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The Whale


MARIO8530

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MARIO8530

A distanza di un anno dall'uscita in sala apro questo thread, perché non ce n'era già uno.

A parte l'oscar come pretesto, credo si meriti un post, per ricordare questo film molto intenso e drammatico, non per questo destinato ad un élite fatta apposta per recepirlo. Il dramma non è un problema -come se non fossimo abituati al dramma lgbt+ -, mentre è l'esperienza, efficacemente rappresentata, ad essere qualcosa cui prepararsi. Non so se sia necessario, ma per sicurezza voglio dirlo lo stesso: la storia di Charlie, il protagonista, è una storia-limite, che probabilmente molti trovano banale o verso cui rimangono indifferenti; mentre bisognerebbe fare uno sforzo, un atto di fede prima di guardarlo passivamente. Bisogna convincersi che non sia una rara casualità, ma una di quelle storie-limite che esistono nella vita reale.

Forse un po' lo scopo del film; non voglio allontanarmi troppo ma ci ho visto un simbolo in Charlie. Il messaggio non credo si perda di senso  -potrebbe essere un'interpretazione, data la trascendenza spirituale in qualche modo che si può cogliere- : tantissimi possono trovarsi su questo limite e il titolo del film passerà, da titolo di una sola vita, ad animare l'allegoria di ogni singolo essere umano, tutti noi a caccia della nostra personale balena bianca. Quando un film ha pretese trascendenti, credo si possa trovare anche un messaggio totalizzante del genere, un messaggio addizionale.


Sinceramente non importa in che modo l'esperienza sia estrema, perché prenderà un aspetto diverso in persone diverse: ovvio, sì, qui nel film la fisicità di Charlie è liberamente espressa, presente nella narrazione filmica e onesta. E in questo vortice di annichilazione che si riconoscono tutte le storie simili: l'abnegazione ha diritto ad essere vista, perché la vita esiste in tutte le sue sfaccettature, indifferentemente dallo sguardo di un pubblico troppo annoiato, quasi settario, per cui il cinema è un bene di consumo e non un sesto, un settimo senso capace di espandere l'esperienza.

Non è una rappresentanza semplicistica, operazione commerciale o in ultima istanza inclusiva, come si potrebbe pensare, ma una rappresentanza di complessità che, per il solo soggetto, ecco che non è banale, purtroppo.

E il personaggio costruito da Brendan Fraser provoca subito un contrasto in noi, forse un'ipocrisia -che si rompe già nella stessa rappresentazione, secondo me- che poi esplodono in un climax ben preciso.

Cadono le maschere e si rivela la verità che fa ribrezzo, per cui questo film rimarrà per me davvero una rivelazione senza pari, che il dramma non può fare altro che reverberare perfettamente. 
Non che il film non abbia qualche difetto che io, ignorante in materia, forse sn in grado di capire. Magari la lunghezza lo penalizza. Alcuni film sanno essere autentici su lunghe durate, ma forse the whale ne risente un po', di questa lunghezza, soprattutto per il tema trattato.
Non credo di dover coprire eventuali spoiler, dato che è un thread specifico: sceneggiatura non originale, ma prende vita in una piccola stanza. È uno di quei famosi casi in cui un film intero si anima in uno spazio ristretto, pochissimi attori, ed è completo -forse soprattutto grazie a Fraser-.
Poi non mi addentro nella disputa sul ruolo gay di Brendan Fraser, non ci vedo nulla di male, anzi proprio per questo mi sembrava necessario aprire un post.

TTTTT.jpg

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1 hour ago, Giorgiog said:

Visto, mi ha fatto male perché mi sono rivisto in alcune cose del protagonista. E vorrei condividere un analisi di questo youtuber sul film

https://youtu.be/fQjP3Yuwisc?feature=shared

beh, praticamente ha spiegato benissimo come mai Vanity Fair l'ha stroncato malissimo The Whale: la balena di Aronofsky manca il bersaglio | Vanity Fair Italia ; e sì, nulla da eccepire*.

aggiungerei solo che Fraser è semplicemente strepitoso (alla faccia della polemica degli etero in ruoli gay)e che a quanto mi dicono Arnofsky è rimasto molto fedele all'originale teatrale

---

*solo una domanda: ma come fa a non cadergli dalla mug la brodazza di caffè all'americana che tiene in mano?

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MARIO8530
36 minutes ago, freedog said:

Vanity Fair l'ha stroncato malissimo Th

E' una polemica sterile. Questa è una condizione patologica, non è visibilità per una minoranza. Nondimeno il film ha rispetto, comprende e mostra in chiaro Charlie per quello che è. E, banalmente, per questo il film si distingue nella modernità superficiale.

36 minutes ago, freedog said:

(alla faccia della polemica degli etero in ruoli gay)

Infatti, è il fulcro di tutto il film. E' anche un personaggio complicato, con questa vita travagliata, pieno di contraddizioni, (Brendan Fraser) con una bontà d'animo spiazzante e lo vedi lì che chiede a tutti la verità e il dramma è fatto. Poi non so quanto c'è del dramma teatrale originario🤷‍♂️

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1 hour ago, freedog said:

 

*solo una domanda: ma come fa a non cadergli dalla mug la brodazza di caffè all'americana che tiene in mano?

Mistero senpai

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48 minutes ago, MARIO8530 said:

non so quanto c'è del dramma teatrale originario

-mi dicono- praticamente tutto

 

49 minutes ago, MARIO8530 said:

E' una polemica sterile. Questa è una condizione patologica, non è visibilità per una minoranza.

tesò, quella recensione l'ho citata per dar ragione a te e allo youtuber che avevi linkato. credo fosse evidente sta cosa

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10 hours ago, MARIO8530 said:

Non so se sia necessario, ma per sicurezza voglio dirlo lo stesso: la storia di Charlie, il protagonista, è una storia-limite, che probabilmente molti trovano banale o verso cui rimangono indifferenti; mentre bisognerebbe fare uno sforzo, un atto di fede prima di guardarlo passivamente. Bisogna convincersi che non sia una rara casualità, ma una di quelle storie-limite che esistono nella vita reale.

In effetti mi sembrava di vedere una puntata di Vite al limite...

Il finale così drammatico, e prevedibile, ha scosso anche me, credo che Fraser sia stato bravo, ed il suo doppiatore italiano PIU' BRAVO, ma il film non mi ha convinto. I personaggi sono tutti così sgradevoli che non sono riuscito a provare grande empatia per nessuno (ad eccezione dell'infermiera Liz forse).

3 hours ago, MARIO8530 said:

E' anche un personaggio complicato, con questa vita travagliata, pieno di contraddizioni, (Brendan Fraser) con una bontà d'animo spiazzante e lo vedi lì che chiede a tutti la verità e il dramma è fatto. 

Non l'hai trovato un personaggio piuttosto egoista? 

 

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2 hours ago, schopy said:

credo che Fraser sia stato bravo, ed il suo doppiatore italiano PIU' BRAVO

Verissimo 

2 hours ago, schopy said:

Non l'hai trovato un personaggio piuttosto egoista?

-lo so, non l'hai chiesto a me, la neiquette direbbe che non sta a me risponderti, ecc. Lo fo lo stesso-

Più che altro, m'è parso molto autodistruttivo e potenzialmente tossico per chi avesse voluto aiutarlo ad uscire dal suo loop (vedi l'infermiera), forse più rancoroso e/o incazzato col mondo che egoista 

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12 hours ago, freedog said:

Più che altro, m'è parso molto autodistruttivo e potenzialmente tossico per chi avesse voluto aiutarlo ad uscire dal suo loop (vedi l'infermiera), forse più rancoroso e/o incazzato col mondo che egoista 

Egoista pure per quello che non viene rappresentato sullo schermo ma che è accaduto prima...abbandonare moglie e figlia per correre dietro allo studentello, per poi sfasciarsi dopo la prematura morte del fidanzato...non è MOLTO egoista?

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4 minutes ago, schopy said:

non è MOLTO egoista?

Se l'autodistruttivita' è egoista,  sì. 

Poi non mi pare che stiamo dicendo cose così tanto diverse,  eh

---

 a proposito di grassofobia,  come non girarvi sta poracciata?

https://fb.watch/pK9jzUheP5/

Scommetto che state cantando e sculettando dal primo frame...

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MARIO8530
23 hours ago, schopy said:

personaggio piuttosto egoista?

Che muore per un infarto per dare un futuro alla figlia?! Io ci ho visto politica, critica sociale e dramma. Poi magari è un mio bias... purtroppo no, perché la recitazione ti mostra un personaggio che è ridotto come larva umana, distrutto, talmente fragile che quasi non ha più un'individualità. È ridotto agli istinti più elementari fisicante e soprattutto psicologicamente, mentre annaspa e chiede la verità. Poi, commuove ancora quando si aggrappa disperatamente al tema della figlia o addirittura al fattorino sconosciuto.

Poi non mi sembra che nelle giurisdizioni del mondo gli umani di sesso maschile possano astenersi dal campare economicamente la ex famiglia, per quanto possiamo oggi essere avanzati sull'uguaglianza di genere 😅

8 hours ago, schopy said:

Egoista pure per quello che non viene rappresentato sullo schermo ma che è accaduto

A me è parso che l'infermiera-cognata facesse un po' gaslighting. È probabile: ha perso il fratello, lei avrà un certo attaccamento a Charlie. Ha il merito di essergli stata vicino, ma può benissimamente essere una relazione a doppio taglio.

Comunque non ho risposto: no, non mi sembra un egoista; magari lo fosse, così non avremmo il dramma che, come spiego nel primo post, mi è sembrato comunicare più della semplice trama.

On 1/21/2024 at 10:55 PM, schopy said:

In effetti mi sembrava di vedere una puntata di Vite al limite...

E cosa me ne può fregare a me?!😅

Se avessi voluto dire che il film è una cavolata, che mira allo spettaco di un fenomeno da circo e a guadagnare sulla miseria della gente, avrei scritto queste due righe, piuttosto che vederlo come simbolo dell'ipocrisia umana, il film più ricco di contenuti che sia uscito nella modernità. E avrei risparmiato tempo e manco avrei aperto il topic, che non si è sognato di aprire nessuno, perché come dicevo, l'esperienza di un emarginatə non se la

Spoiler

caca

nessuno e la gente non gli darà nessuna importanza se non per farsi due risate o che so io, non lo voglio sapere.

E anche un film che se ne frega della cancel culture, perché parla -questa volta di un argomento vero, non come quel contenitore vuoto di Tár- di obesità senza censurarsi. Perché è questo che fa un film onesto, realista, ti fa vedere anche quello che tu non vuoi vedere perché hai dei paraocchi sociali, fregandosene di eventuali censure.

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7 hours ago, MARIO8530 said:

Che muore per un infarto per dare un futuro alla figlia?! Io ci ho visto politica, critica sociale e dramma. Poi magari è un mio bias... purtroppo no, perché la recitazione ti mostra un personaggio che è ridotto come larva umana, distrutto, talmente fragile che quasi non ha più un'individualità. È ridotto agli istinti più elementari fisicante e soprattutto psicologicamente, mentre annaspa e chiede la verità. Poi, commuove ancora quando si aggrappa disperatamente al tema della figlia o addirittura al fattorino sconosciuto.

Ah già, il tema della figlia che Charlie vuol rileggere ogni volta che crede d'essere lì lì per crepare...anche se si è appena masturbato guardando un porno.

Comunque, sì, io trovo egoista questo qui che prima mette su famiglia, poi scappa con un ragazzo, dopo il cui suicidio inizia ad abbuffarsi, rifiuta le cure ospedaliere fingendosi sul lastrico con l'infermiera-cognata che nonostante tutto è sempre lì con lui...non finisce proprio mai l'autoindulgenza? 😅

7 hours ago, MARIO8530 said:

Se avessi voluto dire che il film è una cavolata, che mira allo spettacolo di un fenomeno da circo e a guadagnare sulla miseria della gente, avrei scritto queste due righe, piuttosto che vederlo come simbolo dell'ipocrisia umana, il film più ricco di contenuti che sia uscito nella modernità. 

È curioso che tu apprezzi la critica sociale inThe Whale (sull'assenza di un sistema sanitario nazionale gratuito in Usa suppongo) e poi disprezzi un programma televisivo che garantisce costose cure mediche agli obesi poveri comeVite al limite...😏

 

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MARIO8530
17 hours ago, schopy said:

la critica sociale inThe Whale (s

E che siamo Berlusconi... la tv è il nuovo welfare😅

A parte che Nietzsche mi darebbe ragione... insomma, è un po' ipocrita e bourgeois pensare che un piccolo programma ospedale-tv riesca a risolvere il problema dell'obesità patologica in un paese come gli States. Certo, faranno del bene a della gente: il problema è l'intera società capitalista, consumista, classista e quindi mi permetto di dire che la trovo una cosa troppo ipocrita. Si tratta comq di rimuovere un sintomo, quando è l'organismo sociale ad essere ammalato; nn mi va di banalizzare una complessità del reale. E nn smetterò mai di pensarlo, di qsto sn abbastanza certo. E lo voglio dire per onestà intellettuale mia, non per trigerare qualcun*, non mi permetterei di giudicare un utente, sia chiaro.

Avevo trovato fuori luogo il tuo intervento😅 

A me non piace "I segreti di Brokeback Mountain", per questo non vado su un forum gay, nella sezione apposita a dirlo. Non apporterei nulla alla discussione, perché non è una critica argomentata, ma inviterei solo a non vederlo perché mi sembra un film inutile. Sarei solo fuori luogo.

On 1/21/2024 at 12:14 PM, MARIO8530 said:

non voglio allontanarmi troppo ma ci ho visto un simbolo in Charlie.

Ecco, potevo essere + conciso: per me è un film de leuzeiano, anche.

E chiudo. Mi eclisso per dare spazio a voi, d'ora in poi 🙏

17 hours ago, schopy said:

sull'assenza di un sistema sanitario nazionale gratuito in Usa suppongo

Ecco, appunto... no, non solo questo.

17 minutes ago, MARIO8530 said:

Sarei solo fuori luogo.

E tu/voi, cosa pensereste?

Edited by MARIO8530
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12 hours ago, MARIO8530 said:

A parte che Nietzsche mi darebbe ragione... insomma, è un po' ipocrita e bourgeois pensare che un piccolo programma ospedale-tv riesca a risolvere il problema dell'obesità patologica in un paese come gli States.

Ovvio, ma per lo stesso motivo allora non capisco quale grande/potente "critica sociale" tu veda in The Whale

12 hours ago, MARIO8530 said:

A me non piace "I segreti di Brokeback Mountain", per questo non vado su un forum gay, nella sezione apposita a dirlo. Non apporterei nulla alla discussione, perché non è una critica argomentata, ma inviterei solo a non vederlo perché mi sembra un film inutile. Sarei solo fuori luogo. 

Mi sembrava di aver argomentato i miei appunti al film, ed in particolare spiegavo perché fatico ad empatizzare con un protagonista molto autoindulgente 🤔 ho scritto poi che Fraser mi è sembrato bravo. Forse se avessi visto lo spettacolo teatrale da cui il film è tratto sarei stato meno severo...non so.

Credevo che parlando di cinema si potesse dissentire senza che nessuno se la prendesse 😊

12 hours ago, MARIO8530 said:

Ecco, potevo essere + conciso: per me è un film deleuzeiano, anche.

Visto che sono anch'io uno dei cinque che in tutto il forum hanno letto Deleuze, posso chiederti in che senso? 🙂

Edited by schopy
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MARIO8530
On 1/24/2024 at 1:41 PM, schopy said:

Deleuze

Il film mi sembra avere dei connotati old queer. E qualsiasi cosa queer la ascrivo direttamente alla categoria "deleuziano" ☺️

Edited by MARIO8530
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MARIO8530

Però mi accorgo che non c'ho pensato molto a quello che ho visto. Ma anche nell'impatto, sembra avere un riscontro più tragico di quanto lo sia sembrato a me.

Razionalmente non c'ho pensato e in effetti ha qualche demerito: doveva essere più realista e meno sentimentale. Ma è un'opera di finzione e mi sta bene che si prenda alcune critiche, ovviamente fino ad un certo punto, perché altrimenti si scade nella cancellazione vera e propria, la riscrittura borghese della società. 

Non ho sentito nessuna recensione che dica "no, il realismo della vita di una persona obesa non è reso bene", per cui non rimane molto da dire.

Edited by MARIO8530
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On 1/27/2024 at 2:59 PM, MARIO8530 said:

Il film mi sembra avere dei connotati old queer.

Nell'old queer cinema però i gay non c'erano...

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On 1/29/2024 at 11:15 PM, freedog said:

I Brillantina boys non ti ricordano niente?

intendi il film con Gabriel Byrne del 1998? 🤔

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11 minutes ago, Krad77 said:

intendi il film con Gabriel Byrne del 1998? 🤔

Ni'...

Negli anni 50 chiamavano così anche i sirenetti che nuotavano nella piscina di De Mille & co in cerca di una parte ad Hollywood .

Gente tipo Brando, Rock Hudson, Jimmy Dean, Liberace eccetera

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Ma non è quello il discorso :D
I film "old queer" sono quelli che utilizzano la diversità in qualcosa che non è la sessualità per parlare invece, metaforicamente, di gay lesbiche e bisex.
Il Frankenstein di J. Whale, ma anche Gioventù bruciata in cui la nevrastenia di John allude alla sua diversità omosessuale mentre i tormenti di Jim rimandano alla sua bisessualità. Per questo personaggi chiaramente gay non ci sono (non sto parlando quindi di attori, ma di personaggi rappresentati sullo schermo). Perché non potevano essere rappresentati, non dimentichiamo che c'era anche la censura, e non dimentichiamo che esisteva un forte concetto di moralità pubblica - dunque gli autori si esprimevano per metafore. Se torniamo indietro farebbe eccezione Victim di Basil Dearden, che comunque non fu prodotto a Hollywood ma in UK, e che comunque arriva nel 1961. Prestino rispetto ad altri ma non prestissimo...

p.s. sarei poco sicuro su una eventuale bisessualità del grande maestro Cecil B. DeMille, e comunque non credo che avesse una piscina a casa sua... forse ti confondi con altri.

p.p.s. in Un uomo da marciapiedi né Rico né Joe ammettano mai una bisessualità o omosessualità. Per tre quarti di film Joe ribadisce quanto gli piacciono le donne...

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51 minutes ago, Krad77 said:

sarei poco sicuro su una eventuale bisessualità del grande maestro Cecil B. DeMille,

infatti era una sfrantah ingordah, per giunta maccartista, massone e visceralmente anticomunista...

58 minutes ago, Krad77 said:

personaggi chiaramente gay non ci sono (non sto parlando quindi di attori, ma di personaggi rappresentati sullo schermo).

col Codice Hays imperante come avrebbero potuto esserci?

io invece pensavo proprio all'omosessualità altamente praticata behind the scenes e nei villoni delle star

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3 hours ago, Krad77 said:

fonte, fonti?

da hollywood babilonia a qsi sito e/o libro di pettegolezzi sulla hollywood della golden age

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Sono andato a ripassare e effettivamente K. Anger lo da per omosessuale discreto; tuttavia non starei a prendere gli HB per oro colato, perché in fondo l'autore riprende una serie di pettegolezzi che giravano per Hollywood e li riporta, ma nulla di ciò ha delle basi solide - per quanto io tendenzialmente mi fidi che molte delle cose lì riportate siano effettivamente successe.

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2 hours ago, Krad77 said:

Sono andato a ripassare e effettivamente K. Anger lo da per omosessuale discreto

Mi stai a da' (quasi) ragione???

Cos'è,  devo preoccuparmi????

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Mi devo correggere, ieri andando a rileggere Kenneth Anger ho fatto confusione, a causa di varie ricerche che stavo facendo su Cukor in questi giorni (ho visto Pranzo alle 8). La lunga disamina dei rapporti del regista "omosessuale discreto" riguardava George Cukor, non DeMille, sul quale effettivamente non sono riuscito a trovare pettegolezzi vari nemmeno su Hollywood Babilonia. Quindi Freed mi dispiace ma non posso darti ragione neanche stavolta.

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