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coppie gay/coppie etero: quali sono le differenze?


Paolo

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Quali sono secondo voi (se ci sono) le sostanziali differenze tra una coppia omosessuale e una coppia eterosessuale? ovviamente oltre al fatto che in una ci sono due persone dello stesso sesso e nell'altra di sesso diverso :) (lo specifico perchè sono sicuro che qualcuno lo avrebbe detto!  :) )

mi piacerebbe sentire le vostre opinioni...

 

ps. io ho cercato topic simili o uguali nell'indice e non ne ho trovati.. se mi dovessi sbagliare, chiedo perdono...  :)

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se sei stato sia con donne che con uomini puoi parlare di esperienze personali: in che modo hai vissuto le tue storie e quali differenze hai notato tu in prima persona (ripeto: se credi che ce ne siano)... altrimenti puoi basarti su geniali intuizioni...  :)

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Non che mi manchino le geniali intuizioni

(praticamente le secerno...), eh!

Ma rischio di farmi condizionare

dalle mie esperienze pregresse.

 

La vera differenza ovviamente non è

il genere del partner.

Tutte le cose più odiose delle donne

(il materialismo e la morbosità)

si possono trovare anche in un partner effeminato o molto più giovane.

 

Certo, in una coppia gay manca la pressione sociale.

L'Omofobia è brutta e anche le famiglie alla Romeo e Giulietta, lo sono;

ma la cosa veramente orribile è quando le famiglie sono d'accordo

e passano il loro tempo a complottare affinché vi sposiate

e comprano la vostra lealtà firmando le carte per il mutuo.

Successivamente la mancanza di pressione sociale

fa sì che due omosessuali non rimangano insieme

per il mutuo (again), i figli, le bollette o il parere del prete:

stanno insieme unicamente per amore, altrimenti "tanti saluti".

 

Le coppie gay vivono molto più in simbiosi rispetto a quelle etero.

A un gay piacerebbe trovare un ragazzo con i suoi stessi interessi;

questa sarebbe una cosa impensabile nel mondo etero.

Maschi e femmine danno per scontato

che a lui non piacerà lo shopping e a lei non piacerà il calcio:

mentre molto spesso (molto spesso? Boh! Io lo faccio...) i gay

cercano un compagno con cui condividere ogni aspetto di loro.

Non troverete mai un gay che parli male del suo ragazzo,

mentre è ovvio che femmine e maschi etero

passano il tempo con gli amici a insultarlo/a.

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HaNKy87PaNKY

Le coppie (sia gay che etero) sono tutte diverse! Ci sono coppie schive, i romanticoni, gli esibizionisti, i frigidi, gli appiccicati... Ma dipende dalle persone della coppia e dalla loro alchimia, mica dal loro orientamento sessuale!

Secondo me una discussione del genere può portare solo alla fiera dello stereotipo, a meno che tutti non abbiano avuto esperienze sia etero che gay per potersi basare su esperienze concrete.. Ma penso siano in pochi.

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la differenza da un punto di vista femminile è che una coppia tra due donne è paritaria mentre una coppia tra una donna e un uomo è subordinata, e con questo intendo: tu puoi anche essere la donna più fieramente indipendente del mondo, e credere di essere in una relazione ben bilanciata, ciò non toglie che molto probabilmente quando non ci sei il tuo uomo parlerà di te come di una cosa più che di una persona. stereotipata? Forse. Ma ho una quantità industriale di esempi a sostegno :)

 

è pure vero che quelle lesbiche che di lesbiche hanno solo il nome e in realtà ragionano come uomini probabilmente fanno la stessa cosa.

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Quello che  identico è la « coppia ». Siamo sicuri che la coppia, in sé, non sia una struttura che imponga le sue leggi,

o almeno influenzi fortemente, la relazione tra due persone che, come dice Sweet, ma anche Almadel, avrebbero delle

caratteristiche tali, per il fatto di essere dello stesso sesso, da imprimere veramente un volto diverso alla relazione

omosessuale rispetto a quella eterosessuale? Questo lo dico, in ogni caso, per sfumare il concetto di differenza tra le

due. Detto questo, e fatte tutte le riserve sulle generalizzazioni impossibili (come dice anche Hanky), io mi sentirei di votare

per una maggiore « intimità », o meglio per una diversa cifra dell'intimità, di una coppia gay rispetto a quella tra un uomo

e una donna. Sono d'accordo con Sweet sulla pariteticità di una coppia lesbica e direi anche gay, salvo il fatto che gli

aspetti psicologici di ciascuno di noi possono ridimensionare molto questa pariteticità. E che essa riposa su una

connotazione abbastanza astratta (lo stesso sesso): non è che non si possa raggiungere la pariteticità attraverso

azioni, comportamenti, o imporla, con atti e abitudini. Insomma il rischio di rispondere a questo interessante topic è

quello di parlare di una coppia "modello", leggermente astratta, o dell'ideale di una coppia omosessuale. 

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Differenze sostanziali a mio parere non ce ne sono.

 

Non sono molto daccordo con Sweet sinceramente.

Secondo me in una coppia etero il rapporto può tranquillamente paritario,

anzi spesso mi è capitato di vedere ragazzi succubi delle proprie fidanzate.

Tutto sta nel tipo di persona che hai fronte, quanto è innamorata

e quanto è intelligente.

Scusami se te lo chiedo, ma che tipo di opinione hai degli uomini etero?

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Secondo me in una coppia etero il rapporto può tranquillamente <essere> paritario,

anzi spesso mi è capitato di vedere ragazzi succubi delle proprie fidanzate.

 

 

Akira86, mai letta una contraddizione più flagrante!  :)

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No!!! XD

 

volevo rispondere a Sweet!

 

la differenza da un punto di vista femminile è che una coppia tra due donne è paritaria mentre una coppia tra una donna e un uomo è subordinata, e con questo intendo: tu puoi anche essere la donna più fieramente indipendente del mondo, e credere di essere in una relazione ben bilanciata, ciò non toglie che molto probabilmente quando non ci sei il tuo uomo parlerà di te come di una cosa più che di una persona. stereotipata? Forse. Ma ho una quantità industriale di esempi a sostegno :)

 

è pure vero che quelle lesbiche che di lesbiche hanno solo il nome e in realtà ragionano come uomini probabilmente fanno la stessa cosa.

 

Quel che volevo dire è che non vedo tutta questa subordinazione della donne nelle coppie etero!

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Io vedo una progressiva subordinazione di uomini devirilizzati alle loro donne.

Proprio perché la pariteticità (o non-pariteticità) è un fatto di cultura, e non di natura.

Naturalmente questo rischio vale anche per molti gay, che tutto sono fuorché

virili, nel senso positivo e "classico" del termine, ma astute volpi femminee che si

compiacciono di essere tali.

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Akira - ti sei contraddetto da solo. A parte che indubbiamente la mia opinione degli uomini etero è molto bassa - sono stata con due ragazzi, e comunque di ragazzi etero ne frequento tutti i giorni... non parlo per "sentito dire" ma per cose vissute sulla mia pelle. Al di là di questo se tu descrivi una coppia etero con l'uomo asservito alla donna non è paritaria neanche quella. Questo, e si ricollega in parte anche a quello che ha detto Isher, è perché per le coppie etero esistono degli "schemi". Esiste la coppia "classica" con l'uomo protettivo e la donna oggetto ed esiste la coppia con la "tentatrice" con l'uomo succube e la donna assetata di potere e di affermazione. Semplicemente per le coppie gay esistono meno "schemi" perché le coppie gay non crescono con duemila esempi davanti dai quali attingere - anzi è già tanto se di esempio ne hanno uno, la maggior parte ne ha zero. Perciò due gay, uomini o donne che sia, si costruiscono una coppia slegata da regole prefissate. E' anche ovvio che sia così, quando ti dicono che l'uomo ripara le prese di corrente e la donna fa le lavatrici, in una coppia di due uomini chi fa le lavatrici? e in una di due donne chi ripara le prese di corrente?

Alla fine la domanda del topic è -quali sono le differenze?- la risposta si può riassumere così: la coppia omosessuale è più libera perché si costruisce un rapporto secondo quello che gli dice la testa e non secondo secoli e millenni di retaggio eterocentrico.

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Mike in the Breeze

Sento puzza della solita solfa da asilo "MASCHI VS FEMMINE".

Crescete.

 

Finito l'ot.

 

Non credo ci siano sostanziali differenze, basta vedere come anche nelle coppie gay ci sia MOLTO spesso una persona attiva ed una passiva (non solo nel sesso); pariteticità staminchia, direbbe la Littizzetto, in una coppia è normale che una persona sia più stronza e l'altra più docile (esempio 2), ci sarà sempre quello più sottomesso e quello più dominatore (anche se fa un po' sadomaso).

 

Forse nelle coppie gay si sente di meno per motivi banali come l'identico genere ma basta guardarsi intorno e non cercare di portare sempre l'acqua al proprio mulino.

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Più che maschi VS femmine è maschile VS femminile, nel senso che se parliamo

di qualcosa di ideale in chiave gay il positivo è sempre maschile ed il negativo

sempre femminile :)

 

Come si fa a dire che il materialismo è femminile? Ed il Maschio ed i suoi Giocattoli

dove lo mettiamo? ( la grossa macchina, la moto, le sue attività ludico-sportive )

 

Io direi intanto che nella coppia etero può succedere una cosina per cui

si può diventare padre e madre...ed anche se non succede o si decide di

non fare figli, c'è questo modello di riferimento ( accolto, respinto, rinviato :

ma in ogni caso sempre presente )

 

La coppia etero però si sta svincolando sempre di più da questa "ipoteca

storico culturale" e sta diventando altro. Secondo me più diminuisce questo

peso culturale più la coppia etero diventa paritaria. Oltre al fatto che se cadono

i condizionamenti maschilisti e direi che fra i giovani sono caduti, i maschi appaiono

per quello che sono realmente.

 

Per quanto riguarda la pressione sociale, c'è da dire che manca alla coppia gay

il sostegno sociale: c'è l'altra faccia della medaglia. Tuttavia molto più lentamente

che altrove anche in Italia la pressione sociale calerà. Perchè? Perchè aumenta il

tasso di fallimento matrimoniale e l'investimento sulla coppia diventerà più prudente.

 

Sull'intimità, c'è invece da dire che modelli di ruolo ( tutti eterosessuali ) noi non

ne abbiamo. Nella coppia etero una psicologia X può trovare appoggio-forma in un

modello di ruolo X. Questo può essere un sostegno, ma diventare anche un ostacolo

all'instaurarsi di una reciproca conoscenza intima più autentica

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riformulerei la questione (a costo di farla diventare una questione diversa?) così:

quali sono le differenza tra l'affettività etero e quella omosessuale?

il modo di essere della coppia secondo me ne è una conseguenza

 

perchè differenze affettive ci sono, o almeno è una di quelle cose che mi girano in testa da tanto

ma su questo non ho ancora avuto occasione di confrontarmi

secondo me ci sono sostanziali differenze fondative e cognitive tra le due affettività

se non altro perchè nella coppia etero la possibilità procreativa è un elemento fondante

 

poi su questo si innestano una quantità di variabili enorme,

perchè anche il concetto di "affettività" subisce una sua evoluzione

da un punto di vista sociologico ma anche come risultato dell'evoluzione psicologica di ciascuno dentro la coppia

e della coppia come "organismo"

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In ogni caso, io avrei veramente piacere di sapere cosa ne pensano gli altri forumisti circa l' « intimità »

gay e lesbica. Io penso che l'intimità tra due uomini sia - ovviamente se c'è - fortissima, ma naturalmente

dire questo, come fare ogni altra stima "quantitativa", o fare graduatorie, significa rischiare di cadere

nell'astrattizzazione, o magari dar voce semplicemente a una propria pulsione fondante. Il problema è

non interrompere però il discorso qui, e acquetarsi a un sano e stupido relativismo universale.

Per questo dicevo che è la qualità, la natura, e quindi gli effetti, della, ad esempio, intimità

(o della pariteticità, vedi Sweet), ciò di cui dovremmo parlare.

 

Ad esempio, tanto per farmi un'obiezione, epperò anche spiegare quel che voglio dire, ci vuole un

eccellente livello di « intimità » per un uomo etero farsi penetrare con un dildo dalla propria moglie o

amante.

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Sono d'accordo che l'intimità nella coppia gay sia (possa essere) fortissima ed è un elemento fondante.

Invece, in tutte le coppie etero che conosco e frequento, mi sembra prevalga un elemento che definirei "contrattuale" (non saprei come meglio chiamarlo) che nelle coppie gay non ho mai ritrovato, almeno con la stessa forza. Questo non è in assoluto un fatto negativo, c'è chi chiama questo elemento contrattuale "progetto di vita in comune": ma certo non è intimità e dal mio punto di vista neanche affettività.

La vera intimità nelle coppie etero, almeno come io la intendo, l'ho riconosciuta paradossalmente solo in una (risicata minoranza) di coppie piuttosto anziane, che avevano ormai superato la fase contrattuale (figli nati, svezzati, sistemati, fine carriera lavorativa). In queste coppie si è sviluppato un tale livello di reciproco venirsi incontro e sentire tramite l'altro che paradossalmente la diversità di genere non è più così importante. Insomma sembrano quasi coppie "gay".

Dove questo non accade, ovvero per quanto vedo nella maggior parte delle coppie etero, onorata la fase contrattuale, spesso si vivacchia in una sorta di limbo da separati in casa, cosa che in una coppia gay in genere non accade (ma ammetto che mi mancano riferimenti di coppie gay anziane).

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Ma io non ci credo molto Conrad a questa visione della coppia eterosessuale.

E' vero che tu sei molto corretto e dici: in tutte le coppie etero che io ho conosciuto.

Resta il fatto che ho quasi l'impressione che si possa facilmente scivolare, da parte di un gay

o di una lesbica, in un meccanismo per cui, per definire i caratteri della coppia etero, se ne

assumano i più negativi, che ne si sia coscienti o meno.

Anche l'elemento contrattuale non può essere considerato fondante, fondante la cifra dell'affettività:

è una metabasis eis allo ghenos (tranqui: significa semplicemente che per definire una cosa x,

si ricorre a un elemento y, allotrio rispetto al precedente).

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Eh si il discorso diventa scivolosissimo, perché nel mio caso può basarsi solo su pochi riferimenti personali.

Senza contare il fatto generazionale, ovvero che nella coppia etero di oggi ci sono notevoli differenze rispetto a quelle dei miei coetanei (che io assumo come riferimento) o addirittura a quelle dei nostri genitori.

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Beh forse si può dire che è in crisi la Famiglia, non la coppia

eterosessuale. Comunque certamente se parliamo di crisi

parliamo di una patologia sociale. Si potrebbe ipotizzare che

l'idea di famiglia non abbia retto il passo dei cambiamenti della

coppia eterosessuale. Da un lato la coppia si svincola dalla

identificazione con la famiglia, dall'altro reclama i suoi spazi e

però l'idea di famiglia è rimasta un po' fossilizzata.

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La faccenda del "materialismo" non riguarda

- evidentemente - l'individuo, ma la coppia.

Per motivi biologici ovvi, legati alla riproduzione,

le donne fanno un investimento su noi maschi

molto superiore a quello che potrebbe fare un partner maschio.

 

Allo stesso modo frustrare le ambizioni della femmina

e relegarla al ruolo di casalinga e madre,

permette al maschio di avere più figli

e un ambiente più pulito per essi e pasti migliori.

 

Poiché questo modello ha rappresentato un optimum genetico

si è universalmente diffuso come "modello eterosessuale".

(Solo le politiche scandinave - che io sappia -

sono riuscite a perfezionare un vero modello paritario etero)

 

Pur essendo presenti anche negli/nelle omosessuali simili istinti

essi non sono affatto necessari e posso essere facilmente abbandonati;

cosicché noi tutti godiamo del privilegio di poterne fare a meno.

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La richiesta di un minimo di sicurezza economica e di affidabilità

per chi deve procreare, più che materialismo mi pare buon senso

o senso pratico. Comunque oramai tutte le donne lavorano e sono

autonome...non mi pare molto attuale e stringente.

 

L'idea che poi sia qualcosa di genetico....a me pare una divisione

e specializzazione dei lavori.

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Ammetterò la fine del "modello etero standard"

quando vedrò una manager sposare un operaio

o scoprirò che il casalingo lo può fare un maschio

e non una donna del Terzo Mondo.

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Se non ricordo male, secondo i dati dell'AMI ( Associazione matrimonialisti italiani )

attualmente saremmo al 4% di condanne o accordi per il pagamento del mantenimento

al marito, il chè considerando che in altri casi ciò non ricorre perchè la donna più ricca

mantiene i figli ( che generalmente rimangono c/o la madre ) o che il marito magari

per orgoglio o cavalleria vi rinuncia non è un dato disprezzabile, pensando che parliamo

dell'Italia. Questo dovrebbe implicare che di donne con redditi molto più alti inizino ad esservene

diverse, non saprei stimare il complessivo.

 

In Toscana poi abbiamo L'ASUC ( Associazione Uomini Casalinghi )  :)

http://www.uominicasalinghi.it/index.asp

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Su questo (ma vado parecchio OT) ti posso dire che tra i miei amici e conoscenti etero c'è una percentuale di divorziati attorno al 60%, e ce ne sono in particolare 3 che sono dei "bamboccioni di ritorno" nel senso che hanno lasciato la casa (con mutuo che pagano loro) alla moglie e alla prole, passano gran parte dello stipendio in alimenti e a quarant'anni suonati sono dovuti tornare a vivere con mamma e papà.

 

Tornando in OT: la coppia etero monogama basata sul matrimonio ha garantito una serie di vantaggi competitivi dal punto di vista evoluzionistico, e non solo per le migliori possibilità di successo nell'allevare la prole. La monogamia (introdotta dal cristianesimo) è stato un grande passo avanti rispetto alla poligamia, una sorta di democrazia sessuale: ha garantito a tutti il diritto e quindi la possibilità di accedere alla sessualità e di poter avere prole, e sicuramente ha garantito anche una maggiore pace e coesione sociale. Il rovescio della medaglia è stato che l'omosessualità, tranquillamente accettata e vissuta nel mondo antico, è stata respinta in una zona d'ombra e di proibizione dove ancora si trova (almeno in questo paese). Insomma secondo me monogamia etero e omofobia sociale sono concetti legati. Forse, se viene meno uno, è destinato a venire meno anche l'altro: che poi è quello che sta succedendo... lentamente.

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  • 2 weeks later...

tutto questo è la mia umile opinione:

le coppie omosex sono, per certi versi, più solide di quelle etero. forgiate spesso nella fornace del pregiudizio e della sofferenza, la volontà di volersi bene e venirsi incontro è mediamente più forte di quelle etero.

 

bisogna dire, però, che devono superare lo scoglio formato dal terrore d'impegnarsi e dalla (specialmente per i maschi credo) ossessiva ricerca del "ragazzo + figo, + bello, + dotato" etc. , quella che è la continua ricerca consumistica del "di più". che naturalmente è stressante, visti anche gli alti standard gay (di nuovo, non ho idea per le lesbiche, scusate ragazze).

 

a questo va aggiunto che i problemi maschili o femminili si raddoppiano, a seconda della coppia. non so dire delle coppie lesbo, ma spesso sui siti "social network gay" (tradotti: bordelli online) trovo gente che allo stato evidenzia "cerco divertimento e basta che sono FELICEMENTE fidanzato". ma porc! se sei felicemente fidanzato e cornifichi sei un pezzo di me**a, se cornifichi ma non sei felice sei un vigliacco, perchè bastarebbe parlare.

 

io, dall'alto della mia esperienza di poppante, posso dire di essere un tipo fedele e leale. ma, avendo avuto 1 sola relazione che è durata pochissimo, non posso di certo dire di aver temprato le mie abilità nel fuoco.

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in base alle mie pochissime esperienze con ragazzi (veramente poche...  :afraid:) e da ex etero per forza posso dirvi che le differenze in sostanza non le noto... . La gelosia, il possesso, l'affetto e la sessualità le vivo alla stessa maniera... certo... con le donne che mi sono capitate, poverette, ero molto poco coinvolto e fingevo (infatti durava poco la relazione)  :sisi: però nel complesso è come se l'amore e l'attrazione siano universali e al di fuori dei sessi. è come se fosse tutto e comunque un fattore di testa... . Questo è quello che penso in base alle mie esperienze... ciaosssss

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