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Riforma Gelmini per la scuola secondaria


HaNKy87PaNKY

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Ottimo lavoro :salut: Beh io frequento il liceo delle scienze sociali e poco cambia! C'è solo l'aggiuntiva della Metologia. Mi stà bene :)

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trovo scandaloso per lo scientifico la parte sull'eliminazione del latino.

già il diploma scientifico non serve a nulla.. poi se si eliminano materie cosi importanti....

mah..

che  poi questo corso non  è arrivato in tutte le regioni. in calabria ad esempio quest'anno non verrà attuato.

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Spiacente, ma devo contraddirti.

Il latino non è inutile per niente.

 

E' logica allo stato puro, inoltre è ciò che ci permette di conoscere chi siamo e da dove veniamo. Il latino è la vita della nostra moderna lingua italiana abolirlo sarebbe come dare la possibilità di usare le k e i xk all'interno dei temi scolastici (orrenda visione  :sbav:)

 

Il latino e la letteratura ti formano mentalmente ad essere aperto..ad ampliare la tua cultura e scusami se è poco. Se non lo vuoi fare puoi sempre recarti all'industriale o ad altri indirizzi.

 

D'altronde si sa che Classico e Scientifico negli ultimi anni sono diventati quasi di moda.

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Scusatemi, ma l'Italia è praticamente l'unico paese al mondo dove il latino è quasi obbligatorio (almeno, se vuoi fare il liceo). Vuol dire che i non-italiani sono rincoglioniti? Oppure che siamo mediamente più logici, razionali e intelligenti degli stranieri?

 

Per quanto riguarda il fatto che il latino è l'antenato dell'italiano, che conseguenze ha il fatto che non venga generalmente insegnato negli altri paesi in cui si parla una lingua romanza? Oppure, non mi risulta che in Inghilterra o negli Stati Uniti studino l'inglese antico. Eppure hanno il sistema ortografico più etimologico e tradizionale del mondo.

 

Non dico che il latino sia inutile. Ma non lo ritengo così utile da doverselo ritrovare in tutte le salse, qualsiasi indirizzo scolastico si voglia fare.

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Il fatto è che negli USA di certo non studiano latino o greco nella scuola secondaria. Poi si iscrivono

all'Università e imparano il latino e il greco meglio di chiunque al mondo, e negli studi relativi sono i

più quotati e importanti. Così come imparano meglio di tutti la Storia dell'Arte italiana e gli

Studi sul Rinascimento italiano.

 

Questo è il punto. Le ragioni perché ciò avviene sono tante, ed è inutile elencarle: restiamo al dato di fatto.

E restiamo al dato di fatto che in Italia non solo questo non avviene, ma l'Università stessa è diventata un

porcaio, almeno per le materie umanistiche. Tu stesso fai un'Università privata. Ma università private non

ci sono per Lettere, Filosofia, Arte. (Certo, ci penserà il Vaticano a farle, e già ce le ha).

 

Non avete ancora capito che l'italia è una barca che funziona poco e male. Se gli togliete quella base

che funzionava e che era data dalla secondaria, nessuno di voi riguadagnerà terreno al'Università, meno che

mai i vostri fratelli e sorelle minori, a parte poche persone provenienti da famiglie molto ricche e molto colte.

Questo, ripeto, per le materie umanistiche, che peraltro non possono essere considerate solo per se stesse,

ma per secoli sono state in tutta Europa la base di molte altre discipline, e della cultura in generale.

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HaNKy87PaNKY

Parentesi breve, rapida e indolore: nella mia scuola in America potevo scegliere di studiare greco e latino, e infatti così feci. Il fatto che - a parte le materie obbligatorie - il resto si possa scegliere autonomamente, permette a studenti veramente interessati di studiare queste due materie.

 

EDIT: e anche l'inglese antico -vicino alle loro radici- si studia... Io seguivo english 4 ap (ap= advanced placement, ossia un corso + difficile che però ti dava punteggio migliore per entrare alle università) e abbiamo fatto diverse opere di Shakespeare in inglese originale. Lo capivo più io di certi elementi della mia classe madrelingua :|

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Isher, mi sembra un questione diversa la tua.

 

In America si raggiunge l'eccellenza in latino, greco, storia dell'arte italiana, eccetera. Ok, ma qual è la percentuale di studenti che studia queste materie?

Ora, se fosse vero quello che dice Hook, ci dovrebbe essere una generale deficienza nella popolazione non italiana, visto che in Italia tutti gli studenti che fanno un liceo devono studiare latino, mentre in altri paesi solo una quantità molto più piccola lo studia.

 

Anche perché, secondo me, il latino deve essere studiato perché piace la lingua in sé. Tutti gli altri motivi che vengono addotti per giustificare lo studio del latino sono solo scuse. Il latino serve per imparare l'analisi logica: il latino, se non conosci già l'analisi logica, non lo imparerai mai. Il latino e il greco servono per ampliare il vocabolario: c'è bisogno di studiare la grammatica greca per imparare le radici greche? Il latino serve per imparare i brocardi latini di giurisprudenza: no comment...

 

Questo discorso è nato perché si è parlato di creare un'alternativa senza latino del classico Liceo Scientifico. Nessuno ha parlato di abolirlo. Non comprendo quindi tutto il catastrofismo che ne è seguito.

 

Così come non comprendo:

D'altronde si sa che Classico e Scientifico negli ultimi anni sono diventati quasi di moda.

Strano, pensavo che il fatto che sempre più gente fa il liceo fosse un traguardo, non un motivo di malcontento. Ah, i bei vecchi tempi, quando i licei erano per pochi e i più andavano a lavorare...

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Le radici dell'Europa sono Greche e Latine.

E' impossibile immaginare una cultura europea non conscia delle sue proprie radici, e che non le coltivi.

Per questo c'è un Liceo Classico. Ora, io vorrei che anche chi non fa il Liceo Classico abbia una preparazione,

a scala ridotta, ma pur sempre una preparazione, in quelle discipline. Per conto io, metterei un insegnamento di Civiltà classica

anche negli Istituti Tecnici: senza studio della lingua, ma con una informazione sulla letteratura, le espressioni artistiche.

Tra l'altro la civiltà classica è l'unico antidoto, nella storia e nella cultura, alla civiltà delle religioni rivelate.

Queste sono le mie motivazioni, ridotte all'osso.

Altre se ne possono aggiungere ma sono appunto secondarie.

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papa.jpg

 

Le radici dell'Europa sono cristiane! Come osi infedele!

 

Scherzi a parte, come riconosci in parte anche tu, si può studiare la letteratura, la storia, le espressioni artistiche di un popolo anche senza studiarne la lingua. Io non ho fatto il Classico, quindi non ho studiato il greco: eppure ho studiato i poemi omerici, la storia della Grecia antica, l'arte greca. E non mi sento così avulso dalle mie radici europee.

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Le ragioni della mia perplessità però non derivano tanto dal fatto che si cerchino delle alternative

ma dall'implicita confessione, che io ravviso nel fatto di chiamarle "applicative", che non siano state

affatto trovate. Nè ritengo, per dirla tutta, che basterebbe in sè trovarle, se poi non si regge il

sistema con le riforme amministrative necessarie a selezionare un corpo docente di qualità, il chè

può avvenire oramai solo con corsi di alta formazione o di specializzazione post laurea a numero

chiuso. Se però si parte già con l'idea che l'alternativa è applicativa, si capisce già che non si farà

niente per dare a questi corsi pari dignità, perché l'idea è che siano corsi di serie B

 

Il latino nel liceo classico fa sistema con una idea di formazione complessiva, non è una lingua

qualunque. La sua utilità è in funzione di questa idea. Il fatto che serva poi come esercizio di logica,

come apprendimento dei fondamenti della retorica ( es. nei corsi americani propedeutici allo studio di

legge si insegna la retorica: da noi non ce n'era bisogno perché chi usciva dal classico la possedeva già )

conseguiva anche al fatto che nel vecchio liceo classico sul latino, sul greco, sulla filosofia ti facevano un sedere

tanto...

 

Insomma quando ho fatto il classico io:  IV Ginnasio iscritti 30...promossi 19

 

La domanda è se possa funzionare quella idea di formazione senza quel corpo docente e quella

forte selezione all'ingresso

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Vedo l'eliminazione del latino dal liceo SCIENTIFICO per far posto a MATERIE SCIENTIFICHE come ottima, anzi eccellente iniziativa, mi sono rotto di avere la media più bassa per le materie umanistiche, mi sono rotto sentirmi dire che il latino è una materia di indirizzo nel liceo scientifico, poche balle non lo è.

Per il latino, il greco e compagnia c'è il liceo classico!

 

Poi, non so se tutti sono a conoscenza del fatto che in 5a superiore abbiamo TRE ore di matematica settimanali TRE  di scienze TRE di fisica e le restanti sono tutte umanistiche (in totale sono 30 ore, fatevi il conto) a me pare tutto fuorchè un liceo scientifico, nelle condizioni in cui si trova ora.

 

Ah fossi stato nella Gelmini avrei ridotto anche un po' le ore di filosofia, storia e italiano, anche solo una per dire inserendo lo studio di una seconda lingua (come si vociferava poco tempo fa), però una lingua VIVA, una lingua che abbia senso studiare e che si può mettere in pratica nel quotidiano...

 

A parer mio ora che la Gelmi ha fatto veramente un mucchio di stronzate, soprattutto per le università pubbliche, si tende ad andarci contro per forza anche quando si tratta di proposte più che ragionevoli...

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Le radici dell'Europa sono Greche e Latine.

E' impossibile immaginare una cultura europea non conscia delle sue proprie radici, e che non le coltivi.

Per questo c'è un Liceo Classico. Ora, io vorrei che anche chi non fa il Liceo Classico abbia una preparazione,

a scala ridotta, ma pur sempre una preparazione, in quelle discipline. Per conto io, metterei un insegnamento di Civiltà classica

anche negli Istituti Tecnici: senza studio della lingua, ma con una informazione sulla letteratura, le espressioni artistiche.

Tra l'altro la civiltà classica è l'unico antidoto, nella storia e nella cultura, alla civiltà delle religioni rivelate.

Queste sono le mie motivazioni, ridotte all'osso.

Altre se ne possono aggiungere ma sono appunto secondarie.

 

 

Questo lo stra-quoto.

 

Come puoi immaginare di non studiare il latino?

Il latino non è la semplice grammatica ( semplice per modo di dire) ma è la base della lettura dell'ipertesto... sai leggere e trovare il significato delle parole senza usare termini latini? E grazie a ciò puoi trovare vari significati che coloriscono i ltesto e lo rendonpo vero. Così puoi davvero capire qualcosa e non soffermarti alle parole scritte.

All'interno dei testi classici trovi la descrizione di virtù, onore, ideali che hanno fatto grandi gli uomini.

Trovi il pensiero dei grandi filosofi che hanno costruito sistemi di pensiero divenuti protagonisti nella vita del mondo intero..non posso immaginare una scuola senza latino, letteratura latina etc..

I latini ti insegnano a cercare la felicità nelle cose semplici della vita, ti insegnano a vivere, se consci di rapportarli al presente.

Io reputo il latino fondamentale per la mia crescita personale...FONDAMENTALE.

 

Inoltre non mi pare di aver detto che gli altri sono stupidi o che il latino ci da una marcia in pi rispetto agli altri

Come per noi  il latino per gli inglesi sono le opere come beowulf...etc.. il problema sorge nel momento in cui ti rendi conto che loro non hanno la stessa storia nostra e che il loro inglese inzia con gli autori come shakespeare, che difatti studiano...non vedo la differenza con noi a questo punto.

 

Il latino è cultura allo stato pure rinnegarla sarebbe come chiudersi in un mondo senza passato..

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Il latino non è la semplice grammatica ( semplice per modo di dire) ma è la base della lettura dell'ipertesto...

 

Certo il latino è la base della lettura dell'ipertesto... "Ipertesto" una parola coniata nel 1965 grazie all'avvento di ben altro linguaggio.

 

sai leggere e trovare il significato delle parole senza usare termini latini?

 

In vendita nelle migliori librerie:

dizionario-italiano-rusconi.jpg

 

Non è che traducendo versioni di latino con il pronto dizionario di latino a fianco (prova a togliere il dizionario di latino e poi voglio vedere quanti studenti sono in grado di tradurre una singola riga) si imparino più parole che leggendo un testo italiano e consultando un dizionario etimologico ogni volta che non si conosce il significato di una parola. Anzi, secondo me è molto più efficace il secondo metodo.

 

All'interno dei testi classici trovi la descrizione di virtù, onore, ideali che hanno fatto grandi gli uomini.

Trovi il pensiero dei grandi filosofi che hanno costruito sistemi di pensiero divenuti protagonisti nella vita del mondo intero..non posso immaginare una scuola senza latino, letteratura latina etc..

I latini ti insegnano a cercare la felicità nelle cose semplici della vita, ti insegnano a vivere, se consci di rapportarli al presente.

 

Ma perché solo il latino? Stai forse insinuando che la letteratura greca sia meno fondamentale? E qualcuno sicuramente obietterà che la Bibbia è un testo altrettando fondamentale. Ma perché limitarci all'antichità? Forse la recente letteratura europea non è stata influenzata soprattutto da opere inglesi, francesi e tedesche?

La verità è che non è necessario conoscere la lingua in cui è stata scritta un'opera letteraria per fruirne, visto che al giorno d'oggi è facile trovare una traduzione. Certo che l'originale è sempre il più fedele, ma esiste anche un principio di economicità: è impossibile conoscere tutte le lingue. E se devo scegliere, perché il latino e non qualche altra lingua?

 

Inoltre non mi pare di aver detto che gli altri sono stupidi o che il latino ci da una marcia in pi rispetto agli altri

Come per noi  il latino per gli inglesi sono le opere come beowulf...etc.. il problema sorge nel momento in cui ti rendi conto che loro non hanno la stessa storia nostra e che il loro inglese inzia con gli autori come shakespeare, che difatti studiano...non vedo la differenza con noi a questo punto.

 

Perché allora il nostro italiano non potrebbe cominciare con Dante? Gli inglesi non studiano Beowulf in lingua originale e tu dici che non sono più stupidi né hanno una marcia in meno. Quindi quale sarebbe il problema se noi non studiassimo Seneca in lingua originale?

Tra l'altro, l'inglese è pieno di parole latine. La non-conoscenza del latino non dovrebbe impedire ai nostri parenti oltremanica di saper "leggere, trovare il significato delle parole, capire qualcosa e non soffermarsi alle parole scritte"?

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il loro inglese inzia con gli autori come shakespeare, che difatti studiano...

non vedo la differenza con noi a questo punto.

 

 

Giustissima osservazione. Il che non toglie che l'Inghilterra sia una delle grandi patrie della cultura

greca e latina, che sforna e ha sempre sfornato alcuni dei più grandi latinisti, grecisti, storici romani

e storici greci di tutto il mondo.

 

 

Perché allora il nostro italiano non potrebbe cominciare con Dante?

 

Perché Dante è incomprensibile senza la Scolastica, San Tommaso, la teologia e filosofia medioevale, la Storia

romana. Come Shakespeare è incomprensibile senza...la Storia romana!

 

Loup, Latino, Diritto romano e anche Retorica sono state la base indiscussa della formazione della cultura

delle classi dirigenti, dei magistrati, dei docenti dell'Europa dal Medioevo in poi. La cultura greca è stata poi

la base e l'origine della cultura europea nelle sue espressioni più complete e profonde. Dall'Umanesimo in poi la terza componente (quella che "faceva la differenza") era l'ebraico: il famoso Collegium trilingue (Latino in prima battuta,

più Greco per i dotti, più Ebraico per Pico della Mirandola e quelli come lui).

 

A te non piace e non interessa il latino, e questa tesi la puoi esprimere a livello personale, soggettivo,

sul piano delle tue preferenze, dove è del tutto lecita. Non in alternativa ai sostenitori dell'importanza

della cultura classica che è un fatto oggettivo, noto, e direi scontato.

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Il fatto che non si sia discussa una cosa fino a ieri non la rende vera.

 

Io non disprezzo il latino, non lo ritengo indispensabile e non ritengo che vada imposto a chiunque, indipendentemente dall'indirizzo di studio che vuole intraprendere.

 

Vorrei che la smetteste di mischiare cultura e lingua. Ho già spiegato che non sono la stessa cosa. Non ho bisogno del latino per leggere Seneca o san Tommaso. E la fondamentalità del latino non è un dato oggettivo. Se vuoi puoi provare a convincermi che lo è, ma siamo ancora in alto mare.

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Invece che tagliare a destra e a manca io mirerei a qualcosa di piú preciso: mettere tutti i corsi che servono per vantarsi di essere colti a carico degli studenti, e pagare solo le materie con cui lo studente diventa utile a sé stesso ed alla società.

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Vorrei che la smetteste di mischiare cultura e lingua. Ho già spiegato che non sono la stessa cosa. Non ho bisogno del latino per leggere Seneca o san Tommaso. E la fondamentalità del latino non è un dato oggettivo. Se vuoi puoi provare a convincermi che lo è, ma siamo ancora in alto mare.

 

Io li "mischierò" sempre, perché sono già "mischiati", anche se tu non lo sai. E non ti voglio convincere di niente:

per me puoi benissimo ignorare il latino, non ritenerlo importante, farne a meno: sono tue scelte personali nelle quali

io non c'entro niente e non intendo mettere becco. Solo ti avverto che non puoi leggere san Tommaso in italiano

perché è lungi dall'essere tutto tradotto.

 

:P

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Solo ti avverto che non puoi leggere san Tommaso in italiano

perché è lungi dall'essere tutto tradotto.

 

:P

 

Ma', a mio avviso un qualsiasi testo può in gran parte essere reso in un'altra lingua, con le dovute note a piè di pagina, naturalmente parlo di un lavoro ben diverso da quelli a cui fanno arrivare gli insegnanti di latino del liceo.

Diverso è il discorso è se qualcuno vuole farci una propria ricerca filologica o se non gli bastano le informazioni dei traduttori, cose che interessano ad una minima parte degli studenti del liceo.

 

Io li [lingua e cultura] "mischierò" sempre, perché sono già "mischiati"

Sono strettamente collegati, ma non mischiati. Se a me interessa la lingua di un popolo, posso pure imparare qualcosa della cultura, ma nulla mi impedisce di avere come ultimo fine quello d'imparare la lingua. Cosi come può interessarmi la cultura e fino ad un certo punto la lingua.
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Cosol, scusa, ma ci fai o ci sei?  :P

E' ovvio che "mischiati" (messo tra virgolette) va inteso come strettamente connessi.

Per il resto, se tu hai una motivazione strettamente linguistica e non culturale imparerai

solo la lingua e «qualcosa della cultura»: questo però si fa negli Istituti Tecnici mentre

nei Licei si fa e si dovrebbe fare di più.

Per il primo punto, san Tommaso non è tradotto se non in minima parte. E' ovvio che

può essere tradotto tutto, ma non lo è: quindi se uno vuole leggersi san Tommaso non

può farlo se non conosce bene il latino. Semplice.

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Non so voi...ma io che ho fatto lo scientifico Brocca("delle scienze applicate") avrei preferito moltissimo sostituire le ore di latino con informatica, biologia, chimica e scienze della terra. Tra l'altro mi sarebbero state anche più utili per quello che studio ora.

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Io faccio il Brocca ma non mi sembra siano poche le ore di scienze, senza poi contare che con matematica e fisica diventano una componente notevole. Alcuni paradigmi ci sono come le 4 ore di latino contro le 3 di italiano in quarta( gli insegnati poi sistematicamente invertono le materie) ma credo che il vantaggio di un Brocca sia un'approfondimento delle materie scientifiche senza perder di contro la basa umanistica.

La mia professoressa di latino per esempio è una latinista, e studiare con lei è davvero interessante perchè niente è banalizzato ma tenta di vedere gli autori in un 'ottica moderna senza però decontestualizzarli.

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Per il primo punto, san Tommaso non è tradotto se non in minima parte. E' ovvio che

può essere tradotto tutto, ma non lo è: quindi se uno vuole leggersi san Tommaso non

può farlo se non conosce bene il latino. Semplice.

Be', in realtà di Tommaso d'Aquino non ho letto niente né in lingua originale né in lingua tradotta... ma mi sapresti dire quale parte non può essere tradotta e neanche spiegata con una nota a piè di pagina?

 

E' ovvio che "mischiati" (messo tra virgolette) va inteso come strettamente connessi.

Per il resto, se tu hai una motivazione strettamente linguistica e non culturale imparerai

solo la lingua e «qualcosa della cultura»: questo però si fa negli Istituti Tecnici mentre

nei Licei si fa e si dovrebbe fare di più.

No, mischiati è mischiati e basta, anche perché c'è davvero chi non li sa dividere. Sí, negli istituti tecnici si fa cosí, e questo secondo me li rende molto piú seri dei licei, ma non serviranno a niente finché avranno la popolarità di scuole per chi non studia.

Lí ci lasciano andare solo quelli che andavano male alle medie, io sono uno che ha la mania per le lingue, i trasporti, gli alberghi e a 14 anni volevo andare all'IT turistico, ma la gente a quelli come me continua a consigliare di sprecare qualche anno ad ammazzarsi d'inutile studio di roba che appena dopo l'esame lo studente medio si dimentica, in un liceo.

 

A questo punto l'idea migliore sarebbe identificare bene i tipi di scuole: Liceo per chi vuole essere colto della Cultura con la C maiuscola, Istituto Tecnico per chi vuole imparare cose utili, per lavorare o anche per continuare gli studî, Istituto Professionale per chi vuole lavorare appena diplomato.

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Sono d'accordo con te, Cosol, circa l'importanza della scelta della scuola. Inoltre ritengo

che un Istituto Tecnico fatto bene e seriamente sia molto meglio che un Liceo fatto svogliatamente

o in modo assai mediocre. Ti dirò di più: da molti anni ho rivalutato il puro e semplice diploma secondario

rispetto a tanti anni di inutile parcheggio all'Università da parte di persone che non sanno bene

cosa vogliono fare, oppure non si impegnano, oppure scelgono una Facoltà sbagliata, per la

quale non hanno le basi, o per altre ragioni ancora. Inoltre per chi vuole lavorare mi sembra che alla

resa dei conti un diploma, magari unito a un corso annuale di specializzazione in qualcosa, o

a un anno di perfezionamento in una lingua, sia attualmente molto più pagante.

 

Su San Tommaso, credo tu non abbia capito. Non è che non si può tradurre: di fatto non è tradotto.

Ma non c'è bisogno di andare a San Tommaso: Petrarca, gloria della letteratura italiana, non è tradotto

- parlo dei tantissimi suoi scritti latini - se non in minima parte; e quelle poche edizioni antiche

(ottocentesche o primonovecentesche) di alcune sue opere, le Familiares ad esempio, sono irreperibili

perché da secoli non più ristampate, talché bisogna andare in Biblioteca per leggerle.

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D'accordissimo con Isher.

 

Inoltre qui non si parla semplicemente della traduzione..per capire davvero gli autori non puoi soffermarti alle parole e alle opere che hanno scritto. Devi collegare il tutto al loro pensiero, al retaggio culturare del singolo e al momento storico in cui vivono che ovviamente è figlio di una precedente cultura.

 

Il vocabolario di italiano se non lo sai usare non te ne fai nulla.

Sai quante accezioni di uno stesso termine esistono? bene se conoscessi la cultura che sta dietro il testo che leggi, come la Divina commedia, saresti facilitato nel trovare l'esatto termine e il simbolo che rappresenta.

 

Leggere un libro, in ogni caso..romazo, opera classica. topolino...ha bisogno di un qualcosa che va oltre la lettura analitica...

 

Loup, prima parlavo della letteratura latina perché faccio solo quella...ma ovviamente mi riferisco anche a quella grecha che è madre di quella latina...vedi è tutto collegato, ma guarda un po!

 

Lingua e cultura sono strettamente legati? OVVIO

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Io li "mischierò" sempre, perché sono già "mischiati", anche se tu non lo sai.

 

Ok, allora propongo di abolire la lettura di Baudelaire dal programma di letteratura. A che scopo leggerlo, se non si conosce il francese?

Allo stesso modo, abolirei dal programma di filosofia Kant. A che scopo studiarlo? È palese che se vuoi studiarlo devi sapere il tedesco.

 

E non ti voglio convincere di niente:

per me puoi benissimo ignorare il latino, non ritenerlo importante, farne a meno: sono tue scelte personali nelle quali

io non c'entro niente e non intendo mettere becco.

 

Le questioni sono due:

- O veramente non intendi metterci becco, allora devi concordare con me che devo avere la libertà di scegliere indirizzi di studio liceali senza latino;

- Oppure sostieni che il latino vada mantenuto dappertutto, e allora un "Pensa quello che vuoi" non mi sta bene, mi devi spiegare e dimostrare perché non si può non studiare latino.

 

Solo ti avverto che non puoi leggere san Tommaso in italiano

perché è lungi dall'essere tutto tradotto.

 

Ottimo! Allora chi ha studiato latino potrebbe per una volta rendersi utile alla società e concludere l'opera.

 

 

 

Inoltre qui non si parla semplicemente della traduzione..per capire davvero gli autori non puoi soffermarti alle parole e alle opere che hanno scritto. Devi collegare il tutto al loro pensiero, al retaggio culturare del singolo e al momento storico in cui vivono che ovviamente è figlio di una precedente cultura.

 

Pensiero, retaggio culturale, momento storico, prescindono tutti dallo studio della lingua. Altrimenti, ripeto, eliminiamo dal programma tutto ciò che non è letteratura latina, italiana e inglese (più altre lingue eventualmente studiate): si tratta di perdita di tempo.

 

Il vocabolario di italiano se non lo sai usare non te ne fai nulla.

Sai quante accezioni di uno stesso termine esistono? bene se conoscessi la cultura che sta dietro il testo che leggi, come la Divina commedia, saresti facilitato nel trovare l'esatto termine e il simbolo che rappresenta.

 

E in che modo l'aver usato per anni il fido vocabolario latino-italiano aiuta in quest'impresa?

 

Loup, prima parlavo della letteratura latina perché faccio solo quella...ma ovviamente mi riferisco anche a quella grecha che è madre di quella latina...vedi è tutto collegato, ma guarda un po!

 

Ma guarda un po'! Perché allora il greco non è obbligatorio in tutti i licei come il latino? E perché solo il greco? Stai forse sminuendo le altre lingue che ho citato?

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