come arma per combatterti. E’ molto difficile, lo so, ma bisogna rendersi conto che è una cosa campata per aria.

 

Insomma ti auguro tanta fortuna e buona battaglia! Sii coraggioso!

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secondo me urge un confronto

un incontro

una lettera

 

 

secondo me è sbagliato che sia lui a cercare loro, perchè è come se lasciasse loro la possibilità di decidere, quando invece dev'essere lui a prendere la situazione in mano ed essere cercato dai suoi perchè lui è la vittima. ciò che vogliono i genitori è il controllo della sua vita, deve evitare ciò.

io al suo posto non li cercherei per un po' di tempo, giusto per far capire che è emotivamente indipendente, anche se potrebbe non essere così.

 

comunque ricordo una cosa che è già stata detta: i genitori sono obbligati per legge al mantenimento dei figli.

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Al di là delle grandi classiche (poi reiterate negli anni) tipo: “era meglio avere un figlio morto” “se fossi un drogato almeno ti farei rinchiudere in un centro di assistenza” “mi farai venire un tumore con il dispiacere che mi provochi” “chi sei tu? Ridammi mio figlio” e la serie di attributi che periodicamente si ritirano fuori quando riesce l’argomento (malvagio, pervertito, schifoso eccetera); al di là di tutto questo si è permessa di dirmi imperiosamente che io dovevo lasciare subito il mio ragazzo, che io non sono gay né bisex, che è una cosa della crescita che dovevo subito lasciare da parte.

 

non ho parole

 

Ci ho pensato più volte in questi anni se non fosse meglio per me andarmene di casa e lasciare alle spalle un mondo che non mi piace, e la risposta è sempre (e ultimamente con sempre più convinzione) stata sì. Il problema nel mio caso è che io non ce la faccio a lasciare mia madre da sola perché non posso evitare di volerle bene e di preoccuparmi per lei(sì, mi maledico tutti i giorni per questo).

 

mi permetto di dire: sbagli

il tuo dovere sia verso te stesso che verso di lei è andare via di casa appena ti è possibile

e non è neanche una questione gay o non gay

tu devi farti la tua vita

la tua vita

mamma piagnucolerà un pochino ma poi vedrai che troverà un nuovo equilibrio

renditi conto che andar via è nell'ordine naturale delle cose

 

Da ultimo ricorda che l’arma letale, la minaccia del suicidio, non esiste proprio. Una persona arriva al suicidio quando non ha più nulla per cui combattere. Nel caso dei tuoi genitori, loro stanno combattendo contro di te, e utilizzano questa cosa come arma per combatterti. E’ molto difficile, lo so, ma bisogna rendersi conto che è una cosa campata per aria.

 

esatto

bullshits

detto in italiano: sono tutte fesserie

 

 

@Coeranos

io vedo la ricerca di un contatto non come un atto di pentimento

questo sarebbe un errore

deve essere invece un modo di dimostrare forza e ragionevolezza

un modo per dire pacatamente e con immensa forza interiore che certi colpi, per quanto duri, non ci scalfiscono

che siamo consapevoli e ben saldi in noi stessi

e rendere in qualche modo evidente che con certe azioni

loro potrebbero anche rovinare o minare il futuro professionale del figlio

ma questo in fondo non è sicuro

quello che è sicuro invece è che rovinano definitivamente il rapporto affettivo

e loro (i genitori) si rendono gli unici responsabili di tutto questo

è un modo per metterli in guardia

che prima di agire valutino molto bene le conseguenze

perché certe ferite non si rimarginano

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Wunderkind

I tuoi genitori sembrano finti, non persone vere. Mi dispiace immensamente e vorrei esserti vicino, chissà com'è difficile vivere, per te, al momento. Spero che siano solo parole dette in un momento di estrema follia dovuta allo shock di aver saputo di te. Non posso credere che una MAMMA possa pensare, né tanto meno dire, frasi come quelle. Che qualcuno abbia fatto loro una sorta di lavaggio del cervello? Questo odi smisurato più che fare male, a me fa paura. D'altro canto tu hai ancora estremo bisogno dei tuoi genitori, e se entro breve non dovessero dare anche un solo segno di accettazione, io ti consiglieri di mentire loro dicendogli che "farai quel passo indietro". So che è una cosa terribile quella che sto dicendo, ma a questo punto tanto vale ripagarli con la stessa moneta. Una volta finiti gli studi ed ottenuta una certa indipendenza, potrai lascirli sbattere facendo credere loro quello che vogliono e continuare la tua vita nell'altra metà del mondo. Non è giusto che ti venga impedito di diventare ciò che vuoi, solo perché non sei quello che loro voglio. Un dialogo con loro mi sembra impossibile, sia ora che in futuro. Mi sembri una persona molto calma e composta nelle tue reazioni (da come scrivi almeno) e per questo ti stimo molto. Sono sicuro che saprai prendere la scelta più opportuna. Un abbraccio, in bocca al lupo.

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Guest JackSkellington

Ti consiglio anche io come Hinzelman la distanza, appena sbolliranno la rabbia si accorgeranno che ti amano da sempre e che ti amavano anche quando ti credevano etero e che sei il loro "bambino" di sempre...però mi raccomando non cedere! In bocca al lupo

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Al di là delle grandi classiche (poi reiterate negli anni) tipo: “era meglio avere un figlio morto” “se fossi un drogato almeno ti farei rinchiudere in un centro di assistenza” “mi farai venire un tumore con il dispiacere che mi provochi” “chi sei tu? Ridammi mio figlio” e la serie di attributi che periodicamente si ritirano fuori quando riesce l’argomento (malvagio, pervertito, schifoso eccetera);

 

No ma io sono veramente schocckato cioè ma davvero?  :asd: Leggere ste cose mi fa stare malissimo, mi dispiace da morire  :)

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Io, per motivi diversi, posso solo consigliare quanto ti hanno già consigliato altri: la linea dura.  :asd:

Per quanto possibile, taglia le comunicazioni, non cercarli e fai DI TUTTO per essere autonomo: i genitori alcune volte hanno bisogno di un bel portone sbattuto in faccia per capire quando hanno abbondantemente passato il segno... te lo garantisco.  :)

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Non so casper questi non mi sembrano il tipo di genitore che si ricrede solo perchè il figlio taglia i ponti, anzi mi sembra sia proprio quello che vogliono.

E certe volte i genitori non ritornano sui loro passi nemmeno quando il figlio se ne va di casa te lo posso assicurare :)

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Frattaglia

Si però se il coming out è stato fatto da poco è possibile che la loro reazione così tanto esagerata sia dettata dalla rabbia.

In quel caso conviene comunque lasciarli sbollire un po' e magari andare a cercarli successivamente.

In realtà il vero problema (a parte l'ovvia delusione dal punto di vista affettivo) è che almeno per ora hanno minacciato di tagliargli o gli hanno tagliato i fondi... fortunatamente da quello che ho capito il tuo ragazzo si è offerto di mantenerti :)

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Lupastro, visto che vivi e studi a Roma, forse potresti pensare a una telefonata al numero della Gay Help Line romana: 800.713.713. Certamente hai il sostegno del tuo ragazzo e di tutti noi qui dentro, ma potrebbe essere utile anche la voce di chi (purtroppo) di storie come la tua ne avrà già sentite tante ed è in grado di dare suggerimenti mirati e "professionali" su diversi fronti, magari in un momento in cui ti sembrerà di vacillare. Se ne sentirete il bisogno, penso che potreste addirittura chiamare come coppia! :)

 

Il sito della help line è questo: http://www.gayhelpline.it/

 

L'importante è tenersi forte e non scoraggiarsi mai! :asd:

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Credo che sarebbe più o meno la reazione dei miei genitori. Peccato, sarebbe così bello poter essere sincero con loro...

Credimi, capisco benissimo la tua situazione.  :rotfl:

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stanno di fuori... e non hanno nulla di meglio da fare... dalla reazione credo i tuoi abbiano una vita poco soddisfacente... che andassero loro dallo psichiatra!

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Fabio Castorino

Credo che dovresti spingere tuo fratello a convincerli ad andare (loro due soli, o con tuo fratello) da uno psicologo serio, che potrebbe aiutarli a rivedere le loro convinzioni sbagliate sull'omosessualità e ad affrontare la situazione con più serenità e maturità. La scusa per mandarceli dovrebbe essere quella di parlare di TE, ma chiaramente uno psicologo competente capirà subito che il problema sono loro e cercherà di farli ragionare, e inoltre non potrà fare a meno di informarli delle posizioni della psicologia ufficiale sull'omosessualità, cioè che non si tratta di una malattia e che l'espressione "orientamento sessuale" non significa che esso sia "orientabile" a piacere.

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vattene, allontana i tuoi genitori dalla tua vita per un po, capiranno cosa vuol dire essere genitori e amare in ogni circostanza!

scusa se sono duro, ma credo che il loro atteggiamento sia imperdonabile (forse perchè i miei genitori si sono comportati allo stesso modo)

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  • 2 months later...

ehi ehi ehi!! quoto caspeeer!! :cool: non ci pensare nemmeno!! e non aver paura di cadere in depressione è proprio in momenti come questi che t servono forze ed energie e puoi prenderle solo dall'amore che stai vivendo!!! la soluzione si trova sempre e comunque!!! la vita è tua cosi come la vita di tuo padre è sua ed è colpa sua se se ne va in depressione!! visitasse lui uno psicologo piuttosto che dire a te che sei malato!!! e soprattutto la depressione è una situazione che dipende soprattutto da te e da come prendi la tua vita, l'omosessualità non è una scelta, ne tantomeno una malattia!!

fatti forza amico, non demoralizzarti assolutamente!! siamo fatti della stessa carne,ossa e aggiungerei passione, degli eterosessuali! e kmq ormai il peggio è passato perchè l'hanno saputo! ora cosi come sei "caduto" t ci devi rialzare! i tuoi genitori hanno vissuto la loro vita ,ora è il momento che tu viva la tua!!!! ;) ciao!! ;) e buona fortuna!!

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amiciamilano

Ciao carissimo....cosa dirti oltre a cio' che gia' ti e' stato scritto?

Ognuno, giustamente, cerca di darti il proprio pensiero, chi ti consiglia la linea dura fatta di cancellazioni e azioni legali, chi quella morbida del dialogo a seconda delle proprie esperienze vissute o per sentito dire. Personalmente trovo inutile ai fini della tua situazione raccontarti qui su cosa sia successo alla mia vita in merito al CO, l'unica cosa e' che trovo utile che tu possa sfogarti come hai fatto, che tutti ti stiano vicini con qualche consiglio che possa partire da tue richieste specifiche perche' la tua situazione e' appunto, la tua, non la nostra e certamente le uniche cose che mi sento di consigliarti, cosi' come hanno gia' ben fatto tanti utenti, e' quella di non mollare mai! Un passo indietro rappresenterebbe la negazione da parte tua di cio' che sei, e non vale MAI la pena "azzerarsi" per compiacere qualcuno, questo vale per tutto, per l'amore, il lavoro, l'amicizia, e a maggior ragione nel caso in cui per andare avanti in tranquillita' occorrerebbe indossare una mascherza a vita per partecipare al carnevale dell'animo altrui.

Spiace anche a me moltissimo leggere su cio' che sei costretto ad ascoltare dai tuoi genitori.....cerca di diventare sempre piu' indipendente dalla tua famiglia e alterna momenti di strafottenza a quelli in cui rispondi per le rime a seconda delle situazioni che si vengono a creare, mostrandoti ai loro occhi sempre come una persona equilibrata e tranquilla, perche' sono convinto che non servano del tutto ne la linea dura ne tantomeno quella soft, ma semplicemente l'affrontare il momento a seconda degli avvenimenti. Ovvio che devi pensare solo a te stesso adesso, ma se vuoi attuare delle azioni atte a riprendere in futuro un minimo di rapporto amichevole con i tuoi genitori, potresti utilizzare questa alternanza comportamentale che, penso, porti a disorientare un po le persone piu' che a farle riflettere, e secondo me e' questo di cui loro hanno bisogno adesso, di una destrutturazione del proprio pensiero che passi attraverso i dubbi, le incertezze, che solo un atteggiamento simile potrebbe provocare, anche perche' se adesso pensano di essere nel giusto un muro contro muro non li porterebbe ad abbandonare le proprie idee perche' sono talmente carichi di ignoranza su cio' che riguarda l'omosessualita', di risentimento per la delusione che tu gli "procuri" (perche' vivono come tanti di etichette,... questa benedetta societa' che...bla bla bla occorre sposarsi...bla bla bla...fare figli....bla bla bla cosa dicono gli altri se......bla bla bla) ecc.ecc.

Secondo me l'atteggiamento, il tuo modo di essere che mi trasmetti quando ci scrivi sul Forum, e' quasi quello giusto per la tua situazione, perche' sembreresti mentalmente tranquillo (nonostante avrai un dolore unico dentro te), continua a mostrarti cosi' a tutti nella tua vita e ricordati che chi dice cose tipo.....meglio un figlio drogato che frocio almeno li saprei come curarti ecc. non sanno di che cacchiarola stanno parlando,perche' poi.....dovrebbero dirlo ai veri genitori di ragazzi tossici o con gravi malattie e io lavorando in ospedale, ne vedo tante di queste cose e proprio il mese scorso una madre mi ha fatto piangere tantissimo perche' mi ha raccontato che il figlio, poco piu' che ventenne, qualche mese prima aveva fatto in famiglia il CO cosa che e' stata presa ancor piu' male che a casa tua, cacciato di casa, frasi ancora piu' malvage di quelle che le tue povere orecchie hanno dovuto ascoltare ecc. pero' poi nel momento in cui al figlio e' stata diagnosticata una leucemia fulminante, lei si e' sentita una merda, ha chiesto perdono al figlio dicendo che non era pronta, che era ed e' ignorante in materia ecc. e lei nel raccontarmelo si disperava perche' si e' resa conto di aver detto delle cose orribili al figlio che pur avendola perdonata, non dimentichera' mai il suo comportamento e adesso tornerebbe indietro nel tempo con tutte le sue forze per rimangiarsi la frase "se avessi una malattia grave almeno saprei come farti curare"....perche' questa e' arrivata e purtroppo non e' curabile. Sembrerebbe un atteggiamento di comodo quello attuale della madre, ma credimi, e' veramente una donna distrutta dal dolore, perche' mi dice che non riuscira' ad abituarsi all'idea che dovra' perdere il figlio, ma ancor di piu' che vivra' dannata perche' ha gratuitamente rovinato la sua ultima parte di vita.......

Questo esempio te l'ho scritto tanto per dirti che devi provare a vivere la tua vita, con il tuo attuale atteggiamento e con meno sensi di colpa, ma soprattutto non accontentare e assecondare nessuno se tali comportamenti non vanno a coincidere con cio' che e' di meglio per la tua vita.

Se ami davvero la medicina, prosegui nel tuo cammino, se sarai costretto a lavorare per mantenerti fallo pure, ma non mollare, se poi invece dentro te senti che non e' proprio quello che vorresti con tutto te stesso fare nella vita....beh! allora molla subito a prescindere da cio' che la tua famiglia ti portera' a fare.

Ok adesso ti saluto, scusa l'intromissione, se ho anche divagato un po e per la lunghezza del messaggio.

Ciao. Massimo'

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